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Come si può vivere senza certezza lavorativa?


Akira93

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Stng

Stng, concordo su tutto ciò che hai detto ma, eh si c'è un ma, crearsi la certezza con le proprie mani è difficilissimo, soprattutto in italia e sopra sopra soprattutto se non hai già in mano un capitale da investire e le capacità e conoscenze politiche/mafiose necessarie per sopravvivere nella giungla.

Obiettivamente, quanti posso veramente farcela?

Scusa Nakama, ma se tu vuoi uscire dalla merda ti chiedi quanti possono farcela o ti interessa sapere come uscire dalla merda?

A me interessa capire come posso riuscire, me ne frego delle statistiche e di quanti possono farcela.

Io voglio farcela.

Non lascio che le statistiche e tutto cio' che dice la massa influenzi la mia mente e mi faccia desistere dal raggiungere i miei obbiettivi.

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Stng

Stng mi piacerebbe che tu facessi degli esempi. In che altro modo si può guadagnare? Facendo cosa?

Innanzitutto cambiando mentalita'.

Non e' possibile pensare di guadagnare pensando solo ai soldi.

Guadagnare significa guadagnare tempo, ovvero non sprecarlo dietro alle cazzate.

Leggendo studiando e imparando con umilta'. Non possiamo sapere tutto. Dobbiamo essere capaci di avere sete di conoscenza per progredire ed essere consapevoli che il tempo e' la vera moneta.

Se la stessa cosa puoi averla in meno tempo, hai gia' guadagnato.

Dopo vengono i soldi.

Una volta acquisita questa mentalita', dobbiamo capire che senza gli altri non possiamo guadagnare.

I soldi da chi arrivano se non dalle persone?

Puo' sembrare filosofico questo discorso, ma se ci pensi e' piu' concreto di quanto immagini.

Ti faccio un esempio:

Da quando mi sono sposato ho messo in comune con mia moglie case, auto e risparmi. Ci abbiamo guadagnato entrambi perche' finche' eravamo fidanzati ognuno stava a casa sua, ognuno usava la sua auto. Ora ci basta una casa anziche' due, ci basta un'auto anziche' due. La casa rimasta libera l'abbiamo affittata. L'auto l'abbiamo venduta ricavando liquidita' che abbiamo investito. Mettendo insieme i risparmi posso gestire molti piu' soldi, questo mi da' un potere negoziale superiore quando devo acquistare qualcosa di importante come case auto ecc. Posso chiedere sconti presentandomi col cash.

Pensa che tempo fa abbiamo visto una casa in vendita su cui volevamo investire.

Il venditore ha abbassato il prezzo di 40.000 euro quando gli abbiamo detto che avremmo pagato in contanti.

Poi non l'abbiamo piu' comprata ,ma la maggioranza della gente avrebbe dovuto fare il mutuo per comprare quella casa , pagando 40.000 euro in piu' di noi oltre agli interessi del mutuo...un sacco di soldi regalati al venditore e alle banche.

Una montagna di soldi risparmiati grazie a cosa ? Ad aver conosciuto mia moglie. :)

Altro esempio di quanto contano le persone e le relazioni per guadagnare denaro:

Per abbattere la rata del mutuo ho chiesto ai miei 10.000 euro per fare un'estinzione parziale .

Ogni anno risparmio piu' di 700 euro e i 10.000 glieli restituiro' con calma.

Ma la cosa importante e' che evitero' di pagare alla banca piu' di 1000 euro di interessi. Senza questo prestito spendevo piu' soldi.

In sostanza paghero' di meno quello che la maggioranza della gente paga di piu'.

Per il resto ...caccia alle rendite!

Affittare case, creare business, ricevere dividendi,ecc. Solite cose insomma.

Io cerco di guadagnare piu' denaro possibile impiegando meno tempo possibile.

L'esempio del venditore che scende di prezzo di 40.000 euro e' emblematico. Con una stretta di mano e i contanti pronti, salvo 40.000 euro...ore di lavoro= ZERO.

Ecco perche' non capisco chi pensa allo stipendio come unica fonte di guadagno. Specialmente nel 2015! Fossimo negli anni del boom economico potrei capire, ma oggi il mercato del lavoro e' sputtanato proprio per la legge della domanda/offerta.

I lavoratori hanno sempre meno potere contrattuale ed e' matematico che le pensioni diminuiranno se non interviene qualche fattore esterno a far invertire invecchiamento della popolazione e deficit statale.

Ecco perche' non capisco chi crede di aver guadagnato tanto perche' ha incassato 400 euro a fine giornata dopo aver passato tutto il giorno davanti ai grafici stando incollato ai monitor.

Ci sono miliardi di modi per guadagnare di piu' usando molto meno tempo....

La vita corre veloce, non va sprecata

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S.Barney
Ecco perche' non capisco chi crede di aver guadagnato tanto perche' ha incassato 400 euro a fine giornata dopo aver passato tutto il giorno davanti ai grafici stando incollato ai monitor.

Non fare di tutta l'erba un fascio, questa non è che una delle possibili situazioni in cui può trovarsi un trader.

Modificato da S.Barney
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Stng

Non fare di tutta l'erba un fascio, questa non è che una delle possibili situazioni in cui può trovarsi un trader.

Sei tu che fai di tutt'erba un fascio, parlando di 'trader' che e' una definizione generica.

Tecnicamente anche uno che specula con la compravendita di immobili e' un "trader".

Io invece mi son riferito espressamente a chi passa il giorno davanti al monitor per guadagnare 400 euro e si crede ricco.

So che ci son parecchie persone che fanno cio', perche' ne ho conosciuti.

Non ho detto ' non capisco i trader'....

boh....

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^X^

Non ho ben capito questa parte.

Rispondo cumulativamente a chi mi ha chiesto maggiori dettagli sulla "pianificazione".

Se guardate le caratteristiche del mondo del lavoro dei vostri genitori e nonni, queste erano caratterizzate sostanzialmente da una progressione lineare attraverso la quale il lavoratore medio era abbastanza certo di iniziare (a 18 come a 25 anni) con uno stipendio X, e di terminare dopo 35 anni con uno stipendio circa doppio (più l'inflazione).

Questo era dovuto ad un maggiore potere contrattuale dei lavoratori, e al fatto che in un'economia che cresce abbastanza bene tutto sommato le aziende non avevano la necessità di scontrarsi con i lavoratori. Lo Stato avallava questa politica che effettivamente ha molti vantaggi: è giusta socialmente, permette di fare debiti con serenità di poterli ripagare (e questo aiuta molto anche gli investimenti e la solidità delle banche!) ecc.

Oggi invece è diverso: il potere contrattuale del lavoro è stato polverizzato, lo Stato (complice anche l'economia che si è saturata) è diventato uno strumento nelle mani delle aziende, e queste ne hanno approfittato non solo per diventare più competitive (e fin qui ci starebbe anche) ma per aumentare la quota dei profitti.

Senza tornare nei discorsi politici, ovunque nel mondo si vede che il reddito di una persona "normale" sale abbastanza fino ai 45 anni, raggiunge un picco e poi torna a scendere. Diciamo pure che la cosa è legata alla produttività, io comunque valuto che sia legata al potere contrattuale almeno per il 70%.

Intorno ai 45 anni siamo al picco della produttività, e siamo ancora poco ricattabili. Salendo ulteriormente di età, ma anche di reddito, paradossalmente si diventa più "fastidiosi" per le aziende e quindi più a rischio licenziabilità.

Non sempre la cosa è logica, ma è così.

Pertanto i redditi degli over-45 sono destinati a scendere con gli anni, oppure -per quelli che invece diventano manager ad alto reddito- azzerarsi di colpo con nessuna possibilità di reimpiego (cosa successa a metà dei manager con cui ho lavorato nei primi anni della mia carriera, quindi maggiori di me di una decina d'anni).

Capita questa realtà, occorre quindi programmare per tempo l'inevitabile rischio di declino. La prima cosa da fare è ovviamente interrogarsi sul proprio settore lavorativo, e cercare di spostarsi sempre verso quelli più forti anche a costo di una momentanea riduzione di reddito.

Secondo occorre capire fin da subito che curare l'aspetto relazionale e politico è fondamentale: se aspettiamo a 50 anni a farlo, è troppo tardi.

Il lavoro successivo va cercato proprio quando si è nel pieno successo di quello precedente, altrimenti è IMPOSSIBILE trovare.

Terzo, a partire dalla mia età occorre cercare di mantenere le spese ad un livello compatibile con un reddito significativamente più basso di quello corrente, perchè se ci si abitua troppo bene poi tornare indietro è DEVASTANTE. Per esempio chi compra casa dovrebbe chiedersi: quella rata di mutuo sarebbe compatibile con uno stipendio più basso del 30%. Se la risposta è no, occorre secondo me cercare una casa più piccola.

Ora chiedo a chi mi ha criticato: davvero il mio discorso sulla pianificazione riguarda la ricerca del lavoro "stabile"? Mi sono spiegato meglio ora?

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Nakama

Scusa Nakama, ma se tu vuoi uscire dalla merda ti chiedi quanti possono farcela o ti interessa sapere come uscire dalla merda?

A me interessa capire come posso riuscire, me ne frego delle statistiche e di quanti possono farcela.

Io voglio farcela.

Non lascio che le statistiche e tutto cio' che dice la massa influenzi la mia mente e mi faccia desistere dal raggiungere i miei obbiettivi.

Mai parlato di statistiche, semplicemente mi guardo intorno e vedo tantissime attività chiudere anno dopo anno.

Conosco personalmente molte persone che non ce l'hanno fatta e chi rimane lotta per la sopravvivenza.

Probabilmente un giorno ci proverò anch'io, ma di sicuro non in italia. Questo era il punto del mio messaggio.

Io non sono uno di quelli che sprecano il loro tempo a lamentarsi, anzi, l'esatto contrario.

Ma la formula del successo nessuno ce l'ha e tendenzialmente preferisco stare con i piedi per terra.

Posso permettermi di farti una domanda personale?

Tu che attività / lavori alternativi stai facendo per uscirne?

@X

Un post degno della tua fama :)

Grazie per la spiegazione, sono informazioni utilissime per prendere le decisioni importanti.

Purtroppo molti ancora non hanno capito che senza un piano si pianifica il fallimento.

Ovviamente non dico di pianificare tutto nei minimi dettagli. La vita non la si può controllare.

Ma se non hai almeno un'idea grossolona di cosa devi fare di solito si finisce male.

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skyluke

Rispondo cumulativamente a chi mi ha chiesto maggiori dettagli sulla "pianificazione".

Se guardate le caratteristiche del mondo del lavoro dei vostri genitori e nonni, queste erano caratterizzate sostanzialmente da una progressione lineare attraverso la quale il lavoratore medio era abbastanza certo di iniziare (a 18 come a 25 anni) con uno stipendio X, e di terminare dopo 35 anni con uno stipendio circa doppio (più l'inflazione).

Non tanto... quello di cui parli è stato appannaggio praticamente solo delle generazioni anni 50-60. Anche perchè il discorso dell'inflazione in italia nasce negli anni 70 e finisce con l'entrata nell'euro

Questo era dovuto ad un maggiore potere contrattuale dei lavoratori, e al fatto che in un'economia che cresce abbastanza bene tutto sommato le aziende non avevano la necessità di scontrarsi con i lavoratori. Lo Stato avallava questa politica che effettivamente ha molti vantaggi: è giusta socialmente, permette di fare debiti con serenità di poterli ripagare (e questo aiuta molto anche gli investimenti e la solidità delle banche!) ecc.

Maggiore potere contrattuale dei lavoratori? Era semplicemente il contesto MONDO che funzionava cosi. Un mondo fatto di varie economie tra di loro collegate ma ancora molto chiuse all'esterno per cui se volevi produrre eri quasi obbligato a farlo in italia. Questo potere contrattuale dei lavoratori di cui tu parli si è disintegrato da solo con l'abbattimento di tutti (o in parte se parliamo di area euro o no) dei dazi doganali. Naturalmente questo vale per tutti i paesi non solo dell'italia.

Il potere contrattuale vero riguarda il singolo lavoratore e segue la legge delle domanda e dell'oferta... se sei uno che ha una qualifica particolare allora vali... se sai fare solo un lavoro che richieda qualifiche sui generis allora verrai pagato poco.

Oggi invece è diverso: il potere contrattuale del lavoro è stato polverizzato, lo Stato (complice anche l'economia che si è saturata) è diventato uno strumento nelle mani delle aziende, e queste ne hanno approfittato non solo per diventare più competitive (e fin qui ci starebbe anche) ma per aumentare la quota dei profitti.

a parte che lo stato è stato è sempre stato insieme ai potentati economici e prima a quelli aristocratici/militari/clericali , quindi nulla di nuovo.... ma poi non capisco proprio cosa ci sia di male se l'azienda lavora per aumentare i profitti.... perchè dovresti sapere che con i profitti si può poi investire e assumere nuove persone.

Senza tornare nei discorsi politici, ovunque nel mondo si vede che il reddito di una persona "normale" sale abbastanza fino ai 45 anni, raggiunge un picco e poi torna a scendere. Diciamo pure che la cosa è legata alla produttività, io comunque valuto che sia legata al potere contrattuale almeno per il 70%.

guarda un economia in cui lo stipendio è legato al potere contrattuale è gia defaultata per definizione. La cosa che funziona è la legge della domanda e dell'offeta per cui un singolo può chiedere se può dare un bene molto richiesto dal mercato.

Intorno ai 45 anni siamo al picco della produttività, e siamo ancora poco ricattabili. Salendo ulteriormente di età, ma anche di reddito, paradossalmente si diventa più "fastidiosi" per le aziende e quindi più a rischio licenziabilità.

Non sempre la cosa è logica, ma è così.

Pertanto i redditi degli over-45 sono destinati a scendere con gli anni, oppure -per quelli che invece diventano manager ad alto reddito- azzerarsi di colpo con nessuna possibilità di reimpiego (cosa successa a metà dei manager con cui ho lavorato nei primi anni della mia carriera, quindi maggiori di me di una decina d'anni).

boh... queste son congetture tue

Capita questa realtà, occorre quindi programmare per tempo l'inevitabile rischio di declino. La prima cosa da fare è ovviamente interrogarsi sul proprio settore lavorativo, e cercare di spostarsi sempre verso quelli più forti anche a costo di una momentanea riduzione di reddito.

appunto quello che dicevo prima.... sei in cerca dello stipendio fisso altro che il ''crescere con serenità'' di cui parlavi (o qualcosa di simile, comunque il concetto è quello). Addirittura barattare una presunta idea di sicurezza con una retribuzione inferiore.

Per carità poi si tratta anche di scelte personali, a chi va bene una cosa a chi l'altra.... c'è però un problema a monte: IL POSTO FISSO NON ESISTE PIU' , questo già era accaduto ma è stato detto esplicitamente nell'ultima riforma del mercato del lavoro. Questa è una cosa straordinaria perchè vuol dire che finalmente il mercato del lavoro sarà più dinamico e darà molte più occasioni a quelli che sanno mettersi in gioco :)

In realtà c'è un settore in cui il posto fisso esiste ancora per legge ed è la PUBBLICA AMMINISTRAZIONE dove baratti un lavoro sicuro (finchè lo stato non si fa una legge ipocrita ad hoc per sbatterti fuori) con uno stipendio minimo che ormai non rivalutano neanche più.

Secondo occorre capire fin da subito che curare l'aspetto relazionale e politico è fondamentale: se aspettiamo a 50 anni a farlo, è troppo tardi.

Il lavoro successivo va cercato proprio quando si è nel pieno successo di quello precedente, altrimenti è IMPOSSIBILE trovare.

Terzo, a partire dalla mia età occorre cercare di mantenere le spese ad un livello compatibile con un reddito significativamente più basso di quello corrente, perchè se ci si abitua troppo bene poi tornare indietro è DEVASTANTE. Per esempio chi compra casa dovrebbe chiedersi: quella rata di mutuo sarebbe compatibile con uno stipendio più basso del 30%. Se la risposta è no, occorre secondo me cercare una casa più piccola.

tutte queste seghe mentali accadono perchè tu pensi a gestire il tuo stipendio FISSO E IMMUTABILE, se invece sei un lavoratore dinamico e fluido ti chiedi semplicemente come aumentare le entrate. Tu metti sempre la voce entrate come una componente fissa del tuo conto economico ed è invece proprio la cosa che non dovrebbe esserlo...

Ora chiedo a chi mi ha criticato: davvero il mio discorso sulla pianificazione riguarda la ricerca del lavoro "stabile"? Mi sono spiegato meglio ora?

ma puoi anche chiamarmi per nome e quotarmi sai che non succede niente.... ti assicuro che non mi offendo se mi citi :D Le tue opinioni comunque mi paiono piuttosto ideologicizzate in una certa chiave politica di fine anni 60

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S.Barney
[...]

Apprezzo l'intervento, ma non ho l'esperienza per valutare ciò che hai scritto.

Una sola domanda, riguardo la parte finale del tuo discorso: parli dei lavoratori dipendenti, giusto?

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Nakama

Questo potere contrattuale dei lavoratori di cui tu parli si è disintegrato da solo con l'abbattimento di tutti (o in parte se parliamo di area euro o no) dei dazi doganali.

Se fosse così perchè la politica si affanna così tanto nel precarizzare il lavoro? (x esempio, ultima riforma renzi)

ma poi non capisco proprio cosa ci sia di male se l'azienda lavora per aumentare i profitti

Assolutamente nulla, anzi è cosa buona e giusta.

Il problema è che lo fanno sulla pelle dei lavoratori, abbassando i salari e precarizzando il lavoro.

La cosa che funziona è la legge della domanda e dell'offeta per cui un singolo può chiedere se può dare un bene molto richiesto dal mercato.

Questo è vero solo se il mercato in questione è molto vicino alle condizioni di concorrenza perfetta.

Può andar bene se applicato ad un operaio generico. Ma non è vero se applicato a tutti i lavoratori.

IL POSTO FISSO NON ESISTE PIU' , questo già era accaduto ma è stato detto esplicitamente nell'ultima riforma del mercato del lavoro. Questa è una cosa straordinaria perchè vuol dire che finalmente il mercato del lavoro sarà più dinamico e darà molte più occasioni a quelli che sanno mettersi in gioco

Sarà, ma quando vai in banca a chiedere un prestito o un mutuo non sono tanto felici della dinamicità del tuo lavoro.

Chissà perchè...

se invece sei un lavoratore dinamico e fluido ti chiedi semplicemente come aumentare le entrate

Seriamente, sono disposto a pagarti bene se mi insegni COME.

Ovviamento solo se funziona per davvero. Di discorsi teorici o puramente motivazionali ne ho già in abbondanza

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