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Disinnescare marito farfallone


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12 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Questo senza alcun giudizio su quello che mi pugnalò alle spalle per una figa che gli piaceva tantissimo. 

 

Probabilmente ha guadagnato molti più bocchini così che ad essere il mio migliore amico. 

Quando ho letto il post precedente, questo è quello che più o meno ho elaborato.
Ci ho messo un po' a metabolizzarlo, perchè personalmente odio il gossip e il parlare alle spalle, ma poi mi sono immedesimato in una situazione dove faccio parte di un clan composto di persone a cui tengo:

ed effettivamente non potrebbe esistere il non riportare un comportamente altrui che potrebbe danneggiare il clan, quindi le persone che amo, ed in ultima analisi anche me.

Come ad esempio non potrei starmene zitto se sapessi di qualcuno che applica comportamenti dannosi al forum o al Predator Clan.

12 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Questo senza alcun giudizio su quello che mi pugnalò alle spalle per una figa che gli piaceva tantissimo. 

 

Probabilmente ha guadagnato molti più bocchini così che ad essere il mio migliore amico.  

Qui si tocca un punto molto importante per me: i conti si fanno con sè stessi.

Puoi avere il guadagno più grande del mondo, ma cosa te fai se quando ti guardi allo specchio ti fai schifo e non riesci a sentirti in pace?

Quelli sono i conti più cari da pagare e non so quanto il tuo amico ci abbia guadagnato, anche perchè qualcosa mi dice che con la ragazza non sia andata benissimo e che avrebbe sicuramente avuto più vantaggi avendoti al suo fianco.

Ed è sacrosanto quello che dici tu: bisogna alzare l'asticella della decenza, anche nelle piccole cose.

Gli esempi di tubo e sedia sono lampanti (che poi, davvero ingenui i partecipanti a pensare di non essere monitorati), cosi come quelli che buttano le cartacce per terra "perchè tanto nessuno vede".  Esempio personale che non vuole applicare giudizio, sia chiaro.

Post veramente ispirazionale il tuo.

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21 ore fa, senza nome ha scritto:

C'entra poco, magari nemmeno lo consoci, ma dato il tuo pensiero e dato che hai una cultura "classica", mi farebbe piacere sapere cosa pensi di Kierkegaard.

se lo consoci e se ti va, ovviamente.

Anche non avendo fatto studi classici... lo conosco perché la mia ex storica (laureata in filosofia) mi paragonava a lui.

Per il mio continuo non trovare pace.

 

Te la faccio breve... condivido pienamente con lui che lo stato di seduttore, rivolto al piacere edonistico (o eudemonistico, sottolineerebbe qualcuno) è solo uno stato transitorio dell'uomo nella ricerca della pienezza e del senso della Vita.

Quello finale è Dio.

Ma ognuno deve arrivare da solo a questa conclusione, come ha fatto Kierkegaard, ed anche io, nel mio piccolo.

 

M.

Modificato da MPhoenix
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4 minuti fa, Outsider ha scritto:

Quando ho letto il post precedente, questo è quello che più o meno ho elaborato.
Ci ho messo un po' a metabolizzarlo, perchè personalmente odio il gossip e il parlare alle spalle, ma poi mi sono immedesimato in una situazione dove faccio parte di un clan composto di persone a cui tengo:

ed effettivamente non potrebbe esistere il non riportare un comportamente altrui che potrebbe danneggiare il clan, quindi le persone che amo, ed in ultima analisi anche me.

Come ad esempio non potrei starmene zitto se sapessi di qualcuno che applica comportamenti dannosi al forum o al Predator Clan.

Qui si tocca un punto molto importante per me: i conti si fanno con sè stessi.

Puoi avere il guadagno più grande del mondo, ma cosa te fai se quando ti guardi allo specchio ti fai schifo e non riesci a sentirti in pace?

Quelli sono i conti più cari da pagare e non so quanto il tuo amico ci abbia guadagnato, anche perchè qualcosa mi dice che con la ragazza non sia andata benissimo e che avrebbe sicuramente avuto più vantaggi avendoti al suo fianco.

Ed è sacrosanto quello che dici tu: bisogna alzare l'asticella della decenza, anche nelle piccole cose.

Gli esempi di tubo e sedia sono lampanti (che poi, davvero ingenui i partecipanti a pensare di non essere monitorati), cosi come quelli che buttano le cartacce per terra "perchè tanto nessuno vede".  Esempio personale che non vuole applicare giudizio, sia chiaro.

Post veramente ispirazionale il tuo.

Avere al tuo fianco un amico come me che non ha mai i soldi per venire in vacanza con te, per fare le stesse cose che tu puoi fare, che se uscite a comprare vestiti sta a guardare e dice che va bene così, significa convivere costantemente con sensi di colpa e conflitti interni. 

Molto meglio due anni di pompini con un po' di senso di colpa che due anni in più di amicizia tra un conflitto interiore e un disagio ideologico. 

C'è modo e modo e lui ebbe un modo agghiacciante, indegno, ma la vita è tutta in brutta copia a china.

Non è il primo né l'ultimo o ultima che si allontana per il conflitto che vive. 

Il talento sprecato... Se sei un maschio vorrai lasciarlo soffocare per non essere overstated, se sei una femmina per non essere overgamata. 

Al contempo se vuoi bene a quella persona lasciarla soffocare ti fa male. 

Ci sono solo due comportamenti che fanno smettere quel dolore. 

O trovi un motivo per cui non gli vuoi bene, partendo dal tuo comportamento per ridisegnare con la dissonanza cognitiva il tuo atteggiamento nei suoi confronti.

O lo fai smettere di soffrire. A tue spese. E a tuo rischio. Un maschio che non è a terra può serenamente sovrastarti di status e scopare quelle che volevi tu, o può scopare quelle meglio di te se sei femmina. 

Non li biasimo. 

L'amicizia in tempo di guerra può salvarti la pelle, c'è un nemico comune, dichiarato e terribile.

In tempo di pace sono tutti nemici. 

Infatti si sorridono. 

Lo fanno i babbuini per farsi brutto. 

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senza nome
50 minuti fa, MPhoenix ha scritto:

Anche non avendo fatto studi classici... lo conosco perché la mia ex storica (laureata in filosofia) mi paragonava a lui.

Per il mio continuo non trovare pace.

 

Te la faccio breve... condivido pienamente con lui che lo stato di seduttore, rivolto al piacere edonistico (o eudemonistico, sottolineerebbe qualcuno) è solo uno stato transitorio dell'uomo nella ricerca della pienezza e del senso della Vita.

Quello finale è Dio.

Ma ognuno deve arrivare da solo a questa conclusione, come ha fatto Kierkegaard, ed anche io, nel mio piccolo.

 

M.

Grazie.

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2 ore fa, MPhoenix ha scritto:

Te la faccio breve... condivido pienamente con lui che lo stato di seduttore, rivolto al piacere edonistico (o eudemonistico, sottolineerebbe qualcuno) è solo uno stato transitorio dell'uomo nella ricerca della pienezza e del senso della Vita.

Quello finale è Dio

Scusa potresti spiegare meglio il salto tra pienezza del senso della vita e dio?

Se ho capito intendi che quello stato terminale è dio tipo nirvana, uno stato totalmente appagato e di consapevolezza?

Oppure proprio la ricerca di una entità superiore?

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Wikicito:

L'unico esito positivo che angoscia e disperazione possono avere è la fede. L'impossibilità dell'io, che porta alla disperazione, e la possibilità del nulla, che porta all'angoscia, hanno come unica soluzione l'aggrapparsi dell'uomo all'unica possibilità infinitamente positiva, cioè Dio. Così l'uomo pur rimanendo fedele al proprio compito di essere se stesso riconosce la sua insufficienza ma non la vive come un peso ma come l'effetto di dipendenza da Dio. Il credente viene rassicurato dal fatto che il possibile non è compito suo ma è nelle mani di Dio.

 

A me pare di una infantilità assoluta....

Modificato da Orph
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Sempre cito:

Lo stadio estetico è quello in cui l'uomo manifesta indifferenza nei confronti dei princìpi e dei valori morali. L'esteta non crede nelle leggi etiche tradizionali. Ritiene invece fondamentali e primari i valori della bellezza e del piacere e a essi subordina tutti gli altri valori (anche e soprattutto quelli morali). L'esteta è teso solo al soddisfacimento di sempre nuovi desideri e considera il mondo come uno spettacolo da godere. Si lascia vivere momento per momento. Si abbandona al presente fuggendo legami con il passato, rinunciando al ricordo, e con il futuro, non avendo speranza. Vive nell'istante, cioè vive per cogliere tutto ciò che vi è d'interessante nella vita, trascurando tutto ciò che è banale, ripetitivo e meschino. Il suo motto è la massima del poeta latino Orazio: carpe diem quam minimum credula postero (cioè "cogli l'oggi", vivi alla giornata e credi nel domani il meno possibile).

Il tipo dell'esteta è per Kierkegaard il "seduttore", rappresentato dal personaggio di Don Giovanni, il leggendario cavaliere spagnolo prototipo del libertino, immortalato nell'omonima opera di Mozart. Don Giovanni non si lega a nessuna donna particolare perché vuole poter non scegliere: il seduttore è sciolto da ogni impegno o legame e vive nell'attimo, cercando unicamente la novità del piacere. Don Giovanni seduce migliaia di donne senza riuscire ad amarne davvero nessuna. Don Giovanni è la figura che incarna la sensualità, l'erotico. Non a caso, questo personaggio è immortalato dalla musica. La musica, infatti, è la più sensuale delle arti, perché si rivolge direttamente ai sensi, senza passare attraverso il concetto, la parola.

Ma Kierkegaard esprime un giudizio negativo sull'esteta. Infatti, chi non sceglie e si dedica solo al piacere cade ben presto nella noia, cioè nell'indifferenza nei confronti di tutto, perché, non impegnandosi mai, non vuole profondamente e sentitamente nulla. Infatti, la noia è uno stato esistenziale che sorge quando una persona è affettivamente o progettualmente demotivata.

Anche qua mi sembra che salti a conclusioni che vuole mettere tipo a forza, non è per niente detto che ci sia noia e non volere sentitamente nulla.

Mi sembra tutto molto forzato.

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2 ore fa, MPhoenix ha scritto:

Ma ognuno deve arrivare da solo a questa conclusione, come ha fatto Kierkegaard, ed anche io, nel mio piccolo.

Ma anche no.

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Anche perchè questa era la sua situazione di partenza:

 

Educato dal padre anziano – che gli inculcò l'ossessione del peccato – in un'atmosfera di severa religiosità con l'aiuto dei confessori di famiglia J. E. G. Bull (fino al 1820) e Jacob Peter Mynster (fino alla fine del 1828), Kierkegaard arrivò addirittura a pensarsi soggetto di una maledizione divina, per una imprecisata "grave colpa" commessa in passato da suo padre.

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2 ore fa, MPhoenix ha scritto:

Anche non avendo fatto studi classici... lo conosco perché la mia ex storica (laureata in filosofia) mi paragonava a lui.

Per il mio continuo non trovare pace.

 

Te la faccio breve... condivido pienamente con lui che lo stato di seduttore, rivolto al piacere edonistico (o eudemonistico, sottolineerebbe qualcuno) è solo uno stato transitorio dell'uomo nella ricerca della pienezza e del senso della Vita.

Quello finale è Dio.

Ma ognuno deve arrivare da solo a questa conclusione, come ha fatto Kierkegaard, ed anche io, nel mio piccolo.

 

M.

Sei libero di avere le opinioni e fedi che preferisci, ma ti prego, spiegami come sei passato dal non essere credente allo studiare il materiale del Clan e diventarlo.

Già solo il modulo 1 spazza via brutalmente tanta di quella programmazione sociale che metà basta e tu, se hai citato la preghiera di San Francesco, hai accesso almeno anche al secondo.

Te lo chiedo con curiosità e non voglio giudicarti, perchè proprio non me ne capacito.

Modificato da Outsider
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