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ESCAPE PLAN


^'V'^

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Big Brother
2 ore fa, Tisana ha scritto:

Però sicuramente avrei provato distacco dal tutto abbastanza velocemente

Quando la donna che hai al tuo fianco la senti dentro da mancare il fiato, il controllo del territorio arriva, eccome se arriva.

Se la tua monogamia è in vendita come la mia, ci finisci in LTR.

La differenza per me,  post IS ( ho letto anche di Redpill per un paio di mesi, e alcuni concetti tornano anche qui )è aver consapevolezza di certi pattern, di come si ripropongono frequentemente, di saperli accettare pur soffrendo, di riconoscere uno schema che non vorresti fosse tale ma va accettato e, di conseguenza,  " il distacco arriva abbastanza velocemente" .

È un po come quando Neo , risvegliato, vede la Matrice. 

 

 

 

Modificato da Big Brother
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Resilienza....

Scrivo per tutti coloro che non risuonano con nessuno o che non hanno ancora scelto il proprio destino.

Qua non si tratta di paraculaggine o idiozia si tratta di avere un idea...un idea per il quale vivere,seguire una rotta senza lasciarsi guidare da fattori esterni.

Decidiamo noi cosa deve emozionarci,spendiamo del tempo a capire cosa davvero ci rende felici,staccando per un po di tempo dalle cazzate propinate dalla società odierna.

Nell istante in cui risuonerai con qualcosa,sarai attaccato,(proprio come Don chischiotte)da tutti quelli che non capiranno.

La forza d'animo la si sviluppa facendo resistenza ai vari addii,alle varie delusioni cocenti.

Ma Don Chischiotte aveva scelto....

Scelto di essere un cavaliere a discapito di tutto,perchè lui risuonava su quella frequenza.

Sei capace di tradire tutti pur di non tradire la tua anima?

Ps:Escape plan ti da gli strumenti per perseguire ciò che ami,quello che senti e vuoi davvero.

 

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Mickey mcqueen
1 ora fa, ^'V'^ ha scritto:

 

Sono un diapason che trasmette una frequenza. 

Questa frequenza va in controfase con le onde emesse dalle antenne televisive, e poiché molti risuonano con quelle, sono fatto oggetto di odio e di stizza in quanto diapason a volte, in quanto frequenza altre volte. 

Tuttavia, in mezzo ai molti, vi sono pianoforti, violini dismessi abbandonati in soffitte o in cantine buie, che iniziano a risuonare e a scoprire che sono ancora vivi. 

Ed essi risuonando attivano le stesse corde in altri meravigliosi strumenti che io non avrei potuto raggiungere. 

Se hai mai cantato in coro, e sai quanto è diverso dal cantare sotto la doccia, se hai mai sollevato l'accendino con altri ad un concerto mentre eri commosso, allora sai perché mi ostino a vibrare cercando di toccare i cuori che sono sulla stessa lunghezza. 

Non so esattamente che differenza ci sia tra una melodia e la luce, ma voglio raccontarti una storia e chiederti secondo te chi è patetico, narcisista in questa storia. E se ci sono idoli, o solo persone che lottano per ciò che vale più di loro. 

Un uomo potente aveva creato un'azienda di successo da zero. 

Egli amava circondarsi di yes man e di zerbini, ma successe che uno dei suoi uomini fu tanto prodigioso da poterlo superare. 

Tristo è l'allievo che non supera il Maestro, avrebbe pensato un predatore adulto. 

Ma pare che quel manager potente discendesse da una stirpe di pecorari e avesse un'impostazione un po' pastorale dei rapporti con gli altri. Ci sono le pecore, e c'è il boss. 

L'uomo che come è naturale stava diventando, grazie alla sua curiosità e intraprendenza, più capace del proprietario... invece di essere incoraggiato fu scacciato a leccare le buste e a manutenere le caldaie nel seminterrato, secondo un atteggiamento da checca isterica, infantile e controproducente. 

Ma non era l'unico. Non era certo l'unico a poter dare il meglio di sé per il vero interesse dell'azienda. 

Successe però che quando fu sbattuto in quell'antro, la luce di tutto l'edificio saltò. 

Forse perché i gruppi elettrogeni erano in realtà proprio lì con le caldaie, e a lui di rifornirli di kerosene non andava. 

E così, invece di leccar buste e star dietro alle strutture.... Egli intinse una torcia nel kerosene destinato all'elettricità, e nell'oscurità più totale prese a girare con la sua torcia. 

E' una falsa luce! Ammoniva il creatore dell'azienda. 

Noi abbiamo l'elettricità! Diceva. 

E' stato lui a staccarla! Urlava. 

Scacciatelo! Gridava. 

E in effetti la maggior parte delle persone la pensava così. 

E non aveva tutti i torti. 

Avevano tutto il diritto di pensarla così. 

Il problema... era che ad alcuni, pochi, era piaciuta l'idea della torcia. 

Ed erano convinti che il gesto di staccare l'elettricità per far tornare ad amare la luce che si dava per scontata, non fosse il semplice dispetto di un capriccioso vendicativo. 

Il problema era che a differenza degli altri... questi non avevano il diritto di pensarlo. 

Perché al big boss non andava bene.

L'uomo con la torcia, poi, era inquietante. 

Perché era bello, ma... quando avvicinava la torcia al suo volto, se ne delineavano lineamenti femminili. 

E ad alcuni questo faceva rabbrividire. 

E... avevano tutto il diritto di provare ciò che provavano. 

Solo... quelli che non rabbrividivano davanti a quella femmina, non ne avevano il diritto. 

Più in profondità, nel buio di quelle cantine, un uomo aveva fatto riscoprire ad alcuni la bellezza. 

Di tutte le cose date per scontate. 

Di una semplice torcia accesa nell'oscurità. 

Che lasciava spazio al sogno, lasciava i confini delle ombre liberi all'immaginazione. 

Coloro che lo andavano a trovare, iniziarono così a creare, non solo ad apprendere come scimmie ammaestrate. 

E creare era la parola che più faceva paura al pecoraro. 

Perché era l'unica cosa che lo rendeva meglio di quella mandria di pecore. 

Alcuni fraintesero, e videro in quella torcia il canto della rivolta. 

Costoro, più sfrontatamente di altri, presero una torcia anch'essi, e senza temere licenziamenti o punizioni, si fecero accendere dalla torcia di quell'uomo. 

Ma non vi era rivolta in quella torcia. 

Vi era l'amore per quella stessa luce che ormai, da neon abbaglianti, aveva spento il sogno dando di tutto una versione ufficiale. 

Queste persone, che avevano tutto il diritto di credere che fosse una rivolta al boss, se era ciò che sentivano, furono usate come prova che quell'uomo fosse un vendicativo rivoluzionario. 

E solo egli ne pagò la stigmate sociale, e ancora di più le pecore si adirarono con lui. 

E' colpa tua se sono ingrassato! Gli urlavano. 

E' colpa tua se sono vecchio! 

E' colpa tua se mi sono fatto una sega! 

Strillavano. 

Ed era loro diritto. 

Un diritto sacrosanto. 

Così quell'uomo non cercò di spiegar loro nulla. 

E alcuni uomini e donne, piano piano, si chiesero se veramente fosse colpa di costui se avevano risposto male a chi amavano, o se avevano dato per scontato un bacio che non sarebe mai più tornato. 

Con animo meno rivoluzionario, e più curioso, si avvicinarono e provarono a farsi accendere la torcia. 

E quello che successe... 

Presero a cantare, come si fa ai concerti con gli accendini. 

E il loro non era un canto di rivolta, ma di amore. 

Non un canto di vendetta, ma di perdono. 

E nessuno riusciva più a odiarli, provarono a frustarli per un po', ma questi si ostinavano a cantare come schiavi maltrattati in un campo di cotone. 

Il creatore dell'azienda, il boss, capì che c'era un mondo fuori dal recinto in cui si era rinchiuso con le sue pecore. 

Un mondo che stava bussando troppo forte da sotto le fondamenta stesse di quel palazzo ben ordinato e ormai al buio. 

Così... aprì i recinti e la maggior parte delle pecore si spaventò e si face a capannello intorno a lui, ed era loro diritto farlo. 

Altri, cantando, uscirono e la loro canzone si poté udire nei riflessi di luna nera sulla prima rugiada del mattino. 

Quando venere illumina il mondo. 

Un tizio, anche piuttosto tonto, che non era un idolo e probabilmente nemmeno un narcisista paraculo... risuonò con quei fili d'erba e quei fiori illuminati di musica. 

E poté solo scegliere se stare fermo e non risuonare il loro canto a forza, o se lasciarsi attraversare e farsi diapason di quella torcia, nel mondo. 

E altri risuonarono, e in loro si svegliò il canto della rivolta. Ed era loro diritto, un vetro verde ha il diritto di fare della luce un raggio verde. 

E altri entrarono in controfase, e si strinsero più forte attorno ai pastori, ed era loro diritto. 

E altri si fecero cassa di risonanza di un canto, che era la luce di una torcia, che lasciava di nuovo spazio all'immenso, al sogno, alla meraviglia, al senso di possibilità. 

Ed era un canto di amore e di perdono, lo risuonavano perché era già lì nelle loro corde, da sempre pronte a vibrare. 

Ma altri lo videro come una minaccia. Ed era loro diritto perché, un canto di libertà, si può certamente dire, che sia la più grande minaccia mai pronunciata. 

E poi c'era questa cosa... questa cosa per cui avvicinandosi alle note del diapason si scorgevano lineamenti di donna... e no, questo non era affatto rassicurante per molti e... sì, era dannatamente loro diritto essere inquietati. 

E ci sarebbe anche la questione del tempo, a rendere il tutto più inquietante... poiché le due realtà parallele non sono state in successione lineare, ma l'una nell'altra. 

Credo sia più una storia di sangue, musica, luce e bellezza, che una storia di idoli e paraculi. 

Ma chi la pensa diversamente, ha finalmente il diritto di farlo. 

Finalmente e, finché ci sarà musica... definitivamente. 

I'm Back. 

Qualsiasi cosa significhi I'm Back per chi legge. 

Io sento di stare nel mezzo, a volte quando ascolto il tuo diapason vorrei risuonare esaltato ,a volte è come se mi suonassi la trombetta da stadio nelle orecchie. Non ho ancora  gli strumenti per elaborare completamente ciò che dici e spesso la mia diffidenza è più intuitiva che frutto di un ragionamento analitico  ,a volte quello che scrivi mi sembra semplicemente inaccettabile altre vorrei farti un pompino  .Per il momento rimango fermo in ascolto.

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Tisana
20 minuti fa, Big Brother ha scritto:

Quando la donna che hai al tuo fianco la senti dentro da mancare il fiato, il controllo del territorio arriva, eccome se arriva.

Se la tua monogamia è in vendita come la mia, ci finisci in LTR.

La differenza per me,  post IS ( ho letto anche di Redpill per un paio di mesi, e alcuni concetti tornano anche qui )è aver consapevolezza di certi pattern, di come si ripropongono frequentemente, di saperli accettare pur soffrendo, di riconoscere uno schema che non vorresti fosse tale ma va accettato e, di conseguenza,  " il distacco arriva abbastanza velocemente" .

È un po come quando Neo , risvegliato, vede la Matrice. 

Vero, c'è somiglianza tra le varie redpill. Per semplificare  la mia faccia è una protezione dalle LTR. A differenza dei bellocci che si crucciano perché scopano tante fighe e non sanno come fare a gestirle (poverini:106:) io almeno mi becco le vagine strapestate dagli alpha. Tanto con me non ci starebbero mai visto che non aderisco ai canoni comportamentali del manualetto che si vanno a leggere i bei faccini seduttori.

Va beh pazienza, almeno io non sono uno di quei robot coglioni che imparano a memoria le frasi fatte dal manuale di mystery lo sfigato. Magari nella vita bastasse leggersi i manualetti di psicologia spicciola scritti dai tamarri semi-analfabeti per diventare "veri uomini" "alpha".

Ma vaffanculo... Chi modifica la sua personalità per aderire a quelle sciocchezze si merita di essere punito dal karma. 

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7 ore fa, Tisana ha scritto:

Ragazzi, non ci andate al tango..........................

Non si capisce che c'entra col discorso di Aivia

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3 ore fa, Mickey mcqueen ha scritto:

Io sento di stare nel mezzo, a volte quando ascolto il tuo diapason vorrei risuonare esaltato ,a volte è come se mi suonassi la trombetta da stadio nelle orecchie. Non ho ancora  gli strumenti per elaborare completamente ciò che dici e spesso la mia diffidenza è più intuitiva che frutto di un ragionamento analitico  ,a volte quello che scrivi mi sembra semplicemente inaccettabile altre vorrei farti un pompino  .Per il momento rimango fermo in ascolto.

Va anche detto che a volte scrivo da incazzato, a volte da farcito di sambuca dopo una serata, a volte da rilassato, altre volte da ispirato, per cui ci sta tutto, il tuo sentire. 

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Tisana

Quindi un belloccio può anche fare una vita di merda tutto sommato. Strano... Non so se crederci. Meno di dieci "momenti da collezione" ( non cosa siano di preciso, forse esperienze positive?) sono pochi anche per un bruttovero. In effetti sono propenso a pensare che tutto quello che viene pigiato sulla tastiera di un belfaccino sia da prendere con le pinze. 

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3 minuti fa, Tisana ha scritto:

Quindi un belloccio può anche fare una vita di merda tutto sommato. Strano... Non so se crederci. Meno di dieci "momenti da collezione" ( non cosa siano di preciso, forse esperienze positive?) sono pochi anche per un bruttovero. In effetti sono propenso a pensare che tutto quello che viene pigiato sulla tastiera di un belfaccino sia da prendere con le pinze. 

You Welcome :-)

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DreamSpirit
2 ore fa, Tisana ha scritto:

Quindi un belloccio può anche fare una vita di merda tutto sommato. Strano... Non so se crederci. Meno di dieci "momenti da collezione" ( non cosa siano di preciso, forse esperienze positive?) sono pochi anche per un bruttovero. In effetti sono propenso a pensare che tutto quello che viene pigiato sulla tastiera di un belfaccino sia da prendere con le pinze. 

OUR 

WILL

BE 

DONE

 

Grazie di essere rimasto vivo 

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