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Le Buone Intenzioni


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Apollodoro

Potreste fare dei DVD o CD mp3 con tutte queste "perle". Libri audio.

Sono tutti molto motivanti e illuminano su alcuni aspetti... 

Ho visto che c'è lo sconto sui "prodotti"  OnlyOne. Si possono pagare anche con pagamenti rateali? 😂

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Draconicus
16 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

 

Ho deciso di parlare al microfono invece di scribacchiare...

 La spiegazione di Babadook.

Molto esaustivo.

Un dubbio. Amelia per tutto il film ha male ai denti e proprio dopo aver ucciso il cane, in seguito all'accettazione del "mostro", strappa via il dente dolorente. Cosa significa?
Ha il significato simbolico del "togliersi un dente" quindi aver finalmente accettato la sua aggressività o ha un significato che mi sfugge?

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^'V'^
5 ore fa, Apollodoro ha scritto:

Potreste fare dei DVD o CD mp3 con tutte queste "perle". Libri audio.

Sono tutti molto motivanti e illuminano su alcuni aspetti... 

Ho visto che c'è lo sconto sui "prodotti"  OnlyOne. Si possono pagare anche con pagamenti rateali? 1f602.png

Se devi fare rate per qualcosa di superfluo... evita. 

Piuttosto accantona tu stesso i soldi mese dopo mese, e quando li hai tutti, paghi intero con sguardo tronfio da boss. 

Così ti proteggi da sfighe che potrebbero capitarti nel frattempo e hai comunque un po' di soldi per farvi fronte. 

I prodotti nostri non sono un bene primario, sono un lusso (nel senso di superfluo) che può essere piacevole, ma prima vengono necessità più basilari. 

Scegline una, di queste necessità basilari, focalizzati completamente su quella, e probabilmente il suo assestarsi avrà un effetto sistemico su altri aspetti della tua vita... 

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^'V'^
Inviato (modificato)
24 minuti fa, LuckyDave ha scritto:

Molto esaustivo.

Un dubbio. Amelia per tutto il film ha male ai denti e proprio dopo aver ucciso il cane, in seguito all'accettazione del "mostro", strappa via il dente dolorente. Cosa significa?
Ha il significato simbolico del "togliersi un dente" quindi aver finalmente accettato la sua aggressività o ha un significato che mi sfugge?

Io ci ho visto un significato che avevo reso con la medesima metafora in Escape Plan poco prima di vedere Babadook. 

Però l'autrice ha altri occhiali con cui vedere il mondo e potrebbe aver voluto dire altro. 

Il significato che ci ho visto è lo shift da ruminante* che porta avanti una situazione dolorosa per paura di affrontare il picco di dolore a responsabile del proprio benessere, (come quando hai male ad un dente ma rimandi l'estrazione per evitare una settimana di dolori, ma così non accedi mai alla soluzione del conflitto, come quando porti avanti una relazione che ti intossica ma non hai il coraggio di "toglierti il dente", divorziare... il divorzio porta con sé molto stress, spese e anche dolori emotivi, ma ti apre poi la strada ad una serenità duratura e alla libertà.)

Ecco, sembra che Amelia abbia un parallelismo tra l'odio che nutre per il figlio e il dolore per il lutto che non riesce a superare e quel dente dolente: infatti poi quando arriva il momento che è troppo e perde il controllo di sé ed il suo sistema prende il timone, si "toglie il dente" nel peggiore dei modi, senza cure, anestesia, senza riguardo alcuno, e infatti di lì a poco sta dicendo in faccia a Sam che lo odia e che non sopporta che lui sia sopravvissuto invece del marito. 

Rimandava da troppo tempo quel "togliersi il dente", e così ha dovuto farlo in preda ad un crollo psicotico completamente fuori controllo di sé, perché vivere col mal di denti... anche se hai paura di affrontare il momento della cura.... che fa male... non è possibile troppo a lungo. 

Prima o poi esplodi e il tuo sistema fa quello che va fatto perché tu non sei capace di affrontare le tue responsabilità. 

Questo comunque vale per la singola persona, come per le società, se osservi cosa succede prima che ci sia un colpo di stato o che un dittatore salga al potere, lo schema è sempre uguale: chi comanda non ha le palle per imporsi, cerca continuamente l'assenso della gente inutile, non muove un passo per timore di perdere popolarità, arriva addirittura a dimettersi se canna la previsione di un referendum, e la gente inizia a sognare qualcuno che faccia quello che va fatto, però ormai è tardi per andarci per il sottile. 

E così... chi è condannato alla stella della volizione... si trova spesso costretto ad incarnare il mutevole inconscio collettivo che prima lo cerca per prendere decisioni forti e fregandosene di piacere... poi quando il mostro della gente che non ha le palle per essere, e deve proiettare in un altro da sé il ruolo scomodo di chi decide è sazio... lo appendono a testa in giù. 

La stessa, gente.

E all'improvviso anni di consenso fanatico ed entusiasta... vengono riletti (razionalizzati per la dissonanza cognitiva) come anni di sottomissione per paura. 

Il fatto è... che se un dente duole... non ci puoi durare a lungo a sopportare. 

Se non fai qualcosa tu... qualcosa lo dovrà fare per te. Chiamalo mostro, se vuoi, ma lo ha fatto per te, per voi. E ha fatto la cosa giusta, solo... per colpa tua era tardi per andarci per il sottile. 

 

 

*ruminante: lo uso spesso in contesti meno metaforici, ma in questa accezione mi riferisco proprio alla necessità degli erbivori di continuare a riportare in bocca dagli stomaci il cibo da ri masticare, ossia il rimuginare, il non voltare pagina, il continuare a tritare il passato senza prendersi la fottuta responsabilità di digerire l'ingerito e mordere il nuovo, vivo, pulsante. 

E' un disturbo patologico. 

Modificato da ^'V'^
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Draconicus
5 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Io ci ho visto un significato che avevo reso con la medesima metafora in Escape Plan poco prima di vedere Babdook. 

Però l'autrice ha altri occhiali con cui vedere il mondo e potrebbe aver voluto dire altro. 

Il significato che ci ho visto è lo shift da ruminante che porta avanti una situazione dolorosa per paura di affrontare il picco di dolore a responsabile del proprio benessere, (come quando hai male ad un dente ma rimandi l'estrazione per evitare una settimana di dolori, ma così non accedi mai alla soluzione del conflitto, come quando porti avanti una relazione che ti intossica ma non hai il coraggio di "toglierti il dente", divorziare... il divorzio porta con sé molto stress, spese e anche dolori emotivi, ma ti apre poi la strada ad una serenità duratura e alla libertà.)

Ecco, sembra che Amelia abbia un parallelismo tra l'odio che nutre per il figlio e il dolore per il lutto che non riesce a superare e quel dente dolente: infatti poi quando arriva il momento che è troppo e perde il controllo di sé ed il suo sistema prende il timone, si "toglie il dente" nel peggiore dei modi, senza cure, anestesia, senza riguardo alcuno, e infatti di lì a poco sta dicendo in faccia a Sam che lo odia e che non sopporta che lui sia sopravvissuto invece del marito. 

Rimandava da troppo tempo quel "togliersi il dente", e così ha dovuto farlo in preda ad un crollo psicotico completamente fuori controllo di sé, perché vivere col mal di denti... anche se hai paura di affrontare il momento della cura.... che fa male... non è possibile troppo a lungo. 

Prima o poi esplodi e il tuo sistema fa quello che va fatto perché tu non sei capace di affrontare le tue responsabilità. 

Questo comunque vale per la singola persona, come per le società, se osservi cosa succede prima che ci sia un colpo di stato o che un dittatore salga al potere, lo schema è sempre uguale: chi comanda non ha le palle per imporsi, cerca continuamente l'assenso della gente inutile, non muove un passo per timore di perdere popolarità, arriva addirittura a dimettersi se canna la previsione di un referendum, e la gente inizia a sognare qualcuno che faccia quello che va fatto, però ormai è tardi per andarci per il sottile. 

E così... chi è condannato alla stella della volizione... si trova spesso costretto ad incarnare il mutevole inconscio collettivo che prima lo cerca per prendere decisioni forti e fregandosene di piacere... poi quando il mostro della gente che non ha le palle per essere, e deve proiettare in un altro da sé il ruolo scomodo di chi decide è sazio... lo appendono a testa in giù. 

La stessa, gente.

E all'improvviso anni di consenso fanatico ed entusiasta... vengono riletti (razionalizzati per la dissonanza cognitiva) come anni di sottomissione per paura. 

Il fatto è... che se un dente duole... non ci puoi durare a lungo a sopportare. 

Se non fai qualcosa tu... qualcosa lo dovrà fare per te. Chiamalo mostro, se vuoi, ma lo ha fatto per te, per voi. E ha fatto la cosa giusta, solo... per colpa tua era tardi per andarci per il sottile. 

 

 

Sì, qualcosa mi sfuggiva decisamente.

Grazie

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^'V'^
Il 27/2/2017 alle 16:46 , LuckyDave ha scritto:

 

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Una vecchia leggenda cherokee racconta che un giorno il capo di un grande villaggio decise che era arrivato il momento di insegnare al nipote preferito cosa fosse la vita. Lo porta nella foresta, lo fa sedere ai piedi di un grande albero e gli spiega:

“Figlio mio, si combatte una lotta incessante nella mente e nel cuore di ogni essere umano. Anche se io sono un saggio e vecchio capo, guida della nostra gente, quella stessa lotta avviene dentro di me. Se non ne conosci l’esistenza, ti spaventerai e non saprai mai quale direzione prendere; magari, qualche volta nella vita vincerai, ma poi, senza capire perché, all’improvviso ti ritroverai perso, confuso e in preda alla paura, e rischierai di perdere tutto quello che hai fatica tanto a conquistare.

Crederai di fare le scelte giuste per poi scoprire che erano sbagliate. Se non capisci le forze del bene e del male, la vita individuale e quella collettiva, il vero sé e il falso sé, vivrai sempre in grande tumulto.

È come se ci fossero due grandi lupi che vivono dentro di me: uno bianco, l’altro nero. Il lupo bianco è buono, gentile e innocuo; vive in armonia con tutto ciò che lo circonda e non arreca offesa quando non lo si offende. Il lupo buono, ben ancorato e forte nella comprensione di chi è e di cosa è capace, combatte solo quando è necessario e quando deve proteggere se stesso e la sua famiglia, e anche in questo caso lo fa nel modo giusto; sta molto attento a tutti gli altri lupi del suo branco e non devia mai dalla propria natura.

Ma c’è anche un lupo nero che vive in me, ed è molto diverso: è rumoroso, arrabbiato, scontento, geloso e pauroso. Le più piccole cose gli provocano accessi di rabbia; litiga con chiunque, continuamente, senza ragione. Non riesce a pensare con chiarezza poiché avidità, rabbia e odio in lui sono troppo grandi. Ma è rabbia impotente, figlio mio, poiché non riesce a cambiare niente. Quel lupo cerca guai ovunque vada, perciò li trova facilmente; non si fida di nessuno quindi non ha veri amici.

A volte è difficile vivere con questi due dentro di me, perché entrambi lottano strenuamente per dominare la mia anima.”

Al che, il ragazzo chiede ansiosamente: “Quale dei due lupi vince, nonno?”

Con voce ferma, il capo risponde:

“Tutti e due, figlio mio. Vedi, se scelgo di nutrire solo il lupo bianco quello nero mi aspetta al varco per approfittare di qualche momento di squilibrio, o in cui sono troppo impegnato e non riesco ad avere il controllo di tutte le mie responsabilità, e attaccherà il lupo bianco, provocando così molti problemi a me e alla nostra tribù; sarà sempre arrabbiato e in lotta per ottenere l’attenzione che pretende. Ma se gli presto un po’ di attenzione perché capisco la sua natura, se ne riconosco la potente forza e gli faccio sapere che lo rispetto per il suo carattere e gli chiederò aiuto se la nostra tribù si trovasse mai in gravi problemi, lui sarà felice e anche il lupo bianco sarà felice ed entrambi vincono. E tutti noi vinciamo.”

Confuso, il ragazzo chiede: “Non capisco, nonno, come possono vincere entrambi?”

Il capo continua:

“Vedi, figlio mio, il lupo nero ha molte importanti qualità di cui posso aver bisogno in certe circostanze: è temerario, determinato e non cede mai; è intelligente, astuto e capace dei pensieri e delle strategie più tortuose, caratteristiche importanti in tempo di guerra. Ha sensi molto acuti e affinati che soltanto chi guarda con gli occhi delle tenebre può valorizzare. Nel caso di un attacco, può essere il nostro miglior alleato.”

Poi il capo tira fuori due pezzi di carne dalla sacca e li getta a terra, uno a sinistra e uno a destra. Li indica e dice:

“Qui alla mia sinistra c’è il cibo per il lupo bianco, e alla mia destra il cibo per il lupo nero. Se scelgo di nutrirli entrambi, non lotteranno mai per attirare la mia attenzione e potrò usare ognuno nel modo che mi è necessario. E, dal momento che non ci sarà guerra tra i due, potrò ascoltare la voce della mia coscienza più profonda e scegliere quale dei due potrà aiutarmi meglio in ogni circostanza.

Vedi, figlio mio, se capisci che ci sono due grandi forze dentro di te e le consideri con uguale rispetto, saranno entrambi vincenti e convivranno in pace; e la pace, figlio mio, è la missione dei cherokee, il fine ultimo della vita. Un uomo che ottiene la pace interiore ha tutto; un uomo che è lacerato dalla guerra che si combatte dentro di lui, è niente."

[\spoiler]

 

Quando ho visto che attaccavi col disco dualistico manicheo della favola cherokee così come viene raccontata stupidamente ai corsi di "crescita personale", stavo per saltare alla risposta di disinnesco. 

Poi ho visto che ti sei preso la briga di cercare la versione originale che afferma il contrario di quello che conoscono "tutti" riguardo a quella storia, spesso utilizzata per ammantare di antica saggezza una serie demenziale di stereotipi schizofrenici occidentali moderni. 

Grazie.

Grazie davvero. 

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^'V'^
4 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

 

Piuttosto accantona tu stesso i soldi mese dopo mese, e quando li hai tutti, paghi intero con sguardo tronfio da boss. 

 

C'è un altro punto importante. 

Se paghi ad esempio un mio corso a rate, sei tu che mese dopo mese lavori per me. 

Questo non ti aiuta ad avere un'autoimmagine funzionale. 

A me fa sentire uno che ha venduto qualcosa. Nulla di che. 

Se invece paghi intero, sono io che ho lavorato o lavoro per te. 

E questo ti fa sentire padrone, e non solo è più funzionale ai tuoi scopi, ma è anche molto incoraggiante per me. 

Infatti una ragazza per farti sentire padrone deve mettersi un guinzaglio e camminare a 4 zampe con le autoreggenti mostrandoti la coda alzata, a me basta farti cacciare dei soldi. 

Mi fai sentire potentissimo, addirittura più potente di una bella figa nuda col guinzaglietto che sa accarezzare i tuoi sogni più profondi. 

Farti sentire padrone mi fa sentire più potere della figa nuda. E pure a te. Win Win. 

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Lilian

Io Amo quest'Uomo.
 

Spoiler


(XD)

 

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badguy

Ho visto i primi 40 minuti del video (il resto appena ho tempo), è ben realizzato, anche se non mi dici nulla di nuovo (cito da un sito di crescita personale)

 

1. Avere un Mantra

Uno dei motivi per cui non realizziamo i nostri obiettivi è perché abbiamo troppi obiettivi.

Inutile negarlo, le risorse a nostra disposizione sono limitate (tempo, soldi, volontà, etc.).

In passato, ti ho già spiegato ad esempio quali sono le ragioni fisiologiche per cui non ha senso fare troppo affidamento sulla nostra forza di volontà.

Sì, certo, tu se vuoi puoi anche continuare a raccontarti la favoletta che “da domani…” sarai Superman (o Wonder Woman), ma stai semplicemente prendendo per il culo te stesso.

Se seguiti a disperdere le tue energie in mille priorità (plurale), rischi di non centrare nessuno dei tuoi obiettivi.

Se al contrario concentri tutti i tuoi sforzi su un’unica priorità (singolare), le tue probabilità di successo saranno immensamente più alte.

Nello specifico tra le prime sfide, vi era quella di definire un #mantra, ovvero una “parola d’ordine” che li avrebbe accompagnati per il resto dell’anno e che avrebbe rappresentato il loro obiettivo prioritario.

Per definire il tuo mantra annuale devi rispettare alcune regole chiave, altrimenti rischi di ritrovarti con una parola d’ordine vuota e priva di significato.

Per il momento però, l’importante è che tu smetta di darti ogni anno 872.431 nuovi obiettivi, per poi portarne a termine mezzo (quando va bene).

Così facendo, non fai altro che rafforzare l’immagine di una persona che non è in grado di raggiungere i propri traguardi. Fallo per 10 anni di seguito e cambiare sarà per te 100 volte più difficile.

 

 

Purtroppo quello che frega tutte le buone intenzioni è la distanza temporale che separa la "buona azione" dalla gratificazione finale.

Oggi decido di smettere di mangiare cibo spazzatura per avere un fisico migliore e fare un favore alla mia salute.

Il problema di questo mantra, di questo obiettivo, è che la gratificazione finale arriverà nè domani nè tra 1 mese, ma 1 o 2 anni.

Oggi decido di iniziare ad andare in palestra per farmi il fisico da spiaggia e rimorchiare di più.

Anche stavolta, la gratificazione finale arriverà a distanza di tempo perchè non mi basta sollevare ghisa per 1 mese di fila per cambiare radicalmente il mio fisico. In questo caso c'è una aggiunta, ovvero che la gratificazione finale potrebbe essere inferiore alle mie aspettative perchè legata non alla mia volontà ma alla volontà di altre persone su cui non posso esercitare alcun controllo.

Oggi decido di imparare a suonare il pianoforte e diventare un grande pianista, ma prima di diventare un bravo pianista passeranno almeno 3 o 4 anni. Dovrò esercitarmi giorno per giorno in attività che, prese singolarmente, possono risultare noiose (esattamente come è noioso sollevare ghisa chiusi in uan stanza 5mx5m) come il solfeggio, la lettura dal pentagramma, lo studio delle scale. Le sonate di Bach, l'applauso del pubblico, la vittoria di un premio a un concorso (le attività che mi daranno davvero gratificazione) sono distanti anni luce da quel che faccio ogni giorno chiuso in stanza con la mia insegnante.

 

PS: sbaglio o quello che hai stampato sul foglio è una cosa del genere?

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