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Ale17
Inviato
Il 31/1/2019 alle 13:27 , Ruggero ha scritto:

Ho 34 anni, ad ottobre saranno 35. Sono ancora vergine. Non ho nemmeno mai baciato.

Una doverosa premessa : prima di raccontarvi la mia storia ci tengo a dire che non sono un disadattato sociale, ho un'ottima igiene personale, faccio sport, ho molti interessi che non riguardano videogiochi e carte di magik. Non leggo manga e non mi interessa il Giappone ( giusto per sfatare il mito dell'hikikomori ).

Sono stato da sempre timido e riservato, ho avuto pochi amici durante la mia vita ( pochi ma buoni ) e purtroppo neanche loro erano tutti questi fenomeni col gentil sesso. Durante le superiori questa cosa della verginità non mi pesava poi molto, pensavo che avrei avuto tutto il tempo del mondo. Dopo il diploma conobbi il mondo della seduzione con il libro " the game " ed iniziai a studiare questo campo, ero però troppo spaventato dall'approcciare ragazze ed aspettai fino al 2010 per iniziare a passare dalla teoria alla pratica. I primi approcci furono talmente disastrosi che fino al 2015 non osai più fare nulla dal vivo e mi rifugiai nel mondo dei siti di incontri. Negli ultimi due anni mi assale sempre di più un senso di angoscia, forse perchè tutti i miei coetanei sono sposati o con figli, mentre io devo dare ancora il primo bacio. Sono convinto che il mio problema non sia un problema di aspetto fisico, vedo gente messa molto peggio di me avere tranquillamente una vita sessuale. In più non mi interessa fare stragi di modelle, mi basterebbe una ragazza normale con cui avere esperienze.

La cosa che non sono mai riuscito a capire è l'estrema freddezza che hanno le donne nei miei confronti. Frequento un bar dove c'è un elevato ricambio di bariste, nessuna mi ha mai dato confidenza nonostante io cerchi di chiacchierare, essendo sempre educato e non tirando in ballo argomenti inopportuni. Invece con i panzoni sdentati e con l'alito di fogna ridono e scherzano tranquillamente. Una in particolare aveva qualche anno meno di me, eppure mi dava freddamente del lei, cosa che non faceva con altra gente. Un periodo pensavo fosse dovuto al mio aver sempre dimostrato molti più anni di quelli che ho, ma le vedo interagire in modo amichevole anche con anziani, mentre con me nulla.  Quando le donne mi trattano con freddezza, specie se mi danno del lei o mi chiamano " signore ", è come ricevere una coltellata nel cuore.

Anche i fidanzati di quelle che conosco di vista ( non sono mai riuscito ad entrare in confidenza con una donna ) non sono fotomodelli. Uno in particolare ha un alito talmente fetido che è difficoltoso persino interagire con lui. Eppure la sua ragazza lo bacia senza problemi. Altri non raggiungo il metro e 60, oppure hanno altri difetti evidenti, eppure sono fidanzati con ragazze normali. Non so cosa pensare, a livello di carattere non sono più timido e insicuro come ero alle superiori. Mi spaventa il futuro, la mia vita sociale si è ridotta di molto, i miei amici ormai stanno dietro ai loro figli che presto inizieranno ad andare a scuola. Io quando esco mi sento fuori luogo, ormai le comitive di ragazzi che vedo nei pub potrebbero essere tranquillamente miei figli.

Non sono mai andato da una prostituta perchè non voglio che la mia prima volta sia un rapporto squallido e frettoloso, consumato con una di cui di me non interessa nulla. Cosa potrei fare? Internet ho deciso di lasciarla perdere, dopo centinaia di approcci finiti nel nulla ho ottenuto solo qualche breve conversazione che finiva molto rapidamente...

Probabilmente sei troppo "bloccato"... Io non ho tantissima esperienza come molti qui dentro ma so benissimo che alle donne piacciono quelli che osano, se esci con una donna e vedi che la serata procede bene al momento dei saluti o quando vedi che è disposta baciala senza remore e vedi che non ti dirà di no, se succede passa a un' altra ... il più infatti dipende dal nostro cervello e dalla nostra mente che ci blocca 

Bedauern
Inviato

Ruggero, sono stato malato anche io di depressione, per anni. Se clicchi sul mio profilo, puoi trovare mie vecchie discussioni in merito, in cui palesavo il mio desiderio di porre fine a tutto con la morte. Se ti ritieni clinicamente depresso, e non riesci ad avere la volontà di fare alcunché, per prima cosa, devi rivolgerti ad uno specialista e porvi rimedio: la psicoterapia ed, eventualmente, i farmaci, ti faranno stare meglio, non senza una dose tua d'impegno. 

Non appena ti sarai rimesso, ritorna qui e fa' tesoro dei messaggi che ti sono stati scritti. Devi agire, poiché nessuno lo farà al tuo posto.

Non arrenderti: alzati, mettiti nelle condizioni per raggiungere ciò che vuoi.  

 

 

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Ale17
Inviato
1 ora fa, Crescendo63 ha scritto:

IMHO, il problema primario delle persone come @Ruggero (perché ne ho visti tanti, ed ormai li riconosco presto) è che dentro si sentono uno schifo (si odiano, si detestano, credono di non valere nulla, ecc.), per cui l'ultima cosa che vogliono è proprio guardarsi dentro e lavorare su ste stessi: perché vorrebbe dire aprire il proprio "vaso di Pandora" e far uscire tutto quel malessere che invece loro cercano di tenere ben tappato.

Per questo i consigli - per quanto validi - vengono rifiutati, i suggerimenti ignorati: perché tutto quel che serve li porta verso se stessi, e quello è proprio il posto dove non vogliono andare.

E più i consigli sono validi più costoro si incazzano, perché si sentono con le spalle al muro e che i loro alibi si sbriciolano. Per cui reagiscono rabbiosi.

 

Queste persone pongono i problemi in modo "esterno" ("Le donne non mi vogliono, non trovo lavoro, il mio ambiente è così e cosà..."), perché non vogliono andare al loro interno. Così dare la colpa all'esterno è la strategia per:

A) Dare la responsabilità al mondo e non a se stessi (così non devono mettersi in gioco)

B) Continuare a focalizzarsi sul "fuori" e stare lontani del "dentro"

Questa strategia è l'essenza del "fare la vittima" (mi piango addosso, dò la colpa agli altri, non cambio).

 

Ieri ho usato il termine "sfigatoni" per definire queste persone (per cui provo più pena che disprezzo), ma in realtà è più corretto definirli disadattati. Probabilmente hanno vissuto tali traumi che una parte significativa della loro personalità si è sviluppata in modo disfunzionale; rimangono come "bambini" capaci solo di pretendere, pestare i piedi e arrabbiarsi, ma non creare. "Disadattato" nel senso di "non adattato alla realtà", quindi incapace di relazionarsi con essa (o aspetti di essa).

Secondo me questo tipo di persona è quello che domina ambienti come il Forum dei Brutti, nonché molti casi di One-itis (mi attacco a qualcuno come ancora di salvezza [esterno], e continuo a starci attaccato anche nella rovina, per fuggire da me stesso; sono sempre concentrato sul "fuori da me").

Bella riflessione... e se ci fossero molti più disadatti di quanto pensiamo, sia tra uomini e donne? Cioè non come Ruggero, ma che abbiano un lavoro, una famiglia ma che sono totalmente infelici e non abbiano né voglia né il coraggio di cambiare vita o abitudini... leggendo la descrizione che hai fatto ci ho visto molti conoscenti che pur avendo un lavoro, una fidanzata/moglie sono di fondo molto infelici 

Crescendo63
Inviato
4 minutes ago, Ale17 said:

Bella riflessione... e se ci fossero molti più disadatti di quanto pensiamo, sia tra uomini e donne?

Ce ne sono sì, specialmente nei paesi sviluppati.

E' anche una conseguenza dell'abbondanza e delle politiche sociali "buoniste": quando devi sopravvivere non c'è tempo per deprimersi e piangersi addosso; o ti adatti, o perisci. Paradossalmente, più una società è ricca e più dà spazio a comportamenti disfunzionali e immaturi (ovviamente sto generalizzando a grana grossa).

 

Bisogna però distinguere tra il vero disadattato (che non riesce nemmeno a vedere, od ammettere, il proprio stato tragico interno), e la persona "normalmente nevrotica", che è "male adattata" ala realtà ma che riesce cmq ad affrontarla e in qualche modo se la cava.

In una società quasi tutti sono nevrotici in qualche modo (perché per vivere in società bisogna andare contro la propria natura), però ci sono molti livelli diversi.

 

Quote

Cioè non come Ruggero, ma che abbiano un lavoro, una famiglia ma che sono totalmente infelici e non abbiano né voglia né il coraggio di cambiare vita o abitudini

Chi ha una vita "normale" (come descrivi tu) ma è gravemente infelice, lo definirei più che altro "straniero a se stesso": è "adattato" alla realtà, ma lo fa tradendo gravemente la sua reale natura. E poiché vive una vita che non corrisponde a chi è lui/lei, ovviamente è infelice.

Sono però diversi dai disadattati: costui è uno che non sa costruire la vita che vorrebbe, mentre quegli altri hanno costruito la vita che credevano di volere, ma hanno poi scoperto che non gli andava bene (o non corrispondeva al loro vero Sé).

E' una cosa che accade spesso a chi segue le "ricette per la vita" altrui (gli altri che ti dicono come dovresti vivere: genitori, media, religioni, ecc.). Invece di seguire la propria "bussola interna", si fanno guidare dai venti.

 

Temo che queste persone siano molte, forse persino una maggioranza.

E' che cercare se stessi, sviluppare il proprio sé autentico, metterlo in pratica e creare la propria vita, richiede molto tempo e impegno. La maggior parte non ne ha voglia, o non sa nemmeno dove cominciare.

Io ci lavoro da quasi 40 anni... e mica ho finito :-)

  • Mi piace! 6
Inviato
21 minuti fa, Crescendo63 ha scritto:

Ce ne sono sì, specialmente nei paesi sviluppati.

E' anche una conseguenza dell'abbondanza e delle politiche sociali "buoniste": quando devi sopravvivere non c'è tempo per deprimersi e piangersi addosso; o ti adatti, o perisci. Paradossalmente, più una società è ricca e più dà spazio a comportamenti disfunzionali e immaturi (ovviamente sto generalizzando a grana grossa).

In questo sono d'accordo con te

Se uno ha spirito di sacrificio e sta ore nei campi o chino in fabbrica non ha molto tempo per rimuginare e deprimersi

Almeno io conosco molte persone così e sono tutte mediamente ok, quelli depressi e lamentosi sono chi studia o chi non fa un cazzo dalla mattina alla sera (o chi ha il QI troppo alto ma questa è sfiga e non ci puoi fare nulla)

  • Mi piace! 3
Ale17
Inviato
1 ora fa, Crescendo63 ha scritto:

Bisogna però distinguere tra il vero disadattato (che non riesce nemmeno a vedere, od ammettere, il proprio stato tragico interno), e la persona "normalmente nevrotica", che è "male adattata" ala realtà ma che riesce cmq ad affrontarla e in qualche modo se la cava.

È un po' la stessa storia di quando si aveva 15-16 anni e ci riferiva a una persona dicendo "a quello è uno sfigato", che per me è come il disadatto da te descritto 

 

1 ora fa, Crescendo63 ha scritto:

E' una cosa che accade spesso a chi segue le "ricette per la vita" altrui (gli altri che ti dicono come dovresti vivere: genitori, media, religioni, ecc.). Invece di seguire la propria "bussola interna", si fanno guidare dai venti.

Credo le ricette di vita altrui siano uno dei mali dell'uomo da sempre, perché arrivi a una certa età avendo costruito qualcosa e poi ti accorgi di non aver vissuto realmente... L'unica cosa che posso dire a @Ruggero è di fregarsene e uscire da guscio

Inviato
3 minuti fa, Ale17 ha scritto:

È un po' la stessa storia di quando si aveva 15-16 anni e ci riferiva a una persona dicendo "a quello è uno sfigato", che per me è come il disadatto da te descritto

A 16 anni forse, a 20/30 spesso anche chi dava dello sfigato agli altri lo è, se non di più.

Tornando a Ruggero, non so nemmeno se tornerà sul forum. Spero in ogni caso che qualcosa si sia smosso nel suo animo.  E che lui agisca prima che ritorni fermo.

spyro
Inviato

ho letto velocemente il messaggio iniziale e quello che hanno scritto gli altri utenti... in poche parole dovresti fare queste 2 cose in primis:

-andare da una prostituta a pagamento e toglierti questo blocco

-se hai problemi (non saprei, tipo eiaculazione veloce ecc.) andare da un andrologo

non hai molta altra scelta... insieme a questo, unendomi ai commenti degli altri:

-consiglio di leggere il topic sulla teoria dei 100 punti, e analizzare la tua vita, trovare quelle aree della tua zona in cui sei carente e cercare di sanarle

purtroppo (e fortunatamente) la seduzione è strettamente collegata alla psicologia dell'individuo, grazie a questo potrai avere successo sia con le donne ma anche nella vita

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