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"Chi sono io?La tua trombamica!"


Urban_Fender

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Stregatta

Questa cosa del disturbo ossessivo/narcisista mi interessa assai.

Spiegaci tutto, ti prego. 

Niente è mai abbastanza per cercare di comprendere gli altri e spesso purtroppo constato che il disagio psicologico è molto più diffuso di quanto pensiamo. 

Il narcisismo patologico poi è una vera e propria epidemia ed un grande mistero per me. Che possa essere unito ad un disturbo ossessivo mi turba ancora di più.

Mi metto comoda e aspetto il tuo post.

 

 

 

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Urban_Fender
59 minuti fa, Stregatta ha scritto:

Questa cosa del disturbo ossessivo/narcisista mi interessa assai.

Spiegaci tutto, ti prego. 

Niente è mai abbastanza per cercare di comprendere gli altri e spesso purtroppo constato che il disagio psicologico è molto più diffuso di quanto pensiamo. 

Il narcisismo patologico poi è una vera e propria epidemia ed un grande mistero per me. Che possa essere unito ad un disturbo ossessivo mi turba ancora di più.

Mi metto comoda e aspetto il tuo post.

 

 

 

Lo farò a breve, @Stregatta. E metterò a disposizione di tutti la mia esperienza/convivenza con questo disturbo. 

Sappi che proprio alcuni dei tuoi interventi sono stati dei passaggi fondamentali per questo lavoro.

Che richiede ancora un pò di tempo.

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Unbreakable
41 minuti fa, Urban_Fender ha scritto:

E metterò a disposizione di tutti la mia esperienza/convivenza con questo disturbo. 

Mi associo, dal punto di vista accademico è curioso sapere come filtri la realtà e cosa ti ha spinto a dilungare un post per quasi un mese.

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Urban_Fender

PREMESSA: POST LUNGHISSIMO

Dopo tanti giorni, finalmente descrivo i diversi scopi che ho voluto perseguire con questo lunghissimo thread:

-dimostrare la fittizia e illusoria condizione di vita a cui è soggetto un individuo nel momento in cui i disturbi della personalità si manifestano
-evidenziare le similitudini delle genesi del pensiero ossessivo in un soggetto DOC-Narcisista, quello alla base dell'innamoramento, e dell'insorgenza della One Itis
-evidenziare gli effetti dell'intima connessione del disturbo al senso di "responsabilità" eccessiva che il soggetto percepisce in base ad una azione o situazione
-portare alla luce il peso e l'incidenza di un'infanzia/adolescenza caratterizzata dalla negazione dei sentimenti  e delle emozioni, e le relative, successive, conseguenze sulle relazioni
-subire il peso degli eventuali (anche vostri) giudizi morali, dimostrarvi il duello quotidiano con i sensi di colpa, che sono la base ed il mantenimento delle alterazioni mentali, e rendervi chiaro il conflitto perenne di un Doc/Narcisista

Il miglior modo che avevo per parlarvi di tutto questo, per esperienza, vi dico, non era quello di aprire un topic di autocommiserazione in cui descrivere cosa accade nella testa di un soggetto come me per ricevere pacche confortanti sulle spalle.
Nemmeno elencare tutti i sintomi e i segni di un DOC-Narcisista, purtroppo banalmente classificati nei soliti esempi di chi si lava sempre le mani, chi controlla 10 volte il rubinetto del gas, chi va a verificare se l'automobile è chiusa,etc., etc., e ancora etc.

Siamo d'accordo che continuare a scrivere tutto ciò non avrebbe aggiunto nulla, né a me, né a voi, specialmente in un forum dove il leitmotiv è trattare lo spinoso tema delle relazioni (con gli altri)? 
E che generare una storia in cui la posta in gioco è alta (matrimonio-amicizia-cerchia di amici-sotterfugi-situazioni ambiguissime) sia servito a scatenare le più comuni reazioni di rabbia/risentimento/doveri morali e non?

 

A supporto, due motivi su tutti:

1) Se avessi parlato di una One Itis generica e di un tradimento in giovane età/giovane coppia/fidanzatini, mi sarebbero mancati quei giudizi forti, diretti, mirati al senso di responsabilità e di correttezza che mantengo quotidianamente nella mia relazione coniugale, ma che del DOC ne sono il tossico nutrimento, sono la subdola fiamma pilota.


2) Non ci sarebbe stata l'escalation narrativa che ha permesso al sottoscritto di mostrare tutta l'incoerenza ossessiva delle proprie parole, dei propri gesti, l'assurdità della propria percezione della realtà davanti a una situazione di confusionale stallo come paradossalmente si è configurata questa storia (in cui intrinsecamente ho chiesto un aiuto a qualcuno, esterno alle mie conoscenze...in cui ho esplicitamente dimostrato di barcamenarmi in malomodo nel cosa fare/non fare, esattamente come accade quando si è nel turbine emotivo-cognitivo del disturbo), che, sorpresa!, contiene tutti gli elementi tipici delle condizioni di One Itis e del vivere in Freeze, dell'innamoramento, e dello scarso Inner Game di un individuo.
 

Sfruttando l'innata passione per Antologia e Narrativa, nonostante sia stato difficilissimo dare un senso continuo alla cosa rispettando Fabula e Intreccio, ho deciso di traslare tutto ciò di cui sopra in una vicenda dal contenuto umano credibile, con relativi cali di tensione, prendendo per mesi, quasi anni, spunti preziosi dai tanti thread (One Itis,LTR,L'orrore...), tanti commenti, tante storie ricorrenti e incanalando il discorso verso il surreale, facendo ricorso allo schema di costruzione classico, interrompendolo esattamente nel momento in cui la discussione si stava dimostrando palesemente incongruente e al limite del reale (ma non impossibile, certo):

( @Stregatta, a te l'onore. ☺️)

Il 28/8/2019 alle 17:05 , Stregatta ha scritto:

E poi diciamocelo...questa cosa che la moglie è bella, brava e si mette giù da gara e invece lui guarda la tipa con il culo basso, le ciabatte e i capelli a cavolo
....ma Urban, scusa
....dai...
... dai...non è credibile
E se è vera è anche peggio.

...per cui, forzando lo schema tradizionale del racconto...:

situazione iniziale (stabilità=matrimonio di Urban_Fender) --> conflitto (l'altra) --> complicazione (difficoltà di gestione della situazione=amica storica/della comitiva) --> climax (momento della verità=confessare o perseverare?) --> dénouement (conclusione/risoluzione del conflitto=separazione o interruzione della Fb)

...ho interrotto la logica sequenziale della storia nel punto in cui c'è la presenza del disturbo, aggiungendo il loop infinito del pensiero ossessivo 👇

situazione iniziale (stabilità di pensiero) --> conflitto (pensiero intrusivo) --> complicazione (difficoltà di gestione+sensi di colpa) --> climax (momento della verità) --> dénouement (conclusione/risoluzione del conflitto) --> ricerca continua di tornare alla stabilità iniziale --> rinforzo del conflitto --> incremento della complicazione...

Ecco, questo è più o meno il circolo vizioso del pensiero ossessivo.
Che avete letto e riletto nei milioni di siti di stampo psicologico, che avete conosciuto tramite racconti, tramite il solito elenco di gestualità citate poche righe fa. Sottolineo che di norma, quando un pensiero ossessivo si attenua e perde potere, ne sopravviene sempre un altro. In sostanza, per il soggetto colpito dal DOC, è raro che non ce ne siano.

Bon. Good.
Ovviamente, mica finisce qui. Anzi, l'inizio è proprio questo.

Per rendere maggiormente evidente la surrealtà della storia, sarebbe opportuno ora che io mi autoquotassi e vi descrivessi esattamente il (doppio) senso corretto di ogni post, soprattutto quelli iniziali, dove mi sono sforzato di portare sullo stesso piano narrativo disturbo e condizioni di partenza, senza che nessuno inizialmente se ne accorgesse.

Lo faccio ri-descrivendo appunto il senso, e per alcuni di essi, citando degli estratti salienti, che se andrete mai a rileggerli nella prima pagina del thread, vi balzerà agli occhi come approccia al discorso un ossessivo/narcisista:


In verde  ciò che è REALE  in giallo gli ancoraggi utilizzati per mantenere volontariamente in piedi il dualismo della situazione:

Post #1

Parlo dell'esordio del disturbo (2014), della mia propensione alla One Itis, e inserisco subito la figura della FB, che diventerà l'elemento "senso di colpa", guida del thread.

Specifico i ruoli di partenza di entrambi, confermando l'esistenza di lei, che nel reale è una figura molto apprezzata dal sottoscritto, frequentata regolarmente (soprattutto dal momento in cui ho percepito l'esordio del disturbo), e che per antonomasia rappresenta tutto l'opposto di quello che in una donna apprezzerei. Per cui, in 20 anni, non c'è mai stata intenzione reciproca di alterare le condizioni sentimentali/sessuali o relazionali:

"Amica storica da quasi 20 anni (io 42,sposato e lei 36 single dal 2013 dopo 13 anni), mai avvicinati"
Brutta fissa eh,tanto da chiedere aiuto ad una specialista per capire la mia predisposizione al disturbo ossessivo, dalla quale con un lavoro mirato ne sono uscito vittorioso.

Nel post inserisco un po' di pepe parlando di come ci sia intesa sessuale a livelli estremi (23 giorni su 25 a letto...), per dare forza alle caratteristiche che si attribuiscono alle ragazze psycho nei thread a tema (spulciati dal primo all'ultimo):

Sesso di altissima qualità, giocoso,sfizioso,perverso, elevato in tutte le sfaccettature dei tempi (anche giornate intere,tipo 07:00-20...),sesso che finiva con docce insieme o a tavola.

Realmente, il viaggio della mia amica è stato un buon dosatore di tempistiche, consentendomi di introdurre anche quel senso di distanza che nei thread di One Itis si percepisce benissimo da chi si interroga su come si evolverà la situazione (incertezza degli esiti del DOC).

Ora lei è in Sudamerica per un viaggio di gruppo, e nonostante la distanza (anche tecnologica), scrive regolarmente,manda foto,filmati,scrive e descrive sensazioni, etc.
 

Descrivo la mia amica in un modo che servirà a parlare di due componenti emotive che nel DOC (e nella ferita narcisista) sono di rilevanza:

Lei non è una tipa nè romantica,né

Inserendo la sua professione, che come previsto sbilancerà a mio svantaggio il peso della storia (ma che nella realtà si sta rilevando la mia ancora di salvezza, sebbene non sia lei la mia terapeuta, per via del rapporto di amicizia):

(è psicologa)

E per alzare il livello dello squilibrio, carico la sua personalità con propensione all'essere amante di uomini sposati:

e negli ultimi anni è stata legata ad un uomo sposato più grande di me,del quale era presissima..

Post #2

Ribadisco la mia assoluta lontananza a livello di gusti, inserendo il senso di colpa (assioma del DOC: ripudio la bassa qualità del pensiero ossessivo e mi sento in colpa per averlo in testa):

Ma sono anche cosciente che è una tipologia di donna assai lontana da quelli che sono i miei (di entrambi) canoni di relazione e che disintegrare il mio matrimonio per una così, non sarebbe giusto

Al momento lei è realmente nella condizione di single e di donna impegnatissima nel suo lavoro (la stimo tantissimo per il mazzo che si fa), ed è proprio questa caratteristica che incide tantissimo nel racconto: il fatto di sbandare per una non impegnata, tanti amici maschi, che è libera sessualmente e sentimentalmente di andare con chi vuole, e che nelle relazioni clandestine genera il tremendo senso di panico, soprattutto negli  uomini sposati, che non possono esercitare alcuna forma di controllo (elemento di base del DOC).


Lei è molto libertina, è una che non ama farsi ingabbiare dai vincoli delle relazioni.
Ha molte amicizie (un'alta percentuale maschili ovviamente), molti interessi, orari assurdi per via del lavoro (workaholic) che la costringe a vivere la settimana in 2 città diverse (una dove sono io,l'altra a 150km) e la porta a stare fuori per tutta Italia nei weekend almeno 2-3 volte al mese.

Notare come confermo ciò che sopra ho spiegato in merito alla permanenza dei pensieri ossessivi; non appena uno si esaurisce, lasciando macerie (e sensi di colpa) come uno tsunami, ne subentra un altro. Quando ci si riprende un pochino, la condizione in cui si ritorna è quella della ricerca della stabilità perfetta:


Avere ribaltato la One Itis per lei (devastante) in questo modo, con un mese di sesso e coccole sfrenate, mi fa sentire onnipotente... ma è chiaro che devo fare i conti con la realtà, e dare ascolto alla ragione che mi riporta ai fatti, ovvero quelli di vivere un matrimonio ai limiti della perfezione, stabile, senza scossoni rilevanti in più di 10 anni.
Mia moglie chiaramente non meriterebbe questo trattamento, ma lei è stata un'onda travolgente, inspiegabile.

Post #3

Eh si, ecco la fase acuta del DOC.
Nonostante la voglia e la forza di uscire da un pensiero ossessivo, ritenuta una vittoria, ci si ricade. E sempre presenti sono il dualismo tra ritorno alla stabilità e senso di colpa...:

Non so se credo di farcela, e parto da cio' che ho evidenziato riguardo al tuo messaggio.
Per me essere arrivato al sesso pieno con lei e ribaltato la situazione (dopo aver ottenuto baci e petting 2 anni fa) è una vittoria interiore che non so descrivere.
Idee chiare si, nel senso che vorrei proseguire con lei questa avventura di sesso e qualche coccola (oh, l'affetto dopo quasi 20 anni di amicizia ci starà pure no!?), nonostante sia in chiave di divertimento puro.
Il mio matrimonio funziona (so, parlando di FB potrebbe sembrare il contrario, ma vabbè...) e per i motivi di cui sopra, non penso che pur facendo la mattata di lasciare mia moglie, io possa creare con la FB un rapporto stabile e soprattutto con i criteri che hanno reso il mio matrimonio sereno e tranquillo.
Ma lei, all'epoca è stata un'onda travolgente,inspiegabile.

Post #4

Senso di colpa nel vivere una confusione mentale, peso di una educazione rigida (sono intervenuto spesso nei thread che parlano di questo, e vedremo come ha influito sullo sviluppo del disturbo), amore "romantico", senso di responsabilità (progressione di vita, ricerca continua della perfezione), voglia di lucidità, richiesta di aiuto.

Avessi conosciuto prima il concetto di FB mi sarei risparmiato un pò di tritello mentale.😂

In primis perché (per errata convinzione, limiti mentali, educazione rigida) per me esisteva la relazione unicamente votata allo stare insieme e non solo sesso. Ovvero chi era amante, lo era perché davvero in gioco c'era "amore", e dunque sesso.
Io e lei ci stimiamo molto, siamo andati entrambi avanti nei rispettivi campi (lavoro, ma non solo) e negli anni abbiamo alzato anche il livello delle nostre attività collettive con viaggi d'arte/cibo/etc.
Sull'essere sposati...

...che dire, essendo al primo stadio di una trombamicizia fatta davvero di "tromba(te)" + "amicizia" penso che debba mantenere una lucidità estrema, da giocatore di poker mondiale.

Continuerò a chiedere consigli.😂🙌

 

 

 

E quindi, giù di continue manifestazioni di incertezza degli esiti, richieste di consigli (nel DOC sono frequenti per capire se qualcuno di vicino ci è passato e quindi confrontarsi con il concetto di mal comune mezzo gaudio), sensi di colpa, conflitti interni, rimuginare continuo, nel crescendo della storia:

"...percepisco questo viaggio come un distacco che potrebbe interrompere in modi brusco questo periodo idilliaco...secondo tutti voi,a maggio ragione chi sa bene le dinamiche di FB, quale profilo è consigliato per non ritornare estranei già dal giorno che atterra in italia...?

Così come è evidente che io sia portato a rimuginare sulle cose e sulle situazioni, creandomi spesso situazioni che non vivrebbero se non di fantasia.

Chiaramente quella libera è lei,quindi ammetto che in alcuni momenti sono preso dal sentirla per sapere che cosa fa,dove si trova, cosa sta visitando,e un pò lo vivo anche come una certa rassicurazione della quale forse dovrei imparare a farne meno, visto lo status di FB.

Psicologicamente è stata devastante per me, ma ora non è un'ossessione (NEGAZIONE)al pari di quanto non lo fosse fino 2-3 anni fa. Te lo garantisco.

Non mi giustifico coi colpi di fulmine (avuti un paio da sposato ma MAI andati a fine, nemmeno con un caffè)

Rispetto reciproco sì, sono io quello che non lo sta portando ora, e infatti non sto per niente bene, a maggior ragione che chiedo consigli in questa sezione accettandone di parlare con chi vive queste situazioni (o peggiori).

Sicuramente non è valido nemmeno il mio comportamento, però prima di far saltare un matrimonio e la serenità mentale del partner, preferisco scoppiare io e cercare risposte ovunque.

nei miei 15 anni di matrimonio non ho mai sentito la necessità di trombarmi nessun'altra oltre mia moglie.

Potremmo dire che ora non funziona...? Ma i 15 anni di matrimonio impeccabile non li posso nè cestinare e nè dimenticare. Devo rimettermi in carreggiata,assolutamente."

 

Nella prima parte del racconto è stata dunque la parte ossessiva a primeggiare (credo bene)rispetto a quella narcisista, legata agli aspetti affettivi/relazionali e alle ferite più profonde.

 

Ferita che comunque ha iniziato a rendersi evidente sin dai primi commenti di ammonimento e di ritorno alla correttezza delle cose, e di un sospetto calo di stabilità amorosa/emotiva del mio matrimonio, ai quali io ho risposto negando e rinforzandone piuttosto i contorni con quegli appellativi di sacralità e di idillio tipici delle descrizioni delle relazioni da parte di chi vive il disturbo.


Alcuni tra questi:

Il 10/8/2019 alle 21:46 , Edo ha scritto:

La mia opinione, innanzitutto, è che non vedo molto bene chi tradisce e chi fa le cose da nascosto dal partner ufficiale. 

Capisco che ci sia bisogno di varietà, che anni con la stessa donna siano una palla e ci sia voglia di cambiare ma credo anche che la donna che hai promesso di amare e soprattutto rispettare nella buona e nella cattiva sorte, non meriti ciò che le stai facendo.

Il 13/8/2019 alle 13:59 , Sagittair ha scritto:

Scusa ma quella che descrivi non è assolutamente una trombamicizia e soprattuto non ad armi pari .... davvero non vedo proprio nulla da poter gestire, quanto tutto ma proprio tutto da perdere. Prima di tutto se stessi. 

Più che una trombamica, lei mi sembra una mantide religiosa. Fossi in te mediterei a fondo su questa cosa. E purtroppo i fatti parlano chiaro:

- E' lei che ti ha sedotto, amica libertina a cui piaci da sempre, che una sera ... ti si getta addosso. Ti bacia e... ti inietta il suo veleno ben sapendo che da quel momento nulla sarebbe più stato come prima. Tu resisti, vai in one-itis, cerchi aiuto per poter debellare il veleno, ma mentre resistevi fisicamente, perivi psicologicamente. Il tarlo oramai è instillato nel tuo cervello che cerca ogni possibile scusa per dare il via libera a quella che è diventata un ossessione. 

- Il tuo matrimonio non è più sano e da un bel pezzo. Per quanto ti ostini a professare il contrario e giustificarti del fatto che i colpi di fulmine nella vita accadono io ti dico, si certo... i colpi di fulmine accadono ... a coloro che ne sono predisposti. Tu oramai sei l'amico, il convivente di tua moglie, sicuramente non più il suo uomo. Tanto che lei stessa ha cercato altrove per prima per soddisfare i bisogni che tu non riuscivi più a soddisfare. Hai ampiamente sottovalutato l'accaduto anzi ne hai fatto un alibi per poter allegramente rendere pan per focaccia. E tutte le belle parole come il rispetto reciproco, il tatto di non volersi ferire a vicenda, l'amarsi a dispetto degli scossoni della vita a nulla valgono nel momento in cui non vi sono le fondamenta stesse a tremare....   

Oggettivamente non vi è proprio alcuna chiarezza sia in questo rapporto con la tua "trombamica"  e nemmeno in quello con tua moglie, ed i presupposti per andare a sbattere ci sono davvero tutti. Fondamentalmente non sei chiaro con te stesso e non ti stai comportando da uomo. 

Il 13/8/2019 alle 16:25 , senza nome ha scritto:

 

Comunque molto prima del rapporto con lei o con tua moglie, dovresti chiederti quale è il tuo rapporto con te stesso e con la tua vita, se ancora vai a scrivere a 40 anni e passa cosa farebbe un vero uomo (e su quale morale dovresti seguire).

 

Il 13/8/2019 alle 16:49 , Edo ha scritto:

 

Intanto non sai se lei ti avrebbe apprezzato se ti fossi aperto con lei sui tuoi sentimenti ma dai per scontato che non ti avrebbe capito.
O hai paura che lei ti molli? Hai quindi paura delle tue azioni? Non mi sembra un comportamento da vero uomo.

Tipo quando un bambino pensa di averla fatta franca e fa cose che sua madre non gli permette?

(Queste parole di Edo, saranno fondamentali per riportare il discorso alla ferita narcisista.)

Il 13/8/2019 alle 17:33 , Sagittair ha scritto:

Tua moglie ti confessa di aver provato interesse  per il peggio elemento non confacente (ma forse si?) al trend del suo stato di relazione: tossico, volgare, violento, maleducato, sposato con figlio  più piccolo di lei. e tu non ne rimani scioccato? 

E' un grido disperato, represso sull'altare del bon ton domestico, ma nasconde un esigenza latente palesemente non soddisfatta.  

E questa esigenza latente, si chiamano emozioni. Quelle vere, autentiche. Questo non significa stare insieme sul divano, farsi i viaggi le passeggiate in moto, etc.. tutte stronzate, questi sono solo i gesti della fede, ma se la fede non c'e più anche i gesti perdono di significato.

Stai rischiando davvero grosso, perchè ora sei qui a preoccuparti come gestire la "trombamica" al ritorno dalla sua vacanza a 8000 km di distanza, quando invece hai una bomba ad orologeria in casa di cui pensi di avere pieno controllo.... 

Mi spiace ma ora come ora tu e tua moglie non siete un noi ma siete un io ed un lei. Due figure unite sotto lo stesso tetto ma divise nell'anima. 

E' questo che in realtà a te più duole, l'averlo dovuto scoprire a tue spese mediante un ... ma si che sarà mai, mi tolgo lo sfizio di farmi una che è sempre stata il mio pallino. E poi tutto come prima. Tanto non sono in one-itis per la trombamica.... 

Concludendo ...  in realtà ora ti senti a disagio non per aver tradito la moglie, ma per aver tradito te stesso. 

Non sei chiaro e coerente con te stesso, ecco perché ora tutto ti sembra un gran casino. 

Ti focalizzi su dettagli e perdi di vista il quadro generale. 

Il 13/8/2019 alle 18:50 , Edo ha scritto:

È questo il punto: perché quando lei si è presa una sbandata ne avete parlato come giustamente fanno gli adulti e non avete parlato quando la sbandata te la sei presa tu e sei andato oltre la mera sbandata?

Ma perché non ti sei comportato così quando è successo a te?

Il 13/8/2019 alle 20:53 , Sagittair ha scritto:

Vedi, è qui che il tuo discorso non fila.

Purtroppo costui non gode di quella necessaria lucidità da identificare ciò che ad occhi di altri invece appare evidente.

Quindi... se la tua donna ti confessa  di aver provato interesse per un altra persona, questo è umanamente comprensibile, ma dal punto di vista della programmazione biologica significa che non ti identifica più come il suo maschio alpha. E questo è grave. 

Cosa l'abbia tenuta insieme a te e non le abbia fatto fare il salto della quaglia non è dato a sapersi ma fossi in te me lo chiederei.  

In ogni caso da quella situazione non ne sei uscito per nulla bene.

Non funziona nemmeno il fatto che tu abbia affrontato con tanta leggerezza la questione del tradimento maschile, realizzato di fatto più per soddisfare il tuo ego e nella vana ricerca di conferme di seduttività. 

Ti sei mai chiesto perché tu fossi cosi aperto al nuovo? Noia? Evasione? Crisi di mezza età? Inconsci problemi di relazione?  Prova a darti una risposta 

Sta di fatto che sull'altare della vanagloria non hai messo in conto che avresti dovuto sacrificare alcune caratteristiche base dell'essere uomo quali la parola, la coerenza e la congruenza. 

non è grave che tu abbia tradito lei, quanto che tu abbia tradito te stesso. 

Ora come ora il preoccuparsi delle conseguenze di tutta questa situazione è davvero l'ultimo dei tuoi problemi credimi. 

Dedica un po di tempo a ricostruire te stesso sulla base di fondamenta un po più solide, vedrai che dopo tutto ti sembrerà molto più chiaro di ora.  

Il 14/8/2019 alle 20:30 , Sagittair ha scritto:

Hai scoperto a tue spese di essere umano e di poter commettere degli errori. 

Purtroppo solo varcando il limite hai potuto rendertene conto, ma essendo una persona con una coscienza hai subito avvertito il senso di vergogna ed il peso che tutto ciò comportava.

Questo peso lo porterai con te per sempre, è inevitabile.

Dovrai imparare a conviverci.

Però puoi fare tesoro di questa esperienza

Rafforzando il tuo carattere

Ed accettando di essere fallibile e perdonandoti per questo.

Il 18/8/2019 alle 17:14 , Stregatta ha scritto:

Ciao Urban, posso chiederti cosa hai pensato di fare con tua moglie?
Oggi come oggi il tradimento segna la fine di un rapporto, a meno che non sia condiviso ed accettato a priori nell'ambito di una relazione aperta.

Dunque, hai considerato seriamente che alla fine potresti rimanere senza amante e senza moglie? Se ho capito bene fate parte tutti e tre di un gruppo di amici....quanto pensi che possa durare ancora questo non detto? 

E ancora. Hai riflettuto sul fatto che il rapporto con tua moglie potrebbe essere ormai concluso, magari già da tempo e che questa tua trombamica ti stia semplicemente traghettando verso un terza soluzione? 

Preparati all'evenienza che lo venga a sapere comunque, magari più o meno indirettamente dalla tua stessa amante (in altri thread, anche recenti è capitato) . Le basterà guardarti in un certo modo quando siete in gruppo, passarti silenziosamente alle spalle facendo ben attenzione ad essere notata da tua moglie.

Magari mi sbaglio ma se vado a letto con il marito di una donna che frequenta il mio stesso giro di amicizie vuol dire che vado in cerca di rogne. Da elargire, principalmente.

Il 19/8/2019 alle 00:50 , Pick ha scritto:

Io davvero non capisco questa morbosità di dover fare per forza soffrire la moglie dicendole dell'amante.

E questo lo penserei anche se fosse la moglie ad avere un amante.
Le conseguenze di una fine di un matrimonio non sono mai leggerissime. Potrebbero esserle per le storie giovani tra persone relativamente giovani.
Non per chi vive in un matrimonio di 15 anni.
A quei livelli le persone si lasciano se non si prova più un sentimento, non per una forte sbandata emotiva che potrebbe terminare da un giorno all'altro.

Il 19/8/2019 alle 10:01 , Edo ha scritto:

Io non sono per l'infallibilità delle persone.

Almeno parliamone, parliamo delle reciproche esigenze e debolezze, e troviamo un accordo.

Se non se ne è parlato prima, almeno parliamone dopo.

Il 20/8/2019 alle 21:03 , Tempesta91 ha scritto:

Per il modo in cui parli di tua moglie e del tuo matrimonio, sembra tutto cosí perfetto (e piatto).

Dici che il sesso è di nuovo coinvolgente.

E ancora, fino al post di lunedì 26 agosto, dove la confusione è stata apicale:

Il 26/8/2019 alle 17:30 , alex5511 ha scritto:

Per una tentazione e un po' di figa nuova, hai perso il lume della ragione. Torna in te.

Il 28/8/2019 alle 00:05 , Stregatta ha scritto:

E io ne aggiungo un'altra. Abbiamo tutti dei problemi, delle debolezze e delle storie da raccontare/rci, fratello Urban.

Ma dopo lo sproloquio che hai pubblicato ieri alle 11.49 appare evidente che hai bisogno di un serio aiuto psicologico.

E richiudo con il post chiave di volta di @Stregatta:

Il 28/8/2019 alle 17:05 , Stregatta ha scritto:

E poi diciamocelo...questa cosa che la moglie è bella, brava e si mette giù da gara e invece lui guarda la tipa con il culo basso, le ciabatte e i capelli a cavolo

....ma Urban, scusa

....dai...

... dai...non è credibile

E se è vera è anche peggio.

Eccoci dunque alla totale messa in piazza degli aspetti cruciali del thread e dei disturbi citati. Avete letto e risposto rispettando il mio progetto di portare alla luce in maniera "interattiva" il mix di atteggiamenti, comportamenti, pensieri, situazioni di vita del soggetto ossessivo-narcisista.:88_raised_hands:

Del DOC ne ho parlato abbastanza, ora vediamo come e perchè sia aggravato dalla ferita narcisista.

Questo disturbo, duole dirlo e ammetterlo, nasce e si sviluppa nell'infanzia, rapportandosi alle dinamiche di attaccamento ben descritte da john Bowlby nella sua Teoria (https://www.stateofmind.it/tag/attaccamento/ ).

Principalmente un narcisista viene descritto come un soggetto dalle manie di grandiosità, apprezzamento esagerato di sè e della sua immagine, tendenza al prestigio, sensibilità e fastidio alla critica, all'insuccesso, necessità di adulazione, etc..

Tuttavia, per comprendere (a livello terapeutico) un narcisista, bisogna arrivare fino alle radici dei suoi conflitti interiori mai risolti. Come nel mio caso.

Fin dai primi giorni sul forum, sono intervenuto nei thread in cui la formazione e l'educazione della famiglia sono state oggetto di analisi e di critica, a seconda dei riflessi potenziali che hanno avuto durante lo sviluppo del soggetto ed i risvolti nelle relazioni con donne/uomini, oltre al peso derivante dai giudizi familiari per molti che ancora convivono coi genitori e che si trovano in uno stato di costrizione/oppressione che non consente loro di esprimersi come vorrebbero e come meriterebbero.

Urban_Fender è cresciuto in una famiglia dalle caratteristiche fortemente giudicanti e tendenti all'umiliazione come migliore forma di valutazione degli errori che per l'essere umano sono alla base dell'apprendimento.

L'errore per me non era ammesso. Dai 4-5 anni in poi (quando i ricordi si stabilizzano), che si trattasse di far cadere un bicchiere d'acqua a tavola, disegnare un palloncino sul muro di casa con la matita, dire una parolaccia, rompere un vaso per giocare a pallone o sbagliare l'addizione 2+2, l'esito era sempre lo stesso:

- sguardo crudele di mia/o madre/padre
- negazione immediata del gioco
- rimproveri,mani alzate, e umiliazioni davanti agli altri
- libertà di punizione estesa a tutti i familiari (compresi zii acquisiti e cugini di 2° grado). Rinforzata ovviamente in seguito dai genitori.


Dopo l'età scolare questa forma di educazione, si è rivolta principalmente a fare di me un ragazzino perfetto, tipo quelli delle pubblicità anni '80.
Bravo a scuola, dal linguaggio forbito e privo di qualsiasi termine appartenente alla strada, rispettoso delle persone più grandi sempre e comunque, mai libero di chiedere e soprattutto mai libero di manifestare le proprie emozioni.

Il tutto da parte di due genitori che hanno la 5a elementare, dicevano parolacce a tutto spiano (soprattutto per offendermi), bestemmiavano, litigavano indistintamente davanti a tutti, e caricavano su di me il peso delle loro emozioni.

Se mia madre aveva una paura la riversava su di me, cercando conforto e presentandomi il problema dell'adulto da risolvere.
Nel caso (legittimo) in cui non sapevo esattamente come affrontarlo perchè bambino, dovevo comunque manifestare una empatica costernazione per essere accettato come persona. Spesso e volentieri i suoi timori apparivano infondati, ma lei metteva in atto dei dialoghi per dissimularli e ricevere rassicurazioni (DOC).

Quando è arrivata la prima adolescenza, con i naturali interessamenti alle ragazze della mia età, era abbastanza ovvio che a me non era concesso di pensare alla fidanzatina di turno perchè in qualche modo dovevo occuparmi prima di assolvere il senso del dovere (scuola, lavoro, casa). Previa minacce e imposizioni dallo stampo autoritario come descritto sopra.

Se per gli altri era normale a 15 anni prendere l'autobus per il mare, per me no. Ero piccolo. "Puzzavo di latte".

Quando i miei coetanei, figli di amici venivano a casa e raccontavano le loro NORMALI esperienze di vita davanti a tutti inorgogliendo i propri genitori, io ero quello che non poteva portare nulla di sè al discorso,sia perchè andando male a scuola (MAI BOCCIATO) non avevo diritto di aprire bocca e nè tantomeno potevo parlare di cose che non avevo mai fatto perchè costretto a fare quelle che in realtà dovevano soddisfare il buon senso familiare. Semplicemente, la mia persona interveniva per bocca dei miei genitori.

E così ho imparato a mie tristi spese che in un contesto simile le emozioni era bene nasconderle (voi avreste mai riso davanti a un film sapendo che uno dei due vi avrebbe redarguito perche "non c'è niente da ridere?"), che l'ossequioso rispetto di zii e nonni veniva al di sopra dei miei bisogni personali, che per evitare umiliazioni random ai pranzi di Natale, assai in voga nel mio ambiente familiare (il tenore variava dall'andamento scolastico o a qualche situazione in cui avevo preso un paio di ceffoni), la soluzione era mostrarsi sempre perfetto e assecondare le sensazioni dei miei.
Ogni tanto però, il pensiero di aver commesso un errore del quale avrei pagato le conseguenze (o peggio ancora qualcun'altro) mi avvolgeva e mi rendeva suo prigioniero, facendomi rinchiudere in uno stato di "mal di testa" che proprio non mi faceva distogliere dal suo continuo persistere.
Anche se ne avessi parlato, non sarei mai stato rassicurato, perchè il rischio di essere ulteriormente sminuito per la paura provata, per il timore percepito, mi bloccavano.

Se non ci trovate similitudini con tutto descritto in questo post, vado avanti.

Mentre mi formavo nella mia perfezione sintetica, non mancavano certo i momenti in cui avevo bisogno di un rinforzo, di uno sprone, di qualcuno che mi dicesse bravo e che mi parlasse di quanto sarebbe diventato importante credere in sè stessi. Motivo per cui ho fatto una scelta di vita a 19 anni in totale controtendenza rispetto alle tradizioni familiari e mi sono trovato a girare il mondo in largo e in lungo, fino al raggiungimento di un'ottima posizione sociale e culturale, della quale posso solo ringraziare quel bambino ferito.

A livello di relazioni con le ragazze, tutto questo ha comportato in giovane età un'insorgere non troppo sporadico di innamoramenti facili che oggi conosco come One Itis, e che, come ho voluto evidenziare nella storia di questo lungo post, spesso e volentieri si traducevano in forte desideriodi presenza/momenti/situazioni romantiche per qualcuna che non mi piaceva nè fisicamente e nè come carattere.

Questa innaturale predisposizione mi ha sempre tormentato nel momento in cui appariva, senza motivo, ingiustificata.
Ma era atroce. Era al pari, guardacaso, di quei pensieri continui e tuttavia immotivati che mi riempivano la testa senza torvare una soluzione concreta e che fisicamente mi portavano a cali di appetito, a forti mal di stomaco, dimagrimenti, etc.

Dall'età di 18 anni, per i 4 anni successivi, ho mantenuto una One Itis per una che nemmeno mi aveva baciato.
Me la sognavo la notte.
Immaginavo di trovarla in tutti quegli angoli della città dove mi dirigevo.
Costruivo situazioni romantiche e idilliache con lei, stile film a lietissimo fine.

Ma ancora non sapevo di essere un soggetto ossessivo. 25 anni fa dallo Psicologo ci andavano "i matti".

Poi è arrivata mia moglie. Ci siamo riavvicinati dopo un po' di tempo, e le sbandate non si sono più verificate.
Abbiamo iniziato a costruire il nostro futuro con serietà e rispetto, e ogni tanto però appariva qualche leggero pensiero intrusivo che mi riportava sempre un po' indietro a dove ero arrivato.
Ma finchè era solo una mia "pippa mentale", niente di che.

Una volta però, la pippa mentale si è tramutata in un rischio che poteva coinvolgere anche mia moglie (incertezza di un investimento, di basso valore). La fine.
I pensieri sono diventati notti in bianco, paura di muoversi, panico.

E sapete in tutto quel vortice, di cosa avevo più paura? Cosa temevo di affrontare, qualora si fosse verificato il timore alla base del pensiero? Vedere mia moglie in lacrime.

 

...SENSO DI COLPA...

Bingoooooooo!

Torna qualcosina ora??

Vi è chiaro il processo ossessivo?
A-riandiamo avanti.

Per circa 2 anni questo pensiero ossessivo di essere incorso in un rischio che avrebbe leso anche mia moglie, cosa ho fatto?Un altro errore, tipico di chi è un DOC:

CERCARE RASSICURAZIONI/TROVARE SOLUZIONI ALTERNATIVE

Quindi, dal tentativo vano di sostituire il valore dell'investimento con un altro, alla ricerca di stratagemmi per guadagnare di più, ho passato 2 anni con il pensiero sempre in testa.
Finchè è arrivata la possibilità di intervenire e quasi come un devoto religioso, ho creduto alla giustizia divina.

Via la causa del pensiero ossessivo, vita nuova.

E' stato così facile,secondo voi?
Pensate che sia bastato?

Ma certo che no,che domande!

Eliminato questo pensiero devastante, cosa ha fatto il disturbo secondo voi?
 

Ha continuato a vivere dentro di me generando altre situazioni "scoperte" delle quali prendermi cura.

Intanto ho sempre avuto mia moglie al centro dei miei pensieri e della mia voglia di protezione nei suoi confronti.
Il mio matrimonio ha proseguito senza troppi scossoni, con passione e con amore, e con me sempre votato alla perfezione nei suoi confronti.

Mai litigi, mai un momento di noia, mai situazioni in cui potessi ritrovarmi in pericolo o tentazione con altre. Mai.

Non mi sarei mai perdonato un solo gesto di attenzione verso un'altra. Nemmeno pensare curiosamente a livello sessuale ad un'altra, a un'amica carina eh (figuriamoci quelle meno carine). No. Io sono devoto a lei. Ho principi validi da rispettare. Con lei devo essere perfetto. Punto.

.

.

.

So che vi ho portato in un romanzo ormai...ma mi chiedo...avete letto bene?

Vi rendete conto che forzatura estrema e innaturale del pensiero ho messo in atto per mantenere un rigore verso la relazione, totalmente sbilanciato a suo favore, quasi auto-flagellante??

Bene, questo rigore (confuso con la sola espressione di rispetto coniugale) non mi ha fatto tenere in conto che essendo esseri umani, o meglio...che mia moglie è un essere umano pensante, con la sua vita e la sue dinamiche di lavoro, totalmente autonoma dal mio di pensiero.

Accade quindi che in un momento "X", in cui dopo qualche anno di matrimonio tutte le coppie si trovano ad affrontare dei periodi meno intensi, lei inizia ad essere fredda nei miei confronti.

Per me è panico.
Senza indagare se ci fosse o meno un altro, per me è pari pari la rottura di quella stabilità iniziale che come sempre è il punto di partenza della mia condizione di vita.

Quindi che faccio? Faccio esattamente tutto quello che qui è ben codificato: inzerbinamento, piango, cerco di riportare lei al centro della situazione, One itis!

One Itis per mia moglie!Per la donna che vive con me e che non se n'è nemmeno andata da casa!
Quindi, spontaneamente, si applica il freeze!

Allento un po' la situazione, le lascio aria, non la presso. Pur vivendo insieme.
 

Ma nella mia testa c'è il danno. C'è di nuovo quel circolo ossessivo che si chiede a questo giro come sia possibile che non basti essere perfetti per mantenere una donna accanto a sè, e che (vedendo i tipi che le giravano intorno) sono gli stronzi ad essere vincenti.

In tutto questo, la mia parte razionale di uomo resta in finestra e si gode lo spettacolo a breve distanza.
 

Io sono sempre il solito esternamente. E seppure all'orizzonte ci sono occasioni potenziali per divertirsi (leggasi interesse di altre nei miei confronti), io non vacillo. Attendo.
Attendo che questi pensieri ossessivi svaniscano per ritornare a quello che eravamo io e lei.

Ma la condizione DOC-Narcisista in tutto questo mi fa vivere un gradino sotto di lei.
Io che ho la parte interiore facilmente sgretolabile in situazioni così, non ho la forza di reagire. Sono troppo dipendente dal suo giudizio.

Situazione del 2010-11: Mi convinco che anche se per lei era un momentaneo interesse per un altro, o anche se ci fosse stata una breve scappatella, io avrei perdonato tutto, perchè nella vita un inciampo ci può stare.

Situazione del recente periodo estivo 2019: Lei è distante sia fisicamente che col pensiero,da me. Passo sempre in secondo piano.
Le tiro fuori il discorso (capito @Edo perchè insistevo sul dire/non dire?) ed esce che a questo giro c'è l'interesse per il collega di cui sospettavo...quello che bestemmia, che insulta tutti, che è mezzo tossico, che è sposato con figlio, e che è così diverso da me.
Interesse di cui non mi preoccupo nemmeno di conoscerne gli sviluppi perchè torno a ripetermi che se anche fossero i peggiori, per me vale il peso dei 15 anni di matrimonio.
So chi è lei e so quanto amore mi ha dato e mi darà.

Un inciampo?Eh si, lo metto in conto, non ne escludo la possibilità di verificarsi.

Ma quello che voglio dire a voi...è che non sarei mai così clemente con me stesso! Non mi perdonerei mai di vederla piangere al solo sospetto di averla tradita (mentre io invece ho pianto, eccome).
Non essere comunque riuscito ad essere perfetto nonostante la ricerca continua.

Un disturbo come il mio è tremendamente vincolante.
Non riuscirei mai a rendere pan per focaccia, perchè la ferita continua che c'è nel mio IO narcisista non si compensa con niente.

Avete notato che non parlo mai di sesso? Vi siete resi conto che il sesso o la voglia di sesso sono marginali?
Questo è il DOC.
Questo è il Narci.


Ed ecco quindi il motivo di questa storia.

Mettermi nei panni potenziali di chi infrange il saldo senso di responsabilità mantenuto a livelli elevatissimi e provare ad immaginarne la vergogna, l'umiliazione, la condanna, legate al danno fatto alla persona che si ama da 15 anni.
Il solo pensiero di avere un'amante o FB (non sapevo si chiamassero così fino all'approdo su IS)
Il cadere una sola volta e non perdonarsi.
Il perdersi in un bicchiere d'acqua e non trovare il galleggiamento.
Il gioco perverso di introdurre nella situazione una delle persone più vicine alla coppia per potersi vedere addosso l'enorme onta che ne consegue, di essere incappato in una relazione con una persona decisamente all'opposto di quella che è la mia vita.
Incongruenze e surrealtà.
Come quelle della mia infanzia e della mia adolescenza.


Bene. Stop.

Questa è la mia condizione.
 

Sono certo di non essere riuscito a narrare tutto ciò che volevo, ma intanto vi chiedo scusa per la lunghezza interminabile del post.

@Edo, @Stregatta, @Sagittair, @Tempesta91, @Pick @Froggy86 e tutti gli altri intervenuti. Vi ringrazio per la vostra franchezza, e sono qui per aggiungere le cose che vi interessa sapere, ed aprirmi come desideravo fare da anni, su questo forum.

Grazie a tutti.

 

P.S. Al momento sono ancora distante da mia moglie, sebbene i contatti siano quelli di sempre. Ma il percorso interiore che sto facendo richiede il massimo impegno temporale e dedizione quasi giornaliera.

 

 

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Riple

Sicuramente c'è qualche problema in te.

E sicuramente mi sento preso per il culo da questo genere di 3D.

Curati

 

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Urban_Fender

Che abbia un problema, l'ho reso evidente e ammesso.
Non intendevo e non intendo prendere nessuno per il culo (ci sarebbero stati mille altri modi per farlo, come quello di raccontare magnifiche seduzioni).
Piuttosto lo sono stato quando ho cercato di portare la mia esperienza a supporto di persone che vengono o che vivono la stessa condizione.

Certo che mi curo. 🙂

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senza nome

 

Ho capito poco, perché non ho letto tutto nemmeno dell'ultimo post, tranne che pure tutta questa manfrina sia tipica del tuo disturbo, va bene, ma sticazzi. Sinceramente.

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Sagittair

Minchia! Questa è roba forte, me la devo rileggere almeno 20 volte. 

Nel frattempo@Urban_Fender ti ringrazio per averci reso partecipi di tutto ciò e per gli infiniti spunti di riflessione che i tuoi post hanno generato nella mia testa. 

 

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Urban_Fender
2 minuti fa, Sagittair ha scritto:

Minchia! Questa è roba forte, me la devo rileggere almeno 20 volte. 

Nel frattempo@Urban_Fender ti ringrazio per averci reso partecipi di tutto ciò e per gli infiniti spunti di riflessione che i tuoi post hanno generato nella mia testa. 

 

Sono io che ti ringrazio,per i consigli e gli spunti, @Sagittair

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Sagittair

A proposito prima che me ne dimentichi ...

Il 28/8/2019 alle 17:05 , Stregatta ha scritto:

E poi diciamocelo...questa cosa che la moglie è bella, brava e si mette giù da gara e invece lui guarda la tipa con il culo basso, le ciabatte e i capelli a cavolo

....ma Urban, scusa

....dai...

... dai...non è credibile

E se è vera è anche peggio.

Indipendentemente dal fatto che in questo caso il tradimento è frutto della finzione, ma quello che hai scritto @Stregatta corrisponde a realtà. Non è per nulla raro che un uomo tradisca ad minchiam cioè con donne meno attraenti sia fisicamente, sia mentalmente della propria compagna. Per lui si tratta di un intermezzo di poco significato.

Le donne, invece, tradiscono con partner di maggior valore rispetto al proprio compagno.

È proprio una differenza di visioni del mondo.

Modificato da Sagittair
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