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Foto HOT di Diletta Leotta nuda [NON CENSURATE - SENZA CENSURA]


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PURPLE BLACK

se una donna vuole incastrare un uomo in una relazione monogama é un conto. Ma alle volte non è quello che vuole. Vorrebbe solo quel uomo come padre dei suoi figli. Se l'uomo le promette monogamia e protezione, la donna si aspetta monogamia e protezione. Ma principalmente si aspetta protezione e fedeltà. Che non è la fedeltà intesa come monogamia ma fedeltà di concetto. Se accetti di essere padre devi comportarti da uomo. Non devi vedere la tua compagna come la sostituta di tua madre. Devi aiutarla e valorizzarla nell'educazione dei tuoi figli. Devi portarle rispetto nel suo ruolo di madre.

Invece spesso ci troviamo sole. Sole con figli e compagno da accudire e gestire. Ma sole. Si regge per dovere. Fino a che i figli crescono. Sempre disponibili . Sempre con il sorriso. Poi si crolla e si diventa le "stronze" di turno....

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17 minuti fa, PURPLE BLACK ha scritto:

se una donna vuole incastrare un uomo in una relazione monogama é un conto. Ma alle volte non è quello che vuole. Vorrebbe solo quel uomo come padre dei suoi figli. Se l'uomo le promette monogamia e protezione, la donna si aspetta monogamia e protezione. Ma principalmente si aspetta protezione e fedeltà. Che non è la fedeltà intesa come monogamia ma fedeltà di concetto. Se accetti di essere padre devi comportarti da uomo. Non devi vedere la tua compagna come la sostituta di tua madre. Devi aiutarla e valorizzarla nell'educazione dei tuoi figli. Devi portarle rispetto nel suo ruolo di madre.

Invece spesso ci troviamo sole. Sole con figli e compagno da accudire e gestire. Ma sole. Si regge per dovere. Fino a che i figli crescono. Sempre disponibili . Sempre con il sorriso. Poi si crolla e si diventa le "stronze" di turno....

Per me fedeltà, cioè, come la provo e la sento, significa che se ti ho detto che mi appartieni tu puoi perdere le gambe in un incidente e non avere più la figa, ma ogni volta che ti giri ci sono io dietro di te. 

Se ti sei fatta scopare a sfregio dal mio capo al lavoro per farmi deridere da tutta la città, e ti ho detto che mi appartieni, quando inciampi non tocchi terra perché ti ho presa al volo. 

Se provi un istante soltanto a farmi da madre, o a dirmi cosa devo fare, ti becchi sei mesi di buio in catene in cantina a mangiare sottaceti. ( o due ore se chiedi scusa in due ore). 

Ma non ti abbandono. 

Per me fedeltà significa che quando fighe da copertina per cui tremavo da dentro le viscere mi hanno detto dopo un po' di sesso di decidere tra loro e Kajira 43yo cui ho detto che mi appartiene, sono stato di merda ma ho avuto la scelta facile. Kajira 

Per me, tutto questo finisce, e tutte le mie parole si azzerano, nel momento in cui una donna mi viene a contestare dove infilo il cazzo. 

Se vuoi che stia al mio posto, stai al tuo. 

Quello per me non è fedeltà. 

 

Nota. Se passi la vita a cercare un uomo che stia in relazione univoca con te, una sola donna, poi quando hai dei bambini noti che lui è geloso delle attenzioni che rivolgi a loro e ti mette il muso... non ti andare a lamentare che non puoi e non vuoi fare da mamma ad uno di 40 anni, perché lo hai cercato attivamente così, sei fuggita in modo calcolato da chiunque ti avrebbe fatta sentire donna, e hai attivamente cercato uno che fosse un bamboccio a 40 anni. 

Le donne che si lamentano di dover fare da mamma al compagno univoco, e sono tantissime, mi ricordano un tizio che conosco che ha avuto il coraggio di lamentarsi con me occhi negli occhi che voleva farsi una famiglia, una relazione stabile, ma che aveva girato i club privé, la strada e le freelance in appartamento ma alla fine non riusciva mai a costruirci qualcosa di stabile. 

E cristo. 

Che lui sia demente lo capisce chiunque. 

Eppure, il corrispettivo femminile, il comportamento simmetrico, è considerato normale. 

Modificato da ^'V'^
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Nakama
1 ora fa, ^'V'^ ha scritto:

Ce l'ho. Ma l'istinto in questo caso è che si abbia un imprinting, ossia un'associazione forte con le prime stimolazioni di tipo erotico. Perché esse si facciano stella polare di ciò che cerchiamo e a cui reagiamo. 

E' istinto puro, il fatto che questa associazione possa avvenire con un manichino o con i capelli lunghi mori, o con altri oggetti associati al femminile sessuale, ci dice soltanto che è un istinto ben cablato in profondità, ben al d sotto (quindi al di sopra nella gerarchia di comando) rispetto a ciò che pensiamo essere un Oggetto Meta sensato. 

Ed è esattamente il caso delle oche. 

Per loro si tratta di considerare madre ciò che vedono per primo, per noi si tratta di rimanere flashati da ciò che è presente la prima volta che proviamo una sconvolgente attrazione sessuale. 

Ma questa è "Skinner Box" pura, vale anche per i topi che non hanno una neocorteccia come la nostra, e vale per spiegare molte paranoie femminili irrazionali, per cui si spaventano di te "a pelle" e non ti trovano più attraente se al Mc Donalds ordini lo stesso menù di un ex che le picchiava. 

Ora, quello che sto cercando di far passare, spero si capisca, è che non è istinto il fatto di spaventarsi per un menù del fast food, quella ovviamente è un'associazione appresa. 

E' istinto il meccanismo per cui quella associazione è stata appresa, contro ogni logica sensata, come il topo che dopo aver preso la scossa in una scatola rossa ha paura di tutte le scatole e del colore rosso. 

E se hai mai provato a convincere con solide argomentazioni logiche una donna a cui sei sceso "a pelle" "per sesto senso femminile", capisci bene che c'è una gerarchia di comando comportamentale, e che la stai imboccando dal lato sbagliato. 

Mettila così allora, siccome a parlare della parola istinto si scorre dall'inefficienza mentale di galimberti alle paranoie cartesiane. 

Il giorno che potrai pensare che non mangi da ieri e pertanto decidere di sentire fame, sarò meno paleothinker. 

Fino a quel giorno, tutti prima sentiamo fame, allora razionalizziamo che non mangiamo da ieri. 

Continuo a vederla diversamente. 

L'istinto dell'imprinting sul primo essere vivente che vedi alla nascita da prendere come caregiver e guida, è talmente profondo ed impossibile da cambiare mediante apprendimento, che non puoi modificarlo nemmeno se a darti l'imprinting è un ricercatore col secchiello. 

Ho fatto dieci anni di ricerca su cavie umane in questo settore, in realtà sarebbero diciotto anni, ma dieci in maniera lucida e organizzata. 

Mi riferisco al combattimento, alle modalità istintive di combattimento nei primati genere homo. 

Ho usato come materiale biologico (Materu, pezzi di legno) gli allievi e anche le situazioni reali durante i 18 anni di lavoro nella sicurezza. 

Quando sono giunto a delle conclusioni incontrovertibili e volevo pubblicarle, mi è stato fatto gentilmente notare che un canadese era arrivato alle stesse, identiche osservazioni ben prima di me e prendeva migliaia di dollari a botta per addestrarci il personale dei corpi speciali. 

Contrariamente alla cultura da copyright, non mi è dispiaciuto, ma mi ha fatto molto piacere, notare che davvero non potevano esserci altre opinioni o punti di vista, ma la ricerca portava per forza a quelle conclusioni. 

E il succo è... che mentre le arti marziali ti insegnano delle movenze che tu dovresti imparare per combattere, quindi un modello esterno cui conformarti... le nostre risposte naturali durante lo scontro sono universali e cablate troppo in profondità per essere cambiate con l'allenamento. 

Parlo di scontro reale sotto stress, non di quando giochi sul ring e non ti può succedere niente, l'altro è solo e disarmato, a parità di peso e sai che se ti spegne la luce arriva l'arbitro. 

Questo ha comportato che potevo soltanto partire dalla risposta naturale, profonda, e da lì sopra costruire un proseguimento, del movimento, mediante l'addestramento. 

Ma non potevo seriamente addestrare ad un movimento, solo alla sua continuazione poggiata sul movimento istintivo. 

 

Il discorso sui sistemi di combattimento mi interessa molto. Ho provato in passato a fare ricerche per conto mio ma non ho trovato nulla di veramente efficace.

In che direzione devo muovermi per imparare?

C'è qualche tuo ex allievo che insegna il tuo metodo in italia?

Il tizio canadese come si chiama e ha scritto manuali a riguardo?

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Jumpy
1 ora fa, ^'V'^ ha scritto:

Ma solo io le trovo le donne che se mi vedono lavare i piatti mi saltano addosso e mi chiedono di non farlo che vogliono poter essere femmine e utili almeno a qualcosa? 

[...]

E non ti parlo certo da provider, se un minimo mi conosci, sai che son state sempre più spesso le donne della mia vita, ad avere più accesso alle risorse di me. 

[...]

Rimane il fatto che fino a 7 anni abbiamo, tutti, maschi e femmine, davvero bisogno della madre. O di un suo surrogato. 

Ne abbiamo bisogno anche se facciamo finta di no o se mostriamo di stare bene lo stesso davanti alla tv con lei che lavora. 

Perché se no finiamo per avere tare emotive fino ai 60 anni. 

In quest'ottica, e non in un'ottica I maschi non possono stare dietro ai cuccioli o far da mangiare, dico che quando una mamma può avere tempo per dedicarsi ai cuccioli e fare la mamma (se vuole cuccioli, per carità, io non ne ho per scelta), ci guadagnano tutti. 

Allo stato attuale dell'organizzazione sociale non c'è la possibilità di scelta. Per una donna. 

Ci sono, me ne sono capitate, ma perchè o volevano incasellarmi nel ruolo di provider: tu Tarzan io Jane, tu mantenere me, io curare te e tua casa e dare te topa.

Oppure... 

1 ora fa, ^'V'^ ha scritto:

Se provi un istante soltanto a farmi da madre, o a dirmi cosa devo fare, ti becchi sei mesi di buio in catene in cantina a mangiare sottaceti.

... ecco, volevano farmi talmente da madre rompicoglioni, che il rapporto diventava ingestibile.

Sul resto è vero, anche se le donne realmente emancipate ci sono, per la società la donna che lavora è ancora vista come un uomo con la vagina.

Ossia, si ok, lavora pure, ma scordati di fare figli.

Quindi o è libera professionista che può organizzarsi il lavoro in base alla maternità (i bambini i primi anni "devono" avere un caregiver stabile, la mamma, appunto) però deve comunque avere supporto dal marito/compagno/famiglia per le ore che è via per lavoro. Oppure deve scegliere di fare figli a fronte di restare senza lavoro per non si sa quanto.

Proveniamo però da millenni in cui: gli uomini a caccia e le donne nella caverna/caverna ad accudire i figli, gli uomini a lavorare e guadagnare e la donna a casa ad accudire i figli. Millenni, sostanzialmente in cui i ruoli erano netti e definiti e neanche per idea a metterli in discussione (anche se già mia nonna lavorava in fabbrica... ma vabbè).

Ragionevole quindi che ci vorrà un bel po' per dei cambiamenti rilevanti nella società.

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PURPLE BLACK
1 ora fa, ^'V'^ ha scritto:

Per me fedeltà, cioè, come la provo e la sento, significa che se ti ho detto che mi appartieni tu puoi perdere le gambe in un incidente e non avere più la figa, ma ogni volta che ti giri ci sono io dietro di te. 

Se ti sei fatta scopare a sfregio dal mio capo al lavoro per farmi deridere da tutta la città, e ti ho detto che mi appartieni, quando inciampi non tocchi terra perché ti ho presa al volo. 

Se provi un istante soltanto a farmi da madre, o a dirmi cosa devo fare, ti becchi sei mesi di buio in catene in cantina a mangiare sottaceti. ( o due ore se chiedi scusa in due ore). 

Ma non ti abbandono. 

Per me fedeltà significa che quando fighe da copertina per cui tremavo da dentro le viscere mi hanno detto dopo un po' di sesso di decidere tra loro e Kajira 43yo cui ho detto che mi appartiene, sono stato di merda ma ho avuto la scelta facile. Kajira 

Per me, tutto questo finisce, e tutte le mie parole si azzerano, nel momento in cui una donna mi viene a contestare dove infilo il cazzo. 

Se vuoi che stia al mio posto, stai al tuo. 

 

e così sia!

Guarda, mi fa rabbia sentire certe cose. Ancora più rabbia in questi giorni, dove umanamente ho chiesto al mio uomo di difendermi da un offesa. .. è passata una settimana e sto ancora aspettando. Aspettando perché lui ha paura di esporsi e trova ogni scusa perché ha paura di affrontare.

Lascerà che io ingoi il rospo. Lascerà che io mi allontani ancora. 

 

1 ora fa, ^'V'^ ha scritto:

Nota. Se passi la vita a cercare un uomo che stia in relazione univoca con te, una sola donna, poi quando hai dei bambini noti che lui è geloso delle attenzioni che rivolgi a loro e ti mette il muso... non ti andare a lamentare che non puoi e non vuoi fare da mamma ad uno di 40 anni, perché lo hai cercato attivamente così, sei fuggita in modo calcolato da chiunque ti avrebbe fatta sentire donna, e hai attivamente cercato uno che fosse un bamboccio a 40 anni. 

 

Le donne sono programmate per essere madri, ma non nascono madri, nascono figlie. E se nessuno insegna loro ad essere madri, non impareranno ad esserlo se non nel momento in cui si trovano il figlio tra le braccia.

Alle donne della mia generazione e a quelle venute poi non è stato insegnato ad essere madri. Perché le nostre madri erano troppo occupate a lavorare per darci l'esempio. Bambine e ragazze allo sbando che hanno solo seguito il loro istinto. Cosa cercavamo in un uomo? Un amico, un compagno, un amante. Non di certo un figlio. 

 

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Zupper
16 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Odio il fatto che invece di fare un figlio in cinque con un uomo, ogni donna creda sia meglio rifuggire gli uomini, incastrare un coglione monogamo e poi pentirsi, di lui e del figlio. 

 

16 ore fa, Carrol ha scritto:

non ho capito....

 

12 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Voglio fare un test. 

Voglio che ti spieghino 

@Zupper

 

@EdoardoG 

 

@KrisD

 

Tre donne, pertanto, cosa hanno capito in pancia di quella affermazione. Un'affermazione forte per la nostra cultura, perfettamente normale in altre culture e in specie affini a noi. 

 

Se vorranno farlo. 

 

Ho citato tre donne scomode che, secondo me, di pancia si sentono forse meno affini a quell'affermazione, ma hanno smesso da tempo di rifiutarla di testa. 

mutuo soccorso, ripartizione di responsabilità, risoluzione di problematiche, cooperazione.

Aivia, hai concesso un margine non specificando chi sono queste cinque donne e in questo margine mi insinuerò e quindi declinerò il mio post in ciò che è per me è realmente attuabile.

partiamo dal presupposto che quando parliamo di "uomo" parliamo di qualcuno che "is not equal to quaquaraquà".

bene...

se un giorno mi venisse voglia di fare un figlio:

lo farei con qualcuno che riconosco, legittimo in modo tale che al variare della bolla chimico/emotiva che mi lega a lui, resti il riconoscimento e la legittimazione.

devo ancora capire se è possibile avere un compagno e un padre o necessariamente una cosa esclude l'altra: non ero certa che far vivere a lui il parto fosse una buona idea, ho sempre pensato che fosse un evento che "trasmigrava" dal ruolo di compagno a ruolo di padre: in quella stanza succedono cose che nessun uomo dovrebbe vedere, a mio avviso.

poi

poi, una luce...e mi si dice "si, ma io quel momento non me lo voglio perdere, quel momento per me è fondamentale, se lo perdessi sarebbe dolore". e allora mi si costringe a riflettere: voglio un compagno o voglio un padre? l'uomo, dopo, sarà capace di essere ancora compagno? posso e voglio sacrificare, in caso, il compagno, per il padre?

elucubrazioni mentali, ma giusto per dare il polso...

...è tutto concatenato e consequenziale quasi:

se fosse possibile vestire il ruolo di compagno e padre, avere un clan che ti supporta nella crescita del figlio sarebbe senz'altro funzionale a questo. e non parlo solo di tempo libero per avere un paio d'ore per fare l'amore senza l'ansia da bambino.

se dovesse rendersi necessario scegliere un solo ruolo...il supporto del clan sarebbe altrettanto funzionale, in ENTRAMBE le variabili.

quindi, è chiaro che farei crescere la mia progenie nel clan, nel mio clan in cui ci sono donne, tante donne, che hanno ruoli diversi: sorelle, madri, amiche, zie, nonne (le amiche sono inchiavabili e manca la brasiliana figa...sarà una casualità?) e ci sono uomini, anche loro con i loro ruoli.

la responsabilità viene spartita tra i membri del clan, ma clan non vuol dire "viviamo tutti in un'unica grande casa"

ognuno ha le proprie vite, le proprie individualità, così come ci sono gli spazi e i momenti comuni.

in questo modo stanno crescendo i cuccioli che ci sono ora nel mio clan, in cui ho il mio ruolo, ho le mie responsabilità, mi vivo le cose belle, ma resto io, col mio lavoro, i miei tempi, i miei interessi.... Ieri giocavo alle pentoline, giorni prima smontavo macchinine: è fantastico. poi infilo il tacco 12 e metto il rossetto e vado a bermi una birra.

 

se invece devo prendere in considerazione l'idea che le 5 siano "estranee" e lasciare da parte il senso di possesso che io sento di pancia (possesso è diverso da gelosia e possessione. non chiedermi in cosa, devo ancora sviscerare le sfumature)

ti dico che potrebbe funzionare esattamente come sopra, ma vedo dei limiti che con la consanguineità (e la cessitudine delle amiche) non colgo.

così, random, senza pensare ad aspetti logistici, economici e di resistenza culturale.

1. 5 è un numero davvero alto. vorrebbe dire che ho talmente tanto culo da trovare e voler bene a 5 persone estranee. che 5 persone estranee agiscano per il mio meglio. sticazzi. 

2. la linea temporale e la persistenza nella scelta: ci scegliamo prima di fare un figlio? perchè se poi io non resto incinta e non è il sangue a legarmi, sinceramente non resto a crescere un figlio che non abbia il mio corredo genetico. piuttosto vado in vacanza. se ci scegliamo dopo....vedi punto 1

3. l'eterogeneità: meglio sarebbe che il gruppo fosse eterogeneo per età, cultura, condizione sociale. non prendo neanche in considerazione che una ventenne, funzionale al gruppo per un sacco di motivi, possa prendere in considerazione un'idea del genere. figuriamoci tenerla salda nel tempo fin quando avrà lei voglia di avere un figlio che potrei crescerle io ormai vecchia, vado direttamente al "vedi punto 1".

il punto 1 sega le gambe a qualsiasi sviluppo....

ma sono pronta a vedere ciò che ancora non vedo.

 

 

 

 

 

 

 

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2 ore fa, Nakama ha scritto:

Il discorso sui sistemi di combattimento mi interessa molto. Ho provato in passato a fare ricerche per conto mio ma non ho trovato nulla di veramente efficace.

In che direzione devo muovermi per imparare?

C'è qualche tuo ex allievo che insegna il tuo metodo in italia?

Il tizio canadese come si chiama e ha scritto manuali a riguardo?

Se aspetti un po' ancora, metto tutta la parte teorica utile nel primo modulo del Clan, nel sottomodulo Predator Combat Mindset. 

Non ho mai formato istruttori, perché trasmettevo loro la quintessenza di ciò che funzionava ma non il 90% di cose che c'erano intorno da sapere e che non erano utili per loro. 

Il tizio Canadese adesso è molto noto, si chiama Tony Blauer. 

I nostri sistemi sono molto diversi, sebbene partano dalle medesime reazioni istintive, infatti come dicevo è su quelle reazioni che vai poi a costruire i condizionamenti, e lui li ha scelti molto diversi da me. 

Nella tua ricerca, tieni sempre un punto fermo: una cosa è il duello, una cosa è la mischia. 

Il duello è una sfida "a braccio di ferro" tra due maschi che si disputano la dominance. E' un tipo di combattimento alpha. Per l'alphaness. Come due cervi che si incornano per vedere chi è più forte. 

La mischia, la battaglia o il combattimento predatorio, ha motivazioni, modalità e situazioni completamente differenti. Ossia gli altri sono di più, sono armati e sono più forti. Se no non ti avrebbero aggredito. Come un cervo che, disperato, risponde al fuoco di tre lupi non incornando a spinta come un ariete, ma abbassando ed alzando la testa per colpire la gola da sotto. 

Questa dicotomia forte delle modalità di confronto, ha portato a specializzazioni differentissime. 

Per esempio (vedi MMA) nel duello con quanto più riesci a legare a te l'avversario, con quanto più hai gioco facile. 

Nella mischia, se leghi a te qualcuno ti ammazzano. 

Servono attitudini e tattiche completamente diverse, e che sono anche disfunzionali nel duello per la dominance. 

Questo ha portato all'apparente paradosso per cui se io faccio a botte con un campione di thay o di MMA, mi spacca in due. Un duello insomma. 

Se io e lui ci troviamo però coinvolti in uno scontro reale contro una gang, devo salvargli il culo. 

Io ero molto più interessato al combattimento di tipo predatorio o street fighting, per cui ho rivolto tutte le mie ricerche e i miei studi in quella direzione. 

Ma questo senza nulla togliere come opinione alla piacevolezza virile del duello, che sia di boxe, thay, lotta, MMA. 

E' stata solamente una scelta, non si poteva essere efficaci in entrambe, i condizionamenti di una strada ti portano ad essere inefficace sull'altra e viceversa. 

Se sei più interessato al lato virile, alpha, sportivo, della questione, una buona palestra open di MMA ti può dare tutto e arricchire il tuo Mindset con Predator Combat Mindset può darti il resto. 

Se sei, come me, più interessato alla killing che alla dominance, alle coltellate che ai guantoni, ai morsi che alla lotta, auguri. 

Auguri perché mentre gli sport da combattimento sono un mondo a riscontro reale e immediato, si va sul ring e si vede, quello dello street fighting è un mondo fatto al 45% di sfigati e al 45% di esaltati. 

Inizia ad esplorarlo, poi quando hai qualche idea, ti posso dare qualche input su ciò che hai vicino a casa. 

Inutile che adesso ti faccia un paio di nomi che magari sono di città diverse dalla tua. 

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21 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Se corri e fai finta di inciamparti, è una resistenza simbolica.

Se corri più veloce che puoi, lo capisco e ti lascio in pace. 

Se ti prendo la testa mentre parli di cazzate e te la porto al suo posto... se opponi una resistenza, fa parte del gioco. Se ti tiri indietro davvero, lo capisco. 

Ogni donna quando matura mentalmente intorno ai 40 inizia a ragionare come un maschio. 

Solo... non c'è trasmissione di consapevolezza femminile, è come se ogni generazione femminile dovesse reinventare la ruota e riscoprire il fuoco, e inizio a credere che ogni donna di 40 anni in fondo ci goda a vedere quelle di 25-30 rovinarsi e rovinare la vita allo scemo di turno. 

 

Prima che mi si chieda se odio i bambini, no, assolutamente, morirei per loro. E soprattutto vivrei per loro. 

 

Odio il fatto che invece di fare un figlio in cinque con un uomo, ogni donna creda sia meglio rifuggire gli uomini, incastrare un coglione monogamo e poi pentirsi, di lui e del figlio. 

 E nessuna. Nessuna, che raggiunta la consapevolezza della vita, blocchi la miss automatizzata delle più giovani. 

 

Ci godete proprio, a vederle buttare la vita. 

 

sai, se me lo avessero detto prima, forse avrei fatto scelte diverse.

però, al momento ho un figlio, e per lo più lo tiro su io, con poco aiuto altrui (di M e di tribù).

quando mi chiedono, quelle giovani, come sia essere madre gli dico che è bellissimo ma gli dico anche che a volte non vedo l'ora di avere 50 anni per essere libera più di quando ne avevo 20.

Mi guardano senza capire, non è mio compito istruire, il mio compito è solo buttare un seme.

Penso che la necessità di riprodursi sia una cosa naturale, pensare a chi farlo crescere invece è una situazione che valuti solo quando ti ci trovi.    

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webpe
10 ore fa, PURPLE BLACK ha scritto:

 

Leotta nuda è una gran figliola e se le sue foto non le ha messe lei in rete ha fatto male. Ma Michelangelo mica le scolpiva vestite le sue opere. Non vedo cosa ci sia di più bello di un corpo armonioso nudo.

Anche di quello maschile.

Alle volte sento certi commenti. A le donne nude passino, ma gli uomini nudi sono veramente volgari.

La volgarità sta negli occhi di chi guarda. Come la malizia. 

non collego la risposta con il mio intervento .-.

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35 minuti fa, Zupper ha scritto:

 

CUT

 

5 è un numero alto. Ho sempre creduto nel 3 + 2 slot liberi per avventure. 

5 fisse è alto. 

Se ho detto 5 e non 3, è perché allo stato attuale dei quaquaraqua come % sui nati col pisello, se una donna proprio deve fare un figlio perché lo desidera, è meglio che sia una delle 5 che lo fa con un uomo, che la moglie di un coglione. 

Meglio per lei, meglio per il figlio, meglio per la società e meglio per il genoma circolante. 

Che con questa storia della monogamia imposta lo stanno devastando. 

Spoiler

Le colombe sono una specie che forma coppie, eppure il 45% dei figli sono del 5% dei maschi migliori. E questo garantisce la salute genetica ma anche che 'sti figli abbiano uno che prepara il nido. 

Non ricordo dove lessi di un macabro esperimento in cui costrinsero davvero cento colombe ad essere monogame, chiudendo le coppie in gabbie, ossia il 5% dei maschi migliori fecondava il 5% delle femmine e non il 45% come in natura. 

Nel giro di tre generazioni di questo schifo la popolazione di colombe era malaticcia e fragile, prossima al declino di specie... 

 

La scena che mi ha dato più fastidio della serie Breaking Bad, è quando lui, Icemberg, è finito in un casino e così non riesce a correre in tempo in ospedale mentre nasce sua figlia. 

Mi ha dato più fastidio addirittura di quando sua moglie gli parla. 

Mi ha dato più fastidio addirittura di quando sua moglie, dopo essersi fatta scopare da quel fallito del suo capo al lavoro, decide anche di rubare i soldi ad Icemberg per darli al suo capo. Proprio quando quei soldi servivano e subito, ad Icemberg, per salvare la vita alla sua famiglia. 

Dalla tua sensazione a riguardo, mi sembra di capire che dividi i maschi nel compagno e padre a seconda che assista al parto. 

Ossia, se assiste al parto poi se ne prenderà cura... 

Se no può anche scoparti e sparire facendo da genitore biologico "disinteressato alla prole". Che credo sia più un mito femminista che il reale sentire di un uomo che sa che c'è suo figlio a casa senza padre da qualche parte. A volte tuttavia una donna con la scusa di avere un figlio ti pianta tante pretese assurde compresa la fedeltà sessuale - che finisci a tagliarti il dito (figlio) per non tagliarti il braccio (vita). Un'interessante riflessione su questo shift forzato dall'interno del maschio, da chiavatore a papi ci può venir data dal film "Come un tuono".

Come lo configuri uno che assiste al parto di tutte e tre le sue donne? 

Non è padre nel senso babbo di minchia castrato col crollo del testo, perché ha varietà, e non è compagno nel senso che se sparisci con suo figlio o, peggio, sua figlia, si troverà a spiarla di nascosto fuori dalla scuola e a piangere ogni istante che non può giocare alle pentoline con lei... 

Come lo configuri secondo le tue percezioni? 

 

 

Ps: quando dicevo 5 donne con un uomo, non mi riferivo ad una situazione di isolamento, ossia invece che coppia da due, "coppia da 6". Hai citato il tuo tessuto a rete sociale di parenti femminili, e amici, e hai anche parlato del fatto che ognuno si fa la sua vita, non vivono insieme. 

Certo. 

Per carità. 

Io per esempio nella soluzione abitativa a grande villa - cioè stessa casa seppur ognuno con le sue stanze - non riuscirei a stare, altri sì. 

Ma quando guardo ai resort fatti di bungalow indipendenti con la piscina in mezzo e alcune aree comuni come il buffet... 

Mi sento a casa. 

Una casa in cui, come maschio, farei ritorno 3-4 giorni alla settimana, non è che davvero mi possa rintanare. 

Però... casa è il sapore delle persone, non dei muri. 

 

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