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Ma voi siete felici di quello che fate?


Anelse

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lu20

Mi piace il lavoro che faccio, è la mia passione. Ma questo comporta sacrifici perché si è presi da un vortice che più fai più sei coinvolto e impegnato e trascuri famiglia ed affetti. Un giorno tornando a casa dopo due settimane di trasferta mi accorgo che mio figlio, ragazzino, è visibilmente più alto di quando ricordavo : mi prende uno sconforto tremendo, penso ma che cazzo stai combinando della tua vita...

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acquasalata
6 ore fa, lu20 ha scritto:

Mi piace il lavoro che faccio, è la mia passione. Ma questo comporta sacrifici perché si è presi da un vortice che più fai più sei coinvolto e impegnato e trascuri famiglia ed affetti. Un giorno tornando a casa dopo due settimane di trasferta mi accorgo che mio figlio, ragazzino, è visibilmente più alto di quando ricordavo : mi prende uno sconforto tremendo, penso ma che cazzo stai combinando della tua vita...

Il trasfertista è un lavoro pieno di soddisfazione, di avventura e d'imprevisto, forse è il lavoro più bello che ci sia. Conosci gente e subito ci devi vivere in un'intimità che sarebbe eccessiva con un fratello, per cui incontri persone profondamente propense al contatto umano e all'amicizia e ti crei rapporti umani pieni e veri che ti arricchiscono e restano.

Ma non è per tutti. Non a caso il trasfertista della mia azienda sono io, che non ho famiglia e sono solo mentre tutti gli altri sono prigionieri felici di mogli e figli.

Nothing is for free.

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robinbreak

Mah, sta cosa della felicita' come obiettivo da perseguire a tutti i costi mi sembra alquanto effimera.

Una domanda piu' efficace per il thread dovrebbe essere "Ma voi siete convinti di quello che fate?". Siete assorbiti, accattivati, affascinati, coinvolti, realizzati, appagati dal vostro lavoro?

Cercare la felicita' nel lavoro e' controproduttivo.

Il lavoro e' prima di tutto responsabilita' ed impegno, cose che poco si conciliano con la felicita'. 

Io posso dire di essere certamente appagato e realizzato dal mio lavoro, e ci sono stati diversi momenti di felicita', ma la gran parte del tempo si e' li' a spingere un masso in salita, a correre la maratona con i pesi alle caviglie, a cercare di sopravvivere nel ring sotto una tempesta di pugni... Non c'e' il tempo materiale per sentirsi felici, c'e' altra roba da fare 😁

E poi suvvia, siamo molti maschietti qua. Questa cosa della felicita' a tutti i costi puzza tanto di figa 😄

 

Modificato da robinbreak
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Palahniuk88

Una discussione bellissima.

A parte certi pareri aberranti riguardo il discorso figli, le esperienze ( e soprattutto le cazzate fatte) sono oro colato per chiunque.

 

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comeback

Il segreto della felicità è tutt'altro che un segreto.

La vita è felice se è una vita bilanciata, se riesce a raccogliere tutti i drivers della felicità: un lavoro con crescita, una buona o ottima socialità, una donna, degli hobbies, salute, benessere, sport. Direzionare tutto sulla sfera lavorativa per cercare la felicità è una strada dritta al fallimento personale, che prima o poi arriverà inesorabile. Non riesco per altro a comprendere come si possa associare la felicità a tipologie di lavoro che non salvano vite umane, o qualche altro nobile fine. Vi parlo da sales engineer, che lavora in Germania, fa trasferte e il lavoro è interessante ma ogni volta che ho caricato il lavoro come riempitivo della mia vita mi sono sentito davvero infelice. Da qualche tempo sto invertendo il mio approccio.

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senza nome
Il 15/9/2018 alle 13:35 , Kagan ha scritto:

Vero. Infatti non sono da ammirare, ti giuro. È che in famiglia siamo poveri fino al midollo, le alternative non sono tante.

Sarei da ammirare se facessi fisica o matematica, ma invece... 🙂

P.s: infatti non tocco una donna da quasi 2 anni, ho preso qualche numero (tipo 3-4) nelle poche uscite, mai usati. Una tristezza guarda. Anche vero che sono io che esagero.

Bho, per me sei meglio, per i miei canoni, del 95% dei tuoi coetanei (probabilmente me compreso).

Almeno hai una direzione, perseguire qualcosa, hai una passione, spingi e parti con un handicap familiare notevole, se ti pare poco.

Ti sei pentito di aver lasciato qualche anno fa' quel lavoro nel mkt? Con il senno di poi rifaresti quella scelta, che se non sbaglio, era stata soprattutto una questione etica?

 

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46 minuti fa, senza nome ha scritto:

Bho, per me sei meglio, per i miei canoni, del 95% dei tuoi coetanei (probabilmente me compreso).

Almeno hai una direzione, perseguire qualcosa, hai una passione, spingi e parti con un handicap familiare notevole, se ti pare poco.

Ti sei pentito di aver lasciato qualche anno fa' quel lavoro nel mkt? Con il senno di poi rifaresti quella scelta, che se non sbaglio, era stata soprattutto una questione etica?

 

Sincero: sì. Mi pento di MOOOOOLTE cose. Questo è un lavoro per spietati, non per puri di cuore, mi spiace ma è così. O uccidi o vieni schiacciato senza alcuna pietà. Ne sto prendendo atto e tento di fare progressi, tra un fallimento all'altro.

Comunque non so perché me lo dite tutti, ma io sono convinto di non essere assolutamente meglio di nessuno dei miei coetanei, anzi :) 

Ora sto mettendo tutto da parte per puntare ad un progetto all in, se non va ho lavorato un anno per niente. Ed è vero anche che stare senza una lira non aiuta.

Progetto da tempo di farmi qualche uscita con una persona qui del forum, ma ho letteralmente difficoltà a spendere soldi extra la settimana. I pochi che ho se ne vanno tutti o in studio universitario/marketing o me li metto da parte. 

Nell'ultimo anno avevo preso un lavoro dopo aver passato un test da 3 esami (uno full english) su 80 candidati, con un'azienda da 300 MILIONI per prendere - udite udite -, duecento euro al mese. (facendo la media sui mesi passati a lavorare gratis e altre cose). Perché all'inizio "dovevo imparare" da lui che era UN GRANDE nel suo lavoro. E io ci credevo pure. Non sai letteralmente l'inferno che ho vissuto. 

Non ho resistito più perché il mio capo, lo dico con assoluta oggettività e senza nessun dubbio, era ed è un coglione dei più grandi che ho mai incontrato. Quindi di pari accordo ci siamo separati. Tra l'altro ho scoperto che la nuova tizia che lavora ora è una sua amica, il che qualche dubbio me lo fa nascere, visto l'assoluto nosense di tutto il lavoro che sta progettando, facendo spendere budget ed energie all'azienda in azioni completamente inutili, con la quale anche l'agenzia di consulenza a cui si riferisce l'azienda è concorde con me. Se l'avessi davanti gli conficcherei un coltello nel collo e starei lì a fissarlo agonizzante.

Detto questo in nove mesi qualche cappella l'ho fatta anche io, ma secondo me assolutamente irrilevante a fronte del lavoro  che c'era da fare.

-----

Questo non per lamentarmi, però già che ci sono volevo far capire l'importanza di MAI FIDARSI, MAI CONCEDERE, e sempre essere i primi a muoversi con assoluta spietatezza :)

Aggiungo: l'azienda di cui parlavi tu sopra, ha diversi feedback sulla pagina ora di gente che dice che gli hanno fatto sperdere un casino di soldi a fronte di zero risultati. E questi sono quelli che lo dicono pubblicamente. Non si può usare una singola strategia standard per tutti e far fare letteralmente il Brand Positioning dell'azienda a me che ero il copywriter, che cristo

Modificato da Kagan
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senza nome
15 ore fa, Kagan ha scritto:

Sincero: sì. Mi pento di MOOOOOLTE cose. Questo è un lavoro per spietati, non per puri di cuore, mi spiace ma è così. O uccidi o vieni schiacciato senza alcuna pietà. Ne sto prendendo atto e tento di fare progressi, tra un fallimento all'altro.

Comunque non so perché me lo dite tutti, ma io sono convinto di non essere assolutamente meglio di nessuno dei miei coetanei, anzi 🙂

Ora sto mettendo tutto da parte per puntare ad un progetto all in, se non va ho lavorato un anno per niente. Ed è vero anche che stare senza una lira non aiuta.

Progetto da tempo di farmi qualche uscita con una persona qui del forum, ma ho letteralmente difficoltà a spendere soldi extra la settimana. I pochi che ho se ne vanno tutti o in studio universitario/marketing o me li metto da parte. 

Nell'ultimo anno avevo preso un lavoro dopo aver passato un test da 3 esami (uno full english) su 80 candidati, con un'azienda da 300 MILIONI per prendere - udite udite -, duecento euro al mese. (facendo la media sui mesi passati a lavorare gratis e altre cose). Perché all'inizio "dovevo imparare" da lui che era UN GRANDE nel suo lavoro. E io ci credevo pure. Non sai letteralmente l'inferno che ho vissuto. 

Non ho resistito più perché il mio capo, lo dico con assoluta oggettività e senza nessun dubbio, era ed è un coglione dei più grandi che ho mai incontrato. Quindi di pari accordo ci siamo separati. Tra l'altro ho scoperto che la nuova tizia che lavora ora è una sua amica, il che qualche dubbio me lo fa nascere, visto l'assoluto nosense di tutto il lavoro che sta progettando, facendo spendere budget ed energie all'azienda in azioni completamente inutili, con la quale anche l'agenzia di consulenza a cui si riferisce l'azienda è concorde con me. Se l'avessi davanti gli conficcherei un coltello nel collo e starei lì a fissarlo agonizzante.

Detto questo in nove mesi qualche cappella l'ho fatta anche io, ma secondo me assolutamente irrilevante a fronte del lavoro  che c'era da fare.

-----

Questo non per lamentarmi, però già che ci sono volevo far capire l'importanza di MAI FIDARSI, MAI CONCEDERE, e sempre essere i primi a muoversi con assoluta spietatezza 🙂

Aggiungo: l'azienda di cui parlavi tu sopra, ha diversi feedback sulla pagina ora di gente che dice che gli hanno fatto sperdere un casino di soldi a fronte di zero risultati. E questi sono quelli che lo dicono pubblicamente. Non si può usare una singola strategia standard per tutti e far fare letteralmente il Brand Positioning dell'azienda a me che ero il copywriter, che cristo

Bho, secondo me continui a mantenere un'etica del lavoro che non serve a nulla in certi ambienti, come stai dicendo te.

Se ti bastava la paga, tenevi il lavoro, mostravi la tua avversione a chi capisce qualcosa e al capo, ma facevi quello che diceva lui, magari cercando di sfruttare il suo nome, il suo essere coglione, il nome dell'azienda per cui lavori.... Per fare un esempio, eh.

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8 minuti fa, senza nome ha scritto:

Bho, secondo me continui a mantenere un'etica del lavoro che non serve a nulla in certi ambienti, come stai dicendo te.

Se ti bastava la paga, tenevi il lavoro, mostravi la tua avversione a chi capisce qualcosa e al capo, ma facevi quello che diceva lui, magari cercando di sfruttare il suo nome, il suo essere coglione, il nome dell'azienda per cui lavori.... Per fare un esempio, eh.

Capisco ciò che dici, ma in questo caso specifico era perfettamente inutile, ho vagliato tutte le condizioni.

Sicuramente avrei potuto gestirla meglio però, questo è fuori dubbio. Grazie per i pareri comunque!

Modificato da Kagan
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sfulcrum
Il 5 novembre 2018 alle 23:51 , Kagan ha scritto:

[....]Nell'ultimo anno avevo preso un lavoro dopo aver passato un test da 3 esami (uno full english) su 80 candidati, con un'azienda da 300 MILIONI per prendere - udite udite -, duecento euro al mese. (facendo la media sui mesi passati a lavorare gratis e altre cose). Perché all'inizio "dovevo imparare" da lui che era UN GRANDE nel suo lavoro. E io ci credevo pure. Non sai letteralmente l'inferno che ho vissuto. 

 

Levando certe realtà in cui è utile essere un po' sodomizzati per mettere la targhetta sul  CV, offerte del genere partono già in partenza con l'idea, neppure molto velata, di utilizzarti il più possibile e poi prenderne un altro: altro giro, altra giostra.

Consiglio (poi chiudo): Guarda che, a parte poco eccezioni e pure li sarebbe da vedere nel lungo, sopra 55-60 ore la settimana la produttività si annulla , con lo stress va poi in negativo sulla salute (anche psichica... ce ne una)...a far correre troppo i cavalli giovani a volte va bene, ma spesso  o si rompono sempre di correre in tondo o li si  rompe fisicamente ...---è una maratona, mica una 100 metri...

Modificato da sfulcrum
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