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"Se sapesse quanto ho scritto di te ti farebbe un contratto il mio editore"


Francesca Faca

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Anonimo.92

Non è vero che tre mesi siano tanti da essere considerati un qualcosa di cui preoccuparsi.

Per superare totalmente la fine della mia prima infatuazione da teen (puramente mentale), avevo impiegato 7 mesi, e per superare la fine della mia prima relazione (fine decisa da me) avevo impiegato circa 4 mesi.

Se a una persona ci tieni per davvero è normalissimo.

Datti tempo e via, passerà.

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8 ore fa, Francesca Faca ha scritto:

 

Ne uscirò mai? 

Sì.

Tutti gli innamoramenti finiscono. Nessuno lo sa mai, a parte gli altri. Arrivera' il momento in cui questo uomo che adesso nella tua testa e' così chiassosamente presente diventera' un vago ricordo frammentario che affiorera' di tanto in tanto.

Ma cio' non succede mai quando e come ci si aspetta.  

Un abbraccio :)

Modificato da Mya
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Era un giorno come gli altri, quando il Mondo mi strappò dalle mani gli occhi di un lontanissimo cielo, e un sorriso che avrei dato alla fiamme il Mondo intero per vederlo splendere ancora una volta..

Mi era stato strappato dal Mondo, perchè viveva ancora in Noi quella tenera innocenza di mangiarsi le labbra e godere del sorriso dell'altro, quasi fosse una rincorsa al proprio..

Era un giorno come gli altri, un maledetto Mercoledì, e il cielo si divise in due, il tempo smise di esistere, e ancora più folle era reso quell'attimo dal nostro Amore che non voleva finire, ma che il Mondo aveva deciso di spezzare, per cause indipendenti da Me, da Lei, da Noi.

Gli amici trasudavano di folle e marcato altruismo mentre mi incoraggiavano a tornare ai vecchi fasti, a farmene una il giorno dopo.. non sapevano, non potevano capire. I mesi passarono e le carni di altre ragazze non saziavano quella sete infinita che avevo, di Lei.

Le labbra, la carne, le loro gambe che si aprivano e i loro mugolii di piacere misti alle urla, appagavano per vacui e brevissimi attimi la Mia mente e la Mia fame.. ne mangiavo, ne sbranavo una dopo l'altra..

La cercavo in ogni fotuttissimo sguardo, in ogni leggiadro sorriso di ogni donna che passava tra le Mie mani.. e non la trovavo, Lei non c'era.. 

Io le avevo dato la forza di andarsene, Io le ragioni per fuggire, nonostante mi amasse ancora e il dolore fosse così profondo.. ma lei doveva Vivere.

Ma Io come un folle preso da una profonda amnesia ed ubriaca convinzione, continuavo a cercarla, in ogni angolo buio della strada, dietro gli angoli di un sorriso, tra la Gente.. e il tempo si fermava appena sentivo sussurrare il suo Nome.

Ero carne, morta, un'anima lacerata dagli artigli di una Puttana chiamata Vita che mi aveva portato un paradiso perduto e poi me ne aveva privato.. 

Claudicante, continuavo a sbranare, effimere forme, alcune brillavano più di altre, e diventavano forme, diventavano gioie più profonde..

E questo per un fottutissimo anno e mezzo della Mia Vita..

Perchè non esiste giusto, non esiste sbagliato, non esiste nessuna forma di retta via in quelle profonde acque di un amore sospeso.. di un frammento di storia non finita e lacerata a metà, ancora vivida e irrorata di sangue e Vita..

Viviti il dolore, perchè è poesia..

Viviti quelle macchie di nero sfumato che ammantano i colori del giorno, e cullale dentro..

Sussurragli un grazie di esistere, d'aver lasciato dentro di te una così profonda impronta da far sparire il Sole e appassire i colori..

Perchè sarà proprio quel dolore che ti sussurrerà che hai vissuto qualcosa di meraviglioso..

Guarda quel dolore e ridi, e piangi, e poi ridi ancora.. perchè sei Viva..

Fallo mentre lo contempli come un'eclissi, perchè essa è il sengo che c'è stato un sole a render vivide quelle sensazioni..

E ammira quella eclissi, digli grazie per ricordarti di quanto fosse importante quel sole..

Ma inizia anche a guardarti intorno..

Francesca, lo vedi il cielo in quella densa e oscura eclissi!?

Il sole se ne è andato, e l'oscurità ha permeato tutto..

Ma tu ringraziala.. guardati intorno, in quell'oscurità.. noti qualcosa?

Infinite possibilità.. infinite piccole luci che hanno fatto capolino nella Notte di un Settembre oramai inoltrato..

Stelle, apparse grazie all'eclissi e alla sparizione di un sole che rendeva ciechi i tuoi occhi a quella meraviglia..

E adesso datti tempo.. vivi l'oscurità e osserva il cielo.. là in mezzo c'è la fine dell'eclissi.. la profonda luce che farà ritornare vividi i colori..

Ma non scordare Mai più la Notte..

Inizia ad adorarla.. inizia a renderle onore.

La Notte è poesia, piangi e ridi con lei e inizia a danzare tra le ombre, a scappare dalle vie conosciute ed a inoltrarti nei vicoli dimenticati e nuovi.. spingiti nei suoi meandri e contemplala.

La Notte è poesia.. ti priva di tutto per ricordarti delle Stelle.

 

Modificato da Human
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FlavioMB17
1 ora fa, Human ha scritto:

Era un giorno come gli altri, quando il Mondo mi strappò dalle mani gli occhi di un lontanissimo cielo, e un sorriso che avrei dato alla fiamme il Mondo intero per vederlo splendere ancora una volta..

Mi era stato strappato dal Mondo, perchè viveva ancora in Noi quella tenera innocenza di mangiarsi le labbra e godere del sorriso dell'altro, quasi fosse una rincorsa al proprio..

Era un giorno come gli altri, un maledetto Mercoledì, e il cielo si divise in due, il tempo smise di esistere, e ancora più folle era reso quell'attimo dal nostro Amore che non voleva finire, ma che il Mondo aveva deciso di spezzare, per cause indipendenti da Me, da Lei, da Noi.

Gli amici trasudavano di folle e marcato altruismo mentre mi incoraggiavano a tornare ai vecchi fasti, a farmene una il giorno dopo.. non sapevano, non potevano capire. I mesi passarono e le carni di altre ragazze non saziavano quella sete infinita che avevo, di Lei.

Le labbra, la carne, le loro gambe che si aprivano e i loro mugolii di piacere misti alle urla, appagavano per vacui e brevissimi attimi la Mia mente e la Mia fame.. ne mangiavo, ne sbranavo una dopo l'altra..

La cercavo in ogni fotuttissimo sguardo, in ogni leggiadro sorriso di ogni donna che passava tra le Mie mani.. e non la trovavo, Lei non c'era.. 

Io le avevo dato la forza di andarsene, Io le ragioni per fuggire, nonostante mi amasse ancora e il dolore fosse così profondo.. ma lei doveva Vivere.

Ma Io come un folle preso da una profonda amnesia ed ubriaca convinzione, continuavo a cercarla, in ogni angolo buio della strada, dietro gli angoli di un sorriso, tra la Gente.. e il tempo si fermava appena sentivo sussurrare il suo Nome.

Ero carne, morta, un'anima lacerata dagli artigli di una Puttana chiamata Vita che mi aveva portato un paradiso perduto e poi me ne aveva privato.. 

Claudicante, continuavo a sbranare, effimere forme, alcune brillavano più di altre, e diventavano forme, diventavano gioie più profonde..

E questo per un fottutissimo anno e mezzo della Mia Vita..

Perchè non esiste giusto, non esiste sbagliato, non esiste nessuna forma di retta via in quelle profonde acque di un amore sospeso.. di un frammento di storia non finita e lacerata a metà, ancora vivida e irrorata di sangue e Vita..

Viviti il dolore, perchè è poesia..

Viviti quelle macchie di nero sfumato che ammantano i colori del giorno, e cullale dentro..

Sussurragli un grazie di esistere, d'aver lasciato dentro di te una così profonda impronta da far sparire il Sole e appassire i colori..

Perchè sarà proprio quel dolore che ti sussurrerà che hai vissuto qualcosa di meraviglioso..

Guarda quel dolore e ridi, e piangi, e poi ridi ancora.. perchè sei Viva..

Fallo mentre lo contempli come un'eclissi, perchè essa è il sengo che c'è stato un sole a render vivide quelle sensazioni..

E ammira quella eclissi, digli grazie per ricordarti di quanto fosse importante quel sole..

Ma inizia anche a guardarti intorno..

Francesca, lo vedi il cielo in quella densa e oscura eclissi!?

Il sole se ne è andato, e l'oscurità ha permeato tutto..

Ma tu ringraziala.. guardati intorno, in quell'oscurità.. noti qualcosa?

Infinite possibilità.. infinite piccole luci che hanno fatto capolino nella Notte di un Settembre oramai inoltrato..

Stelle, apparse grazie all'eclissi e alla sparizione di un sole che rendeva ciechi i tuoi occhi a quella meraviglia..

E adesso datti tempo.. vivi l'oscurità e osserva il cielo.. là in mezzo c'è la fine dell'eclissi.. la profonda luce che farà ritornare vividi i colori..

Ma non scordare Mai più la Notte..

Inizia ad adorarla.. inizia a renderle onore.

La Notte è poesia, piangi e ridi con lei e inizia a danzare tra le ombre, a scappare dalle vie conosciute ed a inoltrarti nei vicoli dimenticati e nuovi.. spingiti nei suoi meandri e contemplala.

La Notte è poesia.. ti priva di tutto per ricordarti delle Stelle.

 

Quando parli di Lei riesci sempre a commuovermi.

Traspare tutto l'amore che hai provato.

Modificato da FlavioMB17
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Francesca Faca
7 ore fa, Human ha scritto:

Era un giorno come gli altri, quando il Mondo mi strappò dalle mani gli occhi di un lontanissimo cielo, e un sorriso che avrei dato alla fiamme il Mondo intero per vederlo splendere ancora una volta..

Mi era stato strappato dal Mondo, perchè viveva ancora in Noi quella tenera innocenza di mangiarsi le labbra e godere del sorriso dell'altro, quasi fosse una rincorsa al proprio..

Era un giorno come gli altri, un maledetto Mercoledì, e il cielo si divise in due, il tempo smise di esistere, e ancora più folle era reso quell'attimo dal nostro Amore che non voleva finire, ma che il Mondo aveva deciso di spezzare, per cause indipendenti da Me, da Lei, da Noi.

Gli amici trasudavano di folle e marcato altruismo mentre mi incoraggiavano a tornare ai vecchi fasti, a farmene una il giorno dopo.. non sapevano, non potevano capire. I mesi passarono e le carni di altre ragazze non saziavano quella sete infinita che avevo, di Lei.

Le labbra, la carne, le loro gambe che si aprivano e i loro mugolii di piacere misti alle urla, appagavano per vacui e brevissimi attimi la Mia mente e la Mia fame.. ne mangiavo, ne sbranavo una dopo l'altra..

La cercavo in ogni fotuttissimo sguardo, in ogni leggiadro sorriso di ogni donna che passava tra le Mie mani.. e non la trovavo, Lei non c'era.. 

Io le avevo dato la forza di andarsene, Io le ragioni per fuggire, nonostante mi amasse ancora e il dolore fosse così profondo.. ma lei doveva Vivere.

Ma Io come un folle preso da una profonda amnesia ed ubriaca convinzione, continuavo a cercarla, in ogni angolo buio della strada, dietro gli angoli di un sorriso, tra la Gente.. e il tempo si fermava appena sentivo sussurrare il suo Nome.

Ero carne, morta, un'anima lacerata dagli artigli di una Puttana chiamata Vita che mi aveva portato un paradiso perduto e poi me ne aveva privato.. 

Claudicante, continuavo a sbranare, effimere forme, alcune brillavano più di altre, e diventavano forme, diventavano gioie più profonde..

E questo per un fottutissimo anno e mezzo della Mia Vita..

Perchè non esiste giusto, non esiste sbagliato, non esiste nessuna forma di retta via in quelle profonde acque di un amore sospeso.. di un frammento di storia non finita e lacerata a metà, ancora vivida e irrorata di sangue e Vita..

Viviti il dolore, perchè è poesia..

Viviti quelle macchie di nero sfumato che ammantano i colori del giorno, e cullale dentro..

Sussurragli un grazie di esistere, d'aver lasciato dentro di te una così profonda impronta da far sparire il Sole e appassire i colori..

Perchè sarà proprio quel dolore che ti sussurrerà che hai vissuto qualcosa di meraviglioso..

Guarda quel dolore e ridi, e piangi, e poi ridi ancora.. perchè sei Viva..

Fallo mentre lo contempli come un'eclissi, perchè essa è il sengo che c'è stato un sole a render vivide quelle sensazioni..

E ammira quella eclissi, digli grazie per ricordarti di quanto fosse importante quel sole..

Ma inizia anche a guardarti intorno..

Francesca, lo vedi il cielo in quella densa e oscura eclissi!?

Il sole se ne è andato, e l'oscurità ha permeato tutto..

Ma tu ringraziala.. guardati intorno, in quell'oscurità.. noti qualcosa?

Infinite possibilità.. infinite piccole luci che hanno fatto capolino nella Notte di un Settembre oramai inoltrato..

Stelle, apparse grazie all'eclissi e alla sparizione di un sole che rendeva ciechi i tuoi occhi a quella meraviglia..

E adesso datti tempo.. vivi l'oscurità e osserva il cielo.. là in mezzo c'è la fine dell'eclissi.. la profonda luce che farà ritornare vividi i colori..

Ma non scordare Mai più la Notte..

Inizia ad adorarla.. inizia a renderle onore.

La Notte è poesia, piangi e ridi con lei e inizia a danzare tra le ombre, a scappare dalle vie conosciute ed a inoltrarti nei vicoli dimenticati e nuovi.. spingiti nei suoi meandri e contemplala.

La Notte è poesia.. ti priva di tutto per ricordarti delle Stelle.

 

Grazie @Human , davvero. 

È già difficile che persone amiche e conosciute riescano a pronunciare parole giuste per consolarti davvero, e che ci riesca, invece, uno sconosciuto è cosa ancora più rara. 

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