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20 ore fa, Trilly ha scritto:

Ci guadagnano perchè vedono la loro " amica " scontenta,triste 

Senza "una gioia"


Esatto. Si tratta del cosiddetto "problema della felicità". E non riguarda solo l'agire femminile. Su questo argomento il noto (ex) blogger Uriel Fanelli ci scrisse, anni fa, un articolo a dir poco MEMORABILE!

L'articolo lo trovate cliccando qui. È un po' lungo, tuttavia ritengo che valga davvero la pena di essere letto. Ad ogni modo, qua in basso cito un paio di parti salienti tratte dall'articolo stesso:

  • "Quello che la popolazione ODIA non e’ lo spreco e neanche la cattiva politica. Essi diventano problematici SOLO QUANDO si trasformano in FESTA, o in qualche modo di essere felici. Se un ospedale non viene costruito , il danno e’ ENORMEMENTE piu’ grande. Ma il problema e’ che se non c’e’ la festa, l’indignazione italica si mantiene bassa. Diventa ENORME se 10.000 euro sono usati per una cocktail, ma non se 10.000.000 sono sprecati in un ospedale mai finito. Qual’e’ la differenza? LA FESTA. Essa e’ la parte INTOLLERABILE del problema."
     
  • "LA PURA E SEMPLICE VERITA’ E’ CHE IN ITALIA DOMINA UNA IDEOLOGIA, COSI’ CONDIVISA DA ESSERE INDISTINGUIBILE DALLA NORMALITA’, IL CUI SUNTO E’ CHE OGNI ESSERE UMANO DEVE ADOPERARSI PER LIMITARE O DIMINUIRE LA FELICITA’ DI TUTTI QUELLI CHE CONOSCE, OGNI VOLTA CHE PUO’. E’ considerato ormai immorale soltanto pensare che essere felici sia un diritto. Una persona che reagisse quando un’altra limita la sua felicita’ , perche’ combatte coloro che limitano la sua felicita’, e’ considerata asociale, scontrosa o litigiosa, mentre e’ al contrario ritenuto normale che ogni altro essere umano si adoperi scientemente per renderci meno felici di quanto potremmo essere. Questa ideologia, che chiamo “misopatia”, e’ l’ideologia che rende invivibile l’ Italia, e che e’ caratteristica peculiare dell’italia. In nassun altro paese troverete una simile massa di persone il cui scopo unico e’ esclusivamente quello di causarvi infelicita’ ogni volta possibile."

Ciò detto, il sesso in Italia è così problematico (giusto per usare un eufemismo) - e questo vale sia per gli uomini che per le donne - per un unico e semplice motivo: in questa (non facile) esistenza, esso è potenzialmente una delle vere e poche fonti di gioia.

Va da sé, quindi, che in teoria dovrebbero esserci un sacco di persone ben contente di vivera la propria sessualità in modo libero, spontaneo e spensierato. Giusto?

E INVECE NO!!!!!

Semmai è il contrario: la stragrande maggioranza della gente là fuori si adopera per SABOTARE, a se stessa e a chiunque altro, tutta la bellezza e il godimento che potrebbero trarre da una sessualità goduta in modo gioioso, sano e naturale.

Il disastro umano e sociale, soprattutto qua in Italia, è sotto gli occhi di tutti. Non provo neanche a descrivere il desolante stato delle cose. Sarebbe stucchevole come cercare di dare prove del fatto che questa mattina sia sorto il sole.

Per tutti questi motivi, sono ANNI che pratico la discrezione più assoluta.

E non lo faccio solo per un discorso di rispetto e protezione nei confronti delle donne che hanno scelto, in determinati momenti della loro esistenza, di trascorrere del tempo col sottoscritto.

Sono discreto anche e soprattutto perché voglio proteggere, in primis, la persona più importante della mia vita: io.

...Poiché è assolutamente INEVITABILE che, se mostri troppa "festa", prima o poi là fuori ti arriverà una terribile mazzata sotto forma di qualcosa. La durissima Legge di Marphy, soprattutto in questo ambito, è implacabile e funziona SEMPRE. Si tratta solo di una questione di tempo: non "se" ma "quando".

Un paio di mesi fa parlavo, in palestra, con un ex collega di quando facevo sicurezza nei locali. Lui lavora ancora come buttafuori e mi ha raccontato che, nella discoteca in cui lavorava di domenica pomeriggio, era ben noto un ragazzo (maggiorenne) che usava farsi le ragazzine (spesso minorenni) nei cessi della discoteca stessa.

Già solo il fatto di scoparti una in un luogo pubblico ti espone a diversi potenziali pericoli, ma questo è il "minimo". Infatti il ragazzo in questione, non pago di ciò, sbandierava queste prodezze non solo a voce con i suoi amici e amiche, ma anche e soprattutto sui suoi profili social. Insomma: discrezione ZERO.

Fatto sta che il ragazzo di una di queste tipe, che lui si era sbattuto nei bagni, lo viene a sapere e si incazza come una biscia.

Morale della favola: in combutta con i genitori della tizia, la convince a denuciare il tipo per violenza sessuale

Come se non bastasse, il ragazzo è finito quasi subito in custodia cautelare (ovvero in galera!), in quanto, dalle sue "gesta" narrate sui social, gli inquirenti avrebbero ravvisato il pericolo di reiterazione del reato. E poco importa che sui social non avesse mai fatto nomi...

Ovviamente si tratta di un caso limite. Ma fino a un certo punto.

Perché tra un ragazzo che finisce in galera per uno stupro inventato, e un dipendente che perde il posto di lavoro per presunte molestie o una tizia che viene messa alla gogna mediatica, magari per una foto di lei seminuda pubblicata online, credetemi se vi dico che il passo è davvero brevissimo.

Siamo in Italia. Datevi una regolata...

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-Grey-
27 minuti fa, > Mark < ha scritto:

Siamo in Italia. Datevi una regolata...

io sono molto più propenso a dire a tutti gli altri di darsi una sregolata e, se anche gli viene impossibile, di cominciare a occuparsi del proprio bene invece che del male altrui

e se proprio avanza tempo, occuparsi del bene altrui che ce n'è per tutta la vita da fare

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BlackSabo
1 ora fa, > Mark < ha scritto:


Esatto. Si tratta del cosiddetto "problema della felicità". E non riguarda solo l'agire femminile. Su questo argomento il noto (ex) blogger Uriel Fanelli ci scrisse, anni fa, un articolo a dir poco MEMORABILE!

L'articolo lo trovate cliccando qui. È un po' lungo, tuttavia ritengo che valga davvero la pena di essere letto. Ad ogni modo, qua in basso cito un paio di parti salienti tratte dall'articolo stesso:

  • "Quello che la popolazione ODIA non e’ lo spreco e neanche la cattiva politica. Essi diventano problematici SOLO QUANDO si trasformano in FESTA, o in qualche modo di essere felici. Se un ospedale non viene costruito , il danno e’ ENORMEMENTE piu’ grande. Ma il problema e’ che se non c’e’ la festa, l’indignazione italica si mantiene bassa. Diventa ENORME se 10.000 euro sono usati per una cocktail, ma non se 10.000.000 sono sprecati in un ospedale mai finito. Qual’e’ la differenza? LA FESTA. Essa e’ la parte INTOLLERABILE del problema."
     
  • "LA PURA E SEMPLICE VERITA’ E’ CHE IN ITALIA DOMINA UNA IDEOLOGIA, COSI’ CONDIVISA DA ESSERE INDISTINGUIBILE DALLA NORMALITA’, IL CUI SUNTO E’ CHE OGNI ESSERE UMANO DEVE ADOPERARSI PER LIMITARE O DIMINUIRE LA FELICITA’ DI TUTTI QUELLI CHE CONOSCE, OGNI VOLTA CHE PUO’. E’ considerato ormai immorale soltanto pensare che essere felici sia un diritto. Una persona che reagisse quando un’altra limita la sua felicita’ , perche’ combatte coloro che limitano la sua felicita’, e’ considerata asociale, scontrosa o litigiosa, mentre e’ al contrario ritenuto normale che ogni altro essere umano si adoperi scientemente per renderci meno felici di quanto potremmo essere. Questa ideologia, che chiamo “misopatia”, e’ l’ideologia che rende invivibile l’ Italia, e che e’ caratteristica peculiare dell’italia. In nassun altro paese troverete una simile massa di persone il cui scopo unico e’ esclusivamente quello di causarvi infelicita’ ogni volta possibile."

Non ricordavo dell'esistenza di questo sito back up, mi ha fatto un grosso piacere ritrovarlo. Uriel ha regalato un milione di perle gratis e lo seguivo giornalmente.

Grazie a lui maturai la scelta di andare a vivere fuori dall'Italia e questo era uno dei tanti post che dava adito alla mia idea.

Quanta verita' cazzo.

Le poche volte in cui queste due condizioni:

1) essere felice

2) non tenerlo nascosto abbastanza

si sono presentate contemporaneamente nella mia vita, gente MAI vista e MAI sentita ha sentito il bisogno di infamarmi, in maniera molto pesante, per cose che non riguardavano loro neanche lontanamente.

(Il che implica che quelli che ne erano riguardati piu' da vicino facevano anche peggio)

E' una cosa veramente terrificante, quando la guardi da fuori.

Discrezione tutta la vita.

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Jumpy
4 hours ago, -Grey- said:

conosco personalmente diverse persone che sono al top mondiale nei propri rispettivi campi di competenza e nessuno sa il loro nome

Cioè, persone che se cerchi il loro nome in rete non trovi nulla? Nessuna traccia di quello che fanno? Intendi questo? Certo, potrebbe anche essere, ma lo trovo molto improbabile.

4 hours ago, -Grey- said:

ma internet è un calderone dove 10.000 idioti possono fotocopiare le loro inutili opinioni su qualcuno per rovinarlo come niente

Infatti... in rete la stragrande maggioranza delle informazioni è fuffa.

Ma distinguere la fuffa dall'info attendibile è relativamente semplice ... basta il buon senso.

Io m riferisco al tipo di informazioni verificabili da fonti attendibili. Un tipo che, sul suo sito, dice di essere un luminare di un settore... ti informi tramite siti e pubblicazioni del settore e del tizio non ce n'è traccia... non ne sa un cazzo nessuno, poi fai magari controlli incrociati tramite università e scopri che non  è neanche laureato o non è iscritto all'ordine di cui dice di far parte.

Oppure il tipo che si autodichiara "ricercatore", ma in rete non trovi traccia di pubblicazioni ... le uniche "pubblicazioni" son libri che si è autoprodotto... quando ora, basta che hai scritto  anche una riga di ricerca (quella vera, non forlocca) e ti trovi indicizzato su google scholar.

Questo io intendo... se sei qualcuno... be' lasci traccia in rete proprio perchè sei qualcuno.

2 hours ago, TAuRus said:

meccanismi che funzionano come previsto nel 100% dei casi

Neanche in meccanica hai la garanzia del 100%.

Per farla breve (si potrebbe persino dimostrare teoricamente) ogni oggetto moderno è realizzato col margine di sicurezza del 95%.

1 hour ago, > Mark < said:

Esatto. Si tratta del cosiddetto "problema della felicità". E non riguarda solo l'agire femminile. Su questo argomento il noto (ex) blogger Uriel Fanelli ci scrisse, anni fa, un articolo a dir poco MEMORABILE!

La faccio molto più semplice: l'italiano medioTM è governato dall'invidia.

Tu scopi e lui no? Non pensa a come scopare, ti invidia perchè scopi (motivo per cui, da decenni, saran 2-3 amici fidatissimi che sanno i dettagli della mia vita personale).

Tu lavori e lui no? Non pensa a come trovare lavoro... si rode di invidia perchè tu guadagni più di lui.

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-Grey-
9 minuti fa, Jumpy ha scritto:

Cioè, persone che se cerchi il loro nome in rete non trovi nulla? Nessuna traccia di quello che fanno? Intendi questo? Certo, potrebbe anche essere, ma lo trovo molto improbabile.

non è improbabile e nemmeno probabile

è proprio così

è una cosa che SO non una cosa che PENSO

ce ne sono anche che invece trovi e anche altre su cui trovi tanto e sempre di successo

non ho detto che una cosa esclude l'altra

ho detto che sono indipendenti

 

10 minuti fa, Jumpy ha scritto:

Ma distinguere la fuffa dall'info attendibile è relativamente semplice ... basta il buon senso.

ho dimostrato più volte e in più contesti in passato al 100% che questo non è vero

posso dimostrarlo nuovamente in qualsiasi momento se proprio non mi credi e verificarlo per te è così importante vieni pure a trovarmi e te lo dimostro al 100% tutte le volte che vuoi

ho fatto il lavoro del cicap diverse volte e il 100% dei risultati sono sempre stati coerenti con questa affermazione

 

13 minuti fa, Jumpy ha scritto:

Io m riferisco al tipo di informazioni verificabili da fonti attendibili. Un tipo che, sul suo sito, dice di essere un luminare di un settore... ti informi tramite siti e pubblicazioni del settore e del tizio non ce n'è traccia... non ne sa un cazzo nessuno, poi fai magari controlli incrociati tramite università e scopri che non  è neanche laureato o non è iscritto all'ordine di cui dice di far parte.

domanda: tu non conosci nessun non-laureato che meriti più considerazione di un laureato?

perchè potrà anche essere facile nella maggior parte dei casi sapere di che organismi fai parte, che titoli veri hai e quali non hai, che fama hai....

ammesso che tu sappia trovare tutte queste informazioni con certezza che siano vere

non hai nessuna esperienza di qualcuno con tutte queste credenziali che spari delle stronzate colossali e faccia dei danni anche enormi?

credi che una persona sia attendibile\intelligente\competente in base ai titoli che ha?

 

17 minuti fa, Jumpy ha scritto:

Oppure il tipo che si autodichiara "ricercatore", ma in rete non trovi traccia di pubblicazioni ... le uniche "pubblicazioni" son libri che si è autoprodotto... quando ora, basta che hai scritto  anche una riga di ricerca (quella vera, non forlocca) e ti trovi indicizzato su google scholar.

Questo io intendo... se sei qualcuno... be' lasci traccia in rete proprio perchè sei qualcuno.

sicuramente saprai che hanno negato titoli di studio a gente del calibro di Einstein, Steve Jobs, Dario Fo...

sicuramente saprai che se tu non sei parte della lobby scientifica e domani fai la scoperta più rivoluzionaria della storia, la tua ricerca non è considerata "seria" o "vera" perchè non è fatta in una struttura "autorizzata" da personale "autorizzato" (cioè che abbia dimostrato di aver subito almeno 20 anni di indottrinamento dal sistema scolastico)

non so i criteri di scelta che usi google scholar, ma dubito che possa trascendere questi problemi

l'unica, forse, eccezione a tutto questo che mi sento (con molte riserve) di citare, potrebbe essere wikipedia (quella inglese, non quella ita) perchè al di là di ogni considerazione teorica, nonostante ogni dubbio, per qualche ragione e in qualche modo il suo sistema funziona

ma è un caso unico

e ha le sue buone eccezioni

Leonardo da Vinci si autodichiarava inventore

Batman si autodichiarava giustiziere

avevano dei titoli? Erano autorizzati da qualcuno?

chi se ne frega

quello che conta è il risultato

se le tue azioni sono efficaci, che bisogno hai di titoli e credenziali?

Io mi sono trovato ad assumere diverse persone per diversi compiti gestionali in delle aziende

quasi tutti arrivavano col curriculum

ho sempre detto chiaramente che non lo leggevo nemmeno (spesso l'avrei voluto strappare lì davanti a loro, ma non lo feci perchè poteva sembrare un gesto aggressivo e non era la mia intenzione)

non mi interessa cosa hai fatto in passato e che credenziali hai date da persone che non conosco e di cui non ho seguito il processo di assegnazione

per me non sono autorizzati a fornire nessuna credenziale

a me interessa cosa fai ora

ti metto alla prova e sei tu che devi dirmi e farmi vedere che sei in grado di fornire ciò che dici

quella è la credenziale

 

questo sono io

poi chiunque è libero di fare diversamente e può benissimo trovare che ci azzecca sempre con metodi diversi

mi va benissimo

non voglio convincere nessuno di niente

ma io ho delle chiare e precise motivazioni per dire quello che dico, e ripeto che sbaglio anche io

 

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50 minuti fa, Jumpy ha scritto:

La faccio molto più semplice: l'italiano medioTM è governato dall'invidia.

Tu scopi e lui no? Non pensa a come scopare, ti invidia perchè scopi (motivo per cui, da decenni, saran 2-3 amici fidatissimi che sanno i dettagli della mia vita personale).

Tu lavori e lui no? Non pensa a come trovare lavoro... si rode di invidia perchè tu guadagni più di lui.


La questione è un attimino più articolata. Prima di tutto per "italiano medio" dobbiamo intendere non solo gli uomini, ma anche le donne. Magari anche tu lo davi per sottinteso. In ogni caso, è sempre bene precisare.

In secondo luogo, se il tutto si limitasse alla pura e semplice invidia, beh alla fin fine la situazione non sarebbe così agghiacciante. Anzi.

Il buon Schwarzenegger una vola disse: "Tutti provano simpatia per un perdente. L’invidia invece te la devi guadagnare."

...Pertanto, se qualcuno mi invidia, hai visto mai che FORSE è perché ho anche combinato qualcosina di buono nella vita! :22_stuck_out_tongue_winking_eye:

Scherzi a parte, il problema non è l'invidia in sé e per sé... ma l'inevitabile reazione concreta che ne deriva, ovvero il tentativo di infamarti, nuocerti, metterti i bastoni fra le ruote, farti del male... financo a DISTRUGGERTI.

Chi non ha una FESTA tutta sua, sicuramente cercherà di rovinare quella del prossimo che gli capita a tiro.

Facciamo a capirci: tutto questo non lo dico perché mi piace fare il latore di sventure. Ci mancherebbe pure. Se così fosse, davvero mi sarei ridotto ad andare solo a troie... datosi che la situazione è comunque quella che è (ovvero NON bella).

Ma neanche posso accettare il punto di vista del coach piennellaro vivi positivo e altre minkiate simili.

La realtà è quella che è. Sempre e comunque. Se ne prende atto, nel bene e nel male, e si agisce di conseguenza per raggiungere i propri obiettivi. E, quando ciò accade, la maggior parte delle volte succede NON grazie all'assenza di casini e/o gente del cazzo, anzi, ma NONOSTANTE tutta questa merda.

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Jumpy
15 minutes ago, -Grey- said:

è una cosa che SO non una cosa che PENSO

A be'... se lo dici tu... mi fido... stai sereno ;)

15 minutes ago, -Grey- said:

posso dimostrarlo nuovamente in qualsiasi momento se proprio non mi credi e verificarlo per te è così importante vieni pure a trovarmi e te lo dimostro al 100% tutte le volte che vuoi

Ho una vecchia amica che abita nella tua città, mi invita spesso... prima o poi ci salgo... chissà.

Ma, tendenzialmente, non vado molto d'accordo con chi ragiona in modo così totalitario... la certezza assoluta, nella realtà, è utopia.

18 minutes ago, -Grey- said:

domanda: tu non conosci nessun non-laureato che meriti più considerazione di un laureato?

Si, ho un amico di infanzia, terza media... ma gli lascerei chiavi di casa e auto senza nessun problema... anzi... lo faccio già :)

Potrei anche dirti che il miglior programmatore che conosco ha giusto il diploma... preso a stento.

Devo però anche dirti che ha la mia età e programma full time praticamene da quando ancora andava a scuola... studiava poco perchè già lavorava a 16-17 anni

Ma nonostante sia così bravo, non va oltre l'impiegato e il contratto a progetto... si, è bravo e guadagna tanto perchè lavora tanto, ma gli mancano i titoli per fare il salto di qualità.

22 minutes ago, -Grey- said:

competente in base ai titoli che ha?

Competente, si. Perché, classico errore di chi non è arrivato alla fine con gli studi, è che crede che il titolo sia il traguardo.

Mentre è tutto l'opposto: è il titolo che ti permette di andare oltre.

24 minutes ago, -Grey- said:

sicuramente saprai che se tu non sei parte della lobby scientifica e domani fai la scoperta più rivoluzionaria della storia, la tua ricerca non è considerata "seria" o "vera" perchè non è fatta in una struttura "autorizzata" da personale "autorizzato" (cioè che abbia dimostrato di aver subito almeno 20 anni di indottrinamento dal sistema scolastico)

Quindi, fammi capire, se faccio una ricerca con un minimo rilievo,  faccio automaticamente parte della lobby scientifica... cazzo... faccio parte della lobby scientifica e non l'ho mai saputo :P

Comunque, si, in ricerca esiste il confronto continuo, il peer review... ed è una trafila decisamente rompiscatole... ma purtroppo è così che funziona il progresso.

28 minutes ago, -Grey- said:

se le tue azioni sono efficaci, che bisogno hai di titoli e credenziali?

Ma guarda, per questo con me sfondi una porta aperta, in azienda il titolo non serve per fare chissà cosa.

Gran parte del lavoro in azienda lo può sbrigare un diplomato sveglio con un minimo di formazione.

In azienda avere il titolo vuol dire che sei in grado di assumerti la responsabilità legale di quello che fai... e torniam sempre lì.

Responsabile legale vuol dire che, molto semplicisticamente, se l'azienda ha un danno per colpa di un tuo errore e tu, per dire, sei un ing, o un avvocato a cui ha chiesto una consulenza. be'... oltre che non pagarti, può denunciarti.

Detto in altre parole, quando l'azienda cerca il "titolo" non sta cercando solo le competenze associate al titolo, sta cercando sopratutto l'assunzione di responsabilità che è associata al titolo.

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Jumpy
11 minutes ago, > Mark < said:

Prima di tutto per "italiano medio" dobbiamo intendere non solo gli uomini, ma anche le donne. Magari anche tu lo davi per sottinteso. In ogni caso, è sempre bene precisare.

Si, è una cosa generalizzata... potresti dire lo stesso per le comitive di amiche carlotteTM che escon sempre per conto loro e non dan confidenza a nessuno.

Perché fan così ? Semplice, perchè nel momento in cui una sola ha le attenzioni di un uomo oppure, orrore, si fidanza, si attira automaticamente addosso l'invidia delle carlotte rimaste ancora single perchè oltre a vedersi l'amica sottratta, pensano che mentre loro stanno ancora a fare le fighe nei locali, l'amica pensa a divertirsi (=scopare) col fidanzato.

Anzi, proprio in questo i maschi tra loro sarebbero anche meno invidiosi... le ragazze tra loro sono invidiosissime e cattivissime... tra di loro se ne dicono peste e corna.

13 minutes ago, > Mark < said:

Chi non ha una FESTA tutta sua, sicuramente cercherà di rovinare quella del prossimo che gli capita a tiro.

Se non posso io... allora non possono neanche gli altri... è proprio questo il meccanismo dell'invidia.

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-Grey-
8 minuti fa, Jumpy ha scritto:

A be'... se lo dici tu... mi fido... stai sereno ;)

ma non è che mi offendo se non mi credi

sono persone reali che conosco veramente e su internet non ci sono

se ci sono sono così nascoste che io, che le conosco, non le trovo, forse se facessi ricerche approfondite professionalmente, ma nessuno ricerca a quei livelli, lasciamo tutti erdere molto prima se non troviamo niente nei primi 3 o 4 risultati

 

10 minuti fa, Jumpy ha scritto:

Ho una vecchia amica che abita nella tua città, mi invita spesso... prima o poi ci salgo... chissà.

Ma, tendenzialmente, non vado molto d'accordo con chi ragiona in modo così totalitario... la certezza assoluta, nella realtà, è utopia.

in realtà io ti sto proprio dicendo che la certezza assoluta non ce la puoi avere

ti sto togliendo la certezza dei titoli

la certezza dei feedback

la certezza delle info reperibili su internet

se c'è un nemico della certezza sono io

per quello sostengo di non credere e testare

 

12 minuti fa, Jumpy ha scritto:

Si, ho un amico di infanzia, terza media... ma gli lascerei chiavi di casa e auto senza nessun problema... anzi... lo faccio già :)

Potrei anche dirti che il miglior programmatore che conosco ha giusto il diploma... preso a stento.

Devo però anche dirti che ha la mia età e programma full time praticamene da quando ancora andava a scuola... studiava poco perchè già lavorava a 16-17 anni

Ma nonostante sia così bravo, non va oltre l'impiegato e il contratto a progetto... si, è bravo e guadagna tanto perchè lavora tanto, ma gli mancano i titoli per fare il salto di qualità.

ok

diciamo che io cerco un programmatore massimamente competente

e devo scegliere tra lui e uno che ha tutti i titoli e lauree con tutte le credenziali, siti internet e il suo nome in tutta la rete, ma vale la metà di lui per come lavora

secondo te, come faccio a capire che il tuo amico è la scelta migliore?

 

14 minuti fa, Jumpy ha scritto:

Competente, si. Perché, classico errore di chi non è arrivato alla fine con gli studi, è che crede che il titolo sia il traguardo.

Mentre è tutto l'opposto: è il titolo che ti permette di andare oltre.

questa regola chi l'ha teorizzata esattamente?

Perchè la mia esperienza dice tutt'altro

ti cito solo la più diretta

io

ho lasciato uno dei miei corsi di studi con tesi già scritta a 1 mese dalla laurea

laurea di cui non me ne poteva fregare meno, mai vista come un traguardo

lasciato proprio perchè non volevo andare oltre in quel sistema che consideravo marcio

e conosco molti laureati totalmente incompetenti nel loro campo specifico (in cui hanno titoli)

magari competenti in altro in cui non hanno nessun titolo, perchè sarebbe stato meno prestigioso prenderlo

 

17 minuti fa, Jumpy ha scritto:

Quindi, fammi capire, se faccio una ricerca con un minimo rilievo,  faccio automaticamente parte della lobby scientifica... cazzo... faccio parte della lobby scientifica e non l'ho mai saputo :P

io ho detto tutto il contrario, esattamente il contrario

se vuoi fare parte della lobby scientifica devi pagare il pizzo, sottometterti al periodo consono di indottrinamento e siglare che ti sottometti al giudizio dell'organo che autorizzi per sempre a decidere della validità o meno di ciò che pubblichi

non c'entra niente la tua ricerca

ripeto: puoi fare la scoperta più rivoluzionaria della storia e sentirla archiviare come ricerca "fuffa" sulla base che tu non hai un pezzo di carta firmato da me che dice che sei un dottore e quindi quello che dici (siccome ti autorizzo io) non è fuffa

a me sembra un'idiozia

a qualcuno potrebbe non sembrarlo

però che piaccia o meno (a me non piace) funziona così

l'unica è che io nel mio piccolo capisca l'insensatezza del processo e mi basi su altro per decidere

 

22 minuti fa, Jumpy ha scritto:

In azienda avere il titolo vuol dire che sei in grado di assumerti la responsabilità legale di quello che fai... e torniam sempre lì.

perchè il fatto che tu abbia un titolo dovrebbe garantire che ti assumi la responsabilità?

non conosci nessun laureato irresponsabile?

Io conosco bambini di 50 anni con 2 lauree

ma soprattutto

perchè NON avere un titolo (che può avere infinite motivazioni) dovrebbe relegarti nella posizione di chi non si prende la responsabilità?

non conosci nessun non-laureato responsabile?

 

se invece parli di responsabilità legale:

24 minuti fa, Jumpy ha scritto:

Responsabile legale vuol dire che, molto semplicisticamente, se l'azienda ha un danno per colpa di un tuo errore e tu, per dire, sei un ing, o un avvocato a cui ha chiesto una consulenza. be'... oltre che non pagarti, può denunciarti.

Detto in altre parole, quando l'azienda cerca il "titolo" non sta cercando solo le competenze associate al titolo, sta cercando sopratutto l'assunzione di responsabilità che è associata al titolo.

questo vale per pochissimi titoli di studio

mi vine in mente solo medicina

e ok, se cerco un chirurgo, più per paura (irrazionale) che per altro, non mi faccio operare da uno per strada

ma è una decisione legata alla paura

e sì, va benissimo che un'azienda che cerca schiavi legalizzati abbia più interesse a tutelarsi legalmente piuttosto che a stabilire la loro competenza

ma siamo fuori dal tema principale

ossia cosa può dirti Dio Facebook della COMPETENZA di una persona

e quanto la COMPETENZA influisca sul successo

e mi pare che con queste ultime frasi lo stai dicendo tu stesso che la risposta è che incide pressochè niente

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TADsince1995
3 ore fa, -Grey- ha scritto:

perchè NON avere un titolo (che può avere infinite motivazioni) dovrebbe relegarti nella posizione di chi non si prende la responsabilità?

non conosci nessun non-laureato responsabile?

Sono un informatico. Per anni ho avuto un capo che non era laureato, anzi, non era nemmeno un informatico in senso stretto e aveva il diploma di perito elettronico. Era tra i capi più in gamba e visionari che io abbia mai avuto. Non a caso adesso è responsabile R&D e viaggia sui 100k l'anno...

Sul discorso dei grandi che non hanno seguito su internet, vorrei ricordare un episodio che mi ha colpito molto. Il 5 Ottobre del 2011 morì Steve Jobs. Il mondo si fermò: siti, blog, libri, speciali tv come se piovesse, sembrava fosse morto gesù cristo.

Appena una settimana dopo morì Dennis Ritchie, uno dei pionieri assoluti dell'informatica, molti di voi probabilmente nemmeno sanno chi sia. E' colui che ha creato il linguaggio di programmazione C, ovvero la base di TUTTO quello che è venuto dopo, di TUTTO quello che state usando in questo momento, di tutti i linguaggi di programmazione, i sistemi operativi che sono venuti dopo, la base di tutto quello che avete sul telefonino, nell'automobile, nel tablet, nel televisore, nel modem ADSL, nel lettore mp3.

Ebbe solo qualche articoletto in qualche testata online specializzata.

Modificato da TADsince1995
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