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l'Analfabetismo delle Community e il Nodo Irrisolto dell'Aspetto Fisico


leavingmyheart

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fffff98
On 10/20/2017 at 10:41 PM, Tisana said:

Ora ho capito perché i tronisti e i calciatori hanno moltissime donne. Sono intelligenti, ecco perché. Non era l'aspetto estetico e i soldi a renderli affascinanti, ma il loro carattere e l'intelligenza. 

Sto commento è arte

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5 ore fa, Karasu ha scritto:

La domanda da porsi è.. Come sfamare questo buco nero interiore? In quale modo? 

senza sfamarlo, va lasciato lì…

poi quando avrà smesso di provare a fagocitare tutto… sii gentile col tuo buco nero, e lui sarà gentile con te

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1 ora fa, Lego ha scritto:

senza sfamarlo, va lasciato lì…

poi quando avrà smesso di provare a fagocitare tutto… sii gentile col tuo buco nero, e lui sarà gentile con te

Non penso sia possibile. 

Per rendere meglio il concetto..  Max senza una mano  e con il viso sfregiato cosa dovrebbe fare? Farsi consumare dal dolore e dall'autocommiserazione? Prendersela con la vita? Aspettare il miracolo? 

Ha colmato quel vuoto con la carambola. È diventato un professionista e ad oggi ha una relazione a mio dire bellissima con un "HB 6".. 

Perché la carambola? Perché al momento dell incidente aveva quella passione.. Era giovane.. e ha usato quel dolore, quel vuoto per fare qualcosa. É un discorso molto generico lo so, ma si tratta di cambi di stato naturali.. 

Se Max, ipoteticamente fosse stato lasciato dalla ragazza post incidente ? Probabilmente avrebbe cercato "vendetta", probabilmente avrebbe googlato " Come ritornare insieme con la ex" e probabilmente oggi sarebbe qui con noi.. Sarebbe stato peggio? Si sarebbe reso conto maggiormente dei suoi limiti? Chi può saperlo, che senso ha parlarne?? '

Il messaggio di leaving mi sembra più un insegnamento di come stare al mondo, e condivido in pieno quello che dice.. 

Il punto è un altro. Parlare di bruttezza e di come sia inutile la teoria e la razionalizzazione è solo un altro modo di fare teoria. Coloro che sono qui hanno cercato questa strada, questa religione che, come in tutto nella vita ha le sue due fazioni.. I misogini e i passivi nerd da tastiera. Pochi consapevoli nel mezzo.. E dal mezzo puoi urlare quanto vuoi ma non ti sentiranno non perché non vogliano o abbiano dei deficit ma perché al momento non necessitano di un cambiamento di stato. Stanno lì, tranquilli e strafatti.. E va bene così. 

 

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Blank Space
Il 7/1/2016 alle 21:47 , leavingmyheart ha scritto:

In un mondo di:

- brutti

- bassi

- magri

- grassi

- pelati

- piselli piccoli

- denti storti

etc...

come si puo' vivere serenamente se si fa parte di una o piu' delle categorie suddette?

quanto un difetto fisico puo' rovinare il benessere di una persona, condannarla alla sofferenza, a piangere ogniqualvolta vede un uomo esteticamente messo meglio circondato di donne che lo guardano vogliose?
 

Tra ieri e oggi mi sono letto diverse discussioni in questo forum che parlavano di questo tema, e che dire?

in generale, un livello del dibattito molto basso, le solite sfogatoie dove c'era una tripartizione, anche piuttosto prevedibile: il partito estremo che sosteneva la centralita' dell'aspetto fisico, l'altro che lo definiva irrilevante, e quello di mezzo (il diplomatico, ci sta sempre) che rimaneva a meta' strada, della serie ''conta, ma non e' tutto''.

Ho notato che il destino di quei thread e' solitamemente la sezione dei lamentosi. Il che ha senso, data la nullita' intellettuale delle discussioni, peccato pero' che questo non impedisca a quei topic di continuare a vivere, e soprattutto, dopo lo smaltimento del ''rifiuto'', non ci si preoccupa di dare una risposta convincente a quelle tantissime persone che vivono queste nevrosi e non sanno cosa fare.

Perche' di fatto, quello che si racconta, convincente non lo e' affatto, e in questo thread spieghero' il motivo.

Ragioniamo con la premessa obbligatoria.

Se fossimo realisti, e vedessimo la vita a freddo, la scelta sarebbe obbligata:

il suicidio.

Che senso ha vivere sapendo che siamo destinati ad invecchiare, ad affrontare problemi di salute sempre con maggior frequenza, e una probabilita' non remota che alla fine ci sbatteranno in una casa di riposo dove marciremo col pannolone perche' neppure in grado di andare in bagno da soli?

e soprattutto, che senso ha vivere sapendo che a questo mondo ci sono persone che rispetto a noi hanno contemporaneamente:

- un'estetica superiore

- una salute migliore

- un pisello piu' lungo

- piu' donne

- piu' soldi

razionalmente il discorso e' piu' che sensato...

perche' mai vivere una vita che percepiamo di serie B? perche', se potrebbe essere meglio?

e su questo non facciamo retorica.

- Il fatto che guadagnare 6000 euro al mese potrebbe non influire sulla tua felicita' rispetto a guadagnarne 5000, toglie nulla al fatto che 1000 euro mensili in piu'... e' meglio;

- puoi stare divinamente con una miopia di 3 gradi, ma senza... e' meglio;

- puoi essere contento del tuo pene a quota 20, ma a 21... e' meglio;

Il ''meglio'' non significa ''piu' felice'', badate. Significa semplicemente un'utilita' superiore

(nel caso del pene, non certo in termini di orgasmi femminili, ma magari di orgoglio personale, o di prospettive di avviarsi all'eventuale carriera porno...).

Nonostante NESSUNO sia escluso da questa considerazione, nei fatti, non ci stiamo suicidando, viviamo, chi sorridendo, chi piangendo. Perche' nonostante quella riflessione freddamente razionale, c'e' un istinto di sopravvivenza, piu' potente di quello che pensiamo, che ci fa andare avanti...

- tu hai appena finito di trombare con una che ti piaceva parecchio, ma la consapevolezza che ci siano uomini che se ne sono appena sbattute due contemporaneamente pare non influire sul tuo benessere in quel momento. Lo sai, ma non ti turba.

- se stai ad un cafe' a berti una cosa con lei, il fatto che ci siano uomini piu' fisicamente dotati che stanno facendo la stessa cosa con le loro ragazze non riesce a rovinarti il momento.

- esattamente come quando trovi un nuovo lavoro in cui vieni pagato il 50% in piu', quel giorno sei felicissimo, nonostante esista Bill Gates.

- non esiste nessuna tentazione a fare confronti quando vivi la gioia della nascita di un figlio...

quindi c'e' qualcosa che non torna...

in quei momenti in cui gli occhi ti brillano per qualche evento positivo nella tua vita, quello che sai sul piano razionale sembra non avere un ruolo. La fallometria perde di senso...

Ecco dove sta l'interpretazione: leggi quello che succede con uno sguardo emotivo, non razionale. Sei chiuso nel tuo egoismo, ti senti il piu' felice del mondo, non li riesci a fare i paragoni, ad usare i controfattuali, la matematica non riesci proprio ad usarla.

La tua gioia non dipende dal confronto con le altre persone, bensi' dal confronto col tuo stato d'animo precedente: sei felice ogniqualvolta fai un salto in su' rispetto a dove stavi prima. E' una dimensione appunto egoistica.

La sofferenza dei complessati che non si ritengono adeguati a giocarsi la partita col mondo femminile e' innanzitutto alimentata dai trascorsi spiacevoli del passato. Questa e' la fonte primaria.

L'attitudine di confrontarsi con gli altri e fare deduzioni su cosa non si possiede per piacere e' solo una conseguenza, un riflesso che razionalizza la situazione e la cristallizza.

E' controintuitivo, ma quando non ci si accetta fisicamente si sta continuando a combattere contro la realta': piangi, protesti contro la vita, perche' avresti voluto essere altro, come uno dei tuoi amici bellocci che hanno sempre donne attorno, e non ti rassegni, e continui a soffrire. E' la nevrosi che vive.

E se e' vero che un grasso puo' dimagrire, o un magro diventare piu' prestante, e' altrettanto vero che ci sono una varieta' immensa di fattori fisici che non possono essere modificati, ed e' superfluo specificare quali.

E su questo punto, ho notato in questa community in piu' occasioni delle risposte alquanto... ''filosofiche''.

Cosi' filosofiche e inconsistenti che non sono neppure smentibili nella loro vaghezza teorica.

Perche' vedete, io capisco la soddisfazione personale, e la facilita' nel copia-incollare frasi fatte del tipo ''sono solo le tue convinzioni limitanti'', e poi alzarsi dalla sedia per andare da mamma che ha fatto le lasagne per cena, ma forse sarebbe da chiedersi se questo approccio alle cose sia davvero funzionale, oppure vada rivisto qualcosa.

Non c'e' dubbio che tra un proprio difetto fisico e noi ci sia di mezzo un filtro, che e' il nostro pensiero, ossia cio' che pensiamo di noi, ma fino a che punto ha senso continuare ad insistere sul fatto che la soluzione si trovi nell'elaborazione intellettuale del disagio?

e' drammatico che ci siano persone convinte che la strada maestra sia quella di operare una sorta di autoconvincimento forzato per arrivare a farsi piacere cio' che non ci si piace; un mantra inculcato che dovrebbe indurre un complessato, un giorno, a vedersi magicamente come uno splendore.

davvero, cosa altro serve per far capire a questi depensanti che questo approccio e' fantasioso?

uno scopo cosi' nobile, come quello di convertire uomini depressi, tristi, soli, in uomini soddisfatti, appagati e amati, liberati dai propri demoni, inquinato dalla mediocrita' intellettuale della maggior parte delle persone, con rilevanti tassi di analfabetismo funzionale.

Perche' questo e' l'analfabeta: puo' esprimere concetti anche intelligenti, ma in modo disconnesso, senza coerenza logica, a conferma della sua stupidita'. Si innamora di quello che legge, e lo ripete a pappagallo. Non sa rielaborare, non produce niente di suo, e' solo un esecutore tonto.

Direi quindi che sarebbe ora di piantarla di sputare frasi fatte, supercazzole e sermoni di miele, e sforzarsi di capire a fondo il problema, senza la fretta di esprimere opinioni non richieste.

Riconoscere che non c'e' discorso motivazionale che possa tenere, a fronte di un dolore reale rispetto ad una fisicita' che non si ritiene meritevole di essere amata. La fede non la si inventa dal nulla, e ognuno si porta dietro il peso di tutta una storia evolutiva che di regola consiste in sfotto', insulti, denigrazioni sul proprio aspetto, non solo da amici, conoscenti, ragazze, ma nei casi peggiori anche dai propri stessi parenti... in qualche caso anche dai genitori.

Sono dolori vivi, reali, che vincono sulle semplici promesse di un libro.

Si deve riflettere su quanto realisticamente le chiacchiere possano influire sull'aggregato pregnante di pensieri, ricordi e traumi con cui queste persone convivono.

Prima occorre riflettere e capire, stando muti.

L'onesta' intellettuale obbliga al silenzio rispetto ad una considerazione, che e' la seguente:

se il resoconto di tutta una vita vissuta e' che per una persona col proprio aspetto fisico non c'e' trippa per gatti, non si capisce per quale motivo queste persone dovrebbero credere un'altra cosa. Perche? sulla base di cosa?

difficilmente un VIP meno dotato fisicamente, un manuale, o il racconto di un cugggino, puo' spazzare via il trascorso infelice di una vita.

Questo va capito, senza continuare coi soliti gargarismi del ''eh si', ma, pero', sono le tue credenze limitanti'', ''tutte seghe mentali''...

Bisogna capire, in silenzio.

Dopo, forse, si puo' replicare, se si possiede il cervello per poterlo fare.

Trattare i complessati come coglioni, non solo e' stupido, non solo e' inutile, ma anche irrispettoso nei confronti del dolore che provano.

La comprensione non e' un optional, l'approccio da bulldozzer non vi qualifica come uomini con le palle, ma solo come idioti.

E io dico che se e' vero che non si puo' salvare il mondo intero e che non si puo' prescindere dall'impegno individuale nel costruirsi il benessere, e' altrettanto vero che una possibilita' la meritano tutti, e che le tante persone che soffrono per la propria fisicita' meritano:

- di sentirsi dire la verita'

- di non farsi prendere per il culo da cretinate motivazionali

- di capire in che direzione muoversi, realisticamente

Innanzitutto, per quegli aspetti del proprio corpo che sono immodificabili, qual e' la prospettiva reale?

Lo dicono tutti, ''accettarsi per cio' che si e'''.

Peccato che in parecchi interpretino questo come il passaggio tra il non piacersi e il piacersi.

E naturalmente, quando fai notare che questo non e' sempre possibile, la risposta standard e' che si tratta di ''convinzioni limitanti''.

Ed e' una bugia subdola, perche' fa leva sul fatto che e' impossibile dimostrare il contrario.

I limiti si possono stabilire con certezza nel mondo fisico, ma non in quello mentale, nel quale tutto puo' essere pensato come possibile, proprio perche' non e' possibile stabilire scientificamente dei paletti.

E' un po' come sostenere l'esistenza di Babbo Natale, impossibile essere smentiti. Nel mondo del cerebrale puoi affermare qualsiasi cosa, e poco importa se non stai davvero aiutando le persone in difficolta'. L'importante e' l'essere certi che nessuno potra' mai dimostrare rigorosamente che hai detto una stronzata, e in un forum puoi diventare una celebrita' anche se nella vita reale non vali un cazzo.

E tutti questi ragazzi, uomini, che sentono di essere nati puniti da madre natura, anziche' risposte vere e credibili, trovano solo filastrocche petulanti che non mutano di un millimetro la loro situazione, ma anzi contribuiscono a peggiorare le cose.

Quindi, chiariamo come stanno davvero le cose.

Anche se e' impossibile dimostrare il contrario, l'esperienza e l'intuito suggeriscono che il passaggio tra non piacersi e il piacersi non e' sempre fattibile...

- se sei alto 1.65 e avresti voluto almeno essere 1.70, il rammarico resta;

- se hai un viso che non ti piace, e avresti voluto averne un altro (magari quello di tuo fratello), il rammarico resta;

- se hai un pene di 15 centrimetri, e lo volevi a 16, il rammarico resta;

- se hai i piedi piatti e li volevi normali, il rammarico resta;

- se hai la schiena storta e ne volevi una normale, il rammarico resta;

- se hai la cicatrice in viso e avresti tanto voluto non averla, il rammarico resta;

etc...

il dispiacere resta, non raccontiamoci favole.

I teorici tendenti alla filosofia spicciola non le possono capire queste cose e raccontano bugie. Ma chi ci sta dentro lo sa, sa bene che e' cosi'.

E quanti sono quelli che ci stanno dentro? difficile dirlo, presumibilmente masse continentali. Chiunque se avesse il potere di farlo, muterebbe qualcosa del proprio fisico.

La differenza e' che per alcuni si tratta di dettagli trascurabili, per altri di veri e propri incubi che hanno rovinato l'esistenza.

Il rammarico resta, ed e' nevrosi sino a che non ci si e' davvero arresi ai fatti e si continua a soffrire.

L'autoaccettazione e' proprio quella resa: quando ti rassegni.

L'ho gia' detto in un altro topic, e lo ribadisco qua: essere sani non significa non avere ''malattie'', ma saperci convivere.

Chi piu' chi meno, un po' tutti abbiamo qualcosa, sia a livello fisico, sia mentale.

E' la convivenza serena il vero obiettivo, quando si e' trovato quell'equilibrio interno, e per questo, ci vuole tempo.

Per stare bene, questa rassegnazione serena e' necessaria, mentre il passaggio tra il dispiacersi e il piacersi e' un optional; e' fattibile in alcuni casi, in altri no.

Qualche volta una stempiatura che era fonte di sofferenza puo' trasformarsi in un nuovo look rasandosi a zero, scoprendo un'altra versione di se stessi che si finisce per apprezzare. Cosi' come una cicatrice puo' diventare tratto caratteristico, soprattutto dopo aver capito che le donne fanno tutt'altro che disprezzarlo.

Altre volte, questo passaggio non avviene. Ci si ferma alla convivenza serena.

Nulla di drammatico, considerando che se faceste un sondaggio alle 100 donne piu' belle che avete visto nella vostra vita, state certi che la larga maggioranza possiede qualcosa del proprio corpo che non ama affatto e che cambierebbe.

Figuriamoci se quindi un uomo puo' non permettersi di avere dei lati di se' che non ama...

Non e' questo che impedisce di essere amati, non e' richiesta l'autoadorazione per vivere sereni, e' sufficiente che l'acqua sia tiepida: guardarsi senza piu' piangere. Non devi sorridere, basta che non ci siano lacrime.

E' possibile che questa rassegnazione non si riesca a raggiungere completamente da soli, senza che ci sia la consapevolezza che il mondo esterno possa amarti davvero.

Anche qua, vedo molta ignoranza e teorici stupidotti parlare a vanvera.

Questa storia secondo cui lo stato interno di una persona debba essere indipendente dai riscontri esterni, e' una favola.

Un'assoluta favola che deriva da uno dei tanti misunderstanding degli analfabeti:

si e' preso il concetto sacrosanto di non farsi rovinare la giornata da una risposta acida della tizia di turno che si voleva rimorchiare, e lo si e' esteso esasperandolo, finendo sul livello di imbecillita' opposta: dalla malattia di dipendere totalmente dai singoli eventi, all'idiozia di un automa che deve essere felice a prescindere da tutto il resto, sia che gli si tolga il pane, l'acqua, l'aria, il sesso, il denaro...

Ovviamente, la banale verita' e' che il benessere di una persona e' il risultato dell'incontro di entrambe le componenti: stato interno (influenzato radicalmente dalla propria storia evolutiva), e quello esterno, ossia cio' che il mondo ci sta dando.

Sono due entita' che comunicano tra loro continuamente, e' fasulla la lettura a senso unico secondo cui noi diamo attivamente, e il mondo risponde passivamente. Entrambe le parti hanno un ruolo attivo e passivo: noi diamo, e ci alimentiamo di cio' che riceviamo, e ridiamo a nostra volta, etc...

Il nostro potere diretto possiamo esercitarlo solo su di noi naturalmente, quindi uno sforzo va compiuto, ma senza la pretesa di far avvenire il miracolo subito, perche' uno sforzo sofferente di mutare le cose fa presto ad essere spazzato via.

Fatti spiacevoli che si verificano nell'approcciarsi al mondo femminile, se sono schiaffietti per persone che possiedono una base solida di esperienze positive, sono facilmente pugni nello stomaco per chi quella base non ce l'ha, per chi cerca di emergere nonostante le nevrosi sull'aspetto fisico e tutti i sensi di colpa che comporta.

E' sufficiente un singolo riscontro negativo per riaccendere istantaneamente quel senso di colpa e risprofondare nell'incubo.

Quindi si cammina davvero su un filo, e' un sottile equilibrio tra sforzo personale e riscontri esterni, non semplice e molto improbabile se fatto da soli.

Poi, il fatto che IO sia consapevole che non e' la fisicita' ad escludere dal gioco un uomo (lo so benissimo perche' individui esteticamente alquanto ''improbabili'' con le mani sotto le mutandine di bellissime fanciulle sono la mia realta' quotidiana) non ha nessuna rilevanza sulla percezione di queste persone. Nessuna predica motivazionale puo' servire. Ed e' questo che non viene capito da molti petulanti del web che blaterano di ''convinzioni limitanti''.

L'unica cosa limitata e' il loro cervello.

Quindi cosa fare?

Capito che nessuna riflessione o autoconvincimento basato sul niente puo' davvero avviare la rivoluzione, c'e' sicuramente una carta che merita sempre di essere giocata.

Cambiare ambienti. Il che puo' anche significare compagnie, perche' spesso sono proprio gli ''amici'', i propri circoli sociali, la fonte del veleno, soprattutto se si frequentano persone con un tasso di sfigataggine pari o superiore.

I loro discorsi, i loro commenti quando vi trovate con loro davanti alla birra, quello che dicono sulle donne, vi influenzano in modo subdolo. Ne restate impregnati senza neppure rendervene conto.

Al contrario di quello che molti credono, la principale fonte del veleno e' maschile, non femminile. Non e' tanto la ragazza che dice di aver sognato di farsi sbattere da Gabriel Garko ad alimentare il veleno.

Bensi' l'uomo, che sentita la frase, razionalizza mettendo in piedi un modello teorico che stabilisce tutta una serie di qualita' fisiche per piacere alle donne. E questi standard si diffondono tra amici, conoscenti e le varie comitive, si innestano nel cervello cosi' bene che poi liberarsene e' quasi impossibile.

Questa e' la prima sciagura: l'attitudine maschile di dover sempre capire tutto, dare un senso alle cose, trasformare tutto in equazioni. Totalmente incapace di sospendere il giudizio e vivere senza pensare.

E le community sono un luogo in cui tutto questo viene esasperato, cosi' come la stupidita' delle persone. Se da un lato sbucano fuori, di tanto in tanto, pareri interessanti, dall'altro si trovano giganteschi immondezzai di frustrati, nevrotici con la bile che bolle e sfigati che vogliono convertire allo sfiganesimo anche gli altri.

In fondo, da un ragazzo che si sente escluso dal giro perche' bruttino o perche' alto 1.60, non si capisce per quale ragione ci si dovrebbe aspettare un contributo costruttivo e incentivante, quando il demone che lo divora all'interno lo stimola a fare esattamente il contrario.

Questo succede nelle community, si amplificano gli stati d'animo individuali che trovano un luogo di sfogo: da una parte, i fanfaroni/bimbiminchia gasati dalla lettura dell'ultimo manuale che dicono cretinate per spacciare competenze inesistenti, dall'altra gli avvelenati che sputano veleno perche' non hanno altro da sputare.

E in questo scenario sconfortante, di bugie e veleni, non sorprende che il nodo dell'aspetto fisico resti irrisolto. Mancano le armi per affrontarlo, per provocare quello switch dentro la testa di queste persone che non hanno sufficienti elementi ''reali'' per credere che e' possibile.

Ecco perche' e' alquanto improbabile che gli uomini complessati sul proprio aspetto fisico possano davvero mutare l'algoritmo senza aver avuto una ''prova'' convincente che anche per loro e' possibile arrivare alla meta.

Molto, molto difficile che loro stessi possano diventare quella prova senza prima aver avuto lo stimolo da un'altra persona in condizioni uguali o peggiori.

L'ho detto prima, perche' credere a qualcosa di cui non si ha avuto personalmente evidenza empirica? quando la propria storia dice esattamente l'opposto? in un mondo mediatico che suggerisce la stessa cosa?

e soprattutto, considerando che...

l'uomo e' strutturalmente incapace di concepire che una donna possa trovare eccitante mettere la lingua in bocca ad un viso brutto.

Puo' concepirlo una donna, ma non l'uomo...

Per quanti sforzi si possano fare, non capiremo mai intimamente il desiderio femminile, e questo si evidenzia proprio qua, nella difficolta' nel capire cosa ci trova di bello in quello la'...

Me lo domando anch'io tutte le volte che vedo belle ragazze con uomini inguardabili (almeno per me...), ma loro li guardano, e ci scopano. Mi arrendo alla mia incomprensione e sono felice di vedere che le percezioni femminili sono cosi' diverse dalle nostre.

Inutile discutere, in questo forum sono state aperte parecchie discussioni in merito. Qua risparmiatevela pure la dichiarazione di appertenenza ad una delle tre scuole di pensiero prima citate, non frega niente.

Domandatevi invece a COSA sono realmente servite quelle diatribe, se si e' davvero arrivati ad una sintesi convincente...

o se sono state solo l'ennesima occasione di sfogare le proprie frustrazioni e passare il tempo,

rifletteteci.

Di mio, nel mio piccolo, l'unica cosa che posso dire ai tanti che vivono male il proprio aspetto, oltre a capire i punti spiegati in questo thread, e' quella di cambiare ambienti e compagnie, perche' quelli sono la prima fonte del veleno, e magari anche smettere per qualche tempo di leggere i forum.

Non dovete credere a cose di cui non avete ancora avuto una prova, ma eliminare le fonti di avvelenamento certe:

- amici sfigati e/o stupidi

- donne brutte e/o grasse

- ambienti provinciali

- la televisione

per esperienza garantisco che e' molto piu' facile trovare belle donne che uomini in gamba, quindi statisticamente la fonte principale di bonta', di atteggiamento propositivo, si trova nel mondo femminile.

Il mondo maschile e' oberato di veleno, invidie, competizione, frustrazioni... che a differenza di quelle del mondo femminile vi danneggiano, sporcano le vostre percezioni e senza filtri potenti costruiti con l'esperienza ci marcite dentro. E' questo cio' che succede alla maggior parte di voi.

E se aggiungiamo l'immondizia che mostra la televisione, tra talk-show, gossip su calciatori, veline, signori Corona di turno e compagnia cantante, la frittata e' fatta:

un mondo di storditi rincoglioniti.

molti magari non potranno farlo, e non vorranno farlo...

beh, che dire...

cazzi vostri.

Io non dispongo di ricette, so soltanto che la retorica usuale non funziona, ed e' questo che spiega il post.

Per il resto, il trend vi porta a restare a leggere i forum per tutta la vita, perche' questo farete. Ci passerete il tempo, vi sfogherete qualche volta, nient'altro.

Il tempo passa, sempre piu' ''velocemente'', fai presto a fumarti una vita senza manco essertene accorto.

Soprattutto se butti tempo a leggere le puttanate che ho visto nell'ultimo periodo: teorie spiritose che fanno arguti riferimenti agli scimpanze' e ai gorilla, con lo scopo di spiegare il mondo del desiderio femminile.

Una delle tante cose che continuano a non essere capite e' che rispetto alle esistenze reali, di persone reali, che hanno donne reali, di bellezza reale, di tutte le varie considerazioni riguardo alle spalle larghe, alla statura, al pisello lungo, alla simmetria del volto, alla leadership del gruppo, e seguenti, ci si puo' fare soltanto una cosa:

mettercesele nel culo.

Le persone che non posseggono le caratteristiche sopra citate, ma che senza donne non ci stanno mai, se avessero letto prima tutte le disquisizioni teoriche che fate, di figa non ne avrebbero vista per tutta la vita.

E le varie riflessioni filosofiche, zoologiche, gli excursus sugli orango e le teorie evoluzionistiche, sono lussi, cari signori. Lussi che all'inizio non ci si puo' permettere, e neppure nel durante. Solo dopo, quando le cose ti vanno bene e sei sereno, allora, FORSE, puoi permetterti di chiacchierare su queste cose e mettere in piedi modelli.

Perdersi nei sofismi e' l'attitudine tipica di chi deve compensare la propria nullita', senza capire che sono le evidenze empiriche che danno gli insegnamenti migliori.

Ed e' inaccettabile che totali incompetenti, ragazzini col latte sulle labbra che hanno una cultura fondata sulla televisione e sulla partita della domenica si permettano di formulare teorie basate sul loro piccolo mondo di provincia divulgando stronzate.

E naturalmente tutto questo non contribuisce ad aiutare i complessati, perche' i suddetti non trovano il senso della loro esistenza nel ridicolo sistema di equazioni raccontate da tutte queste teorie, contraddette puntualmente dal mondo reale che queste ''teorie'', per fortuna, non le conosce.

La serenita' ce l'hai quando l'approccio alle cose e' binario: ottieni/non ottieni.

Solo negli approcci teorici esistono i ''nonostante'', i ''se'', i controfattuali, le spiegazioni inutili sul perche' tizio o caio hanno questa o quell'altra donna, e sempronio no.

L'ho detto prima, la vostra rovina e' il non aver imparato la disciplina che insegna a sospendere il giudizio, a lasciare i punti di domanda, rinunciando alla fretta di trovare una risposta a tutti i costi (ossia, dire cretinate).

Perche' se c'e' una cosa certa, e' che la bellezza di un uomo puo' spiegare molto del suo stile di vita e del numero di donne che lo circondano, la sua bruttezza no.

Un uomo brutto che ruba la donna ad un belloccio e' quanto piu' di difficile ci sia da spiegare per persone intellettualmente mediocri che si nutrono solo di pensieri semplici, in un mondo che e' tutt'altro che semplice.

Non concludo con messaggi di incoraggiamento perche' so benissimo che non servono a niente, e la considerazione molto bassa che ho delle maggioranze non mi convince minimamente a credere che questo thread accendera' la lampadina a delle masse...

ma forse a qualcuno si', anche a uno solo,

meglio di niente.

Ma sei sicuro di non essere frustrato? Mi hai messo depressione Cristo...

Mi sembra un approccio troppo negativo che demotiva solo altre persone. Sono d'accordo, è importante saper distinguere la realtà dalla finzione, ma queste sono le classiche affermazioni dei "realisti" che (guardando alla realtà) sono pessimisti.

Dimmi pure se ho male interpretato.

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Ailicis
8 minuti fa, Blank Space ha scritto:

Dimmi pure se ho male interpretato.

Io sono realista , e non sono assolutamente pessimista.

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Blank Space
3 minuti fa, Ailicis ha scritto:

Io sono realista , e non sono assolutamente pessimista.

Da un semplice periodo non posso capirlo. Detto questo non credo ai realisti perché cosa significherebbe essere realisti?

Tutti guardano alla propria versione di realtà, che non può essere neutra perché nemmeno noi sappiamo cos'è una visione neutra della realtà. Proprio su questo argomento c'è il concetto delle profezie autoverificanti:

Se qualcuno osserva in modo negativo la propria vita vivrà esperienze negative e questo rinforzerà la negatività.

Esattamente lo stesso è vero per chi è positivo. Poi ovviamente nessuno è sempre ed unicamente felice o triste.

Non esiste né il bianco, né il nero, né il grigio perfetti, siamo tutti a sfumature...perché non far emergere la sfumatura che ci rende più felici?

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Roose Bolton
23 minuti fa, Blank Space ha scritto:

 cosa significherebbe essere realisti?

Essere realisti significa rendersi conto che, se stai parlando con qualcuno convinto che uno così

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il sabato sera approccia loro con una routine

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e se ne porta a casa una, probabilmente stai parlando con un idiota.

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Kaja

(mi scuso perché tutte le 23 pagine non ho avuto la pazienza di leggerle, ma una buona parte si) 

Tutta questa sofferenza ... psicologica e fisica.

Anime ferite chiuse in corpi che ormai non vorremmo più vedere ma che ci perseguitano.

Non crediate che le donne non vivano altrettanto disagio. Senza neanche la consolazione di ricorrere con facilità agli escort (visto che qui sembra essere la panacea di tutti i mali).

Quanto risolverebbe poter rinunciare non al giudizio estetico ma proprio alla "vista"? Entrare in un mondo dove possiamo scegliere di non utilizzare quel senso che ci provoca disagio e altrettanto hanno fatto quelli che ci circondano.

Tutti uguali con una menomazione/rinuncia di base per passare ad una conoscenza diversa.

Scoprire la fisicità ed eventuali difetti dopo essere entrati in contatto con il pensieri e le parole. La mente, a quel punto, potrebbe addolcire alcune cose e ignorarne del tutto altre. 

Alla fine scoprire che sei più basso di me o pelato o senza una gamba a causa di un incidente se decido di farti entrare nel mio spazio personale può non essere un problema insormontabile. Tu, uomo, puoi dire altrettanto?

Ma soprattutto il fatto che il contesto sociale non ci veda e non ci giudichi quanto fa la differenza?

In un mondo fatto solo di voci e suoni, quando il contatto fisico e quindi la tridimensionalità è concessa solo agli intimi non avremmo risolto alcuni dei problemi di cui sopra? 

Saremmo liberi di crearcene altri?

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Kaja
27 minuti fa, Roose Bolton ha scritto:

Essere realisti significa rendersi conto che, se stai parlando con qualcuno convinto che uno così

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il sabato sera approccia loro con una routine

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e se ne porta a casa una, probabilmente stai parlando con un idiota.

Non vedi l'errore di fondo?

Ma perché dovrebbe volerlo fare?

Perché la cerchia dei suoi conoscenti gli dice che se non guarda e non ci prova almeno con una delle tre (sapendo che fallirà a prescindere) non è un uomo, ha dei problemi, ecc.

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Roose Bolton
1 minuto fa, Kaja ha scritto:

Non vedi l'errore di fondo?

Ma perché dovrebbe volerlo fare?

Perché la cerchia dei suoi conoscenti gli dice che se non guarda e non ci prova almeno con una delle tre (sapendo che fallirà a prescindere) non è un uomo, ha dei problemi, ecc.

No, queste sono le cazzate che dicono i pnllari e i puah spazzatura vari. Il marketing dell'industria della seduzione, che negli USA è morta nel 2019.

Il 99% degli utenti di questo forum vorrebbero solo scoparsi la ragazza di cui sono persi, che magari si chiama maria incoronata ed è la culona di un paesino sperduto in provincia di benevento.

 

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