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Sospetto


lipstickjungle

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Il 9/2/2019 alle 01:58 , Human ha scritto:

Non concordo.

Il cento per cento delle persone a questo mondo è libera di fare ciò che vuole come la sua controparte è libera di reagire e agire liberamente di conseguenza.

Il fatto che si sia inculcato nella gente il concetto che Libertà significhi fare il cazzo che ci pare mentre gli altri stanno a guardare, non significa che questa sia la realtà dei fatti. 

Se tu prendi a calci e pugni un uomo perchè ti ha soffiato la ragazza, sei libero di farlo, come i buttafuori sono liberi di prendere e fermarti o picchiarti a loro volta se lo desiderano.

Sei sempre davanti ad una scelta, che comporta delle conseguenze e quindi della responsabilità.

Essere liberi significa poter scegliere e una scelta è sempre possibile anche davanti alla peggiore dittatura o alla peggiore delle imposizioni.

Se tu vuoi avere la tua libertà di poter fare il cazzo che ti pare, devi accettare che anche gli altri possono.

Ecco che si arriva a due possibili esiti:

 O costruisci una società imperfetta dove di comune accordo si accettano limitazioni di libertà per ciascuno, garantendo la libertà di agire sino a che non si lede la libertà del prossimo.

 O...

Accetti di poter fare il cazzo che ti pare ma ne accetti anche le conseguenze e cioè che gli altri possono fare il cazzo che vogliono.

Si arriva così al concetto di Potere.

Potere, che altro non è che la misura con cui una libertà propria riesce ad imporsi sulle altre, in un conflitto continuo.

Questo sarà quindi l'unico fattore determinante che ti potrà dare più azioni possibili senza conseguenze.

La maggior parte delle persone non desidera essere libera, perchè gia lo è.

La maggior parte delle persone desidera il potere per imporre la propria libertà su quella altrui, senza subirne le conseguenze.

È un desiderio umano e comprensibile, ma che nulla ha a che vedere con il concetto di Libertà.

 Liberi lo si è sempre.

Sono d' accordo con ciò che hai detto. 

Quello che volevo esprimere io era un altro concetto e forse l'ho espresso male con un esempio non del tutto azzeccato. 

Volevo dire che se oggi quasi la maggioranza dei maschi, almeno nel paese Italia, sono ridotti a degli schiavi e stanno a pezzi, come possiamo pensare che le donne siano centrate con il loro sentire e che abbiano sopratutto il coraggio e la forza di agire contro corrente ascoltando la pancia e non la testa? 

Certo che ognuno è libero di fare ciò che gli pare. 

Certo che ognuno è responsabile delle proprie azioni. 

Ma se una donna compie azioni che sono dannose sia per lei che per gli altri non mi sento di additarla e farle ricadere la colpa tutta su di lei. 

Certo che è stupida. E' stupidissima perchè sta ascoltando un padrone che è più stupido di lei.

Quanti maschi ci sono in giro che parlano e pensano cose assurde al limite del ridicolo?

Con quanti maschi la fuori riesci a parlare liberamente di esperienze reali che sono anche condivise senza essere additato come pazzo, puttaniere, maniaco sessuale, perverso e altre belle cose? 

Io con due/tre persone. E sono tutti utenti di questo forum. 

Tutti gli altri li vedo come pecore. Pecore che stanno in un recinto, da loro approvato, che danneggia sia loro che le donne che frequentano. Ma ci stanno dentro e non hanno le palle di uscirci. E questi maschi sono tanti...troppi. 

E stanno recando danno alle nostre donne. Con tutte le loro cazzate divulgate dallo stato, dalla chiesa e dalla de Filippi. 

Noi cosa stiamo facendo per difenderle? 

Siamo pochi, senza soldi, senza armi e per di più ci troviamo spesso a distanze poco confortevoli per fare gruppo.

L' unione fa la forza. 

Non si vince una guerra da soli. 

 

E quella ragazza che ti ha lasciato facendoti del male a te e a lei stessa....

E' stata un' azione stupida. 

Ma non mi sento di responsabilizzarla di una sua scelta al 100%. Perchè se lei oggi si trova nella condizione scomodissima di trovarsi a scegliere se andare con un maschio connesso che la fa star bene e uno scemo bamboccio che perde la dignità giurando e promettendo cose che non può mai sostenere.....

La colpa  è anche nostra. 

Lei quante volte in 2.8 milioni di anni si è trovata in quelle condizioni? 

Perchè oggi si trova a fare scelte simili? E' colpa sua se si pone certe domande? E' colpa sua se esistono certe realtà distorte? E' colpa sua se ci sono maschi che accettano di  sposarsi?

 

E' a questo che mi riferivo  rispetto al concetto di libertà. 

Le vedrei libere se certe cose non gli passassero nemmeno per l' anticamera del cervello. 

Libere dal non dover scegliere. 

Libere di seguire il loro istinto. 

 

 

 

 

 

Modificato da vegeta
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9 ore fa, beyondzen89 ha scritto:

La poligamia manifesta sarebbe un serio problema per i governi, così come sono strutturati oggi. Non a caso hollywood propina continuamente la figura del poligamo seriale che alla fine del film si pente , e sceglie la Vera via, ossia quello di sposarsi con una sola ed neanche troppo bella esteticamente ma con la 'testa sulle spalle'.

La monogomia culturalmente imposta è funzionale ad un tipo di società dove l'individuo maschio deve solo pensare a produrre e a mantenere la famiglia , con l'unica magra consolazione di poter contare almeno su un utero, liberando spazio cognitivo e di risorse che la poligamia aperta e dichiarata richiederebbe ogni minuto ed ogni giorno.

Questo almeno sulla carta, perchè i sistemi giuridici odierni e l'ideologia di massa non offrono più alcun tipo di garanzia al maschio monogamo, che può solo incassare in silenzio non appena la sua voglia di altri uteri esce allo scoperto (vedi il bel film Gli equilibristi in tal senso).

Quindi a livello individuale maschile, l'assenza di poligamia genera enormi danni a livello neuro-endocrino, a livello sociale invece. sarebbe la sua presenza a causare una minaccia allo status quo.

Perchè tutto questo pippotto ? Non lo so, è perchè è domenica ed odio la domenica.

D'accordo su tutta la linea, ottima analisi.

Nel mio esempio mi riferivo ovviamente a danni tra gli individui.

Nel discorso su larga scala allora si che la poligamia può creare enormi problemi a questa società del cazzo, basta vedere quale forza sviluppano le poche persone che iniziano a ragionare con la propria testa e in linea con le proprie sensazioni, e pensare a cosa succederebbe se fossero centinaia.. migliaia..

Modificato da Outsider
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Crescendo63
13 hours ago, lipstickjungle said:

Leggo con Interesse le vostre risposte ma non è oro colato, è solo parte di quella  della realtà che voi vivete ma che non potrà mai essere generalizzabile e adattabile per ogni individuo presente sulla faccia della terra.

Oh, ogni tanto si legge un po' di sano relativismo.

Hallelujah! 😄

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lipstickjungle
6 ore fa, Crescendo63 ha scritto:

Oh, ogni tanto si legge un po' di sano relativismo.

Hallelujah! 😄

È importante ricordarlo altrimenti si cade nell' " ipse dixit" .

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10 ore fa, Outsider ha scritto:

D'accordo su tutta la linea, ottima analisi.

Nel mio esempio mi riferivo ovviamente a danni tra gli individui.

Nel discorso su larga scala allora si che la poligamia può creare enormi problemi a questa società del cazzo, basta vedere quale forza sviluppano le poche persone che iniziano a ragionare con la propria testa e in linea con le proprie sensazioni, e pensare a cosa succederebbe se fossero centinaia.. migliaia..

O nove 

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2 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

O nove 

Il Dream Team!

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Giraluna
11 ore fa, vegeta ha scritto:

La colpa è anche nostra. 

Compreso che la responsabilità è anche vostra, le circostanze sono quasi immutabili quando alle loro (delle donne) rispondono con la negazione, giustificandosi con i discorsi che hai descritto. Pure Aivia lo conferma: è responsabilità di un calo del testosterone. Fino a qui, chi più e chi meno in questo forum, è d accordo

Poi? Quando lei si adagia sulle vostre responsabilità e continua a battere i piedi, a fare l insolente e la finta dura decade ogni forma di comprensione di questo fenomeno. Rimane controproducente sostenere gli stessi discorsi dato che sono già stati fatti, senza fatti. Lei continua a fare la capricciosa/so tutto io/mi metto a bocce di fuori e vi piscio latte in testa, alla faccia di voi uomini che non capite nulla. 

Bisogna andarci cauti con tutto ciò dinanzi ad una donna. E ricordarsi che riconoscere metà responsabilità può sempre essere utilizzato dapprima come cuscino anti cellulite ed un giorno come arma per azzopparvi. Serve guardarle e vederle bene per capire fin dove è funzionale spingerle oppure quando non rimane che lasciarle. 

Ps: secondo me, tu e Dream siete fratelli separati alla nascita, che si sono ritrovati grazie al percorso che condividete. Non per i post, ma proprio perché si percepisce il flusso flussuoso che vi unisce. Belli. 

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19 ore fa, vegeta ha scritto:

Ma non mi sento di responsabilizzarla di una sua scelta al 100%. Perchè se lei oggi si trova nella condizione scomodissima di trovarsi a scegliere se andare con un maschio connesso che la fa star bene e uno scemo bamboccio che perde la dignità giurando e promettendo cose che non può mai sostenere.....

La colpa  è anche nostra. 

Sai, una volta le salvavo, una volta porgevo una mano, una volta ero li ancora e ancora ad accarezzarle e coccolarle, dopo numerosi orgasmi. Vegeta, ero li, e nessuno avrebbe fatto indietreggiare questo folle che le vedeva vittime di questa follia, avrei dato una mano, un braccio, mi sarei immolato per sentirle finalmente connesse alle loro dolci pance, finalmente piene di quella libertà che tu intendi.

Una volta lo facevo con tutte, con tutte coloro che riuscivo a sfiorare e loro a sfiorare me. Lo consideravo un petalo di rosa in più in questo abisso. Un petalo rosso cremisi, di bellezza, in queste urla belanti, in questa follia.

Puntavo il dito verso quella massa di uomini talmente cani da dover inventarsi falsità per cibarsi delle loro carni e farle perdere, farle stare male e costringerle in quella lotta eterna tra pancia e testa. Puntavo il dito verso la società che continuava ad urlare loro che oramai era così e che avrebbero dovuto distruggere loro stesse e gli uomini che amavano, perchè l'appoggio di un clan era utopia e la società le voleva così.

Poi vidi altri uomini, vidi lei...

Erano quelle sere in cui avevo dato tutto per stare dietro a quella bimba che tu non ti senti di responsabilizzare, ma che continuava a non capire, preferendo il male suo, dell'uomo che aveva accanto e mio, piuttosto che di seguirmi e seguire la sua pancia..

E vidi lei, di una bellezza acerba e vera che non saprei descrivere. La incontrai che non aveva nulla tra le mani, se non le ferite lasciate dal lavoro da cui era in pausa, quella notte. Mi sorrise, nascosta dal timore d'avere ancora addosso l'odore delle cucine del ristorante dove lavorava. Io sorrisi a lei e successe che la scoprii. Aspettai finisse il suo turno e mi raccontò di tutte le sue rinunce, di tutti i suoi "no", di tutte le perdite che aveva avuto, per seguire quello che sentiva. Non le dava il nome che le davo io, ma mi stava raccontando di quella bellezza. Una rosa, cresciuta nell'asfalto ma che non arretrava di un centimentro, nonostante la calpestassero, nonostante le imponessero di barattere il suo sentire per essere accettata, non arretrava e coltivava quella bellezza, che era, che è.

Con lei tra le braccia, dopo averle baciato le ferite, e fatto l'amore con le sue cicatrici, pensai al tempo usato per far ragionare quella ragazza che tu non vuoi responsabilizzare e quanto invece avrei potuto usarlo per aiutare lei... Mentre mi perdevo nei suoi occhi verdi che avevano perso tutto per seguire la sua pancia in un mondo di cani e pecore belanti. Aveva perso tutto per l'amore che aveva verso sè stessa e la verità delle cose... e io perdevo tempo a far ragionare tutte, non solo quelle come lei.

Con il tempo pensai poi anche ad ogni uomo, pensai a tutti coloro che avevano sputato sangue per seguire sè stessi e rassomigliare sempre di più a quello che erano, anche in mezzo a questa giostra votata al massacro, anche in mezzo a questo belare.

Pensai alle mani tese a tutti quegli uomini che poi si crogiolavano nella falsità, e a tutto quello che avrei invece potuto utilizzare per ridare libertà ai Lupi.

Capii allora che non era colpa degli uomini, non era colpa delle donne, era colpa di tutti e di nessuno.

Che non potevo salvare tutti e che solo alcuni ed alcune meritavano di essere salvati.

Erano quelli ed erano quelle a cui avevo mostrato e fatto vedere che c'era una via d'uscita e che avevano avuto la forza ma soprattutto il coraggio di divenire quella bellezza che eravamo, prima di tutto questo.

Quindi no, basta...

Basta dare le colpe agli uomini e a deresponsabilizzare ogni donna, basta.

A tutti noi stanno facendo mangiare merda e facendo bere veleno, ad ogni donna e ad ogni uomo. Alcuni hanno la forza di dire "no!" Da soli e prendersi le conseguenze di essere liberi, con tutte le conseguenze annesse. Altri ed altre hanno bisogno che gli sia mostrata la via, per poterti seguire...

Ma ai restanti, alle restanti, una volta che la via gliel'hai mostrata, se continuano a sputare sentenze, a bere veleno e a sorridere dandoti dello stupido, se continuano a cercare una vittoria per loro e una perdita per gli altri, o peggio ancora se continuano a voler far perdere tutti, basta.

Basta, la colpa diviene loro, e io non ho più tempo, non ho più tempo.

Che sull'autostrada ci sono dei Lupi che continuano a ringhiare, nonostante li vogliano ammaestrare e far abbaiare a comando, tirandogli pietre e dicendogli che sono sbagliati.

Che alla prossima stazione c'è una dolcissima creatura, bionda, d'una bellezza acerba e le mani bruciate dalle cucine in cui è stata segregata dal latrare delle pecore. Una rosa che ha perso tutto per dire "no!" A chi la vuole in catene...

Ed io quel tempo lo devo a loro, lo devo e lo voglio dare a Lei...

A quei Lupi... a quella Rosa...

Schiacciati da questo Mondo che ci vuole cani e pecore...

A loro, a Lei.

Gli altri, le altre, hanno scelto, e io non ho più tempo per loro.

Non è più colpa del Mondo se sono così, perchè loro hanno scelto, anche davanti all'evidenza, ad una mano tesa.

Non è più colpa di nessuno, la colpa è solo la loro.

 

 

Modificato da Human
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9 ore fa, Giraluna ha scritto:

Compreso che la responsabilità è anche vostra, le circostanze sono quasi immutabili quando alle loro (delle donne) rispondono con la negazione, giustificandosi con i discorsi che hai descritto. Pure Aivia lo conferma: è responsabilità di un calo del testosterone. Fino a qui, chi più e chi meno in questo forum, è d accordo

Poi? Quando lei si adagia sulle vostre responsabilità e continua a battere i piedi, a fare l insolente e la finta dura decade ogni forma di comprensione di questo fenomeno. Rimane controproducente sostenere gli stessi discorsi dato che sono già stati fatti, senza fatti. Lei continua a fare la capricciosa/so tutto io/mi metto a bocce di fuori e vi piscio latte in testa, alla faccia di voi uomini che non capite nulla. 

Bisogna andarci cauti con tutto ciò dinanzi ad una donna. E ricordarsi che riconoscere metà responsabilità può sempre essere utilizzato dapprima come cuscino anti cellulite ed un giorno come arma per azzopparvi. Serve guardarle e vederle bene per capire fin dove è funzionale spingerle oppure quando non rimane che lasciarle. 

Ps: secondo me, tu e Dream siete fratelli separati alla nascita, che si sono ritrovati grazie al percorso che condividete. Non per i post, ma proprio perché si percepisce il flusso flussuoso che vi unisce. Belli. 

Ah, quindi tu sei a favore della violenza sulle donne. 

--------------------

Riguardo a colpe e non colpe... 

Siamo passati da subumani che credevano che non si debba toccare una mestruata perché impura, attraverso subumani che credevano che l'orgasmo clitorideo sia immatura invidia del pene, a subumani che dicevano che non esiste l'orgasmo vaginale. 

Adesso siamo in una fase di subumani che credono che un uomo sia una figa. 

Per me con queste persone non ci sono ragioni, c'è il carcere. 

Anche se preferisco i forni. 

Tuttavia... 

Non posso credere che l'ostinazione con cui le donne rovinano la vita ai maschi e a loro stesse sia consapevole uso dell'ignoranza a fini vendicativi, ho molti elementi e ricordi per crederlo, ma dentro di me c'è una resistenza fortissima ad accettarlo. 

Decido allora che va bene il carcere, perché mi convinco, contro varie evidenze e confessioni, che non sappiano ciò che fanno.

Niente forni, e in carcere i subumani e le principesse di sto cazzo sperimentano, per via della regressione dovuta alle condizioni umilianti in cui li tengo, la sensazione di non avere più la loro personalità adulta e formata bella storta, ma di guardare al mondo con gli occhi di quando erano bambini e guardavano le microespressioni degli adulti per capire come essere protetti e non sgridati. 

Mentre, adesso, sono tornati bambini e hanno messo via il giudizio e il pregiudizio con cui avevano inquinato tutto il mondo che entrava dai loro occhi ed usciva dalla loro bocca... 

Giochiamo alla competizione tra i sessi. 

È una gara di bellezza che consiste nell'essere gentili a casaccio, e vince chi è più gentile. 

Giocando, ma davvero, non leggendo questo post, questi subumani e principesse di stocazzo scoprono presto che quando provano ad essere gentili danno sui nervi al partner nel gioco. 

Perché danno la gentilezza che vorrebbero ricevere loro. 

Che al partner dà sui nervi. 

Allora siccome chi non vince in gentilezza viene usato per esperimenti di deprivazione sensoriale (chissà imparino ad apprezzare i sensi più che la falegnamica ricerca di senso), presto chiedono come fare per competere. 

Ed è semplice: 

Le femminucce devono chiedere in modo chiaro e diretto cosa vorrebbero.

I maschietti lo fanno per gentilezza. 

E allora le femminuccie, gareggiando in gentilezza, danno loro importanza e si stupiscono di quanto re della foresta ed eroe sia il maschio, complimentandosi e premiandolo con la loro felicità. 

I maschietti invece si spremono un po' le meningi per osservare incuriositi cosa, di queste femminucce, meriti un complimento.

"coi capelli così mi ricordi la Jolie quando era ancora figa" può essere sufficiente. 

Ma chi non vuole la deprivazione sensoriale so che saprà ingegnarsi a trovare di meglio. 

Quello che successe in quella prigione... Fu che i convitti a fine cattura non volevano più tornare a casa. 

Il cattivo carceriere allora pompò negli altoparlanti della prigione una canzone. 

A furia di ascoltarla - volenti o, mi piace pensare, nolenti - queste puttane e questi figli di puttana iniziarono ad uscire da quel buco. 

La canzone faceva più o meno così... 

 

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lipstickjungle

Vorrei ... vorrei....

Sfiorare il mio punto debole ..

Sentirmi femmina .

Ogni tanto basterebbe giusto per ricaricarsi un po' 

Mio Dio, l'uomo che cerco io non esiste.

Modificato da lipstickjungle
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