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Come e in cosa dovrebbe cambiare la SCUOLA ?


leavingmyheart

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Marlon

Ha solamente frainteso il concetto di "realismo".

No, perché mi ha pure suggerito di aprire un'istituzione per perorare il mio nobile scopo. Quindi sa cosa significa innovazione.

Inventare è mettere giù qualcosa di nuovo o di diverso sulla carta. Anche da due chiacchiere su un forum di seduzione possono nascere molte idee e spunti: si può inventare. Innovare invece è passare all'azione, vedere se queste idee diverse possono avere successo. Sperimentare. Mettersi in gioco. Fallire anche.

Challenge deferred (sicuramente non dismissed).

Purtroppo ho altro a cui pensare, e sono un uomo: ho una priorità per volta.

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Marlon

Premessa: il discorso della matematica come linguaggio si lega al concetto dei diversi tipi di intelligenza, e anche alle passioni individuali. Se un ragazzo è appassionato di sport, lingue e comunicazione darà inevitabilmente un peso diverso alla matematica e alle sue applicazioni che non a uno che è appassionato di sport, business e computer.

Con questo non voglio dire che la matematica è sostituibile, ma che basta un livello di apprendimento medio. Saperne di più ti dà dei vantaggi oggettivi, saperne troppo ne dà solo di soggettivi. Uno non diventa fluente in Palawah perché pensa che gli sarà utile in futuro. Allo stesso modo uno non si studia da solo matematica avanzata a meno che non abbia una forte passione per la stessa.

Per il discorso genitori --> educazione finanziaria, la mia è anche una provocazione, non pretende di essere la soluzione, perché so che molti sono in prima persona impreparati a farlo. Ma so anche che si può cambiare se si vuole. E farlo per i propri figli è molto nobile.

Personalmente sono scettico riguardo alla matematica applicata nei licei.

Bisogna prima capire i concetti e poi cercare di applicarli. Le applicazioni che ritengo sia possibile far fare a degli studenti di un liceo non vanno molto oltre ad un immediato esercizio e avremmo quindi, a mio parere, tre tipi di studenti:

- quelli che hanno capito la teoria e non hanno difficoltà ad applicarla (l'esempio applicativo è comunque utile quando lo vedono la prima volta, noioso la seconda)

- quelli che NON hanno capito la teoria, ma non hanno difficoltà ad applicarla (in questo caso lo studente è in grado di risolvere/comprendere il caso particolare, ma non è in grado di trasportarlo ad altri casi)

- quelli che NON hanno capito la teoria e NON riescono ad applicarla

Vi aspetto, sono sinceramente interessato alla vostra opinione

Ci sono delle eccezioni nelle classi sperimentali dove si hanno molte più applicazioni pratiche. 2 vantaggi: 1) consolidi la teoria con la pratica attinente. 2) hai un boost di motivazione ad imparare la teoria, dato da laboratori, progetti etc.

Possiamo aggiungere anche quelli che scelgono di non capire la teoria? Perché trovo che tirare in ballo - non tu - ormoni, ragazze etc. come scuse cozzi con il concetto di responsabilità individuale. Si sceglie di non fare i compiti o non impegnarsi in una tale materia, finché non diventa un'abitudine.

Io non ho mai avuto particolari difficoltà applicative, ma non capivo a cosa servisse a me la matematica, oltre quella base. Quindi non avevo interesse per la teoria. In sostanza, avevo pochi stimoli, e non è scattata la scintilla della passione, che avrebbe fatto da boost interno, almeno in quell'età. Col risultato di passare da un 5° posto a un contest di matematica di tutto il liceo in 3° al debito alla maturità. Not so good. :D E' per questo che do tantissimo peso al fattore motivazionale. Perché l'innovazione a scuola si fa anche coi grandi numeri, non solo esclusivamente con quelli.

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leavingmyheart

O hai un'idea diversa di "matematica elementare", o una particolarissima interpretazione di "educazione finanziaria".

a me piace parlare di concetti tangibili, ''educazione finanziaria'' vuol dire tutto e niente.

Semplicemente, e' inammissibile che la scuola non insegni nulla riguardo al funzionamento base del sistema bancario, di quello finanziario e neppure uno straccio di base di macroeconomia.

Tutto qui.

E chiunque abbia una conoscenza basica di queste cose sa benissimo che non basta la terza media per capire questi ambiti.

Lo slogan è tale finché resta una scritta su un cartellone o una chiacchera al bar.

Quando invece si vive seguendo delle determinate credenze, allora diventa una filosofia di vita, e puoi trasmetterla a chi ti sta intorno. Questo vale per i leader che ispirano migliaia di persone tanto quanto per i depressi che che spargono infelicità.

Se vuoi una nuova istituzione, devi cambiare la filosofia della scuola, e per farlo devi rielaborarla credendo in qualcosa di diverso. Non a livello radicale (sarebbe utile ma non necessario), ma devi comunque creare una netta differenza tra la situazione di oggi e quella di cui stiamo discutendo.

E non è una frase letta sull'ultimo libro di Tony Robbins, ma una banale spiegazione di come e quanto i presupposti siano fondamentali per la pianificazione ed il raggiungimento del risultato.

ti accorgi che non c'e' un solo concetto definito, tangibile in tutto quello che hai scritto?

sono suadenti parole in liberta'.

Cosa insegna la scuola di oggi?

Insegna a categorizzare gli studenti in base a qualche numero scritto su un registro, a sopprimere l'estro individuale ed il pensiero critico per ricondurre tutto ad una futile valutazione, fatta tra l'altro nella maniera più ingenua possibile e su materie che risultano tendenzialmente inutili.

Questo è quello che oggi trasmette la scuola, e i risultati sono evidenti.

Anche qua, vale il commento sopra...

Un criterio di merito MISURABILE deve pur esistere, la misura la fai anche col numero. Senno' come valuti un progresso? come distingui un asino da chi ha imparato per davvero? con la divinazione?

e soprattutto, come lo farai capire a chi dovra' poi leggere un CV?

''estro intellettuale''... :)

diciamo piuttosto che mancano i background aggiornati al mondo 2015, che si spreca tempo (questa l'hai detta giusta) per studiare cose che dal tempo sono fuori.

di certo non manca occasione per manifestare il pensiero critico, sono tutti bravissimi a cianciare opinioni su qualsiasi cosa, soprattutto sulle cose che non si sanno.

Premessa: il discorso della matematica come linguaggio si lega al concetto dei diversi tipi di intelligenza, e anche alle passioni individuali. Se un ragazzo è appassionato di sport, lingue e comunicazione darà inevitabilmente un peso diverso alla matematica e alle sue applicazioni che non a uno che è appassionato di sport, business e computer.

Con questo non voglio dire che la matematica è sostituibile, ma che basta un livello di apprendimento medio. Saperne di più ti dà dei vantaggi oggettivi, saperne troppo ne dà solo di soggettivi. Uno non diventa fluente in Palawah perché pensa che gli sarà utile in futuro. Allo stesso modo uno non si studia da solo matematica avanzata a meno che non abbia una forte passione per la stessa.

infatti nessuno ha detto che si debba fare obbligatoriamente matematica avanzata. Manca quella applicata.

Per il discorso genitori --> educazione finanziaria, la mia è anche una provocazione, non pretende di essere la soluzione, perché so che molti sono in prima persona impreparati a farlo. Ma so anche che si può cambiare se si vuole. E farlo per i propri figli è molto nobile.

anche io vorrei che nel mondo fossero tutti felici e che ragazzini smettessero di morire nelle lotte tra bande di quartiere...

pero' il post parla di come la scuola puo' cambiare TECNICAMENTE.

Per i sogni apriamo un altro post magari.

Ci sono delle eccezioni nelle classi sperimentali dove si hanno molte più applicazioni pratiche. 2 vantaggi: 1) consolidi la teoria con la pratica attinente. 2) hai un boost di motivazione ad imparare la teoria, dato da laboratori, progetti etc.

Possiamo aggiungere anche quelli che scelgono di non capire la teoria? Perché trovo che tirare in ballo - non tu - ormoni, ragazze etc. come scuse cozzi con il concetto di responsabilità individuale. Si sceglie di non fare i compiti o non impegnarsi in una tale materia, finché non diventa un'abitudine.

Io non ho mai avuto particolari difficoltà applicative, ma non capivo a cosa servisse a me la matematica, oltre quella base. Quindi non avevo interesse per la teoria. In sostanza, avevo pochi stimoli, e non è scattata la scintilla della passione, che avrebbe fatto da boost interno, almeno in quell'età. Col risultato di passare da un 5° posto a un contest di matematica di tutto il liceo in 3° al debito alla maturità. Not so good. :D E' per questo che do tantissimo peso al fattore motivazionale. Perché l'innovazione a scuola si fa anche coi grandi numeri, non solo esclusivamente con quelli.

lo ripeto per l'ultima volta (poi basta).

Il concetto di motivazione e' sacrosanto, ma e' inapplicabile sulla volonta' collettiva del mondo. Eccezion fatta per quello delle favole e dei buoni propositi in cui alcuni vedo continuano a vivere senza saperlo.

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leavingmyheart

PS: rinnovo una domanda fatta prima.

E' stato detto che non e' stato dimostrato il nesso tra istruzione e tasso di crescita.

Ma, come detto, in questo ragionamento c'e' un tranello.

Chi lo ha capito? :help:

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S.Barney

Semplicemente, e' inammissibile che la scuola non insegni nulla riguardo al funzionamento base del sistema bancario, di quello finanziario e neppure uno straccio di base di macroeconomia.

Tutto qui.

Aaaaaaaah ma allora è proprio un vizio il tuo :)

Perché dici A, e poi ribatti con B?

Su questo sono d'accordo anche io, ma rimane il fatto che per capire il funzionamento del sistema bancario la matematica avanzata non sia necessaria.

Sbagli quando dici che la scuola non faccia menzione a questi argomenti, perché in alcuni indirizzi (commerciale, ad esempio), queste cose vengono studiate.

MA, e qui torniamo sempre alle premesse di cui parlo, non è tanto la materia a fare la differenza quanto il modo in cui viene insegnata.

Ad esempio non si fa' mai cenno ai disastri che si stanno venendo a creare a causa della riserva frazionaria, né al modo in cui gli istituti bancari riescano a moltiplicare soldi semplicemente prestando a Tizio i soldi di Caio.

Ecco perché poi parlo di credere e vedere qualcosa di diverso, perché bisogna dare un taglio diverso all'istruzione: più pratico, meno nozionistico, e più attinente alla realtà.

ti accorgi che non c'e' un solo concetto definito, tangibile in tutto quello che hai scritto?

sono suadenti parole in liberta'.

Se vuoi divertirti a prendere spezzoni di frasi e valutarle singolarmente estrapolandole dal contesto generale, fai pure.

Anche qua, vale il commento sopra...

Un criterio di merito MISURABILE deve pur esistere, la misura la fai anche col numero. Senno' come valuti un progresso? come distingui un asino da chi ha imparato per davvero? con la divinazione?

e soprattutto, come lo farai capire a chi dovra' poi leggere un CV?

''estro intellettuale''... :)

diciamo piuttosto che mancano i background aggiornati al mondo 2015, che si spreca tempo (questa l'hai detta giusta) per studiare cose che dal tempo sono fuori.

di certo non manca occasione per manifestare il pensiero critico, sono tutti bravissimi a cianciare opinioni su qualsiasi cosa, soprattutto sulle cose che non si sanno.

Provo a riformulare in maniera più semplice, benché la maggior parte degli utenti avrà sicuramente capito che il mio post era tutt'altro che una nuvola di zucchero filato.

Il sistema di valutazione va' di pari passo con la filosofia della scuola. Ne è conseguente, non potrebbe essere altrimenti.

Es. pratico: la scuola di oggi insegna che Tizio, che ripete a memoria 50 pagine di economia aziendale senza aver capito una mazza delle scritture in partita doppia, sia più bravo di Caio, che pur non essendo altrettanto ferrato a livello teorico* è già in grado di tenere la contabilità di una piccola azienda.

FILOSOFIA--->CRITERIO DI VALUTAZIONE---->VALUTAZIONE.

Ora, nel momento in cui intervieni a monte, cambiando la filosofia dell'istituzione (e nei post precedenti ho già spiegato come la penso a riguardo), il sistema di valutazione muta di conseguenza, così come ciò che viene insegnato nelle scuole.

Questa valutazione possiamo esprimerla con un numero, un grafico lineare che mostri l'andamento del singolo durante il percorso di studi, come ti pare, l'importante è che sia attribuito secondo criteri diversi.

P.s. ho capito che hai un problema con i libri di auto-aiuto e i guru in generale, ma cerca di non far scattare l'antivirus ogni volta che leggi parole come "credenza" o "convinzione", perché talvolta (strano ma vero) sono inserite all'interno di un contesto di tipo diverso.

Modificato da S.Barney
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S.Barney

Aggiungo una postilla, sperando di non sentirmi dare del complottista.

Se io fossi un membro di un certo rango all'interno della lobby bancaria, l'ultima cosa che vorrei è che le masse comprendessero il funzionamento del sistema bancario.

Quindi dubito che vedremo mai certi argomenti sui libri di testo.

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leavingmyheart
Su questo sono d'accordo anche io, ma rimane il fatto che per capire il funzionamento del sistema bancario la matematica avanzata non sia necessaria.

e rimane anche il fatto che nessuno lo hai mai detto.

Sbagli quando dici che la scuola non faccia menzione a questi argomenti, perché in alcuni indirizzi (commerciale, ad esempio), queste cose vengono studiate.

non c'entra nulla.

Parliamo di base che dovrebbe essere obbligatoria per tutti, di questo parla il post.

MA, e qui torniamo sempre alle premesse di cui parlo, non è tanto la materia a fare la differenza quanto il modo in cui viene insegnata.

Ad esempio non si fa' mai cenno ai disastri che si stanno venendo a creare a causa della riserva frazionaria, né al modo in cui gli istituti bancari riescano a moltiplicare soldi semplicemente prestando a Tizio i soldi di Caio.

Ecco perché poi parlo di credere e vedere qualcosa di diverso, perché bisogna dare un taglio diverso all'istruzione: più pratico, meno nozionistico, e più attinente alla realtà.

istruire alle nozioni base significa anche produrre meno soggetti che scrivono commenti come i tuoi.

E lo dico senza voler offendere, sia chiaro.

Il sistema di valutazione va' di pari passo con la filosofia della scuola. Ne è conseguente, non potrebbe essere altrimenti.

Es. pratico: la scuola di oggi insegna che Tizio, che ripete a memoria 50 pagine di economia aziendale senza aver capito una mazza delle scritture in partita doppia, sia più bravo di Caio, che pur non essendo altrettanto ferrato a livello teorico* è già in grado di tenere la contabilità di una piccola azienda.

FILOSOFIA--->CRITERIO DI VALUTAZIONE---->VALUTAZIONE.

Ora, nel momento in cui intervieni a monte, cambiando la filosofia dell'istituzione (e nei post precedenti ho già spiegato come la penso a riguardo), il sistema di valutazione muta di conseguenza, così come ciò che viene insegnato nelle scuole.

Questa valutazione possiamo esprimerla con un numero, un grafico lineare che mostri l'andamento del singolo durante il percorso di studi, come ti pare, l'importante è che sia attribuito secondo criteri diversi.

ok, qua hai fatto un discorso sensato.

P.s. ho capito che hai un problema con i libri di auto-aiuto e i guru in generale, ma cerca di non far scattare l'antivirus ogni volta che leggi parole come "credenza" o "convinzione", perché talvolta (strano ma vero) sono inserite all'interno di un contesto di tipo diverso.

qua torni a farla fuori dal vaso,

di nuovo giudizi ad personam off-topic detti a vanvera.

Aggiungo una postilla, sperando di non sentirmi dare del complottista.

Se io fossi un membro di un certo rango all'interno della lobby bancaria, l'ultima cosa che vorrei è che le masse comprendessero il funzionamento del sistema bancario.

Quindi dubito che vedremo mai certi argomenti sui libri di testo.

dubita pure,

ma adesso torniamo al post.

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^X^

Aggiungo una postilla, sperando di non sentirmi dare del complottista.

Se io fossi un membro di un certo rango all'interno della lobby bancaria, l'ultima cosa che vorrei è che le masse comprendessero il funzionamento del sistema bancario.

Quindi dubito che vedremo mai certi argomenti sui libri di testo.

Argomento facilmente smontabile. Basta andare sul sito della BCE o della banca d'Italia per trovare una marea di informazioni di base e di studi avanzati, su tutti gli argomenti possibili e liberamente consultabili.

La scelta è soltanto nostra, possiamo consultare (e solo dopo criticare) la fonte, oppure studiare su "www.signoraggio.com".

La prima è una strada faticosa (soprattutto per uno come me, non particolarmente amante del liberismo economico), la seconda è quella appagante per l'ego polemico di giovani o sciocchi (importante quell' -o- disgiuntivo, perché essere polemici da giovani è giusto, esserlo da adulti è criminale).

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^X^

Ancora devo capire perché nelle scuole vengano insegnati sia creazionismo che l' evoluzionismo.

Questo accade nelle scuole americane, perché i Repubblicani non sono ancora riusciti a vietare l'insegnamento del secondo.

Ma è un argomento di cui parlava già Asimov nei suoi saggi scientifici degli anni 80.

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^X^

PS: rinnovo una domanda fatta prima.

E' stato detto che non e' stato dimostrato il nesso tra istruzione e tasso di crescita.

Ma, come detto, in questo ragionamento c'e' un tranello.

Chi lo ha capito? :help:

Io non ho capito se ti riferisci a me o no, mi interessa comunque il tuo punto di vista.

Io ho banalmente osservato che in ben pochi paesi c'è correlazione tra tasso di crescita e istruzione media, anzi in molti c'è una correlazione inversa (per esempio attualmente la crescita si ottiene spesso solo con la compressione di salari e condizioni lavorative, e come risultato la produttività media nazionale CALA... E questo lo puoi ottenere solo con una popolazione ignorante come bestie, infatti in Francia non ci riescono).

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