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La donna è mobile, Qual piuma al vento...


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Renegade

Lo puoi dire forte, fratello! Non si tratta né di rinfacciare, né di fare lo sborone. Si chiama riconoscenza! Si chiama lealtà! E' quella cosa che ti aspetti ti venga riconosciuta. Quell'impegno che hai profuso per rendere migliore la vita alla persona che amavi. Hanno la memoria corta. Molto corta. Tutte amnesiche. Non ricordano. Completamente smemorate! E se provi a farle ricordare qualcosa, allora stai rinfacciando. Altra colpa. Troppo comodo! Specialiste, per contro, nel produrre tonnellate di letame con il quale ricoprirti dalla testa ai piedi. Le colpe? Tutte tue. Le responsabilità? Tue! Gli errori? Tutti tuoi, ovviamente. E sai perché fanno questo? Perché sanno di star per compiere un'azione talmente infame e ignominiosa che, per poter continuare a guardarsi allo specchio, hanno bisogno di autoassolversi, ottenendo questo risultato attraverso l'azione di una macchina del fango, il cui tubo d'uscita ti viene infilato direttamente in culo.

La discussione sta prendendo una piega interessante. Intervengo ora anche se ammetto, mea culpa, di non aver letto TUTTI i chilometrici interventi precedenti. Mi attengo a quello che ho letto e a quest'ultimo quote.

Ovviamente, tutto quello che scrivo e' da riferirsi valido in questo caso particolare, ma credo fermamente che delle eccezioni, delle DONNE esistano. Altrimenti sto sprecando la mia vita nel cercarle :) . Detto cio'....

In una precedente discussione che non ricordo, era venuto fuori il discorso di come le donne vivano in un eterno PRESENTE emotivo. E di come questo presente emotivo sia quello che effettivamente le porta a passare dal "Ti amo, sei la mia vita" detto ieri sera, al "Chiccazzo sei?" della mattina dopo alle ore 9.

Questo discorso si estende secondo me all'aiuto, impegno, supporto (sia psicologico che materiale) che forniamo loro. Tutto cio' che di buono facciamo, viene sempre dimenticato nel momento in cui la storia o la relazione si chiudono.

E rimane semplicemente il nulla. Non rimane gratitudine, non rimane rispetto, non rimane affetto....piatto, zero nulla.

Questo purtroppo, e' un qualcosa che ho riscontrato molto molto spesso, ed e' per questo motivo che ho iniziato a smettere di aspettarmi qualcosa in cambio per quello che faccio. Per questo che non faccio ricordare azioni benefiche, che non cito mai "ma ricordi quella volta che.....?" mai. Ogni gesto che faccio, nel bene o nel male, lo faccio perche' ne sento voglia e piacere, ma MAI mi aspetto qualcosa dall'altra parte. E per qualcosa intendo anche un semplice, fottuto GRAZIE anche se la storia finisce. Ma non per questo smetto di fare quello che sento. Purtroppo la situazione e' questa, e c'e' poco da fare. Bastano poche ore per passare dall'essere il migliore del pianeta all'essere nemmeno uno stronzo....ma semplicemente NIENTE. E' cosi'. Accettiamolo e prendiamolo per come viene.

Poi, secondo punto. Leggevo indietro a proposito del fatto che lei in un certo senso cercava di portarti al suo livello, "abbassandoti" dalla tua posizione.

Questo e' un altro punto che purtroppo capita molto, ma molto ma molto spesso. Sono le classiche persone che non sentendosi realizzate, anziche' essere stimolate dalla vicinanza di persone piu' reattive, positive e di successo, preferiscono zavorrare queste persone e trascinarle nel pantano in cui sono vincolate. Perche' in questo modo non sono piu' le uniche, ma sono in compagnia.

E' un meccanismo psicologico estremamente deleterio per chi invece vuole elevarsi o ha gia' spiccato il volo. Personalmente, queste persone meritano di rimanere a godere il pantano in cui sono.

E....nota bene....qui non sto dicendo che chiunque sia indietro vada lasciato indietro, tutt'altro! Io sto dicendo che CHI VUOLE essere lasciato indietro, VA lasciato indietro. Ci sono tante persone con

voglia di fare, impegno, caparbieta', che pero' hanno bisogno dello stimolo giusto per procedere.

Ma poi tocchi con mano che una volta che dai loro quello stimolo, partono e continuano ad impegnarsi. Per quel tipo di persone do' tutto quello che posso dare loro.

Ma per le persone morte, per quelle che vivono ogni giorno come una punizione del cielo, quelle che hanno un problema e l'unico modo con cui lo affrontano e' la lagna....be', non meritano il mio aiuto.

E anzi, rallenterebbero la mia risalita.

Quindi, FMJ.....dai a chi merita, non aspettare nulla in cambio, e non farti trascinare nel pantano da chi non vuole uscirne.

E....si, queste persone preferiscono spesso andare a cercare gli zerbinetti che piangono con loro di quanto la vita sia una merda e di quanto siano fortunati ad avere incontrato lei, unica luce nella merda in cui nuotano.

Persone cosi' e' giusto che stiano insieme.

Modificato da Renegade
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exumed

Ragazzi/e magari sto per scrivere una cosa "antituristica"...però essere riconoscenti o meno, esserne carenti di altri valori...appunto come la lealtà, la sincerità etc etc...non hanno genere...Ok, è normale che ce la prendiamo con la ex di turno e magari ognuno nel suo caso specifico abbia ragione...Ma IMHO personaggi ( e non persone ) ce ne sono sia tra quelli portatori di coglioni che tra quelle portatrici di ovaie...E straquoto FMJ tanti uomini devono ancora imparare a fare gli uomini e tante donne devo imparare a fare le donne...che non basta un cazzo o una figa per essere definiti nè uomini, tantomeno donne....e visto che odio criticare gli altri e lasciare la mia "coda" fuori...sicuramente anch'io ho di cose da imparare ancora per essere definito un uomo e non soltanto uno spargitore di sperma.

K.

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exumed

E' ovvio che su questo forum, forum prevalentemente maschile, trovi per lo più storie di donne sleali e senza rispetto per il proprio uomo. Nessuno scriverà "ho messo incinta la mia segretaria dopo 5 anni di relazione clandestina e ho lasciato la mia donna dopo 10 anni di convivenza facendole trovare tutte le sue cose fuori di casa, per strada, al ritorno dal lavoro. Non ho avuto nemmeno il coraggio di dirle una parola".

Inoltre, tu per primo, se non ho capito male parlando di questa donna, dici che almeno all'inizio lei era una (delle tue diverse) amanti. Ecco, vediamo come la pensa la tua compagna (o ex compagna) di tutta questa storia.

In ogni caso, se vogliamo continuare a categorizzare le donne come le stronze, perennemente insoddisfatte, psicolabili, opportuniste, che lasciano il mulo che aveva cercato di aiutarle per il primo stronzo con più soldi dopo che lo hanno umiliato ripetutamente perchè non è più lo stallone di una volta ecc.ecc., facciamolo pure. Ma non andremo da nessuna parte. Come non andiamo da nessuna parte noi donne credendo che tutti gli uomini siano dei bastardi egoisti ed egocentrici, eterni bambini, pronti a svolazzare di fiore in fiore, lasciandoti non appena un altro giocattolino appare all'orizzonte senza alcun rispetto, che siano incapaci di provare qualche sentimento profondo se non per la durata di un battito di ciglia. Non è così, né per gli uomini né per le donne.

Il fatto che tu abbia un ego smisurato l'ho dedotto da ciò che hai scritto e vorrei sottolineare che non sto esprimendo un giudizio di valore sulla persona che sei o non sei. Non ti conosco (e anche se ti conoscessi non cambierebbe nulla perché credo fermamente che ognuno sia libero di essere e fare ciò che vuole, nella piena libertà di chi gli sta intorno), sto solo dicendo "tu, per me, sulla base di ciò che scrivi e di come lo scrivi, sei così per questo motivo vuoi una donna come lei".

Sottolineo il "per me". Esprimo la mia opinione sulla base di quello che io percepisco. Ho percepito questo da te e non sto dicendo "ti meriti tutto questo", ma solo "sei tu che cerchi questo".

Poi mi perdonerai, ma forse a causa della mia emotività da femminuccia (o da principessina sul pisello, scegli tu la definizione migliore), non mi commuovo per un elenco di spese annuali, seppur molto generose, mentre ho una stretta allo stomaco quando leggo di come Exumed sia stato trattato da quella che sarebbe dovuta essere la sua Donna, la sua compagna, in un momento così brutto della vita, la morte di un padre.

Grè...credimi che alla fine non l'ho biasimata...Avendo conosciuto abbastanza bene la sua famiglia, sono sicuro che lei non era capace di stare veramente vicina ad una persona...E nel mio caso la sua presenza sarebbe stata un semplice conforto...non è che mi serviva una gruccia...Non se la sentiva, aveva fatto bene a non venirci...Ma alla fine fece peggio...si è "presentata" dopo 1 mese...e là non sapevo cosa farmene...Ma ripeto, non è questione di uomo o donna essere totalmente privi di empatia...ma di persone vuote o meno...E di coglioni come me ( che malgrado i mille difetti io al posto suo avrei agito diversamente in quel caso ) che per mancanza di palle, per abitudine o per affetto ( chiamalo come vuoi, magari tutte ste cose messe insieme ) s'illudono che un guscio vuoto possa un giorno "riempirsi" per miracolo...Parole povere, non è colpa di nessuno ad essere com'è...ma colpa di chi non vuole guardarlo chiaramente...Banale come ragionamento, ma è l'unico vero, almeno secondo me...

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Grè

Grè...credimi che alla fine non l'ho biasimata...Avendo conosciuto abbastanza bene la sua famiglia, sono sicuro che lei non era capace di stare veramente vicina ad una persona...E nel mio caso la sua presenza sarebbe stata un semplice conforto...non è che mi serviva una gruccia...Non se la sentiva, aveva fatto bene a non venirci...Ma alla fine fece peggio...si è "presentata" dopo 1 mese...e là non sapevo cosa farmene...Ma ripeto, non è questione di uomo o donna essere totalmente privi di empatia...ma di persone vuote o meno...E di coglioni come me ( che malgrado i mille difetti io al posto suo avrei agito diversamente in quel caso ) che per mancanza di palle, per abitudine o per affetto ( chiamalo come vuoi, magari tutte ste cose messe insieme ) s'illudono che un guscio vuoto possa un giorno "riempirsi" per miracolo...Parole povere, non è colpa di nessuno ad essere com'è...ma colpa di chi non vuole guardarlo chiaramente...Banale come ragionamento, ma è l'unico vero, almeno secondo me...

Anche io credo che non dipenda dal genere. Se una persona non riesce a starti accanto, non ci riesce. Punto. Non mi va di raccontare la mia vita ma ti capisco perfettamente. Non è questione di avere un' ancora a cui aggrapparsi o avere il/la babysitter. E' solo che se si sta insieme capire come si sente l'altro in un determinato momento e, non dico aiutarlo, ma almeno evitare di creare ulteriore sofferenza sarebbe già una gran cosa. Se ciò non avviene, seppur con sofferenza bisogna aprire gli occhi e andare avanti, prima che un'altra cannonata ti colpisca.

Modificato da Grè
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E' ovvio che su questo forum, forum prevalentemente maschile, trovi per lo più storie di donne sleali e senza rispetto per il proprio uomo. Nessuno scriverà "ho messo incinta la mia segretaria dopo 5 anni di relazione clandestina e ho lasciato la mia donna dopo 10 anni di convivenza facendole trovare tutte le sue cose fuori di casa, per strada, al ritorno dal lavoro. Non ho avuto nemmeno il coraggio di dirle una parola".

Inoltre, tu per primo, se non ho capito male parlando di questa donna, dici che almeno all'inizio lei era una (delle tue diverse) amanti. Ecco, vediamo come la pensa la tua compagna (o ex compagna) di tutta questa storia.

In ogni caso, se vogliamo continuare a categorizzare le donne come le stronze, perennemente insoddisfatte, psicolabili, opportuniste, che lasciano il mulo che aveva cercato di aiutarle per il primo stronzo con più soldi dopo che lo hanno umiliato ripetutamente perchè non è più lo stallone di una volta ecc.ecc., facciamolo pure. Ma non andremo da nessuna parte. Come non andiamo da nessuna parte noi donne credendo che tutti gli uomini siano dei bastardi egoisti ed egocentrici, eterni bambini, pronti a svolazzare di fiore in fiore, lasciandoti non appena un altro giocattolino appare all'orizzonte senza alcun rispetto, che siano incapaci di provare qualche sentimento profondo se non per la durata di un battito di ciglia. Non è così, né per gli uomini né per le donne.

Il fatto che tu abbia un ego smisurato l'ho dedotto da ciò che hai scritto e vorrei sottolineare che non sto esprimendo un giudizio di valore sulla persona che sei o non sei. Non ti conosco (e anche se ti conoscessi non cambierebbe nulla perché credo fermamente che ognuno sia libero di essere e fare ciò che vuole, nella piena libertà di chi gli sta intorno), sto solo dicendo "tu, per me, sulla base di ciò che scrivi e di come lo scrivi, sei così per questo motivo vuoi una donna come lei".

Sottolineo il "per me". Esprimo la mia opinione sulla base di quello che io percepisco. Ho percepito questo da te e non sto dicendo "ti meriti tutto questo", ma solo "sei tu che cerchi questo".

Poi mi perdonerai, ma forse a causa della mia emotività da femminuccia (o da principessina sul pisello, scegli tu la definizione migliore), non mi commuovo per un elenco di spese annuali, seppur molto generose, mentre ho una stretta allo stomaco quando leggo di come Exumed sia stato trattato da quella che sarebbe dovuta essere la sua Donna, la sua compagna, in un momento così brutto della vita, la morte di un padre.

Vedi, cara Grè, lungi da me l'idea di fare di tutta l'erba un fascio. Sarei molto superficiale se lo facessi. Esistono pessimi individui tra i maschi, così come tra le femminucce. Ed ottime persone in entrambi i sessi. Mi sembra un'ovvietà. Tuttavia, io mi limito a far tesoro di quella che possiamo chiamare la "fenomenologia dell'abbandono". Come un vero fenomenologo, alla Husserl, io osservo, constato, registro e descrivo ciò che appare alla mia evidenza sensoriale. Lo so che può non piacere ma se osserviamo quello che, con grande frequenza, accade nel momento in cui una donna decide di abbandonare un uomo, si possono osservare molti elementi invarianti, tra i quali, ritengo assai significativi i seguenti due:

1) C'è un altro uomo all'orizzonte o, più spesso, anche un po' più prossimo dell'orizzonte (in genere, già accovacciato tra le sue gambe);

2) La donna, prova l'irresistibile necessità, ineluttabile, escatologica, di "smerdare" il compagno e di tessere le lodi del nuovo stallone.

Per quanto riguarda il primo punto, esso comprova l'antico adagio che la donna, "non lascia un ramo se non ne stringe già un'altro". Adagio meno antico, ma altrettanto veritiero, è che "ste troie, non sanno stare un minuto da sole", affermazione, questa, senz'altro più cruenta della precedente ma, purtuttavia, non meno pregnante e veritiera.

Veniamo, ora, subitaneamente, al punto 2. Il più interessante. Il più tipico. Il più paradigmatico.

Quando la donna lascia, sente l'impellente esigenza di inchiodare quello che, fino a ieri, era il suo compagno di vita, alla croce delle colpe, delle manchevolezze, del vulnus relazionale. La donna sente l'impulso feroce e sanguinario di mettere in scena una rappresentazione, in piena regola, della Via Crucis di cristiana memoria. Una salita al Golgota, un Calvario laico, attraverso il quale la donna si libera, oltreché del povero Cristo, anche di ogni minimo residuo di senso di colpa. L'obiettivo è quello di ritornare vergine da ogni punto di vista e su ogni piano fenomenico, sia esso fisico, intellettuale o morale. L'obiettivo e la necessità, è quella di presentarsi pura e casta al nuovo stallone il quale, ben presto, diventerà un vecchio ciuco e altrettanto fulmineamente, un nuovo povero Cristo. Quale migliore operazione di quella di scaricare ogni responsabilità sul compagno, può garantire l'ottenimento di questo risultato? Tutto il letame, deve sommergere l'abbandonato, al quale, come se non bastasse, spetta tutta, dico tutta, intendo tutta, la responsabilità. All'occorrenza, contestare persino la "buona notte", il "buon giorno", il tono leggermente alterato, il minuto di ritardo, il capello fuori posto, quella volta che non si è prontamente provveduto ad aprire la portiera dell'auto, quella volta che si è salutata per ben due volte, la cameriera (atto equiparato all'aversela scopata). Ogni minuzia, ogni inezia, ogni bazzecola, può esser buona allo scopo. Ogni indizio, ogni briciola, può divenir utile a dimostrare che quell'uomo, sì, quello che fino a ieri ti ha fatta godere, quello al quale dichiaravi amore eterno ed eterna passione, quello che fino a ieri ha ingoiato le tue bizze mestruali, le tue ondate ematiche all'estrogeno, era, è, è diventato, una MERDA. La donna ha la necessità di dirsi che sì, ha fatto bene a lasciare quell'asino. La donna ha un bisogno, quasi genetico, cromosomico, mitocondriale, di dimostrare che no, non è lei una troia, ma è il povero Cristo che l'ha costretta a fare quel che ha fatto. Lei pura, lei casta, lei vittima. Dimentica di ogni cosa, di ogni gratitudine, sconosciuta ad ogni senso di LEALTA', l'unica preoccupazione della donna è quella di non apparire troia agli occhi del mondo, di non apparire moglie fedifraga, madre snaturata, compagna sleale. Per far questo, trasferisce tutta, interamente, ogni responsabilità, in groppa al ciuco, al povero Cristo. Il povero Cristo, al cospetto di cotanta "correttezza e lealtà" può abbozzare una timida difesa pur apparendo come quel tale che, di fronte ad un carroarmato, estrasse un temperino. Ben presto, il povero Cristo, verrà instradato sull'erta via del Golgota con la sua bella croce in groppa, trapassato da mille chiodi infetti.

Zitto e mosca!

Non è lei una TROIA.

Sei tu, che sei una MERDA!

In questo modo, la storia si chiude. La donna, rinasce a nuova vita, a nuove "magnifiche sorti e progressive", con il suo nuovo stallone (presto ciuco, pure lui). Così, almeno, crede. S'illude. Purtroppo, molto presto, grazie al tempo galantuomo, si ritroverà dall'aver le farfalle nello stomaco, ad aver un pugno di mosche in mano. O anche di meno. Che le mosche, son già qualcosa.

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Ragazzi/e magari sto per scrivere una cosa "antituristica"...però essere riconoscenti o meno, esserne carenti di altri valori...appunto come la lealtà, la sincerità etc etc...non hanno genere...Ok, è normale che ce la prendiamo con la ex di turno e magari ognuno nel suo caso specifico abbia ragione...Ma IMHO personaggi ( e non persone ) ce ne sono sia tra quelli portatori di coglioni che tra quelle portatrici di ovaie...E straquoto FMJ tanti uomini devono ancora imparare a fare gli uomini e tante donne devo imparare a fare le donne...che non basta un cazzo o una figa per essere definiti nè uomini, tantomeno donne....e visto che odio criticare gli altri e lasciare la mia "coda" fuori...sicuramente anch'io ho di cose da imparare ancora per essere definito un uomo e non soltanto uno spargitore di sperma.

K.

Certamente, amico mio, i valori, trascendono il genere. Tuttavia, dico anche che, generalmente, un uomo, per formazione, per scuola di vita, per lezione impartita dai commilitoni, ha un maggior senso dell'ONORE. Su questo, non ho alcun dubbio. Un uomo, quando lascia una donna, non ha bisogno di infangarla, di sminuirla, di demolirla, di attribuirle ogni colpa e nefandezza. La donna, in genere, pur con delle eccezioni, sì. Se non si sta bene assieme, è giusto lasciarsi, ma il "come" lo si fa, è fondamentale. Il "come" lasci chi, fino a ieri, si è preso cura di te, fa la differenza. Ed è la differenza che passa tra l'infamia e l'onore, tra la lealtà e la vigliaccheria. Le donne, lasciano una liana per un'altra. E' sicuro. E' certo. Novantanove volte su cento. Ma se quella nuova liana non c'è, allora restano. Capisci? Rimangono, fino all'occasione buona. Come il sicario che agisce nel buio della notte il quale, celato nell'ombra, attende il momento buono per pugnalarti alle spalle. Andava bene fino a ieri, la vecchia liana. Ora, non più. C'è quella nuova. Ma fino a che non c'è quella nuova, ben venga anche la vecchia. Dov'è il rispetto? Dov'è l'onore?

Io affermo un principio, un concetto che so essere estraneo a molte donne: l'onore delle armi. Se una donna lascia un uomo, dovrebbe conoscere l'arte della guerra e i principi che la regolano: raccogli i tuoi stracci e vattene, principessa sul pisello, ma non privarmi del mio ONORE. Non infangare me per salvare te stessa.Trattami da UOMO, se davvero sei una DONNA. Rispettami. Rendi onore a chi, fino a ieri, ti ha fatta godere della vita. Sii riconoscente e poi vai per la tua strada.

Spero di essere stato chiaro.

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Renegade

Per quanto riguarda il primo punto, esso comprova l'antico adagio che la donna, "non lascia un ramo se non ne stringe già un'altro". Adagio meno antico, ma altrettanto veritiero, è che "ste troie, non sanno stare un minuto da sole", affermazione, questa, senz'altro più cruenta della precedente ma, purtuttavia, non meno pregnante e veritiera.

Caro FMJ, non condivido granche' di questo tuo ultimo intervento, ma questa frase in particolare mi fa rabbrividire. Un conto e' l'antico adagio che tutti ben conosciamo, un conto e' utilizzare a sproposito il termine "troie".

Ed e' proprio questo abuso di termini da parti tanto di uomini quanto di donne che la situazione sociale in Italia e' bloccata dal giudizio sociale e dalla paura di essere giudicati e giudicate se ci si lascia andare ad un comportamento naturale.

Definire "troia" una donna per un'ignoranza delle motivazioni del suo comportamento, o perche' inizia a scoparsi un altro prima di chiudere una determinata storia e' assolutamente sbagliato e fuori luogo.

Oppure, il 99% dei frequentatori di questo forum, va continuamente a "troie".

Comunque, abbiamo sicuramente una visione completamente differente dei rapporti, da qui la differenza di termini utilizzati e di classificazioni. Lasciamo perdere una discussione su questo punto che andrebbe fuori argomento.

Poi, quoto un'altra tua affermazione

La donna ha la necessità di dirsi che sì, ha fatto bene a lasciare quell'asino. La donna ha un bisogno, quasi genetico, cromosomico, mitocondriale, di dimostrare che no, non è lei una troia, ma è il povero Cristo che l'ha costretta a fare quel che ha fatto. Lei pura, lei casta, lei vittima. Dimentica di ogni cosa, di ogni gratitudine, sconosciuta ad ogni senso di LEALTA', l'unica preoccupazione della donna è quella di non apparire troia agli occhi del mondo, di non apparire moglie fedifraga, madre snaturata, compagna sleale. Per far questo, trasferisce tutta, interamente, ogni responsabilità, in groppa al ciuco, al povero Cristo. Il povero Cristo, al cospetto di cotanta "correttezza e lealtà" può abbozzare una timida difesa pur apparendo come quel tale che, di fronte ad un carroarmato, estrasse un temperino. Ben presto, il povero Cristo, verrà instradato sull'erta via del Golgota con la sua bella croce in groppa, trapassato da mille chiodi infetti.

Zitto e mosca!

Non è lei una TROIA.

Sei tu, che sei una MERDA!

Ti sei chiesto perche' una donna, principalmente in Italia, ha questa necessita'? Proprio perche' la maggior parte delle persone le definisce "troie" se danno sfogo liberamente alla loro sessualita'.

I vari detti italiani, dalla chiave che apre tutte le serrature, al significato opposto attribuito di termini quali "uomo di strada" e "donna di strada" dalla maggior parte delle persone, vanno a rendere NECESSARIA l'autodifesa e quindi la deresponsabilizzazione per quanto successo o eventualmente che in futuro succedera'.

Se ognuno, specialmente in Italia, si facesse i cazzi propri, ed evitasse di etichettare come "troie" le donne, forse determinati comportamenti piano piano cambierebbero e ci troveremmo tutti a vivere piu' serenamente.

Va da se' che spesso ci si trova in situazioni limite, leggi questo meraviglioso post per capire a cosa mi sto riferendo http://www.italianseduction.club/forum/t-26833-lorrorelorrore/ .

Non sto scrivendo che le donne siano tutte sante e incapaci di fare del male, tutt'altro. Quello che sto dicendo e' che determinate dinamiche e comportamenti sono spiegabili e individuabili in maniera razionale, analizzando la genetica (come ampiamente fatto in diverse discussioni del forum) ed accettando quello che e' lo stato delle cose.

Ma definirle troie per questi loro comportamenti, equivale a fare esattamente quello che fanno molte di loro: deresponsabilizzarsi, dare la colpa a loro che sono troie, e presentarci come povere vittime devastate dalla perdita e tradite nei nostri affetti piu' cari dopo aver donato e investito tanto in questo rapporto.

Siamo uomini cazzo! Deve essere nostra la responsabilita' di trovare una donna, prendercela e soprattutto tenercela! E se non riusciamo a tenerla, molto spesso e' perche' non ne siamo stati capaci.

Ah, e sticazzi se poi spala merda su di me. L'importante e' che io sia rimasto integro, con i miei valori intatti e che non abbia mai mancato di rispetto a lei o a nessun altro.

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Grè

nel momento in cui una donna decide di abbandonare un uomo

Appunto, questo è quanto accade nella maggior parte dei casi quando una donna decide di abbandonare un uomo. E quando è l'uomo che decide di abbandonare la donna? Perché questo non accade mai, giusto? Non accade mai che "la lascio perchè è una pazza isterica per di più frigida" quando invece "la lascio perché mi sono stancato del corpo che mi scopo da 20". Ora, "stancarsi" può essere pure legittimo o meglio naturale o fisiologico, in particolare per un uomo, il punto è che le bugie ce le raccontiamo tutti per stare un pò meglio con la nostra coscienza quando la sentiamo sporca, uomini e donne.

Inoltre, dalla mia osservazione dei fatti noto che quando l'uomo è abbandonato tende molto più di una donna abbandonata a cercare ed aggrapparsi ad una nuova relazione. Sono le stesse donne che "ste troie, non sanno stare un minuto da sole" che non riescono a legarsi subito ad un'altra persona (e farla inevitabilmente soffrire nella tipica "relazione di rimbalzo") ? Sono gli stessi uomini che "povero Cristo, verrà instradato sull'erta via del Golgota con la sua bella croce in groppa, trapassato da mille chiodi infetti" che invece si legano ad un'altra donna e la faranno inevitabilmente stare male perchè stanno cercando solo una spalla a cui reggersi? No, non credo.

Ancora una volta dico che perdiamo solo tempo a categorizzare in maniera così estrema.

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exumed

Certamente, amico mio, i valori, trascendono il genere. Tuttavia, dico anche che, generalmente, un uomo, per formazione, per scuola di vita, per lezione impartita dai commilitoni, ha un maggior senso dell'ONORE. Su questo, non ho alcun dubbio. Un uomo, quando lascia una donna, non ha bisogno di infangarla, di sminuirla, di demolirla, di attribuirle ogni colpa e nefandezza. La donna, in genere, pur con delle eccezioni, sì. Se non si sta bene assieme, è giusto lasciarsi, ma il "come" lo si fa, è fondamentale. Il "come" lasci chi, fino a ieri, si è preso cura di te, fa la differenza. Ed è la differenza che passa tra l'infamia e l'onore, tra la lealtà e la vigliaccheria. Le donne, lasciano una liana per un'altra. E' sicuro. E' certo. Novantanove volte su cento. Ma se quella nuova liana non c'è, allora restano. Capisci? Rimangono, fino all'occasione buona. Come il sicario che agisce nel buio della notte il quale, celato nell'ombra, attende il momento buono per pugnalarti alle spalle. Andava bene fino a ieri, la vecchia liana. Ora, non più. C'è quella nuova. Ma fino a che non c'è quella nuova, ben venga anche la vecchia. Dov'è il rispetto? Dov'è l'onore?

Io affermo un principio, un concetto che so essere estraneo a molte donne: l'onore delle armi. Se una donna lascia un uomo, dovrebbe conoscere l'arte della guerra e i principi che la regolano: raccogli i tuoi stracci e vattene, principessa sul pisello, ma non privarmi del mio ONORE. Non infangare me per salvare te stessa.Trattami da UOMO, se davvero sei una DONNA. Rispettami. Rendi onore a chi, fino a ieri, ti ha fatta godere della vita. Sii riconoscente e poi vai per la tua strada.

Spero di essere stato chiaro.

Sei stato chiarissimo FMJ...Dunque parliamo da quasi coetanei ( che se non mi sbaglio hai 45 anni ed io ne ho 40 )...Sarà la tua scuola di vita, sarà che pure tu hai fatto il militare come me ( vabbè, io ho vissuto metà dei miei anni in Italia ma sono greco ed il militare è obbligatorio )...sarà che avrai avuto un educazione più o meno come la mia sotto certi aspetti. Tipo che la stretta di mano vale più di un contratto...che le promesse vanno mantenute a qualsiasi costo...non pugnalare nessuno alle spalle...A me queste cose me le aveva insegnate mio padre...un padre credo come qualsiasi altro...Ma ti assicuro che della mia esperienza di vita...non solo le donne lasciano un ramo se prima non abbiano trovato un altro...Ne ho di amici che sotto questo punto di vista sono delle femmine mancate...che hanno gettato fango sulle loro ex di turno non appena avevano trovato della carne "fresca"....Il rispetto è reciproco....e in questo caso ripeto che si rispettano le persone...non l'uomo o la donna...le persone...Poi FMJ non voglio fare l'avvocato del Diavolo, tantomeno polemizzare...Guarda che con qualche mia ex ho avuto il dente avvelenato...per non dire la bocca intera...Mi sono sentito preso per il culo...coglione e più ne hai e più ne metti...Ma si torna al punto di partenza...è stata colpa mia...Se dai a qualcuno e vedi che quel qualcuno succhia ( e non solo il nostro cazzo ) volentieri...senza averlo sudato...al 99,9% col cazzo che ci ringrazierà...E' la natura umana...sarà la natura femminile...appunto un altro tipo di logica rispetto alla mia o alla tua...Ed io ripeto parlando di me...se per la mia ex ho dato il culo...vuol dire che mi faceva stare bene farlo...ovvio che il fatto che mi ha mostrato il suo "apprezzamento" con delle merdate assurde non è che mi abbia fatto piacere...L'ho perdonata...non ho dimenticato nulla...mi sono incazzato...ho incassato il colpo e pian piano vado avanti nella speranza di trovare una DONNA e non una femminuccia con le rughe che sarà quella adatta a me. Che dopo il primo periodo ch'è logico avere il sangue negli occhi...se prendo come un assioma che tutte sono delle troie che badano soltanto ai cazzi loro...o mi faccio gay o mi faccio eremita...e ancora non mi paice nessuna delle due ipotesi...Sarò stato sbagliato pure io in qualcosa nel mio rapporto s'è andato a puttane...e non soltanto perchè non la scopavo abbastanza bene ( se devo credere al fatto che mi cercava come una dannata fino all'ultima sera prima della rottura...poi se fingeva pure quello amen...mica mi metto sulla bilancia i miei coglioni per sapere quando sono uomo in base al loro peso )...Ok che le donne vivono in un perenne presente...non ragionano e vivono di emozioni...ma da qualche parte nel loro "abisso" ci sarà pure qualche altro punto...qualcos'altro che ci somigli...

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exumed

Ti sei chiesto perche' una donna, principalmente in Italia, ha questa necessita'? Proprio perche' la maggior parte delle persone le definisce "troie" se danno sfogo liberamente alla loro sessualita'.

I vari detti italiani, dalla chiave che apre tutte le serrature, al significato opposto attribuito di termini quali "uomo di strada" e "donna di strada" dalla maggior parte delle persone, vanno a rendere NECESSARIA l'autodifesa e quindi la deresponsabilizzazione per quanto successo o eventualmente che in futuro succedera'.

Se ognuno, specialmente in Italia, si facesse i cazzi propri, ed evitasse di etichettare come "troie" le donne, forse determinati comportamenti piano piano cambierebbero e ci troveremmo tutti a vivere piu' serenamente.

Non sto scrivendo che le donne siano tutte sante e incapaci di fare del male, tutt'altro. Quello che sto dicendo e' che determinate dinamiche e comportamenti sono spiegabili e individuabili in maniera razionale, analizzando la genetica (come ampiamente fatto in diverse discussioni del forum) ed accettando quello che e' lo stato delle cose.

Ma definirle troie per questi loro comportamenti, equivale a fare esattamente quello che fanno molte di loro: deresponsabilizzarsi, dare la colpa a loro che sono troie, e presentarci come povere vittime devastate dalla perdita e tradite nei nostri affetti piu' cari dopo aver donato e investito tanto in questo rapporto.

E t'assicuro che dare delle troie alle donne solo per avere lo stesso diritto degli uomini alla loro sessualità non è un "privilegio" Italiano...Purtroppo nella "merda" il mondo è un enorme paese...E ti quoto ogni altra parola di questo tuo intervento...

Modificato da exumed
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