Vai al contenuto

ESCAPE PLAN


^'V'^

Messaggi raccomandati

2 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Si ma dormire con un cavo attaccato al polso è scomodissimo, ti ci strozzi ogni volta che ti giri.

Magari a David Carradine sarebbe piaciuto. 

Sicuramente. L'idea era di "scaricare" a terra durante le ore passate allo schermo del pc (tante), non sarà il massimo ma è pur sempre qualcosa. Ho l'impressione che non siamo più adatti a vivere perennemente scalzi

Link al commento
Condividi su altri siti

11 minuti fa, hanck89 ha scritto:

Sicuramente. L'idea era di "scaricare" a terra durante le ore passate allo schermo del pc (tante), non sarà il massimo ma è pur sempre qualcosa. Ho l'impressione che non siamo più adatti a vivere perennemente scalzi

Più che noi non è adatto l'asfalto. 

Scaricare durante il pc non sarebbe male. 

 

  • Mi piace! 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Massimo12

@^'V'^ Ho una domanda sulla terza parte di Escape Plan, in particolare sulla parte di hardware obsoleto. Quando dici che l'innamoramento nell'uomo porta a percepire la sua donna come un territorio da difendere da tutti gli altri maschi, che ruolo hanno i vari modelli di attaccamento nell'uomo in questa fase?

Non ho dati a supporto, ma il buon senso mi fa supporre che la reazione biologica da difesa del territorio si attiva in tutti gli uomini, ma il modo in cui questa si manifesta dal punto di vista comportamentale dipende dal modello di attaccamento del singolo.

Link al commento
Condividi su altri siti

Il 22/9/2017 alle 00:16 , ^'V'^ ha scritto:

Più che noi non è adatto l'asfalto. 

Scaricare durante il pc non sarebbe male. 

 

per questo aspetto di dover scaricare elettricità statica, il corpo potrebbe reagire richiedendo maggior quantità di liquidi? quindi stimolando parecchio la sete e l'andare in bagno? stavo pensando magari è un modo del nostro corpo di reagire a questo sovraccarico.

Link al commento
Condividi su altri siti

@^'V'^ e per le femmine? Cioè piace a tutte, credo, essere un territorio da difendere ma non da recintare, quindi ok protezione ma non gelosia "malata" (da arvicola delle praterie senza esserlo)

Ergo, cosa bisogna fare? Non rompere le scatole se va con altre, anzi procurargliene attivamente ecc ecc e basta? Mi sfugge il modo in cui si può diventare territorio da difendere nonostante si sia già vecchie o doppie, che dir si voglia; perché un uomo dovrebbe voler difendere e proteggere una che non scopa più perché ha trovato altre più giovani e nuove?

Modificato da EdoardoG
  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Mickey mcqueen

In gamba sei in gamba  ma ancora non ho capito se sei un idolo o il narcisista più paraculo che abbia visto o entrambe

Link al commento
Condividi su altri siti

Tisana

Ragazzi, non ci andate al tango, in quei posti la percentuale di probabilità di successo calano al di sotto dell' 1%. Non sto scherzando!

Quelli che ballano il tango sono più subdoli dei discotecomani. 

Ricordate sempre che in una pista da ballo bisogna far finta che te ne fotta qualcosa di ballare e del contesto in cui ti trovi. Appare una cosa semplice e scontata per alcuni, ma per altri è praticamente impossibile essere adatti a quei luoghi popolati da tamarri vestiti bene. 

Come molti sapranno scopa solo l'istruttore e il ballerino famoso nel contesto in cui opera, loro si creano una sottospecie di "status" che poi svanisce appena la gente mette piede fuori dal locale. Però all'interno della pista da ballo questi uomini sono DEI se sanno muoversi a ritmo e dimostrano sicurezza nel prendere parte alla situazione. 

Il tango è l'ennesima pratica da evitare, come andrebbe evitata anche la discoteca, il locale, il centro sociale, insomma, tutti i luoghi dove bisogna agire secondo delle regole precise adatte alla situazione. 

Questo scritto lo lascio a vantaggio di chi non ha la capacità di stare in mezzo alle persone e si chiede come cavolo sia possibile che alcuni si prendano sul serio a tal punto da fare del ballo una ragione di vita. Quante delusioni si eviterebbero se fosse detto in anticipo che nei locali scopano solo i bellocci e i socialoni. Inoltre chiuderebbero centinaia e centinaia di esercizi tra discoteche, sale da ballo et similia. Ci sarebbe una piacevole moria di quei luoghi dove si ritrovano i tamarri. 

I gestori dei locali prosperano grazie alle false aspettative che generano negli sfigati. Quindi se vi riconoscete nelle mie parole seguite il consiglio di un fratello e non mettete piede in una discoteca, MAI, non lo fate! Arricchite solo il patron del localetto e non scoperete. Potreste anche avere grane e certamente vi costerà una fatica immensa e una gigantesca dose di autocontrollo stare in mezzo a chi invece è abituato a divertirsi in pista. 

 

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Massimo12
1 ora fa, ^'V'^ ha scritto:

L'arvicola delle praterie e l'arvicola delle montagne rocciose sono cugine di DNA praticamente identico ma quella delle montagne rocciose ha un hardware che la porta a volerle inseminare tutte attivamente, andando in cerca. 

Quella delle praterie ha un hardware che la porta ad essere sempre addosso alla compagna e a chiavare le altre solo se gli saltano in bocca. 

Così hanno guardato nei loro cervelli ed hanno scoperto che in quella "monogama" la vasopressina, che dà il senso della difesa territoriale, ha i recettori molto vicini ai circuiti della ricompensa dopaminici, arrivando ad una attivazione vicendevole. 

E la dopamina è quanto di più bello ci auto facciamo per essere premiati nei comportamenti, ma è anche ciò che ci dà dipendenza. 

Ossia... Si è visto che alla base della scelta di stare addosso ad una sola femmina per una sorta di tossicodipendenza, c'è questa forte ricompensa nell'avere comportamenti di difesa del territorio, unita ad una dolorosa mancanza di ricompensa nel non averli. 

Prima che le donne o le femministe corrano in massa a selezionare col loro utero ceppi genetici di persone tendenti al monogamo e poco proattive nella ricerca di altro, o a iniettare più vasopressina nei maschi sperando attivi la dopamina per vicinanza dei circuiti, va spiegato che l'ormone vasopressina che ti fa legare ad una con cui scopi bene e che ti piace, e che ti fa diventare iperprotettivo nei confronti della donna incinta ragionevolmente di te... 

Non ha a che fare con l'affetto, ma col senso del territorio. 

Una caratteristica maschile che le donne credono essere un problema culturale o qualcosa di destra. 

Tutti sappiamo che le femmine cui siamo legati sono sentite come territorio. 

Con più vasopressina, con più il senso del territorio si fa forte. 

Tuttavia, questo da solo non ci rende tossici del controllo. 

Ad esempio la Toscana la percepisco come territorio e mi piace, ma questo non mi vieta di andare ad assaggiare anche l'Andalusia.

Il problema nasce quando questo senso territoriale si trova a stimolare la dopamina, rendendomi tossico del controllo al punto che arriverei, come l'arvicola delle praterie, a perdermi le situazioni e le sensazioni più importanti e premiate nella vita di un maschio, pur di non soffrire il dolore di vedere il mio territorio invaso, venendo premiato invece dal controllo sullo stesso. 

Non serve la calcolatrice per notare che dal punto di vista riproduttivo questo equivale a giocare in porta sotto rigori, quindi puoi perdere cinque o uno se sei molto veloce, ma non vinci mai. 

Quello che a molte femmine sfugge è che tossicodipendenza da controllo significa anche incazzarsi tremendamente e ferire la femmina quando lancia segnali ad altri maschi. 

Sia la donna vissuta come territorio, sia l'esasperazione nel controllarla e prendersela con lei se si lascia invadere o avvicinare, sono comportamenti che le femmine umane credono (per indottrinamento politico) essere frutto di educazione al ruolo di genere, e credono che se uno impazzisce e diventa violento quando sta perdendo controllo sul territorio, questo dipenda dall'educazione "maschilista".

Se mai esistesse un'educazione maschilista, essa insegnerebbe ad avere status per fare meno fatica a scoparne mille e poi ributtarle in mare, dato che questo è giocare tirando nelle porte avversarie e massimizza, così come ottimizza, la riproduzione del maschio. 

Essendo lo scopo delle femmine quello di rendersi appetibili così da attirare uno di buon status e poi cercare di dirottare più tempo e cure possibili su di sé, se dovesse esistere un tiro alla fune femminista e maschilista dato dall'educazione, questo riguarderebbe la quantità di tempo e cure ottenute dalla singola donna. 

Sicuramente Angelina Jolie con le ali e in compagnia di amiche lap dancer hanno la possibilità di sottrarre tempo e cure a molti maschi. 

Ma una donna normale, che non si preoccupa troppo di cosa mangia e che non è un buco nero di attrazione sessuale, dovrebbe essere messa in condizione di comprendere che se un uomo che potrebbe averne altre se non meglio almeno pari, si mostra molto presente e "geloso", pronto a dare cure e tempo... questo non ha a che fare con una buona educazione castrante e femminista, e non ha a che fare con Richard Gere che sale la scaletta antincendio spiegando a Vivian che le darà la favola. 

Ha a che fare con un hardware che dà tossicodipendenza per il controllo territoriale. 

E, purtroppo per le donne, la loro scarsa preparazione in merito a questioni biologiche pure le porta spesso a confondere gelosia e scenate da tossico senza dose, con interesse e cure o come tempo strappato al maschio e pertanto riprova del proprio valore di attrazione. 

E arriviamo alla tua domanda. 

Abbiamo visto che ci sono maschi che tirano in porta e amano i territori da esplorare. 

E che ci sono maschi che hanno una dipendenza chimica per un territorio in particolare, che li porta ad impazzire di rabbia e giocare in porta sotto rigori. 

Come si comporteranno questi ultimi secondo lo stile di attaccamento? 

Per chi non conoscesse il riferimento, lo stile di attaccamento riguarda il rapporto con il caregiver. Ossia con chi si prende cura e fornisce supporto e protezione. 

Non con il territorio. 

Il territorio lo puoi pattugliare e controllare oppure lo puoi viaggiare, esplorare, conquistare. 

Intendo dire che probabilmente un bamboccio di 40 anni che vive una codipendenza patologica e che vede nella sua fidanzata un surrogato di mamma, potrebbe certamente manifestare comportamenti in linea col suo stile di attaccamento nel rapportarsi alle di lei assenze e presenze. 

Parimenti una donna, un bambino, una bambina, un cane e alcune categorie di disabili si rapporteranno col caregiver in modi derivati dal loro stile di attaccamento. 

Ma ritengo che un uomo adulto, che non è in cerca di mamme ma di posti dove piantare il cazzo per ricevere il suo premio in benessere, non si comporterà con la comorbilità di una codipendenza o addirittura di una dipendenza, ma secondo le due relazioni col territorio 

- Controllare e rinchiudere 

- Esplorare e conquistare

Che non sono relazioni culturalmente apprese, non sono software, come non è una nozione culturale la donna sentita e vissuta come territorio. 

Quello che potrebbe evocare invece il suo stile di attaccamento, potrebbe essere la relazione col gruppo sociale di appartenenza, non inteso come rete di contatti ma come gerarchie e uomini più forti di lui che possano favorirlo o schiacciarlo nella vita. 

Secondo me a questo proposito, nella storia, è stato con profitto utilizzato il cervello maschile nel momento in cui si è spostato culturalmente il suo indice referenziale da uno stato inteso come gerarchie di uomini (a rischio di stili di attaccamento problematici) in direzione di una femminilizzazione dell'idea territoriale di patria. 

La quale sensazione, se ben innestata, non può che produrre nei maschi due sentimenti:

- Difendere la patria ad ogni costo dal passaggio di altri maschi 

- Conquistare altre patrie

Questo sentimento territoriale esiste già nel maschio, del tipo 1 o 2.

Non sto dicendo che sia stato sovrascritto con qualche immagine o richiamo alla natura femminile e donna della patria. 

Dico che è probabilmente stato esasperato dalla sovrapposizione. 

E credo abbia allontanato con profitto i musi e le rimostranze verso i caregiver della società dovuti a stili di attaccamento diversi dei maschi del popolo, mentre però esasperava un sentire bellico di protezione e conquista che non andrebbe mai confuso con l'aggressività (la quale è uno strumento, in mano a questo sentire, non viceversa) o propensione alla violenza in se stessa. 

Parimenti, credo per le stesse ragioni che concentrarsi sulla violenza (che è uno strumento di coercizione, ma non è il sentimento mandante) e sull'educazione nelle questioni di violenza domestica e controllo sulla moglie o compagna, sia inutile (anche se deresponsabilizzarsi e trovare colpevoli è estatico per molte donne). 

Credo sarebbe molto più utile parlare francamente con le donne del funzionamento dell'hardware maschile e del fatto che stanno, incoraggiate da telenovelas e da pessima televisione pomeridiana, sempre più spesso scegliendo come partner per la riproduzione proprio quel maschio che mostra una tossicodipendenza per il controllo sul territorio, che molte donne scambiano per affezione o amore e che molte donne scambiano per una vittoria, una conquista nel tiro alla fune sul tempo e le attenzioni che riescono a dirottare. 

Questo, esattamente come in un allevamento di cani, sta sempre più selezionando ceppi genetici vasopressina-dopamina interagenti. 

Col risultato che le donne, cercando di ridurre in monogamia una delle specie più esplorative e poliginiche al mondo, si stanno creando il violento autogoal di generazioni future più tossiche del controllo e violentemente repressive dei modi femminili di mostrarsi e sedurre. 

Quello che posso dire a quel maschio che ha letto fino a qui e si riconosce nel soggetto adulto, privo quindi di quella gelosia da immaturità emotiva del bambino verso il caregiver, ma sensibile in quella gelosia da controllo del territorio, ossia avente i recettori per la vasopressina molto vicini al circuito della dopamina... È:

Non puoi eradicare il tuo hardware e non puoi apprendere come non sentire ciò che senti con qualche lezione di educazione. 

Ma puoi trovare un equilibrio funzionale a vivere nel teatro operativo dato attraverso lo studio della spada giapponese prima, le cure verso un uccellino poi. 

La katana infatti diventa parte di te solo se la tieni in mano esattamente come una rondine. 

Se la stringi soffoca. Se la tieni troppo aperta vola via. 

Per agire dei tagli decisi sei così costretto a trovare un modo di stringere ciò a cui tieni in un modo che è premuroso ma non soffocante, presente e protettivo ma non aggrappato. 

Passare dalla spada ad infondere affetto ad un uccellino da compagnia, imparando a maneggiarlo senza fargli male, e piano piano imparando a tenerlo in mano con la finestra aperta da cui potrebbe scappare senza tarpargli le ali e senza nemmeno fargli sentire che se ne può andare perché te ne freghi... 

Poi tornare alla katana a cui traslare le sensazioni del proteggere e prendersi cura di un uccellino che è sempre più parte di te.... 

Per poi piano piano sentire un bypass da condizionamento su quell'istinto territoriale forte e sulle modalità di espressione coercitiva che impone, e dedicare allora ad una donna la stessa carezza che ti hanno insegnato una spada e un piccolo uccellino fragilissimo... 

Ecco, non credo nell'educazione in senso nozionistico. 

Ma credo nelle esperienze vive che goccia a goccia possono portare ad espressioni comportamentali diverse partendo dallo stesso sentire. 

Ah..già. 

Il Tango. 

Dopo aver sentito il controllo dato dalla libertà di espressione che lasci alla katana, dopo aver sentito che l'uccellino sta in mano perché ti vuole bene e non perché lo stringi... 

Il Tango. 

Dove il tuo organismo può registrare ad ogni passo la sensazione di controllo data dall'esposizione della femmina nel guidare la sua libera espressione. 

 

Chiarissimo, Aivia. Grazie.

Questo sentire da territorio da difendere però da quello che so ce l'hanno la stragrande maggioranza degli uomini e si attiva quando hanno a mano una migliore di quelle che hanno di solito. E tale sentire influenza o determina probabilmente la scelta di stare in relazione per i maschi B (in base alla loro attrattiva per le femmine).

La mia domanda allora è: per passare da un sentire da stagno a uno da fiume cosa devono fare i maschi B?

Io vedo due possibilità da seguire contemporaneamente. Da un lato rinunciare al controllo sulla lei di turno che ci ha preso di pancia. E scommettere sia sul fatto che si farà trombare in giro ma anche sul fatto che tornerà a intervalli per un giro di giostra. Mostrando così alla tua mente che comunque potrai continuare a trombarla (anche se magari poi torna dopo anni e non ti dona più le sensazioni di prima).

Dall'altro lato occorre andare costantemente a caccia per dimostrare alla tua mente di essere in grado di avere prede dello stesso livello.

Link al commento
Condividi su altri siti

Tisana

Non so ragazzi, io sono veramente perplesso. Certe cose descritte in un contesto astratto, pensando ad una situazione verosimile e non certa possono avere senso all'interno di un sito internet. Ma quando le vedi materializzarsi davanti ai tuoi occhi nella vita reale appaiono in tutta la loro demenzialità. 

Mi sto riferendo al cosiddetto "controllo del territorio". Veramente c'è qualcuno dotato di sensatezza ed avvedutezza che considera una cosa del genere? 

Credo di essere legittimato a domandarmelo. Io quando osservo un atteggiamento che descrivete lo percepisco come l'esternazione di un idiota possessivo. Ok, sto banalizzando un concetto, ma veramente c'è da riflettere su cosa passi per la testa di tali individui? 

Chi opera il controllo non lo ritengo ne adulto, ne maschio alpha, ne mi importa di pensare a cosa fa e perché lo fa. Loro sono distanti, li vedo ma non interagisco con loro. Come se appartenessimo a due razze diverse. In una sola occasione mi è capitato di fare uno scambio con un cane di quelli descritti tra i marcatori di territorio. Un ragazzo mio coetaneo che se la prese perché ci provai con la sua ex. Mi sono chiesto che gliene fregasse se un altro ci provava con la sua ex, o con la sua ragazza. La donna mica è roba sua, se lei lo apprezza come uomo allora rifiuterà gli altri pretendenti no? 

Io pensavo questo ed invece mi sono scontrato con il ragazzo mio rivale, l'ho considerato un vero idiota. Non si sta appresso ad una donna come i cani fanno con l'osso. 

Una donna è libera di decidere con chi cavolo vuol stare e non ha nemmeno senso fare pressioni perché rimanga da te. Invece mi rimangio tutto se penso ai dominatori, ai sado o gente del genere. Loro facciano quello che preferiscono, hanno parafilie e psicosi, buon per loro. 

Io penso all'uomo comune che non si sa per quale ragione vuole marcare il territorio come un cane che piscia su un lampione. Quelli li stranamente sono anche apprezzati dalle donne. Io invece  li disprezzo. Specialmente quando fanno scenate patetiche ogni volta che qualcuno ci prova con la donna che li accompagna. 

Una buona parte dei problemi che ho avuto li devo a uomini di quel tipo. Il motivo per cui ho il naso allargato è perché me lo hanno rotto a 19 anni. Ho anche un orecchio sgranato. Quei deficienti dei maschi possessivi mi hanno dato tante rogne. Per fortuna ne ho date anch'io a loro. Pensa te che nervoso. Mi da quasi più fastidio leggere qualcuno che legittima il comportamento possessivo che averne sperimentato gli effetti sulla mia pelle nella vita reale. 

  • Grazie! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...