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L'importanza di un mentore


Vanity

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^'V'^

Il problema è: riuscirò a trovare una persona a cui possa ispirarmi in tutto e per tutto? Molte persone eccellono in un ambito ma sono totalmente carenti in altri aspetti della vita. E se mai riuscissi a trovare questa persona come la convincerei a farmi da maestro? Un uomo di successo sarebbe disposto ad insegnarmi a diventare come lui?

Andando "a bottega".

Si è sempre fatto così.

Addirittura l'esercito degli stati uniti ne ha fatto un modello standard, per cui per formare i capitani fra i Ranger, fornisce body guard gratis a uomini che nel privato sono manager di successo, così il Ranger gli sta attaccato al culo gratis (gratis per il manager, il Ranger prende il suo stipendio dallo stato) facendogli da security, e intanto lo vede all'opera e lo vede gestire il personale e assorbe.

Oggi è difficile trovare lavoro e per questo dire ad un ragazzo: accetta solo un lavoro dove ti piace il manager e solo se ti permette di essere il suo braccio destro, anche se non ti paga o ti paga pochissimo, è violento come dirgli in italia di scoparsene altre dieci in fretta per guarire da una one itis.

Però... la strada sarebbe quella.

Nota che avere un "apprendista" che assorbe, anche se gli fai fare "il caffè e le fotocopie" è scomodo e contro producente quanto avere una donna al seguito muovendo in zona di guerra.

Per cui... non ascoltare i bambocci che ti dicono: col cazzo che vado a fare un anno di stage a 200 euro al mese.

La frase giusta è: Signor Condorelli, il suo modo di fare i biscotti in modo innovativo e di gestire l'azienda, il personale e i fornitori è qualcosa che vorrei imparare dal migliore per riciclarmi un domani IN UN SETTORE DIVERSO dal suo.

Sono ad offrirle ogni goccia delle mie conoscenze, dei miei contatti, del mio lavoro, perché mi assuma sei mesi o un anno (non ricordo la legge) come stagista, praticamente gratis, a patto che mi permetta di osservarla ed assorbire.

Non sto cercando lavoro nel suo settore e non è una insolita domanda d'assunzione. Non cerco un contratto successivo. Al massimo, se fosse soddisfatto della nostra collaborazione, una possibile futura referenza e la sensazione di poterla chiamare una volta all'anno per un consiglio.

Cosa succede quando ti poni così?

La stessa identica cosa che succede con le belle fighe.

Devi avere la fortuna di beccarlo in un momento in cui per cause inconoscibili ha bisogno di una mano in più ma non ha senso assumere.

Ovvero, succede che non ti puoi innamorare di uno in particolare prima che ti abbia risposto OK.

Perché 3 su 5 non risponderanno o non ti riceveranno, 1 su 5 ti risponderà no grazie, 1 potrebbe prendere in considerazione la cosa.

Noi maschi abbiamo sempre fatto così.

Dalle arti marziali al mestiere del calzolaio, alla gestione di un laboratorio di riparazione telefonia, alla gestione di un'impresa, se non sei figlio d'arte, vai a servizio.

Un domani, alla mia età, non ti mancherà il vantaggio di avere dei mentori, quello che ti mancherà sarà il tempo di andarci a servizio. Perché hai il tuo lavoro.

In quel caso, li paghi, sempre considerando che non hanno tempo per le zavorre e che sono già sommersi di ping da ogni lato, e che 3 su 5 non ti risponderanno nemmeno, 1 ti dirà no, 1 forse sì.

E non ti sentire a pezzi se quello che ha detto sì ad un certo punto non ti risponde per sei mesi, è difficile che sia uno che ha del tempo per tutti.

Trova sempre i vantaggi che puoi offrirgli, come con le belle fighe.

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Andando "a bottega".

Si è sempre fatto così.

Addirittura l'esercito degli stati uniti ne ha fatto un modello standard, per cui per formare i capitani fra i Ranger, fornisce body guard gratis a uomini che nel privato sono manager di successo, così il Ranger gli sta attaccato al culo gratis (gratis per il manager, il Ranger prende il suo stipendio dallo stato) facendogli da security, e intanto lo vede all'opera e lo vede gestire il personale e assorbe.

Oggi è difficile trovare lavoro e per questo dire ad un ragazzo: accetta solo un lavoro dove ti piace il manager e solo se ti permette di essere il suo braccio destro, anche se non ti paga o ti paga pochissimo, è violento come dirgli in italia di scoparsene altre dieci in fretta per guarire da una one itis.

Però... la strada sarebbe quella.

Nota che avere un "apprendista" che assorbe, anche se gli fai fare "il caffè e le fotocopie" è scomodo e contro producente quanto avere una donna al seguito muovendo in zona di guerra.

Per cui... non ascoltare i bambocci che ti dicono: col cazzo che vado a fare un anno di stage a 200 euro al mese.

La frase giusta è: Signor Condorelli, il suo modo di fare i biscotti in modo innovativo e di gestire l'azienda, il personale e i fornitori è qualcosa che vorrei imparare dal migliore per riciclarmi un domani IN UN SETTORE DIVERSO dal suo.

Sono ad offrirle ogni goccia delle mie conoscenze, dei miei contatti, del mio lavoro, perché mi assuma sei mesi o un anno (non ricordo la legge) come stagista, praticamente gratis, a patto che mi permetta di osservarla ed assorbire.

Non sto cercando lavoro nel suo settore e non è una insolita domanda d'assunzione. Non cerco un contratto successivo. Al massimo, se fosse soddisfatto della nostra collaborazione, una possibile futura referenza e la sensazione di poterla chiamare una volta all'anno per un consiglio.

Cosa succede quando ti poni così?

La stessa identica cosa che succede con le belle fighe.

Devi avere la fortuna di beccarlo in un momento in cui per cause inconoscibili ha bisogno di una mano in più ma non ha senso assumere.

Ovvero, succede che non ti puoi innamorare di uno in particolare prima che ti abbia risposto OK.

Perché 3 su 5 non risponderanno o non ti riceveranno, 1 su 5 ti risponderà no grazie, 1 potrebbe prendere in considerazione la cosa.

Noi maschi abbiamo sempre fatto così.

Dalle arti marziali al mestiere del calzolaio, alla gestione di un laboratorio di riparazione telefonia, alla gestione di un'impresa, se non sei figlio d'arte, vai a servizio.

Un domani, alla mia età, non ti mancherà il vantaggio di avere dei mentori, quello che ti mancherà sarà il tempo di andarci a servizio. Perché hai il tuo lavoro.

In quel caso, li paghi, sempre considerando che non hanno tempo per le zavorre e che sono già sommersi di ping da ogni lato, e che 3 su 5 non ti risponderanno nemmeno, 1 ti dirà no, 1 forse sì.

E non ti sentire a pezzi se quello che ha detto sì ad un certo punto non ti risponde per sei mesi, è difficile che sia uno che ha del tempo per tutti.

Trova sempre i vantaggi che puoi offrirgli, come con le belle fighe.

Io sto facendo così da un anno e mezzo, oltre che lavorare per conto mio e studiare.

Ragazzi, è dura, anche perché spesso te li perdi a metà strada, o sono ultra - impegnati e ti rispondono dopo settimane, eccetera eccetera.

Non è una via sicura, né soddisfacente nel breve periodo. Ma se riesce, sicuramente è buona cosa.

Ma altrimenti...

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ganimede

http://www.youtube.com/watch?v=4b58_j97eO8

Da alcuni anni sono ossessionato dalla ricerca di un mentore.

Spesso mi immaginavo come sarebbe la mia vita se avessi la possibilità di viaggiare indietro nel tempo e parlare con il me stesso di 10 anni fa.

Allora ho pensato che per non avere tra 10 anni gli stessi rimpianti, e non potendo viaggiare indietro nel tempo, avrei dovuto trovare una persona che possa somigliare a come sarei io tra 10 o 20 anni, o meglio, come vorrei essere.

Da qui parte la mia ricerca di un mentore. Inutile dire che purtroppo non ho trovato questa figura in mio padre che è, con i suoi pregi e i suoi difetti, una persona assolutamente mediocre e l'ultima cosa che vorrei è ritrovarmi alla sua età a fare la vita che fa lui.

Il problema che anche fuori dalla famiglia non ho trovato grandi figure di riferimento. Non ho ho avuto mai validi maestri né una guida. Tutto quello che so l'ho imparato da solo studiandolo sui libri o avendolo vissuto sulla mia pelle. La mia vita è stata sempre più o meno allo sbando e ho l'impressione di aver perso una montagna di tempo in stronzate inutili. Avrei bisogno di un esempio da seguire, un modello a cui ispirarmi.

Il problema è: riuscirò a trovare una persona a cui possa ispirarmi in tutto e per tutto? Molte persone eccellono in un ambito ma sono totalmente carenti in altri aspetti della vita. E se mai riuscissi a trovare questa persona come la convincerei a farmi da maestro? Un uomo di successo sarebbe disposto ad insegnarmi a diventare come lui?

Vorrei raccogliere un po' di riflessioni ed esperienze di chi ha, ha avuto o desidera avere un mentore, una guida, un maestro, una persona a cui si ispira.

il mentore ,se capace di trasmettere le sue abilità ( sennò è meglio perderlo che trovarlo imho..) consente indubbiamente di abbreviare i tempi di riuscita o di raggiungimeto delle proprie max potenzialità nell' ambito cui si è interessati..tuttavia ,come gli amici prima intervenuti osservavano, è molto diffcicile non solo trovarlo ma ancora di più lo è trovarne uno che sia in grado di trasmettere le sue conoscenze...io credo ,quindi, che nel momento in cui si abbia l'obiettivo di divenire capaci in un certo ambito della propira vita sia prioritaria la voglia di imparare al di là della presenza di un mentore...bisogna ,se necessario , divenire autodidatti poichè trovare un maestro adatto è molto diffcile...quindi è bene partoire con l'idea che bisognerà arrangiarsi da soli..se poi si avrà la fortuna ( e non sempre è detto sia tale...pur trovando un valente maestro...) di trovare chi ci ispira tanto meglio...ma nella stragrande maggioranza ei casi non sarà così...ed il risultato finale dipenderà esclusivamente da noi stessi....alla fine nella vita credo che, in un modo o nell' altro , siamo sempre da soli a fare i conti con noi stessi...anche quando pensiamo di non esserlo...alla resa dei conti lo saremo comnunque..

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-Grey-

il mentore ,se capace di trasmettere le sue abilità ( sennò è meglio perderlo che trovarlo imho..) consente indubbiamente di abbreviare i tempi di riuscita o di raggiungimeto delle proprie max potenzialità nell' ambito cui si è interessati..tuttavia ,come gli amici prima intervenuti osservavano, è molto diffcicile non solo trovarlo ma ancora di più lo è trovarne uno che sia in grado di trasmettere le sue conoscenze...io credo ,quindi, che nel momento in cui si abbia l'obiettivo di divenire capaci in un certo ambito della propira vita sia prioritaria la voglia di imparare al di là della presenza di un mentore...bisogna ,se necessario , divenire autodidatti poichè trovare un maestro adatto è molto diffcile...quindi è bene partoire con l'idea che bisognerà arrangiarsi da soli..se poi si avrà la fortuna ( e non sempre è detto sia tale...pur trovando un valente maestro...) di trovare chi ci ispira tanto meglio...ma nella stragrande maggioranza ei casi non sarà così...ed il risultato finale dipenderà esclusivamente da noi stessi....alla fine nella vita credo che, in un modo o nell' altro , siamo sempre da soli a fare i conti con noi stessi...anche quando pensiamo di non esserlo...alla resa dei conti lo saremo comnunque..

c'è da dire che l'idea del "maestro" come uno che ti dice cosa fare e come farlo e tu esegui i compiti e gli esercizi mentre lui ti corregge e ti guida, come concetto ce l'abbiamo solo noi

1) occidentali

2) moderni

non c'è mai stato questo concetto prima dell'istituzione della pubblica istruzione obbligatoria, che è un concetto di "istruzione" totalmente aberrate e inumano (nel senso letterale del termine, non-umano, non è il metodo di apprendimento degli esseri umani, non funzioniamo così)

prima di un paio di secoli fa il maestro era uno che faceva il suo mestiere e tu ti ci mettevi a fianco e lo imitavi

lo imitavi

NON gli chiedevi come fare, cosa fare, perchè e per come

lo imitavi fisicamente

cosa che da una parte significa il minor sbattimento e meno rogne possibile per lui

dall'altra significa apprendere davvero, e non a chiacchiere, per te

significa anche, per te, non vivere in fantasie, ma fare attivamente cose reali nel mondo reale e vederci dei risultati reali e quantificabili nel mondo reale

oppure non vederli, che in mancanza di coccole e paracaduti di parole, in un sistema dove si producono solo fatti e ci si basa solo su quelli, perchè vietato aprire bocca (che non è la stupida regola di disciplina infantile che si mette in chiesa e in classe per non far fare caciara ai bambini che invece dovrebbero fare proprio quello per crescere, bensì ci sono dei motivi importanti anche e soprattutto per la tutela dell'apprendista, per cui col maestro non si apre bocca) è il giusto segnale per andare via e cercarsi un altro maestro, fossi anche tu stesso

quindi autodidatta lo sei sempre e comunque

non esiste apprendimento al di fuori dell'autodidattica

ci sono solo, appunto, cose che possono accellerare o rallentare, migliorare o peggiorare

un mentore non è uno che ti risparmia di arrangiarti da solo

non è uno che colma il vuoto del tuo essere solo

semmai ti dà una direzione per quel tuo essere solo

sì, lo sei comunque, solo, semplicemente hai una rotta, che devi comunque fare da solo

e se non la fai da solo non è comunque col maestro che la fai, la fai con degli altri compagni di viaggio che sono al tuo stessi meridiano sulla mappa

il maestro è già arrivato, non lo può fare il viaggio con te

anche se hai trovato il migliore e più perfetto al mondo

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^'V'^

c'è da dire che l'idea del "maestro" come uno che ti dice cosa fare e come farlo e tu esegui i compiti e gli esercizi mentre lui ti corregge e ti guida, come concetto ce l'abbiamo solo noi

1) occidentali

2) moderni

Aristotele che fa da precettore ad Alessandro Magno 15 enne, Mentore cui Ulisse affida il figlio sebbene nella letteratura, possono essere esempi occidentali non moderni?

Riguardo all'oriente... a 14 anni avevo un maestro di Kung Fu che era italiano. Però aveva vissuto e studiato in Cina ed appreso secondo tradizioni diverse dalle nostre.

Era strana la lezione.

Lui entrava e iniziava a fare cose come se si allenasse da solo.

Gli altri lo imitavano.

Quindi anche io.

Poi dopo due anni le sapevo fare e mi guardava e mi dava il passaggio di grado, che era una benedizione perché avrei fatto cose nuove.

A volte parlava.

Ma eravamo seduti ad un tavolo durante un ritiro di tre giorni e avevamo "lavorato" in silenzio tutto il giorno, eravamo stanchi e la sveglia era presto.

Era tardi.

Allora lui parlava.

E chi voleva ascoltarlo doveva decidere se dormire e ristorarsi o stare a sentire ma non dormire.

Rimanevamo in pochi.

C'era un modo di sapere.

Aveva creato dispense molto formali. Scritte a macchina e fotocopiate. In vendita mediante una sua allieva che parlava. A poco prezzo, un rimborso più che altro.

I titoli erano intimidatori.

"Della Disciplina"

"Della Filosofia"

Ecc.

Una volta un tizio nuovo aveva dimenticato la maglietta a casa.

Il maestro gliene diede una sua.

Alla fine dell'allenamento il tizio gliela stava ridando, imbarazzato, piegata.

Il maestro serenamente gli disse "[lei] me la riporti la prossima volta lavata e stirata".

Stavo attentissimo.

Modificato da ^'V'^
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-Grey-

Senza scomodare nomi altisonanti e celebri epiche di letteratura

un esempio di occidentale non moderno può essere uno scudiero di un cavaliere longobardo

può essere il figlio di un fabbro, il bambino venduto a un artigiano, l'erede ad un trono

scomodando nomi conosciuti può essere Wolfgang che nasce nella musica di Leopold e impara a suonare il violino prima ancora che a parlare

scomodando la letteratura, possono essere alcuni abitanti di Galilea che siedono in cerchio a un certo Jesus falegname, non certo perchè spieghi come si fa il falegname o abbia delle informazioni, nozioni, cultura di cui essi mancano

ma proprio per assorbirne l'essenza, prendergli qualcosa che ha e che è afferrabile solo per esposizione

senza sottovalutare il ruolo dei pani e dei pesci, e non si intenda, qui, come "miracolo"

non sono esempi di persone in possesso di nozioni, intelletto, cultura che passano queste informazioni a qualcuno che ne sa meno di loro

quello è un insegnante, non un maestro

sono ruoli differenti con necessità e funzioni differenti

da essere utilizzati diversamente

Aristotele che insegna le filosofie e le scienze ad Alessandro Magno, gli insegna delle cose, gli passa delle informazioni

Mago Merlino che educa Artù, lo istruisce, gli passa delle nozioni

Aristotele non è mai stato un imperatore e Merlino non è mai stato un cavaliere

non sono un modello, qualcuno da imitare, da cui assorbire skills (per Alessandro e Artù)

e non è detto che, in qualche misura, in maniera tangente Artù non possa apprendere dall'esposizione a Merlino anche qualcosa in più delle nozioni

ma non ne riveste il ruolo, è un effetto collaterale, possibile, come lo è possibile da chiunque altro

che non è poi del tutto esatto, qualcosa di simile alla nostra "scuola" odierna già latini e greci tentavano di forzarla

ma era una "classe" di tipo ben diverso (per quanto ne sappiamo, nessuno di noi era presente)

si imparava a leggere e scrivere

dallo zio o zio dell'amico

che legge favole su favole a bambini finchè in qualche modo la lingua non gli entra

e bene o male a leggere e scrivere imparano

chi puoi volesse fare il poeta si accodi al poeta per imparare a scrivere davvero le lettere

chi poi volesse fare il mercante si accodi al mercante per imparare a scrivere davvero i numeri

è più una questione del sapere dove vivi, e poter comunicare coi tuoi simili, non certo di imparare delle cose

una volta che sai dove vivi e sai comunicare, c'è la piazza, il forum, l'agorà

un concentrato di influenze da assorbire, tutte lì a disposizione

l'imbarazzo della scelta

magari non c'è quello che vuoi essere tu un domani

ma i 10 da cui prendere i 10 pezzi che ti servono, uno da ognuno, è probabile che li trovi

nella piazza dove si sta il 90% del tempo a occuparsi attivamente di una pratica chiamata otium

e dove quel 10% del tempo tolto per necessità, per lavorare, per sopravvivere è una privazione, una negazione (neg-otium) della possibilità di crescere grazie all'esposizione

esposizione che sè è utile con 1 persona (mentore) per il poco tempo disponibile, figuriamoci cosa può voler dire in un foro di 100 persone, dove tutti sono migliori di te, in qualcosa, 50 sono migliori di te praticamente in tutto e 10 sfiorano picchi di eccellenza inimmaginabile, per il 90% del tempo

chissà perchè non esistevano i manuali di self help...

con l'ordinamento Romano e la progressiva sostituzione dell'agorà col forum, tutti questi valori sono stati progressivamente ribaltati

trasformando la piazza in un luogo di gestione degli affari e dei mercati

mentre, al contrario, era prima concepito proprio come un luogo di non-gestione degli affari e dei mercati, di (non-neg)-ozio

ma diventando un mercato e spostando il focus dalle persone agli affari, tutto il tempo e l'attenzione dedicati a questa esposizione, questo intrecciarsi di influenze positive che permette agli uomini di crescere, sono andati persi

per lo meno, questa è una mia interpretazione della faccenda, ripeto che non c'ero

però, non credo sia solo mia (e questo 3d ne è forse una dimostrazione) la percezione della mancanza di agorà nell'oggi, nel qui ed ora

se non anche dell'eccesso di forum (da non intendersi come il forum, piattaforma online su cui stiamo scrivendo, che a mio parere, come concezione, è molto più simile a un'agorà, ma è digitale, sta su uno schermo, non ci sono le persone, non c'è esposizione o c'è solo in forme surrogate)

non esiste quasi più (esclusi ristrette cerchie di artisti contemporanei, convention estremamente dispendiose e limitate nel tempo, o circoli di miliardari) un luogo o un concetto del genere

tanto da poter sembrare normale che tutto il necessario debba venire da una persona (modello) e che debba insegnarti delle cose, spiegando e parlando

e che a te tocchi studiare su dei libri (altro abominio per la mente umana a mio parere) e sudare su una scrivania, memorizzare nozioni, sforzarti di comprendere concetti e di eseguire esercizi indicati da un'altra persona

quando basterebbe oziare (letteralmente!) in una piazza con gente più anziana di te per il 90% del tempo

anziana non come età, ma come esperienze

e sono convinto che così facendo, in quel 10% di tempo si produrrebbe mille volte, in meno tempo e molto più serenamente, ciò che si fa con grande fatica e stress dedicandoci, oggi, il 100% del tempo

tutto, ripeto, mio personale pensiero, ovviamente non dimostrabile

Modificato da -Grey-
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rebrebReborn

questa discussione merita.

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Erricos1

Condivido in pieno. I libri servono a poco o a nulla.

La conoscenza e le abilità si sviluppano con le esperienze dirette.

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RyanAND

Immaginiamo che io trovi il mentore che sto cercando: sicuramente sarebbe una persona non necessariamente ricca ma comunque senza problemi di soldi, (perché è quello a cui aspiro anch'io). Se accettasse di insegnarmi qualcosa probabilmente non lo farebbe solo per soldi, semmai potrebbe chiedermi di pagarlo solo per assicurarsi che io sia veramente determinato a imparare. Comunque a pagamento o no, cosa spingerebbe un uomo realizzato a tenersi un ragazzino tra i piedi?

Il Predator Clan non capisco cosa centri, ma penso che ti riferisci al fatto che molti qui vedono Aivia come un mentore.

Per quanto mi riguarda, nonostante lo stimi molto e lo ritenga una persona saggia non penso che sia il mentore adatto a me semplicemente perché siamo troppo diversi. E' un personaggio particolare e se io volessi imitarlo risulterei solo ridicolo. E' come se io volessi diventare uno dei migliori tennisti al mondo e sono alto 1,70 e prendo a modello John Isner che è alto 2 metri e 10. Non posso imitarlo, non batterò mai a 210 km/h devo trovare altri punti di forza. E' importante trovare qualcuno che abbia le mie stesse caratteristiche e che le sa fare fruttare al meglio.

Lungi da me voler far pubblicità ad Aivia ma sei totalmente fuori strada ed è tempo che qualcuno te lo dica.

Vuoi un mentore che ti abbia tra i piedi e che non lo faccia per soldi? E chi sei tu, la sua anima gemella? I corsi di pick up 1on1 costano centinaia di euro, non parliamo dei life coach. Il mio mentore l'ho trovato pagandolo tanto e lavorando per anni con lui e per lui, alla fine siamo diventati amici. Se vuoi un mentore gratis offrigli qualcosa di veramente speciale oltre ai tuoi ideali. Tutti vogliono avere un mentore. Lo vuoi gratis e poi lo idealizzi come uno a cui non interessano i soldi: ti stai facendo un gran film.

Tu e Aivia siete troppo diversi^ Sì. Per questo lui viene pagato per insegnare a rimorchiare e tu no. Se vuoi avere successo, sii disposto a cambiare. Dubito poi che Aivia formi cloni e replicanti, un buon coach sa capire il suo studente.

E ancora, se vuoi diventare un campione di tennis, non devi prendere a modello un tennista, ma un'insegnante di tennis. Ci arrivi da solo.

Tutto questo per dire: meno fantasticherie e più back to life. Sgancia la grana e pagati un coach. La qualità costa.

(non sono un coach di niente per cui non mi sto facendo pubblicità, sia chiaro).

Sgancia la grana o continua a cercare per MOLTI anni.

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