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ecco la guida psycho narcisiste perverse borderline.....entrate tutti contribuite


Enjoyourself1

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freefall
3 ore fa, Mustapha ha scritto:

Vals le tue sono sante parole. Lei all'inizio mi idolatrava, ma ridendo sotto i baffi non mancava mai di dire "sei un pollo". Era come se da un lato usasse i suoi atteggiamenti, la sua seduzione, la sessualità per farmi sentire il migliore al mondo... ma sotto sotto quando diceva sei un "pollo" Era l'unica cosa che la faceva stare tranquilla nello stare con me. Le storie ripeto sono tutte uguali e tutte lasciano un trauma. Ma il finale a cui sono stato sottoposto con distruzione di tutto il mio mondo (lavoro, rete sociale, amici) quello ancora non l'ho riesco a metabolizzare.

Mi ricordo ancora i primi giorni dopo la fine della prima storia.

Ero arrivato a fare l'impossibile per averla (scatenava una necessità di possesso che non mi era mai capitata con nessuna altra) e l'avevo avuta nel modo che desideravo.

Posseduta e dominata dove credevo fosse più forte. Nel sesso.

 

Questa è stata la cima della montagna. Poi ti aspetta il precipizio. 

In quel precipitare senza fine non mi era rimasto nulla.

Mi facevo schifo.

Talmente schifo che mi volevo togliere di mezzo.

Preciso meglio: non ero semplicemente depresso e deluso per essere stato lasciato, mi era già capitato, come capita a tutti prima o poi (e varie volte).

Ero schifato di me.

Non avevo mai tradito prima. Allora avevo fortemente fatto di tutto per averla (e quindi ho tradito). Ed ero passato come un carro armato sopra tutti i miei principi.

Non mi sono sparato solo per due motivi: il primo che sarei stato l'ennesimo tizio distrutto da lei (avrebbe avuto multiorgasmi se l'avessi fatto). Il secondo è che avrei deluso chi, ancora e nonostante tutto, credeva un po' in me.

 

Sono passati anni.

Sono successe molte cose. Al lavoro ho ottenuto tutto e di più ancora. In termini di "potere" e riconoscimenti (motivo per cui mi hanno saturato di incarichi).

Ho ottimi rapporti coi colleghi coi quali faccio gruppo di lavoro. 

Mi limito a parlarti del lavoro.

Voglio dirti che, allora, pensavo che il mondo fosse finito per me.

Quando sei nella merda puoi sentire solo la puzza della stessa. Ma poi, anche lentamente, emergi. E piano, piano, piano l'aria si fa più respirabile. Poi inizi ad immaginare qualche profumo, a ricordare. Poi li puoi sentire e vedere tutto quello che non ricordavi più, che sentivi lontano e che era quanto di bello avevi prima di lei. 

Ci vuole tempo, abbi pazienza. 

E fiducia, a prescindere dal qui&ora.

 

 

 

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resole94
21 minuti fa, freefall ha scritto:

Mi ricordo ancora i primi giorni dopo la fine della prima storia.

Ero arrivato a fare l'impossibile per averla (scatenava una necessità di possesso che non mi era mai capitata con nessuna altra) e l'avevo avuta nel modo che desideravo.

Posseduta e dominata dove credevo fosse più forte. Nel sesso.

 

Questa è stata la cima della montagna. Poi ti aspetta il precipizio. 

In quel precipitare senza fine non mi era rimasto nulla.

Mi facevo schifo.

Talmente schifo che mi volevo togliere di mezzo.

Preciso meglio: non ero semplicemente depresso e deluso per essere stato lasciato, mi era già capitato, come capita a tutti prima o poi (e varie volte).

Ero schifato di me.

Non avevo mai tradito prima. Allora avevo fortemente fatto di tutto per averla (e quindi ho tradito). Ed ero passato come un carro armato sopra tutti i miei principi.

Non mi sono sparato solo per due motivi: il primo che sarei stato l'ennesimo tizio distrutto da lei (avrebbe avuto multiorgasmi se l'avessi fatto). Il secondo è che avrei deluso chi, ancora e nonostante tutto, credeva un po' in me.

 

Sono passati anni.

Sono successe molte cose. Al lavoro ho ottenuto tutto e di più ancora. In termini di "potere" e riconoscimenti (motivo per cui mi hanno saturato di incarichi).

Ho ottimi rapporti coi colleghi coi quali faccio gruppo di lavoro. 

Mi limito a parlarti del lavoro.

Voglio dirti che, allora, pensavo che il mondo fosse finito per me.

Quando sei nella merda puoi sentire solo la puzza della stessa. Ma poi, anche lentamente, emergi. E piano, piano, piano l'aria si fa più respirabile. Poi inizi ad immaginare qualche profumo, a ricordare. Poi li puoi sentire e vedere tutto quello che non ricordavi più, che sentivi lontano e che era quanto di bello avevi prima di lei. 

Ci vuole tempo, abbi pazienza. 

E fiducia, a prescindere dal qui&ora.

 

 

 

Grandissimo messaggio, questa è una delle tante sfide che la vita ci riserverà. Bisogna rialzarsi ed andare avanti anche quando le cose sembrano girare male e non si vede via d uscita. Bisogna vivere appieno ogni singola giornata, sorridere  ed essere felici anche per le piccole cose. Prima o poi il sole arriva sempre! 

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Vals
4 ore fa, PapuPetagna ha scritto:

Abbiamo parlato molto delle dinamiche durante il rapporto. Ora a me interessa però un altro aspetto: come vi approcciate alle ragazze dopo un’esperienza del genere? Io ad esempio riconosco qualsiasi tentativo di manipolazione, anche quello più innocente...riesco a riconoscere meglio una ragazza superficiale da una più profonda. Insomma, nonostante tutto, sono cambiato in meglio. L’importante è che non veda manipolazioni ovunque ma non penso di essere arrivato a tanto, anzi.

Ne abbiamo discusso tante volte. I campanelli d’allarme suonano ad ogni minimo comportamento sospetto. Inizio nuove frequentazioni facilmente. Ma con la stessa facilità le chiudo. Nessun rimpianto o sofferenza. La voglia di fare del sesso o di impegnarsi con la più bella del quartiere sarà sempre inferiore alla paura di incontrare di nuovo una psy. Non so dirti se è meglio o peggio di prima. Almeno per quello che riguarda la mia esperienza. Spero passi presto questa diffidenza estrema.

Modificato da Vals
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Vals
3 ore fa, James82 ha scritto:

Parole sante, analisi lucidissima, io ancora sono devastato 

Piano piano. Come ha detto Free gradualmente inizi a respirare aria pulita. Pensa che sei già a un punto migliore di ieri. Domani andrà ancora meglio. XD

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freefall
4 minuti fa, Vals ha scritto:

Piano piano. Come ha detto Free gradualmente inizi a respirare aria pulita. Pensa che sei già a un punto migliore di ieri. Domani andrà ancora meglio. XD

Ne parlavo stasera con il mio amico fraterno.

Dopo l'overdose di ...Tutto, dopo la lovebombing, e il siluramento ricevuto, era impossibile (allora) trovare qualcosa che riempisse quel senso di vuoto atroce.

Cosa ho fatto?

Ho cercato micro-dosi di piacere.

Parlavo il più possibile (mi riesce facile... :D ) con chiunque, di ogni cosa e soprattutto con chi era divertente o con chi potesse farmi anche solo per pochi secondi sorridere. Sorridere nel nuovo "qui&ora", non potevo pensare a cosa era successo.

Circondatevi di persone sane, tranquille o meglio simpatiche e allegre. Se non avete nulla da dire, ascoltate con attenzione (sembra impossibile ma ci si riesce). Sforzatevi di sintonizzarvi con loro, scherzate anche solo per un minuto oggi, saranno 5 minuti fra 4 giorni ma intanto cominciate. Fate piccoli passi. Ma ogni giorno sforzatevi di farli. Se vi sentite di piangere, fatelo, sfogatevi. Unico consiglio, il dolore è contagioso, non intristite chi vi è vicino, vi serve allegro per trainarvi fuori.

Sforzatevi anche di seguire i discorsi del più e del meno. Pallosi a morte, siete abituati a overdosi di ipersesso. La sfida è riacquistare la sensibilità e la misura di riuscire a prestare attenzione a queste "piccole cose" che non sono poi così inutili. Sono i mattoncini piccolini con cui ricostruirete le mura del vostro castello.

 

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Mustapha

Purple hai ragione. All'inizio volevo tutto è subito. Adesso dopo 8 mesi ho raggiunto una certa tranquillità. Ma la mia vita è ancora condizionata, considera che fino a due mesi fa prendevo 5 psicofarmaci al giorno ed adesso 3. Mi sento stanco, e soprattutto l'ultima pillola che prendo prima di andare a letto mi abbatte al limite dello svenimento. Non posso guidare ed il dottore mi ha consigliato di restare a casa tranquillo lontano da fonti di stress per un altro anno e mezzo. Per quanto riguarda il lasciarmi stare, invece, sono stato fortunato, ma a quale prezzo. Considera che lei un approccio comunque dopo tre settimane dalla rottura l'ha tentato, ed è stato allora che per la prima volta le ho parlato della sua malattia. Apriti cielo. La discussione è andata a farsi fottere e abbiamo interrotto ogni tipo di collegamento. Considera che a mio avviso lei continua a frequentare qualcuno dei miei colleghi.(si vedono la mattina, così la sera può starsene a casa a fare la mamma Santarellina e non essere sparlata dal paese)(del resto ci tengono davvero molto alla loro reputazione e questo tipo di strategia l'ha adottata anche quando si è separata dal marito. È stata per tre anni chiusa in casa, però non parlava del suo harem mattutimo). E credo che attraverso i miei ex colleggi lei sappia delle mie condizioni attuali e ne tragga giovamento. Purtroppo dico questo perché il mio migliore amico ha rapporti di parentela con uno di quello studio e ho paura che talvolta gli racconti qualcosa di me. Vi faccio una domanda. Come devo comportarmi con questo mio amico, amicizia di 25 anni, al quale ho detto di non proferire parola su di me, ma del quale non sono sicuro riesca  a stare zitto. Considerate che Ho già rotto la nostra amicizia in questi otto mesi per poi ritornare sui miei passi. 

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Mustapha

Purple ho già fatto l'errore di interrompere I farmaci, con conseguenze nefaste sia dal punto di vista emotivo che umorale. Cosa che non capiterà più. Comunque adesso riesco ad uscire di casa (i primi mesi è stato un inferno, avevo una sorta di ansia sociale, e riuscivo a stare in mezzo alla gente massimo mezz'ora... non si può capire... io sono sempre stato solare e socievole). Il problema è che adesso non mi va di conoscere gente e i miei amici storici hanno tutti una famiglia e i loro impegni e quindi dovrei crearmi una nuova rete sociale. Vivo in uno stato di depressione che si autoalimenta, ma che pian piano diminuisce grazie al tempo che sta passando. Le immagini ed i flashback nella mia mente sono ancora nitidi e ritornano costantemente durante la giornata, ma in maniera meno dolorosa e continua. Un giorno ne sarò fuori, ne sono convinto e porterò la mia testimonianza su questo forum. 

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bepp1

pure a me avevano dato antidepressivi e xanax  , per la sindrome post traumatica da stress.
ho deciso consapevolmente di non prenderli e di combattere solo con le mie forze.
per il momento ha pagato , perchè ho sofferto l'inverosimile , ma ho evitato di dipendere dal farmaco.
mustapha , posso consigliarti solo di uscire e fare sport.
dal mio punto di vista , più stai in casa , più penserai alla psycho ed al danno che ti ha inflitto , meno velocemente ti riprenderai .
cerca di ridurre , sotto controllo medico , gradualmente l'assunzione dei farmaci e di scalare la dose.
sopratutto esci e fai attività... il sole e lo sport sono quanto di meglio per combattere la depressione e l'apatia.
per me almeno , sono stati un'ancora di salvezza fondamentale.
in bocca al lupo!
 

Modificato da bepp1
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Mustapha

Quanto hai ragione purple. Io sono arrivato in terapia completamente sotto shock. La mia storia era finita da due settimane e in quelle due settimane non hai idea cosa ho subito. Avevo la testa come un frullatore. Le emozioni erano tantissime (rabbia,frustrazione, vergogna, senso di vuoto, sfiducia, autostima sotto i piedi, dolore, senso di colpa, derisione, crisi persecutorie, ecc ecc). Il dottore mi ha visto dopo 4 notti che non dormivo ed ero già stato portato in ospedale. La terapia farmacologica è stata iniziata per spegnere questo stato di cose indipendentemente dal problema(che solo dopo ho scoperto da me di essere un trauma da narcisismo). Adesso continuo la terapia, ma il mio primo dottore non vuole saperne di affrontare l'argomento "relazione malata". Allora sono andato da un altro specialista che mi visita ogni settimana. Ma anche questo preferisce parlare del mio passato e non ha intenzione di trattare l argomento disturbo post traumatico da stress. Crede che bisogna affrontare il motivo per il quale io mi sia legato ad una persone del genere. È abbiamo scoperto che purtroppo anche mia mamma è narcisista patologica e quindi nella mia ex pare che io abbia trovato qualcosa di familiare, al punto da farmi legare a lei. Il problema è che il mio primo dottore mi ha detto di seguire la terapia per almeno due anni, con conseguenze sulla mia routine quotidiana. In questo momento trovo difficile fare anche le piccole cose. Ho la nausea del mio ex lavoro e non so ancora che strada intraprendere. Ho poca fiducia nel prossimo e quindi tendo ad isolarmi. Ho lo schifo delle donne. E purtroppo per problemi cardiaci non posso nemmeno dedicarmi a sport e cose varie. Il quadro come puoi vedere è abbastanza nero 😀. Ma ho l'appoggio della mia famiglia e sto riscoprendo tante cose di me che mi serviranno nel futuro. Sto valutando anche l'ipotesi di trasferirmi in un'altra città. Vedremo. Ho fissato come tempo per ritrovare le energie il mese di settembre. E intanto iniziare a godere almeno delle piccole cose.

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Mustapha

C'è una frase di ghandi che ripeto sempre:"se non avessi il senso dell'umorismo, mi sarei già suicidato". A parte gli scherzi, purtroppo la mia vita non è mai stata facile e la psyco è stata la ciliegina sulla torta. Ma la mia vita per quanto difficile è stata meravigliosa e so che lo sarà ancora. Ma adesso sono convalescente e devo elaborare il mio dolore con maturità. Anche per questo ho iniziato a scrivere dopo 8 mesi che leggevo questo forum. Perché magari adesso sono nelle condizioni di maggior lucidità per poter ascoltare consigli e magari dare qualche spunto di riflessione per quanto riguarda la mia esperienza.

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