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Se-ducere ovvero: cosa desideriamo ottenere?


Aldus

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Frankso

Da tempo mi interesso attivamente al mondo della seduzione, e dopo tante esperienze vissute, tante esperienze osservate, e tanti studi fatti mi sono accorto che i più sottovalutano l'aspetto forse più importante della seduzione...

...ovvero, il fine, l'obiettivo - che poi si trasforma in mezzo e strumento.

Cominciamo con un'analisi etimologica:

sedurre -> se-ducere -> condurre a sé

E la domanda a bruciapelo:

Quando avvicini una donna sai veramente cosa vuoi da lei? Sei sicuro di avere chiaro qual è il "sé" a cui vuoi condurla?

Vi elenco di seguito una serie di possibili obiettivi (i primi che mi vengono in mente) che può capitare di formulare, nell'avvicinare e sedurre una donna:

1) trombata - avere un rapporto sessuale con lei, con annessi e connessi, variazioni, perversioni, et cetera

2) costruzione di una storia (volersi "fidanzare" con lei, idea di LTR)

3) dimostrazione a sé stessi, sentire di essere stati bravi e averla sedotta

4) esperimento (es. applicazione di "tecniche", "vediamo che succede se...")

5) piacere nel farla disinibire e rivelare lati nascosti del suo carattere

6) noia / mancanza di alternative

7) sfogo

8) necessità

Ora attenzione: è facilissimo compiere errori nella scelta del proprio obiettivo.

Questo ci deriva soprattutto da meccanismi legati all'invidia per cui osservando l'altro, che ha più successo di noi, tendiamo ad emularlo nelle sue tecniche e nei suoi modi di fare, trascurando tragicamente di confrontarci con i suoi obiettivi.

Esempio pratico, inventato sul momento:

A è un maschione alpha che tromba con qualsiasi cosa si muova dal 5 in più

B è un ragazzo normale amico di A, che avrebbe voluto una LTR con una HB8, ma senza ottenere nulla

B inizia ad osservare A: nota che se le scopa tutte, che sembra felice, soddisfatto, appagato. Quindi B, affascinato dal suo successo, inizia ad imitare A e studiare le sue tecniche e il suo modo di fare.

B dopo tante applicazioni si trova finalmente con una fanciulla calda, vogliosa e pronta a fare sesso con lui. Ed eventualmente riesce persino a portarla a letto, ma sul più bello... si rende conto che quello che vuole da lei non è solo trombarla. Vuole di più, vuole che lei sia sua e solo sua. Vuole che lei si innamori, che lo stimi, che desdieri vederlo ancora. E invece lei è lì per fare sesso con lui! Ora sono a letto... oh dio, pensa B, ma forse lei fa così con tutti! Oh madonna!

La situazione degenera... B ha una performance grottesca. Poi va pure in ONE-ITIS per due anni. Mentre la fanciulla il giorno dopo si fa una bella trombata con A.

Questo è solo un esempio, ma potete mischiare come volete gli 8 obiettivi di cui sopra, aggregarli o aggiungerne di nuovi.

E il risultato sarà sempre molto sbagliato.

C'è quello che si mette con una pretendendo di dover provare nuove esperienze, quando vorrebbe solo sfogarsi.

C'è quello che crede di innamorarsi di una donna, per poi trovarla poco interessante dopo averne svelato i segreti.

C'è quello che non vedeva l'ora di essere a letto con lei, e quando ci si trova ha l'ansia da prestazione

Imitiamo le tecniche degli altri, imitiamo gli altri persino nel loro essere, e ci troviamo... a non essere noi stessi.

Un altro esempio meno teorico e più personale, ispirato dalle conversazioni lette su questo forum.

Forse in molti qui stimiamo / invidiamo alcuni dei seduttori più "esperti", che hanno un grosso successo in fatto di trombate. Alcuni di loro si sono trovati più di una volta ad ottenere un threesome con due belle fighe.

Anch'io, sin da ragazzino, avevo fantasticato a lungo sul threesome. Finché una volta, cinque anni fa, successe l'incredibile...

era un periodo in cui, per vari motivi, avevo un frame molto alto. Allora mi capitò "miracolosamente" di uscire con tre donne insieme: una brasiliana, una slovena e una messicana, tutte HB7-8. La serata fu fantastica: le fanciulle mi si strusciavano contro, e un enorme capannello di gente mi si era formato intorno, mi guardavano con gli occhi fuori dalle orbite. Mi sentivo invincibile.

Qualcuno persino mi si avvicinò e mi chiese "ma chi sei? Ma come hai fatto?".

Poi tornammo a casa, e sulla porta la messicana mi mise la lingua in bocca. Ma io le dissi che purtroppo ero già d'accordo con le altre due, la slovena e la brasiliana, per dormire con loro... insieme. E fu così che avvenne il famoso threesome... ...meraviglioso? grandioso? incredibile?

No, in realtà no; ne fui deluso. Era come se quella cosa in sé non significasse nulla. Lo facevo perché "dovevo farlo".

In realtà avevo già realizzato me stesso in quel momento in discoteca, nel portarle ad un'eccitazione tale da desiderare di realizzare quella cosa a tre.

E invece la trombata a tre non era nei miei piani inconsci. Avevo raggiunto il massimo del piacere, psicologicamente, in discoteca, durante l'atto della conquista. Era quella la mia perversione di quella sera. O il mio DESIDERIO?

Nella religione cristiana (premessa: NON sono religioso, sono un ricercatore) esistono due comandamenti: "non desiderare la roba d'altri, non desiderare la donna d'altri".

Questo, tradotto correttamente, significa pressappoco: "è sbagliato desiderare quello che desiderano gli altri. Desidera invece quello che vuoi TU".

I grandi seduttori di questo forum, come quelli di tutto il mondo, hanno un desiderio MOLTO ORIENTATO. Sanno esattamente quello che vogliono, e il "come" diventa per loro un gioco stimolante. Amano VERAMENTE le donne, anche se in uno o due modi dei tanti possibili.

Quello del desierare è un principio esoterico. Lo ripetono oggi in operazioni commerciali di successo (es. "the secret") e lo ripetevano ieri in quasi tutte le scuole tradizionali.

Per gli antichi il desiderio era de-sidera ovvero "dalle stelle". Da sempre si pensa, quindi, che il desiderio venisse da lontano, dal futuro, dalla sua stessa realizzazione; per cui nel momento in cui si sa desiderare nel modo giusto (il che si chiama VOLERE) il risultato è pressoché GARANTITO.

Pensate al piano raffinatissimo, lungimirante, perfetto di Kirkeegard che nel suo diario descrive la pianificazione della conquista di Cordelia e il suo successivo abbandono.
O pensate ai molti (magari voi stessi) che semplicemente vogliono raggiungere il numero più alto possibile di xyz-close. A forza di insistere, ci si riesce!
A me è capitato di invidiare quando l'uno, quando l'altro. Poi mi è successo di trombare come un riccio con più donne provando poco e nulla, e trovarne una (unica) con cui raggiungere le vette più alte del piacere, perché soddisfava tutto ciò di cui io avevo bisogno.
Ma questo, finché non facciamo chiarezza con noi stessi, può succedere solo per caso.
Le tecniche di seduzione (incluse quelle di PNL) opportunamente spiegate, descritte, sperimentate e raffinate, probabilmente funzionano; possiamo anche assumere per assurdo che funzionino SEMPRE.
Ma se non si ha chiaro dall'inizio l'obiettivo, si raggiungerà un risultato nel quale sarà impossibile riconoscersi.
Nella seduzione il desiderio è la prima cosa da curare, il "sé" a cui si vuole "condurre" il proprio target.
Solo dopo si dovrebbe pensare ad adottare le tecniche giuste per ottenerlo.

Se continui a fallire, chiediti ancora una volta dove vuoi arrivare!

Sono capitato in questo post di Aldus.
Se non sbaglio è lo stesso Aldus che venne a scrivere in "quanti over 35 ci sono", nello specifico: "a branco di ricoglioniti ancora qui nel forum?!!"
sicuramente soffre di schizofrenia.
Ma non diteglielo che quello pratica kung fu e va a fare strani esercizi in mezzo ai boschi. Non mi fido.
Ad ogni modo post molto interessante.
Negli ultimi anni, Ogni volta che prendo una shakerata emotiva post hb, invece di analizzare chi avevo davanti e suoi comportamenti cerco di capire quali corde mi ha stuzzicato.
Un tempo non remoto, da fine ltr, parto in preda alla frenesia manco fossi un Pua/nato smaltato di bianco. Qualcosa ho chiuso, qualcosa non volevo manco chiudere. Mi sono trovato con un paio di tipe che non mi attraevano nemmeno più di tanto, molto disponibili, allora mi sono chiesto "ma poi, che minchia voglio veramente?".
Bah, potrò anche farmi una trombata con queste, posso essere chiarissimo sulle mie intenzioni, mi levo pure i sensi di colpa, ma poi?
E già ho scartato uno dei punti di Aldus.
Credo non sia facile aver chiarezza di cosa si cerca in seduzione, non è così scontato, soprattutto a livello di soddisfazione di bisogni a volte nascosti. Spesso le varie fasi descritte sono intercambiabili.. Banalmente posso dire che in fase post/ltr cercherò più qualche trombata...
A livello personale posso dire che, in generale, il principale obbiettivo sia una soddisfacente LTR (punto 2), non disdegno qualche breve ma intensa frequentazione (punti 1/2) e men che meno le trombate "di percorso" (punto 1), ma non rappresentano il mio fine.
il punto 3 è interessante, perchè ritengo che sia la risposta di molti praticanti di filosofie del rimorchiatore da numero. Self skill masturbation.
Ma uno dei più emblematici è il numero 8, e credo non a caso il buon Aldus l' abbia ingrassettato.
Partendo da qualsiasi obbiettivo, credo che capire quale necessità, quale bisogno personale vogliamo soddisfare, possa solamente far chiarezza a noi stessi e facilitarci le cose. A volte comportamenti "serialmente-seduttivi" derivano proprio da lì.
Non a caso Aldus ha parlato di dipendenze affettive, che credo siano le protagoniste della maggior parte dei meccanismi da one/itis, ltr medio/brevi, sbandate e bla bla...
Quanto più il materiale emozionale è fertile, tanto più si parte per la tangente quando si trova quella "giusta". Ma da dove diavolo arrivano questi bisogni? Mettere in grassetto anche questo...
Bello il suo passaggio dei "complicati", chi mischia FB con pseudo LTR (spesso il sottoscritto), è una mia modalità, quello che metto dentro al mio modo di vedere la seduzione, ciò che arricchisce le mie esperienze. Non mi fermo alle apparenze perchè quello che mi provoca piacere va oltre. Ma questo si porta dietro un bagaglio emozionale col qualer fare i conti.
Guardando cosa contiene questo bagaglio è cosa buona e giusta.
Aldus! visto che qualcosa è collegabile, se ti va batti un colpo dai Milfoni in "aspettative ed emotività" in over 30....
:D
Modificato da Frankso
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Aldus

Buongiorno,

dal momento che sono stato inaspettatamente "evocato" darò volentieri il mio contributo :)

Premessa: ogni tanto sono ripassato nel forum, per dare un'occhiata all'evoluzione di alcune vecchie conversazioni.

Ho constatato con un certo dispiacere che alcune persone che ritenevo creative e intelligenti stanno sprofondando in una sorta di nichilismo infantile, prendendo la deriva che alcuni personaggi qui considerati "guru" vanno promuovendo.

In fondo sono loro, questa specie di "guru", i veri seduttori.

Non necessariamente perché scopino più degli altri o sappiano davvero come stanno le cose, ma perché riescono a SEDURRE completamente i lettori di questo forum facendo loro credere di essere nel vero.

Detto questo, veniamo al dunque.

Esistono diversi modi in cui l'uomo reagisce alla perdita storica della propria verità e del proprio senso. Cerchiamo di individuare i principali in ordine di evoluzione, dal più "immanente" al più "trascendente".

1) edonismo e suoi derivati

Il modo base, quello che tutti più o meno riconoscono, è l'edonismo: la ricerca continuo di tutto ciò che dà meravigliosi piaceri. Trovi ciò che ti fa godere e passi la vita a procurartelo. Per il 90% delle persone questo andrà più che bene.

Vivere tra buon cibo, sport, belle auto, belle fighe, droghe, viaggi.

Esistono modi "nascosti" apparentemente lontani dall'edonismo, ma che sono sullo stesso piano: lo scientismo (tutto è scienza, la scienza spiega tutto), il consumismo, l'utilitarismo o tante altre soluzioni. C'è pure chi diventa vegan, chi diventa buddhista, e chi vive per collezionare trenini...

2) daìmon ("il vero te stesso")

Gli antichi greci lo chiamavano daimon, tu chiamalo "il vero te stesso" o come vuoi, a seconda di ciò in cui credi.

Ognuno di noi, per questioni culturali-sociofamiliari-epigenetiche ha un modo di essere e uno stile di vita in cui si riconosce, in cui "si sente veramente sé stesso". Quali sono le conseguenze?

Se ad esempio sei "programmato" per stare in quella che qui viene chiamata LTR, andare in giro a cercare carne da macello con cui trombare (ammesso che tu ci riesca) non ti porterà mai nell'eudamonia - ovvero nella corrispondenza con ciò che sei veramente: ti continuerà sempre a mancare un pezzo.

Se il tuo amico ALPHA si tromba una gran patatona bionda nel parcheggio della discoteca, e ti sembra forte e potente per questo, tu potresti pensare che sia quel suo potere a renderlo tale; e invece, paradossalmente, egli è felice perché si sta comportando in modo perfettamente naturale. Lui è nato per quello, riesce a farlo, e PER QUESTO è forte e potente.

3) autodeterminazione

Vi è mai capitato che una vocina dentro vi stia dicendo che state facendo una cazzata, eppure... la facciate lo stesso?

L'andare contro il proprio daimon, ovvero comportarsi in un modo non attinente con ciò che si è profondamente, porta alla cosiddetta krisis - ovvero necessità di scegliere... scegliere se continuare a seguire le proprie tendenze oppure (con notevolissime difficoltà) cambiare drasticamente rotta.

Ebbene sì: sto dicendo che non siamo costretti ad essere ciò che siamo, se ciò che siamo non ci piace.

Questa si chiama "autodeterminazione" e di solito, se non viene fatta in maniera saggia, guidata e orientata, può portare al delirio che ha colto alcuni dei guru sopracitati.

L'autodeterminazione è la soluzione di più alto profilo possibile per un essere umano, e al tempo stesso la più pericolosa: scegli ciò che vuoi essere, e diventalo, ad ogni costo e senza compromessi.

Ora però arriva la cattiva notizia: non è veramente possibile scegliere tra 1, 2 o 3. A seconda di chi siete, vi fermerete-accontenterete di una o deciderete di andare più su.

Ma allora come fare, dove andare a cercare, dove partire?

Innanzitutto, a 35-40 anni ancora non sai cosa vuoi? Sei ancora perso tra necessità, invidie, e indeterminazioni? Allora la seduzione è l'ultimo dei tuoi problemi, perché....

SE-DUCERE significa condurre l'altro a SE'.

Come diavolo fai a condurre qualcuno a te, se non hai la minima idea di chi sei o di chi vorresti diventare?

Frankso mi chiede giustamente: da dove arrivano sti benedetti bisogni? Come fare a capire chi siamo o cosa dobbiamo essere?

Benvenuto nel viaggio verso te stesso Frankso! Quello verso il famigerato "senso".

Un viaggio che dura una vita, e in cui l'uomo si perde e si ritrova continuamente.

Ora, io non posso far altro che proporti tre attività, tre strumenti molto utili che possano aiutare te (e forse qualcun altro) in questo viaggio, e che valgono per tutti a prescindere da qualsiasi ideologia, religione o altro.

Primo strumento: essere fondativo

Quando fai qualcosa, qualsiasi cosa tu faccia: scelte, discorsi, allenati a far sempre scattare un campanellino che ti chiede: "perché lo fai VERAMENTE?"

"Oggi vado a lavoro per fare i soldi" = "che ci voglio fare con i soldi?"

"Mi piace quella ragazza" = "quale situazione considererei un successo con quella ragazza, PER ORA?"

"Nel pomeriggio vado in palestra" = "chi è il figo a cui voglio assomigliare?"

Fondare la propria vita è uno strumento meraviglioso che ci viene offerto dalla nostra mente.

Si può fondare su molte cose.

Puoi fondare su un piacere di ora (mangio la pasta perché mi piace)...

...o un desiderio di domani (mangio la pasta perché voglio avere energia per dopo)...

...o una necessità (mangio la pasta perché ho fame)...

...o un gioco-sfida (mangio la pasta perché non mi piace ma voglio vedere se ci riesco)...

...e così via.

Io conosco dodici fondamenti, ma ognuno può ricercare i propri.

Ah... il dogmatico, il religioso, finirà per dire "lo faccio perché lo vuole Dio". Con queste persone, di solito, non è possibile ragionare a meno che non abbiano un'idea matura di Dio.

Secondo strumento: circondarsi di persone eccezionali

Avere tanti buoni amici, e buoni maestri. Cerca di frequentare persone eccezionali che possano arricchirti e stimolarti, impedendoti di sprofondare in ragionamenti autoreferenziali che tornano sempre al punto di partenza.

Frequenta corsi, conferenze, seminari che ti stuzzichino, sempre con mente aperta e ben disposta ad un cambiamento che sia coerente con il tuo progetto di vita.

(Attenzione: per avere buoni amici e buoni referenti è necessario essere persone umili, generose e bendisposte, con un certo amore per il mondo. E' anche necessario non essere sottomessi a bisogni economici, perché questo trasforma ogni vostra relazione in rapporto di convenienza. Se questo vi manca, pensate seriamente di farvi aiutare con una psicoterapia o altro tipo di aiuto)

Terzo strumento: ricordare l'importanza di Energia e Tempo

Oggi concetti come LTR non hanno senso, perché in quanto esseri umani (per quanto schiavi) mutiamo in continuazione e abbiamo più possibilità di scelta rispetto a qualche decennio fa.

Di conseguenza, non esiste il "vissero felici e contenti" così come non esistono trombate tanto perfette da darti la pace eterna.

Poiché il mutamento è continuo, la conoscenza dell'altra persona dura tutta la vita.

Poi se qualcuno a 60 anni starà ancora girando da solo per locali fetish accompagnato da due o tre scoppiate... sinceramente, sono solo cazzi suoi.

Non lasciare che perché altri hanno trovato una soluzione di serie Z ti convincano di essere sbagliato.

Domani stesso potresti incontrare una donna che ti piace.

Mettere paletti negativi sin dall'inizio significa semplicemente scavare la fossa di quel rapporto con le tue mani.

Lo stesso vale per il dire "è la donna della mia vita" senza neanche conoscerla.

Il rapporto con l'altro si vive giorno per giorno, e cambia giorno per giorno tra dubbi, paure ed incertezze.

Ciò che è veramente importante è non negarsi, se ne vale la pena. E al tempo stesso non persistere in situazioni inutili, che non ci piacciono, e che sterilmente non prospettano margini di crescita ed evoluzione.

Un filosofo che mi piace molto, Galimberti, fa questa citazione: "L'Amore è continuamente sull'orlo del fallimento"

Se incontri una donna che ti piace facci amicizia, frequentala senza inibizioni, cercando al tempo stesso di essere sempre sveglio, vigile e attento.

Attenzione a matrimoni e scelte a lungo termine che non tengono conto del fattore tempo/mutamento.

Persone immature, opportuniste, esistono e non possiamo farci niente, sofferenze e delusioni sono inevitabili, così come è inevitabile la morte.

Tu sii sempre un UOMO e vai avanti, nonostante tutto, con la forza dell'essere che ti stai costruendo.

Vuoi trombare e basta? Focalizzati sul fare soldi e prova a frequentare delle prostitute (escort) di alto bordo, vedrai che scintille.

Vuoi trombare e basta, ma vuoi anche che lei voglia solo ed esclusivamente te? Vai a fare psicoterapia, subito! Non fare del male a te stesso e agli altri.

In sintesi: non importa che tu scelga di focalizzarti sul piacere edonistico, o che tu trovi il "vero te stesso" e scelga di aderire a quello, o che tu metta in gioco tutto quanto per riscrivere da capo la tua vita.

In un modo o nell'altro, sono tutte soluzioni valide.

L'importante è che qualsiasi cosa tu faccia ti renda un uomo solido e fondato, sereno nella tua scelta di vita, generoso e circondato da belle persone.

Quando sarai un UOMO le donne ti cadranno addosso come zanzare (e tra parentesi inizieranno ad occupare moooolto meno spazio nella tua vita e nei tuoi pensieri).

A quel punto LTR FB e stronzate del genere non esisteranno più, saranno morte, sepolte; avrai categorie mentali molto più larghe, e molto più belle.

Per quanto riguarda me, oggi mi trovo nel bel mezzo di una carriera da sogno.

Ciononostante, ho recentemente deciso di ri-iscrivermi all'università la prossima estate, per prendere una seconda (difficile) laurea e ricominciare tutto da capo.

Tutto per seguire una vocazione... che viene da dove?

Chissà.

Baci a tutti e Buona Vita,

Aldo

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  • 3 settimane dopo...
Connor

porsi obiettivi non è realistico ed è SICURAMENTE fuorviante, ma comprendere quello che ci succede, durante quell'emozione, è importante.

Possiamo però a posteriori renderci conto che ci sono delle "vocine" che ci dicono cosa fare e cosa non fare. Possiamo magari dare nome e cognome a quelle vocine. O persino opporci e dire "vocina non mi rompere più i coglioni".

Sul momento non si può fare molto, non si deve fare molto, bisogna solo lasciarsi andare. Sappiamo tutti che se a letto con una donna ci si mette a ragionare, i risultati sono nefasti :)

E' piuttosto quando si è da soli, persino in un momento critico (cose che non vanno per il verso giusto, one-itis, solitudine, crisi, malattia), che ha senso lavorare sulla propria auto-consapevolezza ed è possibile portare alla luce i propri desideri e ri-programmarli.

Si può trovare un'equivalenza nelle arti marziali.

Io pratico da circa dieci anni diversi stili di kung fu (wu shu) e mi alleno per ore in palestra, ogni settimana, studiando tecniche e forme di ogni genere.

Ma se mi trovo in un combattimento reale, magari una situazione ad alto rischio, sono certamente posseduto dalle emozioni. Il sangue viene pompato via da alcune zone (es. atte alla riflessione), e sparato in altre (es. atte al movimento rapido).

Tutto quello che ho imparato forse non è direttamente accessibile, ci sono solo io, così come mi sono formato, e la mia capacità di reagire nel migliore dei modi.

Eppure io mi sono formato anche grazie a tutto quell'allenamento.

In un combattimento da strada spesso vince il più cattivo e non il più esperto.

In seduzione vince magari apparentemente l'alpha natural e non l'aspirante PUA che ha studiato per dieci anni Franco e Mystery.

Ma l'alpha natural non si pone il problema, spesso ha un desiderio semplice, sceglie in modo semplice, e proprio per questo è... Natural! Efficiente.

Per gli altri, i complicati, ad esempio quelli che mischiano ad esempio il desiderio sessuale con la dipendenza affettiva e le FB con le LTR, allenarsi a desiderare è il primo passo per riuscire veramente a sedurre e fare della seduzione un'esperienza avvincente

Vi propongo questo video di Igor Sibaldi, un personaggio che stimo particolarmente.

Bello! Grazie della condivisione, mi vado a cercare altre cose...

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massimo1

Da tempo mi interesso attivamente al mondo della seduzione, e dopo tante esperienze vissute, tante esperienze osservate, e tanti studi fatti mi sono accorto che i più sottovalutano l'aspetto forse più importante della seduzione...

...ovvero, il fine, l'obiettivo - che poi si trasforma in mezzo e strumento.

Cominciamo con un'analisi etimologica:

sedurre -> se-ducere -> condurre a sé

E la domanda a bruciapelo:

Quando avvicini una donna sai veramente cosa vuoi da lei? Sei sicuro di avere chiaro qual è il "sé" a cui vuoi condurla?

Vi elenco di seguito una serie di possibili obiettivi (i primi che mi vengono in mente) che può capitare di formulare, nell'avvicinare e sedurre una donna:

1) trombata - avere un rapporto sessuale con lei, con annessi e connessi, variazioni, perversioni, et cetera

2) costruzione di una storia (volersi "fidanzare" con lei, idea di LTR)

3) dimostrazione a sé stessi, sentire di essere stati bravi e averla sedotta

4) esperimento (es. applicazione di "tecniche", "vediamo che succede se...")

5) piacere nel farla disinibire e rivelare lati nascosti del suo carattere

6) noia / mancanza di alternative

7) sfogo

8) necessità

Ora attenzione: è facilissimo compiere errori nella scelta del proprio obiettivo.

Questo ci deriva soprattutto da meccanismi legati all'invidia per cui osservando l'altro, che ha più successo di noi, tendiamo ad emularlo nelle sue tecniche e nei suoi modi di fare, trascurando tragicamente di confrontarci con i suoi obiettivi.

Esempio pratico, inventato sul momento:

A è un maschione alpha che tromba con qualsiasi cosa si muova dal 5 in più

B è un ragazzo normale amico di A, che avrebbe voluto una LTR con una HB8, ma senza ottenere nulla

B inizia ad osservare A: nota che se le scopa tutte, che sembra felice, soddisfatto, appagato. Quindi B, affascinato dal suo successo, inizia ad imitare A e studiare le sue tecniche e il suo modo di fare.

B dopo tante applicazioni si trova finalmente con una fanciulla calda, vogliosa e pronta a fare sesso con lui. Ed eventualmente riesce persino a portarla a letto, ma sul più bello... si rende conto che quello che vuole da lei non è solo trombarla. Vuole di più, vuole che lei sia sua e solo sua. Vuole che lei si innamori, che lo stimi, che desdieri vederlo ancora. E invece lei è lì per fare sesso con lui! Ora sono a letto... oh dio, pensa B, ma forse lei fa così con tutti! Oh madonna!

La situazione degenera... B ha una performance grottesca. Poi va pure in ONE-ITIS per due anni. Mentre la fanciulla il giorno dopo si fa una bella trombata con A.

Questo è solo un esempio, ma potete mischiare come volete gli 8 obiettivi di cui sopra, aggregarli o aggiungerne di nuovi.

E il risultato sarà sempre molto sbagliato.

C'è quello che si mette con una pretendendo di dover provare nuove esperienze, quando vorrebbe solo sfogarsi.

C'è quello che crede di innamorarsi di una donna, per poi trovarla poco interessante dopo averne svelato i segreti.

C'è quello che non vedeva l'ora di essere a letto con lei, e quando ci si trova ha l'ansia da prestazione

Imitiamo le tecniche degli altri, imitiamo gli altri persino nel loro essere, e ci troviamo... a non essere noi stessi.

Un altro esempio meno teorico e più personale, ispirato dalle conversazioni lette su questo forum.

Forse in molti qui stimiamo / invidiamo alcuni dei seduttori più "esperti", che hanno un grosso successo in fatto di trombate. Alcuni di loro si sono trovati più di una volta ad ottenere un threesome con due belle fighe.

Anch'io, sin da ragazzino, avevo fantasticato a lungo sul threesome. Finché una volta, cinque anni fa, successe l'incredibile...

era un periodo in cui, per vari motivi, avevo un frame molto alto. Allora mi capitò "miracolosamente" di uscire con tre donne insieme: una brasiliana, una slovena e una messicana, tutte HB7-8. La serata fu fantastica: le fanciulle mi si strusciavano contro, e un enorme capannello di gente mi si era formato intorno, mi guardavano con gli occhi fuori dalle orbite. Mi sentivo invincibile.

Qualcuno persino mi si avvicinò e mi chiese "ma chi sei? Ma come hai fatto?".

Poi tornammo a casa, e sulla porta la messicana mi mise la lingua in bocca. Ma io le dissi che purtroppo ero già d'accordo con le altre due, la slovena e la brasiliana, per dormire con loro... insieme. E fu così che avvenne il famoso threesome... ...meraviglioso? grandioso? incredibile?

No, in realtà no; ne fui deluso. Era come se quella cosa in sé non significasse nulla. Lo facevo perché "dovevo farlo".

In realtà avevo già realizzato me stesso in quel momento in discoteca, nel portarle ad un'eccitazione tale da desiderare di realizzare quella cosa a tre.

E invece la trombata a tre non era nei miei piani inconsci. Avevo raggiunto il massimo del piacere, psicologicamente, in discoteca, durante l'atto della conquista. Era quella la mia perversione di quella sera. O il mio DESIDERIO?

Nella religione cristiana (premessa: NON sono religioso, sono un ricercatore) esistono due comandamenti: "non desiderare la roba d'altri, non desiderare la donna d'altri".

Questo, tradotto correttamente, significa pressappoco: "è sbagliato desiderare quello che desiderano gli altri. Desidera invece quello che vuoi TU".

I grandi seduttori di questo forum, come quelli di tutto il mondo, hanno un desiderio MOLTO ORIENTATO. Sanno esattamente quello che vogliono, e il "come" diventa per loro un gioco stimolante. Amano VERAMENTE le donne, anche se in uno o due modi dei tanti possibili.

Quello del desierare è un principio esoterico. Lo ripetono oggi in operazioni commerciali di successo (es. "the secret") e lo ripetevano ieri in quasi tutte le scuole tradizionali.

Per gli antichi il desiderio era de-sidera ovvero "dalle stelle". Da sempre si pensa, quindi, che il desiderio venisse da lontano, dal futuro, dalla sua stessa realizzazione; per cui nel momento in cui si sa desiderare nel modo giusto (il che si chiama VOLERE) il risultato è pressoché GARANTITO.

Pensate al piano raffinatissimo, lungimirante, perfetto di Kirkeegard che nel suo diario descrive la pianificazione della conquista di Cordelia e il suo successivo abbandono.
O pensate ai molti (magari voi stessi) che semplicemente vogliono raggiungere il numero più alto possibile di xyz-close. A forza di insistere, ci si riesce!
A me è capitato di invidiare quando l'uno, quando l'altro. Poi mi è successo di trombare come un riccio con più donne provando poco e nulla, e trovarne una (unica) con cui raggiungere le vette più alte del piacere, perché soddisfava tutto ciò di cui io avevo bisogno.
Ma questo, finché non facciamo chiarezza con noi stessi, può succedere solo per caso.
Le tecniche di seduzione (incluse quelle di PNL) opportunamente spiegate, descritte, sperimentate e raffinate, probabilmente funzionano; possiamo anche assumere per assurdo che funzionino SEMPRE.
Ma se non si ha chiaro dall'inizio l'obiettivo, si raggiungerà un risultato nel quale sarà impossibile riconoscersi.
Nella seduzione il desiderio è la prima cosa da curare, il "sé" a cui si vuole "condurre" il proprio target.
Solo dopo si dovrebbe pensare ad adottare le tecniche giuste per ottenerlo.

Se continui a fallire, chiediti ancora una volta dove vuoi arrivare!

Mi piace l'analisi che hai fatto. Personalmente sono tra la 3 e la 4. Motivo? Per raggiungere come dici tu le "vette del piacere con la donna giusta," devi interiorizzare e crescere come persona. Io credo che solo in quel modo riuscirai a conquistare quella donna che per te ha tutto. Io ero affascinato da ciò che riusciva fare Sky ed Honnak. Quella sicurezza, quel modo di fare, quello di sapere come svincolarsi dai shit test, farla emozionare, coinvongerla ecc.. sono cose che si ottengono solo provando continuamente.

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  • 1 anno dopo...
ale4

far emergere i desideri profondi. creare le intenzioni. visualizzare il desiderio. compiere l'azione. raggiungere il desiderio.

questo è uno dei thread più interessanti e basilari che ci sono qui su is. lo sto leggendo poco per volta, perchè è un boccone bello grosso da masticare.

dice cose che "sento" da anni ma che non ho mai razionalizzato.

ne assaggio ancora un pezzo e poi rispondo come si deve. nel frattempo, aldus, se ci sei, batti un colpo.

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senza nome

far emergere i desideri profondi. creare le intenzioni. visualizzare il desiderio. compiere l'azione. raggiungere il desiderio.

questo è uno dei thread più interessanti e basilari che ci sono qui su is. lo sto leggendo poco per volta, perchè è un boccone bello grosso da masticare.

dice cose che "sento" da anni ma che non ho mai razionalizzato.

ne assaggio ancora un pezzo e poi rispondo come si deve. nel frattempo, aldus, se ci sei, batti un colpo.

Non conosco l'autore del post,quindì non rispondo per lui,però commento con mie personali pensieri(probabilmente inficiati in credenze ed idee diverse da quelle dell'autore):

1 fissa la tuaa ttenzione tra desiderare e "desiderare nel modo giusto",cioè volere;

2 comprendi "per cosa sei nato";

3(2)Sei sicuro che accetteresti "desideri" profondi completamente diversi da "desideri" superficiali. Accetteresti di fidanzarti con una donna brutta,perchè è quello che vuoi? Accetteresti di essere omosessuale? Accetteresti di lasciare tutto e farti frate?

Se hai paura o temi che potresti non accettare qualcosa del tuo io,evita di cercare il vero te stesso.

Modificato da senza nome
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ale4

Non conosco l'autore del post,quindì non rispondo per lui,però commento con mie personali pensieri(probabilmente inficiati in credenze ed idee diverse da quelle dell'autore):

1 fissa la tuaa ttenzione tra desiderare e "desiderare nel modo giusto",cioè volere;

2 comprendi "per cosa sei nato";

3(2)Sei sicuro che accetteresti "desideri" profondi completamente diversi da "desideri" superficiali. Accetteresti di fidanzarti con una donna brutta,perchè è quello che vuoi? Accetteresti di essere omosessuale? Accetteresti di lasciare tutto e farti frate?

Se hai paura o temi che potresti non accettare qualcosa del tuo io,evita di cercare il vero te stesso.

3)i desideri profondi emergono soltanto in alcune situazioni, voglio dire tutti vogliamo soldi case e vita agiata. i desideri profondi sono qualcos'altro.

aggiungo carne al fuoco: si parla tanto nei forum new age di legge di attrazione e quelle cose lì

c'è chi ci crede, chi non ci crede. io sono propenso a crederci.

ma SE fosse tutto vero.. non sarebbe importante anzi fondamentale avere i desideri giusti?

a volte i miei desideri profondi sono cose che mi hanno spaventato. altre volte, come nel cercare una partner, si costruiscono con il tempo e l'esperienza.

quindi..fissa la tua intenzione, e ok. ma l'intenzione deve essere corretta. perchè potresti ottenerlo e non è una frase fatta.

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-Grey-
SE-DUCERE significa condurre l'altro a SE'

quando si entra in questo tipo di discorsi, cerco sempre di tenere a mente che sedurre è riconducibile a una doppia etimologia

se-ducere - con questo significato - condurre A

se-abdurre - con significato opposto - condurre DA sè, in pratica allontanare

non tendo a ricordarmelo sempre come esercizio etimologico, ma proprio perchè apre dei mondi nella concezione e nell'azione

si fa sempre notare un solo significato della parola, in genere, il più diffuso perchè più facilmente riconducibile, ma è una parola ricca di significati (al plurale)

pensando a seduzione in questa prospettiva:

se-ducere, condurre TE a ME (il significato ovvio, più immediato e facilmente riconducibile per la maggior parte)

se-ducere, condurre ME a TE (prendere il timone di se stessi per guidarsi verso l'obbiettivo, in questo caso TE)

se-ducere, condurre ME a ME STESSO (definire se stessi)

se-ducere, condurre TE a TE STESSO ("mi hai fatto scoprire delle cose di me che non avrei mai immaginato")

se-abdurre, allontanare ME da ME STESSO (per avvicinarmi a te)

se-abdurre, allontanare TE da TE STESSO (dal tuo mondo, per avvicinarti a un mondo nuovo, il mio ad esempio)

se-abdurre, allontanare ME da TE (assomiglia molto a P&P, per non starti troppo addosso, non c'è seduzione senza il giusto spazio)

se-abdurre, allontanare TE da ME (non farmi divorare da te, non essere mangiato e fatto schiavo del TUO mondo, assomiglia molto alla oneitis)

se-ducere, condurre tutto a ME (essere attraente, e non "fare" attrzione)

se-ducere, condurre ME a tutto (non giudicare, non odiare, essere aperto di mente e di cuore, amare prima di essere amati)

se-abdurre, allontanare ME da tutto (non "subire" il mondo esterno, ma sapersi distaccare, non essere sopraffatti da ciò che accade)

se-abdurre, allontanare tutto da ME (liberarsi delle influenze negative, selezionare l'ambienete e ciò che ci condiziona)

è molto utile tenere a mente questo quadro più ampio e non limitarsi all'interpretazione più comune di "seduzione" per tirarne fuori tante sfaccettature che nella formazione quanto nei risultati sono una vera rivoluzione

permette un cambio e ampliamento di prospettiva e concezioni che viene molto utile nella pratica

rende molto più aperti e malleabili al cambiamento e a modellarci (allontanare da sè) in qualcosa che vogliamo diventare (condurre a sè)

Modificato da -Grey-
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Aldus

Proviamo a immaginare l'esistenza di una divinità chiamata Eros, che è sempre esistita e che sempre esisterà.

Eros è la forza motrice del mondo - di ogni mondo - che spinge tutto ciò che c'è a muoversi in una certa direzione, in un certo modo.

Desiderare non è una facoltà sotto il nostro controllo.

E' qualcosa che succede in continuazione.

Desiderare una donna, del cibo, delle persone accanto.

Non possiamo smettere di desiderare. Non è nelle nostre facoltà farlo. Non possiamo mai smettere di farlo.

Il nostro problema è piuttosto che "zittiamo" Eros. Lo soffochiamo, e lo copriamo con desideri fittizi, copiati agli altri, rubati agli altri. E poi impegni, bisogni, necessità di ogni genere.

Ma perché?

Purtroppo i nostri desideri non sono gli stessi degli "altri". Ad esempio non sono gli stessi della donna che abbiamo accanto. Non sono gli stessi di nostra madre. Non sono gli stessi del presidente del consiglio.

Da qui nascono ogni violenza, ogni incomprensione e ogni prevaricazione.

Visto che si è parlato di soldi, e vita agiata, facciamo una riflessione su uno dei concetti più travisati del mondo, quello della proprietà privata.

In principio c'era un energumeno con la mazza che scopriva un bel giardino, decideva di recintarlo e ci metteva un cartello: "se entri qui, ti ammazzo".

L'energumeno era il più forte di tutti, e nessuno da solo avrebbe potuto godere del suo fertile territorio.

Ma chiaramente potevano mettersi d'accordo in tre, andare a farlo fuori, e occupare il suo giardino. Ma anche a questo punto, quei tre, per andare d'accordo, dovevano necessariamente scendere a compromessi tra loro. Altrimenti, allo stesso identico modo, si sarebbero uccisi pur di godere del giardino.

Quindi la rinuncia ad alcuni propri desideri, per poter ben vivere con gli altri, e come "investimento" per il futuro.

A questo livello non ci sono questioni di bontà, di etica, di "umanità", ma solo di adattamento.

Stare con gli altri, stare in uno stato, in una cultura, è un compromesso per la nostra sopravvivenza, per la nostra evoluzione tecnologica, per l'adattamento continuo ad un mondo in trasformazione.

Ma purtroppo, è facile sin da bambini farsi un po' prendere la mano.

A scuola ci dicono che dobbiamo essere buoni, bravi, studiosi.

Da adulti lo stato ci manda tasse da pagare, pena multe e espropriazioni.

Nostra madre e nostra nonna vogliono che ci sposiamo. I nostri amici ci danno valore se abbiamo tante donne. La gente ci dà valore se abbiamo soldi e lavoro fisso.

Abbiamo persino un nome e un cognome che non abbiamo scelto noi.

Caro ale3, anche con i soldi e la vita agiata, ci si può svegliare un giorno, magari a 50 anni, e capire che per tutta la vita si è fatto il gioco di altri.

Non è un caso se tante persone apparentemente di successo si drogano come se non ci fosse un domani. Quel senso di vuoto non risparmia nessuno. Non risparmia né me, né te, né Napoleone Bonaparte.

Piccola nota sui soldi: è normale dare la colpa della propria non-realizzazione ad essi, quando non si hanno. Spesso chi non riesce a guadagnarne, è l'avaro, colui che ha paura di guadagnare soldi perché ha inconsciamente paura di perderli o doverli dare ad altri. Per cui lì c'è un altro problema da risolvere.

Ancora peggio lo scenario in cui "si lascia perdere" il desiderare. Non desiderare è sinonimo di depressione. Quello è.

E allora caro ale3, in questo ginepraio, qual è la chiave per capire "ciò che vogliamo veramente"?

Da soli non riusciamo a farlo.

Se io sto solo nella mia cameretta a pensare, posso vedere un elefante viola e per me quella è la realtà.

Se sto da solo ad innamorarmi di una donna posso immaginare che sia la donna della mia vita.

Ma come sapere se questa è una mia intuizione, o se è il frutto del lavaggio del cervello fattomi dai miei referenti (scelti o no che siano), o un'allucinazione?

E' impossibile.

In solitudine c'è solo la pazzia.

Bisogna scegliere una Via. Scegliere un Maestro. Scegliere un gruppo di amici buoni, fidati, e competenti.

Bisogna farsi scegliere da essi, e in questo incontrarsi trovare, giorno dopo giorno, le proprie verità.

Diventa una missione, un impegno quotidiano, molto difficile ma anche molto avvincente.

E come fare per i famosi compromessi? Beh... sono inevitabili.

Sappiamo tutti di essere schiavi.

Sappiamo tutti che se non paghiamo le tasse qualcuno più forte di noi verrà a cercarci e imprigionarci.

Sappiamo tutti che se non ci sposeremo qualcuno penserà che siamo strani.

Sappiamo tutti che se durante una messa ci mettiamo seduti sull'altare a mangiare un hamburger non ci tratteranno molto bene, a prescindere che quello sia ciò che vogliamo veramente.

Il segreto è capire il gioco degli altri, e fare "come se" ci stessimo dentro, senza mai perdere di vista la nostra personalissima e intima ricerca dell'ascolto di Eros dentro di noi.

La vita è un gioco serio, da giocare molto seriamente, ma senza dimenticare che è un gioco.

Quando ci innamoriamo, quando andiamo a lavoro, quando compriamo casa, quando litighiamo. E' un gioco meraviglioso.

Ma tu sei molto di più. Tu sei molto oltre. E come ha fatto presente "senza nome", puoi scoprire nel percorso di essere cose che ti hanno insegnato a detestare, e il processo di riappacificazione sarà tutt'altro che facile.

Quando pensi di aver intuito qualcosa del tuo sé, puoi sedurre, o se-ducere o se-abdurre, secondo una qualsiasi delle etimologie proposte dal buon Grey nel post precedente.

La tua stessa esistenza è un laboratorio alchemico. Trovare "te stesso", è la pietra filosofale.

Nota finale:

Ciò che scrivo, quando provo ad esprimermi ontologicamente, non è "tutta farina del mio sacco".

Come è inevitabile, altrimenti contraddirrei me stesso e quanto detto finora.

Dietro i miei pensieri ci sono una scuola, un maestro, e meravigliosi amici. Fisici, filosofi, medici, biologi, matematici; persone amabili e ricercatori di verità.

E sullo sfondo, una tradizione creata da gente che da migliaia di anni non fa altro che pensare a come rispondere alla tua domanda.

Come direbbe il Piccolo Principe, al mondo ci sono tante realtà come la mia, ma questa è la mia :-)

Buon viaggio!

Modificato da Aldus
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  • 4 mesi dopo...
OldPlayer

bellissimo post!

Da tempo mi interesso attivamente al mondo della seduzione, e dopo tante esperienze vissute, tante esperienze osservate, e tanti studi fatti mi sono accorto che i più sottovalutano l'aspetto forse più importante della seduzione...

...ovvero, il fine, l'obiettivo - che poi si trasforma in mezzo e strumento.

Cominciamo con un'analisi etimologica:

sedurre -> se-ducere -> condurre a sé

E la domanda a bruciapelo:

Quando avvicini una donna sai veramente cosa vuoi da lei? Sei sicuro di avere chiaro qual è il "sé" a cui vuoi condurla?

Vi elenco di seguito una serie di possibili obiettivi (i primi che mi vengono in mente) che può capitare di formulare, nell'avvicinare e sedurre una donna:

1) trombata - avere un rapporto sessuale con lei, con annessi e connessi, variazioni, perversioni, et cetera

2) costruzione di una storia (volersi "fidanzare" con lei, idea di LTR)

3) dimostrazione a sé stessi, sentire di essere stati bravi e averla sedotta

4) esperimento (es. applicazione di "tecniche", "vediamo che succede se...")

5) piacere nel farla disinibire e rivelare lati nascosti del suo carattere

6) noia / mancanza di alternative

7) sfogo

8) necessità

Ora attenzione: è facilissimo compiere errori nella scelta del proprio obiettivo.

Questo ci deriva soprattutto da meccanismi legati all'invidia per cui osservando l'altro, che ha più successo di noi, tendiamo ad emularlo nelle sue tecniche e nei suoi modi di fare, trascurando tragicamente di confrontarci con i suoi obiettivi.

Esempio pratico, inventato sul momento:

A è un maschione alpha che tromba con qualsiasi cosa si muova dal 5 in più

B è un ragazzo normale amico di A, che avrebbe voluto una LTR con una HB8, ma senza ottenere nulla

B inizia ad osservare A: nota che se le scopa tutte, che sembra felice, soddisfatto, appagato. Quindi B, affascinato dal suo successo, inizia ad imitare A e studiare le sue tecniche e il suo modo di fare.

B dopo tante applicazioni si trova finalmente con una fanciulla calda, vogliosa e pronta a fare sesso con lui. Ed eventualmente riesce persino a portarla a letto, ma sul più bello... si rende conto che quello che vuole da lei non è solo trombarla. Vuole di più, vuole che lei sia sua e solo sua. Vuole che lei si innamori, che lo stimi, che desdieri vederlo ancora. E invece lei è lì per fare sesso con lui! Ora sono a letto... oh dio, pensa B, ma forse lei fa così con tutti! Oh madonna!

La situazione degenera... B ha una performance grottesca. Poi va pure in ONE-ITIS per due anni. Mentre la fanciulla il giorno dopo si fa una bella trombata con A.

Questo è solo un esempio, ma potete mischiare come volete gli 8 obiettivi di cui sopra, aggregarli o aggiungerne di nuovi.

E il risultato sarà sempre molto sbagliato.

C'è quello che si mette con una pretendendo di dover provare nuove esperienze, quando vorrebbe solo sfogarsi.

C'è quello che crede di innamorarsi di una donna, per poi trovarla poco interessante dopo averne svelato i segreti.

C'è quello che non vedeva l'ora di essere a letto con lei, e quando ci si trova ha l'ansia da prestazione

Imitiamo le tecniche degli altri, imitiamo gli altri persino nel loro essere, e ci troviamo... a non essere noi stessi.

Un altro esempio meno teorico e più personale, ispirato dalle conversazioni lette su questo forum.

Forse in molti qui stimiamo / invidiamo alcuni dei seduttori più "esperti", che hanno un grosso successo in fatto di trombate. Alcuni di loro si sono trovati più di una volta ad ottenere un threesome con due belle fighe.

Anch'io, sin da ragazzino, avevo fantasticato a lungo sul threesome. Finché una volta, cinque anni fa, successe l'incredibile...

era un periodo in cui, per vari motivi, avevo un frame molto alto. Allora mi capitò "miracolosamente" di uscire con tre donne insieme: una brasiliana, una slovena e una messicana, tutte HB7-8. La serata fu fantastica: le fanciulle mi si strusciavano contro, e un enorme capannello di gente mi si era formato intorno, mi guardavano con gli occhi fuori dalle orbite. Mi sentivo invincibile.

Qualcuno persino mi si avvicinò e mi chiese "ma chi sei? Ma come hai fatto?".

Poi tornammo a casa, e sulla porta la messicana mi mise la lingua in bocca. Ma io le dissi che purtroppo ero già d'accordo con le altre due, la slovena e la brasiliana, per dormire con loro... insieme. E fu così che avvenne il famoso threesome... ...meraviglioso? grandioso? incredibile?

No, in realtà no; ne fui deluso. Era come se quella cosa in sé non significasse nulla. Lo facevo perché "dovevo farlo".

In realtà avevo già realizzato me stesso in quel momento in discoteca, nel portarle ad un'eccitazione tale da desiderare di realizzare quella cosa a tre.

E invece la trombata a tre non era nei miei piani inconsci. Avevo raggiunto il massimo del piacere, psicologicamente, in discoteca, durante l'atto della conquista. Era quella la mia perversione di quella sera. O il mio DESIDERIO?

Nella religione cristiana (premessa: NON sono religioso, sono un ricercatore) esistono due comandamenti: "non desiderare la roba d'altri, non desiderare la donna d'altri".

Questo, tradotto correttamente, significa pressappoco: "è sbagliato desiderare quello che desiderano gli altri. Desidera invece quello che vuoi TU".

I grandi seduttori di questo forum, come quelli di tutto il mondo, hanno un desiderio MOLTO ORIENTATO. Sanno esattamente quello che vogliono, e il "come" diventa per loro un gioco stimolante. Amano VERAMENTE le donne, anche se in uno o due modi dei tanti possibili.

Quello del desierare è un principio esoterico. Lo ripetono oggi in operazioni commerciali di successo (es. "the secret") e lo ripetevano ieri in quasi tutte le scuole tradizionali.

Per gli antichi il desiderio era de-sidera ovvero "dalle stelle". Da sempre si pensa, quindi, che il desiderio venisse da lontano, dal futuro, dalla sua stessa realizzazione; per cui nel momento in cui si sa desiderare nel modo giusto (il che si chiama VOLERE) il risultato è pressoché GARANTITO.

Pensate al piano raffinatissimo, lungimirante, perfetto di Kirkeegard che nel suo diario descrive la pianificazione della conquista di Cordelia e il suo successivo abbandono.
O pensate ai molti (magari voi stessi) che semplicemente vogliono raggiungere il numero più alto possibile di xyz-close. A forza di insistere, ci si riesce!
A me è capitato di invidiare quando l'uno, quando l'altro. Poi mi è successo di trombare come un riccio con più donne provando poco e nulla, e trovarne una (unica) con cui raggiungere le vette più alte del piacere, perché soddisfava tutto ciò di cui io avevo bisogno.
Ma questo, finché non facciamo chiarezza con noi stessi, può succedere solo per caso.
Le tecniche di seduzione (incluse quelle di PNL) opportunamente spiegate, descritte, sperimentate e raffinate, probabilmente funzionano; possiamo anche assumere per assurdo che funzionino SEMPRE.
Ma se non si ha chiaro dall'inizio l'obiettivo, si raggiungerà un risultato nel quale sarà impossibile riconoscersi.
Nella seduzione il desiderio è la prima cosa da curare, il "sé" a cui si vuole "condurre" il proprio target.
Solo dopo si dovrebbe pensare ad adottare le tecniche giuste per ottenerlo.

Se continui a fallire, chiediti ancora una volta dove vuoi arrivare!

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