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Ma le tecniche di seduzione che consigliate qui sono da utilizzare prettamente da uomini nei confronti delle donne oppure....?


Paulìn

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E' tutta una questione di possesso?

Hai detto che l'attrazione accade spontaneamente tra due persone.

Perfetto.

Il problema è che.

- l'attrazione per un uomo accade dieci volte alla settimana in una donna eppure non va a letto con dieci uomini alla settimana, quindi quell'attrazione spontanea è fango se vogliamo costruirci sopra un ragionamento solido.

Insomma, la donna attratta da un uomo potrebbe anche ignorarlo o umiliarlo PROPRIO perché ne è attratta, e questo inizia a complicare le cose che diventano via via più complesse.

- come ti dicevo, l'attrazione (ammesso che serva a qualcosa e abbiamo visto poco sopra che è solo un piccolo tassello) avviene spontaneamente tra due persone.

Perfetto. Ma non due a caso. Io sono attratto dalla Jolie, ma lei non lo è da me. Tu potresti essere attratta da un tizio che non ti considera.

Abbiamo quindi due filoni di utilità delle complicazioni artistico-scientifiche della "seduzione" (parola che non uso per i maschi).

Da una parte ai maschi serve una trafila di cose da fare, non fare, far succedere "per caso" e imporre, per quei casi fortunati in cui l'attrazione è avvenuta spontaneamente tra due persone, ma se si lascia fare al caso o alla femmina, non succede nulla.

Dall'altra parte sia ai maschi che alle femmine serve una trafila di cose da fare, fare prima, fare durante, fare dopo, essere, avere, per far sì che ci siano possibilità che succeda qualcosa quando l'attrazione non è stata spontanea e voluta da cupido con uno sguardo.

Fermo restando il punto, che anche se ci fosse stata attrazione spontanea e voluta da cupido, il maschio deve fare mille cose ed ometterne di fare altre duemila, perché da questa attrazione reciproca si arrivi a qualcosa di concreto.

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auspicava che solo attraverso la verita' ci sarebbe stata davvero l'emancipazione femminile.

Rispetto.

Cristo, le femministe non hanno fatto altro che urlare istericamente, imporre dati statistici falsi, imporre studi scientifici non solo falsi ma mai avvenuti, tagliare frasi da resoconti di storici e usarle in contesti opposti a quelli del paragrafo in cui erano inserite, manipolare e gonfiare dati, indurre 8 donne su 10 in fase di separazione dal coniuge a denunciare violenze mai avvenute, solo per arrivare ai nostri giorni in cui la loro logica è che il matrimonio è una cosa patriarcale e cattiva che i maschi vogliono fare alle femmine, per cui se un uomo non ti vuole sposare è cattivo e maschilista e si vuole divertire senza pagare le tue prestazioni sessuali, perché se le prestazioni sessuali sono in vendita è una violenza dei maschi sulle donne, e la prova ne è che le donne si vestono in minigonna perché c'è il maschilismo che le mercifica e quindi le vuole coperte dalla testa ai piedi, impedendo loro di mettersi in bikini come vorrebbero.

Io in terza elementare avrei preso un mare di sberle se avessi argomentato tante idiozie in un tema.

Emancipazione femminile... ma da cosa.

Che quando c'era da lavorare 16 ore nei campi o in miniera stavano a casa a fare un cazzo e hanno sempre comandato con la figa tutto il mondo, mandando gli uomini a farsi uccidere in guerra e mandandoli a lavorare come bestie, e oggi hanno copincollato marx e sostengono che poiché gli uomini erano padroni dei mezzi di produzione e portavano a casa un salario, erano padroni.

Padroni? Salario? I mezzi di produzione li deteneva l'1% della popolazione, i loro uomini sposati che portavano a casa un salario erano schiavi dei mezzi di produzione fuori casa e schiavi di un pezzo di figa in casa.

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....oppure hanno valenza universale e potrebbero avere utilità anche se ad utilizzarle sono donne nei confronti degli uomini!?

Sto parlando di freeze, push and pull ecc...

Nel caso la risposta dovesse essere negativa c'è per caso su questo forum una sezione per

date 3 consigli di seduzione brevi e utili alle donne che leggeranno questa discussione.

Ecco la mia lista, così puoì avere un punto di vista femminile.

Punto numero 1: piacersi.

Se sei la prima a non piacerti, perchè dovrebbe farlo qualcun altro?

Le donne hanno un abilitá innata nel trovarsi i difetti, tanto da arrivare pure a crearseli. Stanno lì a guardarsi fra di loro, a confrontarsi e, arrivate al livello massimo della frustrazione, a criticarsi.

Non ti piace proprio il tuo corpo? Tranquilla, hanno inventato 183628 per aiutarti a valorizzare. In internet esistono altrettanti tutorial che ti insegnano a farlo.

Ma ricorda che lo devi fare per te stessa, per guardarti allo specchio e sorridere.

Una donna che si piace (e con questo non intendo un immotivato tirarsela per essere nata con la patata) sorride di più, si sente meno tesa e riesce a godersi di più il momento. Una donna così è una donna magnetica...e soprattutto non passerá la serà a farti domande del tipo "perchè ti piaccio?"

Punto numero 2: dimentica la cazzata del "non bisogna concedersi alla prima sera se si vuole una relazione duratura"

Ma che cazzata è? Perchè negarsi senza motivo un piacere?

Il sesso FA parte della conoscenza. La compreresti mai una macchina senza averla provata?

Perchè mai un "bravo ragazzo" non dovrebbe volerti scopare per dimostrarti amore? Uno così è da evitare come la peste.

Soprattutto se è così complessato da aver paura delle tue pulsioni sessuali che preferisce una donna frigida così non corre il rischio di essere tradito o paragonato ad altri.

Fuggi!

Un uomo ti deve apprezzare per quello che sei: una donna con naturali pulsioni sessuali.

E poi, tutte le persone si dimostrano splendide all'inizio, che tu ci scopi o meno. Tanto vale godersela nel frattempo...

Consiglio numero 3: segui la pancia.

Non autoimporti da sola dei limiti. Segui l'istinto! Hai voglia di sentirlo? Scrivigli, non sei paraplegica, e non sta scritto da nessuno parte che debba fare tutto il lavoro l'uomo.

Fregatene del parere dell'amica, della mamma, della nonna o della zia!

In 3 parole: meno seghe mentali.

Punto numero 4: se l'uomo non ti piace, non cercare di cambiarlo, passa a quello sucessivo.

Solo nei film la protagonista trova l'uomo perfetto per sè al primo colpo...e i dialoghi sono al 90% scritti da donne.

Dimentica la favola hollywoodiana. Le persone cambiano solo quando sono le prime a volerlo. Non farti prendere dalla sindrome da crocerossina.

Punto numero 4: ascolta con interesse i loro discorsi.

Modificato da Oreste
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Erlenmeyer
....oppure hanno valenza universale e potrebbero avere utilità anche se ad utilizzarle sono donne nei confronti degli uomini!?

Sto parlando di freeze, push and pull ecc...

Nel caso la risposta dovesse essere negativa c'è per caso su questo forum una sezione per

date 3 consigli di seduzione brevi e utili alle donne che leggeranno questa discussione.

Ecco la mia lista, così puoì avere un punto di vista femminile.

Punto numero 1: piacersi.

Se sei la prima a non piacerti, perchè dovrebbe farlo qualcun'altro

Agghiacciante, aberrante, avvilente

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@Paulin.

Fino ad adesso ho fatto finta di nulla per non farti chiudere a riccio e farti continuare.

Ma non è che non mi fossi accorto.

Nelle tue risposte, ogni volta che si parlava di maschi, hai tirato fuori

- Convinzione che tutto il meccanismo del mostrare bisogno faccia leva sull'insicurezza (dei maschi)

- Convinzione che tutto si riferisca al possesso (dei maschi sulle femmine).

- Convinzione che se un maschio ci tiene ad essere al meglio davanti ad una bella donna tutto si riferisca al suo "ego" (termine abusato e strapazzato in ogni modo da Freud a Osho)

Potrei perdere dieci pagine a smontare logicamente le convinzioni, ma sarebbe un processo logico e non intaccherebbe le tue credenze profonde perché ti fanno percepire il mondo come già credi, e queste percezioni rinforzano ancora di più le convinzioni, che diventano addirittura sensazioni normali, date per scontate e sulle quali nemmeno riflettere.

Allora ti farò "meditare" su un'altra cosa utile a te come consiglio di seduzione.

Se tu sei convinta (per i motivi che vuoi) che i maschi siano insicuri, bisognosi di possedere, guidati dall'orgoglio.... Il problema non è se questo sia vero o no. Tutte le cose sono vere quando le credi, perché tendono a farti vedere solo i casi in cui sono vere e tendono anche a farle avverare modificando il tuo comportamento verso gli altri.

Il problema non è vero/non vero. La tua verità è sacra. Ed è la tua e la rispetto.

Il problema è utile/inutile.

Vediamo se ti è utile applicare queste tre convinzioni nella vita:

Se tratti (senza magari accorgertene) i maschi con la convinzione profonda che siano insicuri, bisognosi di possesso e guidati da una bolla di sapone e un falso senso di sé, succederà che il tuo modo di trattare i maschi allontanerà da te quelli che non sono così e a cui dà quindi fastidio essere trattati in quel modo, e terrà vicino a te proprio quei maschi che sono così.

E questo ti convincerà ancora di più che siano tutti così.

Ti faccio un esempio meno complesso.

Marco è convinto che tutte le donne siano puttane che si vendono per due righe di coca. In effetti, Marco ha lavorato nei locali e questo è ciò che ha visto coi suoi occhi. Inoltre, le due volte che è stato innamorato, le sue donne si sono fatte sbattere pubblicamente in un cesso e in un'auto fuori dal locale, per due righe.

Non è che abbia torto. O che ci abbia visto male. E' andata proprio così.

E' vero.

Bene. Allora Marco cosa fa?

Senza nemmeno farlo apposta Marco tratta le donne come troie da due righe.

E ha pure successo, perché a molte va benissimo essere trattate così perché è proprio così che sono.

Solo che lui non si rende conto che il suo modo di trattare le donne è insopportabile per altre donne che non sono troie da due righe, che lo evitano semplicemente o se ne vanno dopo poco.

E così si trova sempre più circondato dal tipo di donne che detesta, e finisce per non conoscere proprio il tipo di donne che vorrebbe.

Allora Marco viene da me e mi chiede che frase fatta usare con una tipa che ha visto all'università, o che tecnica di freeze, push and pull e tric e trac usare in risposta ad una chat...

E mentre parla mi rendo conto che la cosa che lo tiene lontano dalla felicità con le donne è una serie di convinzioni che ha maturato senza nemmeno accorgersene.

E mi rendo conto che se provasse ad essere libero NON di essere se stesso, ma ad essere libero DA se stesso, da ciò che già crede sulle donne e su tutto, avrebbe messo il turbo alla sua felicità e al suo successo in questo campo che gli interessa.

Modificato da ^'V'^
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Da una parte ai maschi serve una trafila di cose da fare, non fare, far succedere "per caso" e imporre, per quei casi fortunati in cui l'attrazione è avvenuta spontaneamente tra due persone, ma se si lascia fare al caso o alla femmina, non succede nulla.

Questa frase può far apparire le donne come sciocche e poco calcolate, la spiego meglio.

Filippo incontra Sara.

Ne è attratto.

La scopa.

La ingravida.

Il giorno dopo Filippo incontra Anna che è molto meglio di Sara.

La scopa, la ingravida.

Il giorno dopo Filippo incontra Genoveffa che è strameglio di Sara e Anna ed è pure bisex e porta le amiche. Bingo. La scopa, la ingravida e la ama.

Sara incontra Filippo.

Si fa scopare. E' pregna. Fine dei giochi.

Il giorno dopo Sara incontra Carlo che è bello, interessante, non si è mai ammalato nella vita, quando si ferisce guarisce in una questione di ore, è benestante, ha un'azienda di successo e ha un debole assurdo per chissà quale motivo per le rarissime donne che hanno tre nei intorno al capezzolo sinistro, Sara è una di queste.

Ma Sara è pregna di Filippo.

Il giorno dopo ancora Sara incontra un tizio, Gianni, che era il fratello più grande di una che era alle medie con lei ed aveva una cotta assurda per lei. E' diventato un manzo meglio di Carlo, ed ha pure vinto al superenalotto, solo che invece di andare a figa si è messo a cercare Sara perché ha una ipersensibilità dei recettori della vasopressina che lo rendono slave di una sola donna pur essendo etero.

Ma sara è pregna di Filippo.

E' più chiaro adesso perché tutta la fatica per scopare Sara - anche se anche lei è attratta da lui - la deve fare Filippo?

Non è per stupidità femminile, non è per schiavitù maschile in regime nazifem...

Si chiama Anisogamia, la differenza enorme tra il numero e la funzione dei gameti maschili e femminili.

Vorrei anche smontare la teoria classica delle donne selector e dei maschi selezionati.

Non è che Filippo non ha selezionato. Ne ha scopate diverse e ha selezionato Genoveffa da amare perché bisex.

Sara è vista come selector perché, per paura di perdere un Carlo immaginario o un Gianni, usa il contagocce per la figa.

Ma come Filippo deve essere scelto da Sara se vuole scopare, Sara deve essere scelta da Filippo se vuole amore, relazione, ecc.

Spesso i maschi dimenticano questo potere contrattuale fortissimo che hanno.

E soprattutto dimenticano che la discrezione è la loro arma migliore.

Perché se nessuno avesse saputo che Filippo le ha dato giù...

Sara si sarebbe messa il giorno dopo con Carlo, si sarebbero solo baciati e gli avrebbe iniziato a fare i suoi tira e molla vari, poi sarebbe sparita il giorno successivo perché aveva incontrato Gianni.

E ora Gianni starebbe crescendo il figlio di Filippo coi soldi del superenalotto, convinto che sia suo.

Ma questo solo se Filippo impara a mangiare in silenzio.

Che chi mangia in silenzio, mangia due volte.

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Motivator

Emancipazione femminile... ma da cosa.

Che quando c'era da lavorare 16 ore nei campi o in miniera stavano a casa a fare un cazzo e hanno sempre comandato con la figa tutto il mondo, mandando gli uomini a farsi uccidere in guerra e mandandoli a lavorare come bestie, e oggi hanno copincollato marx e sostengono che poiché gli uomini erano padroni dei mezzi di produzione e portavano a casa un salario, erano padroni.

Padroni? Salario? I mezzi di produzione li deteneva l'1% della popolazione, i loro uomini sposati che portavano a casa un salario erano schiavi dei mezzi di produzione fuori casa e schiavi di un pezzo di figa in casa.

Aivia, io non so se hai letto gia' questo libro di Esther Vilar, stai sostenendo le sue stesse tesi. Ma se lei e' una donna che spiega il mondo femminile con termini maschili per farsi comprendere, tu ci sei arrivato non essendo donna e quindi ti faccio i complimenti.

Parliamo dell'emancipazione femminile, sempre secondo Esther, una tesi che dovrebbe andare contro il suo assioma "L'uomo lavora, la donna sfrutta".

-

Ci sono principalmente 5 ragioni se una donna lavora dopo i 25 anni (ricordo che e' un libro americano)

a - La donna e' sposata con un fallito che non guadagna abbastanza soldi per consentirle di comprare le cose inutili di cui si circonda

b - La donna non puo' avere figli e una volta che la passione dell'uomo per lei si spegnera', il compagno non vedra' una ragione valida per continuare a supportarla (ma qua poi interviene la legge con la storia degli alimenti)

c - La donna e' un cesso ( la donna con condizione piu' simile ad un uomo, deve lavorare per vivere senza altre possibilita', non c'e' virtu' in essere un cesso, solo necessita')

d - La donna e' emancipata ( qui riassumo per non dilungarmi troppo, praticamente l'ingresso della donna nel lavoro non e' altro che un modo sicuro per "testare" sul campo lavorativo i maschi alfa e quindi far partire la scrematura degli uomini migliori. Cioe' la donna parte da una situazione in cui, non avendo mai lavorato, non capisce appieno il valore di un maschio solo basandosi sulla tipologia di lavoro, quindi entra in quel campo lavorativo per vedere in azione chi comanda - e quindi chi guadagna di piu' - e chi invece e' relegato in posizioni subalterni con stipendi conseguenziali)

e - La donna e' interessata ad una particolare carriera e dall'inizio rinuncia ai suoi schiavi ed ad aver figli ( ottengono talvolta grandi onori e permettono alle altre donne di dire "guardala, avrei potuto essere come lei, ma ho rininciato a tutto per te e la famiglia" )

Se le donne si sentissero davvero oppresse dagli uomini avrebbero sviluppato odio e paura nei loro confronti, come ogni oppresso fa, ma le donne non hanno paura ne' odiano gli uomini. La realta' e' che gli uomini esistono a malapena nella mente delle donne, mentre li' esistono solo le altre donne. Quello che conta sono solo le altre femmine e i loro giudizi, e non quelli degli uomini. La dipendenza delle donne dagli uomini e' solo materiale, come quella di un turista dall'aereo, di un proprietario di un bar dalla macchina del caffe' o di un'auto dalla benzina. Henrik Ibsen con la sua Casa delle bambole ha, equivocando in tal senso, scritto un manifesto della liberta' della donne gli uomini hanno cominciato a lottare per migliorare la condizione femminile. Ma per le donne stesse quella lotta per l'emancipazione non ha causato altro che un cambio di stile nel vestire ; per un po' deliziavano se stesse vestendosi da suffragette. E quando Jean Paul Satre con la sua filosofia fece una profonda impressione sulle donne, non fecero altro che farsi crescere i capelli fin sotto la vita e indossare pullover e pantaloni neri.

-

Modificato da Motivator
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Aivia, io non so se hai letto gia' questo libro di Esther Vilar, stai sostenendo le sue stesse tesi. Ma se lei e' una donna che spiega il mondo femminile con termini maschili per farsi comprendere, tu ci sei arrivato non essendo donna e quindi ti faccio i complimenti.

Parliamo dell'emancipazione femminile, sempre secondo Esther, una tesi che dovrebbe andare contro il suo assioma "L'uomo lavora, la donna sfrutta".

-

Ci sono principalmente 5 ragioni se una donna lavora dopo i 25 anni (ricordo che e' un libro americano)

a - La donna e' sposata con un fallito che non guadagna abbastanza soldi per consentirle di comprare le cose inutili di cui si circonda

b - La donna non puo' avere figli e una volta che la passione dell'uomo per lei si spegnera', il compagno non vedra' una ragione valida per continuare a supportarla (ma qua poi interviene la legge con la storia degli alimenti)

c - La donna e' un cesso ( la donna con condizione piu' simile ad un uomo, deve lavorare per vivere senza altre possibilita', non c'e' virtu' in essere un cesso, solo necessita')

d - La donna e' emancipata ( qui riassumo per non dilungarmi troppo, praticamente l'ingresso della donna nel lavoro non e' altro che un modo sicuro per "testare" sul campo lavorativo i maschi alfa e quindi far partire la scrematura degli uomini migliori. Cioe' la donna parte da una situazione in cui, non avendo mai lavorato, non capisce appieno il valore di un maschio solo basandosi sulla tipologia di lavoro, quindi entra in quel campo lavorativo per vedere in azione chi comanda - e quindi chi guadagna di piu' - e chi invece e' relegato in posizioni subalterni con stipendi conseguenziali)

e - La donna e' interessata ad una particolare carriera e dall'inizio rinuncia ai suoi schiavi ed ad aver figli ( ottengono talvolta grandi onori e permettono alle altre donne di dire "guardala, avrei potuto essere come lei, ma ho rininciato a tutto per te e la famiglia" )

Se le donne si sentissero davvero oppresse dagli uomini avrebbero sviluppato odio e paura nei loro confronti, come ogni oppresso fa, ma le donne non hanno paura ne' odiano gli uomini. La realta' e' che gli uomini esistono a malapena nella mente delle donne, mentre li' esistono solo le altre donne. Quello che conta sono solo le altre femmine e i loro giudizi, e non quelli degli uomini. La dipendenza delle donne dagli uomini e' solo materiale, come quella di un turista dall'aereo, di un proprietario di un bar dalla macchina del caffe' o di un'auto dalla benzina. Henrik Ibsen con la sua Casa delle bambole ha, equivocando in tal senso, scritto un manifesto della liberta' della donne gli uomini hanno cominciato a lottare per migliorare la condizione femminile. Ma per le donne stesse quella lotta per l'emancipazione non ha causato altro che un cambio di stile nel vestire ; per un po' deliziavano se stesse vestendosi da suffragette. E quando Jean Paul Satre con la sua filosofia fece una profonda impressione sulle donne, non fecero altro che farsi crescere i capelli fin sotto la vita e indossare pullover e pantaloni neri.

-

Non ho letto il suo libro, aggiungerei un paio di punti ai motivi per cui le donne lavorano.

f - la donna ha visto in TV o intorno a sé una donna che riceveva amore e affetto, sostegno e protezione, approvazione dai genitori, facendo la dottoressa.

g - la donna ha talento per qualcosa e le piace farlo, e c'è pure gente disposta a pagare per i risultati di ciò che fa, ad esempio il medico, e allora io se posso ci investo anche, nella sua vita professionale.

Se le donne si sentissero davvero oppresse dagli uomini avrebbero sviluppato odio e paura nei loro confronti

Se A... allora Z

A volte.

A volte chi si sente oppresso sviluppa ammirazione nei confronti dell'oppressore, perché lo vede forte e vuole stare dalla sua parte.

Infatti noi maschi le donne - che ci opprimono - le ammiriamo, le odiamo, ne abbiamo spesso paura.

Ma alle donne importa poco ammirare, odiare o temere, il 90% delle loro richieste sui rapporti riguardano il come fare a incastrarli in una relazione univoca dove la donna senta di avere potere su di lui, perchè non gli va più bene che sia "solo sesso".

Quando scrissi un post consigliando ad una ragazza di dare un po' di ammirazione al suo uomo, per farlo sentire meglio, ho ricevuto una valanga di Like (fuori da ogni mia aspettativa) e varie richieste da parte di donne che non ci avevano mai pensato e lo trovavano un punto di vista affascinante ed esotico.

Altre donne invece conoscono il potere dell'ammirazione ma lo considerano un giochetto psicologico da fare verso "l'ego" maschile per manipolare qualcuno.

La dipendenza delle donne dagli uomini e' solo materiale

Questa frase è un po' offensiva verso le donne.

Io per esempio nella mia limitata esperienza non ho mai avuto nulla di materiale da dare (e mi dispiace, perché amo dare) ma ho avuto donne che si sono tagliate le vene per la disperazione se non le consideravo, donne dipendenti emotivamente, donne la cui dipendenza era mentale, la ricerca di una guida, di un faro fermo tra le onde, ecc.

Certamente, il loro tipo di amore è diverso dal nostro, al punto che a volte se osservate con i nostri filtri, ci sembrano completamente prive di sentimenti se non per se stesse.

gli uomini hanno cominciato a lottare per migliorare la condizione femminile

Gli uomini si fecero in quattro per lottare per la condizione femminile, perché veniva strillato che il matrimonio era una forzatura maschile, che le donne, se lasciate libere di esprimersi avrebbero succhiato il cazzo a tutti gli amici e che avrebbero aperto le gambe a tutti e che questo non era possibile solo per colpa dei maschi che le costringevano a stare sposate.

Le donne rivendicavano i diritti sull'uso indiscriminato della loro figa e dicevano di voler essere messe in condizioni di avere i propri soldi lavorando per conto proprio al fine di non doversi sposare e poterla dare in giro senza impegno economico maschile.

Le loro premesse ideologiche erano appena un gradino più in basso del paradiso con 42 vergini, e tutto questo si poteva ottenere senza farsi esplodere, ma semplicemente sostenendo la loro "liberazione"...

Che tra l'altro non solo non costava nulla, non dovevamo tirare fuori un soldo, ma in più faceva sì che oltre a farci stare meglio sessualmente, avrebbero cominciato a lavorare anche loro e a contare sui propri soldi invece che stare a fare un cazzo e lamentarsi.

Peccato che poi la truffa ideologica si sia manifestata in tutta la sua ovvietà biologica:

Erano le donne, a darla col contagocce e a non fare pompini agli amici, ed erano le donne a volersi sposare e a rompere le palle ai maschi che preferivano vivere.

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Paulìn
^'V'^

E tu? Sei proprio CONVINTO di avermi inquadrata?

Scusami la domanda indiscreta (si sa, la curiosità è donna, quindi rompiscatole...) ma le tue capacità oratorie/descrittive e la tua abilità di saper sempre cosa scrivere per ogni occasione, fare esempi adatti ed utilizzare metafore azzeccate mi portano a chiederti se parli/scrivi per esperienza diretta o sei hai fatto studi individuali/universitari specifici (che so...psicologia, sociologia e roba varia). Insomma tutta questa tua sapienza e queste convinzioni sui rapporti sociali da dove derivano?

Se son troppo invadente mandami pure a qual paese senza remore, tranquillo! : )

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^'V'^

E tu? Sei proprio CONVINTO di avermi inquadrata?

Non mi interessa.

Ho preso tre punti che hai seminato nei post e ti ho mostrato un triangolo.

Potresti notare che è una faccia, triangolare, del diamante che sei, e potresti provare piacere nell'allineare le varie facce del diamante in un unico verso, nella direzione di un vertice.

Cerco di evitare di inquadrare anche le persone che conosco da più tempo, per sentirle sempre di pancia e processare tutte le delizie sensoriali che mi mandano, senza inscatolarle in etichette che non voglio e che non applico.

Non era una lettura di come sei, ma uno spunto per dare un overboost alla tua capacità di magnetizzare più persone di quelle che vuoi.

Scusami la domanda indiscreta (si sa, la curiosità è donna, quindi rompiscatole...) ma le tue capacità oratorie/descrittive e la tua abilità di saper sempre cosa scrivere per ogni occasione, fare esempi adatti ed utilizzare metafore azzeccate mi portano a chiederti se parli/scrivi per esperienza diretta o sei hai fatto studi individuali/universitari specifici (che so...psicologia, sociologia e roba varia). Insomma tutta questa tua sapienza e queste convinzioni sui rapporti sociali da dove derivano?

Se son troppo invadente mandami pure a qual paese senza remore, tranquillo! : )

E' l'unica occasione che ho per chiedere a te come ti arrivo, essendo che sei tra le poche persone qui che non mi conosce.

Potrei accendere la luce e manifestarmi, qualificarmi, non ho problemi a farlo e sarò felice di farlo con te, ma starei perdendo quella sensazione di intrigo che adesso ti ha spinta a chiedere.

Rispetto la tua domanda, e non la eluderò, ma prima... gioca con me.

Qualcosa ha attirato la tua attenzione, nel buio, una lucetta, poi ti ha incuriosita, e ora la tua mente è fervida, vispa, e sarei un'orco a renderla passiva ricettrice di risposte.

Voglio sentirti, sentire le tue labbra schiudersi e vedere la perla che nascondono, per paura di sbagliare, per paura che non sia una perla perfetta, voglio essere la forchetta che la fa tremare.

Aprimi... sembra pensare la perla che ti sta per uscire dalle labbra... ma ho paura... fai piano...

Sputa... cos'hai lì in bocca che brilla... sputami sulla mano Paulin... rispondimi tu.... alla tua curiosità... vedrai come brilla quello che hai da dire.

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