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Non riesco ad innamorarmi


Monique

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Adesso, Orph ha scritto:

Quella 24 ma forse ne ha dichiarati meno

Maledetta memoria vorrei dimenticare qualcosa ogni tanto... starei meglio😉

Eh infatti mi ricordavo un 24 ma aveva mentito anche sulla città. Meglio sapere e ricordare piuttosto che no 😉

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Adesso, Edo ha scritto:

Meglio sapere e ricordare piuttosto che no 😉

Ma si scherzavo😉

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2 ore fa, alex5511 ha scritto:

Spesso condivido quello che scrivi, ma non in questo caso.

Che il desiderio sia istinto, non si può negare, ma che la conoscenza lo uccida, è una affermazione totalmente priva di evidenza, se non assurda, e mi sembra anche futile stare ad argomentare, perchè basta guardarsi intorno solo per un attimo, basta osservare tutte quelle donne che si innamorano perdutamente degli scrittori, degli attori per un ruolo che hanno interpretato in un film, tutte quelle donne che più stanno a contatto con un uomo che le attrae, più lo desiderano, e non riescono a toglierselo dalla testa, per non parlare delle donne che inspiegabilmente dopo mesi di conoscenza e contatto, di punto in bianco, si innamorano di qualcuno che fino ad allora non aveva smosso nulla.

La conoscenza può uccidere come sopperire alla mancanza di attrazione.

Seppur difatti la conoscenza sia un fattore che più si indirizza verso l'amore che verso l'attrazione, esistono sistemi in cui essa può generare attrazione.

Nella maggioranza dei casi però, la conoscenza, intesa come un vissuto volto a spezzare il mistero che aleggia tra due individui, conoscendo ogni frangente l'uno dell'altra, uccide l'attrazione. 

Questo è difatti ciò che uccide la maggioranza delle coppie che deturpano ogni alone di mistero tra di loro, colmano ogni distanza e illuminano ogni ombra, e infine si spengono.

Si spengono perchè siamo atavicamente spaventati e attratti da ciò che non conosciamo, come lo siamo verso ciò che ci sfugge o non possiamo controllare.

Detto questo...

Io non scrivo mai per assolutismi. La realtà è il fattore di quello che è: la sua oggettività, e di ciò che il soggetto filtra con la sua soggettività.

In questo caso ho scritto a Monique, e la soggettività di Monique predispone un'incapacità di bagnarsi se sa cosa ha davanti, se ne viene a conoscenza o ne comprende le fattezze.

Ciò di cui lei ha bisogno è un attrazione atavica che non predisponga un attrazione mentale o provinding verso un individuo, quanto più un'attrazione primordiale verso un individuo che sia scevro da qualsiasi ritualistica morale e sociale.

Quindi, la conoscenza, in questo arco temporale, uccide l'attrazione di Monique.

Se ad una come lei dovessi procurare un orgasmo e liberarla dal fardello di non provare desiderio, non dovrei portarla a prendere un caffè, non dovrei parlarle, dirle chi sono, neanche il mio vero nome all'anagrafe.

Basterebbe il mio nick, perchè oramai lo sa, poi uno scambio di sguardi, nessuna parola, poi i morsi sulle labbra e lei piegata, mentre la tengo con un morso sul collo e le mani nelle sue, predandola.

Dopo magari saprebbe il mio nome e ci andremmo a prendere un caffè, e saprebbe magari anche chi sono.

Ma dopo.

Farlo prima si rivelerebbe un suicidio per la sua felicità sessuale, e il suo desiderio.

 

 

 

Modificato da Human
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Monique
5 ore fa, Attato ha scritto:

SE non vuoi nulla il problema non sussiste

Ci sono milioni di donne che si autosoddisfano o con l’assistenza di qualche giocatolo oppure tante altre che entrano in menopausa precoce non abituate essere attive (non alla tua età ma poco cambia ) che le fa schifo avere sesso con un uomo pur sentendone il bisogno.

l'intervento di @Riplepotrebbe essere da prendere anche in considerazione seria

alla fine credo abbiamo toccato un po’ tutte le possibile (con)cause

Frena, mi sono probabilmente espressa male lasciando fraintendere le mie parole 

Intendevo rispondere a Riple che il motivo per cui io non mi focalizzi su nessuno dei miei conoscenti (cosa che a parer suo mi allontana dall'"obiettivo" che mi sono proposta) è che non traggo nulla da nessuno di loro, che sia desiderio o semplice interesse

Questo non vuol dire che debba autosoddisfarmi da sola per sempre, cosa che ritengo impossibile

E permettimi di dire che la frase         "che le fa schifo avere sesso con un uomo pur sentendone il bisogno." non ci azzecca affatto con la mia persona, non ho mai sostenuto né di provare schifo per il sesso, né di averne bisogno

Ripeto, il mio non è un bisogno fisiologico, non ho l'esigenza di fare sesso

ne ho il desiderio (è la curiosità) che deriva in primis dal voler trovare una persona che mi faccia provare ciò che non ho mai provato, a livello fisico e mentale

 

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1 ora fa, Monique ha scritto:

che mi faccia provare ciò che non ho mai provato, a livello fisico e mentale

 

Forse stai cercando di riconoscere in qualcuno una sensazione un qualcosa che non hai provato quindi ( forse ) non sai che sapore ha, quindi trai le tue conclusioni 

come se cercassi un gatto nero in una stanza buia in una notte senza luna 

se non senti il bisogno fisico nemmeno non accadrà mai senza una decisione conscia 

non arrivano dallo spirito santo 

Modificato da Attato
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1 ora fa, Monique ha scritto:

Ripeto, il mio non è un bisogno fisiologico, non ho l'esigenza di fare sesso

Se non senti nessun bisogno fisiologico allora non ne hai bisogno. Punto.

c’e un problema fisico 

e senza libido, creeresti un trauma a qualche malcapitato 

Per la verità la libido dipende anche con chi sei. Può aumentare molto con alcuni, ma solo dopo averlo fatto. Se non c’è un minimo in partenza credo sia dura.

puoi cercare dei modi naturali aumentarla.

Modificato da Attato
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Riple
4 ore fa, Monique ha scritto:

Intendevo rispondere a Riple che il motivo per cui io non mi focalizzi su nessuno dei miei conoscenti (cosa che a parer suo mi allontana dall'"obiettivo" che mi sono proposta) è che non traggo nulla da nessuno di loro, che sia desiderio o semplice interesse

Se potessi avere tutte le auto che mi piacciono, dico tutte, alla fine non sarei così soddisfatto. Non proverei i crampi allo stomaco nel vederne una e il piacere estatico quando riesco a possederla e guidarla.

Il desiderio nasce anche dal limite, dal non riuscire ad ottenere. Ecco perché penso che l'eccesso di scelta sia un problema.

Appena conoscerai qualcuno di interessante che ti cagherà meno degli altri o meglio zero, inizierai a desiderare.

Resta comunque il problema della libido bassa.

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8 minuti fa, Riple ha scritto:

Il desiderio nasce anche dal limite, dal non riuscire ad ottenere. Ecco perché penso che l'eccesso di scelta sia un problema.

Concordo pienamente. Ne sono convinto, ma mi posso sbagliare, che spesso una esce giusto per semplice curiosità conseguenza diretta delle troppe opzioni sulla carta

Spesso è anche imaginaria come sensazione quella di avere eccesso di scelta

ovvio che trovi sempre uno vuole uscire con lei

il numero degli uomini è illimitato figuriamoci i loro spermatozoi 

il numero di quelli che possono avere una buona intesa e vivere dei bei

momenti è ben più limitato e bisogna sapere sceglierli. Si dice, in giro che l’intuito medio non è granché, anche per le più esperte

 

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senza nome
5 ore fa, Human ha scritto:

La conoscenza può uccidere come sopperire alla mancanza di attrazione.

Seppur difatti la conoscenza sia un fattore che più si indirizza verso l'amore che verso l'attrazione, esistono sistemi in cui essa può generare attrazione.

Nella maggioranza dei casi però, la conoscenza, intesa come un vissuto volto a spezzare il mistero che aleggia tra due individui, conoscendo ogni frangente l'uno dell'altra, uccide l'attrazione. 

Questo è difatti ciò che uccide la maggioranza delle coppie che deturpano ogni alone di mistero tra di loro, colmano ogni distanza e illuminano ogni ombra, e infine si spengono.

Si spengono perchè siamo atavicamente spaventati e attratti da ciò che non conosciamo, come lo siamo verso ciò che ci sfugge o non possiamo controllare.

Detto questo...

Io non scrivo mai per assolutismi. La realtà è il fattore di quello che è: la sua oggettività, e di ciò che il soggetto filtra con la sua soggettività.

In questo caso ho scritto a Monique, e la soggettività di Monique predispone un'incapacità di bagnarsi se sa cosa ha davanti, se ne viene a conoscenza o ne comprende le fattezze.

Ciò di cui lei ha bisogno è un attrazione atavica che non predisponga un attrazione mentale o provinding verso un individuo, quanto più un'attrazione primordiale verso un individuo che sia scevro da qualsiasi ritualistica morale e sociale.

Quindi, la conoscenza, in questo arco temporale, uccide l'attrazione di Monique.

Se ad una come lei dovessi procurare un orgasmo e liberarla dal fardello di non provare desiderio, non dovrei portarla a prendere un caffè, non dovrei parlarle, dirle chi sono, neanche il mio vero nome all'anagrafe.

Basterebbe il mio nick, perchè oramai lo sa, poi uno scambio di sguardi, nessuna parola, poi i morsi sulle labbra e lei piegata, mentre la tengo con un morso sul collo e le mani nelle sue, predandola.

Dopo magari saprebbe il mio nome e ci andremmo a prendere un caffè, e saprebbe magari anche chi sono.

Ma dopo.

Farlo prima si rivelerebbe un suicidio per la sua felicità sessuale, e il suo desiderio.

 

 

 

Sono d'accordo sull'iter, ma non sulle ragioni:credo che tu stia sbagliando desiderio con limiti, percezioni erronee, concezioni (campate in aria della persona).

Molto più facile farmi portare nella stanza buia da chi non conosco, perché non c'è rischio di farmi valutare diversamente, di perdere quello che si è venuto a creare, di innamorarmi, per l'appunto, di tenere legato desiderio, a volte considerato perverso e sporco, con l'amore (parlo in prima persona da un punto di vista di lei, non questa ragazza specifica, ma di lei in generale) rispetto ad uno con cui c'è stato qualcosa o per cui provo qualcosa o che mi piace anche.

Molte sentono che tramite l'espressione dell'erotico c'è rischio concreto di perdere la persona, perché spesso loro stesse non si accettano come esseri anche e soprattutto sessuali, "perversi"(parola che non esiste, ma è per capirci), che hanno bisogno di godere e di non essere inibite nel farlo, nel contrarre il viso, nel liberarsi a esclamazioni improvvise, pcoo femminili, a grida troppo alte a parole poco seducenti, allora devono scindere le persone con cui fare queste cose-meglio se uno sconosciuto con cui non devono più parlare, per non temere di intravedere nelle pupille di quell'uomo, quando lo hanno nuovamente davanti, il riflesso di quella lei che non accettano completamente-da quelle "d'amare".

Te, persona consociuta, per quando comprensivo e "perverso" ed empatico e non giudicante ci metterai sempre più, a volte nemmeno riuscirai, a vedere quel lato, al contrario di quello in feccia game o dello sconosciuto, che lo avrà subito. Perché sono solo quello, non valgono altro, sono meri strumenti per esprimere un sé troppo inibito.

Quando non sei uno da perdere, è facile, ma non perché ti desiderano di più, anzi, probabilmente ti desiderano anche di meno, ma il rischio di perdersi e perderti e di perdere è troppo alto quando ti conoscono(e piaci loro).

 

 

 

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@senza nome quello che dici è giusto e rappresenta uno spettro reale nei rapporti con il genere femminile.

Qualsiasi uomo che abbia almeno frequentato una buona quantità di ragazze, difatti, presto o tardi, a seconda del grado di connessione e al suo spirito di osservazione, giunge ad un'inevitabile verità:

Piacere ad una donna è spesso collegato alle inibizioni di quest'ultima in ambito sessuale. Tanto più in lei si celerà interesse verso di noi e tanto più sarà legata alla morale (Morale ove il sesso non è un piacere da condividere e che la fa stare e ci fa stare bene, ma una mera forma di controllo e qualcosa che la dipinge come troia) tanto più lei sarà propensa ad essere inibita in ambito sessuale.

Ci sono difatti moltissimi casi in cui questo accade:

• Primi incontri in cui se le piaci tantissimo lei ritarderà in tutti i modi il sesso per non passare da troia e quindi garantirsi un tuo investimento, o lo farà per poterti controllare credendo che così facendo aumenterà il tuo interesse verso di lei. Tutte azioni che però funzioneranno sugli uomini che non hanno palle e fanno fuggire i restanti, ma tant'è.

• Situazioni in cui lei è presissima da te e quindi non si concede in situazioni che eccitano te e lei per paura di passare da troia e quindi far cessare il tuo investimento su di lei, secondo la sua logica. Logica che purtroppo è fomentata da comportamenti di moltissimi uomini là fuori, con i loro giudizi del cazzo.

• Situazioni limite in cui lei si innamora, che molti considerano una benedizione ma che in realtà per un uomo diventano una condanna perchè lei ti negherà situazioni sublimi in ambito sessuale, perchè a te ci tiene troppo e non può condividerti. Sesso paradisiaco che regalerà al primo che passa di cui non gli frega un cazzo ma che l'attizza, e con cui dichiarerà che con lui era solo sesso, e tu non sei contento che hai il sui amore? Certo, io sono sempre felice di mangiarmi la carta dei cioccolatini e a lasciare il cioccolatino ad altri. 

• Situazioni limite ma sperimentabili: Qualcuno che è stato in monogamia e poi si sia lasciato, finendo poi per riscopare con la ex senza legami, ha mai notato di come lei diventi una cagna in calore (e chiunque ci veda un insulto in questo termine ma non un complimento ha la mia compassione) tra le sue mani, rispetto a quando stavano assieme? Esatto, stesso motivo.

Etc... etc...

È ovvio che questo accade, senza nome, ed è davanti agli occhi di tutti coloro che abbiano un minimo di spirito di osservazione e di esperienza con quelle dolci creature, ma questo non significa che sia il caso di Monique.

Monique difatti non presenta una voglia sessuale istintiva e di pancia, repressa razionalmente al fine di non passare da troia o al fine di controllare o far investire tipi che gli piacciono. Monique evidenzia una mancanza di attrazione sessuale a livello istintivo per i ragazzi che frequenta e se questo avviene a livello istitivo, quello di cui abbiamo scritto fino ad adesso non può esserne la causa.

Questo perchè l'inibizione sessuale derivata dalla paura di essere giudicata o dalla paura di perdere chi gli piace, non avviene mai a livello istintivo, ma avviene a livello razionale. Se così fosse Monique avrebbe dovuto dirci che voleva scoparsi i ragazzi che ha conosciuto, che li desiderava, ma che aveva paura di perderli, di essere giudicata etc... A quel punto sarebbe stato evidente il conflitto tra la sua parta reale e vera e la sua parte razionale, fomentata da false credenze.

Questo non è avvenuto: Monique non prova desiderio a livello di pancia, punto. Questo mi porta ad escludere le cause in quanto detto sino ad adesso e a ricondurle alla sua incapacità di provare desiderio, in questo momento, per situazioni socialmente e moralmente comuni e al suo bisogno di essere presa e sbranata senza troppe parole e nient'altro.

 

Modificato da Human
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