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Essere cassonetti, per le donne che vogliono buttarcisi


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Aldus

Se può interessarti una opinione femminile, ti posso dire che, per quel che mi riguarda, "porto nel vicoletto" quello che non giudica come e perché ce l'ho portato... O perché di fondo non me ne importa una mazza (di lui,dico...) oppure perché me ne importa talmente che abbasso le difese e so che anche se mi comporto da zoccola, con lui, non mi tratterà dopo come una zoccola.

La tua opinione è estremamente interessante e da parte mia non ho nessun problema a credere ed accettare il fatto che di costui non te ne importi una mazza.

Anche la persona da me citata ha più volte dichiarato di non avere nessun problema a trombare gente di cui non gliene frega nulla, e di avere molti più problemi con le persone che le interessano veramente. "Con te mi sento una bambina"

Ma questo rivaluta la teoria del "cassonetto" di questo post. Come diventare tu "quello del vicoletto", quello che sarà scelto per quell'esperienza eccitante e trasgressiva? Il problema qui è l'invidia per il subnormale di turno che si tromba la ragazza dei tuoi sogni (lei, o tu, in questo caso), sotto i tuoi occhi, in quella che "sembra" una vera e propria conquista, più di quanto non lo sia ciò che si ottiene tramite un corteggiamento.

Poi la realtà dei fatti è ovviamente diversa. Io dalle esperienze "lampo" che ho avuto non ho mai tratto grande soddisfazione. Ma le nostre proiezioni/identificazioni continuano a prevaricare la razionalità e la consapevolezza, e a giocarci brutti scherzi.

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Inviato (modificato)

black mamba, on 02 Ott 2013 - 12:49, said:

Ti premetto che questa cosa del maschio-provider non mi ha mai convinto fino in fondo.

comunque, non è che non vogliamo farci vedere porche, è solo che -per quanto mi riguarda, sottolineo- il sesso spinto è quello in cui il rapporto di potere è fortemente sbilanciato, in cui TU scegli cosa farmi fare, quello in cui faccio la tua pxxxxx, come scrivi (occhio che ho scritto "faccio", non "sono"). e io mi metto in questa posizione solo con un uomo di cui so di potermi fidare. oppure, perdonami la banalizzazione, indosso i panni del maschio e mi prendo quello che mi serve. punto. e a quel punto, chiunque può andare, basta che sul momento mi ispiri...

e io son tre pagine che lo sto scrivendo!!!

e il problema e' che spesso e' difficile porsi come l'uomo di cui potersi fidare (specie nei panni del lover) mentre basta trovarsi al posto giusto al momento giusto col valore giusto (basso, perche' altrimenti pensate di sprecarlo) per sperare in una cassonettata - basta che sul momento vi si "ispiri".

Modificato da 213328
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ReMade

Questo topic apre il vaso di pandora... A tal proposito vi consiglio di vedere un film che mi ha fatto riflettere molto sulla questione.

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raff

quello in cui faccio la tua pxxxxx, come scrivi (occhio che ho scritto "faccio", non "sono")

che intendi?

Io "sei la mia put**" è un modo volgare per farle dire/fare cose molto spinte, non che la considero una prostituta di strada :)

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black mamba

e io son tre pagine che lo sto scrivendo!!!e il problema e' che spesso e' difficile porsi come l'uomo di cui potersi fidare (specie nei panni del lover) mentre basta trovarsi al posto giusto al momento giusto col valore giusto (basso, perche' altrimenti pensate di sprecarlo) per sperare in una cassonettata - basta che sul momento vi si "ispiri".

Ma io, in parte ti sto dando ragione... Cerco di articolare meglio come la penso: condivido l'esistenza del fenomeno, ossia che ogni tanto le donne, "si concedano" ad uomini che -all'esterno- sembrano essere di poco valore. Tipicamente, e anche qui concordo, per farci le peggio cose che stuzzicano le fantasie dell'universo maschile. E' esattamente la situazione speculare di quando voi signori mettete a pecorina sul divanetto del privee la coatta di turno tutta tette e labbroni a canotto. Anche noi ci domandiamo "come c@zzo può essere..."

Dove non mi trovi d'accordo, e qui sposo più la linea di pensiero di PUA, e' che questo comportamento femminile sia in qualche modo legato al basso valore intrinseco del fortunello di turno e che ci siano metodi o tecniche che possano "abbassare" il livello di un altro uomo di maggior valore affinché ottenga il medesimo trattamento.

Quello che a te pare un cefalo, un decerebrato, insomma un cassonetto, in quel preciso momento risponde ad un bisogno. Possono essere gli addominali, o il sorriso uguale a quello del primo ragazzo. Puo' essere il bicipite gonfio o il fatto che sappia muovere due passi di tango meglio di joaquin cortes. Puo' essere tutto e niente. non e' che mettendoti a studiare a tavolino puoi riuscire ad ottenere lo stesso risultato, ad investimento zero. L'unico modo in cui tu (in quanto tu per lei, non in quanto te stesso in assoluto) potresti arrivare allo stesso risultato, ti richiederebbe un investimento tale che probabilmente per te non ne varrebbe piu' la pena (e qui scatta il suo " ci tengo troppo a te" ecc... ) insomma ti sta dicendo qualcosa del genere: il tatuatore mi ha fatto talmente sangue che mi sono tolta lo sfizio e IO me lo sono fatto vestita in un vicoletto, tu invece, che mi stuzzichi il cervello, potresti ottenere lo stesso stabilmente (e qui stabilmente non vuol necessariamente dire e lungo termine) ma mi devi prima aver messo in una condizione di confort estrema, in cui sto talmente bene e mi fido a tal punto, che ti lascio condurre il gioco. Puoi scegliere tu cosa, dove quando e con chi e io: zitta e grazie...

Lo so che da queste parti non e' la teoria che va per la maggiore, ma, non riesco a togliermi dalla testa che e' la donna che sceglie. Oh, poi questa e' la mia personalissima opinione...

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Aldus

visto che abbiamo la fortuna di avere una donna che sembra vederci chiaro e avere esperienza diretta sulla questione, mi piacerebbe, tempo e voglia permettendo, approfondire con black mamba la questione dell'"uomo del vicoletto".

1) Da come l'hai descritto, sembra sia quasi che basti un dettaglio perché tu possa giungere a PRENDERE L'INIZIATIVA di fare con esso le peggio porcate. Cosa ti porta a prendere sottobraccio quel fortunato e a portartelo nel vicoletto? Cioè come può diventare il rievocare il sorriso del primo ragazzo o l'addominale, la voglia di concedersi totalmente?

2) Il piacere che provi facendoti possedere in quella situazione, come lo paragoneresti al piacere che provi facendo l'amore con il tuo uomo (quello "a lungo termine")? E' più intenso, più trasgressivo... diverso? Uguale?

3) In una simile situazione prendi l'iniziativa tu o fingi di lasciarti conquistare? (la mia lei se lo trascinò)

4) Riesci a raggiungere un orgasmo in una situazione simile? Di che entità?

5) Come ti comporti se lui non ha un erezione in quel momento? Ti è mai successo? O hai sviluppato una sorta di istinto per scegliere, per tale situazione, la preda ad alto livello di testosterone e minimo livello di seghe mentali, la preda che sicuramente non fallirebbe?

Ti assicuro che tutte queste domande sono fatte senza malizia, col solo desiderio di consapevolezza e per presenti e future sperimentazioni.

Pur restando completamente d'accordo sull'impossibilità di diventare "meno", credo nell'esistenza di un potere esoterico chiamato "maschere" per cui anche un uomo "di valore" (sempre tutto tra virgolette) potrebbe "impersonare" l'uomo del vicoletto, o il cassonetto che dir si voglia, con la giusta spinta e la giusta esperienza.

Modificato da Aldus
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Ferdelance

Ti premetto che questa cosa del maschio-provider non mi ha mai convinto fino in fondo.

comunque, non è che non vogliamo farci vedere porche, è solo che -per quanto mi riguarda, sottolineo- il sesso spinto è quello in cui il rapporto di potere è fortemente sbilanciato, in cui TU scegli cosa farmi fare, quello in cui faccio la tua pxxxxx, come scrivi (occhio che ho scritto "faccio", non "sono"). e io mi metto in questa posizione solo con un uomo di cui so di potermi fidare. oppure, perdonami la banalizzazione, indosso i panni del maschio e mi prendo quello che mi serve. punto. e a quel punto, chiunque può andare, basta che sul momento mi ispiri...

No, no, Black Mamba, la teoria del provider come dice Rafff è vera...probabilmente lo fate più o meno consapevolmente. Anche se credo che con l'età siete sempre più coscienti di ciò...

questo te lo dico per esperienza personale. Il bello è che dopo accade quello che l'utente Onirius ha detto in un altro thread:

Tutte tendono ad accomodare il nuovo ragazzo, ma a lungo andare se lui non gli darà più il pinghellone come a lei piace, si accorgerà che del calcio non gliene mai fregato un cazzo.

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black mamba

visto che abbiamo la fortuna di avere una donna che sembra vederci chiaro e avere esperienza diretta sulla questione, mi piacerebbe, tempo e voglia permettendo, approfondire con black mamba la questione dell'"uomo del vicoletto".

Chiedo venia in partenza se ho fatto troppo la "saputa" e provo a risponderti tra le righe, in base alla mia esperienza, sperando, tra l'altro, di non aver fatto casini con il quote...

1) Da come l'hai descritto, sembra sia quasi che basti un dettaglio perché tu possa giungere a PRENDERE L'INIZIATIVA di fare con esso le peggio porcate. Cosa ti porta a prendere sottobraccio quel fortunato e a portartelo nel vicoletto? Cioè come può diventare il rievocare il sorriso del primo ragazzo o l'addominale, la voglia di concedersi totalmente?

C'è una parolina magica da non scordare, quando si tratta di donne e di voglia di fare sesso: ovulazione. Come diceva con gran classe la mia amichetta del liceo, in certi giorni, ti scoperesti anche un albero! Voglio dire: di base, per una manciata di giorni al mese, il gioco e' piu' facile perché la natura ci ha fatto così.

Non ci ho fatto sopra studi statistici (data la portata tutto sommato relativa del fenomeno :D) ma posso dirti che quando mi sono sentita ispirata al sesso zozzo e improvvisato, poi, andando a ritroso, si andava a parare a quei giorni. Ma sul motivo, davvero, non saprei cosa dire. Visto, piaciuto, preso. Non e' che fossi uscita pensando: "mmm stasera prendo il primo che ha l'addio male scolpito e me lo porto nel vicolo a fare cose zozze". Piuttosto esci, sei ormonalmente euforica, non hai nessuno che ti condiziona e sei nella situazione adatta (banalmente:ceretta ok, intimo adeguato, profilattici in borsa) e bam! Prima che ci ripensi sei nel vicoletto...

2) Il piacere che provi facendoti possedere in quella situazione, come lo paragoneresti al piacere che provi facendo l'amore con il tuo uomo (quello "a lungo termine")? E' più intenso, più trasgressivo... diverso? Uguale?

n.a. Non ci sono due volte uguali tra loro con lo stesso, uomo, figurati con due uomini diversi... Basico, direi. Soddisfi il corpo e l'immaginario trasgressivo. Le emozioni non vengono coinvolte. Quindi diverso. Non e' una cosa da tutti i giorni.

3) In una simile situazione prendi l'iniziativa tu o fingi di lasciarti conquistare? (la mia lei se lo trascinò)

Lo guardo negli occhi e lo prendo per mano.

4) Riesci a raggiungere un orgasmo in una situazione simile? Di che entità?

Se hai letto la mia firma, e' facile. Una volta che mi sono fatta il film sulla situazione che si sta venendo a creare, o lui si rivela un coglione incapace, oppure no...

5) Come ti comporti se lui non ha un erezione in quel momento? Ti è mai successo? O hai sviluppato una sorta di istinto per scegliere, per tale situazione, la preda ad alto livello di testosterone e minimo livello di seghe mentali, la preda che sicuramente non fallirebbe?

Non mi e' mai successo. Tendo ad attribuire questa felice circostanza alla relativa in-frequenza del fenomeno, più che a mirabolanti doti intuitive :)

Ti assicuro che tutte queste domande sono fatte senza malizia, col solo desiderio di consapevolezza e per presenti e future sperimentazioni.

Pur restando completamente d'accordo sull'impossibilità di diventare "meno", credo nell'esistenza di un potere esoterico chiamato "maschere" per cui anche un uomo "di valore" (sempre tutto tra virgolette) potrebbe "impersonare" l'uomo del vicoletto, o il cassonetto che dir si voglia, con la giusta spinta e la giusta esperienza.

Permettimi, adesso, una chiusa ironica ma non malevola. Certo che pensate un sacco, voi uomini! :)

visto che abbiamo la fortuna di avere una donna che sembra vederci chiaro e avere esperienza diretta sulla questione, mi piacerebbe, tempo e voglia permettendo, approfondire con black mamba la questione dell'"uomo del vicoletto".

1) Da come l'hai descritto, sembra sia quasi che basti un dettaglio perché tu possa giungere a PRENDERE L'INIZIATIVA di fare con esso le peggio porcate. Cosa ti porta a prendere sottobraccio quel fortunato e a portartelo nel vicoletto? Cioè come può diventare il rievocare il sorriso del primo ragazzo o l'addominale, la voglia di concedersi totalmente?

2) Il piacere che provi facendoti possedere in quella situazione, come lo paragoneresti al piacere che provi facendo l'amore con il tuo uomo (quello "a lungo termine")? E' più intenso, più trasgressivo... diverso? Uguale?

3) In una simile situazione prendi l'iniziativa tu o fingi di lasciarti conquistare? (la mia lei se lo trascinò)

4) Riesci a raggiungere un orgasmo in una situazione simile? Di che entità?

5) Come ti comporti se lui non ha un erezione in quel momento? Ti è mai successo? O hai sviluppato una sorta di istinto per scegliere, per tale situazione, la preda ad alto livello di testosterone e minimo livello di seghe mentali, la preda che sicuramente non fallirebbe?

Ti assicuro che tutte queste domande sono fatte senza malizia, col solo desiderio di consapevolezza e per presenti e future sperimentazioni.

Pur restando completamente d'accordo sull'impossibilità di diventare "meno", credo nell'esistenza di un potere esoterico chiamato "maschere" per cui anche un uomo "di valore" (sempre tutto tra virgolette) potrebbe "impersonare" l'uomo del vicoletto, o il cassonetto che dir si voglia, con la giusta spinta e la giusta esperienza.

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Ma io, in parte ti sto dando ragione... Cerco di articolare meglio come la penso: condivido l'esistenza del fenomeno, ossia che ogni tanto le donne, "si concedano" ad uomini che -all'esterno- sembrano essere di poco valore. Tipicamente, e anche qui concordo, per farci le peggio cose che stuzzicano le fantasie dell'universo maschile. E' esattamente la situazione speculare di quando voi signori mettete a pecorina sul divanetto del privee la coatta di turno tutta tette e labbroni a canotto. Anche noi ci domandiamo "come c@zzo può essere..."

Dove non mi trovi d'accordo, e qui sposo più la linea di pensiero di PUA, e' che questo comportamento femminile sia in qualche modo legato al basso valore intrinseco del fortunello di turno e che ci siano metodi o tecniche che possano "abbassare" il livello di un altro uomo di maggior valore affinché ottenga il medesimo trattamento.

Quello che a te pare un cefalo, un decerebrato, insomma un cassonetto, in quel preciso momento risponde ad un bisogno. Possono essere gli addominali, o il sorriso uguale a quello del primo ragazzo. Puo' essere il bicipite gonfio o il fatto che sappia muovere due passi di tango meglio di joaquin cortes. Puo' essere tutto e niente. non e' che mettendoti a studiare a tavolino puoi riuscire ad ottenere lo stesso risultato, ad investimento zero. L'unico modo in cui tu (in quanto tu per lei, non in quanto te stesso in assoluto) potresti arrivare allo stesso risultato, ti richiederebbe un investimento tale che probabilmente per te non ne varrebbe piu' la pena (e qui scatta il suo " ci tengo troppo a te" ecc... ) insomma ti sta dicendo qualcosa del genere: il tatuatore mi ha fatto talmente sangue che mi sono tolta lo sfizio e IO me lo sono fatto vestita in un vicoletto, tu invece, che mi stuzzichi il cervello, potresti ottenere lo stesso stabilmente (e qui stabilmente non vuol necessariamente dire e lungo termine) ma mi devi prima aver messo in una condizione di confort estrema, in cui sto talmente bene e mi fido a tal punto, che ti lascio condurre il gioco. Puoi scegliere tu cosa, dove quando e con chi e io: zitta e grazie...

Lo so che da queste parti non e' la teoria che va per la maggiore, ma, non riesco a togliermi dalla testa che e' la donna che sceglie. Oh, poi questa e' la mia personalissima opinione...

Mah. Non scrivi mica come una femmina te

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