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Ingegneria


Carlins

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Carlins

Avrei voluto scrivere della mia situazione personale, ma essendoci di mezzo emotività e preferenze personali, mi limito a chiedervi dei dati, per poi trarne le mie conclusioni. 

Allo Stato attuale delle cose, su quale ramo dell'ingegneria è meglio buttarsi (soprattutto considerando l'avvenire)? Quanto si guadagna in media e in assoluto fino a che livello si potrebbe arrivare? 

 

In Italia, Europa e nel resto del mondo (qui considerando anche la difficoltà di recepire visti, lingua e integrazione) quali sono le principali differenze (salariali e non)? 

 

Grazie a tutti a chi potrà dare un contributo statistico (possibilmente non per sentito dire). 

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Il libro di Forchielli potrebbe esserti utile. Ci sono anche tanti video su YouTube di lui.

 

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Modificato da enzq
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Desmond_Hume

Scegliere una facoltà in questi termini non ha molto senso.

Devi capire che tipo di vita vuoi fare, se vuoi scegliere o meno la città in cui vivere, se vorresti metterti in proprio o se preferisci lavorare in azienda o per un ente pubblico, se sei tipo da ricerca scientifica o da business, etc.

Il discorso sull'estero è ancora più campato in aria. Se limitandoti all'Italia puoi trovare situazioni diversissime tra loro, allargando il campo al 'resto del mondo', come puoi intuire, il numero di possibili scenari esplode numericamente. Leggi i post di @comeback per avere testimonianze realistiche.

Tornando agli sbocchi di Ingegneria, in qualunque ramo le possibilità sono simili.

Devi laureati in fretta, ogni giorno oltre i 5 anni è tempo buttato e punti in meno ai successivi colloqui.

Se il tuo obiettivo è andare in azienda, il primo stipendio mensile viaggia sui 1000-1500 netti/mese. Successivamente dipende da tanti fattori, dalla tua determinazione e dalla tua abilità nel cogliere le opportunità: puoi rimanere per sempre su quelle cifre o fare una carriera in scalata fino a divenire membro di uno o più cda o tutte le gradazioni intermedie.

In ogni caso, quasi sicuramente non diventerai ricco né farai una vita agiata.

Statisticamente starai meglio di tutti quelli che scelgono facoltà umanistiche, sarai alla pari di chi avrà scelto economia in un'ottima università (Bocconi, luiss), starai peggio di chi avrà scelto medicina, o avrà vinto un concorso importante (magistratura, notariato, etc).

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alfiere

Scegli la facoltà che ti ispira di più, perché se no non ci sopravvivi per 5 anni. Tieni conto che non sarà università ma un lavoro vero e proprio sia come tempo impiegato che come sforzo mentale, quindi meglio che lo studio sia un'attività appagante.

Al futuro impiego non pensarci troppo, tanto non avrai problemi ad essere assunto. Certo che però fare carriera è un altro paio di maniche.

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gibag

Dipende.

Dipende da: cosa ti piace, cosa vuoi fare, e quanto sei disposto a rischiare per realizzare i tuoi sogni.

Ti piace la formula 1? Ingegneria meccanica al volo.

Ti piace smanettare con i computer, programmare, passare ore e ore? Ingegneria informatica.

Per le statistiche lavorative questi due rami erano i più proficui in termini lavorativi. Ingegneria meccanica era in cima alla classifica, informatica no ma viviamo in un mondo sempre più digitalizzato, quindi è e sarà sempre più quotata.

Un consiglio? Guarda queste cose, ma fino ad un certo punto. Se vuoi una certezza, senza rischi, iscriviti a medicina. Ti basta ammazzarti di studio per avere uno stipendio sicuro. 

Se hai una passione devi inseguirla, e non devi scoraggiarti se leggi o senti che ad oggi non c'è molto lavoro. 

Devi in primis fare qualcosa che ti stimoli, che te ne fai di uno stipendio sicuro se sai che non studierai mai 6 anni materie inerenti alla medicina? 

Appunto per questo devi valutare l'offerta di lavoro ma devi utilizzare una scala di criterio.

1) 50 % passione: cosa ti piace fare?

2) 30 % possibilità di lavoro

3) 20 % la tua adattabilità (che nonostante sia solo il 20% è forse la più importante poiché può stravolgere tale criterio)

Adattabilità:

Ti piace fare l'avvocato ma sai che in italia non c'è molto lavoro in merito? Bene, punti ad andare fuori se la passione è tanta.

Ti piace ingegneria ma sai che solo ingegneria biomedica ti farà lavorare in italia e col posto sicuro? E tu non sei disposto ad andare fuori? E non hai grandissime passioni? Scegli ingegneria biomedica (pensando sempre però che nonostante la mancanza di passione dovrai comunque studiare).

 

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Carlins

Vi ringrazio tutti.

Avevo scritto un papiro su tutto il mio background, valutando i pro e i contro delle mie scelte e cosa mi spinge a farlo, ma renderebbe la cosa stoppacciosa. Mi limiterò ai dati.

 

Ho già una laurea (triennale relazioni internazionali) scelta per esclusione dato la poca voglia di studiare che avevo e dovendone scegliere una per direttive di mio padre (sempre sia lodato) anche solo per crescita personale, dato che un lavoro già ce l'ho, dato che mio padre ha una piccola azienda, un calzaturificio.

 

Vi starate chiedendo cosa cazzo sto cercando allora. 

Soddisfazione personale, non posso assolutamente lamentarmi della situazione attuale, ma oltre al fatto che dovrò lavorarci come un nero in futuro (come mio padre), quando e se diventerà mia, non mi sento realizzato personalmente, non avendo mai fatto una scelta in questo ambito, e in fin dei conti lavoro solamente perché è di mio padre (per carità, ho qualità più che sufficienti per poter trovare un qualsiasi tipo di lavoro, ma nulla di qualificato e redditizio).

 

Ingegneria mi sembrava la miglior facoltà, insieme a giurisprudenza e medicina che però odio, per poter ottenere una discreta posizione.

 

Altrimenti "accetto" il destino e continuerò a fare lo scarparo, che due spicci nonostante si facci il culo, li tira su.

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Andrea_mi
1 ora fa, Carlins ha scritto:

poca voglia di studiare

Se hai poca voglia di studiare, ingegneria non è una scelta che puoi prendere in considerazione. Non puoi nemmeno guardarla dal satellite di Google Maps, a meno che tu non sia un genio.

Considera che un esame, non è un esame. Un esame è sempre spezzato in più parti: scritto e orale, e molto spesso (a discrezione del professore) se bocci l'orale ti rifai lo scritto. 

Per una materia non caratterizzante. 

Per una materia caratterizzante del corso ci può anche stare che sia spezzato in 3 o 4 parti e tu faccia uno scritto e 2/3 orali o altre varie esotiche combinazioni e in alcuni casi NON basta… Devi preparare una relazione di quello che hai fatto solo per poter mettere il tuo nome tra gli iscritti a un esame.

Per scrivere chimica sul mio libretto dovetti fare: un primo esame scritto a dicembre, una relazione da consegnare entro maggio su delle esperienze in laboratorio, uno scritto in estate, solo dopo aver passato quello scritto c'era un ulteriore scritto (il terzo) e infine c'è stato l'orale con 3 professoresse. Mi viene la pelle d'oca solo a pensarci.

E sono abbastanza sicuro che la voglia di fare soldi non ti tiene attaccato al libro da mattina a sera.

Deve esserci interesse per quello che fai, devi esserne curioso.

Poi nella figura di ingegnere ti immagini un tizio al computer che pigia tasti a caso e progetta impianti o altre robe mirabolanti, ma essere ingegnere significa saper fare i conti bene, molto bene.

Significa che sbagliare un conto dopo uno scritto di 3 ore, ti azzera il punteggio l'esercizio. E non lo fanno per punirti, ma per creare l'evento nella tua mente, per farti rifare i conti, sempre. 0 punti significa che hai fatto morire molte persone o hai fatto perdere molti soldi a qualcuno, ipoteticamente.

Perchè non si tratta di far morire una persona alla volta come potrebbe succedere a un medico incapace ad operare. Fai morire tante persone alla volta e fai perdere tanti soldi alla volta se sbagli un conto.

Se tu e il team dove lavori siete incapaci a:

progettare l'impianto idraulico e le sospensioni di un carrello di un aereo, si spezza… qualcuno si fa molto male o l'aereo si danneggia impedendo di far partire e atterrare molti altri voli;

progettare dei freni per un auto che poi viene prodotta in serie;

scegliere una lega sbagliata per una nave che due ore dopo il varo si spacca perchè quella lega non sopporta uno sbalzo di temperature di quell'entità, o magari lo rende talmente poco elastico da non poter assorbire urti (Titanic) ;

avere la temperatura del reattore troppo alta o troppo bassa in un' industria farmaceutica e produrre un farmaco con specifiche inadatte e chissà forse pericolose;

calcolare male lo scambio di calore dell'acqua con il nocciolo di un reattore nucleare;

non ti basterà rifugiarti su una navicella spaziale di Elon Musk e arrivare su Plutone, perchè ti cercheranno anche lì se avrai fatto una cazzata.

 

Per non fare la cazzata devi studiare tantissimo, sia per comunicare bene con tutti (vedi quando alla NASA hanno fatto esplodere uno space shuttle perchè qualcuno ha fatto i conti in metri e uno in piedi) sia per accorgerti degli errori degli altri e corregerli. Perchè se sei in un team, si sbaglia tutti insieme purtroppo e anche la tua credibilità viene ridimensionata. 

Non si tratta di cose banali che puoi permetterti di fare svogliatamente solo per i soldi. Se arrivi svogliato e non motivato puoi fare casino. Infatti capita spesso che durante la carriera professionale si cambi area di lavoro 2/3 volte per non adagiarsi troppo e dare tutto troppo per scontato.

Questa è l'esperienza che ho accumulato sia frequentando ingegneria che parlando professori e vari ingegneri meccanici, aerospaziali, chimici, nucleari, elettronici che esericitano la professione. Gente che ha lavorato alle turbine degli F35, oleodotti in Russia, sistemi informatici per le Autostrade italiane, fa consulenze alla Ferrari… Mi sento di dargli una certa credibilità. 

Secondo me a livello di soddisfazione personale nel mondo del lavoro ci sono poche cose battono l'ingegnere. Ma devi farlo per la curiosità, per il potenziale di crescita del tuo sapere, con un obiettivo personale scevro da questioni di denaro: sia quello di fare del bene a delle persone, sia progettare delle bombe da fargli cascare in testa, non importa, trovalo.

Devi esserne ossessionato altrimenti anche se ti laureerai, lavorarci sarà sia pesante per te che pericoloso per gli altri.

Se vuoi farlo per i soldi fai gestionale, guadagnano bene e rispettivamente ad altri rami la mole di studio sembrerebbe inferiore, hai comunque alte responsabilità economiche ma almeno non hai vite sulla coscienza se scazzi.

Solo che nessuno vorrà progettare con te e le tue aree progettistiche sono molto limitate. Per il mio gusto un ing. gestionale non fa mai cose divertenti. Mai, ma sono solo io a pensarlo, non significa che sia vero.

Modificato da Andrea_mi
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senza nome
1 ora fa, Carlins ha scritto:

Vi ringrazio tutti.

Avevo scritto un papiro su tutto il mio background, valutando i pro e i contro delle mie scelte e cosa mi spinge a farlo, ma renderebbe la cosa stoppacciosa. Mi limiterò ai dati.

 

Ho già una laurea (triennale relazioni internazionali) scelta per esclusione dato la poca voglia di studiare che avevo e dovendone scegliere una per direttive di mio padre (sempre sia lodato) anche solo per crescita personale, dato che un lavoro già ce l'ho, dato che mio padre ha una piccola azienda, un calzaturificio.

 

Vi starate chiedendo cosa cazzo sto cercando allora. 

Soddisfazione personale, non posso assolutamente lamentarmi della situazione attuale, ma oltre al fatto che dovrò lavorarci come un nero in futuro (come mio padre), quando e se diventerà mia, non mi sento realizzato personalmente, non avendo mai fatto una scelta in questo ambito, e in fin dei conti lavoro solamente perché è di mio padre (per carità, ho qualità più che sufficienti per poter trovare un qualsiasi tipo di lavoro, ma nulla di qualificato e redditizio).

 

Ingegneria mi sembrava la miglior facoltà, insieme a giurisprudenza e medicina che però odio, per poter ottenere una discreta posizione.

 

Altrimenti "accetto" il destino e continuerò a fare lo scarparo, che due spicci nonostante si facci il culo, li tira su.

Ciao, dovrebbe essere dell'ateneo "scienze politiche", quindi ti darebbe la possibilità di magistarli in campo economico, e io verterei su quello. In particolare se vuoi davvero spingere, proverei il campo della finanza, altrimenti nel digitale marketing, in quel caso, personalmente, farei master seri, anche e soprattutto, fuori Italia.

Iniziare un percorso impegnativo come ingenieria adesso comporterebbe poter accedere al mercato del lavoro intorno ai 30, se tutto va bene, quindi palesemente in ritardo. 

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26 minuti fa, Andrea_mi ha scritto:

 

Enorme stima per gli ingegneri.

Che assieme ai chimici, fisici e matematici, sono gli unici che tra la categoria dei "lavoratori" meritano davvero rispetto.

Dovrebbero essere pagati miliardi.

Lo dico da uno che fa economia e lavora nel marketing.

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Carlins
50 minuti fa, Andrea_mi ha scritto:

Se hai poca voglia di studiare, ingegneria non è una scelta che puoi prendere in considerazione. Non puoi nemmeno guardarla dal satellite di Google Maps, a meno che tu non sia un genio.

Considera che un esame, non è un esame. Un esame è sempre spezzato in più parti: scritto e orale, e molto spesso (a discrezione del professore) se bocci l'orale ti rifai lo scritto. 

Per una materia non caratterizzante. 

Per una materia caratterizzante del corso ci può anche stare che sia spezzato in 3 o 4 parti e tu faccia uno scritto e 2/3 orali o altre varie esotiche combinazioni e in alcuni casi NON basta… Devi preparare una relazione di quello che hai fatto solo per poter mettere il tuo nome tra gli iscritti a un esame.

Per scrivere chimica sul mio libretto dovetti fare: un primo esame scritto a dicembre, una relazione da consegnare entro maggio su delle esperienze in laboratorio, uno scritto in estate, solo dopo aver passato quello scritto c'era un ulteriore scritto (il terzo) e infine c'è stato l'orale con 3 professoresse. Mi viene la pelle d'oca solo a pensarci.

E sono abbastanza sicuro che la voglia di fare soldi non ti tiene attaccato al libro da mattina a sera.

Deve esserci interesse per quello che fai, devi esserne curioso.

Poi nella figura di ingegnere ti immagini un tizio al computer che pigia tasti a caso e progetta impianti o altre robe mirabolanti, ma essere ingegnere significa saper fare i conti bene, molto bene.

Significa che sbagliare un conto dopo uno scritto di 3 ore, ti azzera il punteggio l'esercizio. E non lo fanno per punirti, ma per creare l'evento nella tua mente, per farti rifare i conti, sempre. 0 punti significa che hai fatto morire molte persone o hai fatto perdere molti soldi a qualcuno, ipoteticamente.

Perchè non si tratta di far morire una persona alla volta come potrebbe succedere a un medico incapace ad operare. Fai morire tante persone alla volta e fai perdere tanti soldi alla volta se sbagli un conto.

Se tu e il team dove lavori siete incapaci a:

progettare l'impianto idraulico e le sospensioni di un carrello di un aereo, si spezza… qualcuno si fa molto male o l'aereo si danneggia impedendo di far partire e atterrare molti altri voli;

progettare dei freni per un auto che poi viene prodotta in serie;

scegliere una lega sbagliata per una nave che due ore dopo il varo si spacca perchè quella lega non sopporta uno sbalzo di temperature di quell'entità, o magari lo rende talmente poco elastico da non poter assorbire urti (Titanic) ;

avere la temperatura del reattore troppo alta o troppo bassa in un' industria farmaceutica e produrre un farmaco con specifiche inadatte e chissà forse pericolose;

calcolare male lo scambio di calore dell'acqua con il nocciolo di un reattore nucleare;

non ti basterà rifugiarti su una navicella spaziale di Elon Musk e arrivare su Plutone, perchè ti cercheranno anche lì se avrai fatto una cazzata.

 

Per non fare la cazzata devi studiare tantissimo, sia per comunicare bene con tutti (vedi quando alla NASA hanno fatto esplodere uno space shuttle perchè qualcuno ha fatto i conti in metri e uno in piedi) sia per accorgerti degli errori degli altri e corregerli. Perchè se sei in un team, si sbaglia tutti insieme purtroppo e anche la tua credibilità viene ridimensionata. 

Non si tratta di cose banali che puoi permetterti di fare svogliatamente solo per i soldi. Se arrivi svogliato e non motivato puoi fare casino. Infatti capita spesso che durante la carriera professionale si cambi area di lavoro 2/3 volte per non adagiarsi troppo e dare tutto troppo per scontato.

Questa è l'esperienza che ho accumulato sia frequentando ingegneria che parlando professori e vari ingegneri meccanici, aerospaziali, chimici, nucleari, elettronici che esericitano la professione. Gente che ha lavorato alle turbine degli F35, oleodotti in Russia, sistemi informatici per le Autostrade italiane, fa consulenze alla Ferrari… Mi sento di dargli una certa credibilità. 

Secondo me a livello di soddisfazione personale nel mondo del lavoro ci sono poche cose battono l'ingegnere. Ma devi farlo per la curiosità, per il potenziale di crescita del tuo sapere, con un obiettivo personale scevro da questioni di denaro: sia quello di fare del bene a delle persone, sia progettare delle bombe da fargli cascare in testa, non importa, trovalo.

Devi esserne ossessionato altrimenti anche se ti laureerai, lavorarci sarà sia pesante per te che pericoloso per gli altri.

Se vuoi farlo per i soldi fai gestionale, guadagnano bene e rispettivamente ad altri rami la mole di studio sembrerebbe inferiore, hai comunque alte responsabilità economiche ma almeno non hai vite sulla coscienza se scazzi.

Solo che nessuno vorrà progettare con te e le tue aree progettistiche sono molto limitate. Per il mio gusto un ing. gestionale non fa mai cose divertenti. Mai, ma sono solo io a pensarlo, non significa che sia vero.

Grazie della lunga risposta, dopo leggerò meglio, ma tengo a specificare nuovamente che "avevo" poca voglia, ora sono completamente consapevole che nel caso di prendere questa scelta bisogna mettersi sotto sul serio.

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