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Come e in cosa dovrebbe cambiare la SCUOLA ?


leavingmyheart

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leavingmyheart

Assolutamente sì invece. Trovo che le cose dette da ^X^ siano complementari all'insegnamento delle basi del sistema finanziario.

In particolare la gestione finanziaria è fondamentale. Ha tante ricadute long term che non riesci neanche a immaginare.

Che senso ha imparare a cosa serve la moneta se poi la si usa scorrettamente?

adesso rischio di diventare davvero un disco rotto, ( :( )

ma non so come altro rispondere a commenti di questo genere, se non ribadendo che sono solo parole VUOTE.

''usare correttamente la moneta'' e' l'ennesima espressione di significato nullo.

Mi spiace, ma qua si continuano a fare discorsi ispirati alle letture del blog preferito, e chi non e' impasticcato (solo) di queste cose se n'e' gia' accorto.

Riuscite a fare discorsi VOSTRI? con le parole VOSTRE? con idee VOSTRE? senza copia-incollare?

Guardate che e' evidente quello che fate, traspare dall'inconsistenza di quello che dite.

Si vuole fare un discorso concreto, oppure no?

Se il discorso e' che la scuola debba insegnarti a non scommetterti la casa sulle corse dei cavalli, o spenderti lo stipendio al casino', allora qua torniamo al fatto che per questo, e svariate altri motivi, uno studio basilare di probabilita' e statistica dovrebbe essere previsto.

Certo, questo non impedira' alla gente di rovinarsi, ma se non altro si rovineranno (si presume, in numero inferiore...) senza la scusa dell'ignoranza.

Se il discorso e' come/dove investire, questo NON e' argomento scolastico,perche' e' troppo personale, troppo variabile nel tempo e nello spazio (paese), troppo legato a troppi fattori diverse, attitudini, etc, etc...

E' controintuitivo, pochi lo capiscono, ma scuola per essere un'istituzione funzionale non deve puntare a massimizzare la formazione, perche' uno e' impossibile in un tempo limitato e in capacita' mentali non infinite (la vita dei ragazzi e' anche altro che lo studio - giustamente); due, e' controproducente, perche' finisci per fare tante cose fatte male, anziche' farne poche, ma bene.

Prima si pensa a fare le cose basiche, quelle che puoi fare subito, quindi una cultura economica base, sapere i fondamentali. Gia' questo sarebbe un eccellente traguardo rispetto allo stato pietoso in cui si e' ora.

Dopo, allora forse (e solo dopo), si potra' riflettere su cosa performare di piu', se sara' il caso. Non prima.

E adesso non venire a replicare che questo e' un ''freeeime limitato'' ( :D ) (mannaggia a voi con sti copia-incolla intellettuali maledetti), perche' stiamo parlando di SCUOLA, di una dimensione collettiva che copre ampie fette di societa', non del singolo individuo che sta al corso di network marketing / forex / o quello che preferite, con la musica a palla esaltato a suon di slogan e frasi fatte

(si scherza, eh :D )

senza offesa per nessuno, e' solo uno spunto per riflettere.

Ci sono iniziative, per ora ancora a campione, per il "sistema".

Riporto l'ossatura del programma Bankitalia:

"I programmi formativi - rivolti a tutti i livelli scolastici - riguardano: moneta e strumenti di pagamento, stabilità dei prezzi, sistema finanziario e, per le sole scuole secondarie di secondo grado, la responsabilità civile auto"

Queste sono le conoscenze del sistema finanziario di base che intendevi. Sono necessarie? Sì. Sono sufficienti? Non senza altre conoscenze sulla finanza personale, quindi le cose dette da ^X^ più il risparmio e la previdenza, il t, il risk taking, il mondo del lavoro - dipendente, autonomo e d'impresa, etc.

io non faccio il portavoce di Bankitalia, perche' mi associ a loro? :)

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Jumpy

Non capisco dove tu voglia arrivare, le telefonate dai cellulari ci sono state, il fatto che dagli airphone ce ne siano state di più cosa cambia?

Gli Airphone son fatti per funzionare ad alta quota.

Prova a fare un controllo incrociato tra quali telefonate sono state fatte ad alta quota e quali a bassa quota.

Poi se vuoi parliamo della centralinistra (LisaJefferson) che è rimasta collegata con un telefono di bordo anche dopo il presunto schianto.

Fino allo schianto, non dopo, è riportato praticamente dovunque.

mi riferivo al modello con cui il Nist dice di aver verificato le dinamiche del crollo del WTC7.

Modello che, per ragioni di sicurezza pubblica (ma dai), non è mai stato mostrato a nessuno.

Veramente il modello di calcolo ed il software utilizzato sono descritti molto dettagliatamente qui:

http://www.nist.gov/el/disasterstudies/wtc/upload/Draft_SOW_WTC7jan06.pdf

A meno che non sia molto pratico di strutture e del codice di calcolo utilizzato non so cosa potrai capirci.

Non so ora, dovrei ripescare dei link, ma qualche anno fa era liberamente scaricabile il file originale da far girare per chi aveva il software di calcolo... e si.. c'è anche chi l'ha fatto e i risultati son quelli.

Parliamo di centinaia e centinaia di mega di dati e di un programma di calcolo che costa sui 10000€ alla portata di chi fa questo per lavoro o ricerca.

Come vedi... tutto sta nella disinformazione.

Modificato da Jumpy
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Marlon

''usare correttamente la moneta'' e' l'ennesima espressione di significato nullo.

Non esattamente.

[cut]

Per il resto non sto neanche a risponderti, perché sembra che ti attacchi a imperfezioni grammaticali, slang, links per non approfondire il discorso, disprezzando chi la pensa diversamente. Non tutti sono Alfio Bardolla (e meno male, aggiungerei). Anche Kiyosaki dopo il famoso libro ha fatto quasi solo danni. E' che personaggioni come questi hanno inevitabilmente "macchiato" il tirare in ballo certi argomenti.

Per tornare alla tua adorata logica, questo

"qua si continuano a fare discorsi ispirati alle letture del blog preferito, e chi non è impasticcato (solo) di queste cose se n'è già accorto. Riuscite a fare discorsi VOSTRI? con le parole VOSTRE? con idee VOSTRE? senza copia-incollare?

Guardate che e' evidente quello che fate, traspare dall'inconsistenza di quello che dite."

E' un esempio di "Colpa per associazione". O quello, o ti devo ringraziare perché mi dai del Voi. ;)

Però non mi va di giocare a questo giochino, e mi limito a essere d'accordo nel non essere d'accordo con vossìa.

Modificato da Marlon
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leavingmyheart

''usare correttamente la moneta'' e' l'ennesima espressione di significato nullo.

Non esattamente.

di nuovo coi link rispondi...

Per il resto non sto neanche a risponderti, perché sembra che ti attacchi a imperfezioni grammaticali, slang, links per non approfondire il discorso, disprezzando chi la pensa diversamente. Non tutti sono Alfio Bardolla (e meno male, aggiungerei). Anche Kiyosaki dopo il famoso libro ha fatto quasi solo danni. E' che personaggioni come questi hanno inevitabilmente "macchiato" il tirare in ballo certi argomenti.

il problema non e' bardolla o kiyosaki, ma gli effetti collaterali della loro divulgazione;

la proliferazione della generazione di bimbominchia internettiani, esperti di finanza e ricchezza, con la tastiera, che ripetono a pappagallo parole ed espressioni (e si vede) di cui si sono innamorati, ma poiche' non sono idee prodotte dalla loro testa ma copia-incollature, inevitabilmente finiscono per usarle in modo disconnesso, ed e' qua che si tradiscono.

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leavingmyheart

Non riesco adesso a fare un post completo, ma intanto butto qualcosa dopo gli spunti interessanti che ci sono stati...

La domanda regina da cui si dovrebbe partire e' la seguente:

la scuola deve preparare dei buoni italiani o dei buoni cosmopoliti?

cosa sta facendo ora, e cosa dovrebbe fare? quale trade-off stabilire tra la formazione provinciale e quella rivolta al mondo?

perche', al di la' delle farneticazioni di alcuni esaltati che vivono cerebralmente nel cyberspazio, non si puo' fare tutto a livelli di utilita' massimi, quindi vanno scelte delle preferenze...

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^X^

Non riesco adesso a fare un post completo, ma intanto butto qualcosa dopo gli spunti interessanti che ci sono stati...

La domanda regina da cui si dovrebbe partire e' la seguente:

la scuola deve preparare dei buoni italiani o dei buoni cosmopoliti?

cosa sta facendo ora, e cosa dovrebbe fare? quale trade-off stabilire tra la formazione provinciale e quella rivolta al mondo?

perche', al di la' delle farneticazioni di alcuni esaltati che vivono cerebralmente nel cyberspazio, non si puo' fare tutto a livelli di utilita' massimi, quindi vanno scelte delle preferenze...

Occorre fermarsi un attimo a riflettere: in un mondo basato sulla competizione tra comunità/stati (non il migliore possibile, ma quello attuale in cui dobbiamo vivere), le comunità che prosperano sono quelle che riescono meglio a sfruttare monopoli LOCALI esistenti oppure creati intelligentemente da loro stessi.

Quindi provocatoriamente la risposta alla tua riflessione è duplice: occorre formare persone in grado di sfruttare i punti di forza della nazione.

Ma...

Per capire quali siano i vantaggi competitivi del luogo in cui viviamo,o vorremmo vivere, occorre avere una cultura globale.

I maestri indiscussi di questo equilibrio sono i paesi del Benelux (Belgio, Olanda, Lussemburgo), che nei secoli hanno creato delle nicchie che i loro cittadini (formati in modo estremamente globale nelle universita di mezzo mondo e in grado per esempio di parlare 4/5 lingue) riescono a sfruttare.

Quando per l'Italia si parla di turismo (il suo monopolio naturale), si dimentica spesso che per poterlo gestire al meglio occorrono persone con mentalità internazionale, i grado di vedere e vendere al di la del confine.

Pensate ai liguri, e alle occasioni che hanno buttato via con la loro mentalità chiusa e arrogante nei confronti del "foresto". Io piuttosto che andare a Santa Margherita prendo un aereo per la Croazia, e con me molti altri...

Un esempio positivo è invece stata la Milano dell'Expo, non tanto l'evento principale ma tutte le cose che sono fiorite a lato (il mercato metropolitano, l'estathe village, il the tank ecc.).

Tutte queste iniziative non sono originali in assoluto, sono infatti presenti in altre parti d'Europa da decenni. Sono state prese da persone evidentemente sveglie, adattate meravigliosamente alla realtà locale e rivendute come novità. Con successo enorme.

Ora, che competenze ci vogliono per fare questo giochetto con successo?

Occorre conoscere molto bene la storia e la cultura del proprio luogo di provenienza, ma avere l'apertura mentale necessaria a non considerarlo come l'unico luogo della terra o, peggio, il migliore.

Tutte le persone che conosco in Italia che oggi sono arrabbiate, hanno avuto in passato la prima qualità ma non la seconda: non hanno infatti capito che la loro professione fosse finita in un vicolo cieco.

Modificato da ^X^
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Jumpy

Quando per l'Italia si parla di turismo (il suo monopolio naturale), si dimentica spesso che per poterlo gestire al meglio occorrono persone con mentalità internazionale, i grado di vedere e vendere al di la del confine.

Pensate ai liguri, e alle occasioni che hanno buttato via con la loro mentalità chiusa e arrogante nei confronti del "foresto". Io piuttosto che andare a Santa Margherita prendo un aereo per la Croazia, e con me molti altri...

Sul turismo apro e chiudo parentesi, in quanto credo che la mia esperienza sia comune a molti.

Tantissimi anni fa passavo le vacanze estive qui in Italia, prima Calabria, poi Puglia ...trovai il giusto equilibrio per parecchio tempo alternandomi tra coste laziali e romagnole, girando un po' ci sono zone molto tranquille, unico problema in Lazio i prezzi, decisamente troppo alti per quel che offrono, in questo la Romagna è molto più conveniente... ma lì la pecca è il mare.

Da alcuni anni a questa parte vado al mare in Spagna... perché? Perché nonostante il volo A/R in 10-15 giorni spendo meno (in qualche caso, molto meno) che restando in Italia.

Analogamente, se d'inverno voglio farmi un giretto, mi scelgo una capitale europea.

Avendo Capdochino a portata di mano... be'... preferisco prendermi l'aereo e, per dire, farmi un weekend a Monaco di Baviera o a Praga o a Barcellona...

Capisco la pressione fiscale, la crisi e via dicendo ma non mi sembrano motivazioni tali per differenze di prezzi così elevate...

In estrema sintesi, in Italia quando ci si muove da turisti si ha l'impressione netta di essere niente più che un pollo da spennare, a cui strizzare soldi il più possible e poi buttarlo fuori con un calcio nel culo, all'estero il turista è un gradito ospite da accogliere e, purtroppo, questa mentalità non riusciamo a scrollarcela di dosso.

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^X^

In estrema sintesi, in Italia quando ci si muove da turisti si ha l'impressione netta di essere niente più che un pollo da spennare, a cui strizzare soldi il più possible e poi buttarlo fuori con un calcio nel culo, all'estero il turista è un gradito ospite da accogliere e, purtroppo, questa mentalità non riusciamo a scrollarcela di dosso.

Infatti.

E questo perchè accade? Perchè per esempio i gestori delle spiagge preferiscono passare il loro tempo a piagnucolare e a fare lobby sui politici per avere delle licenze esclusive, e vivere di rendita, invece che alzare il naso dalla gazzetta dello sport e guardare semplicemente cosa succede all'estero.

Nessuno, sottolineo nessuno, dei problemi attuali dell'Italia è arrivato all'improvviso; non serviva chissà quale testa per capire che il mondo stava cambiando, occorreva solamente che il tessuto produttivo italiano avesse avuto le capacità culturali per leggere cambiamenti che tutto sommato sono stati lenti e graduali.

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leavingmyheart

Occorre fermarsi un attimo a riflettere: in un mondo basato sulla competizione tra comunità/stati (non il migliore possibile, ma quello attuale in cui dobbiamo vivere), le comunità che prosperano sono quelle che riescono meglio a sfruttare monopoli LOCALI esistenti oppure creati intelligentemente da loro stessi.

Quindi provocatoriamente la risposta alla tua riflessione è duplice: occorre formare persone in grado di sfruttare i punti di forza della nazione.

Ma...

Per capire quali siano i vantaggi competitivi del luogo in cui viviamo,o vorremmo vivere, occorre avere una cultura globale.

I maestri indiscussi di questo equilibrio sono i paesi del Benelux (Belgio, Olanda, Lussemburgo), che nei secoli hanno creato delle nicchie che i loro cittadini (formati in modo estremamente globale nelle universita di mezzo mondo e in grado per esempio di parlare 4/5 lingue) riescono a sfruttare.

Quando per l'Italia si parla di turismo (il suo monopolio naturale), si dimentica spesso che per poterlo gestire al meglio occorrono persone con mentalità internazionale, i grado di vedere e vendere al di la del confine.

Pensate ai liguri, e alle occasioni che hanno buttato via con la loro mentalità chiusa e arrogante nei confronti del "foresto". Io piuttosto che andare a Santa Margherita prendo un aereo per la Croazia, e con me molti altri...

Un esempio positivo è invece stata la Milano dell'Expo, non tanto l'evento principale ma tutte le cose che sono fiorite a lato (il mercato metropolitano, l'estathe village, il the tank ecc.).

Tutte queste iniziative non sono originali in assoluto, sono infatti presenti in altre parti d'Europa da decenni. Sono state prese da persone evidentemente sveglie, adattate meravigliosamente alla realtà locale e rivendute come novità. Con successo enorme.

Ora, che competenze ci vogliono per fare questo giochetto con successo?

Occorre conoscere molto bene la storia e la cultura del proprio luogo di provenienza, ma avere l'apertura mentale necessaria a non considerarlo come l'unico luogo della terra o, peggio, il migliore.

Tutte le persone che conosco in Italia che oggi sono arrabbiate, hanno avuto in passato la prima qualità ma non la seconda: non hanno infatti capito che la loro professione fosse finita in un vicolo cieco.

il punto quindi e' come fare quello che dici, concretamente.

E' difficile dirlo in poche righe, il discorso e' lungo, comincio ad abbozzare le linee grosse.

A scanso di equivoci, la premessa obbligatoria e' smentire quanto detto da qualcuno nel corso di questo thread.

Non esiste una scuola ''facoltativa'' nella prima fase della crescita, non esiste nel mondo del buon senso. Questa storia secondo cui il bambino che puo' scegliere di fare quello che gli pare vive piu' felice e sviluppa al meglio le sue doti e' una favola, una delle tante che ho letto in questo topic.

L'unica cosa che svilupperebbe al meglio e' il dito veloce sulla playstation e la conoscenza dei siti porno quando arriva l'adolescenza.

Cari signori, l'imposizione, l'obbligatorieta' di fare anche le cose che non piacciono, hanno un senso, perche' non solo ti preparano alla vita (e non e' retorica) che volente o nolente ti costringe anche a fare cose spiacevoli, ma serve anche a ficcarti nel cervello quei tarli che all'impatto sembrano poco allettanti, ma dopo alcuni di quei tarli mutano forma e accenderanno delle lampadine che diversamente non si sarebbero accese.

Quindi questo deve essere chiaro: una scuola obbligatoria per tutti ci DEVE essere, e deve essere quella che ti fa capire il mondo.

Cosa deve insegnare questa scuola?

cominciamo col dire cosa andrebbe archiviato nel mondo 2015.

- latino

ok, e' la madre dell'italiano, ma tranquilli che un italiano forbito lo puoi parlare e scrivere anche senza.

ok, ti fa ragionare, ma il monopolio dello sviluppo della capacita' logica NON e' del latino; ''anche'' la matematica ti fa ragionare (la logica e' matematica cari signori :) ), anche studiare altre lingue straniere ti costringe a ragionare, a cambiare proprio i processi mentali, perche' non puoi fare una traduzione parola per parola (giochino che puo' funzionare in parte solo col francese, e lingue similari alle nostre, ma non certo con quelle anglosassoni).

Sbaglia completamente chi ragiona solo secondo le categorie di utile/inutile. TUTTO e' utile, anche il latino lo e'. Semplicemente, ci sono discipline piu' utili perche permettono un'utilita' superiore (tradotto, sono piu' spendibili).

- disegno, storia dell'arte, filosofia

campi interessantissimi, ma quando puoi permetterti il lusso di spendere tempo per interessartene. Sono lussi.

- letteratura inglese

anche qua, lusso (di chi prima di tutto l'inglese se lo mangia a colazione)

- religione

(no comment)

Poi c'e' un discorso da fare di REVISIONE dei programmi.

- storia

spesso i programmi arrivano a malapena alla seconda guerra mondiale e forse qualcosina dopo. Ma la storia non finisce con la morte di Hitler, ed e' assurdo, per non dire ridicolo, che nel 2015 non si arrivi almeno alla caduta del muro di berlino, fatto che ormai non e' piu' di cronaca da un bel pezzo, ma da considerarsi storico.

Vengono tagliati fuori i 40 anni di storia piu' importanti, quelli che ti spiegano perche' oggi si e' come si e'.

E se lo studio della storia non fosse cosi' incentrato su cio' che e' ruotato attorno a roma (che NON e' il centro del mondo), oggi ci sarebbero meno imbecilli a farfugliare che il terrorismo islamico sarebbe un effetto dell'immigrazione clandestina, anziche' di un processo storico secolare che continua a non risolversi.

Quindi significa sfoltire un po' la storia piu' antica per riuscire ad arrivare a concentrarsi sullo studio della storia degli ultimi 2 secoli, quella che conta di piu'.

E allargarla geograficamente ovviamente, scoprire che esistono anche altre civilta' con le quali abbiamo a che fare oggi e domani.

- matematica

come detto e ridetto, piu' matematica applicata e togliere parte della teoria (alcune dimostrazioni);

studio di probabilita' e statistica.

- informatica

basi di programmazione

- economia

basi di macro/micro economia, contabilita'...

- inglese

fatto per imparare a parlarlo, non solo a scriverlo, accantonando come detto prima lo studio letterario.

Cio' detto, non e' comunque semplice, perche' una lingua straniera la impari sul campo giorno per giorno, e il fatto che abbiamo i film gia' doppiati non aiuta :D

- letteratura

sfoltire tra gli autori medievali di linguaggi comprensibili agli alieni, meno pippe sulle ''analisi scientifiche applicate alla poesia'' (evito battute qua - sarebbe troppo facile ) e piu' letteratura contemporanea.

to be continued...

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