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Sfogo personale con richiesta di consigli


herreros85

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F-Knight

Ciao @herreros85,

il tuo è un punto interessante e chi ha risposto (@Gelsomino, mi sembri più caustico del solito, possibile?) ha già detto cose molto corrette.

Porto il mio punto di vista da lavoratore e residente a Milano (1,3 milioni di residenti + hinterland = 3 milioni, forse qualcosa di più post Expo). Milano è davvero la città dove i 40 sono i nuovi 30. Molti amici e conoscenti sono single per scelta e si divertono e scopano. Sono per lo più persone che non hanno avuto nessuna o poche storie serie e lunghe nella loro vita e quindi non hanno fatto l'errore (MIO) di chiudersi nella coppia rinunciando all'aspetto "social". Il punto, ovviamente, è che loro hanno i loro giri ed entrare non è facile perché sei un competitor e data una torta di dimensioni X, se arriva un'altra bocca da sfamare le dimensioni di ciascuna fetta non possono che contrarsi. Ma se si entra in confidenza (ossia ci si conosce per un bel po') le cose cambiano.

A questi eterni Peter Pan, si contrappongono gli accoppiati. Con questi fare qualcosa è pressoché impossibile. Se non hanno figliato comunque non escono (parlo degli amici di vecchia data) mentre alle nuove conoscenze di uscire con un maschio importa sega, perché hanno la donna a casa e prediligono il tempo con lei (per piacere e/o per dovere).

A me ha sempre salvato il culo (sia coi maschi che per cacciare) il fatto di aver sempre lavorato i Studi  di grandi dimensioni (dai 40 professionisti in su) ma - complice la mia tendenza a stare in LTR - in 12 di vita a Milano posso contrare centinaia di conoscenti ma 4/5 amici VERI.

Quindi come vedi la situazione è diversa anche se i tratti si somigliano. Il problema si può attenuare (come ti hanno consigliato) spostandoti in città da 100000 abitanti in su (se puoi) e di frequentare posti in cui puoi conoscere gente (corsi di ogni tipo).

F

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gelsomino
50 minuti fa, Nuovo_utente ha scritto:

.

 

Come dice un bel monologo di un film...”forse ti sposerai o forse no...forse divorzierai o forse no...forse avrai dei figli o forse no...le tue scelte sono scommesse, come quelle di chiunque altro”.

 

24 minuti fa, F-Knight ha scritto:

(@Gelsomino, mi sembri più caustico del solito, possibile?)

Credo che purtroppo sia così, talmente arrivato al "cuore" dell'uomo che quello che c'e' dentro mi ha fatto prigioniero, lo sto notando da circa una settimana,

ma ho dovuto fare per forza così per avanzare nel percorso di crescita personale .

Ho dovuto fare mia quella soda di cui parli, ed uso questa similitudine  perchè credo che adesso mi troverei in difficoltà ad usare avverbi tipo "causticamente" 😉 ,

ma come è noto la soda serve a spurgare i cessi ma può danneggiare le tubature oltrechè essere dannosa al corpo venendoci a contatto.

Quindi come per  i vaccini , ho fatto un'autoinoculazione , aspetto che spariscano gli effetti collaterali e mi godo il mio "scudo".

ps..molto interessante quello che dici , sui competito e le quote, purtroppo

la penso anch'io come te , le risorse, le risorse, sono millemila anni che ci facciamo guerra per le risorse, altro che figli dei fiori e quantaltro.

 

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herreros85

Grazie per i vostri contributi. Tutti. 

La mia città è di circa 160 mila abitanti.

Eppure sembra sempre di abitare in un paese di 500 persone.

Il modo di fare delle persone è molto simile.

I giorni che ho trascorso in vere metropoli mi hanno proprio fatto capire la differenza di stili di vita e di mentalità.

Certo, allora se mi lamento della mia città, cambio. Se lo voglio davvero, allora vado a vivere in una metropoli.

Io invece ho sempre cercato il cambiamento in me stesso. Con tutte le paure che comporta, l'ansia, le sfide.

Io lavoro su me stesso, da solo. Mai avuto veri aiuti da fuori.

Solo la mia consapevolezza mi ha permesso di diventare più sicuro, meno ansioso, meno pauroso.

Mi do da fare, ma devo fare di più.

Vittimismo, paura di non farcela, paura del rifiuto, solitudine, tutte cose maledette che solo da soli possiamo combattere.

Però, c'è un però.

Le persone sono diffidenti.

Il disinteresse delle persone per il prossimo, secondo me, è oggi più che mai evidente.

E' anche vero che noi siamo fatti per soddisfare i nostri bisogni.

Questo però non era così evidente da piccoli.

Eravamo più aperti, più disposti a volere bene.

Dopo i 30 la cosa si accentua, parecchio.

Ciascuno nel proprio piccolo orto, al sicuro.

Detto questo, ho coltivato un mio interesse, quello dello sport, che per un periodo avevo abbandonato per delusioni personali.

Ora ci sono tornato dentro, il primo anno è andato bene, speravo di fare nuove amicizie vere, invece niente.

Vabbè.

Si ripartirà a settembre con la voglia di rimettersi in gioco.

Inizierò anche un corso per coltivare un altro mio interesse.

E poi c'è il lavoro, mi piace, ma anche li devo e voglio fare di più.

Studio di 40 professionisti? Splendido, nel mio siamo in 4 di 4 generazioni diverse.

Gli studi più grossi ne avranno una decina al massimo, da me.

Che fare, il lavoro va bene...cambiare per le persone?

Anche li, non sò.

Forse cerco veramente cose difficili.

Comunque non mi arrendo, non ci sono abituato.

Penso, penso, penso, arriverà un giorno la chiave di volta.

A costo di metterci tutta la vita.

 

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gelsomino
8 ore fa, herreros85 ha scritto:

Io invece ho sempre cercato il cambiamento in me stesso.

Molto bello questo post, molto intimo ,molto sentito, mi piace.

Un consiglio....

Hai parlato delle altre persone....

Hai parlato di diffidenza ....ecco... questo è una cosa, un'idea che ci fuorvia...

Si fa troppa fatica a dover scardinare , a dover trovare la chiave giusta per aprire quella porta chiusa della diffidenza.

Hai parlato di indefferenza anche, che vuoi fare metterti cappello e fare il matto?!?

Tu ce la farai, hai le risorse ,la sensibilità ,non credi di poter cambiare le cose , eppure le cambierai.

E non è una frase tanto per dire!

Questa voglia di combattere , che potrai perdere tutte le cazzo di battaglie, ma finchè ce l'hai, sei un vincente o meglio non sei un perrdente.

La chiave di volta è in mezzo alla gente ... guardi decine e decine di persone e ti chiedo , dimmi qual'e' l'emozione che va per la maggiore tra tutte queste persone

 

che ssi relazionano a te con lo sguardo.... 

ecco quello che c'e' in quello sguardo è quello che hai da combattere.

se riesci a decifrarlo , saprai cosa dovrai fare...nessun conflitto interiore ...

saluti

 

 

 

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PapuPetagna

Più che di diffidenza però, io parlerei di pigrizia. I rapporti di amicizia, in fondo, hanno un percorso simile alle relazioni di coppia. Io e te possiamo conoscerci da 10 anni, aver condiviso tanto...dopo i 30 però si arriva a un bivio: se uno dei due continua ad avere le stesse abitudini mentre l’altro cambia o cresce o matura, ecco che il rapporto si sfalda. E non è questione di essere stronzi o egoisti, è la normale evoluzione delle cose: se ho 30 anni, non possono più andarmi bene le cose che facevo a 20.

questo incide anche sulle nuove conoscenze..c’è chi rimane sempre uguale e sostituisce semplicemente delle pedine con altre e chi invece predilige la qualità alla quantità e spesso purtroppo resta da solo.

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herreros85
2 ore fa, PapuPetagna ha scritto:

Più che di diffidenza però, io parlerei di pigrizia. I rapporti di amicizia, in fondo, hanno un percorso simile alle relazioni di coppia. Io e te possiamo conoscerci da 10 anni, aver condiviso tanto...dopo i 30 però si arriva a un bivio: se uno dei due continua ad avere le stesse abitudini mentre l’altro cambia o cresce o matura, ecco che il rapporto si sfalda. E non è questione di essere stronzi o egoisti, è la normale evoluzione delle cose: se ho 30 anni, non possono più andarmi bene le cose che facevo a 20.

questo incide anche sulle nuove conoscenze..c’è chi rimane sempre uguale e sostituisce semplicemente delle pedine con altre e chi invece predilige la qualità alla quantità e spesso purtroppo resta da solo.

Condivido quello che dici.

Io concepisco l'amicizia solo come rapporto profondo tra due persone. 

Il resto sono conoscenze.

Facebook, per esempio, ti fa usare il termine amicizie per tutte le persone che conosci indipendentemente dal tipo di rapporto esistente con ciascuna di esse.

La superficialità con cui si usa il termine amicizia è pazzesco.

Insopportabile.

Medesime considerazioni valgono per le relazioni.

Preferisco allora Instagram, almeno li sei definito follower e basta. Posso dire che seguo o sono seguito senza scadere nella superficialità.

Va da sé che ciò che conta, come dici tu, è la qualità e non la quantità.

E allora perché, nonostante la gente cresca, i più restano sempre alla ricerca della sola quantità? Oppure hanno paura della qualità? 

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PapuPetagna

Perché la quantità è più rapida. Conoscenti ne abbiamo tutti, se adesso faccio una telefonata, un Cristiano x prendere una birra in compagnia lo trovo.

per la qualità invece ci vuole tempo e in pochi hanno la pazienza di aspettare

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sandoz
Il 25/7/2018 alle 15:05 , herreros85 ha scritto:

Ciao a tutti.

Oggi ho bisogno di sfogarmi sulla mia attuale condizione sociale.

Non riesco a farmi nuovi amici.

Ma proprio zero.

Ho più di trent'anni e i miei circoli sociali si sono ridotti all'osso.

In un gruppo hanno avuto tutti dei figli.

Nell'altro alcuni sono andati a vivere all'estero e altri sono dei divanari senza speranza.

Nell'altro ancora anche lì tutti con figli.

Un altro ancora ci si vede ogni tanto come sempre.

Ora sono rimasto con uno / due amici di vecchia data con cui esco ma solo una volta a settimana, nella migliore delle ipotesi due.

Detto questo, con razionalità mi sono dato molte risposte.

Dai 20 hai 30 ho studiato molto, uscito meno rispetto alla media, genitori oppressivi, problemi di ansia miei legati a tutto ciò, timidezza estrema.

Però adesso molte cose sono state superate.

La timidezza, l'ansia va molto meglio, sono espansivo, parlo, mi interesso degli altri, insomma tutto ciò che primo non ero stato.

Capisco che mi devo dare da fare per conoscere persone nuove e soprattutto donne.

Ok.

Ricomincio a giocare in una squadra.

Dico più si che no.

Sono spontaneo nel fare nuove conoscenze, mi apro molto.

Lavoro da diversi anni.

Eppure...eppure sembra che nessuno sia interessato a fare nuove amicizie.

Di donne nuove qualcuna all'anno.

Io proprio non capisco, finita l'attività che si fa insieme (tipo la squadra) tutto muore.

Al lavoro pure.

Dicono che la società di oggi sia gravemente malata di solitudine, muri su muri.

Cazzate, se fosse vero la gente sarebbe più aperta e vogliosa di conoscere persone e fare nuove amicizie.

Vivo in una città medio piccola, ok.

Tutti provinciali e campagnoli, ok.

Però cazzo!

Ok, le vere amicizie richiedono tempo, esperienze comuni, tempo di qualità passato insieme, apertura reciproca.

Eppure a me sembra che nessuno abbia queste intenzioni, cazzo.

Vi prego, datemi delle spiegazioni, dei consigli, cazzo ne sò...

Sò anche che dopo i trenta tutto è più difficile.

Però mi sembra di vedere queste cose solo su di me e non sugli altri.

Poi il periodo estivo è quello più dolente perché tutto si ferma e quindi si sente molto di più la solitudine.

Ok, ci sta, ma così no.

Poi mi accodo anche a coloro che non capiscono proprio la chiusura degli incontri su questo forum.

Mah...inspiegabile.

Vi attendo numerosi (anche se sò che questo è l'ennesimo post su queste cose).

Ditemi anche se c'è qualcosa da leggere in merito...boh...

 

mi ritrovo nella stessa cazzo di situazione ho aperto anch'io un post simile

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  • 1 mese dopo...

Stessa età, stessa identica situazione...

Vivo da un anno all'estero, un anno che socialmente parlando è il peggiore della mia vita.

La cosa che mi spaventa di più comunque non è la mancanza di amicizie o ragazze, ma proprio "la chimica con le persone" che manca...

Non so più cosa fare, cosa sia giusto fare, se sia giusto o meno prendere decisioni. Ho un buon lavoro che in Italia non troverei, amo l'indipendenza e quindi a casa con i miei non tornei, ma allo stesso tempo realizzo che continuare a "vivere" in questa maniera non so fino a che punto porti benefici.

Facile dire...."apritevi, create occasioni"...avete le vostre ragioni e le vostre esperienze e le rispetto, io per mia ragione ed esperienza credo che il cercare porta spesso a non trovare o rimanere deluso e che le occasioni si creino da se, un po' quello che chiamano destino. Io ne ho avuto prove tangibili che certa gente siamo destinati ad incontrarla, come se qualcosa vi ci lega al di là del tempo e dello spazio. Ecco, io in questo periodo gente con cui sento qualcosa non ne trovo.... sono nel vuoto, come una barca che naviga in mezzo al mare nella quiete assoluta, non vedo terra ma nemmeno tempeste, altrimenti cambierei rotta. 

Boh forse è semplicemente un periodo così, forse la vita mi sta preparando a qualcosa di più grande...

ma se stessi semplicemente perdendo tempo mi chiedo?

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herreros85
Il 22/9/2018 alle 13:49 , Clint85 ha scritto:

Stessa età, stessa identica situazione...

Vivo da un anno all'estero, un anno che socialmente parlando è il peggiore della mia vita.

La cosa che mi spaventa di più comunque non è la mancanza di amicizie o ragazze, ma proprio "la chimica con le persone" che manca...

Non so più cosa fare, cosa sia giusto fare, se sia giusto o meno prendere decisioni. Ho un buon lavoro che in Italia non troverei, amo l'indipendenza e quindi a casa con i miei non tornei, ma allo stesso tempo realizzo che continuare a "vivere" in questa maniera non so fino a che punto porti benefici.

Facile dire...."apritevi, create occasioni"...avete le vostre ragioni e le vostre esperienze e le rispetto, io per mia ragione ed esperienza credo che il cercare porta spesso a non trovare o rimanere deluso e che le occasioni si creino da se, un po' quello che chiamano destino. Io ne ho avuto prove tangibili che certa gente siamo destinati ad incontrarla, come se qualcosa vi ci lega al di là del tempo e dello spazio. Ecco, io in questo periodo gente con cui sento qualcosa non ne trovo.... sono nel vuoto, come una barca che naviga in mezzo al mare nella quiete assoluta, non vedo terra ma nemmeno tempeste, altrimenti cambierei rotta. 

Boh forse è semplicemente un periodo così, forse la vita mi sta preparando a qualcosa di più grande...

ma se stessi semplicemente perdendo tempo mi chiedo?

Il problema è che se aspetti che le cose cambino da sole allora stai fresco perché tanto non cambia niente senza agire.

Il problema ancora più grosso è quando agiamo e le cose continuano a non cambiare.

Così subentra la delusione, la frustrazione e soprattutto le domande che ti poni anche tu: che decisioni devo prendere? tornare indietro? sto perdendo tempo?

Ma sinceramente la soluzione non ce l'ho, anche io ragiono nello stesso tuo modo.

Forse è solo la nostra età, periodo della vita, che ci è difficile...

Io però continuo a cercare la soluzione, a cercare qualcuno con cui essere in sintonia...poi io degli amici veri ne ho con cui sono in sintonia...dall'altro alcuni hanno messo su famiglia, altri sono andati a vivere all'estero...bisogna farsi nuovi amici diciamo in tempi difficili...ed è una bella rottura di palle...sarebbe consolante almeno trovare qualcuno che abbia i tuoi stessi intenti con cui costruire un solido rapporto...

L'unica è non demordere e continuare a sperare...cosa dici?

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