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ecco la guida psycho narcisiste perverse borderline.....entrate tutti contribuite


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Phoenix10
23 ore fa, trb ha scritto:

ciao a tutti, posto qui piuttosto che aprire un topic apparte, in caso lo farò dopo se non mi ritengo soddisfatto.

Mia buona amica,amici da più di un decennio senza mai neanche un bacio(una sorella in pratica), finisce nella rete di un borderline,chiudono,sono 4 mesi che praticamente piange ogni giorno, ragazza molto dipendente dai social,quindi va sempre a guardare che fa e roba simile; il tizio parecchio stronzo, e sinceramente mi sono rotto le palle della situazione.

La mia amica ha cambiato numero di whatapp,levato fb ma è rimasta su instagram, il tizio la contatta spesso su instagram,lei non risponde ma poi va a vedere dove mette i like e roba simile.

Ora, esistono due opzioni

1) scassarlo di botte ma sono una persona civile sebbene sia il metodo più veloce

2) sostituirmi alla mia amica, ossia...mi cede lo smartphone,riattiva whatapp col numero vecchio,riattiva fb e mi gira sia la password di fb che di instagram in maniera che io le possa cambiare e lei non possa più accedere; da quel momento sarò io a gestire tutto,alias ignorare il tizio; lei nel frattempo non avendo più la spina irritativa dei social dovrebbe dimenticarselo più velocemente.

Che ne pensate?Può funzionare la cosa?Questi stronzi non si levano dalle palle quando capiscono di essere stati abbandonati?

 

Dici che per te è come una sorella.

Sicuro che non te la vuoi scopare? winking face

 

A mio parere la tua amica dice e non dice. Se lei si vuole veramente isolare dal tipo, lo farà senza di te.

 

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resole94
9 ore fa, Vals ha scritto:

Free una volta pubblicò un video di un film dove una psycho indemoniata dava di matto. Il ragazzo, spaventato, le puntò il fucile in faccia e lei si mise a piangere tornando normale.

C'è un termine che sentii tempo fa, lo usano in psichiatria per definire questa capacità di cambiare maschera sotto pelle in base alle situazioni da affrontare. Adesso non ricordo, mi informerò nei prossimi giorni.

Hanno la capacità di cambiare espressione da rabbiosa, sorridente, luce negli occhi innamorati, pianto nell'arco di pochi secondi.

Lo scrivo per esperienza diretta.

Altro esempio scioccante. Il caso di cronaca nera Erika, diagnosticata borderline. Durante tutto il processo per l'omicidio della madre e del fratello si mascherò da ragazza modello, sempre disponibile ed educata. Appena la condannarono al carcere minorile diede fuori di matto insultando tutte le persone in aula. E le andò di lusso scontando appena, se ricordo bene, dieci anni (duplice omicidio premeditato).

Ecco cosa c'è dietro quelle maschere.

La luce degli occhi da innamorata pazzesco. La mia quando parlava della sua migliore amica aveva gli occhi che brillavano,  inoltre quando le amiche ci vedevano insieme e ricominciavano con la storia del "siete bellis..." notavo in loro quel luccichio. Era una cosa che mai avevo visto sembrava quella dei cartoni animati quando si innamorano. 

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Phoenix10
18 ore fa, Jax Teller ha scritto:

sai chi sei e quello che stai facendo eppure continui a distruggere ogni cosa intorno a te?

Lo si fa anche senza essere psyco, senza distinzione di sesso.

 

Una persona obesa che vorrebbe dimagrire ma continua ad avere una dieta sregolata?

Una che sa di avere problemi al fegato e di lucidità ma continua a ubriacarsi?

 

Per una psyco l'effetto è comunque quintuplicato, come minimo.

 

 

Modificato da Phoenix10
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Jax Teller
19 ore fa, xxlucaxx ha scritto:

 

 

Le persone con disturbo borderline, sanno cosa sono e sanno cosa provocano.

Vogliono migliorarsi.

Eppure... c'è qualcosa che caratterizza i bpd... che cos'è? L'idealizzazione/svalutazione continua.

Questo processo non lo praticano solo sugl'altri ma anche su loro stessi.

Non riuscendo a uscire dalla loro stessa trappola, vagano tra un pensiero del:

" Sono malata/o voglio migliorarmi"

"Ma migliorarmi cosa? Così come sono vado benissimo, sono gli altri sbagliati"

Appena un pensiero cambia, dal volersi migliorare al si devono migliorare gl'altri, il bpd se ne accorge, è il momento peggiore...

Il momento peggiore del ciclo è quel grigio che compare nel momento in cui si passa dalla valutazione alla svalutazione o viceversa.

M'appena si lascia andare al "nuovo" pensiero, il mondo diventa da bianco a nero , da nero a bianco, in un batter  d'occhio, e tutto torna come prima.

Quindi se ti ha trattato malissimo, lo sa eccome, e in  molti casi ci rimane "così male" da cambiare colore bianco/nero.  E appena fatto ciò, ti meritavi tutto quello che ti ha fatto.

 

ATTENZIONE: non è che se gli dici non ti preoccupare piccolina/o non ci sono rimasto male, stai tranquilla/o. Cambia qualcosa, tutto è dentro la loro testa, una lotta continua con loro stessi

 

 

 

 

 

 

Post sacrosanto, innumerevoli volte ho visto applicare meccanismi di idealizzazione/svalutazione su se stessa. Si passa come se niente fosse dal: ho dei disturbi ma ti prometto che insieme a te cercherò di migliorare, cerca di perdonarmi quando mi comporto in questo modo,non è colpa tua se faccio così, al voglio morire non sono capace di fare niente a questo mondo, l'unico obiettivo è la morte, non voglio più stare con te,odio tutti. (ogni singola parola mi è stata detta di persona).

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Mustapha

Nell'ultima litigata io cercai un confronto tra persone adulte. Qualcosa non mi tornava e lo feci presente. Le dissi che sentivo un vuoto dentro di lei e una insoddisfazione. I miei modi erano gentili e amichevoli. Eravamo a letto insieme e lei diede di matto. Prima mi disse "non sono una ninfomane" (cosa che non aveva niente a che fare con quello di cui io stavo parlando) e poi mi disse "adesso hai il quadro completo". Stop. Poi tre settimane di mio cercare di capire/riconquistarla e lei che godeva di questa cosa. Si lasciava adorare come se niente fosse e a tratti mi incolpava arrabbiata e in lacrime di qualcosa che io non capivo. Poi vari indizi che si ricollegavano al mio studio. Frecciatine e battutine. Subito dopo la storia la classificai come ninfomane (aveva sempre voglia di fare sesso in ogni posto e in ogni momento, i suoi discorsi erano incentrati solo sul sesso, aveva solo due amiche residenti a centinaia di km da noi entrambe ninfomani, mi accorgevo che cercava di sedurre qualsiasi uomo, ma non davo peso alla cosa). Poi pian piano ho iniziato a studiare i vari disturbi mentali e a ricordare tutto l anno e mezzo. Non so se fosse borderline o narcisista perversa o istrionica, ma per loro fare del male e pane quotidiano. Ricordo le parole della mamma la prima volta che mi fu presentata. Mi prese in disparte e mi disse "rendila felice, altrimenti ti farà soffrire come non hai mai sofferto prima". Non diedi peso a quelle parole. Ma quante ne potrei raccontare di episodi strani successi. Il problema è che fino a quando non ci caschi questi forum o i vari siti di informazione nessuno se li caga. Io purtroppo non so nemmeno cosa mi stanno curando i medici. Io sono sicuro di aver subito un trauma da narcisismo (e quindi un vero è proprio disturbo post traumatico da stress), ma non credo che ci sia molta preparazione in materia. Al momento mi stanno curando la depressione, ma le mie sedute sono incentrate esclusivamente sul mio passato e nessuno dei due miei psichiatra vuole trattare l argomento ex psyco. Qualcuno di voi è stato in cura? Mi potete dire se è normale che io mi senta frustrato ogni volta che esco dalla terapia? Leggendo le vostre storie riesco ad immedesimarmi e so che anche voi potete fare lo stesso con me. Perché forse ci siamo passati e solo noi possiamo capirci. Perché invece non mi sento capito dai professionisti del settore. Che gli amici non mi capiscano lo accetto (se non ci sei passato non puoi capirlo), ma che i medici non lo capiscono non mi va giu.

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Vals
4 ore fa, Mustapha ha scritto:

Nell'ultima litigata io cercai un confronto tra persone adulte. Qualcosa non mi tornava e lo feci presente. Le dissi che sentivo un vuoto dentro di lei e una insoddisfazione. I miei modi erano gentili e amichevoli. Eravamo a letto insieme e lei diede di matto. Prima mi disse "non sono una ninfomane" (cosa che non aveva niente a che fare con quello di cui io stavo parlando) e poi mi disse "adesso hai il quadro completo". Stop. Poi tre settimane di mio cercare di capire/riconquistarla e lei che godeva di questa cosa. Si lasciava adorare come se niente fosse e a tratti mi incolpava arrabbiata e in lacrime di qualcosa che io non capivo. Poi vari indizi che si ricollegavano al mio studio. Frecciatine e battutine. Subito dopo la storia la classificai come ninfomane (aveva sempre voglia di fare sesso in ogni posto e in ogni momento, i suoi discorsi erano incentrati solo sul sesso, aveva solo due amiche residenti a centinaia di km da noi entrambe ninfomani, mi accorgevo che cercava di sedurre qualsiasi uomo, ma non davo peso alla cosa). Poi pian piano ho iniziato a studiare i vari disturbi mentali e a ricordare tutto l anno e mezzo. Non so se fosse borderline o narcisista perversa o istrionica, ma per loro fare del male e pane quotidiano. Ricordo le parole della mamma la prima volta che mi fu presentata. Mi prese in disparte e mi disse "rendila felice, altrimenti ti farà soffrire come non hai mai sofferto prima". Non diedi peso a quelle parole. Ma quante ne potrei raccontare di episodi strani successi. Il problema è che fino a quando non ci caschi questi forum o i vari siti di informazione nessuno se li caga. Io purtroppo non so nemmeno cosa mi stanno curando i medici. Io sono sicuro di aver subito un trauma da narcisismo (e quindi un vero è proprio disturbo post traumatico da stress), ma non credo che ci sia molta preparazione in materia. Al momento mi stanno curando la depressione, ma le mie sedute sono incentrate esclusivamente sul mio passato e nessuno dei due miei psichiatra vuole trattare l argomento ex psyco. Qualcuno di voi è stato in cura? Mi potete dire se è normale che io mi senta frustrato ogni volta che esco dalla terapia? Leggendo le vostre storie riesco ad immedesimarmi e so che anche voi potete fare lo stesso con me. Perché forse ci siamo passati e solo noi possiamo capirci. Perché invece non mi sento capito dai professionisti del settore. Che gli amici non mi capiscano lo accetto (se non ci sei passato non puoi capirlo), ma che i medici non lo capiscono non mi va giu.

Ciao,

 hai toccato dei tasti parecchio delicati. 

In prima analisi ti dico che hai fatto, come me, un grandissimo errore alla fine. 

Non cercare mai di far capire alla psy che in testa ti ronza qualche domanda di troppo sulla sua salute mentale.

Primo, ha avuto una vita per curarsi e se non lo ha fatto o se lo ha fatto mollando e riprendendo a fasi alterne le cure un motivo ci sarà. E non sarai certo tu a farle cambiare idea.

Secondo, il solo risultato che otterrai sarà quello di alimentare ancora di più in lei la volontà di distruggerti proprio perché sai troppo e sei la dimostrazione evidente che lei è matta.

(Il consiglio che mi sento di dare a quanti sono ancora invischiati e non riescono a liberarsi di loro è di non fare assolutamente niente. La fase di sganciamento è assai lunga e delicata. La pratica, molto dolorosa, consiste nel farla stancare di voi a poco a poco. Apparire noiosi aiuterebbe molto).

Se potessi tornare indietro eviterei di gran lunga indagini inutili e discorsi terapeutici con lei.

 

Non so quanto sia positivo che la madre ti disse queste cose. Da un lato significa che era consapevole della pazzia della figlia ma dall'altra si è comportata da grande irresponsabile.

Diavolo, sai che tua figlia è fusa di testa e la lasci a piede libero? 

Ma almeno qualcosa ha fatto. Molto meglio di molte madri che non solo le lasciano libere... ma fanno anche di tutto per giustificare i casini che la figlia combina cercando di scaricare, insieme alla figlia, le colpe sul martire di turno per continuare a vivere la vita in apparente normalità.

 

È normale (e giusto) che nessun medico voglia trattare l’argomento psy. Sei tu ad essere in cura, non lei. Col tempo avrai la possibilità di elaborare anche tutte le violenze e i torti subiti. Ma prima devi recuperare e risalire. Il forum in questo è il posto ideale per confrontarti con persone che parlano la tua stessa lingua.

Evita di parlare di queste cose con chiunque. Nessuno può capirti e liquiderebbe i tuoi sfoghi come una semplice storia finita male gettandoti ancora di più nello sconforto. 

Quello che mi sento di consigliarti, che poi è la stessa cosa scritta nella guida, è cercare di capire cosa ti spingeva a stare in quella relazione tossica fino ad arrivare al delirio finale ed essere addirittura tu quello lasciato. Credo che è per questo motivo che i medici non vogliono puntare i riflettori su di lei ma su di te e, se tanto posso capire la tua situazione, accetta il dolore che senti in questo periodo. Più dolore senti più stai lavorando bene su te stesso. 

Se hai letto le pagine del forum, spesso si è fatto riferimento al fatto che in Italia siamo ancora indietro nello studio di questi casi umani a differenza dell'America.

Studiano sia le psy sia i danni che riescono a infliggere alle persone.

Quello che provi sulla tua pelle, la ferita narcisistica e lo stress post traumatico, sono quasi equiparabili ai danni psicologici che i reduci di guerra si portano dietro. Non ricordo chi nel forum scrisse se era conveniente stare dietro a una ragazza "problematica" che può generare traumi equiparabili a un soldato che si è visto esplodere gente davanti agli occhi.

Un paio di domande è il caso di farsele.

Io spero, nel mio piccolo, di essere riuscito a rispondere a qualcuna delle tue XD.

Modificato da Vals
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waver
3 ore fa, Vals ha scritto:

Non cercare mai di far capire alla psy che in testa ti ronza qualche domanda di troppo sulla sua salute mentale.

Primo, ha avuto una vita per curarsi e se non lo ha fatto o se lo ha fatto mollando e riprendendo a fasi alterne le cure un motivo ci sarà. E non sarai certo tu a farle cambiare idea.

Secondo, il solo risultato che otterrai sarà quello di alimentare ancora di più in lei la volontà di distruggerti proprio perché sai troppo e sei la dimostrazione evidente che lei è matta.

(Il consiglio che mi sento di dare a quanti sono ancora invischiati e non riescono a liberarsi di loro è di non fare assolutamente niente. La fase di sganciamento è assai lunga e delicata. La pratica, molto dolorosa, consiste nel farla stancare di voi a poco a poco. Apparire noiosi aiuterebbe molto).

Se potessi tornare indietro eviterei di gran lunga indagini inutili e discorsi terapeutici con lei.

Giusto. Una costante in loro, come nella mia, è l'andare da terapeuti e psicologi, iniziare un percorso e poi interromperlo bruscamente  perchè "mi curo da sola", "non ne ho bisogno", "cosa cazzo ne capisce" ecc

Solo loro si possono aiutare e non lo vogliono fare, non ne sono in grado perchè farlo significa volersi bene e loro essenzialmente, in fondo, si fanno schifo e si odiano.

Anche durante la mia esperienza, quando ho provato a parlare del disturbo, di andare da una psicologo, di aiutarla, di fare un percorso, anche insieme, di indagarne le causa, ingenuamente ho sempre avuto reazioni inconsulte. 

Una volta riuscii persino a convincerla ad andare dall'ennesimo psicologo: tre sedute e poi la solita tiritera sul "non mi capisce", "so io che fare".

Ricordo che una volta mi disse "non tentare anche tu di psicoanalizzarmi".

Ogni tentativo di aiutarle fallisce miseramente. Non serve. Sono cause perse. 

Loro hanno bisogno di superficialità, di rapporti ambigui e sterili con cui riempire il loro vuoto e alimentare il proprio ego capriccioso e disturbato.

"Se potessi tornare indietro eviterei di gran lunga indagini inutili e discorsi terapeutici con lei.": già, concordo.

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bepp1
8 ore fa, Mustapha ha scritto:

Nell'ultima litigata io cercai un confronto tra persone adulte. Qualcosa non mi tornava e lo feci presente. Le dissi che sentivo un vuoto dentro di lei e una insoddisfazione. I miei modi erano gentili e amichevoli. Eravamo a letto insieme e lei diede di matto. Prima mi disse "non sono una ninfomane" (cosa che non aveva niente a che fare con quello di cui io stavo parlando) e poi mi disse "adesso hai il quadro completo". Stop. Poi tre settimane di mio cercare di capire/riconquistarla e lei che godeva di questa cosa. Si lasciava adorare come se niente fosse e a tratti mi incolpava arrabbiata e in lacrime di qualcosa che io non capivo. Poi vari indizi che si ricollegavano al mio studio. Frecciatine e battutine. Subito dopo la storia la classificai come ninfomane (aveva sempre voglia di fare sesso in ogni posto e in ogni momento, i suoi discorsi erano incentrati solo sul sesso, aveva solo due amiche residenti a centinaia di km da noi entrambe ninfomani, mi accorgevo che cercava di sedurre qualsiasi uomo, ma non davo peso alla cosa). Poi pian piano ho iniziato a studiare i vari disturbi mentali e a ricordare tutto l anno e mezzo. Non so se fosse borderline o narcisista perversa o istrionica, ma per loro fare del male e pane quotidiano. Ricordo le parole della mamma la prima volta che mi fu presentata. Mi prese in disparte e mi disse "rendila felice, altrimenti ti farà soffrire come non hai mai sofferto prima". Non diedi peso a quelle parole. Ma quante ne potrei raccontare di episodi strani successi. Il problema è che fino a quando non ci caschi questi forum o i vari siti di informazione nessuno se li caga. Io purtroppo non so nemmeno cosa mi stanno curando i medici. Io sono sicuro di aver subito un trauma da narcisismo (e quindi un vero è proprio disturbo post traumatico da stress), ma non credo che ci sia molta preparazione in materia. Al momento mi stanno curando la depressione, ma le mie sedute sono incentrate esclusivamente sul mio passato e nessuno dei due miei psichiatra vuole trattare l argomento ex psyco. Qualcuno di voi è stato in cura? Mi potete dire se è normale che io mi senta frustrato ogni volta che esco dalla terapia? Leggendo le vostre storie riesco ad immedesimarmi e so che anche voi potete fare lo stesso con me. Perché forse ci siamo passati e solo noi possiamo capirci. Perché invece non mi sento capito dai professionisti del settore. Che gli amici non mi capiscano lo accetto (se non ci sei passato non puoi capirlo), ma che i medici non lo capiscono non mi va giu.


nella mia esperienza personale , posso dirti che i primi mesi parlavo sempre di lei e solo di lei.
è colpa dell'ossessione , per questo ti va di parlare di lei.
da una parte va bene perchè sputi il rospo , dall'altra no perchè rimani nel passato.
è normale che la terapeuta invece voglia centrarsi su di TE !
se tuttavia la terapia non ti convince , puoi cambiare psicologa.
Quelle preparate nel tema sono davvero poche .
online nè trovi alcuni preparatissimi ed è possibile che tu possa consultarli tramite skype.
ti consiglio di guardare su youtube i video della dottoressa sebastiani pierbattistini, che è esperta in traumi da narcisismo.
da come parli si capisce che sei ancora profondamente ossessionato da questa psy.
è normale , pure io lo sono , ma sto cercando di ricentrare quelle energie mentali su di me anzi che su di lei.
se ti impegni molto , vedrai che progressivamente l'ossessione diminuirà di potenza e di riccorrenza.
una cosa che aiuta tantissimo è lo sport : io sono fortunato perchè sono sempre stato uno molto sportivo , quindi non fatico
nel distruggermi di attività , anzi mi da estrema gioia.
c'è una ragione per cui lo sport aiuta , si chiama ADRENALINA.
più nè sviluppi e più questa coprirà gli effetti del distrurbo post traumatico da stess , evitandoti il dolore e la sofferenza.
anche la relazione con la psy , nel suo andamento da montagne russe , provoca ondate di adrenalina malata.
questa sostanza crea dipendenza , cosi' come l'ossitocina e la dopamina , prodotte durante la relazione.
inoltre lo sport ti libera il cervello dall'ossessione e ti costringe a concentrarti su altre cose.
guarda su youtube i video di "guarire dall'abuso nascosto" sono quanto di più chiaro ed esplicativo in tema.
questa donna inteligentissima , a sua volta abusata da uno psy , ha fondato il canale , e spiega punto per punto
ogni singolo aspetto utile.
ti do un consiglio : non bere , non fumare , non autodistruggerti con queste cose.
peggiorano solo la situazione , facendoti passare da una dipendenza(psy) ad un'altra.
per la depressione , io l'ho avuta profondissima . mi avevano dato degli antidepressivi.
ho sputato sangue giorno dopo giorno e l'ho vinta senza antidepressivi.
se tieni duro , giorno per giorno migliori leggermente  e mano mano ritorni "normale".
ci saranno giorni in cui il pensiero ossessivo calamita ti porterà indietro nel percorso.
non ti preoccupare , anche questo è un'ostacolo che fa parte del gioco.
ti consiglio inoltre di leggere i libri di pier pietro brunelli , che è un vero esperto in trauma da narcisismo.
credo sia uno dei primi in italia.
buona fortuna e su con il morale !

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bepp1
8 minuti fa, waver ha scritto:

Giusto. Una costante in loro, come nella mia, è l'andare da terapeuti e psicologi, iniziare un percorso e poi interromperlo bruscamente  perchè "mi curo da sola", "non ne ho bisogno", "cosa cazzo ne capisce" ecc

Solo loro si possono aiutare e non lo vogliono fare, non ne sono in grado perchè farlo significa volersi bene e loro essenzialmente, in fondo, si fanno schifo e si odiano.

Anche durante la mia esperienza, quando ho provato a parlare del disturbo, di andare da una psicologo, di aiutarla, di fare un percorso, anche insieme, di indagarne le causa, ingenuamente ho sempre avuto reazioni inconsulte. 

Una volta riuscii persino a convincerla ad andare dall'ennesimo psicologo: tre sedute e poi la solita tiritera sul "non mi capisce", "so io che fare".

Ricordo che una volta mi disse "non tentare anche tu di psicoanalizzarmi".

Ogni tentativo di aiutarle fallisce miseramente. Non serve. Sono cause perse. 

Loro hanno bisogno di superficialità, di rapporti ambigui e sterili con cui riempire il loro vuoto e alimentare il proprio ego capriccioso e disturbato.

"Se potessi tornare indietro eviterei di gran lunga indagini inutili e discorsi terapeutici con lei.": già, concordo.

ho letto un link precendentemente postato , estremamente brillante ed esplicativo sulle psy.
pure gli psicologi non sono immuni dagli effetti nefasti del linguaggio ambiguo delle psy.
dopo la seduta pure loro devono "disintossicarsi" dal veleno psichico.
se pure gli esperti temeno il BDP immaginate cosa possiamo fare noi , comuni mortali.
NULLA . ho messo a disposizione le mie migliori risorse mentali , e vi assicuro , senza essere
stupidamente autocelbrativo , che in quanto a razionalità pochi mi superano.
è stato un fallimento totale!!!
il mio linguaggio nulla ha potuto ed alla fine ha stravinto la manipolazione affettiva
della distrurbata psy. mi ha messo nel sacco e neppure me nè ero accorto !!
ho capito solo alla fine , con i risultati che tutti sappiamo.....

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resole94

Mah,  sinceramente io non mi pento di aver cercato di capire la situazione né di averla provata ad "aiutare". Forse ho sbagliato i modi, ma ho cercato di farle capire che per lei ci sarei stato sempre nel caso avesse voluto parlarmi di qualsiasi cosa. In famiglia ho ricevuto credo un'educazione esemplare e il cercare di aiutare le persone più deboli (entro il limite del possibile) penso sia una delle fondamenta. Il fatto che lei ha compreso che tu hai scoperto parecchio,  lo vedo solo a metà come un qualcosa che lei userà per distriggerti;se rileggete le pagine 170 circa in poi scoprirete che loro cercano proprio qualcuno che le capisca e che le accetti per come sono. Ovviamente tutto ciò non è possibile, ma sono convinto che una parte di loro apprezzi tutt' ora le persone che hanno cercato di vedere oltre la loro corazza impenetrabile. Inoltre,  cari ragazzi, credo sia questo uno dei fattori che distingua l'essere UOMINI dall'essere una persona. Pensateci, senza l'umanità che ci contraddistingue(scommetterei che noi di questo thread ne abbiamo parecchia),  saremmo come loro, manichini camuffati. Buona giornata 

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