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Il successo non è perdonato


comeback

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gelsomino

non esistono i santoni nel sistema naturale, esistono i ruoli che se sono utili e funzionali prosperano (tutti) altrimenti si autoregolano per cambiare o morire

non esiste la gara di raccolta bacche per stabilire chi deve essere il puffo raccoglitore

puffo raccoglitore lo diventa perchè viene apprezzato quando lo fa e quando lo fa lui tutti mangiano di più e lo onorano per questo

puffo forzuto è più bravo a menare, e quando mena tutti sono più al sicuro e lo onorano per questo

non gli danno da fumare le canne

Domanda cattiva ,son curioso, cosa succede a chi nella comunita' non e' funzionale ad esempio uno storpio; si autoregola e si getta da una specie di rupe TARPEA o cosa...viene lapidato ... si provoca un overdose di erba/morfina ...va a morire nel cimitero degli storpi... il suo cadavere viene usato per fare lezioni di anatomia cosi' da avere finalmente una utilita' allo scopo/bene comune?!?

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-Grey-

(Ho citato un pezzo a caso solo per non citare tutto)

Ci sono molti spunti interessanti in quello che dici, Grey. Però vorrei porti una domanda/obiezione.

Davvero è applicabile il meccanismo di quando eravamo in gruppi di 10/50/200 persone (oltretutto probabilmente imparentate) a una città di mezzo milione di persone? E a uno stato di 60 milioni? E a un continente da 750 milioni? E a un pianeta da 7 miliardi?

A me sembra che quel meccanisco non sia replicabile su larga scala, anzitutto perché si ha spesso a che fare con persone che non conosciamo e che non ci assomigliano.

Inoltre non mi sembra che l'uomo moderno si comporti in modo sostanzialmente diverso da come potessero fare i nostri antenati. Le guerre non sono un'invenzione moderna, cambiano le scale e gli armamenti, ma l'uomo (e anche i primati) è intrinsecamente violento e crudele. Prendiamo per esempio la guerra degli scimpanzé nel Gombe (che ricordo fu una faida tra due fazioni di uno stesso gruppo) o l'esperimento carcerario di Stanford (forse meno calzante perché effettuato su uomini moderni).

7 miliardi di persone sono 7 comunità da 1 miliardo che interagiscono socialmente tra loro, come 7 persone, come una comunità di 7 (miliardi di) persone

1 miliardo di persone sono 1000 società da 1 milione che interagiscono come una comunità di 1000 (milioni di) persone

1 milione di persone sono 1000 gruppi da 1000, interagiscono come una comunità di (di nuovo) 1000 (migliaia di) persone

1000 persone sono 10 tribù da 100, interagiscono tra lor come una comunità da 10 (centinaia di) persone

100 persone sono 100 gruppi da 1 persona, quindi miliardi e miliardi di cellule, e interagiscono tra loro come una comunità di 100 persone (o 100 comunità da 7 miliardi di cellule)

è ovvio che non c'è mai niente di perfetto e pulito al 100% in natura, ma non c'è nemmeno in una tribù di 30 persone

il punto non è tanto che si possa o debba interagire in 7 miliardi

è che la direzione è di una regolamentazione disfunzionale con la pretesa (delirante) di stabilire razionalmente e scrivere nero su bianco delle regole valide per tutti (cosa che infatti non si riesce a fare lo stesso)

non sta scritto in nessuna bibbia che ognuno di noi deve interagire con tutti gli altri 7 miliardi

l'interazione avviene se c'è una necessità, un'utilità, un guadagno, altrimenti non avviene,

è per questo che le guerre sono un'invenzione

per vedere una guerra tra animali o tra sistemi premonetari devi prendere due gruppi da 10 uomini dai due lati opposti del mondo e sbatterli nel panico, impauriti, e in situazione di pericolo in un fosso dove stanno stretti e forzatamente a contatto

ci sono diversi studi che dimostrano che la violenza delle persone in gruppo monta per mancanza di spazio fisico (non risorse, ma proprio metri quadrati)

ma la violenza non c'entra niente con l'autoregolazione della comunità

anzi, è uno dei mezzi principali di autoregolazione, la violenza non è il male, è uno strumento che serve a regolare un sistema e che in un sistema naturale non è quasi mai mortale

è uno strumento, come un coltello o un cuscino, non è buona o cattiva, dipende come la si usa

in un sistema autoregolante si usa per correggere la rotta degli individui che operano in modo disfunzionale al sistema e al bene della comunità

nel sistema in vigore, diventa diventa sfogo, omicidio, bullismo, rapina, stupro, genocidio...

nel sistema in vigore un cuscino diventa un mezzo per soffocare qualcuno e un coltello per sgozzarlo, perchè sei incazzato col tuo capoufficio che ti ha fatto incazzare e per legge al sistema è impedito con la violenza (minaccia di galera) di autoregolarsi, che vorrebbe dire che tutti gli impiegati picchiano il capo e lui impara che deve trattarli con rispetto e la cosa non succede mai più

questo è disfunzionale, che poi andrai a prendere a sberle uno che non ha fatto niente per meritarlo, o nel migliore dei casi ti tieni tutto dentro e distruggi te stesso dall'interno

sbaglia chi crede che le guerre siano un derivato della violenza

lo sono quanto limonare è un derivato del drive in

il drive in è un mezzo che si usa per limonare, non ne è la causa

le guerre sono decise sulla carta, razionalmente, per interessi economici, è necessario anche un certo sforzo per incanalare in quello la violenza umana che ha tutt'altro scopo

checchè ne raccontino gli "informatori" del popolo, le guerre non avvengono perchè 2 comunità hanno da ridire tra loro

avvengono per decisioni pregresse accuratamente studiate da chi non le combatte, tutto il resto sono mezzi, utensili sfruttati per lo scopo

oppure per mancanza di spazio fisico come nel caso di due gruppi che non hanno niente in comune presi e buttati assieme in un fosso in situazione di pericolo e paura

che è quello che succede in palestina da sempre, anche se poi ogni idealista vuole caricare la cosa dei significati che gli fanno comodo (diversi per ognuno oltretutto)

non è un conflitto religioso, filosofico, culturale o mille altre panzane che si raccontano per giustificare questa o quella azione, questa o quella fazione...

ci sono 2 comunità nella spazio di 1, questo è successo

e non ci sono finite per natura, ci sono finite per costrizione violenta imposta da un sistema artificiale

ma è comunque un caso unico

la violenza ha poco o niente a che fare con la guerra

il controllo, quello artificiale, invece sì

la faida del Gombe, per quanto ne so, è anch'essa un caso unico

e addirittura mi pare di ricordare che il primo scimpanzè morto che ci è scappato che era ll'inizio degli anni 70, fosse in assoluto il primo caso documentato di uccisione inter specie tra scimpanzè, le cui società si studiavano da oltre 100 anni

significa che in (almeno) 100 anni tra tutte le comunità di scimpanzè non c'è mai stato un morto per nessun tipo di conflitto

e, come abbiamo detto, non è che agli scimpanzè (come all'uomo) manchi la violenza, anzi...

eppure niente morti, niente guerre, eccetto quel caso unico che può essere paragonato alla palestina

l'esperimento carcerario di Stanford, invece, non solo non sostiene a tesi secondo cui il sistema vigente sia naturale e ottimale, ma anzi, dimostra il contrario

tutto ciò che mette in evidenza è la violenza intrinseca degli esseri umani, che come abbiamo detto, non c'era certo bisogno di un esperimento a dimostrarlo

ma il sistema è stato imposto, con la forza, da un'autorità artificiale superiore che arbitrariamente (e artificialmente) ha diviso una comunità in 2 diverse, con netta disparità e impedendo (sempre con la forza artificiale) l'autoregolazione

per di più è un sistema artificiale di separazione imposto all'interno di un altro sistema artificiale (carcere) all'interno di un altro sistema artificiale (stato) quindi non ha proprio niente a che vedere con il sistema naturale, neanche con il binocolo

è come la guerra tra Hutu e Tutsi, esattamente lo stesso principio

è un'imposizione artificiale attuata impedendo l'autoregolazione naturale del sistema

certo che ne nasce una guerra

comunque non è che non succedano in natura, chiariamolo, ma sono casi unici, rarissimi, e sono dei bug del sistema naturale che non ne è immune

si tratta di eccezioni (in rapporto di miliardi di miliardi contro uno)

non si tratta della regola

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-Grey-

Domanda cattiva ,son curioso, cosa succede a chi nella comunita' non e' funzionale ad esempio uno storpio; si autoregola e si getta da una specie di rupe TARPEA o cosa...viene lapidato ... si provoca un overdose di erba/morfina ...va a morire nel cimitero degli storpi... il suo cadavere viene usato per fare lezioni di anatomia cosi' da avere finalmente una utilita' allo scopo/bene comune?!?

dov'è che sarebbe cattiva questa domanda? XD

non è cattiva, ma è mal formulata, quindi un po' complicata

andrebbe divisa in una serie di domande scindendo casi diversi

un po' alla veloce:

innanzitutto "storpio" non è sinonimo di "disfunzionale" o "non funzionale" per la comunità (che sono due cose diverse)

uno storpio può benissimo essere estremamente funzionale

solo se, guarda caso, il suo handicap gli rende impossibile fisicamente espletare il suo (unico, perchè potrebbe averne diversi, di solito è così) talento, allora non è funzionale

ma non è un individuo disfunzionale (dannoso), è un individuo non funzionale (inutile), che è diverso

nel caso di un individuo non funzionale (quindi inutile per la comunità) principalmente 2 possibilità:

1) nel caso di una comunità ricca, con sovrabbondanza di risorse che possa permettersi di accollarsi un individuo non produttivo, continuerà ad essere parte della comunità come accollo, che non vuol dire che sia inutile, è cmq una riserva di DNA, può portare avanti la linea genetica dei suoi genitori, ecc... e può finire a fare compiti superflui e di poco conto che potrebbe fare un cane o una scimmia, ma si risparmiano le cure e il cibo per un cane siccome c'è lui che già ne ricopre le funzioni, e almeno può fare qualcosa per cui venire ringraziato e lodato, potendo così innescare il loop feedback positivo

2) nel caso di una comunità che stenti a sopravvivere in mancanza di risorse, semplicemente muore. Non viene ucciso da nessuno, non viene emarginato o esiliato dalla comunità; è una cosa che succede e basta, o perchè semplicemente non c'è cibo per tutti e se deve morire uno quello a cui non si da da mangiare non è certo il cacciatore o il contadino, ma quello che non è produttivo, oppure perchè, al fine di sopravvivere in carenza di risorse attua comportamenti egoisti disfunzionali alla comunità come rubare cibo agli altri ed essendo più debole non può reggere all'autoregolazione in qualunque forma, violenza fisica o emarginazione sociale

invece nel caso di un individuo disfunzionale (cioè dannoso per la comunità)

se può agire di nascosto e ci riesce, ci sarà un eventuale periodo in cui nulla accade in superficie, a seconda di quanto per le lunghe può tirarla senza farsi sospettare (non solo scoprire, ma nemmeno sospettare) di durata variabile

alla fine avverà la soluzione violenta (fisica o sociale) nel qual caso:

se venisse punito con violenza fisica sufficiente, potrebbe semplicemente morire

in caso di emarginazione sociale e allontanamento dalla comunità, invece potrebbe:

1) sopravvivere per un certo tempo da solo di fame e stenti, o abbastanza tranquillamente se si trovi in un luogo ricco di risorse

2) fare ammenda riparando il danno arrecato alla comunità e mostrando intenzione a non reiterare il comportamento, a cui la decisione spetterà alla comunità

3) unirsi a una comunità diversa

4) tentare di avviare una nuova comunità fondandola a partire da sè stesso e una compagna, o altri individui solitari\scontenti\emarginati

poi, le possibilità nell'universo sono infinite, quindi potrebbero esserci casi eccezionali per qualsiasi cosa, ma principalmente gli esiti più ovvi e frequenti sono questi

Modificato da -Grey-
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Teoph

Grey, ho trovato questo studio che afferma che i tassi di aggressioni sono molto superiori negli scimpanzé, metre i tassi di ucciosioni sono molto simili a quelli umani.

Credo sia interessante. Appena avrò tempo gli darò una lettura completa

http://blog.michael-lawrence-wilson.com/wp-content/uploads/2014/01/10.-Wrangham-et-al-2006.pdf

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comeback
Inviato (modificato)

"Il successo non e' definitivo, il fallimento non e' fatale: cio' che conta e' il coraggio di andare avanti". (Winston Churchill)

Riparto da questa frase che sintetizza (al meglio) il mio pensiero.

Successo/fallimento sono condizioni del momento, del contesto, ciò che conta è l'attitudine.

Forse se posso appuntare qualcosa di estremamente negativo alla società e alla cultura italiana, è il terrore del fallimento.

Le persone sono visceralmente terrorizzate dalla paura di fallire. Pensano che sia qualcosa di negativo, di vergognoso, e per molti noto che la paura è proprio quella di "esporre" il proprio fallimento agli altri. Rendersi in altri termini, "giudicabili". Da chi poi?

Le persone preferiscono paraddosalmente procedere per anni senza far nulla, e ribadisco nulla, nella propria vita pur di non rischiare, pur di non rischiare il fallimento. Pensano che la loro immensa sonnolenza sia accortezza, o scaltrezza, pensano che procedendo nella loro apatia esistenziale sia la soluzione più intelligente.

Mi riferisco ad una infinità di persone che oggi sono intrappolate nella loro zona confort, e sono nelle sabbie mobili in tutti gli ambiti della vita (lavoro, studio, sentimentale, relazionale, sociale).

Amo parlare con le persone, lo faccio senza invadenza e senza la minima presunzione.

Chiedo loro : perchè non cerchi ciò che vuoi?

A volte ricevo delle risposte piuttosto curiose.

Alcuni mi dicono che sono troppo vecchi per farsi nuovi amici, altri che se hanno degli amici di merda è perchè vivono in un posto di merda o perchè son stati sfigati ai tempi di scuola e se li sono trascinati. Altri si intrattengono da anni con persone che non stimano e non rispettano.

Alcuni non studiano o non hanno proseguito gli studi perchè "io non ho soldi per permettermi l'università" e poi te li ritrovi a non cercar lavoro o sempre presenti agli aperitivi, o a buttar via soldi in banalità che io definirei semplicemente 'vizi'. Poi se qualcuno riesce a concludere gli studi, inevitabilmente cadono nel luogo comune "quel tipo li' è ricco" o "dai però la laurea non gli servirà a nulla".

Allo stesso modo noto che nel campo seduttivo, molti afc giocano a prendere per il culo non dico il Pua di turno ma quello che si sbatte nel cercar figa e ho visto persino qualcuno "in live" gioire dopo aver visto un "ragazzo propositivo" prendere un "no" da una tipa. Ti si girano vicino per dire quasi compiaciuti "ho fatto bene io a non provarci con quella tipa, sai...avrei fatto una brutta figura" .

Il ragazzo proposito però nel lungo termine vincerà sempre, lui è uno dritto, bello tosto e non si rassegna.

L'Afc fa costanti lotte col suo polso da anni.

Quindi non credo al successo (inteso sempre come una condizione di realizzazione di se stesso) come un fatto "accidentale" ma in genere più che meritocratico.

Credo che il fallimento sia costruttivo e funzionale al successo, e sia una categoria stessa del successo.

Il problema (per loro) sono quelli che non ci provano nemmeno.

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  • 3 settimane dopo...
ganimede

Ci si può nascondere dietro qualche libro, diventare gloriosi eroi da tastiera o far passar per buona qualche storia emozionante e verosimile ascoltata chissà dove, ma chi conosce cosa vuol dire ricercare il successo, sa che dietro tutto questo c'è molto di più che una sfida facile o una ricerca presuntuosa.

La crescita personale non è un cammino di ovvietà, riparti da solo, solo nella tua determinazione, nel tuo sogno, nel miraggio di costruire una prospettiva di te stesso più completa. Lavori su molti aspetti, sperimenti, ricerchi, prendi porte sul naso e sei ancora solo, gestisci i periodi duri, le amarezze, gioisci dei successi ottenuti, ami la vita.

Il successo non è necessariamente soldi o privilegi, questi sono conseguenze di chi sa sfruttare l'energia prodotta dalla crescita, avere successo significa migliorare se stesso, ampliare il network, condividere emozioni con donne, nuovi amici, conoscenti.

C'è una verità di fondo però.

La gente ti perdona tutto, tranne il successo.

Perchè?

credo dipenda da come ti poni , o meglio da come ti percepiscono , gli altri...se sei stato in grado di intrecciare rapporti basati innanzitutto sul rispetto e sulla valorizzazione delle persone con le quali hai a che fare potresti trovarti nella incredibile situazione di vederli tifare per te e gioire dei tuoi successi...se invece percepiscono distacco e disinteresse o peggio competizione "cattiva" (quella messa in atto con ogni mezzo per sopraffare il prossimo...), se nel rapportarti al prossimo non hai dato importanza alla valorizzazione e al rispetto della persona che hai di fronte...il meglio che ti possa capitare è effetivamente indifferenza verso i tuoi siuccessi.,..ma più spesso invidia e speranza che le cose ti vadano male...porsi verso gli altri con rispetto e valorizzazione facendoli sentire pari a te, condiidendone entusiasmi ed inquietudini indipendentemente dalla differenza di status credo sia l'antidoto migliore per scongiurare invidie e "malocchi" :lol:

Modificato da ganimede
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  • 3 settimane dopo...
MF22

dov'è che sarebbe cattiva questa domanda? XD

non è cattiva, ma è mal formulata, quindi un po' complicata

andrebbe divisa in una serie di domande scindendo casi diversi

un po' alla veloce:

innanzitutto "storpio" non è sinonimo di "disfunzionale" o "non funzionale" per la comunità (che sono due cose diverse)

uno storpio può benissimo essere estremamente funzionale

solo se, guarda caso, il suo handicap gli rende impossibile fisicamente espletare il suo (unico, perchè potrebbe averne diversi, di solito è così) talento, allora non è funzionale

ma non è un individuo disfunzionale (dannoso), è un individuo non funzionale (inutile), che è diverso

nel caso di un individuo non funzionale (quindi inutile per la comunità) principalmente 2 possibilità:

1) nel caso di una comunità ricca, con sovrabbondanza di risorse che possa permettersi di accollarsi un individuo non produttivo, continuerà ad essere parte della comunità come accollo, che non vuol dire che sia inutile, è cmq una riserva di DNA, può portare avanti la linea genetica dei suoi genitori, ecc... e può finire a fare compiti superflui e di poco conto che potrebbe fare un cane o una scimmia, ma si risparmiano le cure e il cibo per un cane siccome c'è lui che già ne ricopre le funzioni, e almeno può fare qualcosa per cui venire ringraziato e lodato, potendo così innescare il loop feedback positivo

2) nel caso di una comunità che stenti a sopravvivere in mancanza di risorse, semplicemente muore. Non viene ucciso da nessuno, non viene emarginato o esiliato dalla comunità; è una cosa che succede e basta, o perchè semplicemente non c'è cibo per tutti e se deve morire uno quello a cui non si da da mangiare non è certo il cacciatore o il contadino, ma quello che non è produttivo, oppure perchè, al fine di sopravvivere in carenza di risorse attua comportamenti egoisti disfunzionali alla comunità come rubare cibo agli altri ed essendo più debole non può reggere all'autoregolazione in qualunque forma, violenza fisica o emarginazione sociale

invece nel caso di un individuo disfunzionale (cioè dannoso per la comunità)

se può agire di nascosto e ci riesce, ci sarà un eventuale periodo in cui nulla accade in superficie, a seconda di quanto per le lunghe può tirarla senza farsi sospettare (non solo scoprire, ma nemmeno sospettare) di durata variabile

alla fine avverà la soluzione violenta (fisica o sociale) nel qual caso:

se venisse punito con violenza fisica sufficiente, potrebbe semplicemente morire

in caso di emarginazione sociale e allontanamento dalla comunità, invece potrebbe:

1) sopravvivere per un certo tempo da solo di fame e stenti, o abbastanza tranquillamente se si trovi in un luogo ricco di risorse

2) fare ammenda riparando il danno arrecato alla comunità e mostrando intenzione a non reiterare il comportamento, a cui la decisione spetterà alla comunità

3) unirsi a una comunità diversa

4) tentare di avviare una nuova comunità fondandola a partire da sè stesso e una compagna, o altri individui solitari\scontenti\emarginati

poi, le possibilità nell'universo sono infinite, quindi potrebbero esserci casi eccezionali per qualsiasi cosa, ma principalmente gli esiti più ovvi e frequenti sono questi

Dipende anche da come viene concepita la disabilità nella società, diciamo che la cosa è relativa al contesto in cui viene proposta.

Senza considerare la differenza socio-economica, prendiamo questo esempio: neonato nasce senza un braccio.

- contesto 1: famiglia che vive in pianura, agricoltori da generazioni (il che non vuol dire, per forza, educazione limitata), abituati al lavoro nei campi. Senza andare troppo lontano, basta pensare a qualche paese della Sardegna o della Pianura Padana.

È chiaro che il contesto porta ad avere un feedback preciso: magari i genitori si aspettano continui la tradizione di famiglia. Di base è normale che quella disabilità sia limitante.

-contesto 2: famiglia che abita in una grande città, genitori avvocato e dottore (anche qui, non si parla di educazione migliore ma diversa rispetto al contesto 1). A 2 anni gli mettono una protesi, il contesto sociale in cui cresce (con le normali e dovute incombenze) non propone un feedback negativo, può diventare avvocato/dottore/ingegnere/architetto.

È chiaro che potrebbe fare ugualmente anche nel primo caso, ma l'ottica dell'ambiente in cui cresce e vive è diversa. Per questo dico che questa funzionalità/disfunzionalità/non funzionalità dipende molto dal contesto.

Modificato da MF22
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-Grey-

contesto 3: indipendentemente dall'estrazione sociale e tipologia di attività primaria del gruppo, assieme al notare che il bambino è senza un braccio si nota (ad esempio) che è molto intelligente, e invece che metterlo a zappare la terra o operare pazienti, dove sarebbe improduttivo e condannato all'inferiorità e conseguente infelicità, gli si fa pianificare i cicli di semina\raccolta o gestire il bilancio finanziario della clinica, cose in cui la mancanza di un braccio non ha nessuna influenza negativa mentre la superiore intelligenza ha un'influenza positiva con maggiore resa e produttività nel ruolo e nel ruolo di tutti gli altri che dipendono da quel ruolo.

Significa che un'efficace pianificazione di semina e raccolta fatta dall'uomo senza un braccio significa il 10% di grano in più sulla tavola di ogni singolo zappatore, a parità di lavoro, o inferiorità di lavoro addirittura se la gestione è ottimale, come significa il 10% in più in busta paga per ogni chirurgo una gestione finanziaria efficiente dell'ospedale.

Ora, è vero che l'uomo in particolare non zappa e non opera, ma dal suo ruolo, del tutto diverso, tutti hanno da guadagnarci un 10%

questo 10% basta renderlo un 9% e che ognuno metta il suo 1% come pagamento per il ruolo gestionale, e in una comunità di 100 contadini\medici anche il gestore nato senza un braccio ha il suo 100% di ritorno

con un guadagno per tutti, oltre che per se stesso

è solo uno di infiniti possibili esempi

non dipende molto dal contesto

dipende completamente dal contesto

ma non nel senso che i contadini non possono farlo mentre i medici sì

può farlo qualsiasi gruppo organizzato di qualsiasi natura

il "contesto" non è dato dall'attività o le attività

ma dal modo in cui è autogestita la comunità

il contesto è andare avanti per inerzia su dei preconcetti sbagliati (esempio il nostro sistema scolastico) insistendo sul fatto che scimmie e pesci devono salire sullo stesso albero con la stessa efficacia ed essere etichettati come superiori o inferiori in base a quello

oppure il contesto è avere sufficiente intelligenza e plasticità comune da valorizzare le risorse a disposizione mettendole dove rendono di più

anche una pepita d'oro non vale niente se viene servita su un piatto come cibo

è il caviale non vale niente come moneta

il ristorante di successo mette il caviale nei piatti e l'oro in cassaforte

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MF22

contesto 3: indipendentemente dall'estrazione sociale e tipologia di attività primaria del gruppo, assieme al notare che il bambino è senza un braccio si nota (ad esempio) che è molto intelligente, e invece che metterlo a zappare la terra o operare pazienti, dove sarebbe improduttivo e condannato all'inferiorità e conseguente infelicità, gli si fa pianificare i cicli di semina\raccolta o gestire il bilancio finanziario della clinica, cose in cui la mancanza di un braccio non ha nessuna influenza negativa mentre la superiore intelligenza ha un'influenza positiva con maggiore resa e produttività nel ruolo e nel ruolo di tutti gli altri che dipendono da quel ruolo.

Significa che un'efficace pianificazione di semina e raccolta fatta dall'uomo senza un braccio significa il 10% di grano in più sulla tavola di ogni singolo zappatore, a parità di lavoro, o inferiorità di lavoro addirittura se la gestione è ottimale, come significa il 10% in più in busta paga per ogni chirurgo una gestione finanziaria efficiente dell'ospedale.

Ora, è vero che l'uomo in particolare non zappa e non opera, ma dal suo ruolo, del tutto diverso, tutti hanno da guadagnarci un 10%

questo 10% basta renderlo un 9% e che ognuno metta il suo 1% come pagamento per il ruolo gestionale, e in una comunità di 100 contadini\medici anche il gestore nato senza un braccio ha il suo 100% di ritorno

con un guadagno per tutti, oltre che per se stesso

è solo uno di infiniti possibili esempi

non dipende molto dal contesto

dipende completamente dal contesto

ma non nel senso che i contadini non possono farlo mentre i medici sì

può farlo qualsiasi gruppo organizzato di qualsiasi natura

il "contesto" non è dato dall'attività o le attività

ma dal modo in cui è autogestita la comunità

il contesto è andare avanti per inerzia su dei preconcetti sbagliati (esempio il nostro sistema scolastico) insistendo sul fatto che scimmie e pesci devono salire sullo stesso albero con la stessa efficacia ed essere etichettati come superiori o inferiori in base a quello

oppure il contesto è avere sufficiente intelligenza e plasticità comune da valorizzare le risorse a disposizione mettendole dove rendono di più

anche una pepita d'oro non vale niente se viene servita su un piatto come cibo

è il caviale non vale niente come moneta

il ristorante di successo mette il caviale nei piatti e l'oro in cassaforte

Fixed.

Proprio quello a cui volevo arrivare.

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