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Cosa ne pensate degli italiani?


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Paolo1986

Leggendo dark fly, mi è venuta in mente mia madre, con questo non voglio dire che ciò che ha espresso sia materno, ma sostenevo un discorso simile che ho ricevuto per anni e anni e ancora anni. La legge della vita è più marziale e non perchè hai sofferto come un cane meriti premio, ma per alcuni è cosi'.

Sono molto d'accordo con Leaving.

Non è perchè una persona debba abituarsi al sacrificio o alla fatica che tutto deve divenire complicato oltre ogni modo. Ovvio, se mettessero un muro e una staccionata da superare prima di entrare al supermercato per fare la spesa, probabilmente apprezzerei ancor di più il fatto di mangiare, ma quanto questo sia sensato e quanto questo sia masochismo?

Anche mia madre vede un valore etico nelle cose sacrificanti, e ha il concetto ben radicato nella mente e nella sua cultura che tutto debba essere complesso nella vita. Tutto. In fondo è questo l'assetto di regole culturali in cui è cresciuta (facciamo eccezione che l'Italia per fortuna non è tutta arretrata, fonte OCSE), anche una fila alle Poste è difficile da noi, ma in alcune aree del Paese come la Calabria (da cui provengo, e mi toglieranno la cittadinanza, e chi se ne frega!) vi posso assicurare che anche 10/15/20/25 anni fa e oltre, se ascolti storie "tramandate", anche lavorare (non come astronauta alla Nasa) era vista non come una cosa normale ma come un miracolo ricevuto. Da noi anche se vai in un ufficio pubblico per ottenere un documento e l'impiegato si sbriga in 55 minuti (pausa caffè esclusa e 30 minuti sono per rintracciarlo) devi sentirti grato a lui o a lei perchè ti è stato d'aiuto, e poche persone pensano che ha fatto il suo dovere.

Figurati li', intendo al Sud, quanto tutta questa complessità non venga traslata anche nelle Università. Gli esami in triennali nelle università del Sud, in facoltà impegnative sia chiaro, sono delle mattanze, e tra l'altro io quando ho studiato in Calabria il grosso degli esami l'ho fatto con assistenti che dire che fossero cattivi era poco, alcuni era noto che ci godessero nel bocciare, e la cosa era abbastanza generale. In molti altri Atenei d'Italia posso dire con certezza che lo scenario è diverso e più europeo, non a caso le migliori università tendono a garantirsi ranking alti inducendo i loro studenti a laurearsi in tempo. Come? Mediamente con una performance al limite del mediocre, l'esame lo passi, e sempre per esperienza diretta si lavora meglio. In questo per me alcuni Atenei come Bologna non hanno assolutamente nulla in meno degli altri in Europa e non a caso.

Poi che l'Università italiana sia cronicamente affetta dal "sapere tutto, tutte le dimostrazioni e tutte le virgole" è una costante che forse pian piano passerà, come già noto, per lasciare ad un apprendimento più dinamico. Io posso dire che una Magistrale in Italia è quasi un PHD, con meno ricerca ma come struttura è simile. Con questo ne sottolineo il valore.

Ma in effetti secondo me l'università deve essere si difficile, ma più indirizzata verso il pratico che "il teorico". A volte mi chiedo a che serve rendere gli esami così lunghi,teorici per far perdere tempo! Quando sono stato all'estero in inghilterra con mio fratello ho notato come gli altri stranieri parlassero inglese meglio di noi, e vi parla uno che studia lingue. Però noi ci ritroviamo esamoni di letteratura piuttosto lunghi

Leggendo dark fly, mi è venuta in mente mia madre, con questo non voglio dire che ciò che ha espresso sia materno, ma sostenevo un discorso simile che ho ricevuto per anni e anni e ancora anni. La legge della vita è più marziale e non perchè hai sofferto come un cane meriti premio, ma per alcuni è cosi'.

Sono molto d'accordo con Leaving.

Non è perchè una persona debba abituarsi al sacrificio o alla fatica che tutto deve divenire complicato oltre ogni modo. Ovvio, se mettessero un muro e una staccionata da superare prima di entrare al supermercato per fare la spesa, probabilmente apprezzerei ancor di più il fatto di mangiare, ma quanto questo sia sensato e quanto questo sia masochismo?

Anche mia madre vede un valore etico nelle cose sacrificanti, e ha il concetto ben radicato nella mente e nella sua cultura che tutto debba essere complesso nella vita. Tutto. In fondo è questo l'assetto di regole culturali in cui è cresciuta (facciamo eccezione che l'Italia per fortuna non è tutta arretrata, fonte OCSE), anche una fila alle Poste è difficile da noi, ma in alcune aree del Paese come la Calabria (da cui provengo, e mi toglieranno la cittadinanza, e chi se ne frega!) vi posso assicurare che anche 10/15/20/25 anni fa e oltre, se ascolti storie "tramandate", anche lavorare (non come astronauta alla Nasa) era vista non come una cosa normale ma come un miracolo ricevuto. Da noi anche se vai in un ufficio pubblico per ottenere un documento e l'impiegato si sbriga in 55 minuti (pausa caffè esclusa e 30 minuti sono per rintracciarlo) devi sentirti grato a lui o a lei perchè ti è stato d'aiuto, e poche persone pensano che ha fatto il suo dovere.

Figurati li', intendo al Sud, quanto tutta questa complessità non venga traslata anche nelle Università. Gli esami in triennali nelle università del Sud, in facoltà impegnative sia chiaro, sono delle mattanze, e tra l'altro io quando ho studiato in Calabria il grosso degli esami l'ho fatto con assistenti che dire che fossero cattivi era poco, alcuni era noto che ci godessero nel bocciare, e la cosa era abbastanza generale. In molti altri Atenei d'Italia posso dire con certezza che lo scenario è diverso e più europeo, non a caso le migliori università tendono a garantirsi ranking alti inducendo i loro studenti a laurearsi in tempo. Come? Mediamente con una performance al limite del mediocre, l'esame lo passi, e sempre per esperienza diretta si lavora meglio. In questo per me alcuni Atenei come Bologna non hanno assolutamente nulla in meno degli altri in Europa e non a caso.

Poi che l'Università italiana sia cronicamente affetta dal "sapere tutto, tutte le dimostrazioni e tutte le virgole" è una costante che forse pian piano passerà, come già noto, per lasciare ad un apprendimento più dinamico. Io posso dire che una Magistrale in Italia è quasi un PHD, con meno ricerca ma come struttura è simile. Con questo ne sottolineo il valore.

Io dico che è meglio un'università difficile ma pratica, che un'università diffiicile/teorica che ti fa perdere tempo. Perchè una volta inseriti nel mondo del lavoro tutta quella mole di teoria non serve, e poi nell'atto pratico si hanno delle lacune, e vi parla uno che ha studiato lingue e sta finendo la specialistica (due esami). Inoltre dei miei colleghi che sono stati in Francia e Spagna mi hanno detto di come siano meno corposi gli esami, e siano mediamente piu sbrigativi. Allora riguardo un argomento invece di mettere 5 libri mettetene due

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Paolo,

mi auguro con tutto il cuore che hai avuto nella tua vita opportunità concrete di vedere cosa c'è altrove (a partire dall'Italia, perchè ci sono anche ottime città) perchè noi veniamo da una delle aree peggiori in cui si possa vivere in Europa. Ribadisco peggiori. Sono ben consapevole che le mie parole sono dure, e che generalmente dalle nostre parti esiste una certa omertà anche nell'espressione libera di alcuni giudizi, e osservazioni come le mie mi varrebbero l'espulsione diretta dal territorio a vita (come fu per i Savoia, per capirci!), e questo ti devo dire la verità nemmeno mi dispiacerebbe perchè di tutto il marcio che ho visto quando vivevo li' mi ha reso le palle piene.

Tu ben sai e non solo tu, che se togli quell'atteggiamento miope, certe mancanze, certe carenze, certa assenza di modernità (anche nell'insegnamento scolastico) è solo un riflesso di un marcio culturale e sociale che non conosce declino. L'Università (ripeto alcune) e l'aria che si respira, sono solo il riflesso pietoso del clima esterno.

Tu mi parli che gli stranieri che hai conosciuto in Inghilterra parlano meglio di te inglese che studi lingue. Fatti qualche domanda, ma credimi che troverai delle risposte sono guardandoli in faccia, parlandoci e chiedendo con gran sincerità "ma tu che cazzo hai fatto per sapere meglio di me l'inglese?". Gli stranieri avranno anche una faccia inebetita in alcuni casi, pur essendoci delle fighe che Dio so che ora esiste, ma quelli a 16/18 già escono di casa, viaggiano, fanno esperienze, vivono su treni e aerei, e a loro fotte un cazzo di prendersi il paio di scarpe di 200 euro, o andare in disco in camicia a mo di damerino, loro prendono e viaggiano, vivono, non se ne sbattono di dormire nelle cuccette del treno o in ostello, mentre fior fior di campioni italici guardano l'hotel se è a 3 o 4 stelle tra l'altro con una visione del viaggio come vacanza e non come viaggio stesso. Non sono migliori di te, come tu non sei migliore di loro perchè hai studiato 1200 pagine di letteratura inglese che hai già dimenticato, sono solo inseriti in un sistema sociale, culturale, istituzionale e anche familiare diverso. Tutto qui. Per me le uniche realtà italiane vicine all'Europa sono quelle del Centro-Nord, molto più Nord che centro.

Inoltre in inglese puoi parlare con ogni persona del mondo, anche se fai errori marchiani, troverai solo 1 coglione su 100 che ti ride in faccia, mentre 99 ti aiuteranno, anche se stecchi e sbagli delle frasi (e l'inglese grammaticalmente perfetto lo sanno in pochi anche tra i fenomeni, ed è normale che sia cosi' anche tra persone che occupano posti di rilievo in aziende importanti) ma puoi migliorare solo ad una condizione : che lo parli, che ti poni concretamente più volte a settimana di fronte a una conversazione. Punto.

Tu pensi che il tedesco di Colonia o la bella tipa di Amsterdam, per non dire l'area nordica, viva nel tuo stesso contesto?

Ovvio che no, quindi di chi è la colpa? Puoi dire tua o puoi dire del posto in cui stai, ma devi trovare la soluzione e scegliere chi essere nella vita e uno studente di lingue in Calabria al massimo può giocare a fare il seduttore durante la stagione estiva. Il resto è fuffa o come direbbero gli inglese small talk.

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Paolo1986

Paolo,

mi auguro con tutto il cuore che hai avuto nella tua vita opportunità concrete di vedere cosa c'è altrove (a partire dall'Italia, perchè ci sono anche ottime città) perchè noi veniamo da una delle aree peggiori in cui si possa vivere in Europa. Ribadisco peggiori. Sono ben consapevole che le mie parole sono dure, e che generalmente dalle nostre parti esiste una certa omertà anche nell'espressione libera di alcuni giudizi, e osservazioni come le mie mi varrebbero l'espulsione diretta dal territorio a vita (come fu per i Savoia, per capirci!), e questo ti devo dire la verità nemmeno mi dispiacerebbe perchè di tutto il marcio che ho visto quando vivevo li' mi ha reso le palle piene.

Tu ben sai e non solo tu, che se togli quell'atteggiamento miope, certe mancanze, certe carenze, certa assenza di modernità (anche nell'insegnamento scolastico) è solo un riflesso di un marcio culturale e sociale che non conosce declino. L'Università (ripeto alcune) e l'aria che si respira, sono solo il riflesso pietoso del clima esterno.

Tu mi parli che gli stranieri che hai conosciuto in Inghilterra parlano meglio di te inglese che studi lingue. Fatti qualche domanda, ma credimi che troverai delle risposte sono guardandoli in faccia, parlandoci e chiedendo con gran sincerità "ma tu che cazzo hai fatto per sapere meglio di me l'inglese?". Gli stranieri avranno anche una faccia inebetita in alcuni casi, pur essendoci delle fighe che Dio so che ora esiste, ma quelli a 16/18 già escono di casa, viaggiano, fanno esperienze, vivono su treni e aerei, e a loro fotte un cazzo di prendersi il paio di scarpe di 200 euro, o andare in disco in camicia a mo di damerino, loro prendono e viaggiano, vivono, non se ne sbattono di dormire nelle cuccette del treno o in ostello, mentre fior fior di campioni italici guardano l'hotel se è a 3 o 4 stelle tra l'altro con una visione del viaggio come vacanza e non come viaggio stesso. Non sono migliori di te, come tu non sei migliore di loro perchè hai studiato 1200 pagine di letteratura inglese che hai già dimenticato, sono solo inseriti in un sistema sociale, culturale, istituzionale e anche familiare diverso. Tutto qui. Per me le uniche realtà italiane vicine all'Europa sono quelle del Centro-Nord, molto più Nord che centro.

Inoltre in inglese puoi parlare con ogni persona del mondo, anche se fai errori marchiani, troverai solo 1 coglione su 100 che ti ride in faccia, mentre 99 ti aiuteranno, anche se stecchi e sbagli delle frasi (e l'inglese grammaticalmente perfetto lo sanno in pochi anche tra i fenomeni, ed è normale che sia cosi' anche tra persone che occupano posti di rilievo in aziende importanti) ma puoi migliorare solo ad una condizione : che lo parli, che ti poni concretamente più volte a settimana di fronte a una conversazione. Punto.

Tu pensi che il tedesco di Colonia o la bella tipa di Amsterdam, per non dire l'area nordica, viva nel tuo stesso contesto?

Ovvio che no, quindi di chi è la colpa? Puoi dire tua o puoi dire del posto in cui stai, ma devi trovare la soluzione e scegliere chi essere nella vita e uno studente di lingue in Calabria al massimo può giocare a fare il seduttore durante la stagione estiva. Il resto è fuffa o come direbbero gli inglese small talk.

Concordo concordo, comeback. Ma anche tu hai fatto l'unical qua a Cosenza? Io dico, l'unical è una grande università,una delle migliori del sud ed è l'unica cosa buona che abbiamo qua in Calabria ma l'ambiente circostante è pessimo. A parte quell'area urbana di Rende/Cosenza (capirai solo bei palazzi moderni e tutta apparenza) il problema principale è proprio la mentalità. La maggior parte delle persone vivono ancora di retaggi tamarri del passato,

la mentalità lavorativa è pessima/omertosa. I giovani vengono considerati come degli scansafatiche nullafacenti, c'è tanta ignoranza in giro ed inoltre sopratutto Cosenza è una città di apparenza. La gente si preoccupa tanto

dell'apparenza, dei vestiti. Ora io spero che tu li a Bologna abbia visto la differenza di mentalità, e non si parla solo di seduzione/ragazze ma proprio di mentalità a livello familiare. Sicuramente lì i giovani sono più attivi

ed inseriti nella società, da noi sono ipersottovalutati e trattati male. Infatti dentro di me mi dico, peggio di qua solo il nord africa!

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comeback

Il Sud è terzo mondo Paolo, e non lo dico io, lo dico studi abbastanza importanti, oltre che è una realtà oggettiva.

Pensa già alla linea veloce del treno.

Credo che tutti noi ne siamo responsabili, ma l'omertà del Sud è uno scarica barile. Il vecchio incolpa il giovane, il giovane il vecchio e mal che vada solo sempre le istituzioni (che tra l'altro noi votiamo, e che hanno regalato migliaia di posti di nullafacenti tra quelli di spicco, ci sono i forestali).

E' un sistema marcio, anche il buono si adatta al marcio pur di sopravvivere, è normale, anzi non è normale in un mondo normale.

I migliori vanno via Paolo, ma non sono in effetti i migliori, sono solo persone che non accettano più uno stato di cose, sopratutto a livello culturale senza precedenti. Quando parlo di livello culturale faccio riferimento a quella cultura della superficialità, dell'apparenza, che è figlia sola di una cosa : della mediocrità.

Io ho perso tanti privilegi da quando sono a Bologna e peggio ancora da quando vivo all'estero, ma ti assicuro che quando ti senti in mezzo a persone civilizzate ovunque tu sia, ti senti a casa. Io in Calabria non mi sento a casa. Ripeto però è una condizione di cui tutti siamo responsabili, e molti pregiudizi che a volte si sentono per me non sono per nulla infondati. I giovani meritano, noi meritiamo, di essere criticati.

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alphabeta

in questi giorni sto vedendo storture pesanti - sono quelle storture che dobbiamo subire qui al sud , non importa la città - parlate di università , lavoro , ok - ma qui quando bisogna confrontarsi con i servizi è una tragedia - è quel mix di individualismo , raccomandazioni , quella mentalità aberrante ' basta che io riesco a sistemarmi e sistemo i miei conoscenti ' , etc. etc. - inoltre in tempo di elezioni si assiste a quel solito teatrino di chiedere i voti , insomma il solito mix di merda, camorra , schifo , ignoranza nera , superficialità - ti verrebbe di bestemmiare in tutte le lingue del mondo

inoltre vedi delle persone di una stupidità spaventosa - il sud ha avuto la possibilità di emanciparsi ma si rifiutano proprio -

comeback quello che dici è giusto ma non c'è molto da fare - sono mostruosità che vanno avanti da secoli - i giovani si adattano a questo schifo , chi non resiste come te se ne va , non c'è molto da dire

caro comeback un'altra cosa di cui non ti fai capace è che un sacco di gente in questa merda ci sguazza , si trova bene , hanno imparato a galleggiarci perchè sono tanti s t r o n z i

sul serio vorresti fare un paragone tra i posti in cui ti trovi ora e qui ?? a che scopo

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alphabeta

quando inoltre parli dell'apparenza/mediocrità - vero anche questo , ma non vedo come cambiare atteggiamenti del genere - per questo tutti fuggono

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Akira93

Questi giorni sono tornato nel mio paesello di provincia e noto purtroppo che questa componente del dover apparire emerge su qualsiasi altra volta, piuttosto magari che viaggiare si spendono gli stessi soldi in vestiti, serate del cazzo, alcool e ultimamente droghe. Confrontandomi solo con internet e università ho capito di aver escluso ogni altro campo più comune di vita, in cui l'italiano medio è padrone. Tuttavia se presi uno per uno credo manco gli italianotti sono contenti ma si adattano come dite voi. Manca l'alternativa all'atteggiamento più diffuso.

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Dani89

(fatta eccezione per una manciata di istituti, perlopiù privati)

Ma per cortesia.

Eccone un altro che si è comprato il 100 a 12000 euro...

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dark fly

Leggendo dark fly, mi è venuta in mente mia madre, con questo non voglio dire che ciò che ha espresso sia materno, ma sostenevo un discorso simile che ho ricevuto per anni e anni e ancora anni. La legge della vita è più marziale e non perchè hai sofferto come un cane meriti premio, ma per alcuni è cosi'.

Sono molto d'accordo con Leaving.

Non è perchè una persona debba abituarsi al sacrificio o alla fatica che tutto deve divenire complicato oltre ogni modo. Ovvio, se mettessero un muro e una staccionata da superare prima di entrare al supermercato per fare la spesa, probabilmente apprezzerei ancor di più il fatto di mangiare, ma quanto questo sia sensato e quanto questo sia masochismo?

Anche mia madre vede un valore etico nelle cose sacrificanti, e ha il concetto ben radicato nella mente e nella sua cultura che tutto debba essere complesso nella vita. Tutto. In fondo è questo l'assetto di regole culturali in cui è cresciuta (facciamo eccezione che l'Italia per fortuna non è tutta arretrata, fonte OCSE), anche una fila alle Poste è difficile da noi, ma in alcune aree del Paese come la Calabria (da cui provengo, e mi toglieranno la cittadinanza, e chi se ne frega!) vi posso assicurare che anche 10/15/20/25 anni fa e oltre, se ascolti storie "tramandate", anche lavorare (non come astronauta alla Nasa) era vista non come una cosa normale ma come un miracolo ricevuto. Da noi anche se vai in un ufficio pubblico per ottenere un documento e l'impiegato si sbriga in 55 minuti (pausa caffè esclusa e 30 minuti sono per rintracciarlo) devi sentirti grato a lui o a lei perchè ti è stato d'aiuto, e poche persone pensano che ha fatto il suo dovere.

Figurati li', intendo al Sud, quanto tutta questa complessità non venga traslata anche nelle Università. Gli esami in triennali nelle università del Sud, in facoltà impegnative sia chiaro, sono delle mattanze, e tra l'altro io quando ho studiato in Calabria il grosso degli esami l'ho fatto con assistenti che dire che fossero cattivi era poco, alcuni era noto che ci godessero nel bocciare, e la cosa era abbastanza generale. In molti altri Atenei d'Italia posso dire con certezza che lo scenario è diverso e più europeo, non a caso le migliori università tendono a garantirsi ranking alti inducendo i loro studenti a laurearsi in tempo. Come? Mediamente con una performance al limite del mediocre, l'esame lo passi, e sempre per esperienza diretta si lavora meglio. In questo per me alcuni Atenei come Bologna non hanno assolutamente nulla in meno degli altri in Europa e non a caso.

Poi che l'Università italiana sia cronicamente affetta dal "sapere tutto, tutte le dimostrazioni e tutte le virgole" è una costante che forse pian piano passerà, come già noto, per lasciare ad un apprendimento più dinamico. Io posso dire che una Magistrale in Italia è quasi un PHD, con meno ricerca ma come struttura è simile. Con questo ne sottolineo il valore.

quindi queste università hanno raking alto , ma preparazioen mediocre O.O .

Come si può definire ciò un modello ,adatto per il mondo del alvoro !? e sopratutto non umiliante per la persona ?

Modificato da dark fly
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S.Barney

Ma per cortesia.

Eccone un altro che si è comprato il 100 a 12000 euro...

Che brutta cosa l'idiozia l'ignoranza.

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