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Il successo non è perdonato


comeback

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comeback

Ci sono corsi di laurea dove se non hai una sovvenzione (genitori o borsa di studio) non ti puoi laureare, in quanto non hai il tempo materiale di lavorare. A medicina hai l'obbligo di frequenza alle lezioni e ai tirocini, per cui devi firmare la presenza. Mattino impegnato in ospedale, pomeriggio impegnato a lezione, alla sera devi studiare, perché se pensi di preparare gli esami tutti in sessione non vai oltre l'esame di anatomia, che non superi ovviamente. Ci sono professori che se non hai la media superiore a 29 non ti danno la tesi, colleghi che ti pugnalano alle spalle appena riescono e medici ospedalieri che ti usano come pezza da piedi senza insegnarti neanche a prendere la pressione, quando in realtà vengono pagati per darti una "formazione pratica" che in Italia non esiste. Si tratta di una corsa ad ostacoli lunga sei anni, che inizia con uno sbarramento e finisce con uno sbarramento più duro del primo. Quindi "solo il nostro dovere" un cazzo, parla di ciò che sai.

Detto ciò capisco che il capitalismo ti faccia schifo, ma sappi che tu ci vivi dentro, ne usi i prodotti e produci capitale per altre persone, che tu lo voglia o no, semplicemente stando su questo forum e visualizzando questa discussione. Se fossi coerente con quanto dici dovresti rifiutarti di far parte di questo.

Grazie per il tuo contributo. Chiarimento giusto ma era implicito che in certi corsi per laurearsi devi essere studente a tempo pieno. Innegabile.

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comeback

Sì anche io faccio parte della filiera. Molto meno di steve jobs cmq.

O di te che per far quadrare i conti del tuo ristorante, per aprirne tre, tiri il prezzo dei prodotti al povero contadino o assumi persone con un livello non qualificato per poi farle lavorare come qualificate.

Ad ogni modo non capisco allora che tipo di risposta cerchi a questo 3d.

Perché non prendi in considerazione che non si possa perdonare il successo per una semplice questione di non condivisione di valori?

O secondo te è un atteggiamento solo riconducibile all'invidia?

Il post nasceva con la domanda : come mai certe persone non perdonano il successo altrui ? (ribadisco la definizione di successo in senso ampio, non necessariamente come proliferazione dei quattrini)

La tua risposta è stata che il successo non è perdonato perchè inevitabilmente toglie qualcosa ad altri.

Per me alcune persone sono corrose dall'invidia per una inclinazione naturale assimilabile alla cattiveria.

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comeback

Sappi che qualunque psicologo moderno (dai un'occhiata ai libri Giulio Giacobbe, per citarne uno dei più famosi) ti direbbe che l'espressione massima di altruismo è attuabile solo da chi sta costruendo/ha costruito la propria autorealizzazione personale in ogni suo ambito: lavorativo, sentimentale, sociale. Chi arriva al cosiddetto status di adulto, come è definito nella psicoterapia.

A parte la congruenza di alcune nostre idee (non mi importa), questa parte è estremamente necessaria.

Chiunque di noi decide di lavorare su se stesso e dedicarsi alla crescita personale, inevitabilmente si auspica una grande autorealizzazione e di riflesso il successo.

L'aspetto più bello ed è quello che hai evidenziato, è che l'autorealizzazione oltre che rientrare nella sfera privata sfocia nell'altruismo. Questo è un passo bellissimo.

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-Grey-
Per me alcune persone sono corrose dall'invidia per una inclinazione naturale assimilabile alla cattiveria.

Dovremmo considerare più spesso che nasciamo tutti embrioni, nessuno col seme del demonio dentro di sè

ora la gente archivia tutto facilmente con la "cattiveria" o con altri aggettivi atti a non considerare i problemi che li generano

ma come molte di queste caratteristiche anche, ad esempio, la cattiveria non è un prodotto dell'individuo che agisce sul gruppo, ma un prodotto del gruppo che agisce sull'individuo

le persone non sono niente da sole, sono quello che sono (quello che vengono considerate) in modo totalmente dipendente dal sistema

se il mondo è una torta e la sto mangiando tutta io, se allora tu hai fame è perchè sei nato "storto" col seme della fame come tua caratteristica intrinseca?

oppure potremmo chiederci se forse, (forse) anche io nella stessa situazione, avrei la stessa fame?

E se essere "cattivi" o essere "buoni" fosse un prodotto dell'ambiente e del sistema, tanto quanto essere affamati?

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Druid

E la tua frutta, la tua insalatina? Chi la raccoglie secondo te? Il supermercato? O forse qualche lavoratore sottopagato?
La filiera di produzione della tua auto ha seguito tutto il processo che ti attendi? Sicura anche dei tuoi vestiti?

Se la tua macchina è una tedesca, non avrai lavoratori sottopagati.

Se compri un IPhone hai la certezza che ci saranno stati lavoratori sottopagati (A meno che non parliamo dei primi IPhone costruiti in USA).

Sicura anche dei tuoi vestiti?

Cosa centra?

Ovvio che non posso controllare tutto, ma infatti a volte quando una casa di produzione fà qualche porcata (Grossa e che viene alla luce) scatta il boicottaggio.

Però discorso diverso è comprare un paio di Jeans non sapendo (O comunque ipotizzando che qualcuno sia sfruttato) un altro conto è essere un "cacciatore di teste" quelli che per lavoro/seccesso devono licenziare più persone possibili, e più persone hanno licenziato più vengono pagati.

Io un lavoro così non lo farei nemmeno per 20mila euro al mese.

Etica? Ipocrisia? Non lo sò, chiamala come vuoi, ma non riuscirei a guardarmi allo specchio dopo aver levato un lavoro a migliaia di famiglie.

Continui a dimostrare di vedere solo bianco e nero, e giri al largo da dare risposte esaurienti alle domande e alle considerazioni di chi ti scrive.

Hai una visione ultrapessimistica, limitante, degradante, snobbistica e offensiva del mondo.

Io mi trovo daccordo con i pensieri di Martina, mi sembra che se uno non la pensa come te sul successo non capisca nulla.

Tu sei disposto a tutto per il successo? Ok, bravo, ma non tutti la pensano come te.

l'espressione massima di altruismo è attuabile solo da chi sta costruendo/ha costruito la propria autorealizzazione personale in ogni suo ambito: lavorativo, sentimentale, sociale.

Jobs non era altruista.

Una figlia non riconosciuta, ha rubato l'idea al suo amico, ha delocalizzato l'industria in Cina sfruttandone tutti i vantaggi della poca (O nessuna) sicurezza del lavoro, sottopagandoli.

Poi, se a te piace ed è il tuo idolo, non c'è problema, ma visto sopra puoi permettere che non tutti la pensino come te sul successo?

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martina

Ci sono corsi di laurea dove se non hai una sovvenzione (genitori o borsa di studio) non ti puoi laureare, in quanto non hai il tempo materiale di lavorare. A medicina hai l'obbligo di frequenza alle lezioni e ai tirocini, per cui devi firmare la presenza. Mattino impegnato in ospedale, pomeriggio impegnato a lezione, alla sera devi studiare, perché se pensi di preparare gli esami tutti in sessione non vai oltre l'esame di anatomia, che non superi ovviamente. Ci sono professori che se non hai la media superiore a 29 non ti danno la tesi, colleghi che ti pugnalano alle spalle appena riescono e medici ospedalieri che ti usano come pezza da piedi senza insegnarti neanche a prendere la pressione, quando in realtà vengono pagati per darti una "formazione pratica" che in Italia non esiste. Si tratta di una corsa ad ostacoli lunga sei anni, che inizia con uno sbarramento e finisce con uno sbarramento più duro del primo. Quindi "solo il nostro dovere" un cazzo, parla di ciò che sai.

Detto ciò capisco che il capitalismo ti faccia schifo, ma sappi che tu ci vivi dentro, ne usi i prodotti e produci capitale per altre persone, che tu lo voglia o no, semplicemente stando su questo forum e visualizzando questa discussione. Se fossi coerente con quanto dici dovresti rifiutarti di far parte di questo.

Tu studente di medicina hai appena parlato di come quelle persone che si potrebbero in qualche modo definire nel loro contesto ''arrivate'' o di ''successo'' (medici ospedalieri o professori) ti trattano come una pezza da piedi.

Magari sono in quella posizione perché hanno fatto le scarpe a qualcuno... a te per esempio.

Riguardo a non poter lavorare perche' senno' non puoi laurearti in medicina... e quindi? Non ho capito cosa volevi dire.

Penso che dovresti ritenerti fortunato ad avere una famiglia alle spalle che ti permette di poterti ''fare il mazzo a medicina''.

Qui è stato chiesto perché le persone di successo possono non godere di così tanta stima. E io ho dato la mia interpretazione.

@phoenix

La mia non è una visione pessimistica. È una visione realistica.

@comeback

Sul fatto di far parte della filiera, non ci posso fare nulla, non posso cambiare il sistema. E il fatto che io ne faccia parte, non vuol dire che io non possa criticarlo.

Sono qui comoda con l elettricità, l acqua calda e la pancia piena, perché sto togliendo delle risorse a qualcuno. Godo di queste cose perché ho avuto il culo di non nascere nel Togo o nel Congo. Posso nel mio piccolo limitare l acquisto di alcune cose.

Il successo non è perdonato quando si esplica in quattrini. Ribadisco che per me chi fa i soldi, in qualche modo li toglie ad altri.

Il successo privato, quello dell impiegato del catasto o del prete o dell operaio che si sente realizzato perché trova la sua dimensione nella pittura o nelle scalate in montagna, a me non sembra desti invidia o cattiveria.

Modificato da martina
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gelsomino

E se essere "cattivi" o essere "buoni" fosse un prodotto dell'ambiente e del sistema, tanto quanto essere affamati?

La tua osservazione e' intelligente, pero' parte da un "presupposto sbagliato" di fondo , almeno e' quello che intuisco da come esponi il tuo pensiero.

Il presupposto sbagliato di ofondo e' che, tu pensi che il sistema sia qualcosa formato da tantssime piccolissime cosettine che hanno lo stesso peso in parti uguali, e che quindi possa essere democratico ,egalitario ...

Invece il sistema come lo chiami te, e0 un qualcosa fatto, da entita' oligarchiche,elitarie che farebbero di tutto per mantenere il loro status quo, status quo che il piu' delle volte implica il vivere male,o addirittura soccombere, di parecchi per permettere lo stile di vita di un appartenente appunto a questa oligarchia,quello che ho scritto adesso va un po' ad avvalorare la "teoria" di MARTINA sullo spostamento di risorse, sulla allocazione,piu' o meno manipolata, delel risorse, naturalmente che sta ai vertici della piramide, per svariati motivi, di cui adesos non ho voglia di parlare, nonm parla di status quo , che sa tanto di non politically correct, di superbia overparte,uberalles,ma parla , ed hanno un ufficio stampa coi controcaszzi,posso assicurartwelo,parla di "diritti acquisiti".

Tornando un po' ai conti delal serva, quelli per fare la spesa per pranzo e cena,che vuol dire questo???

Vuol dire tante cose che pero' e' un po' lunghetto spiegare tutte qua ed adesso,vuol dire per esempio che il malato di cancro avrebbe il diritto, non acquisito ma addirittura naturale, di farsi una tac in tempi brevi per non far andare il tumore a crescere e mangiarselo vivo, ma questo molte volte va a toccare il diritto acquisito di qualcun altro che specula sulla lista d'attesa.......

Raga scusate io mi fermo qua,perche' mi sto incazzando ....scusate motivi personali...io petr il momento mi fermo qua...

ps... solo un altra cosa in risposta all'utente che parlava degli studenti di medicina ,che invitava gli altri a parlare ssolo di cio' che sanno ecco... si e' dimenticato di dire una cosettina, che io SO', IO SO (cit), che lo studente di medicina potrebeb stare impegnato tutto il giorno anche la notte per conseguire la laure in medicina e chirurgia, ma tutto l'impegno profuso,anche se fosse monetizzabile,non potrebbe ripagare tutto quello che c'e' dietro il corso di studi,tutto quello che serve a fargli conseguire il titolo, che viene sponsorizzato dallo stato italiano ...dal SISTEMA,anche dalle tasse di chi non ha passato i test d'ingresso.

saluti

pps.. solo unaltra cosa... chiedetevelo sempre quando una cosa vi srmbra non corretta,ingiusta ,infame.... CUI PRODEST???

Modificato da gelsomino
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Phoenix10

A parte la congruenza di alcune nostre idee (non mi importa), questa parte è estremamente necessaria.

Chiunque di noi decide di lavorare su se stesso e dedicarsi alla crescita personale, inevitabilmente si auspica una grande autorealizzazione e di riflesso il successo.

L'aspetto più bello ed è quello che hai evidenziato, è che l'autorealizzazione oltre che rientrare nella sfera privata sfocia nell'altruismo. Questo è un passo bellissimo.

Tra l'altro, la maggiorparte delle persone rifiuta l'altruismo da coloro che vedono in condizione peggiore della loro.

Ne ho avuto esperienza diretta nella mia stessa famiglia, oltre che in altre circostanze (e poi confermata da libri letti successivamente).

Quando facevo qualcosa o provavo a migliorare le persone vicino a me, dando loro la precedenza (nonostante avessi molti problemi a cui pensare), queste persone respingevano il mio aiuto, o lo accettavano sgradevolmente.

Questo perchè c'è un meccanismo psicologico che agisce in questi casi: chi si trova in una data condizione e riceve una forma d'aiuto (verbale/materiale/morale ecc.) da un individuo che reputa in una condizione psicologica/materiale peggiore, sente di approfittarsi di una persona più bisognosa provando un forte senso di disagio che sfocia in fastidio, poichè è la medesima "persona bisognosa" ad aver messo l'altra in questa condizione imbarazzante. Al fastidio si accompagna l'irritazione qualora interpreti inconsciamente di essere considerato in uno status inferiore dalla "persona bisognosa", e conseguenti reazioni piccate o persino rabbiose.

Lo stesso meccanismo lo si rileva nella seduzione: la donna respinge l'uomo che si mostra bisognoso nei suoi confronti. Tra le ragioni, ci sono anche (soprattutto?) quelle sopradescritte: sente il disagio di approfittarsi di una persona debole, e prova irritazione al pensiero che questo tipo di uomo pensi ad avere una relazione con lei anzichè a migliorare sè stesso.

Da quando do la precedenza al mio automiglioramento e alla mia realizzazione, sulla scia del mio esempio gli altri mi ascoltano di più, desiderano il mio aiuto e lavorano al loro di automiglioramento. Sto aiutando nel mio piccolo gli altri molto più di quanto abbia mai fatto prima, cosa che sarebbe stata impossibile se mi fossi intestardito a comportarmi come mi sono sempre comportato: un beta egocentrico che credeva di sapere tutto e che deva a priori la precedenza agli altri.

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Phoenix10

E la tua frutta, la tua insalatina? Chi la raccoglie secondo te? Il supermercato? O forse qualche lavoratore sottopagato?

La filiera di produzione della tua auto ha seguito tutto il processo che ti attendi? Sicura anche dei tuoi vestiti?

Se la tua macchina è una tedesca, non avrai lavoratori sottopagati.

Se compri un IPhone hai la certezza che ci saranno stati lavoratori sottopagati (A meno che non parliamo dei primi IPhone costruiti in USA).

Sicura anche dei tuoi vestiti?

Cosa centra?

Ovvio che non posso controllare tutto, ma infatti a volte quando una casa di produzione fà qualche porcata (Grossa e che viene alla luce) scatta il boicottaggio.

Però discorso diverso è comprare un paio di Jeans non sapendo (O comunque ipotizzando che qualcuno sia sfruttato) un altro conto è essere un "cacciatore di teste" quelli che per lavoro/seccesso devono licenziare più persone possibili, e più persone hanno licenziato più vengono pagati.

Io un lavoro così non lo farei nemmeno per 20mila euro al mese.

Etica? Ipocrisia? Non lo sò, chiamala come vuoi, ma non riuscirei a guardarmi allo specchio dopo aver levato un lavoro a migliaia di famiglie.

Continui a dimostrare di vedere solo bianco e nero, e giri al largo da dare risposte esaurienti alle domande e alle considerazioni di chi ti scrive.

Hai una visione ultrapessimistica, limitante, degradante, snobbistica e offensiva del mondo.

Io mi trovo daccordo con i pensieri di Martina, mi sembra che se uno non la pensa come te sul successo non capisca nulla.

Tu sei disposto a tutto per il successo? Ok, bravo, ma non tutti la pensano come te.

l'espressione massima di altruismo è attuabile solo da chi sta costruendo/ha costruito la propria autorealizzazione personale in ogni suo ambito: lavorativo, sentimentale, sociale.

Jobs non era altruista.

Una figlia non riconosciuta, ha rubato l'idea al suo amico, ha delocalizzato l'industria in Cina sfruttandone tutti i vantaggi della poca (O nessuna) sicurezza del lavoro, sottopagandoli.

Poi, se a te piace ed è il tuo idolo, non c'è problema, ma visto sopra puoi permettere che non tutti la pensino come te sul successo?

Druid, hai fatto confusione.

Io non ho parlato di Jobs (né conosco bene la sua vita), né ho mai detto che sono disposto a tutto per il successo.

Quello che sto spiegando è che è profondamente sbagliato e pericoloso, sia per gli altri sia per sé stessi, affibiare etichette alle persone. Sei ricco? Quindi sei ladro. Sei povero? Sei onesto.

Non è così. Fortunatamente.

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mendax
Tu sei disposto a tutto per il successo? Ok, bravo, ma non tutti la pensano come te.

secondo me non è questo che si sta dicendo. Tutti noi facciamo parte di un sistema globale da cui non possiamo sottrarci. Ogni volta che apriamo una pagina internet facciamo guadagnare qualcuno, ogni volta che clicchiamo su un sito facciamo guadagnare qualcuno. Noi siamo parte di un sistema che è costruito in modo disumano, che opprime e fa morire di fame quasi 1 miliardo di persone nel mondo. L'1% della popolazione mondiale possiede una ricchezza pari a quella del restante 99% messa insieme, e siamo fermamente convinti che una piccola parte dell'umanità possa vivere così alla grande da poter usare acqua potabile per scaricare le proprie feci mentre la maggior parte non ha acqua potabile nemmeno per bere: pensiamo che questo debba essere senza un prezzo, che invece arriverà, indubbiamente arriverà.

Ma in tutto ciò noi non decidiamo niente, è tutto automatico, è tutto già programmato, l'anno prossimo uscirà il nuovo iPhone 8 e sarà sicuramente il miglior iPhone mai prodotto prima.

Questi però sono discorsi ben al di sopra della nostra sfera di intervento (a meno che voi siate Bill Gates, in tal caso tanta stima).

Qui si parla di successo personale, di cose molto più vicine alla nostra realtà quotidiana, per esempio nel mio caso: se c'è un concorso per un posto da assistente medico in un ospedale prestigioso, io partecipo al concorso, lo vinco, ottengo il posto. Ho tolto il posto a tutti gli altri candidati. Ho avuto più successo di loro. Gli ho fatto un torto? Manco per sogno. Loro quel posto non lo meritavano, e io non merito la loro invidia né il loro odio per essere stato migliore di loro e aver ottenuto ciò per cui ho faticato.

solo un altra cosa in risposta all'utente che parlava degli studenti di medicina ,che invitava gli altri a parlare ssolo di cio' che sanno ecco... si e' dimenticato di dire una cosettina, che io SO', IO SO (cit), che lo studente di medicina potrebeb stare impegnato tutto il giorno anche la notte per conseguire la laure in medicina e chirurgia, ma tutto l'impegno profuso,anche se fosse monetizzabile,non potrebbe ripagare tutto quello che c'e' dietro il corso di studi,tutto quello che serve a fargli conseguire il titolo, che viene sponsorizzato dallo stato italiano ...dal SISTEMA,anche dalle tasse di chi non ha passato i test d'ingresso.

non me lo sono affatto dimenticato. E quindi? per tutti i corsi di laurea è così. Le tasse universitarie coprono solo la minima parte delle spese, il resto viene coperto dalle tasse di tutti i cittadini, compresi quelli che non vanno all'università e non mandano i figli all'università. Così come per ogni cittadino esiste una quota fissa di spese sanitarie, ma alcuni cittadini ne usano di più di altri, togliendogli risorse. Si chiama solidarietà sociale. Tieni conto che in alcuni Paesi l'università è totalmente gratuita.

Tu studente di medicina hai appena parlato di come quelle persone che si potrebbero in qualche modo definire nel loro contesto ''arrivate'' o di ''successo'' (medici ospedalieri o professori) ti trattano come una pezza da piedi.

Magari sono in quella posizione perché hanno fatto le scarpe a qualcuno... a te per esempio.

Mors tua vita mea.

Riguardo a non poter lavorare perche' senno' non puoi laurearti in medicina... e quindi? Non ho capito cosa volevi dire, sul serio.

Penso che divresti ritenerti fortunato ad avere una famiglia alle spalle che ti permette di poterti ''fare il mazzo a medicina''.

Qui è stato chiesto perché le persone di successo possono non godere di così tanta stima. E io ho dato la mia interpretazione.

So benissimo di essere molto fortunato.

Hai scritto tu che chi studia se è sostenuto dalla famiglia e non lavora fa "solo il proprio dovere", cosa su cui io sarei anche d'accordo in linea di massima. Ti ho solo sottolineato che ci sono facoltà in cui non hai scelta, devi fare solo quello a tempo pieno, ed è un lavoro a tutti gli effetti.

Modificato da mendax
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