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Misoginia e seduzione


Dexter25

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Dexter25

Grazie ancora a tutti per i vostri interessanti spunti (il blog che hai linkato, Crescendo63, è veramente ben fatto). 

Dal tenore della discussione mi pare di capire che vi siano due linee di pensiero : secondo alcuni (come Karl) la misoginia è in misura minima connaturata all'approccio cinico alle relazioni con l'altro sesso alla base delle tecniche seduttive; secondo altri, una concreta accettazione delle differenze psicologiche e biologiche alla base del comportamento femminile (soprattutto in rapporto alle simmetriche caratteriche negative di noi uomini) porterebbe a fare venire meno ogni pensiero o atteggiamento misogino. 

Mi sembrano entrambe posizioni ragionevoli e razionalmente vorrei aderire alla seconda; eppure, nel profondo del mio animo, credo che dipenda dalle caratteristiche intrinseche di ciascuno di noi e chi ha come me dei problemi nel rapporto con l'altro sesso difficilmente potrà mai essere veramente obiettivo. 

La questione mi preoccupa perché fino ad alcuni mesi fa avevo una concezione opposta, più simile a quella di Gainsbourg: tendevo a idealizzare ogni donna ed a trovare degli aspetti positivi nei difetti di ciascuna (non intendo dire che mi comportavo da zerbino con tutte, semplicemente che ero benevolente verso gli aspetti più negativi). 

Da poco sto attraversando un periodo difficile sul piano personale; inoltre negli ultimi mesi è finita la mia LTR (per colpa mia) e sono stato lasciato dalla mia amante per la quale sono andato in ONE ITIS, conseguentemente ho timore di non riuscire ad essere obiettivo nelle mie valutazioni. 

Il problema è che pur avendo avuto alcune (poche)  relazioni sentimentali e molte di amicizia con delle ragazze io non riesco a trovare alcun motivo valido per considerarle speciali : le uniche differenze degne di nota mi sembrano quelle fisiche, mentre i più diversi tratti caratteriali e intellettivi mi lasciano indifferente (mentre fino a pochi mesi fa mi sembrava preziosa ogni individualità femminile). 

Forse sono semplicemente maturato e vedo le cose in maniera disincantata; eppure non riesco veramente a immaginare una donna per cui valga la pena dare amore come lo intendi tu, Gainsbourg (forse la mia ex, per la quale sento tuttavua poco trasporto). Avresti qualche cado concreto nella tua esperienza che ti ha suscitato questo tipo di sentimento? 

Spero di riuscire a cambiare mentalità perché non vorrei perdermi aspetti importanti della vita. 

 

 

 

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capelli bagnati

Penso che sia la discussione in assoluto più bella che abbia mai avuto il piacere di leggere.

Allora, intanto: si.

Anzi, oserei dire che essere misogini è una caratteristica intrinseca del seduttore.

Non puoi amare chi non riesci ad odiare.

Un po' come non può esserci la luce senza che ci sia il buio.

Quelle volte che non ti rispondono. In cui hanno di meglio da fare. In cui ti danno buca. In cui ti innamori di loro e ti dicono "guarda, non mi interessi"... in tutte quelle volte, ti serve odiarle.

Odiarle, sentirsi libero di provare quel sentimento di rancore, è fondamentale.

Conosco un mio amico che è una persona amabile.

Sorride sempre. In modo finto. E' sempre un amicone con tutti. Una persona stupenda.

All'apparenza.

Quelle volte che si ubriaca diventa un mostro.

Intrattabile, insulta tutti, ingestibile, odia tutti.

Reprime così tanto il suo odio per gli altri che quando ha un attimo una valvola di sfogo... diventa la peggior persona che esista.

Provare pienamente quel sentimento ti serve per riuscire a rimanere in accettazione del presente e a viverti correttamente la tua vita.

A sbattere il pugno contro il muro, bestemmiare e sbollire.

Altrimenti... altrimenti diventi una pentola a pressione. Pronta a esplodere.

Quindi, non ti preoccupare.

Mi preoccuperei piuttosto se non riesci più ad amarle.

Quello si che è problematico.

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Gainsbourg
10 minutes ago, Dexter25 said:

Grazie ancora a tutti per i vostri interessanti spunti (il blog che hai linkato, Crescendo63, è veramente ben fatto). 

Dal tenore della discussione mi pare di capire che vi siano due linee di pensiero : secondo alcuni (come Karl) la misoginia è in misura minima connaturata all'approccio cinico alle relazioni con l'altro sesso alla base delle tecniche seduttive; secondo altri, una concreta accettazione delle differenze psicologiche e biologiche alla base del comportamento femminile (soprattutto in rapporto alle simmetriche caratteriche negative di noi uomini) porterebbe a fare venire meno ogni pensiero o atteggiamento misogino. 

Mi sembrano entrambe posizioni ragionevoli e razionalmente vorrei aderire alla seconda; eppure, nel profondo del mio animo, credo che dipenda dalle caratteristiche intrinseche di ciascuno di noi e chi ha come me dei problemi nel rapporto con l'altro sesso difficilmente potrà mai essere veramente obiettivo. 

La questione mi preoccupa perché fino ad alcuni mesi fa avevo una concezione opposta, più simile a quella di Gainsbourg: tendevo a idealizzare ogni donna ed a trovare degli aspetti positivi nei difetti di ciascuna (non intendo dire che mi comportavo da zerbino con tutte, semplicemente che ero benevolente verso gli aspetti più negativi). 

Da poco sto attraversando un periodo difficile sul piano personale; inoltre negli ultimi mesi è finita la mia LTR (per colpa mia) e sono stato lasciato dalla mia amante per la quale sono andato in ONE ITIS, conseguentemente ho timore di non riuscire ad essere obiettivo nelle mie valutazioni. 

Il problema è che pur avendo avuto alcune (poche)  relazioni sentimentali e molte di amicizia con delle ragazze io non riesco a trovare alcun motivo valido per considerarle speciali : le uniche differenze degne di nota mi sembrano quelle fisiche, mentre i più diversi tratti caratteriali e intellettivi mi lasciano indifferente (mentre fino a pochi mesi fa mi sembrava preziosa ogni individualità femminile). 

Forse sono semplicemente maturato e vedo le cose in maniera disincantata; eppure non riesco veramente a immaginare una donna per cui valga la pena dare amore come lo intendi tu, Gainsbourg (forse la mia ex, per la quale sento tuttavua poco trasporto). Avresti qualche cado concreto nella tua esperienza che ti ha suscitato questo tipo di sentimento? 

Spero di riuscire a cambiare mentalità perché non vorrei perdermi aspetti importanti della vita. 

 

 

 

Vorrei fare alcune precisazioni, che credo risponderanno anche un po' ai tuoi dubbi.

In primis, le donne non vanno idealizzate. Mai e per nessun motivo.

L'idealizzazione di una ragazza non è altro che la proiezione di un nostro bisogno. E' un'operazione narcisistica.

Le donne sono persone e sono reali, hanno pregi e difetti. E' bello avere a che fare con loro sia perchè l'uomo è un animale sociale sia perchè siamo etero (se sei etero).

Io personalmente se ho un problema ne parlo con un amico fidato, non con una donna.

Però delle donne non se ne può fare a meno. 

E ogni tanto, oltre ad incontrare ragazze che ti fanno sesso e ti fanno impazzire, trovi anche persone che ti arricchiscono, ti fanno stare bene la testa non solo la pancia.

Io ho avuto la fortuna di incontrarne più di una e ti assicuro che ce ne sono.

Secondo aspetto : io penso che uomo e donna siano diversi. In molti processi mentali tuttavia siamo praticamente uguali, per altri ragioniamo in modo diverso. Ma sono generalizzazioni che lasciano il tempo che trovano. Ovvietà per ovvietà : la Natura non è comunista, quindi più che parlare di genere ha senso parlare delle persone che incontri. Questa, per quanto sia un'ovvietà, è l'unica cosa importante.

Misoginia è una parola che mi evoca chiusura, preclusione. Dispone un muro, e se erigi un muro non sai quello che c'è dall'altra parte.

Nel rapportarmi con l'altro sesso mi piace essere me stesso e approcciare l'altro o l'altra con la massima apertura mentale. Sia che abbia di fronte un uomo che una donna.

Non ti sto parlando di seduzione, io non sono un seduttore, ti sto parlando di rapporti interpersonali.

Dipende in definitiva da quello che cerchi.

Io stesso sono capitato su questo forum qualche mese fa, perchè dovevo re-inventare in parte la mia vita e c'erano molte insicurezze su questioni inerenti seduzione, donne, sesso, etc.

Poi capisci che questo è solo un aspetto.

Che di base, alle fondamenta, il cuore pulsante della questione è un recupero della fiducia in se stessi e della bellezza di vivere, con tutte le sue cose belle e meno belle.

E quando pensi a questo, semplicemente non hai nè tempo nè voglia di perderti dietro a questioni come essere misogini.

 

 

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Crescendo63
1 hour ago, Dexter25 said:

 (il blog che hai linkato, Crescendo63, è veramente ben fatto).

Grazie :-)

 

Quote

tendevo a idealizzare ogni donna ed a trovare degli aspetti positivi nei difetti di ciascuna

Scusa se divento freudiano: quando idealizziamo le donne, molto spesso abbiamo un rapporto conflittuale con nostra madre.

Da una parte la vediamo come un essere meraviglioso e amorevole (che è la parte che poi proiettiamo sulle altre donne, quando ce ne innamoriamo e le vediamo stupende, che diventano così un riflesso della madre)...

Dall'altra coviamo (in genere) un odio, o risentimento, o avversione, che però rimane nascosto nell'inconscio (perché la figura materna ci appare sacra e intoccabile). Quindi proiettiamo - di nuovo - quell'avversione sulle altre donne... ed ecco la misoginia.

 

Insomma, se abbiamo un rapporto di odio/amore con il genitore di sesso opposto, poi tendiamo ad avere un rapporto di odio/amore con l'altro sesso.

(e, viceversa, se abbiamo un rapporto di odio/amore con l'altro sesso, è indizio di un probabile rapporto di odio/amore col genitore di sesso opposto)

 

Il problema, in questi casi, è che è difficile riconoscere i sentimenti negativi per la propria madre. P.es. io li ho visti solo dopo i 30 anni - e facevo crescita personale già da 15 anni.

Cmq prova a pensare al rapporto con tua madre, con luci ed ombre, ed è possibile che noterai qualcosa che non quadra.

 

Quote

sono stato lasciato dalla mia amante per la quale sono andato in ONE ITIS

Le ONE-ITIS sono spesso ancora un segno di proiezione di figure genitoriali: lei appare meravigliosa e insostituibile (perché ci proietti sopra la figura di tua madre, che in effetti per te è unica), speravi di avere da lei ll'amore che tua madre non ti ha dato, e quando si allontana sperimenti di nuovo la ferita d'amore che hai con tua madre (o robe del genere).

 

Quote

Forse sono semplicemente maturato e vedo le cose in maniera disincantata;

No, la tua non è una posizione matura. Una posizione matura è equilibrata (in medium stat virtus): p.es. vedere che l'altro sesso può darci molto, ma vedere anche i limiti. Molti possono essere preziosi, nessuno è insostituibile.

Tu invece oscilli tra troppo positivo (one-itis) e troppo negativo (misoginia).

 

Quote

eppure non riesco veramente a immaginare una donna per cui valga la pena dare amore come lo intendi tu

Se è come sospetto io, il problema non sono le donne. Ma il tuo cuore chiuso, per cui non vuoi aprirti per paura di essere ancora ferito. Allora vuoi prendere da loro, senza darti per nulla.

Non è questione di trovare una donna per cui "valga la pena". Se sei aperto e sereno, ricevi da ogni persona quello che può darti, e dai a quella persona quello che puoi dare tu.

Modificato da Crescendo63
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