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gold86
2 minuti fa, OuterSpace ha scritto:

Ed è solo una questione di tempo prima che capisca che sì, ti pieghi, ma non ti spezzerai mai. E quindi ti danno fuoco.

Può darsi di si, può darsi di no.

Ma qui non c'entra tanto quello che farà lei... che è libera di fare ciò che vuole.

Alla fine ciò che conta sono gli stati emotivi che ci provoca una relazione, che altro non sono che feedback.

Feedback di come reagiamo a determinati comportamenti che, analizzati, possono portarci a scoprire moltissimo di ciò che siamo.

La sofferenza, la rabbia, il desiderio, l'appagamento non sono né positivi né negativi.

Corrispondono semplicemente a diverse posizioni nel nostro personalissimo "termometro".

Anche un p&p estremo, in quest'ottica, può essere visto come uno stress test per la propria personalità che ci aiuta a comprendere qual'è, appunto, il nostro limite oltre il quale il nostro benessere viene pregiudicato.

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gold86
7 minuti fa, mesmer984 ha scritto:

ma a conti fatti è questo che vuoi? Una persona indecisa che potrebbe alla fine scappare da lui, da te e farsi una nuova vita? O tornare sui suoi passi? 

Da quanto ho appreso direttamente: 

"non vi è disgrazia più grande nell'avere a fianco una donna indecisa e dubbiosa di noi".

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OuterSpace
15 ore fa, gold86 ha scritto:

Alla fine ciò che conta sono gli stati emotivi che ci provoca una relazione, che altro non sono che feedback.

Feedback di come reagiamo a determinati comportamenti che, analizzati, possono portarci a scoprire moltissimo di ciò che siamo.

Vero, però si tratta per la maggior parte delle volte di razionalizzazioni ex-post.

Mentre appiccano il fuoco ai tuoi piedi, nonostante al rogo tu ci sia andato a testa alta, consapevole di ciò che ti aspettava, non puoi fare a meno di fartela addosso. È umano.

E a braci spente poi, puoi fare tutte le considerazioni che vuoi, ma per quanto mi riguarda i benchmark non sono mai riuscito a settarli.

Perché con ognuna è diverso: lo stesso comportamento che mi irritava terribilmente di Giorgia, risuona in maniera armonica in Giulia, e mi piace da impazzire, e io non ci capisco poi molto.

Gli unici riferimenti che riesco a isolare sono quelli diciamo "generali", comuni a tutto o quasi l'universo femminile, ma capisci che ormai è come elucubrare sul fatto che l'acqua bagna e il fuoco brucia.

Sono ovvietà.

E a braci spente, quando tutto è andato in fumo e mi accorgo di essere ancora qui, una voce mi parla, e dice sempre la stessa cosa: "Non aver paura".

Modificato da OuterSpace
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gold86
2 minuti fa, OuterSpace ha scritto:

Vero, però si tratta per la maggior parte delle volte di razionalizzazioni ex-post.

Mentre appiccano il fuoco ai tuoi piedi, nonostante al rogo tu ci sia andato a testa alta, consapevole di ciò che ti aspettava, non puoi fare a meno di fartela addosso. È umano.

E a braci spente poi, puoi fare tutte le considerazioni che vuoi, ma per quanto mi riguarda i benchmark non sono mai riuscito a settarli.

Perché con ognuna è diverso: lo stesso comportamento che mi irritava terribilmente di Giorgia, risuona in maniera armonica in Giulia, e mi piace da impazzire, e io non ci capisco poi molto.

Gli unici riferimenti che riesco a isolare sono quelli diciamo "generali", comuni a tutto o quasi l'universo femminile, ma capisci che ormai è come elucubrare sul fatto che l'acqua bagna e il fuoco brucia.

Sono ovvietà.

E a braci spente, quando tutto è andato in fumo e mi accorgo di essere ancora qui, una voce mi parla, e dice sempre la stessa cosa: "Non aver paura".

Vero, ma se ti alleni più di qualche considerazione riesci a farla anche "durante".

Poi, si, la fucilata prima o poi magari arriva comunque.

Non è la prima e non sarà l'ultima.

Ciò che cambia è la tua reazione alla fucilata... Fa male, malissimo, ma lo sai che non ti uccide, sai come curarla.

"Non avere paura", appunto.

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mesmer984
2 ore fa, gold86 ha scritto:

Vero, ma se ti alleni più di qualche considerazione riesci a farla anche "durante".

Poi, si, la fucilata prima o poi magari arriva comunque.

Non è la prima e non sarà l'ultima.

Ciò che cambia è la tua reazione alla fucilata... Fa male, malissimo, ma lo sai che non ti uccide, sai come curarla.

"Non avere paura", appunto.

Un pensiero in generale:

l'esperienza (positiva e negativa), le batoste, i momenti di esaltazione con l'aumentare delle volte cambiano?

Chiaramente si diventa grandi a prescindere (chi più chi meno) e le relazioni vengono gestite in modo diverso, ma la perdita di rivivere momenti di follia genuina, di cotta ecc. è solo positiva? Il distaccarsi per poter considerare se la frequentazione sta diventando nociva/tossica e proteggere se stessi è sempre un bene? Insomma il disincanto nell'affrontare una frequentazione che tante volte vedo maggiormente nelle donne è frutto dell'esperienze passate. Per questo è da ritenere sempre e comunque positivo come atteggiamento?

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gold86
3 minuti fa, mesmer984 ha scritto:

Un pensiero in generale:

l'esperienza (positiva e negativa), le batoste, i momenti di esaltazione con l'aumentare delle volte cambiano?

Chiaramente si diventa grandi a prescindere (chi più chi meno) e le relazioni vengono gestite in modo diverso, ma la perdita di rivivere momenti di follia genuina, di cotta ecc. è solo positiva? Il distaccarsi per poter considerare se la frequentazione sta diventando nociva/tossica e proteggere se stessi è sempre un bene? Insomma il disincanto nell'affrontare una frequentazione che tante volte vedo maggiormente nelle donne è frutto dell'esperienze passate. Per questo è da ritenere sempre e comunque positivo come atteggiamento?

Qual'è la tua paura?

Cosa ti ha mosso a scrivere queste righe?

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mesmer984

Perdere di spontaneità e di fiducia.

Razionalizzare troppo i feedback che ricevo dall'altra parte. Sentirmi freddo. 

Penso che siano solo pensieri da persona ferita ed in cerca di "vendetta". Con il tempo dopo essermi convinto, non credo ci penserò più. 

Però ecco mi era venuto il dubbio, se l'esperienza sia sempre positiva o se a volte il "beata ignoranza", potesse ancora valere qualcosa.

Modificato da mesmer984
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OuterSpace
14 minuti fa, mesmer984 ha scritto:

Perdere di spontaneità e di fiducia.

Razionalizzare troppo i feedback che ricevo dall'altra parte. Sentirmi freddo. 

Penso che siano solo pensieri da persona ferita ed in cerca di "vendetta". Con il tempo dopo essermi convinto, non credo ci penserò più. 

Però ecco mi era venuto il dubbio, se l'esperienza sia sempre positiva o se a volte il "beata ignoranza", potesse ancora valere qualcosa.

Ci pensa già lei a rovinare tutto.

A razionalizzare nel modo sbagliato, a sabotare ciò che funziona alla grande, a gettare benzina sulla vostra opera d'arte.

E la cosa assurda è che certi meccanismi di sabotaggio si innescano DOPO, quando il rapporto è in fase di consolidamento e può solo migliorare.

Se ti ci metti anche tu è la fine. Il tuo compito è quello di guidare, tenerla lontana dal timone.

Prima o poi vorrà dettare lei la rotta, ed è lì che serve conoscere i tuoi limiti: per quanto possa essere innamorato, col cazzo che mi vado a schiantare.

Il beato ignorante di sicuro si gode di più il viaggio, ma quando arriva il momento dell'impatto spesso non è pronto.

E perde tutto. Anche sè stesso.

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Nuovo_utente
23 minuti fa, mesmer984 ha scritto:

Razionalizzare troppo i feedback che ricevo dall'altra parte. Sentirmi freddo. 

 

Questa cosa l'ho avvertita anch'io.

Quando ho deciso di chiudere la mia "strana" frequentazione ho alternato giornate di merda a giornate di maggiore serenità. Tutte (o quasi) le volte in cui lei mi ha ricercato...ho lì per lì provato quasi una sorta di felicità...ma subito dopo razionalizzavo e avvertivo una sorta di freddezza (da entrambe le parti)...come se ci fosse sì una parte di noi che avrebbe voluto vedersi, andare oltre, conoscersi, ecc ecc...ma la parte che mi/la blocca è sempre lì. Per cui alla malinconia dei giorni in cui non ci sentivamo, seguiva l'esaltazione di quel singolo giorno in cui c'era una nuova interazione di qualsiasi tipo (messaggio, telefonata, anche un semplice mi piace su Facebook o un post dedicato chiaramente a me), ma poi ricomparivano i dubbi, le perplessità e quasi un senso di fastidio.

 

È come una macchina per niente oleata. Scricchiola tutto...è tutto un cigolìo fastidioso. Non c'è niente di fluido...che va così...spontaneamente...perché deve andare. Spingi con forza la manovella...sembra che il tutto giri...ma lo sforzo che ci metti è esageratamente superiore al risultato che ottieni. Sei stanco, tutto fa rumore e non ottieni granché. 

 

Non so se mi sono spiegato...

 

 

 

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gold86

Provo a rispondere per quella che è la mia esperienza.

Magari domani la penserò diversamente ma non è un problema, né ritengo che questo faccia di me un uomo incoerente con me stesso.

Il cambiamento esiste, nulla al mondo è per sempre, le variabili sono infinite e imprevedibili, noi stessi siamo (e rimaniamo) esseri finiti in un tempo limitato, in movimento, soggetti a mutamenti.

Rinnegare questo significa rinnegare la verità, se stessi, la propria essenza, chiudersi al mondo privandosi della possibilità di lasciarsi sorprendere e di vivere.

La tua domanda è se l'esperienza passata possa, con i suoi insegnamenti anche terrificanti possa, in qualche modo, inquinare l'incanto della tua vita.

La risposta è "dipende". E dipende in buona sostanza da come TU utilizzi ciò che hai appreso.

Ma le emozioni non svaniscono con l'esperienza, anzi.

Sei vivo, ed hai ragione di sentirti vivo, con la consapevolezza di ciò che sei, ciò che cerchi, ciò che ti piace, che desideri e che vuoi.

Anche in maniera disperata, folle, ma consapevole.

Sempre se lo vuoi, se ti rendi conto che sei un sopravvissuto, che una "corazza" nei confronti del resto del mondo non ti serve a nulla se non ad appesantirti perché, ricorda, per quanto spessa possa essere, potrai comunque essere ferito, e lo sarai.

Cadrai ancora, per quanto tu disperatamente non lo voglia.

Questo accettalo, fa parte della vita.

Quella corazza, a quel punto, non sarà altro che un inutile peso nella tua risalita.

Ciò che ti servirà davvero sarà la tua spina dorsale, la tua voglia di rialzarti.

Nonostante le lacrime, nonostante il sangue che grondi.

Proprio in questi giorni, in cui faccio un check alla mia vita a seguito di una fucilata appena presa, leggo spesso un contributo di @BANE che ritengo magnifico per intensità e crudezza, ma anche per la fortissima speranza che trasmette di fronte alla crudeltà della vita in certi frangenti. Talmente bello da commuovermi quasi ogni volta.

Un vero "pezzettino di cielo squarciato sull'aldilà".

Ti posto qui sotto il link della discussione, lo trovi a pag. 2.

Buona lettura. 

www.italianseduction.club/forum/t-64265-insicurezze-pre-ltr-e-non-lasciarsi-andare/ 

 

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