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40 libri che ti cambiano la vita


Mat_two

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Mat_two
6 ore fa, -Zodiac- ha scritto:

Aggiunto alla lista da comprare, grazie :)

Mi fa piacere! Non te ne pentirai ;) 

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Mat_two

Il prossimo è un libro piuttosto famoso nel mondo del Game. Io l'ho letto perché mi è stato consigliato da un amico e l'ho trovato a tratti illuminante, anche se non di semplicissima comprensione.
Il libro è "Il potere di adesso", di Eckhart Tolle

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Un libro che tra l'altro ho intenzione di rileggere, proprio perché sono sicuro che ha ancora qualcosa da darmi.
Ad ogni modo, ecco alcuni spunti/appunti che ho preso.

"Tu non sei la tua mente, Non sei il tuo ego. La tua mente ti possiede, Dici di no? Prova a smettere di pensare. Non ci riesci, vero? Quindi non sei tu che comandi lei, ma è lei che comanda te. Penso e quindi esisto è un concetto sbagliato, perché ribalta la situazione. Sarebbe più giusto dire esisto e dunque penso, proprio perché tu non sei la tua mente pensante. Il pensiero dovrebbe essere uno strumento da utilizzare alla bisogna e non un rumore di fondo che ci tormenta incontrollato."

 - Per fare un passo avanti, prova a osservare la tua mente al lavoro, con consapevolezza. Ascoltala formulare pensieri. Come dici? Ti sembra una cosa da pazzi? Prova, poi mi farai sapere :)

"Ascoltando il pensiero, il pensiero perde il suo potere e si placa, perché tu non fornisci più energia alla mente attraverso l'identificazione con essa."

"Ogni negatività è causata da un accumulo di tempo psicologico e dalla negazione del presente. Disagio, ansia e paura sono causati da eccesso di futuro. Senso di colpa, rimorso e tristezza, da un eccesso di passato."

"Se osservo il mio dolore, mi rendo conto che io non sono quel dolore. Esso è solo un pensiero. Sono io che nel presente, nell'Adesso, mi estraneo dando forza a qualcosa che non esiste realmente qui e ora. Per le preoccupazioni vale lo stesso concetto: in questo momento non avrei alcuna ragione per essere preoccupato, perché il mio Adesso non mi vede in una situazione di pericolo. E come abbiamo detto, io posso solo essere nel presente. Il resto sono ricordi, paure o speranze, ovvero pensieri. E se guardo in faccia quei pensieri, da osservatore, capisco che non sono in realtà. Perché basta pensarci: io posso solo essere nell'attimo presente!"

"Il tempo non esiste, è illusione. Esiste solo il qui e ora. Il resto è pensiero e quindi finzione. Per questi motivi, il futuro tende a essere una ripetizione del passato. Non è vero che il futuro potrà essere di per sé diverso. Affinché lo sia realmente, c'è un grande bisogno di essere presenti nell'Adesso. Se invece siamo passivi e lasciamo che la nostra mente ci controlli, essa continuerà a ripetere se stessa e noi ce ne staremo imbambolati in un loop. Sì, come dentro un carillon."

"Se sei invischiato da tempo in una situazione negativa, devi agire. Se farai un errore, avrai imparato qualcosa: in quel caso non sarà più un errore. Se è a paura a impedire l'azione, bisogna fare come sopra: osservare la paura ed estraniarsi da essa. Spezzare la connessione tra essa e il pensiero."

"Se situazione non ti piace: o ti allontani dalla situazione, o la modifichi, o la accetti. Non ci sono altre strade. E ognuna di esse richiede azione. Fare una scelta ed accettarne le conseguenza. Anche accettare la situazione è un'azione. Agire subito. L'azione è la chiave della felicità."

"Il presente non è un mezzo per raggiungere il futuro!"

"La preoccupazione: è la mente che proietta se stessa in una situazione immaginaria e futura e crea paura. La situazione non si può affrontare. Perché non esiste: è un fantasma mentale. Unico modo per sconfiggerla è prendere conscienza del momento presente. Tutto ciò che dobbiamo vivere e gestire nella vita reale è questo momento. E quindi agire" 

"Cerca semplicemente di essere e divertirti a essere."

"Manifestazioni del non essere qui e ora: malcontento, attesa, non sentirsi completi, pensare che domani sarà migliore. Ma noi siamo già perfetti."

 

Ecco, questi sono solo alcuni spunti, che però, se letti con attenzione, già sono in grado di aprirci gli occhi. E questi concetti possono in effetti anche aiutare nel game.  

 

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Mat_two

The Subtle art of don't Give a Fuck - di Mark Manson

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In seguito appunti sparsi tratti dal libro di Manson (che tra l'altro cura da anni un blog incentrato sul rapporto uomo/donna/seduzione). Ho letto il libro in inglese, quindi qualche parte potrebbe suonare non proprio perfetta, dal punto di vista della sintassi XD

- Introduzione con Bukowski. Don’t try. Il concetto è che spesso diamo importanza a troppe cose, anche a quelle che non meritano attenzione. Ma dare attenzione alle piccolezze ha come conseguenza un eccessivo stress. Perché preoccuparsi di cose stupide, che in realtà non incidono davvero sulla tua vita? Bukowski ha avuto successo a 50 anni, dopo 30 anni di vita da perdente. Ma il suo punto forte è che lui ha accettato di essere un perdente, e ha scritto in modo onesto di questa cosa. Ha accettato di non avere il controllo su tutto e ha deciso di fregarsene delle cose poco importanti. Ma il suo famoso “don’t try” non va interpretato come un fregarsene di tutto, che tanto è tutto inutile (e quindi in modo nichilistico), quanto piuttosto di fregarsene di tutti i piccoli ostacoli che la vita ti presenta, per curarsi solo delle cose meritevoli e continuare ad andare diretti verso queste cose.

- Perché preoccuparsi di tutto porta all’infelicità: se uno vuole + sodi, non sarà mai contento dei soldi che già ha, se uno vuole un bel fisico, sarà insoddisfatto del fisico che ha già, e via dicendo. Questa insoddisfazione porta a una spirale. L’unica salvezza consiste nel fregarsene delle cose che non hanno importanza e, soprattutto, abbracciare il dolore.

- Budda e la sua scoperta che la vita è di per sé dolore e che tentare di rifuggire il dolore è esso stesso dolore.

- La felicità deriva di risolvere i problemi. Ma spesso risolvendo un problema se ne crea un altro. Perché biologicamente e socialmente siamo portati a volere sempre altro. (dall’happyness manifesto: finché cerchiamo la felicità all’esterno, non possiamo mai essere felici a lungo à perché l’assunto è che la tua condizione di base dovrebbe essere la felicità. Non dovresti essere felice perché hai un nuovo vestito, perché ti sei fatto quella tipa, ecc., bensì dovresti esserlo già. Ma la nostra mente è stata abituata dal consumismo al fatto che dobbiamo sempre avere qualcosa di più per essere felice. Bisogna imparare a fregarsene, a lasciar correre).

- Se chiedi a qualcuno cosa vuole dalla vita, ti darà risposte generiche, tipo: essere felice, ecc. Ma il punto è che sacrifici sei disposto a sopportare per raggiungere ciò che ti rendere felice? Perché tutti vogliono la felicità, ma pochi sono disposti a sostenere i sacrifici necessari per raggiungerla. Eppure, il segreto sta proprio lì. Ad esempio: vuoi iniziare un business? Perfetto, sei disposto a sopportare tutte o stress e le lunghe ore di lavoro che si rendono necessarie per far partire un’impresa? Sei pronto a sopportare il rischio di fallire? Ciò che determina il successo non è “cosa vuoi fare?”, ma piuttosto “cosa sei disposto a sopportare per raggiungere il successo?”. 
Per sapere cosa vuoi raggiungere nella vita, cosa vuoi fare, non devi chiederti cosa voglio diventare, (es. una rockstar), bensì devi amare il percorso e le sofferenze che portano a ciò che vuoi raggiungere. Es. Se vuoi fare il musicista solo perché ti piace l’idea del successo, dei fan, ma non ti piace l’idea di provare i pezzi per ore in garage, allora significa che non lo vuoi davvero. Vuoi solo la “ricompensa”, ma non il “duro percorso”. E dunque difficilmente otterrai anche la ricompensa. Infatti nella vita ciò che conta è cosa sei disposto a sopportare per raggiungere il tuo obiettivo. Perché le tue sofferenze/sforzi determinano il tuo successo. E se pensi che ad un certo punto puoi fermarti, smettere di scalare, stai perdendo il senso della cosa. Perché la felicità deve essere proprio nella scalata, e non nell’aver raggiunto la cima.

- è Il fatto che internet ci dia la possibilità di avere così tanti modelli positivi e di successo, ci fa alzare l’asticella di quelle che possono essere le nostre aspettative realistiche. Così finisce che ci sentiamo peggio di quanto siamo in realtà. E questo causa infelicità.

- Questo comporta che essere nella media sembra disastroso.. quando in realtà non lo dovrebbe essere affatto.
Quindi la gente preferisce stare molto male, nel disprezzo, piuttosto che nella media, perché questo comporta essere comunque speciali. Ma le persone di successo sono quelle che si sbattono di più, che fanno di tutto per migliorare..perché sanno di non essere speciali (entitled), sanno che possono essere molto meglio.

- In sostanza: smetterla di cercare sempre la specialità, l’essere unici e speciali. Accettare la normalità, abbracciare il caos e il fatto che la vita è fatta principalmente da cose anche noiose e non sempre da cose speciali. E se vuoi essere speciale, allora devi essere pronto a farti il culo.

- Sui problemi: dipende tutto dal modo in cui decidiamo di vederli e dal significato che diamo loro. Spesso diamo più significato alle cose rispetto a quanto esse ne meritino, perché carichiamo con i nostri sentimenti le cose. Invece sarebbe più saggio lasciar correre e togliere pressione dalla cosa (qui ci aggiungo io il discorso sulla paura dell’approccio e della rejection: se tu non ti curi del risultato e del fatto che possa essere respinto, ma ci ridi su, anche la paura viene meno, perché l’eventualità di un rifiuto non è più un problema, in quanto ti godi il fatto di fare cmq quell’approccio).

I problemi che ci facciamo dipendono spesso dagli standard con cui ci confrontiamo: se io mi paragono a un calciatore di serie A, per dire, ovviamente faccio schifo a calcio. Se mi paragono a uomini d’affari che hanno successo nelle fiction, la mia carriera non può che far ridere. E via dicendo.
Se vuoi cambiare il modo in cui vedi i problemi, DEVI CAMBIARE I TUOI PARADIGMI, i TUOI TERMINI DI PARAGONE.

- I falsi valori:

a)       Il piacere: è ciò che spinge verso le droghe e i tradimenti e causa ansia e frustrazione, nonché depressione. È il valore + superficiale.

b)      Beni materiali: non fanno la differenza in termini di felicità. Quando hai una casa e una vita normale, qualche soldo in + non fa la differenza x la felicità  

c)       Avere sempre ragione o essere sempre nel giusto. Ego.

d)      Essere sempre e cmq ottimisti. A volte la vita fa schifo, bisogna accettarlo. Essere positivi a tutti i costi non è altro che una forma di fuga dal dolore.

Buoni valori VS cattivi valori.
Buoni valori: a) sono basati sulla realtà; b) sono costruttivi; c) immediati e controllabili. à es. onestà
cattivi valori: a) superstizione; b) socialmente distruttivi; c) non immediati e controllabili. à es. popolarità
Di base i buoni valori riguardano l’interno, mentre i cattivi l’esterno. Quando abbiamo cattivi valori, diamo troppa importanza a cose che però sono fuori controllo e che ci creano problemi inutili e tossici (es del chitarrista dei megadeath che, nonostante il successo, continuava a essere frustrato per essere stato cacciato dai metallica).

- Il self-improving deve essere questo: focalizzarsi sui valori positivi e decidere che cosa vale la pena di avere la nostra attenzione. Per il resto: don’t give a fuck.

- !!! Storia di James e realizzazione che tutto ciò che ci succede, nella vita, è una nostra responsabilità. Non possiamo controllare le circostanze, MA POSSIAMO SCEGLIERE COME REAGIRE AGLI EVENTI E COME SENTIRCI. Il punto è, scegliamo sempre come reagire, sia che ne siamo consapevoli, sia inconsciamente.
DA GRANDE RESPONSABILITà DERIVA GRANDE POTERE: più responsabilità scegli di accollarti, maggiore è la tua influenza.
Esempio del poker dove, come nella vita, non sempre chi ha le carte migliori vince. Più spesso vince chi si gioca meglio le carte che ha. Chi fa le scelte migliori.
Certo, cambiare gli fucks di cui preoccuparsi non è semplicissimo: inizialmente risettare i propri valori è strano e ci potrebbe far sentire ancor più insicuri e spaventati.

- SFIDA per un anno, agire sempre con la consapevolezza che ciò che ci accade è una nostra responsabilità.

- La certezza è il nemico della crescita. Essere certi di troppe cose ci impedisce di metterci alla prova. Anche perché, in realtà, nulla è veramente certo.

- !!! Esperimento delle luci: metti un uomo in una stanza con dei bottoni e digli che ogni volta che illumina la lampadina, prende un punto. L’uomo inizierà a premere un tasto e tak, punto. Poi proverà a ripetere quella sequenza, ma niente, allora proverà a cambiare, tipo a premere due volte il tasto, ad agitare un piede e tak, due punti. E così via. Ma l’esperimento prevede in realtà che la luce si accenda in modo randomico e casuale. Questo esperimento dimostra come la mente umana sia capace di uscirsene con un’incredibile quantità di minchiate e di credere a una quantità di cose che non sono vere!!

- Spesso i comportamenti più assurdi vengono mossi dal bisogno di avere certezze. (ma come visto, nulla è davvero certo. Anzi, quasi tutto ciò che conosciamo è falso). Ad esempio, quando invidi i colleghi che hanno una promozione è perché tu senti di meritarla. Se spii il cell della tua ragazza in cerca di prove di un tradimento, è perché vai in cerca di certezze e sei insicuro. Ma tu senti di meritare di comportarti così, insomma, che ti sia permesso. Ma c’è questa legge, PIU’ CERCHI DI OTTENERE CERTEZZE SU QUALCOSA E + DIVENTI INSICURO.  à ma è vero anche il contrario: + ABBRACCI L’INSICUREZZA E + SARAI SICURO.

- L’incertezza è il motore di ogni sviluppo. Essendo incerti del proprio potenziale, della propria attrattività, ecc, si resta aperti alla possibilità di scoprire quanto davvero valiamo.

- Regola di Manson: “più una cosa minaccia la tua identità e più cercherai di evitarla”. Insomma: l’incertezza fa paura, anche se potrebbe migliorarti la vita. à funziona sia in positivo che in negativo (ecco spiegata la paura del successo).  Esempio: paura di diventare un famoso romanziere, perché questo ti costringe a spiegare agli altri che non sei solo un semplice impiegato, ecc. Stesso discorso: se penso di essere un bravo ragazzo, evito tutte le cose che mettono in dubbio questa mia identità. Ma meglio NON SAPERE CHI SEI. METTERTI IN DUBBIO. ESSERE PRONTO A SCOPRIRE NUOVI LATI DI TE.

- !!ecco perché lasciare(lasciarsi) andare e’ così liberatorio!! Raccomandazione: non c’è nulla di speciale e di particolare nei tuoi problemi. Non essere speciale. Non essere unico. Sii aperto a misurare te stesso non per estremi (con persone di super successo o, in negativo, con persone di grande fallimento), ma con la normalità. Questo significa ABBANDONARE DEI PRECONCETTI CHE HAI DI TE STESSO, ad esempio che sei super talentuoso (e dunque magari non fai nulla per paura di essere smentito) o che sei super attraente, ecc. ABBANDONA L’IDEA DI MERITARE QUALCOSA DI SPECIALE.

 

- Alcune domande che ti possono aiutare ad abbandonare le certezze:

1)      E se fossi nel torto? Aiuta ad acquistare umiltà e a mettersi in dubbio (ma a volte si ha ragione eh)

2)      Che significa, se ho torto? Mette in luce le nostre sensazioni sbagliate

3)      Sarebbe sbagliato creare un nuovo e migliore problema, per me stesso e gli altri? Significa fare delle scelte consapevoli per evitare di sentirsi così

- L’IMPORTANZA DEL FALLIMENTO: se partiamo dal presupposto che ciò che abbiamo è già, in un certo senso, un fallimento, fare qualsiasi cosa non può spaventarci: iniziare un business, parlare con quella ragazza, scrivere un blog. Se anche il business non decolla, quella ragazza non viene a letto con noi, nessuno legge i nostri post.. Be’, saremo sempre nello stesso punto in cui siamo ora!
Be’, il punto è che se qualcuno è + bravo di te a fare qualcosa, è perché è passato attraverso più esperienze fallimentari (o positive: esempio i tovaglioli di Picasso).

- È anche importante capire perché sia fondamentale perseguire i buoni valori (quelli interni, come già visto), e non quelli esterni. Ad esempio, se il mio obiettivo è avere una casa e una bella macchina, nel momento in cui lo ottengo, potrei avere una crisi di mezza età: e adesso qual è il mio obiettivo? Ad esempio Picasso ha continuato a dipingere per tutta la sua vita perché il suo obiettivo non era “fare 1000 quadri”, o “diventare ricco”, bensì ESPRIMERE LA PROPRIA ARTE IN MODO ONESTO.

- Il Dolore, la paura, sono necessari. Quando scegli di vivere secondo nuovi valori, inizialmente sarai spaventato. Se ad esempio vuoi essere in grado di parlare con una bella ragazza sconosciuta, la via più ovvia è quella di bere e diventare + coraggioso. Invece devi accettare il fatto di essere spaventato e abbracciare la cosa, perché è coerente con i tuoi nuovi valori!! Anche perché, cosa hai da perdere? Ricordati che non sai niente! Stai con la mente aperta Mettiti in discussione! E se non sai da dove iniziare, non stare lì fermo a riflettere: FAI QUALCOSA!  Qualsiasi cosa, qualunque azione è meglio di nulla.

- !!! perché L’AZIONE è IL MOTORE DELLA MOTIVAZIONE, NON IL CONTRARIO. MOLTI FANNO QUALCOSA SOLO QUANDO SONO MOTIVATI (ad es darsi la carica guardando video, ecc). Ma se non sei motivato che fai? Stai lì senza far nulla.

- La vera catena è questa AZIONE à ISPIRAZIONE à MOTIVAZIONE

- Se ti manca la motivazione per fare uno switch, fai qualcosa, qualsiasi cosa che sia in quella direzione. Non aspettare di essere motivato. Seguendo il principio del “DO SOMETHING”, non esiste fallimento: già fare qualcosa, qualsiasi cosa, è di per sé un successo.  Diventi così la tua stessa motivazione!

- Non piacere a tutti. Abbraccia il rifiuto di qualcosa e di qualcuno. Scegliendo qualche valore, ne abbandoni di conseguenza altri, ma è giusto così.

- COSTRUIRE FIDUCIA.

Nessuno dà fiducia agli yes man. Senza contrasti, non ci può essere fiducia.

Più è spesso sinonimo di infelicità: più opzioni abbiamo e più ci sembra di perdere qualcosa, quando facciamo una scelta. Quindi che facciamo? Evitiamo di fare scelte, di dedicarci a una cosa, per lasciare aperte tutte le porte il più a lungo possibile.

- RICORDATI CHE DEVI MORIRE.

Questo basta e avanza per non curarsi delle cose che non meritano (don’t give a fuck about those things, actually) e decidere di vivere, and embrace the grind of living.

Becker: The Denial of death:
a) gli umani sono gli unici esseri viventi che possono pensare a se stessi in modo astratto, pensare al presente, passato e futuro. Tutti ad un certo punto realizzano che prima o poi moriranno. Questo provoca il “terrore della morte”.
b) tutti noi abbiamo due lati: uno fisico (quello che mangia, dorme, scopa, ecc) e uno mentale (l’ego, l’identità). Visto che sappiamo che il nostro io fisico è destinato a morire, proviamo in tutti i modi a far sì che la nostra persona duri in eterno, ad esempio dando il nostro nome a palazzi, scrivendo libri, ecc. Becker chiama questa cosa “progetto dell’immortalità”. La civiltà umana si regge su questi progetti di immortalità (basta pensare alle memorie dei grandi leader, ai nomi degli statisti nelle biblioteche, ecc). Questo perché tutti vorrebbero non essere mai dimenticati, in un certo senso.
I nostri progetti di immortalità sono i nostri valori. Se essi falliscono, rischiamo la depressione, perché sembra che la vita perda significato. Ecco perché ci preoccupiamo delle cose. Perché ginving a fuck è l’unico modo per distrarci dal pensiero della morte.
Per Becker però questi “progetti di immortalità” sono il vero problema. Bisognerebbe accettare con tranquillità la morte, e non evitarla. Solo così uno potrebbe scegliere i propri valori con serenità e vivere una vita di gioia.
Per Becker, devi pensare a quale sarà il marchio che avrai lasciato nella storia. Che effetti avrà avuto la tua vita. È questa l’unica domanda sensata. La felicità viene dal tenere a qualcosa di più grande di se stessi. Credere che stai contribuendo a qualcosa di più grande.

E TU SEI GIA’ GRANDE. Non perché hai lanciato una app per iphone, perché hai finito l’università con un anno di anticipo. Sei grande perché nonostante il pensiero della morte continui a portare avanti i tuoi valori.
E la più grande lezione che puoi imparare è che non c’è proprio nulla di cui bisogna essere preoccupati. Mai.

NON C’è NULLA DI CUI AVERE PAURA. MAI.

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Mat_two

Il prossimo libro è davvero una bomba. Contiene molti concetti interessanti, anche un po' "forti", se vogliamo. Alcune frasi rischiano di essere fraintese. Ma a mio avviso è un libro assolutamente da leggere, consigliato soprattutto a chi vuole conoscere qualcosa in più sul game, staccandosi dai classici manuali.
Il libro è "The way of the Superior Man" di David Deida.

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Spunti:

La tua missione nella vita è più importante di qualsiasi relazione amorosa. La tua donna non può e non deve mai essere di ostacolo alla tua missione. Meglio dedicarle 30 minuti fatti bene, che 2 h in cui sei assente. Lei te ne sarà grata.

Devi imparare a convivere con la forza mascolina degli altri uomini (se non riesci ad accettare le critiche di un maschio, devi abituarti --> e le origini potrebbero essere nel rapporto con tuo padre).
Ad esempio quando sei bloccato su una decisione e non sai che fare, potresti chiedere ad alcuni tra i tuoi amici più stretti un loro parere. Anche critico. Così da uscire dall’empasse e dalla mediocrità e agire. Devi però essere pronto ad ascoltare anche consigli che potrebbero non piacerti. A tua volta, sfida gli amici che stanno vivendo sotto le loro possibilità a dare il meglio.

Se non conosci il tuo obiettivo, scoprilo ora. Perché sennò rischi di sprecare la tua vita. Perché ogni cosa che fai deve essere allineata con il tuo obiettivo: le tue abitudini, la tua dieta, le persone con cui trascorri il tuo tempo, ecc.
Se sei disconnesso dal tuo “cuore”(inteso come principi/missione), sei debole. Quando invece segui in ogni azione ciò che senti essere il tuo obiettivo, il tuo cuore che dir si voglia, vivi in modo pieno.
Se in questo momento le tue azioni non supportano il tuo obiettivo, devi cambiare le tue azioni/comportamenti/abitudini. Sennò il tuo obiettivo non lo raggiungi.

Spesso devi superare varie fasi, vari “strati” prima di scoprire il tuo obiettivo principale. Cioè ad esempio passare attraverso varie relazioni, vari lavori, esperienza ecc, per scoprire chi sei veramente. Ci vuole pazienza. E anche quando questa scoperta avviene, spesso non è dettagliata. Ma non attendere i dettagli. Inizia il viaggio.

Una delle forze + grandi dell’uomo è il compiere azioni. L’essere efficienti. Ma può essere anche una debolezza. (ad esempio perché si procrastina). à essere in grado di vivere nel presente compiendo azioni coscienti.
Il che è diverso dal compiere semplici compiti/azioni (tasks), che non sono connesse al tuo obiettivo. Compiere questi “compitini” è uno spreco di tempo, perché finisce che poi fai soltanto quelle cose lì, ma in modo automatico, come un robot. Poi arrivi a casa stanco, e ti butti sul divano a guardare la tv.
Per capire se le azioni che compi sono solo “compitini” e non condotte che ti stanno portando dove realmente vuoi, fermati un attimo a riflettere. Pensa alla tua morte. Pensa alle cose belle. Guarda la tua città, quanto è bella. Rilassati un secondo. Questo potrà aiutarti a recuperare la giusta prospettiva.

Le donne spesso ci testano, per vedere quanto siamo congruenti, ecc (i famosi shit test). Anche dopo mesi (o anni) in cui stiamo assieme a loro, questi test continuano. A loro piace vedere le nostre reazioni ai loro test. Noi però non dobbiamo pensare che prima o poi questi test finiranno, che se superiamo con astuzia queste rotture di scatole, la nostra donna capirà e smetterà di testarci. No, lo farà sempre, a questo non deve darci fastidio: significa che stiamo continuando a crescere come persone.

Una delle cose + erotiche per una donna è vedere che il proprio uomo è imperturbabile, che non viene smosso dai suoi test: quell’uomo è già quello che è, è già se stesso e non ha bisogno di validazioni dalla donna. Sta bene con lei o senza di lei. E questo la eccita. È per questo motivo che ti testano.
Ad esempio, hai lavorato sodo e ora stai avendo successo economico (hai un buono stipendio, sei soddisfatto, ecc. Ma magari hai dovuto fare straordinari e tutto). Lei ti stuzzicherà sulle piccole cose (ad esempio rimproverandoti per piccole mancanze, che a te paiono insignificanti). Perché lo fa? Perché il tuo successo per lei non significa nulla: lei vuole testarti per essere certa che tu sia solido, che sia sempre quel cazzone che l’ha attirata in principio. Lei vuole sentire che sei forte e libero. Che la tua felicità non dipende dal suo stuzzicarti o meno, o dal tuo successo economico. Vuole sentire che sei un uomo superiore (superior man.. La traduzione suona un po’ freak, ma vabbè).
Ecco perché non devi mai cedere alle sue provocazioni. Non devi mai mostrare debolezza(quando ti testa), perché sennò lei non avrà più fiducia in te (anche solamente a livello inconscio ma tant’è).
Se invece rimani imperturbabile, felice, cazzone, avrai passato il test. Ora lei potrà rilassarsi e godere del suo uomo.. Per circa 10 minuti. Poi inizierà di nuovo a testarti. Perché è la sua natura. Non finirà mai, ma prima lo accetti, prima capisci come reagire ai suoi comportamenti insensati e meglio è.

- Le donne non sono delle bugiarde, solo che ragionano diversamente da noi. Essere coerenti è un tratto mascolino. Nella realtà femminile, le parole e i fatti giocano un aspetto secondario, rispetto alle emozioni. Quando una donna ti dice “ti odio” o “non voglio andare al cinema”, è spesso un’esternazione dovuta a un’emozione momentanea, piuttosto che un qualcosa su cui ha ragionato su. Noi maschi intendiamo ciò che diciamo. Le donne dicono ciò che provano in quel momento. Quando parla, ascoltala ma contestualizza e non prenderla troppo sul serio. Le sue parole sono più come poesia che come un’agenda studiata. Certo, a volte anche le donne parlano con logica eh, ma spesso sono guidate dalle emozioni. Soprattutto quando si esprimono in n momento dotato di una certa carica di emotività. E queste emozioni possono cambiare ogni 5 minuti. Per questo non ha senso discutere su ciò che ha detto mezz’ora prima: perché adesso probabilmente le sue emozioni sono diverse. Magari le proponi di andare al cinema e ti dice di no. Poi l’abbracci, le dai un po’ di affetto e le dici: “andiamo al cinema” e lei dice ok. Non perché sia “sciocca”; ma perché non ha risposto parlando della sua voglia concreta di andare al cinema, quanto piuttosto di come si sentiva in quel momento rispetto alla vostra relazione. Quindi se prima lei ti dice sì, poi cambia idea, non prendertela. Non gridarle contro. Piuttosto metti più amore nella relazione. Ma proprio per questo motivo devi ascoltare molto bene ciò che ti dicono le donne. Ascolta il suo input e poi prendi la migliore decisione possibile.

“Il maschio cresce con le sfide, la donna con le lodi. L’uomo deve essere imperturbabile e deve essere in grado di lodare la sua donna. Lodala liberamente”. Quindi dire a una donna “amo le tue forme” può essere per lei più di incentivo a tenersi in forma, piuttosto che dirle: “spero che non aumenti di peso”. Anche dirle che è molto bella quando ride, piuttosto che dirle che è brutta quando ha il broncio, per lei ha più effetto, anche se cmq intendi dire che la vuoi sorridente. Insomma: loda le piccole qualità che vuoi veder crescere in lei (se ad es le dicessi che deve fare più esercizio, sarebbe per lei una critica). Le lodi la motivano, non le sfide.

“Tolerating her leads to resenting her”. Un uomo diventa risentito e frustrato con la sua donna quando è debole e non riesce a interfacciarsi correttamente (come scritto sopra, parlando di shit test) e dunque a trasmetterle senso di fiducia. Le donne sono fatte così, ne abbiamo già parlato sopra.  Quando un uomo si rassegna e semplicemente tollera il comportamento della sua donna (ad es. diventando zerbino), dimostra debolezza. Si è arreso. E va a finire che la relazione si guasta, perché sia tu che lei coverete risentimento che diventa odio. Un uomo non deve tollerare comportamenti bitchy e lamentosi, quanto piuttosto fare l’uomo e dare amore alla donna nel modo giusto. Anche restare impassibili alle lamentele e prenderla e abbracciarla farle le coccole, può essere qualcosa di utile per “calmarla” e farle capire che può avere fiducia in te. Se anche questo non funziona, deve considerare di porre termine alla relazione, ma potrà farlo a cuor leggero, sapendo di aver fatto tutto il possibile. à ci sono molti modi per darle amore nel modo giusto: ad esempio falle il solletico. Urlale contro forte e poi baciala appassionatamente (dio, so già che questo passaggio rischia di essere frainteso). Appoggiaglielo contro finché lei si scioglie XD (WTF?) ahaha. Certo, a vote le sue lamentele vanno prese sul serio, ma non spesso quanto la sua emotività sembrerebbe richiedere.

 “Non analizzare la tua donna”. Come maschio, quando hai un problema, cerchi di analizzarlo per capire le motivazioni. Dunque è normale che se la tua donna ha un problema, cerchi di fare lo stesso. Ma le tue domande sul perché stia così sono inutili, se non dannose. La cosa forte è che circa il 90% dei problemi emotivi delle donne nascono dal non sentirsi abbastanza amate. Così, invece di analizzare il problema come un medico, dalle amore. Subito. La prossima volta che ti trovi in questa situazione, prova a dare per scontato che il suo vero problema sia il non sentirsi amata e agisci di conseguenza.

“Quando una donna diventa emozionalmente intensa, l’uomo debole vuole andarsene e tornare quando gli è passata. Il Superior man invece penetra il suo umore dandole amore e forza”. La maggior parte degli uomini ha paura delle emozioni femminili. Non le capiscono. Ma uno dei maggiori piaceri che puoi dare a una donna è restare imperturbabile alle sue sfuriate emotive, dandole al contempo amore e riuscendo a calmarla. Il modo in cui reagisci al “caos” della tua donna è lo stesso in cui reagisci al caos del mondo. Se sei uno che preferisce che siano gli altri a gestire le situazioni difficili della vita, probabilmente lascerai anche (inconsciamente) che sia qualcun altro a occuparsi (e a portarsi a letto) la tua donna. La buona notizia è che puoi ALLENARTI ad essere imperturbabile, o meglio, ad essere in grado di affrontare il caos nel modo giusto, ossia abbracciandolo e non temendolo. Di fronte alle difficoltà, al caos, puoi scegliere di arrenderti, oppure di vedere il problema come una sfida, come un’opportunità per crescere (un po’ come nel GAME: la paura di approcciare, ad es. Puoi startene lì, oppure affrontare le tue paure e crescere). La vita è questo, per noi uomini. Sta a noi essere presenti e scegliere come affrontare il casino 😉

“Non forzare la donna a prendere decisioni”. Va bene lasciare che la tua donna prenda decisioni, ma se lo fai tropo spesso, rinunciando a fare l’uomo, be’, diventerà ben presto lei l’uomo.
Ad es, se lei ti chiede: “che facciamo?”, e tu rispondi: “decidi tu, mi va bene qualsiasi cosa”, questa è la risposta di un amico, non di un amante. Da amante, le devi offrire la tua mascolinità. E uno dei tratti decisivi è il saper prendere decisioni. Se fai l’uomo, lei farà la donna. Anche nelle piccole cose, se lei ti chiede: “che scarpe metto?” tu fai la tua scelta e digliela. Non dire semplicemente: “Sono entrambe carine”. Lei poi è libera di mettere quelle che preferisce, ma tu falle il regalo di darle la tua opinione. Se ti rifiuti di fare ciò, lei si abitua a dover usare il suo lato maschile e indovina un po’. Succede quanto scritto sopra: diventerà lei il maschio della coppia. E anche a letto questa cosa di vedrà: lei si rifiuterà di farlo con te, perché non sei stato in grado di essere abbastanza maschio. à piuttosto: aiuta la tua donna nelle decisioni dandole il tuo punto di vista, facendole sapere che la ami comunque, a prescindere dalla scelta che prenderà.

“Lavorare con la polarità e l’energia.” La tua attrazione per la donna è inevitabile, così come quella per la birra, la natura, la musica. Ma la maggior parte degli uomini nasconde la vera quantità di attrazione che prova. Ci sono due modi per reagire alle donne che ti fanno sospirare: in modo saggio o in modo folle.  Il modo saggio è comprendere perché sei attratto: sei un maschio, naturale che ti piaccia ciò che ha a che fare con la femminilità e le donne. Se invece ti senti a disagio con questa cosa, forse è perché stai sopprimendo la tua mascolinità/non ti senti a tuo agio con essa. Ma la tua attrazione è spinta dalla voglia di dare amore, cioè esprimere la tua natura di maschio. Quindi easy, stai rilassato. Accetta l’attrazione, è come un dono, una benedizione che ti può restare impressa per giorni. Ma accettala per ciò che è. Energia e bellezza (insomma, fuck alle one itis senza senso. Testa sulle spalle, il mondo è pieno di ragazze belle ed energetiche).

“Scegli una donna che sia il tuo opposto”. Se sei molto mascolino, probabilmente sarai più attratto/attrarrai donne più femminili e selvagge, mentre se sei un po’ più “femminile” (non offenderti, tutti abbiamo ambo le componenti m/f in noi), magari ti piacciono donne più decise e coerenti (con meno caratteristiche quali il dire una cosa e farne un’altra, ecc). Poi ci sono anche le coppie meno polarizzate, più “neutre”, che sono quelle che litigano di meno e parlano di tutto.
Ciò che è importante, è che tu non abbassi la tua polarità/non ti neutralizzi per compiacere la tua donna. Ed è un po’ quello che si diceva sopra sul non arrendersi, non sopportare semplicemente la propria donna pur di farla tacere. In questo modo tu stai modificando la tua essenza e ciò ovviamente non va bene. Se sei mascolino, abbraccia la tua natura e non rinnegarla mai. Anche se la tua donna può essere fonte di stress, da femmina è anchef onte di gioia, bellezza ed energia. Ma solo se la sai trattare nel modo giusto, rispondendo correttamente ai suoi comportamenti.
Ad ogni modo, non puoi avere una donna che sia logica e razionale e concreta, e allo stesso tempo dolce e femminile. Devi scegliere una donna che sia il tuo opposto, ma devi mettere in conto che dovrai saperla gestire. Ci vuole tempo per imparare a essere forte e sicuro, ma è l’unico modo che hai per essere felice in coppia, in modo naturale.

“Scopri cos’è importante nella tua donna”. Mai far sì che la tua donna sia a tua fonte di felicità. Mantieniti curioso, impegnato, con interessi, così da restare interessante.

Ogni uomo con una forte dose di mascolinità desidera la varietà sessuale. Anche se ama la sua donna. Non può fare nulla per cambiare sta cosa: è la natura. Questo desiderio non è dato da una mancanza nella tua vita intima, ma solo dalla tua natura di maschio. Come adeguarsi a questo desiderio è una tua scelta e dipende da quello che è il tuo obiettivo/serie di principi nella vita. Se vuoi godertela, ti piace la fisicità e tutto, magari vorrai tradurre il desiderio in fatti. Se invece tieni di più alla famiglia, a fare il bravo, non lo farai. L’importante è che resti coerente con la tua natura e con ciò che ti rende libero e non represso.

Ogni donna ha un suo temperamento. Una può essere più fredda, un’altra più calda/passionale. Scegli le caratteristiche che meglio si adattano al tuo modo di essere e di reagire a questi tratti caratteriali.  Queste energie possono attrarti o meno ed è comune che nel corso della vita ti puoi sentire prima attratto da un tipo di energia (ad esempio da una donna più esplosiva, con voglia di fare, sessualmente provocante) e dopo un po’ dall’opposto.

“Scegli una donna che sceglie te”. Se vuoi una donna che non ti vuole, la tua neediness ti farà apparire debole e rivoltante ai suoi occhi, inoltre saprà di non poterti dare fiducia. Un uomo deve essere in grado di capire se il comportamento (sostenuto) di una donna è sintomo di una che fa la difficile, oppure proprio lei non ci sta. Abbi magari il coraggio di chiedere un parere su quella tipa ai tuoi amici. Quando una donan sente la tua neediness, per te è finita con lei.

“Quello che chiede non è ciò che vuole”. Spesso una donna chiede qualcosa al suo uomo non perché lo voglia realmente, ma per vedere come egli reagisce. Magari per vedere quanto è forte e meritevole di fiducia. Una donna fa questo continuamente. Non ti chiede le cose in modo diretto, ma ti mette alla prova. Chiedere una cosa e poi, quando gliela dai, dire che voleva un’altra. Questo comportamento può far impazzire l’uomo debole. Il Superior Man invece deve mantenere sempre una calma consapevolezza di ciò che sta succedendo. Quindi agisci sempre in questo modo, anche perché come detto, la donna ti vuole forte e libero, anche se dice il contrario. Non cedere innanzi i suoi occhioni dolci, perché perderesti l’amore di quegli stessi occhi dolci.

Le cose di cui la tua donna si lamenta sono raramente le cose per cui è davvero affranta. Se ad esempio si lamenta con te perché devi pulire il garage e tu le assicuri che lo farai dopo e lei si incazza ugualmente, è perché non si fida di te, in un certo senso. Magari le avevi promesso che avresti messo il garage a posto una settimana fa e ancora non l’hai fatto. Anche se le dici che dopo lo farai, ormai lei a livello di subconscio non si fida più (sembra una stronzata, però..) Perché la tua parola, come uomo, deve avere valore. È espressione della tua mascolinità, saper mantenere la parola data.

La tua donna non vuole in realtà essere la cosa più importante della tua vita, anche se magari dice il contrario. Preferisce se tu hai uno scopo più grande. Se la tua donna diventa la cosa principale della tua vita, sei fottuto: non compi più le tue azioni mosso dai tuoi obiettivi o dal tuo cuore, ma da ciò che pensi la tua donna vorrebbe. Ti sentirai perduto (se poi lei ti lascia, non ne parliamo).

“La tua storia non conta”. Puoi essere perfetto per 10 anni, poi sbagli per 30 secondi e per la donna sei fregato. Te lo rammenterà sempre. Per lei il passato non conta. Ma invece di incazzarti per questa cosa agisci e cambia rapidamente la situazione. Improvvisamente sorprendila con il tuo amore e la tua energia e si dimenticherà di te che eri uno stronzo. Falla ridere. Leccale la faccia. Sollevala da terra e portala in giro per la stanza. Insomma, regalale nuove emozioni.

“Una donna vuole rilassarsi sapendo che hai la situazione sotto controllo”. Ci sono anche donne con un’energia mascolina a cui piace decidere e comandare, come detto in precedenza. Anche questo si ricollega al discorso dei test: la tua donna vuole sapere che sei integro, che hai un piano, che segui il tuo cuore. Se una donna sente che hai perso la tua “direzione”, naturalmente proverà a imporsi su di te, sviluppando una sua energia mascolina. Per questo è importante che tu rimanga sempre puro negli intenti, deciso, maschio ahaha.

“Tra le molte qualità, la donna vuole il Killer che c’è in te”. È spenta dall’uomo che ha paura dei ragni e chiede lei di ucciderli, se ne trova uno. O che chiede lei di andare a vedere cosa sta succedendo in cucina, se sente un rumore. La non paura della morte in nome dell’amore è la quintessenza della mascolinità quale dono che puoi fare a una donna. La tua energia da guerriero, da chi se necessario uccide, invece, è un eccitante incredibile per lei. Anche se la società di oggi promuove l’immagine dell’uomo femmineo, che preferisce fare la battutina alla ragazza, piuttosto che manifestarle con prepotenza i propri veri sentimenti. Ma lei vuole sentirti forte, in grado di prenderla.  

Ecco, questi sono solo alcuni spunti, ma il libro è pieno di concetti interessanti. Magari molte cose le conosci già, altre no. Ma è un testo comunque di grande interesse.

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Mat_two

Da 0 a 1, di Peter Thiel

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Breve excursus biografico: Peter Thiel è un genio, anche se fa di tutto per nasconderlo. Di origini tedesche, si trasferisce con la famiglia negli US. Da bambino eccelle in matematica. Partecipa a maths challenges e vince alcuni premi. Poi, inspiegabilmente, si iscrive a giurisprudenza (o meglio, Law University).

Fin qui nulla di strano. Anzi, sembrerebbe la classica storia del bambino dotato che poi non sa che fare e quindi va a ingrossare le file degli aspiranti legali. Ma non è così.

Laureatosi, inizia la trafila per trovare un lavoro. Ma invece di bussare alla porta di qualche studio legale di provincia, Thiel effettua colloqui di lavoro con un giudice della Suprema Corte (cioè, così per dire). Non trova lavoro. Tenta la carriera da procuratore, ma anche lì va male. Si sposta a New York, dove viene assunto da uno studio legale ricco e potente. Sembra il naturale corso degli eventi: neolaureato brillante, inizia la carriera che lo porterà a diventare socio di uno studio legale importante, salvo poi trovarsi immerso nella m.. fino al collo. Spionaggio, mafia, furto di documenti riservati, cia.. Insomma, tutto ciò che Grisham ci ha insegnato sulle law firms americane sembra lì, a portata di mano.

Invece il nostro Pether sente un vuoto: quel tipo di lavoro non fa per lui. Molla, diventa trader per un istituto finanziario. Lavora qui per qualche anno. Ma quel vuoto esistenziale non lo molla, così è lui a lasciare nuovamente tutto. Mette le sue cose negli scatoloni di plastica, saluta i colleghi e si trasferisce a ovest. Qui scoprirà internet.

Contribuisce a fondare PayPal (la storia esatta sarebbe troppo lunga, basti pensare che vede: una lotta di potere con Elon Musk; un gruppo chiamato "PayPal mafia"; offerte di acquisto milionarie rispedite al mittente e offerte irrinunciabili accettate {PayPal è stata acquistata da eBay per 1.2 miliardi di dollari}) e infine fonda un'altra compagnia, sempre nel settore hi-tech.

Questo per dire che se ha qualcosa da dire, forse vale la pena ascoltarlo.. ;)

Ma veniamo al dunque. Il libro di Peter Thiel è ricco di spunti interessanti. Il buon Peter ti spiega quali sono i motivi che dovrebbero spingerti a voler creare una start up e, se decidi di lanciarti all'avventura, ti spiega pure cosa dovresti fare e come farlo. Perché, secondo Peter, è importante puntare a creare qualcosa di innovativo.

Dice: "Il prossimo Bill Gates, non fonderà una soceità di software".
"Il prossimo Mark Zuckerberg non realizzerà un social network".
Peter dice: devi puntare a creare un monopolio.
Peter dice: è meglio essere l'unico pesce del lago, piuttosto che il planchton nell'oceano.

Il titolo rimanda proprio a questo concetto. Da 0 a 1, ovvero: se devi fare qualcosa, tanto vale che ti rimbocchi le maniche e realizzi qualcosa di valore, che possa lasciare il segno.

Concludendo: questo libro ovviamente ha un contenuto molto più complesso di quanto io ho esposto qui sopra. Se vuoi sapere per filo o per segno il contenuto del libro, devi leggertelo. Oppure puoi farmi un bonifico di 100 Euro e confezionerò un audio con una dettagliata spiegazione di tutto il libro, pagina dopo pagina, e lo invierò al tuo indirizzo ;) 
Scherzi a parte: se ti interessa il mondo delle start up, hai idee grandiose e vuoi qualche spunto per riuscire a realizzarle questo libro, assieme a Partire Leggeri (tanto per citarne un altro), è assolutamente da leggere.

 

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Mat_two

Un altro libruncolo (come lo definisce l’autore) che mi è rimasto impresso è “Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita”

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Il libro di G. C. Giacobbe si legge davvero in un niente, ma picchia come un martello.

A prima vista, lo stile colloquiale e discorsivo con cui scegli di affrontare la tematica lascerebbe pensare a un libro semplice, quasi da Autogrill (Tra l’altro, bisogna ammettere che chiamare un libro “Come smettere di farsi le seghe mentali e vivere felici” è una trovata di marketing fenomenale. Leggi il titolo e non puoi fare a meno di incuriosirti. Fortunatamente, il libro non è solo marketing, ma ha anche sostanza. 

Dicevamo. Nonostante l'ironia di Giacobbe e il linguaggio spinto, la tematica affrontata è serissima: le seghe mentali. Cosa sono le seghe mentali?

L'autore ci spiega anche questo: seghe mentali sono tutti i pensieri che non trovano sbocco in un'azione.
Se ora pensi: “ma quindi se penso mi faccio una sega mentale”, la risposta è sì, ti stai facendo una sega mentale sul dubbio di esserti fatto o meno una sega mentale. Contorto, lo so.

Ma Giacobbe va ancora più in profondità: per lui (che tra le altre cose è/era docente di Fondamenti delle Discipline Psicologiche Orientali all'Università di Genova), ogni pensiero è, fondamentalmente, una sega mentale.
Solo che:
- pensieri che si risolvono in azioni = sega mentale benefica

- riflessioni su problemi reali o immaginari che ci distolgono dalla realtà delle cose = sega mentale malefica.

Tutte queste seghe mentali fanno provocano disturbi e disagi anche profondi, che possono determinare nevrosi e depressioni.

Inoltre, queste seghe mentali ti allontanano dalla realtà. Ti trasformano in uno zombie, schiavo delle tue turbe. Vedi quella persona che cammina in modo robotico, braccia stese lungo i fianchi, sguardo perso? Si sta facendo una sega mentale. Quella signora di mezza età che sta stritolando il manico della borsetta e al contempo si guarda intorno, spostando l'attenzione da un punto all'altro senza riuscire a soffermarsi su qualcosa di preciso? Si sta facendo una sega mentale. Capito? Queste persone, loro →  voi → noi, perse come sono/siamo nei pensieri, non si rendono conto che la verità non sta dentro la loro testa, bensì nel mondo esterno (e guarda caso questi concetti sono fondamentali anche nel game). Continuano a dare importanza a cose che non esistono, se non nella loro testa. Mentre leggevo il libro, ho fatto particolarmente caso a questa cosa e mi sono accorto che passiamo davvero un sacco di temo dentro la nostra testa. Di conseguenza, è facile perdersi tutto ciò che di bello accade lì, proprio davanti ai nostri occhi.

La domanda che sorge spontanea, a questo punto, è:
Esiste una cura per questa gravissima problematica, che a quanto pare affligge il 99% della popolazione occidentale?”

Giacobbe dice di sì: se vuoi smettere di farti le seghe mentali, devi pensare il meno possibile e cercare di essere quanto più ti riesce nel momento presente.

Come riuscirci? Il libro contiene alcuni esercizi per insegnarti a limitare le seghe mentali. Meditazione, tecniche zen, esercizi di respirazione. Anche solo starsene seduti ad occhi aperti in mezzo alla natura, osservando e percependo ciò che ci circonda, scevro di ogni pensiero ulteriore. Per Giacobbe, solo quando imparerai a eliminare il rumore di fondo dei pensieri involontari, riuscirai a pensare in modo onesto e aderente (almeno in parte) all'esperienza reale. Solo allora potrai vivere la realtà senza essere condizionato da quello che il tuo subconscio ti sussurra incessantemente. Riuscirai a eliminare quel brusio continuo: “devo fare questa cosa mannaggia sennò chissà che succede”; “cosa avrà pensato Ettore del profumo che mi sono spruzzata l'altra domenica ma ora che ci penso Ettore non l'ho nemmeno visto”; “ma Alice avrà capito che so che un po' si è accorta che mi piace e a le i forse sta cosa piace, chissà!” “E se ora vado da quella tipa e mi presento, penserà che sono uno sfigato, o apprezzerà la mia sfacciataggine?”, e via dicendo.
Solo quando la smetterai, sarai libero... Da te stesso.

In sostanza, per chi non conoscesse già questo libro, il mio consiglio è di procurarsene una copia e leggerlo. Ci si mette davvero poco, ma lascia molto. Questo, assieme a Il potere di adesso, è uno dei libri sulla spiritualità che più mi hanno fatto riflettere.. Ops: che più mi hanno intrippato con le seghe mentali.

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Mat_two

Vado avanti. Un altro libro che propone un punto di vista interessante e che può avere influenze sul tuo game è "Linchpin: are you indispensable", di Seth Godin.

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Spunti:

La società evolvendosi negli ultimi 200 anni ha fatto sì che le persone passassero da contadini a operai – in sostanza che si accontentassero di un lavoro stipendiato, senza responsabilità, che gli permettesse di vivere tranquillamente e soprattutto, senza pensare troppo. Ed è ciò che la società capitalistica ha sempre voluto: lavoratori rimpiazzabili, su cui attuare un grande turnover. Il sistema classico vuole che l’individuo sia istruito il giusto, bravo il giusto, ma sostituibile. Qualunque lavoro da colletto bianco può essere svolto da una grande moltitudine di individui, perché così non mancheranno mai lavoratori. 
Oggi però si sta assistendo alla nascita e alla riaffermazione di “artisti”, persone che vogliono sfruttare il loro proprio talento per dare un qualcosa in più, per essere indispensabili. C’è chi vende i proprio quadri su internet, chi tiene un blog, ecce cc.

Ma l’unico modo per uscire dalla “catena di montaggio” è diventare indispensabili.
Come fare?
La prima cosa a sapere è che altri ce l’hanno fatta prima di te. Hanno avuto un sistema scolastico simile al tuo, genitori che dicevano che è così che bisogna fare (scuola, lavoro, matrimonio, ecc), ma cmq sono riusciti a fare grandi cose. Quindi se altri lo hanno fatto, lo puoi fare anche tu. Non è impossibile.
La seconda cosa da sapere è che chi è riuscito non ha nulla + di te. Nulla. Certo i calciatori hanno talento naturale, ma pensa che c’è anche chi si è sbattuto + di tutti x farcela.
Ciò che devi sapere però è che decidere ed accettare la parte geniale e creativa di te non ti farà essere amato da tutti. Facile pensare che tu non hai il talento necessario, che non fa per te, ecc. A volte si tratta solo di accettare le cose. Pensa a Jobs e agli altri, non avevano superpoteri, ma hanno deciso di sposare il lato geniale di loro e hanno fatto una scelta.

Certo, devi accettare il rischio di diventare responsabile di ciò che vuoi. Non è semplice, + easy accettare lo status quo.  Sii notevole. Sii creativo. Sii generoso. Connetti la gente alle idee. Non avere altra sclta se non ricompensarti.

Da bambini tutti sono artisti o cmq in grado di creare belle cose e di essere sicuri di se stessi. Poi crescendo ci si accontenta di un posto al caldo, di un lavoro sicuro seppur noioso, e via dicendo. E questo perché veniamo indottrinati che va bene così. Ci dicono che dobbiamo essere dei lavoratori obbedienti e stare nel nostro, accontentarci.

Linchpin è l’incrocio tra talento, charme e perseveranza.

Diventare il linchpin (acciarino. Non ho trovato una traduzione migliore). La figura che tiene tutto insieme, che rende la situazione così perfetta/piacevole.
La legge del linchpin: pi valore crei sul lavoro, meno tempo spendi per creare valore. Sostanzialmente, la differenza la fai pochi minuti al giorno, quando c’è da prendere una decisione importante, ecc, mentre x il resto del tempo fai cose ordinarie.
Certo non tutti i lavori vogliono gente acciarino, perché i lavori + meccanizzati vogliono solo gente buona che lavori x la più bassa paga possibile. Ma perché dovresti lavorare per queste aziende? Lascia che ci lavorino gli altri!

Più ti avvicini al fronte (di guerra) e più acquisti potere.

Devi iniziare a competere per essere nella tua personale lega, ovvero non competere in ciò per cui competono gli altri (perché ci sono altre persone che possono fare bene quasi quanto te il tuo lavoro). Piuttosto devi brillare nella tua unicità.

Un linchpin è “fearless”: non significa non provare la paura, piuttosto fare le cose che gli altri hanno paura di fare.

Lavoro emozionale: ciò che tutti noi possiamo potenzialmente fare, ma pochi hanno la forza di fare in concreto: ad esempio, il cameriere che aiuta senza che gli venga chiesto, che è gentile con i clienti e prende a cuore la cosa, ecc. Per lui è un modo per dare. Mettere quel qualcosa in più. Tutti possono mettere sempre qualcosa in +. Qualcosa di non richiesto, ma che può fare la differenza.
Sul lavoro: è vero che al giorno d’oggi “bisogna essere felici già se un lavoro lo si ha”.. Però perché accontentarsi? Il tipo ce l’ha giù con i cv, perché standardizzano troppo quella che è la tua esperienza, le tue capacità, ecc. Dice che piuttosto sarebbe meglio avere referenze, o fama, o progetti portati avanti che la gente possa vedere, un blog, ecc.

Un buon concetto: devi dare il meglio anche se non è il lavoro dei tuoi sogni, perché se aspetti di dare il meglio per il lavoro dei tuoi sogni, probabilmente non arriverà mai.
Inoltre, visto che lavori tante ore al giorno, non tenere la tua unicità, il fatto di essere un figo per quando sei off. Porta le tue qualità anche a lavoro.

Concetto di arte come dono agli altri. Arte può essere anche un’interazione à se riesci a dare, a trasmettere, a cambiare quella persona, anche per i pochi minuti che dura l’interazione.
Mettici passione, risolvi problemi.
La combinazione di passione e arte è ciò che fa di te un acciarino.

Essere aperti è arte. Creare connessione è arte. Mettere bellezza nelle cose è arte. Dare il meglio di sé è arte.

L’ottimismo è la dote più importante: sapere di avere ciò che serve per rendere il mondo un posto migliore.
Infatti l’autore definisce l’arte come: L’azione intenzionale ricca di umanità che può cambiare le persone.
Non seguire il manuale, piuttosto scrivi il manuale. (concetto del demone vs la resistenza)

Il punto è: permettiti di essere forte, speciale (ma non in un senso di chissà che, ma come essere umano unico).
Ma per riuscirci devi sconfiggere la tua parte di cervello che ti vuole obbediente, perché ha paura di uscire dalla comfort zone (per uno spirito di auto conservazione che però oggi non ha molto senso, in contesti sociali).

RAZIONALIZZARE LA RESISTENZA E USARLA COME SPINTA PER CONTRASTARE LA RESISTENZA STESSA. Le distrazioni sono semplici da seguire, ma perseguire gli obiettivi e creare qualcosa di valore è difficile. Ma vale la pena.

L’ansia è il peggior nemico dell’artista, perché mentre la paura è fatta per proteggerci dai pericoli, l’ansia ci impedisce di fare grandi cose.

Per farci capire il discorso sull’ansia, l’autore fa l’esempio di quando siamo in aereoplano e all’improvviso si passa attraverso una turbolenza. Le possibilità che l’aereo cada per una turbolenza sono essenzialmente pari a 0, quindi tanto vale rilassarsi e godersi l’esperienza tipo luna park. Con l’ansia uguale: è inutile, bisogna accettarla e riderci su.

Altro concetto importante sulla resistenza: essa fa di tutto per non farci fare le cose. Tira fuori scuse, propone alternative meno “costose energeticamente parlando” e fa di tutto per farci lasciar perdere le idee. Riconoscerla e accettarla, e poi fare lo stesso ciò che vogliamo.

 

Insomma: un buon libro, scorrevole e che fa pensare molto. Certo, come in tutte le cose il solo pensiero non serve a nulla, bisogna metterci l'azione. Consigliato.

 

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