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3 anni sopra il cielo


Tremp

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^'V'^

Vorrei solo essere più consapevole Aivia.

Sto scoprendo a miei spese che più sai e più aumenta la sete di sapere.

E più aumenta l'ignoranza.

Il sapere è come il diametro di una sfera.

Più lo ingrandisci... Più aumenta la superficie della sfera, che rappresenta le cose che non sai.

Ingrandisci un centimetro e la superficie cresce di molti metri quadrati...o km, a seconda della dimensione.

È una lotta impari.

Però... Posso dirti che delle tre volte che mi son trovato a rischiare la buccia, una volta non pensavo a nulla, tutto troppo veloce.

Due volte non mi è passata davanti la vita e nemmeno le cose che so o credo di sapere, ma le coccole date e ricevute e le persone speciali.

Il sesso e le coccole contengono tutto ciò che è conoscenza.

E qualcosa in più.

E..la qualità delle relazioni è la qualità della vita.

Non sapremo mai niente.

Peggio che Lost.

Ma... Abbiamo un cuore per sentire.

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Brian riesci a prendere per un momento in considerazione le difficoltà che vivo io?

Lavoro 9-18, un bambino piccolo con tutte le esigenze del caso, NESSUN AIUTO.

Nessun tempo per me come individuo.

Secondo te chiedere di tenerlo con lui almeno un giorno a settimana per dare al bambino continuità e per consentire anche a me di prendere una boccata d'aria è rompere le palle?

Chiedere di condividere i problemi o le esigenze del bambino perché a volte io non so come affrontarli e vorrei un confronto/aiuto è rompere le palle?

Ritrovarci entrambi a letto con la febbre e chiedergli di portare lui dalla pediatra perché io non so dove sbattere la testa è rompere le palle?

Credi che una donna smetta di essere tale perché diventa madre?

No.

Eppure se il padre latita il risultato è questo...

Accade anche in coppia.

Qualche volta è anche peggio.

Ricordo mesi interi in cui per farmi una doccia dovevo aspettare che venisse a farmi visita una amica.

Modificato da KrisD
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^'V'^

Ricordo mesi interi in cui per farmi una doccia dovevo aspettare che venisse a farmi visita una amica.

Sì sì, concordo.

E pure per decidermi a pulire casa.

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A proposito di donne contro il femminismo...

https://andreatorquatogiovanoli.com/2016/05/29/il-tabu-femministardo

(Articolo di una donna in un sito di un uomo "cristiano" a modo suo)

E soprattutto viva i maschi uomini e le femmine donne ;)

Modificato da EdoardoG
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A proposito di donne contro il femminismo...

https://andreatorquatogiovanoli.com/2016/05/29/il-tabu-femministardo

(Articolo di una donna in un sito di un uomo "cristiano" a modo suo)

E soprattutto viva i maschi uomini e le femmine donne ;)

bell'articolo, grazie mille!

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A proposito di donne contro il femminismo...

https://andreatorquatogiovanoli.com/2016/05/29/il-tabu-femministardo

(Articolo di una donna in un sito di un uomo "cristiano" a modo suo)

E soprattutto viva i maschi uomini e le femmine donne ;)

Veramente un articolo scorrevole! Mi è piaciuto!

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^'V'^
Il 5/6/2016 at 10:57, EdoardoG ha scritto:

A proposito di donne contro il femminismo...

https://andreatorquatogiovanoli.com/2016/05/29/il-tabu-femministardo

(Articolo di una donna in un sito di un uomo "cristiano" a modo suo)

E soprattutto viva i maschi uomini e le femmine donne ;)

Quell'articolo dice, inconsapevolmente, una bugia.

Ovvero che sia esistito un femminismo che serviva a qualcosa, all'emancipazione.

Lavoro e voto per le donne.

È come se durante la rivoluzione industriale ci fosse stato un movimento di liberazione dai campi agricoli e, siccome la gente è andata in città a lavorare in fabbrica, quel movimento se ne prendesse il merito.

Il processo di introduzione delle donne nel lavoro era già in atto da un pezzo ed era stato permesso dalla rivoluzione industriale e soprattutto fortemente voluto a livello politico (doppio di forza lavoro = salari abbassati alla metà).

Il concetto di voto invece... Non ce lo hanno mai raccontato con onestà.

Verità è che ai maschi e femmine di campagna non importava nulla della cosa pubblica e delle questioni di palazzo.

Ed erano la stragrande maggioranza della popolazione.

Le questioni politiche interessavano a pochi maschi di città.

Sto dicendo che la maggior parte dei maschi non votava.

E alle donne di campagna non fregava nulla, così come alle poche donne di città.

La rivoluzione industriale ha portato maschi e femmine in città attorno alle fabbriche.

Si è andata formando così una classe, quella dei lavoratori, che non aveva nulla a che fare col gender e che voleva rappresentanza (in realtà voleva comandare e avere soldi, ma solo perché far di conto è materia troppo astratta).

Improvvisamente maschi e femmine a cui non era mai importato nulla, volevano votare.

E così fu.

Anche perché rinunciare al numero di voti di metà della popolazione, praticamente tutta facile da condizionare e far partire per la tangente, era folle.

Per lo stesso motivo abbassarono l'età del voto da 21 a 18, perché tra i 18 e i 21 è molto più facile farti credere che Cheguevara sia più buono di Hitler.

In America la Philiph Morris investe un sacco di soldi per la più grande e riuscita operazione di marketing del mondo, raddoppiando i suoi clienti con le donne che sfilano fumando sigarette convinte di stare manifestando per un diritto di voto che era già loro, non diritto, ma dovere come parti di una dittatura chiamata democrazia e basata sulla corsa all'oro di quanti più stupidi si riescono a convincere, tralasciando sistematicamente il punto di vista dei pochi che sanno cosa fanno e cosa dicono.

In una dittatura standard si procede all'uccisione o all'incarcerazione dei pochi che sono connessi.

In quel tipo di dittatura chiamata democrazia, non serve nemmeno più ucciderli o incarcerarli.

Il loro voto vale uno.

E mi rendo conto che anche le donne che capiscono quando sia stupido il femminismo, mantengono la convinzione che in passato sia servito a farle lavorare o votare.

Del resto... Anche uomini colti come Thomas Hobbes, sono stupidamente convinti che se non ci scanniamo tutti a colpi di machete è perché ci siamo dati delle leggi.

E proprio non capisce... Che gente che si scanna a colpi di machete non può sedersi ad un tavolo civilmente per decidere le leggi del convivere civile.

Il processo è inverso.

È nato prima l'uovo che la gallina.

È nata prima la civiltà che le regole.

Con buona pace della massaia che commenta al telegiornale ad ogni notizia da machete... Che ci vorrebbe "la certezza della pena" o con buona pace dei politici che ad ogni fatto criminoso che coinvolga l'opinione pubblica, promettono un decreto legge ad hoc, così poi la gente di culture dove si ragiona a dio e machete, si ravvederà.

Poi credono che vestirsi da pirata per combattere l'effetto serra sia una religione parodistica.

Siamo, in una dittatura parodistica.

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Inviato (modificato)

Aivia non so come fai ma ho 21 e tu mi fai sentire come un bambino che deve imparare ancora tante, tantissime cose! :rolleyes:

Mi stavo facendo l'ennesima domanda, mi chiedendo cosa significasse veramente essere un leader, poi ho pensato a te.

Modificato da anxiety
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^'V'^

Nota sulla parodia.

In India raccontano ai più poveri che se saranno servili saranno tutti ricchi nella prossima vita.

Da noi sono andati avanti secoli a dire che se rinunciavi al denaro e al potere (e possibilmente li davi alla chiesa) poi andavi in paradiso dove il clima era mite e non c'era il fuoco.

Ora la gente inizia a farsi qualche domanda e soprattutto non si viene più uccisi per aver tradotto e letto la bibbia (fino a 2-300 anni fa la pena era la morte) e le persone si rendono conto che non vi è nessun riferimento nella stessa ad inferno, fiamme e altre condanne, così come non ve ne sono a paradisi e anime, ma si parla invece di risurrezione dei corpi marci dei morti il giorno del giudizio.

E se ne parla tanto che fa parte del credo che si dichiara a messa.

Allora... Siccome la gente fa domande ai pastori...

La storia moderna è che se ti fai un gruppo numerosissimo e siete la maggioranza, e votate un individuo e i suoi scherani, allora dopo i ricchi diventate voi e non quei pochi che lo sono ora.

Le persone che credono a questo...

Ridono degli indiani che credono saranno tutti ricchi nella prossima vita.

Dicono che gli indiani non sanno fare i conti.

È una parodia.

Se anche le ricchezze di chi è stato più capace nella competizione fossero ridistribuite fra tutti i lavoratori e poveri...

Ci salterebbe fuori qualche euro a testa e tutti sarebbero poveri.

Si chiama ridistribuzione della povertà, non della ricchezza.

Nessuno che spieghi alla gente...

Che se vuoi due donne fighe, la Mercedes e il potere... Non devi essere la maggioranza...

Ma devi o lottare come singolo e vincere contro tutto il mondo contro... E, storie motivazionali a parte, non è possibile.

O unirti in Clan invisibili per avere un ingiusto vantaggio sui singoli divisi et imperati.

È una parodia, che la gente creda che per fecondare un ovulo si debba raggiungere la maggioranza di spermatozoi...

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^'V'^

Aivia non so come fai ma ho 21 e tu mi fai sentire come un bambino che deve imparare ancora tante, tantissime cose! :rolleyes:

Mi stavo facendo l'ennesima domanda, mi chiedendo cosa significasse veramente essere un leader, poi ho pensato a te.

Leader deriva dal verbo to lead che significa andare per primi.

Apri pista.

Non ha a che fare con il comandare, dare ordini o stare sopra.

Significa stare davanti e beccarsi tutto il vento in faccia mentre quelli dietro in carena ne godono i frutti e non prendono aria.

Ne godono i frutti se il leader và in una direzione sensata.

Perché se và verso un dirupo, fanno la fine dei lemmings.

Spesso alcune persone con deficit di importanza e senso di sé, vedono che il leader è ammirato e vorrebbero esserlo anche loro.

Vedono che chi è in carena fa quello che fa o dice il leader, e vorrebbero dare ordini pure loro perché credono sia figo e non un peso.

Li vedi allora proporsi a gratis come leader, li vedi annunciare che si dimezzeranno la paga e rinunceranno ai benefit.

Sono pecore.

Che vogliono stare su un piedistallo.

Solo perché non sanno che è il piedistallo di un tiro a segno.

Se sapessero cosa significa stare davanti, se sapessero il peso che comporta dover dire ad altri cosa fare, chiederebbero di quintuplicarsi lo stipendio oppure non se ne fa nulla.

Se sapessero...

Che essere leader non ha a che fare con chi hai in carena, col comandarli, ma con ciò che sai esserci più avanti e che ti traina per la pancia a dispetto di ogni privazione e vento in faccia...

Allora capirebbero che essere leader ha a che fare con lo scegliersi un destino, col trovare un sogno.

Non col trovare gente che ti ascolta.

Pochi fortunati ascolteranno? Buon per loro.

Gli altri arriveranno quando il sogno è già preso.

Quando le Americhe sono già conquistate.

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