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One-Itis per collega disturbata, come gestirla


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Sten
19 minuti fa, Clarence ha scritto:

In questi giorni ha dato il "meglio" di se. Menzogne, dispetti, tentativi di danneggiarmi. Il "confronto" è impari perche inventa cose assurde che avrei fatto o detto... penso davvero non stia bene.

Credo sia un rapporto rovinato in maniera irrimediabile, ma scrivo in one-itis perché il pensiero di non andarci d'accordo, dopo tutto il buono che c'è stato, non mi abbandona (quasi) mai.

A volte sono tentato dal prendere il telefono e cercare di farla ragionare, ma devo convincermi che non c'è soluzione, ci ho provato davvero tante volte, ma penso di aver sbagliato i momenti.

Penso che la strada giusta sia ignorarla completamente, dato che tutte le volte che parliamo la situazione peggiora.

Ho la coscienza pulita. Eppure ci penso. Non si scuserà mai

Potresti darle un cazzotto a martello sulla testa...

Magari la curi dai suoi problemi psicologici.

  • Haha 1
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Clarence

Mi viene difficile staccarmi perché quando rifletto sulle porcherie che sta combinando sono sempre portato a pensare che sia la malattia.

Mentre gli altri dicono che "è cattiva", salvo poi riderci insieme come se nulla fosse. Io non riesco a mantenere un atteggiamento distaccato (lo sto facendo ma sforzandomi moltissimo, è giusto ammetterlo). Odia solo me... E la cosa mi lascia perplesso perché per un anno almeno siamo stati molto complici

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Gagliardo
Il 30/4/2018 alle 20:09 , Clarence ha scritto:

Mi viene difficile staccarmi perché quando rifletto sulle porcherie che sta combinando sono sempre portato a pensare che sia la malattia.

Mentre gli altri dicono che "è cattiva", salvo poi riderci insieme come se nulla fosse. Io non riesco a mantenere un atteggiamento distaccato (lo sto facendo ma sforzandomi moltissimo, è giusto ammetterlo). Odia solo me... E la cosa mi lascia perplesso perché per un anno almeno siamo stati molto complici

Ti ho già scritto... e' malata ed è cattiva di conseguenza e poco importa il processo mentale che la porta ad esserlo. Ti stai focalizzando su come recuperare cosa mentre lei se potesse ti farebbe mandare via e probabilmente amico mio se non torni lucido ci riuscirà ma sarà per una tua responsabilità non sua. So di cosa parlo perché l'ho vissuto e ancora ci sto male. 

Lasciala perdere in ogni senso o ti farai molto ma molto male. Io sono in analis i da settembre e non sono uno stupido ma le ho permesso di distruggermi. 

Indifferenza! Sono coscienti di ciò che fanno credimi e lo fanno in base alla tua utilità emozionale del momento.

Non anno una morale tutto per loro si giustifica in base al loro benessere perché il loro malessere e insopportabile

Ma credimi non vedono assolutamente il dolore che ti provocano nel senso non se ne curano minimamente e se piangono per il male che ti stanno facendo non è per te ma perché si specchiano vedendo a sprazzi la loro distorsione il loro essere sbagliati. Tu sei uno strumento Niente di più un oggetto non una persona.

Scommetto che a lei piace molto fare acquisti vestiti scarpe borse...

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pomok@ko
Il 30/4/2018 alle 20:09 , Clarence ha scritto:

Mi viene difficile staccarmi perché quando rifletto sulle porcherie che sta combinando sono sempre portato a pensare che sia la malattia.

pensi forse che se tu avessi una malattia qualsiasi, lei sarebbe a scrivere qui, struggendosi per te...

 

Il 30/4/2018 alle 20:09 , Clarence ha scritto:

E la cosa mi lascia perplesso perché per un anno almeno siamo stati molto complici

se lo è già dimenticato di quanto eravate complici, sicuramente lo ha catalogato come un errore di valutazione da parte sua

 

 

 

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Aiamacai

Tesoro, i disturbi psicologici, la depressione, sono fardelli pesanti e non facili da gestire, né per il diretto interessato, né per le persone vicine. 

Però, credimi,  la CATTIVERIA è un'altra cosa. 

Fare volutamente del male agli altri non ha scusanti. 

Modificato da Aiamacai
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Clarence

Grazie a tutti per gli interventi.

Il paradosso è essere d'accordo con voi ma avere poi delle difficoltà nel mettere in pratica... ci provo, ad essere indifferente, ma non ci riesco.

Ora sono giorni che non le parlo, il lavoro di conseguenza è più pesante e le ore passano molto più lentamente, in più sono senza aiuto e mi arrangio come posso ma non è come prima.

Oggi all'improvviso è venuta da me a dire che cercherà di andarsene perché questa situazione (che ha creato lei) non la fa stare bene, che lei fa di tutto per avere un rapporto civile ma io... Ma io che? Fortunatamente ho avuto un briciolo di lucidità, l'ho lasciata parlare senza crederle, e sono andato avanti a fare il mio senza nemmeno rispondere. Ma mi tocca, mi ferisce, devo essere onesto con me stesso.

Leggo i vostri interventi e mi rendo conto di essere stato "plagiato", e vi assicuro non cercavo una storia, cercavo solo di dare un supporto a una persona depressa... Ma non mi sono accorto che piano piano affondavo con lei e ora sto cercando di tornare a galla.

Il mio malessere nasce dal senso di fallimento personale, aver speso energie fisiche, mentali e tempo per una persona che forse aveva solo un bisogno temporaneo di sentirsi meno sola... insomma delle volte mi sento proprio un coglione. È come se il mio cervello rifiutasse di capire che certe cose vanno così e basta, che non possiamo controllare tutto

 

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  • 10 mesi dopo...
Clarence

Ragazzi perdonatemi se aggiorno la situazione ma dopo un anno bisogna fare un bilancio.

È il bilancio è... così così.

Purtroppo convivo quotidianamente con questo mio "fallimento". Non la sopporto, sto meglio quando non c'è... ma penso che la sua presenza avrebbe dovuto essermi indifferente ed invece non è così.

Io non la cerco mai, mai. Lei si, ma alle sue condizioni. Il caporeparto non ci ha diviso e non ha intenzione di farlo perché nel lavoro "funzioniamo". Peccato che funzioniamo solo se io fingo di essere in sintonia con lei. Se rifiuto un caffè pianta il muso come una bambina e smette di lavorare. Cerca pretesti per discutere, in pratica vive per farmi girare i coglioni. E ogni tanto ci riesce ancora. Non sto male, ma so che se non la vedessi tutti i giorni starei meglio... mi capite?

Che posso fare?

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Sottone
9 ore fa, Clarence ha scritto:

Ragazzi perdonatemi se aggiorno la situazione ma dopo un anno bisogna fare un bilancio.

È il bilancio è... così così.

Purtroppo convivo quotidianamente con questo mio "fallimento". Non la sopporto, sto meglio quando non c'è... ma penso che la sua presenza avrebbe dovuto essermi indifferente ed invece non è così.

Io non la cerco mai, mai. Lei si, ma alle sue condizioni. Il caporeparto non ci ha diviso e non ha intenzione di farlo perché nel lavoro "funzioniamo". Peccato che funzioniamo solo se io fingo di essere in sintonia con lei. Se rifiuto un caffè pianta il muso come una bambina e smette di lavorare. Cerca pretesti per discutere, in pratica vive per farmi girare i coglioni. E ogni tanto ci riesce ancora. Non sto male, ma so che se non la vedessi tutti i giorni starei meglio... mi capite?

Che posso fare?

Ma con tua moglie come va? I problemi sessuali che erano cominciati in parallelo con questa storia di merda si sono risolti o meno? 

È passato un anno ed ancora non hai chiare le tue priorità? Così resti senza lavoro e senza moglie. 

Partiamo dalla base. Ti eri invaghito di lei. Lo hai capito alla fine? Questo è successo, il resto sono stronzate. La voglia di curarla, aiutarla, tutte cazzate, il desiderio era quello di salvarla e starci insieme. Anche se non te ne eri accorto. 

Il piano non è andato come credevi, anzi, rifiutato, sei stato sgamato prima di accorgertene te stesso. Se lei ti ha detto che sceglieva il marito non era un suo delirio, era un suo ragionamento sano che tu hai rifiutato perché ti piace prenderti per il culo. 

Ora continui a fare la parte della vittima, dopo un anno. Sia chiaro, un po' vittima lo sei, ma di sicuro non è sentendosi vittima che si risolve il problema. Anche perché più che vittima di lei sei vittima di te stesso. 

Ora, ti hanno fatto già notare che la soluzione dovrebbe essere vederla come il collega più brutto ed antipatico che ci sia sulla terra. Tu non ci riesci a mai ci riuscirai, perché sei invaghito, tuttora, (e più continui a rifiutarlo più non guarirai mai) ma puoi fare una cosa ovvero mettere a paragone. 

Ti faccio un esempio. Lei si offende se non prendete il caffè insieme. Ed a te questo Fa MALE. Capisciti dio santo.

Se non prendete il caffè non lavorate bene. 

Il tuo obiettivo è lavorare bene (quello che credi di avere, il reale è riconquistarla, ma lo capirai un giorno, forse).

Se a farti queste storie fosse il collega più brutto ed antipatico del mondo...tu che faresti?!?? Prenderesti il caffè e non ti faresti neanche una domanda. Asseconderesti, perché il tuo obiettivo sarebbe quello di lavorare quindi scenderesti a compromessi senza neanche vederlo come un compromesso. 

Se l'impresa non varrebbe la spesa troveresti altre soluzioni. Ma tutto parte e finisce nelle motivazioni che abbiamo. 

La tua motivazione non è lavorare bene in santa pace. Le tue motivazioni sono altre. Cercale, capiscile e smontale con il dialogo interno, in caso fatti aiutare da uno specialista. Il ruolo della vittima ti stava bene un anno fa, ora non più perché sicuramente nel mentre stai rovinando rapporti più importanti, rapporto con te stesso compreso. 

Modificato da Sottone
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demon1975
Il 30/4/2018 alle 19:40 , Clarence ha scritto:

Penso che la strada giusta sia ignorarla completamente, dato che tutte le volte che parliamo la situazione peggiora.

esatto...non considerarla più. Se non per questioni inerenti al lavoro. Come se fosse una collega con la quale non vai d'accordo ma con la quale ti devi confrontare per condividere un'attività comune.

Il 30/4/2018 alle 19:40 , Clarence ha scritto:

Ho la coscienza pulita. Eppure ci penso. Non si scuserà mai

Appunto. Ed allora dove starebbe il problema? Sii superiore. Fottitene. Io ho avuto un "problema" simile con una tizia che è arrivata nel mio ufficio da stagista, dopo pochi giorni nei quali i nostro contatti erano limitati alle pause caffè insieme (di gruppo) ed ai pranzi in mensa (sempre in gruppo), inizia a scrivermi prima sul sistema di messaggistica istantanea aziendale, successivamente mi chiede il numero di cellulare con la scusa di avvertirmi se avesse potuto partecipare ad una cena tra colleghi che avremmo organizzato una sera. Ed inizia con wzap. Mi martella costantemente di messaggi dalla mattina alla sera. Un giorno andiamo avanti a "chattare" fino a mezzanotte. Senza che vi fosse mai nessun tipo di riferimento da parte mia a situazioni tra noi due ne' allusioni di tipo sessuale. Quella sera la ringrazio per la chiacchierata e la saluto. Proprio così "..grazie per la chiacchierata. Ti auguro una buona notte..." 

il giorno dopo il vuoto assoluto, cosmico. Silenzio totale nemmeno un saluto. Le mando così un messaggio io con un "buongiorno". Nessuna risposta. Questo di mattina. La sera esco dall'ufficio e le mando un altro messaggio nel quale le scrivo "...Tutto ok? Ho scritto qualcosa di sbagliato..?" Sua risposta dopo pochi minuti... "...no non hai fatto nulla di sbagliato ma non mi va di mischiare i rapporti di lavoro con i sentimenti..." Rimango basito...prendo fiato, mi riprendo io proprio come persona e le scrivo..."...credo ci sia stato un malinteso...spiegami dove mai avrei fatto riferimenti a situazioni sentimentali...cmq va bene basta essere allineati..." Da quel giorno non le rivolgo più la parola. E nei giorni successivi trami te a confidenze di mie colleghe in sintonia con lei sono venuto a sapere che aveva raccontato loro che io ci avessi spudoratamente provato con lei....

Tieni presente che non l'ho nemmeno invitata a prendere un caffè alla macchinetta dell'area break dell'ufficio...

 

Tutto questo per dirti che non si può mai sapere cosa passi per la testa di una persona, i meccanismi che si innescano in questa quando ci rapportiamo a lei. Ti sarai sicuramente comportato egregiamente come ho fatto a suo tempo io con sto mostro (che poi tra l'altro è pure brutta) ma i suoi recettori non sono i tuoi e conseguentemente mai potrai capire fino in fondo come lei abbia recepito le cose che le hai detto....

Ma in linea di max il consiglio che mi sento di darti è di stare lontano da persone così perchè non sai mai che tipo di reazione possano avere. E trattandosi di un ambiente lavorativo, la situazione potrebbe sfuggire di mano in tempo reale....lasciala perdere. Ignorala ed ingnora ciò che dice. Ovvio dal punto di vista umano. Se la cosa dovesse estendersi al lavoro allora difenditi nei modi opportuni.

 

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pomok@ko
9 ore fa, Clarence ha scritto:

È il bilancio è... così così.

 

ti capisco e riesco quasi a percepire come puoi sentirti.

da molti anni lavoro in ambienti a larghissima maggioranza femminile, e certe situazioni capitano, è inevitabile.

dalla collega che fraintende educazione e gentilezza come se fossero mezzi per provarci con lei.

a quell'altra che invece cerca di "usare" le tue capacità professionali in cambio di moine e pseudo-flirt.

oppure quella con cui qualcosa ci potrebbe essere, ma entrambi stiamo col freno a mano tirato perché è giusto così.

e potrei continuare a lungo nel mio elenco.

credimi, sono davvero tante le situazioni che ho visto e vissuto in quasi 30 anni di lavoro a stretto contatto con le donne.

alla fine ho imparato una cosa: io decido tempi e modi.

i miei tempi: quanto tempo dedicare alle cose e alle persone, anche al semplice caffè.

ed i miei modi: se essere gentile, brusco, a volte anche maleducato.

ma ti garantisco, mai e poi mai accetto i loro tempi o i loro modi, men che meno se si tratta di atteggiamenti capricciosi.

dici che quando rifiuti un caffè lei ti tiene il broncio... e sicuramente non è la sola occasione in cui lo fa.

l'unico modo per affrontare un atteggiamento simile è smascherarla pubblicamente.

sgridarla con voce ben decisa, in modo che anche altri possano sentire, meglio ancora se lavori in open-space.

"concentrati!"

"ti sto parlando, mi ascolti o pensi ad altro?"

sono solo alcuni esempi di come io tratti alcuni atteggiamenti poco professionali delle mie colleghe.

non serve litigare, non serve alzare la voce, ma spegnere qualsiasi possibilità di reazione fin da subito.

guardala negli occhi quando lo fai, e osserva la sua espressione sorpresa, è una goduria.

se la butta sulla rissa da strada spegni subito i suoi bollenti spiriti...

"basta!"  

"andiamo avanti per favore, non ho tutto il giorno"

se piange fregatene, se alza la voce fregatene, se vedi che la situazione ti sfugge di mano alzati e vattene con calma, senza innervosirti.

tranquillo, lei sa di essere in torto con certi comportamenti, l'ultima cosa che vuole è lo scontro frontale e la scenata.

le condizioni sono le tue, non le sue, prima lo devi capire tu, poi lo devi far capire a lei.

 

 

 

 

 

 

 

 

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