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Il successo non è perdonato


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-Grey-

Grey, sogno un tuo intevento molto più breve, ma vedo che hai sempre contenuti lunghi e anche di difficile interpretazione.

Siamo in un forum di crescita personale (ancor prima di seduzione) se riesci a stringere gli interventi per me ne guadagni.

Hai delle idee secondo me troppo semplicistiche e un tantino irreali sui medici. Ho conosciuto bene circa 40-50 studenti di Medicina, e ora più della metà sono in specializzazione. Posso dirti con certezza che il numero di persone che lo facevano con interesse, passione, e voglia era di gran lunga superiore rispetto a ciò che pensi e il campione in esame era piuttosto rappresentativo della realtà. Quindi posso rassicurarti che se non ami almeno un pò la prospettiva di essere prima di tutto un medico, ti ritiri al massimo al secondo anno.

Nutro poi parecchi dubbi sui medici disoccupati.

Le motivazioni sono le seguenti : è una categoria più protetta delle altre (esempio numero chiuso in sede di ingresso limita il numero di futuri medici e economicamente hanno uno stipendio durante la specializzazione) e poi dei medici c'è sempre bisogno (considera che la popolazione italiana è fatta da un numero sempre maggiore di anziani che necessiteranno di servizi medici).

Gli unici che sono disoccupati sono quelli che non entrano subito in specializzazione, ma anche per questi ottenere ad esempio delle giornate (ben pagate) di lavoro come guardia medica è piuttosto facile (a patto che abbiano flessibilità e voglia di muoversi sul territorio nazionale).

Ci tenevo solo a precisare questo aspetto perchè pur non essendo medico non amo screditare o minimizzare chi per 6 anni è stato sui libri per lunghe ore del giorno e della notte.

Farò un post breve in soli 2 punti

1) non me la sono certo presa coi medici, li ho solo usati come esempio rappresentativo di tutti i campi di occupazione, non a caso ho esteso il discorso anche agli avvocati e alle mele e alle pere, sono cose che ho aggiunto dopo proprio per evitare che si potesse pensare che ce l'abbia coi medici, categoria nella quale, tra l'altro, troviamo mio padre, mio nonno, e 3 fra i miei migliori amici

2) sempre come esempio rappresentativo, anche se tu conoscessi a fondo tutta la facoltà di medicina della tua città, questo non vuol dire niente, si deve entrare in un ospedale per vedere quanti sono lì perchè sanno fare e amano fare e quanti sono lì per portare a casa lo stipendio.

Ammettiamo che l'esempio medicina non sia il più adatto, poichè è vero che è un lavoro che richiede in qualche misura una dedizione, una professione protetta perchè di fronte alla salute tutti spostano le priorità, ecc... non è la miglior rappresentazione, effettivamente, l'ho preso come esempio per seguire dal post precedente, ma, di nuovo non a caso ho esteso agli avvocati, perchè gli avvocati sono un esempio lampante dell'argomento in questione

non sono stato breve

ma in fondo chi se ne frega

A me invece piacciono molto i post di Grey.

Non credo che gli interessasse molto attaccare i medici piuttosto che gli spazzini o i fruttivendoli.

Il ragionamento non fa una piega, se non fosse per il fatto che non è detto che esista un numero adeguato di persone che eccelle in qualcosa, che corrisponde esattamente (o anche a grandi linee) al numero di persone eccellenti che la società necessita in quello specifico campo per prosperare e migliorarsi.

Partendo da questo presupposto, ci sono due opzioni.

(1) O si dà la possibilità a tutti di seguire le proprie passioni, con il rischio che poi ci si scanni per le mele, e nessuno faccia le pere.

(2) O si creano professioni a numero chiuso, con il rischio che persone che erano realmente portate per fare quel mestiere, siano costrette a fare altro. E questo succederebbe anche se i test fossero rappresentativi delle reali capacità, cosa utopistica.

Sto pensando all'università perchè mi viene più facile, ma il concetto potrebbe essere allargato.

Si potrebbe comunque trovare l'opzione più funzionale a livello statistico, ma l'opzione "tutti realizzati, felici, e società che prospera senza contrasti" non si può fare.

Tutto questo discorso non prendendo in considerazione tutte quelle persone che scelgono una professione seguendo il mito dei soldi, ma lì i problemi sono talmente grossi a livello di percezione sociale, che discuterne sarebbe riduttivo.

Poi ci sono anche quelli che semplicemente finite le superiori non hanno capito cosa fare nella vita ed essendo costrette a scegliere, nel dubbio, scelgono la strada che almeno a livello sociale ed economico, sia riconosciuta come di successo.

Ma solo perchè è l'unico parametro che riescono a prendere in considerazione. A parità di rischio, è meglio scegliere la strada migliore per la società.

non attacco mai nessuno, ho già abbastanza guerre da combattere per conto mio, figuriamoci cosa me ne frega di andarne a cercare altre, questo lo do per scontato quando scrivo

in ogni caso, siccome è interessante quello che dici

(1) Dare la possibilità a tutti è un'utopia, ma si può certo evitare di mettere i levrieri a tirare l'aratro e i buoi a fare le gare di velocità, che è quello che si fa adesso.

Quello che si fa oggi è dare limitate possibilità selezionando le persone sulla base di caratteristiche del tutto irrilevanti per il ruolo, il risultato è che si scannano per curare l'albero di mele tutti i macellai a cui la frutta fa schifo e non sanno gestirla e vorrebero solo affettare maiali e faranno marcire tutte le mele che toccano, ma hanno avuto "l'occasione" delle mele che sono pagate il doppio che la macellazione e allora "devono" per forza "coglierla"

e i giardinieri che saprebbero prendersi cura dell'albero di mele sono costretti ad aprire macellerie e fare male un lavoro che odiano e per cui non sono portati e in cui rendono poco e sono pagati pochissimo perchè già è pagato poco in più loro lo fanno anche male, ma devono pur pagare l'affitto

questo è solo spreco, è un'evidente mancanza di lucidità nella pianificazione da parte di una categoria di comando che non è in grado di ricoprire quel ruolo nemmeno in modo vagamente accettabile, nemmeno entro i limiti della decenza (contro di loro, si, mi scaglio apretamente, con questa gente sì che sono in guerra, ma da quando sono nato, non certo da ora)

l'utopia non è mai realistica, ma per fare le cose nel migliore dei modi in che direzione bisogna guardare? Se voglio salire guardo il cielo, anche se dopo un certo numero di gradini la scala finisce, almeno raggiungo l'ultimo. Se mentre salgo guardo per terra posso solo cadere, non sapere dove sto andando, non vedere nemmeno a che punto della scala sono

(2) non servirebbero test attitudinali, che non saranno mai rappresentativi di niente, se non ci fosse la corsa al loro, ma, al limite, la corsa al proprio ruolo

le cose si autoregolerebbero da sole al 90%

le persone quando non sono manipolate da interessi economici o politici, hanno solo 2 drive a feedback positivo

1 - fanno ciò che gli piace, perchè facendolo (per varie ragioni di associazione che non ci interessano) il loro cervello rilascia dopamina, cosa che rende possibile un periodo di attività maggiore e di maggiore intensità con minor sforzo e quindi minor dispendio energetico, oltre a rinforzare l'associazione stessa tra l'attività e il rilascio di dopamina per cui facendo la stessa cosa aumenta anche il rilascio di dopamina aumentando gli effetti positivi e di conseguenza la durata e intensità dell'attività stessa, aumentato ulteriormente dai feedback positivi esterni, cioè al riconoscimento del merito appena comincia ad essere a un livello notevole... e così via in loop, un circolo virtuoso a feedback positivo per interazione di questi 4 punti chiave

è il motivo per cui spesso (non sempre, ma spesso) chi ha la passione per qualcosa diventa anche bravo a farla, non sempre in relazione alla propria predisposizione naturale, ma perchè ha una possibilità fisica di pratica superiore a qualcuno a cui non piace

vale per tutto, dal suonare il piano a studiare legge

2 - fanno ciò per cui sono portate, perchè gli viene facile e richiede loro un basso dispendio energetico che gli consente una attività maggiore e possono quindi dedicarsi a farlo per più tempo, aggiungici il loro talento naturale per cui migliorano più velocemente e diventano quindi molto bravi molto in fretta, aggiungici che diventando bravi in poco tempo ricevono feedback positivi esterni a partire dal "bravo" dei genitori ai bei voti della maestra agli applausi ai soldi che ti arrivano per esercitare con capacità una competenza che venga riconosciuta e apprezzata, feedback positivi che causano rilascio di dopamina da parte del cervello alla lunga consolidando l'associazione tra l'attività stessa e il rilascio di dopamina e quindi il piacere... ed ecco di nuovo il circolo virtuoso di prima con gli stessi 4 punti chiave che interagiscono tra loro nello stesso modo, solo in ordine temporalmente diverso

è il motivo per cui (spesso ma non sempre) chi ha talento in una cosa e ci si dedica facendone anche la sua professione finisce per svilupparne una passione anche nel caso questa associazione col piacere non vi fosse all'inizio. Si sviluppa anche una dipendenza chimica in casi estremi, non da sostanze ma da attività, è lo stesso meccanismo

anche questo vale per il giardiniere quanto il chirurgo

li ho sottolineati, quindi dovrebbe essere evidente, ma i 4 punti chiave del loop funzionale sono gli stessi

una buona strategia si baserebbe sul promuovere quei 4 punti nel maggior numero possibile di individui creando le condizioni per permettere alla maggior percentuale possibile di sviluppare un loop positivo in qualcosa in cui ne hanno la possibilità

che in soldoni significa mettere le persone in condizione di fare:

1 - ciò per cui sono portate, in cui quindi saranno brave, e che poi finirà anche per piacergli

2 - ciò per cui hanno passione, che quindi gli piace fare, e in cui poi diventeranno brave

nel nostro mondo agghiacciante, siamo talmente a livelli ridicoli che si considera addirittura il contrario (!) e cioè:

1 - se questa cosa ti piace è il tuo hobby, il tuo lavoro deve essere un altro, quello che ti piace devi farlo gratis anche se sei bravo e per essere pagato devi fare qualcosa che detesti anche se la fai malissimo, ma almeno so che non ti stai godendo il tempo per cui ti pago

2 - se questa cosa ti viene facile, me la fai gratis, tanto non ti costa nessuna fatica e nemmeno hai dovuto studiare per saperla fare, quindi la fai gratis, perchè io non ti pago per non faticare, anche se sei più bravo di chiunque altro, devi portarmi dei pezzi di carta che dicono che hai leccato il culo a gente che ti si dichiarava superiore per qualche anno perchè sia considerato un lavoro

insomma, siamo alla follia pura

non solo non è un'utopia

è un manicomio

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gelsomino

Non giudico la qualità dei post di Grey, gli sto solo consigliando la sintesi perchè altrimenti è facile perdersi. E' un consiglio, non un attacco. Sia chiaro. Ho risposto relativamente ai medici perchè per me quel che ha detto solo le classiche visioni popolari del medico affarista, senza passione, incapace o persino disoccupato.

-----la storilla dei medici che fanno la fame e' stta una delle piu' grandi invenzioni della lobby medica,per scoraggiare le iscrizioni ai corsi di medicina e liberare posti per i loro figli ,nipoti e non avere ulterioti competitors ,non contenti di cio' hanno inventato l'accesso a numero chiuso....bella democrazia...ad oggi la laurea in medicina e chirurgia e' un assegno circolare....il piu' povero medico che conosco io e' il mio medico di base che con io suoi ottantamila eurozzi l'anno minimo,fatica ad arrivare a fine mese.........poraccio............... off topic....ER a questo gle fa na pippa....

9788863801729_viaggio_al_termine_della_n

pps

non credete a tutte l eputtanate che vi racconta al tv ....si in fondo siamo tutti schiavi ma alcuni schiavi pasteggiano a caviale e champagne

Modificato da gelsomino
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gelsomino
a forza di essere calpestato, a forza di piedi in faccia, alla fine rifuggi anche la mano che ti si tende

Ci sono dei "punti " nella vita che stai quasi per "morire" e devi fidarti di qualcuno per forza...devi rischiare perche' tanto altrimenti moriresti lo stesso...sopravvive chi riesce ad accorgersi di quando si e' arrivati a quel punto e chi nel lancio della monetina almeno ha il cinqunata per cento di avere di fronte un buon essere umano e no un pezzo di merda schiacallo in cerca di carogne che gia' puzzano di morte.

Storiella...

E' inverno,mamma passerotto e' andata a cercare un po' di cibo per figlio passerottino ed il piccoletto muovendosi dalla fame nel nido cade in strada.in mezzo alla neve ed al gelo.Passa di li un cane ,ed il passerottino ha paura di fare una brutta fine,ma il cane non lo mangia,ma gli caga addosso e tutta quella merda ha effetto tipo copertina termica, il passerottino non muore,perche' e' al caldo,ma sempre in una pozzanghera di merda e si mette a gridare aiuto....levatemi dalal merda--!!!

Passa di li un gatto che gli dice...non ti preoccupare ,ti levo io dalla merda....ed il passerottino e' felice e dice grazie grazie signor gatto!!!

IL gatto leva il passerottino dalla merda ,lo lava alla fontana e poi in un solo boccone se lo pappa!!!

considerazioni finali....

1)non tutti quelli che ti mettono nella merda ,vogliono il tuuo male...

2)non tutti quelli che ti levano dalla merda ,lo fanno per il tuo bene...

3) quando sei nella merda ...ATTENTO a chi chiedi aiuto!!!

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IlConteMascetti

Mah, qui nessuno vuole svalutare l'importanza della passione nello scegliere il proprio lavoro, chiariamoci: io stesso, per mia fortuna, faccio un lavoro che mi piace.

Ci sono però altre cose da considerare: prendiamo sempre l'esempio del chirurgo che vuole fare quello per passione e compariamolo al già citato impiegato dell'anagrafe.

1) Il chirurgo potrà imparare a fare l'impiegato dell'anagrafe in un mese, all'impiegato dell'anagrafe ci vorranno dieci anni per diventare chirurgo

2) Il chirurgo salva vite mentre l'impiegato dell'anagrafe, con tutto il rispetto, mette qualche timbro

3) Il chirurgo in caso di errore ha responsabilità enormi, l'impiegato dell'anagrafe butta la carta d'identità venuta male, ne prende una vuota e ricomincia

A fronte di tutto questo, se dopo anni passati a studiare per diventare chirurgo mi dicessero "Il tuo premio è fare un lavoro che ti piace, ma non meriti un euro in più dell'impiegato dell'anagrafe", la mia reazione sarebbe di pensare "Se funziona così è perché la società lo vuole", sarei assalito da scazzo, frustrazione e rabbia e mi passerebbe la voglia di salvare vite appartenenti a una società che detesto. E dopo un minuto mi iscriverei a un concorso per entrare all'anagrafe.

Per lo stesso motivo, anche se per molti sarà una bestemmia, ritengo buono e giusto che un manager bravo (non quelli papponi delle aziende pubbliche) riceva uno stipendio infinitamente superiore a quello di un operaio. L'operaio fa i bulloni, ok, ma il manager decide in che mercati investire, come produrli, quali strategie commerciali applicare, e da quelle strategie non dipende solo l'utile della società ma anche il posto di lavoro di tantissime persone e quindi la vita delle relative famiglie. E se il mio lavoro lo faccio bene e la società guadagna venti milioni di euro in più, proprio non vedo perché non dovrei averne uno.

Modificato da IlConteMascetti
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comeback

A parte il discorso dei medici, ora non finiamo a parlar di loro, ritorno su un aspetto : il successo è sempre una risorsa e se non limitato dall'invidia degli altri è una manna dal cielo per tutti.

Faccio alcuni esempi.

- Un imprenditore di successo guadagna molto ma da lavoro e quindi distribuisce ricchezza (contro chiaramente prestazioni di lavoro).

- Un amico di successo ad esempio nei rapporti interpersonali o con le donne, è una risorsa per tutti gli altri amici che potranno : a) imparare b) vivere indirettamente qualche beneficio.

La realtà (imo) è ben più complessa :

- quando mi sono trovato in ambienti competitivi e fatti di persone che lavoravano su se stesse per migliorarsi ogni giorno (in tutti gli ambiti), ho avuto qualche screzio ma gran parte delle persone in quegli ambienti sa che "se uno ce la fa, è un bene per tutti".

- nei contesti piccoli : c'è quasi odio, e le persone cercano di limitare quanto possibile la tua ambizione. Ho conosciuto svariati afc nella mia vita, quando ho proposto loro di andar fuori in quel club perchè c'era possibillità di fare qualche conquista, in molti hanno iniziato ad distribuire giustificazioni. Una volta uno mi disse addirittura che l'indomani aveva sveglia alle 8 per portare il cane dal veterinario. Gli dissi che il giorno dopo era domenica e lui in piena figuraccia "beh si, devo stare vicino al mio cane". Il suo cane stava benissimo, la sua zona confort un pò meno.

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-Grey-

Mah, qui nessuno vuole svalutare l'importanza della passione nello scegliere il proprio lavoro, chiariamoci: io stesso, per mia fortuna, faccio un lavoro che mi piace.

Ci sono però altre cose da considerare: prendiamo sempre l'esempio del chirurgo che vuole fare quello per passione e compariamolo al già citato impiegato dell'anagrafe.

1) Il chirurgo potrà imparare a fare l'impiegato dell'anagrafe in un mese, all'impiegato dell'anagrafe ci vorranno dieci anni per diventare chirurgo

2) Il chirurgo salva vite mentre l'impiegato dell'anagrafe, con tutto il rispetto, mette qualche timbro

3) Il chirurgo in caso di errore ha responsabilità enormi, l'impiegato dell'anagrafe butta la carta d'identità venuta male, ne prende una vuota e ricomincia

A fronte di tutto questo, se dopo anni passati a studiare per diventare chirurgo mi dicessero "Il tuo premio è fare un lavoro che ti piace, ma non meriti un euro in più dell'impiegato dell'anagrafe", la mia reazione sarebbe di pensare "Se funziona così è perché la società lo vuole", sarei assalito da scazzo, frustrazione e rabbia e mi passerebbe la voglia di salvare vite appartenenti a una società che detesto. E dopo un minuto mi iscriverei a un concorso per entrare all'anagrafe.

Per lo stesso motivo, anche se per molti sarà una bestemmia, ritengo buono e giusto che un manager bravo (non quelli papponi delle aziende pubbliche) riceva uno stipendio infinitamente superiore a quello di un operaio. L'operaio fa i bulloni, ok, ma il manager decide in che mercati investire, come produrli, quali strategie commerciali applicare, e da quelle strategie non dipende solo l'utile della società ma anche il posto di lavoro di tantissime persone e quindi la vita delle relative famiglie. E se il mio lavoro lo faccio bene e la società guadagna venti milioni di euro in più, proprio non vedo perché non dovrei averne uno.

Vedi, questo è lo scazzo istintivo che abbiamo perchè siamo educati a lucrare su tutto il più possibile

riassumendo in breve, la fallacia logica la vedi subito

a parità di stipendio, scelgo di fare qualcosa che detesto (impiegato anagrafe) piuttosto che qualcosa che amo (chirurgo)

e questo per cosa? in nome di cosa?

in nome del fatto che vorrei ricevere più ori ed allori rispetto a qualcun altro

per cosa esattamente?

la vita è la mia e sono io che me la rovino, perchè sono io che finisco a fare qualcosa che odio e rende grigia e spenta la mia vita senza nessun vantaggio per me dato che non sono pagato di più per fare qualcosa che odio, ma uguale

pensando al di fuori dei condizionamenti e dei canoni del sistema in cui siamo forzatamente inseriti che è assurdo sotto tutti i punti di vista, non trova alcun senso

l'ideologia di caste "io sono sopra e tu sotto e questo deve essere nero su bianco nei documenti e negli assegni di paga" trova una finalità utilitaristica solo all'interno di un sistema che la promuove

in una tribù del paleolitico nessuno è pagato per niente, ma tutti hanno diritto a tutto purchè ognuno ricopra il proprio ruolo

e i ruoli non li assegna un governo o un'istituzione autorizzata a manipolare la vita delle persone con dei pezzi di carta sporca, e nemmeno un fantomatico leader

non li assegna nessuno

si autoassegnano naturalmente, autoregolandosi

è naturale che ognuno per sua natura finisca a fare ciò in cui eccelle, per il processo che descrivevo prima

e nessuno è pagato niente

ognuno fa la sua parte perchè è ciò che è portato naturalmente a fare

non è che il musicista diventa musicista perchè se lo impone, contro voglia, col pensiero che una volta che sei una rock star sei pieno di soldi e di donne a scapito di tutti gli altri che se non vincono la corsa alla poltrona per il 90% rimarranno pezzenti

il musicista fa il musicista perchè ha una predisposizione al ritmo e al tono, e gli viene facile, gli costa poca energia e gli piace farlo

i soldi e le donne sono nella cassa per la comunità, hanno accesso tutti in ugual misura, non ha niente da "guadagnarci" a fare il musicista

se lui lo fa, la comunità ci guadagna, perchè lui lo sa fare bene

ma se lui non lo fa per la comunità, fregacazzi, non è che un singolo cambia le cose, mentre per lui è una martellata sulle palle, perchè non fa ciò che ama

e alla lunga a forza di essere inutile, viene anche escluso dalla comunità, ma è importante capire che la motivazione all'azione non è questa

la motivazione è la predisposizione, che sia di capacità o di piacere, perchè tanto l'una rinforza l'altra e finiscono per avere lo stesso peso (in un sistema non da manicomio, un sistema che le promuove invece che affossarle)

PS: di nuovo, questo è utopistico, mi rendo perfettamente conto che dalla cloaca dove siamo non è realistico arrivare a questi livelli

ma non c'è nemmeno bisogno, è la direzione che è importante

non è necessario arrivare in paradiso

ma se si riesce a mettere un piedino in purgatorio o anche solo a mitigare un po' il clima all'inferno, è tutto di guadagnato

ma anche di un centimetro si può salire solo andando verso l'alto verso l'alto

Modificato da -Grey-
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comeback

Grey ma dov'è il tuo problema?

Non riesco veramente a seguire ciò che vuoi dire.

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-Grey-

Grey ma dov'è il tuo problema?

Non riesco veramente a seguire ciò che vuoi dire.

Problema?
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comeback

Eh beh si.

Qual'è la tua soluzione? Qual'è la tua proposta alla società?

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-Grey-

Eh beh si.

Qual'è la tua soluzione? Qual'è la tua proposta alla società?

ahahaha, la mia soluzione non esiste, una persona non risolve un mondo

al massimo può mettere un manifesto, scrivere "alive in Tucson" su tutti i cartelli stradali che incontra e aspettare di vedere se qualcuno arriva

non stavo proponendo soluzioni, stavo semplicemente analizzando la fallacia del sistema in vigore che è uno stupro di natura

natura a cui, tramite lo stesso tipo di analisi, si può cercare di ricondurre il funzionamento delle persone cercando il perchè di certi fenomeni apparentemente fastidiosi o inspiegabili

più che proporre alternative (o almeno prima di farlo) possiamo chiederci delle cose, ad esempio

il sistema in vigore è ottimale? dimostra di valorizzare e massimizzare le risorse umane che dovrebbe gestire?

se così non fosse, perchè?

se i singoli individui, biologicamente, funzionano in un certo modo, potremmo presumere che esista un sistema sociale (preesistente alla legislazione) per cui siano biologicamente cablati e che questo sistema sociale, appartenendo a società primitive in assenza di un'istituzione che razionalmente distribuisse le risorse in modo arbitrario, abbia una capacità intrinseca di autoregolarsi e di massimizzarsi al pari dell'evoluzione e dell'adattamento biologico?

basandoci sul funzionamento naturale dei processi fisici e psichici delle persone, quale potrebbe essere un sistema in armonia con essi?

preferisco le domande alle risposte, quindi per quanto mi riguarda è così che imposterei il pensiero

si può tranquillamente dissentire, ci sarà chi la pensa diversamente, ci sarà anche chi è pienamente soddisfatto e felice del sistema in vigore e chi sia convinto che sia il migliore dei mondi possibili

nessuno possiede l'onniscenza nè tantomeno la verità assoluta

ma le domande, quelle sono sempre vere; sono domande

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