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Relazione finita per me... cosa imparare da questa esperienza


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Nakama
15 ore fa, Massimo12 ha scritto:

Sono perfettamente d'accordo. Riformulo la questione: come siete riusciti (in quale modo pratico, con quali azioni a parte scopatene altre) a tenere a bada questo vostro lato (se ce l'avete) e a vivervi la vita/le relazioni più serenamente?

Io uso il metodo descritto da David Hawkins nel suo libro Letting go: The path of surrender.

In genere le persone tendono o a reprimere i sentimenti o a farsi coinvolgere troppo da essi.

Se li reprimi diventi come una pentola a pressione, ogni volta che lo fai la pressione interna sale finchè non arriverai al tuo limite e scoppierai per una cazzata. Vivi male perchè tieni tutto dentro e stai sempre al limite, reagendo spesso in modo esagerato ai problemi.

Se sei impulsivo diventi schiavo delle emozioni, le quali ti porteranno a fare le peggio cazzate e a rovinare tutto. Come una nave che si fa trascinare in continuazione dalle correnti, non arriverai mai alla destinazione che desideri.

La soluzione sta nel mezzo, non opponi resistenza alle emozioni ma al tempo stesso non ti fai coinvolgere da esse.

 

Facciamo un esempio:

sono in disco con la mia donna, vado in bagno e al mio ritorno la vedo flirtare con un altro. È ovvio che sarò geloso, è una reazione naturale impossibile da non avere. Posso reprimere la gelosia e far finta di nulla, ma soffrirò lo stesso sul lungo periodo e succederà che litigheremo per qualcosa di stupido che ovviamente non è il reale motivo del conflitto. Se invece mi faccio prendere dalla gelosia, impulsivamente metterò le mani addosso all'altro, con tutti gli effetti negativi che ben sai, primo fra tutti dimostrare a lei che ha potere su di me.

La via di mezzo sta nel lasciare la gelosia libera di esprimersi senza opporre alcuna resistenza, rimanere calmo e rilassato e aspettare che i suoi effetti svaniscano col tempo. Se non ti fai coinvolgere ti assicuro che se ne andrà. Come il fuoco nel camino si estinguerà se non aggiungi altra legna, allo stesso modo qualunque emozione si indebolirà fino a sparire del tutto se non ti fai possedere da essa.

Dopo che la gelosia ha tolto il disturbo posso intervenire e gestire la situazione come preferisco, in perfetta calma e in controllo di me stesso.

 

Il metodo ha molto in comune con la meditazione e necessita di un buon allenamento per essere efficace.

È come una palestra, i carichi devono crescere in modo progressivo. Nessuno può fare 100kg alla panca piana dopo pochi mesi di allenamento. Allo stesso modo non puoi pretendere di reggere carichi emotivi intensi se prima non ti sei allenato con situazioni meno stressanti. Comincia con qualcosa che riesci a controllare e spingiti oltre i tuoi limiti senza esagerare. Col tempo riuscirai ad avere il controllo in situazioni che prima non riuscivi a sopportare.

 

Sintetizzando tutto in una sola frase: lascia le emozioni libere di andarsene.

Io ho letto metà libro questa estate, avevo in programma di tradurlo e postarlo su IS ma sto avendo problemi e non ho il tempo necessario. Ti consiglio di comprarlo se mastichi bene l'inglese.

 

Aggiungo un piccola riflessione personale.

Il concetto base del metodo somiglia per certi versi alla tecnica dei mantra di Screen, ovvero iniettarsi dentro il virus per diventarne immune. Probabilmente le esperienze reali generano emozioni più intense rispetto a quelle virtuali, ma le situazioni immaginate posso comunque essere un valido allenamento per poter poi padroneggiare quelle reali.

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Massimo12
48 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Personalmente conosco molto più l'invidia che la gelosia. Presente quando non hai mai vissuto una "notte rosa" con qualcuna e ti sarebbe piaciuto ma la sera lavori sempre... E lei ci va con un tizio, prendono esattamente l'albergo che avresti sognato di vivere con lei... Ma non avevi i soldi... 

E ogni volta che da quella sera vai a casa sua ti devi beccare il cappello rosa appeso come ricordo...? 

Ecco. Quella sensazione la chiamo invidia. 

E l'unica arma che ho per combatterla è cercare di vivere i momenti che ho sempre desiderato e che spesso mi sono mancati. 

Solo... Visto da lei quel mio dolore per il cappello rosa é gelosia. 

E così lo deve raccontare ad uno del forum che conosce, il quale parimenti la crede gelosia e se scrivo che non rompo per gelosia mi punzecchia in pubblica per darmi contro. 

Ma quella è invidia. 

E anche se mi fa malissimo, non ho nessuna intenzione di tenerla a bada, voglio invece farne benzina per riuscire a vivere le sensazioni e i momenti che vorrei tanto. 

O che ho assaggiato un attimo ma mai più riprovato. 

Ora. Supponiamo che io frequenti una che me l'ha data dopo un date a parlare. 

Questa esce 5 volte con un tizio e fanno sesso... E non provo dolore. 

Non lo invidio affatto. 

Poi accade che spompina un tizio quasi sconosciuto senza un date e senza parlare, in una situazione che avrei voluto vivere io... 

E sto male. 

Geloso? Sto crepando di invidia. 

E sai qual è il dramma dall'invidia? 

Se è vero che per abbassare la fiamma devi vivere all'altezza dei tuoi desideri... 

È anche vero che essi devono costellarsi, benché siano combinazioni di fattori complesse, in modo casuale. 

Perché per qualche motivo se esprimo ad una donna le cose che avrei bisogno di vivere per essere felice... Lei non solo farà di tutto per negarmele, ma cercherà anche di impedirmi di viverle al di fuori di noi. 

E torniamo alla gelosia. 

Esiste. 

Quella biologica intendo, a parte quell'aggravante psicologica del bambino che vuole "la mamma" tutta per sé. 

Ma anche se sei mentalmente adulto... Esiste. 

Piuttosto che chiederti come non sentirla... 

Accetta che la sentirai, e che è  il prezzo per non rovinarti mettendola incinta. 

Quanto sei disposto a pagare in mal di pancia e orrore per concederti il lusso enorme di scoparla, e scoparla, e scoparla, eseguendo il tuo istinto riproduttivo ma non obbedendogli? 

Quanto dolore sei disposto a sentire per poter sputare in faccia alla vita che ti vuole suo burattino e sa quali fili tirare per darti dolore o piacere fino a farti figliare per lei e non per te? 

Tu sai che puoi far smettere quel dolore gridando pietà ed ingravidandola. 

Non sentiresti più male per almeno due anni. 

Ma invece urli Libertà. 

E le vieni in bocca. 

E... No. 

La libertà... Non è gratis. 

Devi sacrificare qualcosa se la vuoi. 

Devi volere la libertà più forte di quanto tu possa voler fuggire dal dolore della gelosia biologica. 

Se vuoi scopare una donna più di un mese senza metterla incinta. 

Quel dolore è messo lì apposta per farti chiedere pietà. 

E quando griderai Libertà... Non farà meno male, ma tu avrai trovato un principio per cui affrontare quel dolore. 

Aivia, grazie per la risposta. Come sempre spunti interessanti per riflettere. L'invidia la conosco anche io: è la compagna di una vita. Hai presente quando hai un date con una donna che ti piace e sai che in Erasmus se'è spassata, mentre adesso vuole parlare perchè ti sta valutando come partner? Ecco, il mal di pancia che sento lì è invidia: mi sento l'ultimo degli stronzi a bermi una birra con lei, mentre il primo scemo che passava per la cucina durante una festa ha avuto tutto quello che io sto cercando in quel momento. E questo va bene.

Ma quando sei innamorato e senti quella donna come la tua donna, quando la frequenti da un pò e già l'hai scopata qualche volta, ecco in quel caso è gelosia. E quella mi manda in pappa il cervello. E lo so che potrei/dovrei solo scoparla fino alla nausea, ma ci voglio anche fare cose insieme, condividere esperienze belle per entrambi. E non riesco ad accettare che abbia la sua vita e possa andare con altri. Ci ho provato a fare il figo: ho resistito 2 mesi in questa condizione, poi ho dovuto mollare la presa e l'ho dovuta lasciare libera. Allontanarmi da lei e soffrire in silenzio. E' un atteggiamento infantile? Ho gridato Libertà davanti a madre natura? Non lo so. L'unica cosa che riconosco come vera è la sofferenza fisica e psicologica che vedo ora in me stesso per aver preso una decisione che andava contro tutto quello che provavo per lei.

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superpippo
3 ore fa, Massimo12 ha scritto:

Aivia, grazie per la risposta. Come sempre spunti interessanti per riflettere. L'invidia la conosco anche io: è la compagna di una vita. Hai presente quando hai un date con una donna che ti piace e sai che in Erasmus se'è spassata, mentre adesso vuole parlare perchè ti sta valutando come partner? Ecco, il mal di pancia che sento lì è invidia: mi sento l'ultimo degli stronzi a bermi una birra con lei, mentre il primo scemo che passava per la cucina durante una festa ha avuto tutto quello che io sto cercando in quel momento. E questo va bene.

Ma quando sei innamorato e senti quella donna come la tua donna, quando la frequenti da un pò e già l'hai scopata qualche volta, ecco in quel caso è gelosia. E quella mi manda in pappa il cervello. E lo so che potrei/dovrei solo scoparla fino alla nausea, ma ci voglio anche fare cose insieme, condividere esperienze belle per entrambi. E non riesco ad accettare che abbia la sua vita e possa andare con altri. Ci ho provato a fare il figo: ho resistito 2 mesi in questa condizione, poi ho dovuto mollare la presa e l'ho dovuta lasciare libera. Allontanarmi da lei e soffrire in silenzio. E' un atteggiamento infantile? Ho gridato Libertà davanti a madre natura? Non lo so. L'unica cosa che riconosco come vera è la sofferenza fisica e psicologica che vedo ora in me stesso per aver preso una decisione che andava contro tutto quello che provavo per lei.

Umanamente parlando, questo è un gran bel post. Lo condivido in pieno. Forse perché esprime in modo molto semplice ma tanto crudo e tanto vicino alla realtà, cose che, a MIO PERSONALE PARERE,  tantissime persone provano, ma che quasi mai ammettono. Neanche a loro stessi.

Certo, se parliamo di rapporti che durano " un giro di luna", o giusto il tempo di una " slinguazzata e via", poi sotto un'altra tanto per fare numero, le cose possono anche scivolarti via in modo molto leggero, senza lasciare il segno. Ma le cose cambiano, soprattutto quando con una persona instauri un certo rapporto, che non sia solo la semplice scopata, ma che sia, come dice Massimo12, anche il fare qualcosa insieme, fare esperienze belle per entrambi...

Eh si... qui le cose cambiano.

Certo, non sto dicendo che deve diventare un ossessione la gelosia, ma credo che non sia neanche tanto facile riuscire a superarla magari cercando di autoconvincersi di certe cose o facendo "allenamento" con altre, in modo da "fare esperienza": se una ti prende, ti prende...

E ci stai male...

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Massimo12
37 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

In ogni caso, al di là di quello che fa lei, più sei monogamo anche solo di fatto, più i morsi della gelosia biologica sono profondi e crudi. 

E per il tuo organismo, frequentare una di 19 anni e tre di 45, significa essere monogamo di fatto su 19yo. 

E per il tuo organismo, frequentare una 25yo e andare a puttane ogni settimana e vedere ogni tanto un'amica per una ripassata, significa essere monogamo di fatto su 25yo, perché investi sul suo utero il tuo tempo, energie, attenzioni. 

Quando uno va ai 30 all'ora davanti a te e ti fa perdere 10 minuti, gli vorresti sparare, quando sei in coda alla biglietteria della stazione e quello davanti si mette a chiedere informazioni, lo vorresti abbattere a colpi di scure perché ti fa perdere cinque minuti e rischi di perdere il treno e così dover perdere tre ore fino al successivo. 

Quando un tizio scopa una donna in cui hai investito due anni... 

Moltiplica la sensazione di quei cinque minuti persi per due anni, e moltiplica il rischio di perdere il treno e quindi tre ore per il resto della vita o quasi.

È ovvio che la natura ti faccia sentire male davanti ad un tale spreco della tua vita. 

Parli di "riuscire a superarla", ma senza di essa ora tu avresti tre figli non tuoi e staresti lavorando per loro. 

Se ti schiacci le dita senti male. 

Se il tuo stile di vita ti porta a schiacciarti le dita ogni due giorni... 

Non dovresti chiederti come superare quel dolore e potertele schiacciare sereno. 

Essere in ltr senza che lei sia gravida, investire su un utero non fecondato in modo univoco per più di un mese o due, vivere esperienze di quasi monogamia in assenza di un bambino in pancia, sono situazioni non naturali quanto schiacciarsi le dita, e forse la domanda da farsi, dato che fanno male, è "ma che cazzo sto facendo?", invece che "come faccio a continuare a vivere in modo scorticato dalla mia natura e a superare il forte dolore che essa mi infligge?"

Ok, se ho ben capito il discorso dici: "Uscire con due ragazze da 5 e averne una da 7 ti rende di fatto monogamo sull'ultima. Esci con 3 da 7 e poi ne riparliamo". Lo applico alla mia situazione, nessuno me ne voglia.

Ho sempre un problema di conessione emotiva molto forte con la lei di turno da risolvere ma magari anche quello si attenua nel secondo caso.

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Massimo12
Il 28/9/2016 at 17:29, ^'V'^ ha scritto:

Più che il voto estetico, il tuo organismo considera la fascia d'età. Una milf di 45 anni con la palestra e il botox, con qualche filler per le rughe d'espressione, con la tinta e qualche artifizio può non essere meno bella di una 20yo. 

Il problema è che la 20yo ti farà vomitare le budella, per via della fertilità, la cosa più fertile che hai a mano, se è singola, ti crea una monogamia di fatto in pancia anche se stai scopando 5 donne. 

Oltre a questo, c'è il fattore investimento. 

Se una la vedi ogni 10 giorni per farvi una santa domenica di scopate, e anche coccole, perché no... senti delle cose. 

Se la stessa donna ti richiede anche dei giorni di investimento e sollecitudine, attenzioni, cure nell'intervallo tra quei 10 giorni... se è quella cui dedichi più investimento... quell'investimento ti crea una monogamia di fatto in pancia anche se  hai alcune trombamiche. 

Molte persone credono che diversificando il pacchetto uteri mediante fidanzata fissa + puttane + amanti occasionali, smetteranno di star male. 

Li senti poi venire sul forum ad affermare non sense biologici del tipo "a me non serve la poligamia per non stare male, perché anche se ne scopo 5 ce n'è una che mi fa stare male". 

Sì, ma quelle 5 le scopi e basta, in quella che ti fa stare male ci hai investito tempo, energie, attenzioni. 

E' una monogamia de facto. 

E fa male. 

L'unico modo per non rimanere schiacciati dal dolore in una monogamia de facto è decidere insieme di figliare, usare quella gelosia per un mese o due come propulsore per il controllo su di lei per uno o due mesi massimo, entro i quali fecondarla e a quel punto la gelosia scompare. 

Questo è il meccanismo per cui si è evoluta la gelosia. 

Non era previsto in natura che tu buttassi (investissi) due anni dietro ad una che non ingravidi, e quella gelosia che per un mese o due ti serve per assicurarti il controllo sulla paternità, protraendosi per mesi e mesi, diventa dolore puro e paranoia. 

Se poi ci aggiungi che la cosa più naturale e sacrosanta del mondo, ossia il controllo sulla femmina quando le dai una relazione, è diventata moralmente e politicamente sgradita nella nostra specie...(gli animali a monogamia sociale, ossia le specie in cui c'è bisogno di investimento parentale a due per assistere i cuccioli, nel periodo di fertilità della femmina a cui stanno costruendo il nido o cui stanno dando una relazione, le stanno addosso con un controllo totale, che è naturale, e nonostante le precauzioni fino al 70% dei figli nati nella coppia sono di un altro padre, secondo i test sul DNA di certe specie "monogame". 

La parità non è che tu le dai tutto ciò di cui ha bisogno lei (LTR) e lei in cambio non ti dà l'unica cosa di cui hai bisogno tu in LTR, ossia la "certezza" della paternità. 

La parità è che lei rinuncia alla LTR di cui ha bisogno, visto che non vuole darti la certezza della paternità, vi vedete ogni 7-12 giorni per vivere del tempo di qualità, e vi amate per anni. 

 

 

Io ammetto candidamente di essere uno di questi e ci credevo davvero a quello che dicevo. L’investimento! L’investimento, Aivia! Prima investi poco e va tutto bene, poi lei investe di piu’ e visto che e’ quella che tu percepisci come la migliore che hai tra le mani investi di piu’ anche tu, ci passi piu’ tempo assieme anche senza scopare, magari una breve vacanza insieme, poi messaggi e telefonate, pensieri su come organizzare il tempo futuro insieme, cerchi di combinare I tuoi impegni e I suoi. Psicologicamente sei in monogamia de facto, perche’ le altre a giro e la caccia passano totalmente in secondo piano. E l’unico modo per rientrare di tutto il tempo e le energie che hai gia’ speso e’ pretendere una LTR, che nella tua testa in realta’ e’ iniziata da un pezzo. Poi nel giro di una settimana lei disinveste tutto e tu rimani rantolante a terra dopo il Frontal Crash.

 

Il bello e’ che tutte queste cose gia’ le so, ma quando mi ritrovo emotivamente coinvolto perdo moltissima lucidita’ e faccio dei gran casini.

 

Grazie per I tuoi post: ogni volta si aprono dei cassettini nella memoria, si mettono a fuoco cose che si erano viste solo di sfuggita e si aprono nuove strade nella mente.

 

P.S. Continuo ad avere perplessita’ sul discorso fertilita’/bellezza. Nel senso che io frequento donne tutte tra I 25 e 30. La one-itis era una over 30 di ottimo livello estetico. Ma forse questo dipende dal mio narcisismo, che misura ancora il mio valore in base alle donne che mi porto a letto.

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Ti dico una discriminante che ho notato per capire quando è la gelosia psicologica e quando quella biologica. 

La gelosia psicologica da bambino che teme l'abbandono e vuole controllare per sentirsi sicuro, davanti all'evidenza del "tradimento" ti fa espirare e contrire l'espressione e gli angoli degli occhi. Espirare anche parlando. 

La gelosia biologica gli occhi te li spalanca e vetrifica mentre inspiri. 

E non riesci a parlare. 

Né, potessi farlo, emetteresti suoni dotati di senso o discorsi logici. 

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  • 3 mesi dopo...
miticuz

@^'V'^ so che il post è un pò vecchio ma.. Mi sapresti dire dove trovare la spiegazione ormonale biologica della crisi dei 3 anni di cui parli? Puro interesse personale.. ;)

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