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Le maschere sono pesanti da portare


Kickman

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Il 14/11/2017 alle 20:10 , Kickman ha scritto:

E a dirla tutta, la maschera ormai mi sta su senza sforzo. Il che è peggio ancora, ho perso quello che ero prima, metto un muro davanti a tutti, pure a me stesso. Sto scavando di brutto in questi giorni per riscoprire la persona che ero.

 

La maschera ti sta su senza sforzo perchè tu stai diventando quella persona.

La parte che sta parlando adesso è il vecchio te, la persona che hai portato dentro per tanti anni.

Quella persona timida, introversa, impaurita, con qualche difficoltà con le donne, sta morendo.

E' più che lecito che cerca di avere la tua attenzione, sta strillando con tutte le sue forze dinanzi alla morte imminente, sei il solo che puoi salvare quella parte di te.

E come puoi non sentrirti un pò in colpa? In fondo con quella persona hai trascorso gran parte della tua vita, hai fatto i tuoi più grandi progetti, hai fantasticato sul futuro, quella persona trovava il modo di consolarti la sera dopo l'ennesimo fallimento.

E' normale che ti spaventa. Siamo tutti legati in qualche modo al nostro passato, tutti abbiamo paura di dimenticarlo.

Ma domandati, come ho fatto io a mio tempo, perchè sei finito qui sopra? Perchè hai iniziato ad apprendere quei manuali, quelle tecniche?

Perchè hai iniziato ad essere quello che non sei? Perchè hai iniziato a fare altro?

Semplice.. perchè il vecchio te non ti dava soddisfazione, non ti portava risultati, non riusciva a garantire la tua soddisfazione interiore.

Arrivi al punto in cui sei costretto a cambiare, è un meccanismo di sopravvivenza.. Resilienza (termine ormai troppo sputtanato).

Stai piangendo per una relazione che è già finita da tempo, una relazione con una parte di te che non c'è più.

Per quanto possa mancarti adesso, non si torna indietro.

A volte i ricchi si lamentano dicendo che da poveri stavano molto meglio, eppure non si azzarderebbero mai a vendere tutti i propri beni per inseguire la vita da povero. ;)

Modificato da decatron
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Tisana
14 minuti fa, decatron ha scritto:

A volte i ricchi si lamentano dicendo che da poveri stavano molto meglio, eppure non si azzarderebbero mai a vendere tutti i propri beni per inseguire la vita da povero. ;)

La povertà si apprezza di più quando sei ricco. Strano eh? 

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Connor
7 ore fa, decatron ha scritto:

A volte i ricchi si lamentano dicendo che da poveri stavano molto meglio, eppure non si azzarderebbero mai a vendere tutti i propri beni per inseguire la vita da povero. ;)

8 ore fa, Tisana ha scritto:

La povertà si apprezza di più quando sei ricco. Strano eh? 

 

Non sono d'accordo su questo punto di vista. 

Partiamo dal presupposto che a ognuno di noi sembra sempre più lieve la posizione altrui... quindi al ricco piace pensare che il povero non abbia i suoi problemi e al povero che il ricco non ne abbia
Sono convinto che chi è affetto da disagio psicologico che produce il senso di inadeguatezza se lo porti dietro SEMPRE e comunque

MA

Secondo voi è più incline ad avvertire disagi psicologici chi è ricco e pasciuto e si annoia nella sua limousine o chi combatte tutto il giorno per procurarsi il prossimo pasto o procurarlo ai propri figli? Fate una scommessa con voi stessi, poi cercate i risultati su google: il tasso di suicidi (e il suicidio è il frutto estremo di disagio psicologico, possiamo concordare su questo?) è più alto tra i benestanti o tra i poveri in canna? Su questo tema vale la pena anche  di dare un'occhiata alla piramide dei bisogni teorizzata da Maslow.

Sono casi limite e non voglio trasformare il post in una diatriba ricchi contro poveri, anche perché di ricchi diventati poveri ce ne sono a bizzeffe e possono tutti confermare che piangere in una limousine o piangere in un sottoscala ha SUL PIANO PRATICO effetti molto diversi, 

ma tornando al senso di inadeguatezza

Non c'è posto nel mondo, grattacielo, villa o discoteca dove si possa sfuggire a se stessi.

Ce lo possono confermare illustri e insospettabili esempi (Bruce Springsteen, Jim Carey, sono solo i primi due che mi vengono in mente) tutti in grado, se avessero potuto, di comprare il tempo di guru e life coach a raddrizzargli la strada.

E invece no.

Non esistono scorciatoie, e possiamo parlarne fino a diventare blu in faccia, ma se un individuo avverte determinati sintomi nella maggior parte del tempo, quello di cui ha bisogno è parlarne con un professionista.

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Tisana
Il 14/11/2017 alle 20:10 , Kickman ha scritto:

i mindset positivi, "io sono il premio" "io son Pablo Escobar" "io sono Dio", ma le altre sere sei il cazzone di sempre. 

Questa frase mi ha fatto abbastanza ridere. Perché dovresti assomigliare ad un narcos? Non potevi interessarti a Ted Bundy. Oppure alla versione di Hannibal interpretata da Mikkelsen. Tutti e due con una buona ossatura cranica e assassini seriali. Certo meglio di uno spaccino.

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Voglio essere comunque costruttivo, se hai smanie di onnipotenza e sei egocentrico, allora ti consiglio qualche libretto:

Ayn Rand- Atlante.  

Murakami - Senza colore. 

Osman Spare - Ethos.

Murdoch - Principe negro. 

Ps. A me, l'egoismo di Rand non convince molto. Ovviamente preferisco il classico Stirner, che ha prodotto un testo molto seducente e difficile da criticare, con pochissime pagine addirittura inoppugnabili. 

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Kickman
Il 29/11/2017 alle 01:08 , Connor ha scritto:

FAKE IT TILL YOU MAKE IT, come lo vedo io

Provi a essere un pochino figo, senza esagerare. Guardi in qualche film come si comporta il protagonista, copiando uno stile che senti piu vicino a te (io a 20 anni copiavo james bond con i risultati disastrosi che puoi immaginare) oppure gli amici piu fighi... e a questo proposito: si dice che -noi siamo la somma delle 5 persone che frequentiamo di piu'- anche se non credo sia così matematico, è comunque importantissimo frequentare gente che sia come tu vorresti essere! E imparare da loro. Questo non vuol dire voltare le spalle ai vecchi amici di sempre solo perché sono sfigati. Ma a una certa età si dovrebbe sviluppare anche la capacità di poter stare in più gruppi senza per questo "tradire" nessuno.

ESSERE SE STESSI: Noi vorremmo essere amati e piacere per come siamo, con le nostre debolezze (e ci mancherebbe),  ma questa ottica è deformata da una lente disfunzionale: In realtà tu non sei timido e introverso.

Lo ripeto TU NON SEI TIMIDO E INTROVERSO nella tua vera natura; ti dirò di più: con le donne sei biologicamente programmato per approcciarle e provarci (o ci saremmo già estinti!) solo che senti una tonnellata di pressione sociale addosso. "Se non rimorchi non sei figo", se una non ti risponde bene sei sfigato... tutta programmazione mediatico-sociale che ti martella da quando eri bambino ("ce l'hai la fidanzatina"?).  E quindi assumendo per osmosi la libertà di persone meno vincolate da condizionamenti, stai semplicemente cominciando a liberare te stesso: poi ai primi successi la fiducia e la sicurezza aumentano e alla fine viene fuori il tuo stile personale, ovvero la tua personale interpretazione di quello che hai imparato, adattato al tuo carattere. IL VERO TE STESSO.

Ok, ma infatti è una cosa che va bene all'inizio. Ci sta. Ma non sul lungo termine. Secondo me.
Ho imparato un sacco di cose in questi due anni, ma questa maschera si è consumata, ha fatto il suo tempo. Devo decidere se metterne un'altra o togliermela, lavorando sul mio volto e non solo coprendolo. Ricollegandoci a questo: 

Il 29/11/2017 alle 02:03 , decatron ha scritto:

La maschera ti sta su senza sforzo perchè tu stai diventando quella persona.

La parte che sta parlando adesso è il vecchio te, la persona che hai portato dentro per tanti anni.

Quella persona timida, introversa, impaurita, con qualche difficoltà con le donne, sta morendo.

E' più che lecito che cerca di avere la tua attenzione, sta strillando con tutte le sue forze dinanzi alla morte imminente, sei il solo che puoi salvare quella parte di te.

E come puoi non sentrirti un pò in colpa? In fondo con quella persona hai trascorso gran parte della tua vita, hai fatto i tuoi più grandi progetti, hai fantasticato sul futuro, quella persona trovava il modo di consolarti la sera dopo l'ennesimo fallimento.

E' normale che ti spaventa. Siamo tutti legati in qualche modo al nostro passato, tutti abbiamo paura di dimenticarlo.

Ma domandati, come ho fatto io a mio tempo, perchè sei finito qui sopra? Perchè hai iniziato ad apprendere quei manuali, quelle tecniche?

Perchè hai iniziato ad essere quello che non sei? Perchè hai iniziato a fare altro?

Semplice.. perchè il vecchio te non ti dava soddisfazione, non ti portava risultati, non riusciva a garantire la tua soddisfazione interiore.

Arrivi al punto in cui sei costretto a cambiare, è un meccanismo di sopravvivenza.. Resilienza (termine ormai troppo sputtanato).

Stai piangendo per una relazione che è già finita da tempo, una relazione con una parte di te che non c'è più.

Per quanto possa mancarti adesso, non si torna indietro.

A volte i ricchi si lamentano dicendo che da poveri stavano molto meglio, eppure non si azzarderebbero mai a vendere tutti i propri beni per inseguire la vita da povero. ;)

Sì, il discorso è più che sensato. Ho pensato anche io che sono arrivato al punto di avere sui piatti della bilancia più o meno lo stesso peso: vecchio kickman vs nuovo kickman.
Adesso ciò che devo fare è solo fare un bel merge tra i due: prendere la bontà d'animo e la sensibilità del primo e la sfrontatezza e assertività del secondo.
Sto ricominciando il percorso da capo, ma in realtà sono già a metà strada.
 

Il 29/11/2017 alle 17:07 , Tisana ha scritto:

Questa frase mi ha fatto abbastanza ridere. Perché dovresti assomigliare ad un narcos? Non potevi interessarti a Ted Bundy. Oppure alla versione di Hannibal interpretata da Mikkelsen. Tutti e due con una buona ossatura cranica e assassini seriali. Certo meglio di uno spaccino.

Come sopra, si indica la luna e guardate il dito. Va beh
Comunque ho già risposto qua

Il 14/11/2017 alle 20:47 , Kickman ha scritto:

..., intendevo Pablo Escobar come emblema di potere e mettersi al di sopra di qualunque altra cosa. Non è il mio modello di vita tranquillo

Se qualcun altro ha da dire su questa cosa dei narcos, mi spiego così siete tutti contenti: ho preso un simbolo come un altro (tra l'altro visto solo in versione cinematografica grazie a dio) il cui carattere forte ha degli spunti interessanti da offrire. Ho preso lui ma poteva essere Batman, il Gladiatore o qualsiasi personaggio reale o inventato cazzuto.
Non ho droga da vendervi, mi spiace :c

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Signorina77
Il 14/11/2017 alle 20:10 , Kickman ha scritto:

Mi piacerebbe essere uno di quegli utenti del forum che porta sempre contenuti nuovi, che ci mette del suo per dare una mano agli altri.
Purtroppo però non ho nulla da insegnare a nessuno, sono solo curioso di apprendere, imparare, e interrogarmi.
 

In molti testi sul miglioramento personale (o addirittura manuali di seduzione) vengono descritti temi comportamentali ideali.
Il maschio alpha, l'uomo che sa quel che vuole, l'uomo imperturbabile, che è sempre sorridente, sta sempre bene con se stesso, è assertivo ma socievole, sa ascoltare, sa fare i grattini, tromba come un riccio, sa fare la carbonara, cammina sull'acqua e guarisce i malati.

Una persona media si approccia a dei testi del genere perchè vuole migliorare, perchè non sta bene con se stesso, vuole quello che hanno gli altri ma che lui, per chissà quale ragione, non ha.
Nel migliore dei casi a 18/19 anni, nel peggiore in età già avanzata.

Leggere questo tipo di descrizione, A ME, ha ovviamente dato una (seppur vaga) idea della persona che voglio diventare.
La cosa più naturale da fare quando vedi un tipo di personalità che ti ispira è più o meno la stessa cosa che fai quando esci dalla sala del cinema dopo un film intrippante.
Ti immedesimi nel personaggio, per qualche minuto, ora, o giorno, simuli ciò che vorresti essere. Il campione dei pesi massimi che mette a tacere la gente solo con uno sguardo, il James Bond che non deve chiedere niente a nessuno, il Batman che nasconde le proprie emozioni e si rende duro, si veste di nero e parla con la voce da pirla.

A me è successa più o meno la stessa cosa durante questi mesi di lavoro sul miglioramento personale.
Appena letto un capitolo del libro tutto ok, tutto bello, il mondo è una figata, di qui, di là ecc. Per due settimane, poi ti abitui. Sei diverso, sei consapevole di alcune cose ma ritorni "normale".
Ho preso modelli di riferimento, da film, dalle persone vicino a me, persino da youtube, cercato di vedere i loro comportamenti e, in qualche modo, emularli. "Fake it till you make it". Ok!
Il modello che mi è sempre piaciuto di più è quello dell'uomo forte, socievole ma duro, sfacciato, che non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno. Stile Tony Stark.
Il personaggio mi è piaciuto così tanto che me lo sono creato proprio bene: persino i miei amici più stretti, che mi conoscono da una vita, mi danno del burbero, dell'uomo d'acciaio, e tutte ste menate.

C'è solo un unico problema: questa persona non sono io. Non è il ragazzo che hanno cresciuto i miei genitori.

Quando sono in vena è facile: due battute di qua, sorridi sempre, batti il 5 a questo, fai lo stronzo ogni tanto, tiratela un po' et voilà, piaci a tutti. Ricevi IOI a paletta dalle fighette del gruppo.
Ma la maschera, anche se non ti accorgi di averla su, è pesante da portare.
Capita la sera in cui non sei in vena, e sei la parte peggiore di te stesso. Non la parte peggiore del personaggio, di te stesso. Non hai tutte le tue macchinazioni mentali che ti rendono quel tizio fico che eri l'altra sera. Sei scazzato, hai brutti pensieri, rispondi male alla gente, parli con un filo di voce, non mantieni l'EC. Parlare con una ragazza ti imbarazza addirittura. Per una sera torni il timido ragazzo che eri a 16 anni. Una sera sei il centro della festa, quella dopo sei un calcio nei coglioni, non sopporti il peso.
Non hai una personalità. Ne hai tante. E quando sei da solo sul letto, te ne rendi conto, sei vuoto.
E soprattutto, non lasci avvicinare la gente. La persona che loro conoscono non è quella che sei, e devi recitare per sempre.
Recentemente una ragazza ha smesso di frequentarmi proprio per questo, sono per lei "bipolare", e grazie a Dio lo ha fatto, perchè me ne ha fatto rendere conto.

Non era questo ciò che volevo. Io voglio migliorare me stesso e costruire la mia personalità, non recitare. Se avessi voluto recitare sarei andato a fare teatro.
La filosofia che ho letto più spesso è "fake it till you make it", ed è quella che ho provato ad applicare. Mi sta facendo venire le convulsioni a dir poco.
E a dirla tutta, la maschera ormai mi sta su senza sforzo. Il che è peggio ancora, ho perso quello che ero prima, metto un muro davanti a tutti, pure a me stesso. Sto scavando di brutto in questi giorni per riscoprire la persona che ero.

Come ho già detto, la sera in cui sei in vena è più facile mettere in pratica i pensieri e i mindset positivi, "io sono il premio" "io son Pablo Escobar" "io sono Dio", ma le altre sere sei il cazzone di sempre. 

Senza contare che l'emulazione comporta anche effetti collaterali. A fare la parte del duro sicuro di sè quando non lo sei poi così tanto, sì forse apparirai anche un duro. Ma diventi arrogante. La gente ti fa buon viso a cattivo gioco, dopo un po' si stufa pure, e non ti sopporta.

Non è certo il mio intento criticare nessun manuale. Sto facendo un'autocritica sul modo in cui IO mi sono approcciato a questi manuali. Un modo come un'altro per dire "ragazzi, non fatelo"

Ci sono altri modi più corretti per approcciarsi al miglioramento personale che non siano "fake it till you make it"?
Che un pezzo alla volta ti fanno costruire la tua personalità, che sia TUA e non di qualcun altro? E che sia con te SEMPRE e non solo quando hai motivazione, allegria o sei in vena?

I libri che ho letto sono No More Mr Nice Guy, Le vostre zone erronee e qualcun altro. Libri che, per carità, mi hanno cambiato la vita in certi aspetti, a non solo di facciata, mi han cambiato dentro e reso più forte di ciò che ero prima, meno dipendente dall'approvazione altrui ecc. Sono completamente un'altra persona rispetto a quella che ero due anni fa.
Ma non mi basta, voglio di più.

Grazie per l'attenzione

PS: sicuramente qualcuno mi proporrà il Predator Clan. Sono stracurioso, mi intrippa un sacco, ma in questo momento essendo studente non ne ho il denaro.
Ed è inutile che vado a spender soldi per questo prodotto se poi non ho nemmeno i soldi per fare il pieno alla macchina ed andare ai date.

Secondo me c'è un problema di fondo, ma potrei sbagliarmi. Leggendo le tue parole mi sono venute in mente due considerazioni:

  1. Tu sai chi sei? Conosci tutte le tue sfaccettature?

  2. Perchè hai voluto iniziare a migliorarti, per piacere a te stesso o agli altri?

 

  “Io voglio migliorare me stesso e costruire la mia personalità”... Perchè costruire (= aggiungere)? E non “scoprire” e lavorarci su?

 

Dici che la ragazza ti ha dato del bipolare, e che non ti importa... A me invece sembra che la cosa ti abbia colpito, e tu le abbia pure dato ragione. Dici che all'inizio del percorso davi molta importanza all'opinione altrui, e non metto in dubbio il fatto che tu sia migliorato... non può forse essere questo uno dei problemi? Inizialmente cercavi più i feedback esterni, e hai messo in atto tutti i comportamenti di cui parli (compresa l'arroganza)...E il risultato è stato costruire una maschera. Ma più sei andato avanti col percorso e più ti sei focalizzato sulla tua vera esigenza (migliorare per te stesso), e sono venuti fuori i veri problemi.

Leggendoti ho anche percepito una certa confusione, mi sembri poco consapevole su chi sei davvero e su chi vuoi diventare... non vuoi diventare il miglior te stesso? Allora perchè continua a parlare di altri ( Tony Stark, Escobar)? Cosa vuoi davvero?

La maschera è pesante da portare se fingi di essere chi non sei, come stai facendo tu. Se cerchi di assomigliare a un modello non può che venire fuori una maschera. Io personalmente metterei da parte i libri e cercherei di scoprire chi sono veramente. Scopri tutte le tue sfaccettature in svariate situazioni, osservati, osserva i tuoi comportamenti e le tue reazioni (cosa che stai già facendo, visto che ti sei reso conto di non essere sereno).

Solo così potrà venire fuori il “miglior te stesso” nelle più svariate occasioni, e uscirà spontaneamente la tua parte giocosa, come quella più arrogante o più sensibile, a seconda delle situazioni. Il che non vuol dire essere “bipolare”,ora ti ci senti perchè ti stai sforzando.

A me sembri davvero poco consapevole, penso tu abbia ancora molto lavoro da fare prima di parlare di “uomo alfa” o simili... sarà una condizione che avverrà spontaneamente se cerchi il vero te stesso e se davvero ti liberi dall'approvazione altrui. Non saprei darti altre soluzioni pratiche.

Dopo questa lunga considerazione ripeto che potrei aver sbagliato, ma è quello che penso. La maschera è solo l'epilogo prevedibile di un percorso fatto male.

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Il 29/11/2017 alle 10:23 , Connor ha scritto:

Sono casi limite e non voglio trasformare il post in una diatriba ricchi contro poveri, anche perché di ricchi diventati poveri ce ne sono a bizzeffe e possono tutti confermare che piangere in una limousine o piangere in un sottoscala ha SUL PIANO PRATICO effetti molto diversi, 

ma tornando al senso di inadeguatezza

Non c'è posto nel mondo, grattacielo, villa o discoteca dove si possa sfuggire a se stessi.

 

 

Non mi sembra però che nel mio post abbia accennato al senso di realizzazione personale, alla felicità o altro di simile.

Ho parlato di un cambio della propria realtà e niente più.

Quando sono entrato su IS ero convinto che se fossi riuscito ad approcciare ragazze fino a portarmele al letto avrei trovato la felicità.

Questa mattina mi sono svegliato nel letto con una bella ragazza, ho provato piacere ma la felicità giornaliera neanche l'ombra.

A volte dico ai miei compagni di sarge "stavo meglio quando ero ignorante e afc", a volte mi scappa, ma col sennò di poi preferisco come sono ora, almeno conservo la mia dignità e non la lascio calpestare alla prima vaginomunita che passa.

 

Per il discorso felicità ho iniziato un percorso spirituale da poco tempo alla ricerca della stabilità emotiva, o qualcosa che ci si avvicini quanto meno.

Perchè hai detto bene , se non stai bene con te stesso non lo sei ne a letto da solo ne a letto con Belen.

Uno specialista con i contro cazzi costa oltre 50 euro l'ora, e di solito consigliano 2 sedute settimanali.

Per chi ha le tasche piene di soldi 50 euro corrispondono ai miei 5 euro.

Io al momento tutti questi soldi da spendere per un professionista non ne ho proprio.

Magari la ricchezza economica in se non porta alla felicità, ma sicuro ti da gli strumenti per arrivarci più facilmente.

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Kickman
Il 2/12/2017 alle 19:36 , Signorina77 ha scritto:

Secondo me c'è un problema di fondo, ma potrei sbagliarmi. Leggendo le tue parole mi sono venute in mente due considerazioni:

  1. Tu sai chi sei? Conosci tutte le tue sfaccettature?

  2. Perchè hai voluto iniziare a migliorarti, per piacere a te stesso o agli altri?

 

  “Io voglio migliorare me stesso e costruire la mia personalità”... Perchè costruire (= aggiungere)? E non “scoprire” e lavorarci su?

 

Dici che la ragazza ti ha dato del bipolare, e che non ti importa... A me invece sembra che la cosa ti abbia colpito, e tu le abbia pure dato ragione. Dici che all'inizio del percorso davi molta importanza all'opinione altrui, e non metto in dubbio il fatto che tu sia migliorato... non può forse essere questo uno dei problemi? Inizialmente cercavi più i feedback esterni, e hai messo in atto tutti i comportamenti di cui parli (compresa l'arroganza)...E il risultato è stato costruire una maschera. Ma più sei andato avanti col percorso e più ti sei focalizzato sulla tua vera esigenza (migliorare per te stesso), e sono venuti fuori i veri problemi.

Leggendoti ho anche percepito una certa confusione, mi sembri poco consapevole su chi sei davvero e su chi vuoi diventare... non vuoi diventare il miglior te stesso? Allora perchè continua a parlare di altri ( Tony Stark, Escobar)? Cosa vuoi davvero?

La maschera è pesante da portare se fingi di essere chi non sei, come stai facendo tu. Se cerchi di assomigliare a un modello non può che venire fuori una maschera. Io personalmente metterei da parte i libri e cercherei di scoprire chi sono veramente. Scopri tutte le tue sfaccettature in svariate situazioni, osservati, osserva i tuoi comportamenti e le tue reazioni (cosa che stai già facendo, visto che ti sei reso conto di non essere sereno).

Solo così potrà venire fuori il “miglior te stesso” nelle più svariate occasioni, e uscirà spontaneamente la tua parte giocosa, come quella più arrogante o più sensibile, a seconda delle situazioni. Il che non vuol dire essere “bipolare”,ora ti ci senti perchè ti stai sforzando.

A me sembri davvero poco consapevole, penso tu abbia ancora molto lavoro da fare prima di parlare di “uomo alfa” o simili... sarà una condizione che avverrà spontaneamente se cerchi il vero te stesso e se davvero ti liberi dall'approvazione altrui. Non saprei darti altre soluzioni pratiche.

Dopo questa lunga considerazione ripeto che potrei aver sbagliato, ma è quello che penso. La maschera è solo l'epilogo prevedibile di un percorso fatto male.

Non proprio, non so bene chi sono. Ho sempre vissuto abbastanza inconsapevolmente, quindi direi di no. Ed è buono che l'abbia capito
Beh è vero, non mi importa che mi abbia dato del bipolare, ed è vero, le ho dato ragione. Ma la cosa mi colpisce proprio perchè mi ha fatto realizzare concretamente che qualcosa non va, il problema non è un suo possibile giudizio, è il mio. E su questo sono più che sicuro. Mi ha fatto rendere conto che il mio percorso ha raggiunto uno stallo, che manca qualcosa.

Ed infatti ho scritto questo post, mi son reso conto di star portando una maschera e che non ha senso fingere di essere qualcun altro facendo il gangsta della situazione.
Si il percorso diciamo che è stato fatto abbastanza a tentoni. Anche perchè arrivato ad un certo punto mi ritenevo "soddisfatto" e smettevo di leggere, studiare, imparare, quando non ero nemmeno a metà. Brutto errore, pensare di essere arrivati.
Sì penso che la cosa migliore sia osservarsi, capire i propri punti critici, le credenze da cambiare e poi lavorarci su. La prima cosa probabilmente è l'autostima, ci ho sempre girato intorno ma non ho mai affrontato il problema alla radice.
Non capisco perchè mettere da parte i libri. In passato sono stato aiutato da dei libri, e dei libri potrebbero aiutarmi. Perchè dici questo?

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AlanDisage

Beh, complimenti per il 3d... trasuda veritá. Davvero. Sono piu o meno nella tua situazione. Onestamente non posso rispondere alla tua domanda perche ne so molto meno di te. Oggi, ad esempio, anche per me è la giornata "no": ti chiedi chi sei veramente, e se le persone con il quale interagisci lo fanno con te o con la personalitá che ti sei, diciamo, scelto.

Alla fine non arrivo mai a una conclusione( fosse solo questa la domanda che mi faccio...magari) ma penso che il discorso non sia quanto pesa la maschera, ma solo quanto pesa davvero ciò che siamo...spero di aver reso l'idea...buona giornata a tutti, AFC depressi e PUA consolidati...

Modificato da EttoreD
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AlanDisage

Aggiungo una considerazione, sperando la prima non sia passata come uno sfogo da frustrato :4_joy:...

Sai perchè penso che sia io, che te, abbiamo i momenti di crisi? Se cosi possiamo chiamarla, ovviamente...perche dopo 6 giorni che proviamo a piacere o piacciamo agli altri, il 7° abbiamo bisogno di piacere a noi stessi...non é cosi?

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