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Intossicato dal nulla...come godersi ciò che si fa?


newcome

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sfulcrum
Il 3 gennaio 2019 alle 22:07 , beyondzen89 ha scritto:

 

Credo che raggiunta una certa età sia biologico cercare in un'idea, in una tribù, in una famiglia o in un sogno la forza e la motivazione per sopportare lo stress quotidiano e la coazione a ripetere. Osservo che molti ci riescono ad esempio avendo a mente i propri figli ma è una sensazione che posso solo percepire.

Yeah, vicino al bersaglio a mio modo vedere...dopo tot tempo c'è una riduzione dei contatti sociali: chi si sposa, chi è in relazione fissa, chi si sposta, ecc..parte delle nostra economia è focalizzata anche su grandi centri economici dove comunque una parte della popolazione pur giovane fatica ad integrarsi...già solo quest'elemento bene alla psiche non fa poi per mille ragioni (genica, storia di vita o cose che dicono i fricchetoni) alcuni hanno strategie di coping migliori altri meno...

@newcome: non ho soluzioni però un po di miglioramenti credo puoi averli: fai sport, dormi intervalli giusti, elimina alcol (una volta settimana con amici ok),, investi su sociale, cerca di sorridere più che puoi alla gente....

poi se vuoi un altro consiglio associa omega 3, acido folico, ,b12, nac (n-acetilcisteina, questa andrebbe prese alte dosi) e magnesio....lo consiglio su un forum perché è tutto ad escrezione urinaria ed è impossibile farsi male (tecnicamente integratori anche se li considero nutraceutici)...migliorerai..

 

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  • 2 settimane dopo...
Il 27/12/2018 alle 13:15 , herreros85 ha scritto:

Dice che ci sono tre aree: quella lavorativa, quella relazionale, quella amicale.

Che se una va male le altre compensano ma che se vanno male tutte e tre allora bisogna veramente cambiare qualcosa.

La mia piattezza emotiva deriva anche dalla piattezza delle 3 aree da te citate...

 

Ho lasciato un lavoro che mi piaceva molto in cui ogni giorno era diverso, ma mal pagato, per un lavoro noioso (né bello e né brutto) però ben pagato...lavoro per nulla interessante e in cui vedo praticamente sempre gli stessi 4-5 colleghi insignificanti...

Relazionalmente parlando invece, sono uno che piace, per cui succede che ci siano ragazze che si avvicinano...senza che debba provarci io, non avendone ora la minima voglia...ma o le allontano io perché non sono dell’umore di conoscere nessuna...oppure si fa 4 salti nel letto e poi ciao ciao...quando non ti senti emotivamente a posto è difficile far avvicinare gente.

Sfera amicale siamo invece a 0...ma 0 proprio....mi sono trasferito quando ho cambiato lavoro, e qui nella nuova città non sono riuscito a farmi nemmeno un amico....credo che in galera si socializzi di più...

 

E il fatto è che di queste 3 sfere, ognuna tra quelle che ha cominciato ad andare male ha tirato giù anche le altre...

Creando periodi di alternanza tra peggioramento e assestamento in piattezza.

 

Ci vorrebbe uno scossone, ma non so da dove partire.

Non so da dove partire anche perché penso a una soluzione, ma poi mi do la risposta che comunque fare sport come facevo da ragazzo agonisticamente, non mi darà lo stesso gusto che farlo come hobby...

Mi do la risposta che uscire con il gruppo di amici di quando ero adolescente, non mi darà più le stesse emozioni...perché la gente a una certa età smette quasi di uscire...per cui non c’è più gruppo e non c’è più spensieratezza...i discorsi sono solo le fatture da pagare e come anche agli altri la vita faccia schifo.

 

Veramente non vedo nessuna lucina in fondo al tunnel.

Vorrei andare in vacanza adesso, ho soldi anche per andare al mare dall’altra parte del mondo, ma non ho tempo....

Che minchia si guadagna a fare se non si ha il tempo per spenderli?

 

n.b. apprezzo molto se qualcun altro che si è trovato nella mia stessa situazione, avesse voglia di raccontarmi come ne è uscito 

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Aggiungo che inoltre ho il terribile difetto di sviluppare un’ansia tremenda quando qualcosa sfugge al mio controllo matematico.

Quando qualcosa non è calcolabile, ma si tratta di ignoto puro abbandonato al caso, tendo a perderci il sonno.

Può essere un importante impegno lavorativo in cui sto andando alla cieca..o altro...

Ma il funzionamento è quello.

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PapuPetagna

Sembrerebbe che tu sia entrato in un circolo vizioso dove magari ti viene in mente di fare qualcosa ma poi da solo ti dici “va be ma chi me lo fa fare?”.

Devi cercare di sforzarti, soprattutto le prime volte.

Ti va di fare una vacanza ma non hai il tempo? Invece di 10 giorni dall’altra parte del mondo fai 2-3 giorni in Europa.

Ti andrebbe di iniziare a fare sport agonistico? Fallo, anche se a livello amatoriale..vedrai che conoscerai persone più interessanti dei tuoi amici 

E così via...sforzati..vedrai che poi qualcosa si sbloccherà 

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what_else

24 anni, vita apparentemente perfetta, qualche mese fa ho avuto lo stesso crollo da te descritto.

Il lavoro, i soldi, le donne, gli hobby... Tutto uguale, tutto fatto e rifatto.

Il dilemma l'ho ricondotto alla semplice domanda "Qual è il senso della vita?"

 Per puro caso, un giorno, sono entrato in una libreria con una ragazza e mi ha portato lei stessa un libro,

"Il libro della quiete interiore: trovare l'equilibrio in un mondo frenetico", scritto da un filosofo tedesco, tale Achenbach.

Mi ha aperto la mente a nuove prospettive che non avevo mai considerato.

Sono convinto che nel momento stesso in cui un individuo, ad un certo punto della sua vita, comincia a porsi certi interrogativi, è come se non fosse più la stessa persona, qualcosa cambia irrimediabilmente per sempre. 

Per questo penso che non tornerò mai lo stesso di prima, però ho trovato risposte e convinzioni che mi permettono di non abbattermi più e anzi ritrovare la serenità.

Leggilo, poi possiamo discuterne e scambiare ulteriori opinioni.

 

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  • 3 settimane dopo...
DreamSpirit
3 ore fa, purple pill ha scritto:

In un certo senso mi sono salvato perché sono entrato in modalità robot, per cui sono riuscito a non diventare un totale recluso come capita a molti ragazzi oggi. Studiavo con risultati anche buoni, parallelamente lavoravo spesso come facchino o magazziniere, ma dentro c'avevo un'apatia che mi mangiava vivo e progressivamente ho segato i rapporti col mondo. Zero amici, zero ragazze, zero di tutto.  

quando mi sono rotto i coglioni di vivere in bianco e nero di anni ne avevo circa 28-29,  e c'è voluto ancora un po' per tornare ad avere una vita che potesse dirsi normale. 

Ti va di descrivere il processo 

Inizio robot game - svolgimento della storia - conclusione e tornato a vivere? 

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Il 29/1/2019 alle 21:06 , newcome ha scritto:

Ho lasciato un lavoro che mi piaceva molto in cui ogni giorno era diverso, ma mal pagato, per un lavoro noioso (né bello e né brutto) però ben pagato...lavoro per nulla interessante e in cui vedo praticamente sempre gli stessi 4-5 colleghi insignificanti...

 

Io adesso prendo 500 euro al mese.

Ma fino a dicembre ero a 350....si sto diventando ricco ragazzi, che posso farci. 

Tutti intorno, tranne i miei genitori (grazie al cazzo lavoro per l'azienda di famiglia) hanno la voglia di aprire bocca e di consigliarmi  di andare a fare qualche lavoro perchè secondo loro ciò che faccio non è un lavoro o si domandando come faccia a campare con così pochi soldi mentre anche solo facendo il cameriere potrei prendere molto di più.

A me piace ciò che faccio. Se dovessi andare a fare qualcosa che non mi piace tipo andare a fare il cuoco in una nave a 8k al mese solo per i soldi penso che dopo 2 mesi sarei messo come te. O peggio forse. 

Avrei la mente che si domanderebbe continuamente cosa cazzo stia facendo su una barca in mezzo all' Atlantico quando la mia pancia vuole aver a che fare con auto, fuoristrada, commercio, restauri ecc. 

Perchè ciò che faccio è sempre una sfida, un' avventura, un' affare che tira il prossimo. 

Ogni giorno è sempre diverso. 

Al massimo posso svegliarmi sapendo che devo fare A, ma non so nemmeno se sono capace di farcela, non so un cazzo, ogni giorno imparo cose nuove, ogni giorno vedo persone e clienti nuovi. 

Per curiosità...

Torneresti a fare il tuo vecchio lavoro? 

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DreamSpirit
6 minuti fa, purple pill ha scritto:

è un po' dura sintetizzare 4 anni così.

più che altro forse dovrei fermarmi un attimo a rifletterci meglio perché a me la roba che è successa in quegli anni sembra una matassa di roba sbiadita e senza colore... 

c'è da premettere  che a 20 anni, non avendo voglia di proseguire gli studi né di impegnarmi a imparare davvero un mestiere, stavo in un limbo in cui facevo lavoretti e facevo il cazzone in giro. I miei, che non erano molto d'accordo, mi dissero "o la pianti o te ne vai". Io non me lo feci ripetere e mi presi la porta di casa. Per tre anni me ne sono stato via,  ho abitato in diverse città e sono riuscito comunque a mantenermi, seppure in modo molto inconcludente e discutibile, senza imparare un cazzo di mestiere vero, senza imparare nulla che avesse un minimo di valore per il mercato del lavoro e ficcandomi in più casini di quanti a quell'età si potessero umanamente gestire.

da una parte è stato un bene, perché perlomeno ho capito abbastanza in fretta che le stronzate prima o poi si pagano, e si pagano di tasca propria (che invece è un concetto che a molti, nella mia generazione, sembra non riesca a entrargli in testa nemmeno a 40 anni).  Dall'altra 

  A 23 o 24 anni sono tornato per un po' dai miei, doveva essere per qualche settimana, prima di capire tornare a far danno al nord italia, invece alla fine ci rimasi per qualche mese. Diciamo che in quel periodo erano successe alcune cose che mi avevano un po' schifato. In alcuni casi mi ero fatto schifo io, in altri mi ero schifato del comportamento altrui, fatto sta che la voglia di stare con i miei coetanei dopo un po' ha iniziato a passarmi.Quando avevo da lavorare lavoravo, in quel periodo lavorai pure in un cimitero per qualche settimana, e il resto del tempo cominciai a scoprire il piacere di starmene per i cazzi miei.  Spesso ero a casa di mio nonno, che aveva pile su pile di libri di storia contemporanea - roba sulla seconda guerra mondiale, perlopiù - e a un certo punto cominciai a leggere in maniera compulsiva. Poi cominciai a leggermi roba sugli anni di piombo, sul 68, sulla mafia, sul dopoguerra, sull'IranGate, su Enrico Mattei,  su Aldo Moro, sulle Br, sul Medio Oriente, sui movimenti per i diritti civili in america.  A un certo punto era tanto il tempo che ci passavo sui libri che si poteva dire stessi studiando, più che leggere, quindi pensai: perché no? provo a prendermi sto pezzo di carta.

il problema è che più passava il tempo, più mi sembrava che con i miei coetanei non avessimo nulla da dirci. Inoltre a fare la matricola a 25 anni mi sentivo un fallito, quindi dopo qualche mese mi misi a ipercompensare lavorando a ogni buona occasione (e diciamo che, se mi fossi dato una regolata, avrei potuto laurearmi anche più in fretta).  All'inizio di tutto questo avevo ancora uno straccio di vita sociale, facevo pure il dj in diversi locali, ma piu passava il tempo più mi sembrava che tra me e i miei coetanei fosse calato un muro, quindi a un certo punto ho mandato proprio a fanculo tutti e ho cominciato a uscire di casa solo quando era indispensabile, ovvero quando c'era da lavorare o da fare un esame.

il resto del tempo a casa a leggere, a sentire musica, e a farmi delle gran pippe. Tra l'altro, dopo aver vissuto per anni da solo, ero pure tornato in pianta stabile dai miei. 

dopo un po' a vivere così, semplicemente, ho svalvolato. 

non era più fattibile.

e così, semplicemente, sono risalito in giostra.

ma diciamo che c'è voluto un po' per rimetterla in moto

 

Grazie 

Tornando indietro, cosa avresti fatto di diverso? 

Ci sono stati momenti o fasi particolari, che avresti voluto sfruttare/gestire diversamente? 

Ci sono errori fondamentali che non avresti voluto fare? 

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Il 20/2/2019 alle 20:53 , vegeta ha scritto:

Torneresti a fare il tuo vecchio lavoro? 

Probabilmente no.

Nel senso che è come versare a terra il contenuto di una bottiglia d'acqua e sperare che quelle stesse molecole tornino tutte di nuovo dentro la bottiglia come prima.

Sono cambiato io, le situazioni, non sarebbe il caso.

Certo è che, comunque cambierei anche la mia vita attuale....

Ma il mio problema, e che è appunto il motivo del post, è che non saprei come cambiarla....

Come modificare e cosa modificare per ritirarmi un po' su emotivamente.

Non so veramente da che parte farmi.

 

Farmi qualche cannetta ultimamente mi sta aiutando nel senso che io tendo a calcolare troppo, pensare sempre alla possibile conseguenza più negativa per non essere impreparato, tendo ad essere iper attivo....e almeno mi calmo e qualche preoccupazione mi scivola un po' più addosso.

Modificato da newcome
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