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Abbandonare l'Italia per un PhD in Svizzera


Tod

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comeback
9 ore fa, leavingmyheart ha scritto:

 

Intendeva mensili, dai...

 credo che riesci ad affittare una seggiola ahahah

Forse il caffè al bar.

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comeback

Ti scrivo proprio dalla Svizzera (in trasferta, lato tedesco).

Provo a buttar giù delle riflessioni:

- Valuta la spendibilita' della tua laurea in Italia, cosa ti offre e a quali cifre? Prospettive di anni 3/5/7 a 1100-1150 euro al mese in grandi città sono scenari di grandi difficoltà. 

- i 3000 in Svizzera e' un miglioramento, non epocale ma a mio giudizio significativo.

- valuta cosa puo' lasciarti un PHD.

 

Ho poco tempo per aggiungere altro, aggiornaci.

 

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Dexter78
13 ore fa, Tod ha scritto:

Due lauree con lode, 26 anni e sei anni di esperienza lavorativa varia (4 stage da tre mesi + 2 anni di determinato + 2 anni di collaborazioni esterni + 1 anno di apprendistato).

Attualmente in un apprendistato da 1100€ al mese, contratto triennale che poi passerebbe a indeterminato. Da lì in poi aumento di stipendio previsto di 30€ all'anno.

Zero possibilità di crescita. Lavoro poco attinente con le mie qualifiche. Sotto-inquadrato.

Sono dovuto tornare a vivere dai genitori.

Pur abitando in una grande città, al momento non trovo altro che nuovi stage. L'ambito non fortissimo e il fatto di avere esperienza lavorativa VARIA - giornalismo, digital marketing, copywriter, ricerche di mercato etc. - pare mi penalizzi su questo aspetto.

Un mese fa, frustrato dalla situazione, ho inviato un'application per un PhD in Svizzera, a Lugano, giusto oltre confine e ho superato le selezioni della supervisor a capo del progetto, che mi ha offerto il posto.

Non ho una particolare passione per lo studio ma non mi è mai dispiaciuto e l'ambito del progetto non è male.

Il contratto di ricerca è di 4 anni, a circa 3000€ annui netti. Che per Lugano non sono nulla, ma, anche se dovessi essere costretto a vivere lì senza poter fare il frontaliere (pare ci sia quest'ipotesi), mi sono fatto due conti in tasca tra tasse e affitto (e facendomi la spesa in Italia) metterei comunque da parte un 1000€ al mese. 

Dopodomani ho l'ultimo step, colloquio finale con Direttore del dipartimento prima dell'eventuale offerta contrattuale.

Nella mia città vivo bene, ho una buona cerchia di amici, un buon giro di donne. Mi spiace lasciare Milano, lo ammetto.

E Lugano mi sembra abbastanza deprimente (spero di poter fare il frontaliere a Como), ma, signori, non se n'è può più. 

Quindi darò tutto e speriamo fili tutto liscio al prossimo step. Con un eventuale Dottorato so già che non tornerò più in Italia. Non mi sarà concesso. 

Non so se l'idea mi affascini o mi inquieti. Ma ho deciso di buttarmi.

Lo scopo di questo thread? Pura condivisione! Fate il tifo per me!

Ti dico afferra al volo l'opportunità. Al max fai il frontaliere. E per fare la spesa una volta a settimana in Italia. Se ti tocca vivere la calcola cmq che meno di 1000/1200 x un appartamento li devi spendere. In ogni caso metti da parte qualcosa ogni mese. 

Poi devi valutare la proiezione sul futuro. Un buon impiego in quel campo la sta molto al di sopra della borsa di dottorato. E se vali ti viene riconosciuto. Non come in Italia 

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Asdarath
10 ore fa, leavingmyheart ha scritto:

Intendeva mensili, dai...

Lo scopo del topic non è quello di chiederci consiglio, bensì quello di condividere qualcosa...

Cita

Lo scopo di questo thread? Pura condivisione! Fate il tifo per me!

Perchè mai dovrebbe condividere con noi una sua scelta dato che non è in cerca consigli?

Ha bisogno della nostra approvazione? Lo escluderei...

Ha detto di avere un buon circolo di amici/ragazze adesso, lasciare tutto e andare in paese straniero non è una scelta facile a livello emotivo... potrebbe essere che dentro di lui ci sono parti che vorrebbero restare? Direi proprio di si

Può aver senso supporre che il topic sia stato creato dall'autore con lo scopo di mettere "nero su bianco" i suoi pensieri per cercare di convincere la parte di se contraria alla scelta presa razionalmente? Direi proprio di si

Se la scelta a livello razione è già stata presa, quale può essere la parte contraria? Direi l'inconscio (direttamente collegato al lato emotivo)

Se guardi lo stile del post iniziale è molto curato, addirittura in alcune parti sembra uno schema e descrive la situazione in maniera distaccata... questa è la razionalità.

L'errore invece è qualcosa di involontario, nascosto e non sotto il controllo della razionalità... quindi inconscio. L'errore non è avvenuto su un aspetto secondario della vicenda, bensì su quello primario.

L'inconscio è qualcosa di trascurabile e secondario? A voi la risposta...

-

Comunque vorrei far notare una cosa all'autore del topic: ti sei calcolato l'attuale stipendio che riceveresti in euro utilizzando l'attuale tasso di cambio eur/chf.. tu però avrai quello stipendio per i prossimi 4 anni, lo sai che ti esponi ad un rischio di cambio non da poco (nel bene o nel male)? Questo rischio se vorrai fare il pendolare sarà anche più elevato... questa cosa l'hai considerata?

 

Modificato da Asdarath
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leavingmyheart
1 ora fa, Asdarath ha scritto:

 

Comunque vorrei far notare una cosa all'autore del topic: ti sei calcolato l'attuale stipendio che riceveresti in euro utilizzando l'attuale tasso di cambio eur/chf.. tu però avrai quello stipendio per i prossimi 4 anni, lo sai che ti esponi ad un rischio di cambio non da poco (nel bene o nel male)? Questo rischio se vorrai fare il pendolare sarà anche più elevato... questa cosa l'hai considerata?

 

 

 

Il rischio cambio è nulla rispetto a quanto gli costerebbe restare a marcire in Italia

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comeback
4 ore fa, leavingmyheart ha scritto:

 

 

Il rischio cambio è nulla rispetto a quanto gli costerebbe restare a marcire in Italia

Da povero non conviene affatto e sono molto d'accordo con te. Ampliando il discorso, ad un ragazzotto piu' abbiente (casa e liquidita' gia' disponibili), gli consiglierei di marcire in Italia anche con un lavoro di 1100-1400 come quello del nostro amico.

Non mi dilungo sulle motivazioni in quanto non ritengo giovano al post.

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leavingmyheart
4 ore fa, comeback ha scritto:

Da povero non conviene affatto e sono molto d'accordo con te. Ampliando il discorso, ad un ragazzotto piu' abbiente (casa e liquidita' gia' disponibili), gli consiglierei di marcire in Italia anche con un lavoro di 1100-1400 come quello del nostro amico.

Non mi dilungo sulle motivazioni in quanto non ritengo giovano al post.

 

Io invece gli direi di venderla la casa, trovare un lavoro all'estero e reinvestire i soldi. In un paese in declino non è saggio tenerci la pilla parcheggiata...

 

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comeback
55 minuti fa, leavingmyheart ha scritto:

 

Io invece gli direi di venderla la casa, trovare un lavoro all'estero e reinvestire i soldi. In un paese in declino non è saggio tenerci la pilla parcheggiata...

 

Prendo e porto a casa il tuo commento, ma se questo è un forum mi permetto di dire che non condivido.

Non nutro grosso apprezzamento verso scenari apocalittici, per altro imminenti, in Italia. Comprendo preoccupazioni serie, sia chiaro. Come ogni cosa lo strumento del buon senso aiuta e non poco, posso comprendere l'emigrazione di un ragazzo dalle terre depresse e ben collassate di Calabria e Sicilia, mezzo squattrinato, conto a due zeri in banca o in posta e senza minime prospettive. Comprendo molto meno il tuo consiglio se dato ad un giovanotto di buona famiglia di Torino, Milano, o aree/città che godono di uno sviluppo almeno in linea con l'Europa. In tali luoghi con una buona education, in più i soldi del papi o dei nonni in eredità, potrebbe trovare un lavoro buono, vivere anche piuttosto bene. In quel caso la relocation sarebbe semplicemente una scelta personale. Sono di questa idea perchè tutto va contestualizzato e perchè la relocation non è, e lo sai bene, un compitino come prenotare la vacanza in quel di Ibiza.

 

 

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beh oddio, quando hai l'eredita' tutto e' piu' facile, ovunque

come rendimento dell'investimento non e' detto che comunque sia il piu' conveniente

sappiamo bene che gli affari migliori sono per pochi e gli altri in proporzione salgono pochissimo, se non addirittura vanno in perdita (anche se non subito necessariamente)

non che all'estero sia meglio a prescindere

dipende sempre dai contatti

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leavingmyheart
11 minuti fa, comeback ha scritto:

Prendo e porto a casa il tuo commento, ma se questo è un forum mi permetto di dire che non condivido.

Non nutro grosso apprezzamento verso scenari apocalittici, per altro imminenti, in Italia. Comprendo preoccupazioni serie, sia chiaro. Come ogni cosa lo strumento del buon senso aiuta e non poco, posso comprendere l'emigrazione di un ragazzo dalle terre depresse e ben collassate di Calabria e Sicilia, mezzo squattrinato, conto a due zeri in banca o in posta e senza minime prospettive. Comprendo molto meno il tuo consiglio se dato ad un giovanotto di buona famiglia di Torino, Milano, o aree/città che godono di uno sviluppo almeno in linea con l'Europa. In tali luoghi con una buona education, in più i soldi del papi o dei nonni in eredità, potrebbe trovare un lavoro buono, vivere anche piuttosto bene. In quel caso la relocation sarebbe semplicemente una scelta personale. Sono di questa idea perchè tutto va contestualizzato e perchè la relocation non è, e lo sai bene, un compitino come prenotare la vacanza in quel di Ibiza.

 

A maggior ragione se ha l'eredità del nonno che la faccia fruttare. Può studiare, pagare figure di alto livello... 

Non vedo perché stare seduti nel nido in cui si è nati, solo perché non si è costretti a scappare ??!

Le possibilità bisogna darsele, poi in Italia potrà sempre ritornarci, mica scappa.

Perché restare in un paese dove ti pagano molto meno ? specie se si ha voglia di fare non ha senso...

se ce l'ha...

Chiaro, se poi uno non c'ha voglia non c'ha voglia, c'è poco da aggiungere.

 

ps: come te anch'io non vedo nessuna apocalisse, ma un lungo declino silenzioso...

 

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