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ecco la guida psycho narcisiste perverse borderline.....entrate tutti contribuite


Enjoyourself1

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Fnc
9 ore fa, sedlex ha scritto:

oggi un mio zio fa "ma sei ancora single?" "ma una brava uagliona quando ce la vuoi presenta?"

secondo voi i nostri zii ,genitori,nonni sono consapevoli della marea di disturbate che ci sono in giro?

in america il fenomeno borderline viene continuamente studiato perche distruttivo delle relazioni e della società(ma avete cpaito che generazione di figli verra su?)....qui in italia,insieme con la sindrome di asperger,nessuno sa niente.

APRO UN NUOVO SPUNTO

ma le borderline come si comportano sui social? Io sono dell'avviso che se "incurabili"\irrecuperabili ,nel senso che non hanno seguito specialisti(dandosi all'alcolismo e al sesso piu perverso), non postano niente perche hanno una miriade di amanti da infinocchiare o da appendere e non possono postare proprio niente...soprattutto nello storie di instangram,non sono come le altre ragazze(a meno che non facciano niente,ma dubito che una border stia ferma nelle fasi up ) che mostrano quello che stanno facendo,quasi,in diretta...

L'anonimato è il loro mantello protettivo,tu non puoi sapere ciò che fa.

@sedlex quanti anni hai? Se sei relativamente ragazzo questi anni dedicali interamente all esperienza. Esci, creati ogni occasione, al minimo segnale provaci, non spostare unicamente il centro del tuo mondo su un unica ragazza.

A mio modo di vedere, l esperienza avuta con la Borderline avresti dovuto archiviarla già da tempo. Sei riuscito a comprendere la sua vera natura? Quindi non farci elucubrazioni che ti fanno perdere tempo nel sargiare altre ragazze. 

Quanto ai parenti e affini che ti vorrebbero in coppia stabile. Senza esperienza non puoi raggiungere i tuoi canoni di donna specialmente se uno ha problematiche di dipendenza affettiva, autostima bassa, non ha sfruttato appieno il suo potenziale. 

Quindi non devi compiacere nessuno, è meglio aver fatto una scelta ed aver sbagliato da sé anziché essere stato consigliato e poi ritrovarsi con le pezze al culo. 

Magari ti sposi la prima presa a caso e poi sessualmente non è compatibile con ciò che cerchi, Frigida, ed il matrimonio va in rovina dopo poco. 

I ragionamenti che fanno i tuoi familiari sono convenzionali e di facciata, siccome ancora non hai una relazione stabile a loro modo si staranno domandando anche le cose più assurde della tua singletudine. Vai avanti con la tua testa e ignora. 

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Vals

C'è molta gente in giro che crede ancora al connubio single-sfigato.

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sedlex
Il 10/8/2020 alle 23:41 , Vals ha scritto:

C'è molta gente in giro che crede ancora al connubio single-sfigato.

esattamente ,del tipo "quella\o  avra dei problemi sicuramente"

 

 

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Vals
Il 10/8/2020 alle 15:47 , Orph ha scritto:

Free non sarà sicuramente il caso tuo ma che in alcuni casi la co-dipendenza si genera per forza di cose con soggetti più empatici che vengono agganciati più in profondità mi pare evidente.

Difatti non è tanto il fatto di imbattersi in una relazione tossica (dici bene le persone non hanno gli aloni viola) MA se ti ci ritrovi imbrigliato dentro per diversi anni e magari tendi "inspiegabilmente" a ricadere in relazioni del genere in maniera seriale nonostante abbia capito come funziona, ecco qualche domanda conviene farsela imho.

 

Orph, partendo dal principio che se in questo momento a leggerci c’è un Co-dip messo così male non è che leggendo il tuo messaggio capisce e cambia.

Seconda cosa, da come hai scritto il messaggio sembra quasi che l'empatia sia il biglietto da visita che consegnamo a potenziali manipolatrici sentimentali. Un handicap di cui liberarsi quanto prima.

L’empatia è un dono.

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2 ore fa, Vals ha scritto:

Orph, partendo dal principio che se in questo momento a leggerci c’è un Co-dip messo così male non è che leggendo il tuo messaggio capisce e cambia.

Seconda cosa, da come hai scritto il messaggio sembra quasi che l'empatia sia il biglietto da visita che consegnamo a potenziali manipolatrici sentimentali. Un handicap di cui liberarsi quanto prima.

L’empatia è un dono.

Ma io non voglio cambiare niente, disquisivo sulla tipologia di relazione tutto qua.

L'empatia è un dono se non ti fai travolgere altrimenti no, come tutte le cose può essere "buona" oppure no a seconda di come la gestisci e a seconda pure di come sei al di la di quella.

Chiaro che non è il solo elemento di un rapporto di codipendenza.

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drake00

Posso dire, ad oggi, che dopo un mesetto di frequentazione ci avevo visto giusto: era una border/narci. 
 

È andata avanti per 6 mesi alla fine. È riuscita a fare una leva paurosa sulla mia empatia, mi aveva agganciato a livelli paurosi. Infatti la storia è finita anche perché ormai aveva succhiato tutto ciò che poteva succhiare da me. 
 

È finita da due mesi, l’ho bloccata ovunque, lei ha fatto lo stesso (in anticipo, durante la chiusura, senza spiegazioni), forse con il classico intento del “ora ti creo il legame traumatico così quando ho voglia ti trovo ancora a sbavarmi dietro”. 
 

Posso dire però che nonostante sia ancora in fase di recupero, l’esperienza con questa tipa è forse quella che più mi ha formato. Come dire: dopo aver combattuto col demonio, il resto ti sembra facile. 
 

C’è solo una cosa che ancora mi chiedo: l’andare a bloccare ogni canale di comunicazione, rendendole impossibile rintracciarmi: è stata una scelta sofferta, significa scongiurare la possibilità che ritorni. Ebbene, è anche una scelta coraggiosa? 
Perché l’alternativa era lasciare i canali aperti e fingere indifferenza. Il che, però, è un controsenso di per se. È un po’ la scusa che si racconta chi spera in un ritorno. 

 

E vi dirò di più: ci sarà almeno un tentativo di ritorno da parte sua nonostante il blocco totale e spietato (nemmeno la mail le ho lasciato). Ed è lì che dovrò essere bravo a sfancularla di nuovo. 

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freefall
1 ora fa, drake00 ha scritto:

Posso dire, ad oggi, che dopo un mesetto di frequentazione ci avevo visto giusto: era una border/narci. 
 

È andata avanti per 6 mesi alla fine. È riuscita a fare una leva paurosa sulla mia empatia, mi aveva agganciato a livelli paurosi. Infatti la storia è finita anche perché ormai aveva succhiato tutto ciò che poteva succhiare da me. 
 

È finita da due mesi, l’ho bloccata ovunque, lei ha fatto lo stesso (in anticipo, durante la chiusura, senza spiegazioni), forse con il classico intento del “ora ti creo il legame traumatico così quando ho voglia ti trovo ancora a sbavarmi dietro”. 
 

Posso dire però che nonostante sia ancora in fase di recupero, l’esperienza con questa tipa è forse quella che più mi ha formato. Come dire: dopo aver combattuto col demonio, il resto ti sembra facile. 
 

C’è solo una cosa che ancora mi chiedo: l’andare a bloccare ogni canale di comunicazione, rendendole impossibile rintracciarmi: è stata una scelta sofferta, significa scongiurare la possibilità che ritorni. Ebbene, è anche una scelta coraggiosa? 
Perché l’alternativa era lasciare i canali aperti e fingere indifferenza. Il che, però, è un controsenso di per se. È un po’ la scusa che si racconta chi spera in un ritorno. 

 

E vi dirò di più: ci sarà almeno un tentativo di ritorno da parte sua nonostante il blocco totale e spietato (nemmeno la mail le ho lasciato). Ed è lì che dovrò essere bravo a sfancularla di nuovo. 

Fingere indifferenza, lasciare apposta canali aperti, rimanere amici perché lo fanno quelli maturi... No.

Quanto al ritorno, sono stati scritti oceani di resoconti. Suggerisco però di inquadrare la questione in modo da non farlo diventare un pensiero ricorrente.

Mi spiego meglio. Se non avete incastri tipo siete sposati, avete figli, lavorate nello stesso posto, abitate nello stesso palazzo etc., fare un blocco totale dovrebbe significare che un ritorno è qualcosa di difficile (andrebbe organizzato, comporterebbe investimento di tempo, energie, denaro etc.).

Una volta impostate le difese da utilizzare in caso avvenga, andrebbero lasciate nel cassetto degli attrezzi (pronte all'uso) e bisognerebbe ripulire i pensieri da lei. Bisogna evitare quel senso di potenziale attacco permanente tipo "Il deserto dei Tartari". Perché stare in trincea per lungo tempo fa consumare enormi quantità di energie e si perde la possibilità di pensare a cose migliori.

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drake00
1 ora fa, freefall ha scritto:

Fingere indifferenza, lasciare apposta canali aperti, rimanere amici perché lo fanno quelli maturi... No.

Quanto al ritorno, sono stati scritti oceani di resoconti. Suggerisco però di inquadrare la questione in modo da non farlo diventare un pensiero ricorrente.

Mi spiego meglio. Se non avete incastri tipo siete sposati, avete figli, lavorate nello stesso posto, abitate nello stesso palazzo etc., fare un blocco totale dovrebbe significare che un ritorno è qualcosa di difficile (andrebbe organizzato, comporterebbe investimento di tempo, energie, denaro etc.).

Una volta impostate le difese da utilizzare in caso avvenga, andrebbero lasciate nel cassetto degli attrezzi (pronte all'uso) e bisognerebbe ripulire i pensieri da lei. Bisogna evitare quel senso di potenziale attacco permanente tipo "Il deserto dei Tartari". Perché stare in trincea per lungo tempo fa consumare enormi quantità di energie e si perde la possibilità di pensare a cose migliori.

Sono d’accordo ma il blocco ha proprio quel senso: disintossicarsi per non pensarci più. 
 

È qui che non capisco la sottile differenza con il trincerarsi: finché blocco e basta, non mi sento in trincea. Non sto cambiando cellulare, città o lavoro per lei. Semplicemente evito che mi possano essere somministrare dosi di veleno a “tradimento”. Anche un finto messaggio di scuse per riappacificarsi è una manipolazione che porta, quando la subisci, a far tornare il pensiero di ciò che è stato. 
 

In pratica tu suggerisci di usare il blocco non per combatterla, ma proprio per non farlo. La vera vittoria è sconfiggere il “nemico” senza combatterlo. O sbaglio?

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Bull49
43 minuti fa, drake00 ha scritto:

Sono d’accordo ma il blocco ha proprio quel senso: disintossicarsi per non pensarci più. 
 

È qui che non capisco la sottile differenza con il trincerarsi: finché blocco e basta, non mi sento in trincea. Non sto cambiando cellulare, città o lavoro per lei. Semplicemente evito che mi possano essere somministrare dosi di veleno a “tradimento”. Anche un finto messaggio di scuse per riappacificarsi è una manipolazione che porta, quando la subisci, a far tornare il pensiero di ciò che è stato. 
 

In pratica tu suggerisci di usare il blocco non per combatterla, ma proprio per non farlo. La vera vittoria è sconfiggere il “nemico” senza combatterlo. O sbaglio?

-Blocco in tutti i social (istagram, facebook, WhatsApp e quant quant'altro)

-Eliminazione della zona grigia (amicizie e conoscenze in comune)

- Evitare di frequentare locali o posti dove potenzialmente la potresti incontrare.

3 regole cardine che se rispettate nel tempo daranno i suoi frutti. Per esperienza ti dico che fai bene ad aspettarti un suo ritorno, perché tornerà più volte nel tempo e anche a distanza di mesi. Ma se saprai sempre resistere e ad assumere un atteggiamento freddo ma educato si stancherà...prima o poi...

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drake00
5 minuti fa, Bull49 ha scritto:

-Blocco in tutti i social (istagram, facebook, WhatsApp e quant quant'altro)

-Eliminazione della zona grigia (amicizie e conoscenze in comune)

- Evitare di frequentare locali o posti dove potenzialmente la potresti incontrare.

3 regole cardine che se rispettate nel tempo daranno i suoi frutti. Per esperienza ti dico che fai bene ad aspettarti un suo ritorno, perché tornerà più volte nel tempo e anche a distanza di mesi. Ma se saprai sempre resistere e ad assumere un atteggiamento freddo ma educato si stancherà...prima o poi...

La verità: sono stato due mesi in piena dissonanza cognitiva, due mesi in cui non l’ho cercata ma nemmeno bloccata perché, vuoi per rivincita, vuoi per difficoltà a lasciar andare, vuoi per mostrarmi superiore, beh non riuscivo a tagliare i ponti.

Poi si è acceso un relè è automaticamente ho adottato tutte le misure che hai descritto: blocco totale, anche da chiamate e mail, evito anche di sentire conoscenti, e se posso evito luoghi in comune. 
 

Per il resto, nonostante i suoi evidenti disturbi (che, per mostrare imparzialità, si legavano “bene” ai miei), non credo sia una persona che si spinga ad atteggiamenti socialmente inaccettabili (stalking, aggressioni e così via). Ergo forse il concetto che esprimeva @freefall è proprio quello di non ingigantire la cosa: in caso di ritorni, basta essere indifferenti ma non scostumati ed il tutto si limiterà solo ad una seccatura momentanea. 
Senza che l’idea stessa di un ritorno diventi un’ossessione, perché l’evento in se è di facile gestione e non richiede iperanalisi.

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