Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160911 Inviato 12 Novembre 2019 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 12 Novembre 2019 Mi è appena successo un mansplaining. Entro in un locale vuoto, con solo dei maschi e due tipe ad un tavolo. Il cameriere mi dice che una delle due tipe compie gli anni. Spiego che non ho le mutande. La pista è vuota. Alle persone non piace ballare se non lo stanno già facendo altri cinquanta. A me sì. Metto uno sgabello al centro della pista. Catturo la festeggiata, ci ballo, la metto sullo sgabello e parte lo show. Prendo tequila sale limone dal bancone... La sua amica fa video. Lei cambia faccia e diventa tesa, non vuole il sale, non vuole il limone, non vuole ballare, non vuole niente, solo scappare. La lascio andare e rimango io a ballare tanto della gente che c'è mi frega come se scoreggiassi in casa col cane. Uscendo il cameriere mi spiega che avrei dovuto essere più coccoloso e cercare di baciarla, per questo se n'è andata. Sorrido. Guardandolo come un coglione. Hai notato che è prima arrossita poi sbiancata quando l'amica ha acceso la torcia del video, ha cambiato espressione e il suo locus of control è slittato a chi vedrà quel video, mentre prima mancava poco mi stracciasse una pompa? Notalo, c'erano mille persone in quella pista vuota, persone conosciute, non sconosciuti, da quando campano di video muoiono, di video. Orph, purple pill, beyondzen89 e 9 altri ha reagito a questo 7 5 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160911 Inviato 12 Novembre 2019 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 12 Novembre 2019 4 ore fa, purple pill ha scritto: E con questo capolavoro vi do la buonanotte va. ”We don’t need no, oldwhiteman-splanation” 🎶 https://news.sky.com/story/men-in-black-writer-ed-solomon-accused-of-mansplaining-his-own-film-11836862 Mi succede di continuo. Mi tocca spiegare ad una barista come si porta il caffè col pollice se no tremola che le cade, come basti googlare un cocktail due secondi invece di rispondere non lo conosco, di spiegare ad una dj a cosa servano quei pulsanti che sono fuori dall'Ipod, ad una grafica come sia sufficiente cercare un tutorial invece di dire non l'ho studiato, dato che ci riesco io a farlo al primo colpo senza cinque anni di basi, e mi succede anche con maschi. La differenza è che spiego un cocktail ad un barman, mi dice grazie che mi insegni e me lo offre. Lo spiego ad una barlady e mi guarda storto tipo "ma questo che cazzo vuole che non mi sta facendo sentire la principessa di stokazzo". Ho fatto proprio il test il mese scorso, nel ristorante di un mio schiavo vittima a cui faccio del male psicologico perché gli fa bene, ma soprattutto perchè mi piace, c'era una scolaresca di un alberghiero macedone che facevano lo stage. A parte che mi sono sentito male per il culo di una e ho scoperto velocemente di non essere l'unico a star male, nessuno lì riusciva più a fare una pizza o a lavorare e ci trasmtettavamo il dolore con lo sguardo. E l'odio per chi ci pianterà il cazzo. A parte quello, son passato diverse volte a farmi fare un caffè ☕ e me lo portavano gli studenti o le studentesse. Quando era un maschio, lo vedevo inesperto arrivare tremolante tenendo il piattino e gli mostravo come fare premendo il pollice sulla tazza, mostravo che ballavo in quel modo senza problemi. E il maschio guardava l'abilità, la voleva masterizzare, gli davo la tazzina in mano col piattino per provare e aveva paura di sbagliare, col caffè di un cliente, ma lo incoraggiavo e gli si illuminavano gli occhi quando vedeva come fosse facile. Grazie, mi dicevano. Le femmine si sentivano invece criticate, riprese ed In imbarazzo come stessi notando che non son capaci. Gli spiegavo e sorridevano senza coinvolgere i muscoli perioculari, diaframma bloccato, non sono la psicopolizia ma inferisco volessero soltanto scappare dove gli diranno brava. Gli dicevo di provare e solo una ha provato, per finta, per meno di un secondo poi ha sorriso per finta ed è scappata. Nessuno e nessuna di loro mi ha portato il caffè con un minimo di sicurezza in quel che facevano. Gli tremava la tazzina per le scale. A me insegnò una donna. I maschi dopo l'incontro con me furono tutti capaci di ballare col caffè in mano, le femmine dopo l'incontro con me scapparono da chi diceva loro brava. Non è scienza, è un campione limitato. Ma se fossi un leader democratico con la faccia da culo che sorride sui manifesti, direi loro che poverine sono vittime. E brave. Minchia bastava mettersi in gioco dieci secondi per acquisire un'abilità a vita. Troppo facile dire che reagiscano da vittime solo se uno spiega qualcosa che conoscono meglio di lui. Troppo facile, le ho viste, tremare per quei tre scalini col caffè, la bustina di zucchero ed il cucchiaino che stavano per ribaltarsi. Un ragazzino in particolare ha fatto proprio l'inchino old Japan a mani sulle cosce quando ha provato ed ha scoperto come fosse facile. Era quello più impedito di tutti all'arrivo, quello a cui più tremava la tazzina. Ho capito che farà strada, nel suo settore, perché è lo stesso inchino che faccio diverse volte a settimana. Non voglio però farne una regola strana, tipo tutti i maschi hanno voluto ascoltare, tutte le femmine no... ci sono altri fattori come la timidezza adolescenziale, il fatto che le possa mettere in soggezione mentre se avessi più la faccia da babbo con la pancia magari no, il fatto che tante altre volte becco maschi che non ascoltano manco costretti, e femmine che chiedono, come me. AlessioC, Edward Heiderich, RDLF e 10 altri ha reagito a questo 8 5 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
what_else [Élite] 1460 Inviato 12 Novembre 2019 Condividi Inviato 12 Novembre 2019 (modificato) Ho letto da Wikipedia, "viene definito quell'atteggiamento paternalistico di alcuni uomini (ma non solo) che tendono a commentare o a spiegare a una donna, in un modo condiscendente, troppo semplificato o troppo sicuro di sé qualcosa di ovvio, oppure qualcosa di cui lei è esperta, perché pensano di saperne sempre e comunque più di lei oppure che lei non capisca davvero". Mi capita spesso che qualcuno mi venga a spiegare qualcosa di cui so certamente più di lui, o mi tratti dalla posizione di insegnante che si rivolge allo studente. Quasi sempre si tratta di persone a cui basta dire grazie e fare un complimento per averle in pugno, falle sentire importanti e saranno dipendenti da quella sensazione. In sostanza, diventano puttane personali a costo zero. Mi volete dire che c'è chi si è lamentato della situazione di tutto vantaggio e addirittura indignato perché trattato da scolaro? E' la fiera delle insicurezze, di chi riesce a offendersi di più, di chi ha un'autostima tanto bassa da non sopportare l'idea di apparire scolaro agli occhi altrui... Modificato 12 Novembre 2019 da alex5511 Maldoner, ^'V'^, Percival e 5 altri ha reagito a questo 7 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Bussola [Banned] 1014 Inviato 12 Novembre 2019 Condividi Inviato 12 Novembre 2019 (modificato) Quindi se vado da un'urologo donna e le faccio capire che lei non può capire il dolore alla prostata che provo può chiamare a sto numero di telefono se fossi in Svezia ? @ganimede occhio se vai in Svezia. Modificato 12 Novembre 2019 da Bussola Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Giraluna [Partecipante] 9650 Inviato 12 Novembre 2019 Condividi Inviato 12 Novembre 2019 3 ore fa, alex5511 ha scritto: E' la fiera delle insicurezze Secondo me si tratta di capire bene l espressione ad ognuno il suo posto più che giocare alla fiera delle insicurezze: si può essere scolari ed insegnanti flessibilmente. Nessuno è obbligatoriamente o l uno o l altro in una dicotomia frenante e disfunzionale. A me ad esempio, appena ho letto alcuni concetti, come telomerasi, corteccia occipitale ecc è venuto da sorridere perché nonostante stia studiando le neuroscienze e come applicarle, non mi sognerei mai di poterne disquisire con Aivia, che mastica questi discorsi da anni, come se avessi il suo stesso repertorio. Farei piuttosto domande per ampliare il mio di repertorio. Allo stesso modo, esattamente come Aghori, so che molti esperti mi rifileranno anche delle corbellerie perché tanto costoro partono dal presupposto che non ne so molto. Credo che non si tratti della dicotomia scolaro/prof, ma del concetto "Tu sei incapace di possedere (abilità, conoscenza) quanto ora possiedo io e che ti sto mostrando in maniera un po saccente e presuntuosa", che vale per tutto. E può dare parecchio fastidio come far venire un attacco di ridarella incontrollato. Ed in questo senso le donne se la menano un casino. Un esempio meno specifico rispetto al termine, tuttavia pur sempre ricollegabile fu una soggetta che mi chiese espressamente di farle sapere se notavo qualcosa di lei che lei stessa non notava, così da confrontarsi e migliorare. Accettai e rilanciai. Appena lo feci, mi rispose che non se ne era mai accorta (toh, genia, mi hai chiesto apposta di porre l attenzione su cosa non notavi ...) e che ci avrebbe riflettuto: ovviamente rimase stizzita della cosa e scoprii col tempo che non era mai responsabilità sua, ma degli altri per questo o quell altro motivo. Si insomma, lei fintamente scolara che si credeva proffa. Alla faccia del miglioramento. Un altro esempio è ogni volta che vado da un professionista: chiedo sempre prima a chi ne ha studiato o ha una specializzazione in merito dopo aver fatto i miei approfondimenti per prepararmi meglio all incontro e far recepire che non sono del tutto ignorante (in caso, appunto, faccio domande precise così da far comprendere che si può parlare su un livello diverso). Questo non di certo perché non accetto il ruolo da scolara, appunto. Ma perché cerco di possedere quella cultura minima su ogni aspetto il tanto che basta a non intavolare una subalternità eccessiva ed un apprendimento funzionale al raggiungimento del mio scopo in quel momento (intendo che il professionista non se ne approfitti e ce ne sono ...). Se dovessi ragionare così: 3 ore fa, alex5511 ha scritto: chi riesce a offendersi di più, di chi ha un'autostima tanto bassa da non sopportare l'idea di apparire scolaro agli occhi altrui... Sarebbe atroce. Innanzitutto perché ognuno di noi ha smanie di protagonismo, ognuno di noi non nasce di certo già con l autostima a mille bensì se la costruisce ed infine perché ad una certa sarebbe anche funzionale che si accettasse di sapere di non poter mai sapere tutto, neanche nel proprio dominio, eh già: c è sempre qualcosa da imparare in un mondo plastico. Occorre a parer mio essere consci che ognuno ha il suo posto e che va contestualizzato: se rispondo grazie sorridendo, non dovrebbe essere per procurarmi un altra puttana a costo zero, dimostrando di fatto che mi sono appena offesa del posto relegatomi dalla stessa, ma perché non resta altro da fare quando un soggetto si stravacca nel suo protagonismo, eludendo tutto l ambiente esterno. In sostanza: ringrazi e taci perché tanto poi sono i fatti a dichiarare l inefficacia del suo protagonismo. Questa, a parer mio, è avere una buona auto percezione di sé. jinky89 ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
bosolo [Partecipante] 47 Inviato 12 Novembre 2019 Condividi Inviato 12 Novembre 2019 15 ore fa, Annaka ha scritto: Ho scritto su seduzione 30+ Purtroppo avevo finito i messaggi, ma ti rispondo ora. Mi spiace tu non abbia colto l'ironia, Annaka, ti sei imposta come fosse il forum di "giallozafferano" ed esistesse una ricetta del "brav'uomo" che ti dice cosa fa o non fa. Hai fatto centro perché se è questo che cerchi non è postando qui o in seduzione 30+ che troverai risposte. Resta comunque il benvenuta. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. Percival [Élite] 5208 Inviato 12 Novembre 2019 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 12 Novembre 2019 In tutto questo excursus... Noto con piacere che non sono il solo a trovare agghiacciante l'atteggiamento di chi si sente offeso per aver ricevuto spiegazioni. Che poi, ragazzi miei... Anche nel caso in cui la persona in essere lo faccia con boria, con un sentimento di supposta superiorità, per sentirsi meglio di me o per apparire agli astanti (me compreso) come importante... Ma a me, cazzomene? Fintanto che ho la possibilità di leeching "gratuito", cosa mi importa di ciò che prova lui in quel gesto o delle motivazioni che lo spingono a farlo? Al netto della mia capacità di implementare il nuovo armamento nell'arsenale, ci sto guadagnando, a prescindere. Cosa me ne importa se il mio maestro di arti marziali mi dà una dritta per sentirsi importante agli occhi degli altri allievi o se lo fa per la ragione x,y,z... Sto ricevendo una dritta, ho l'opportunità di ampliare e rafforzare il mio punto di vista su una certa questione, e conseguentemente di migliorare le mie chance di risposta funzionale al presentarsi di specifiche situazioni. Non credo, o meglio, non voglio credere che duecento, quattrocento, mille anni fa la maggior parte delle femmine vivesse in questo stato di immaturità cronica. Voglio pensare che ci sia anche una componente socio-culturale che rende le femmine del 2019 (ed un numero crescente di soggetti biologicamente maschi) così suscettibili all'implicazione "top down" situazionale e temporanea insita nel processo di apprendimento. Qual è il problema nell'ammettere che di un argomento non sono padrone e anzi, accogliere - pur criticamente - di buon grado nuove informazioni elaborate da un esperto? Questo atteggiamento è semmai un punto di forza, non una debolezza. Forse il problema di queste persone sta nella paura di apparire...vulnerabili? Che è un po' come la paura di morire: una non paura, la paura di un fatto certo. Tutti moriremo e tutti hanno delle vulnerabilità. Che sia il caso di accettarle e, al bisogno, migliorare? E invece niente. Mettersi in discussione non viene neanche preso in considerazione. Tutti nati con la camicia, o con la scienza infusa. E questa è molta della gente con cui si ha a che fare continuamente, dal tizio dell'assistenza clienti allo specialista della materia X. Questo è l'atteggiamento che viene premiato dalle correnti ideologiche che il vento della propaganda post-modernista cerca di far prevalere. E' la via di minor resistenza... Accettare la propria insignificanza nei confronti di un'infinità di tematiche è, al contempo, una pillola amara che solo pochi riescono ad accettare, ma anche la pillola che apre la strada verso una sempre maggiore consapevolezza della realtà, interiore ed esteriore, e che permette di districarsi con maggior efficacia negli infiniti problemi della vita. Ricordo con estremo piacere il giorno in cui la mia Prof di matematica del liceo, eravamo in quinta, manifestò un atteggiamento "maturo" di fronte alla vulnerabilità. Atteggiamento che, tra l'altro, mi ben dispose nei giorni successivi ad approfondire la sua materia, da tempo bistrattata. Una ragazza le chiese di spiegare il perché di un qualcosa che non ricordo assolutamente. La Prof, senza esitare, e col sorriso di bambina dipinto sulle labbra (era felice che qualcuno si interessasse) le rispose: "Non so dirti, ma oggi pomeriggio farò una ricerca approfondita sul tema e nella prossima lezione vi racconterò cosa ho scoperto." Minchia. Mi si illuminarono gli occhi. Non inventò scuse, non cercò di deviare, non ritorse la domanda sullo studente né si trincerò dietro qualsiasi fortezza dell'io. Semplice ammissione di debolezza (sfido ognuno di voi, di noi, a non essere debole nei confronti di alcuni aspetti delle materie che padroneggiamo) e proposito di miglioramento, approfondimento, per fornire non solo a sé stessa un'arma in più, ma un'occasione agli studenti di apprendere qualcosa di nuovo e inusuale sotto la guida di un'esperta della materia. E parliamo di una donna (mascolina, hihihi, ma pur sempre vaginomunita). Come alcuni di voi già sapranno sono Biologo e lavoro prevalentemente come nutrizionista. Eppure, nonostante divori articoli su articoli ogni settimana per cercare di crearmi una conoscenza sul tema il più possibile organica, articolata e aggiornata, ci sono un'infinità di sottoargomenti dei quali non sono esperto, e sui quali devo ancora formarmi in un processo che (per i furbi) non finirà mai. E non mi sento inferiore, non mi sento abusato, nello studiare gli elaborati altrui o nel partecipare lato user a corsi e convegni di aggiornamento sulle varie tematiche che concorrono a dipingere il complesso quadro della gestione dell'alimentazione di H. sapiens. Certamente, non vi sto suggerendo di partecipare ai corsi col mindset ovino della spugna, di chi assorbe acriticamente informazioni e le integra in un quadro amorfo e privo di dignità: sborratoio mentale di chi meglio sa raggirarlo. Si tratta di partecipare ascoltando, pronti a rimettere in discussione le attuali convinzioni qualora specifiche evidenze ne attacchino le fondamenta, ma anche pronti a difendersi dalle mistificazioni di chi afferma il falso o sostiene tesi indimostrabili/insostenibili (sia che lo faccia in modo ingenuo che colposo). Non è facile, non è un cazzo facile. Le convinzioni pregresse lottano per mettere a tacere, a priori, le tesi opposte. Si tratta di meccanismi umani, che tutti abbiamo, ma che pochi hanno l'ardire di domare e mettere a frutto. Ma va fatto, se si vuol provare a combinare qualcosa nella vita e a diventare umani degni della nostra eredità genetica. Ecco, io voglio avere ancora un po' di speranza nell'umanità, nonostante la piaga dilagante degli npc e del vittimismo di massa. Mi piace pensare che luoghi come questo forum e più in generale le piattaforme/pagine dove parlano persone libere, possano essere e mantenersi luoghi dove diffondere questo tipo di atteggiamento. **Demon**, Tempesta91, ATTAR e 11 altri ha reagito a questo 10 4 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
what_else [Élite] 1460 Inviato 12 Novembre 2019 Condividi Inviato 12 Novembre 2019 (modificato) 10 ore fa, Giraluna ha scritto: Secondo me si tratta di capire bene l espressione ad ognuno il suo posto più che giocare alla fiera delle insicurezze: si può essere scolari ed insegnanti flessibilmente. Nessuno è obbligatoriamente o l uno o l altro in una dicotomia frenante e disfunzionale. A me ad esempio, appena ho letto alcuni concetti, come telomerasi, corteccia occipitale ecc è venuto da sorridere perché nonostante stia studiando le neuroscienze e come applicarle, non mi sognerei mai di poterne disquisire con Aivia, che mastica questi discorsi da anni, come se avessi il suo stesso repertorio. Farei piuttosto domande per ampliare il mio di repertorio. Allo stesso modo, esattamente come Aghori, so che molti esperti mi rifileranno anche delle corbellerie perché tanto costoro partono dal presupposto che non ne so molto. Credo che non si tratti della dicotomia scolaro/prof, ma del concetto "Tu sei incapace di possedere (abilità, conoscenza) quanto ora possiedo io e che ti sto mostrando in maniera un po saccente e presuntuosa", che vale per tutto. E può dare parecchio fastidio come far venire un attacco di ridarella incontrollato. Ed in questo senso le donne se la menano un casino. Un esempio meno specifico rispetto al termine, tuttavia pur sempre ricollegabile fu una soggetta che mi chiese espressamente di farle sapere se notavo qualcosa di lei che lei stessa non notava, così da confrontarsi e migliorare. Accettai e rilanciai. Appena lo feci, mi rispose che non se ne era mai accorta (toh, genia, mi hai chiesto apposta di porre l attenzione su cosa non notavi ...) e che ci avrebbe riflettuto: ovviamente rimase stizzita della cosa e scoprii col tempo che non era mai responsabilità sua, ma degli altri per questo o quell altro motivo. Si insomma, lei fintamente scolara che si credeva proffa. Alla faccia del miglioramento. Un altro esempio è ogni volta che vado da un professionista: chiedo sempre prima a chi ne ha studiato o ha una specializzazione in merito dopo aver fatto i miei approfondimenti per prepararmi meglio all incontro e far recepire che non sono del tutto ignorante (in caso, appunto, faccio domande precise così da far comprendere che si può parlare su un livello diverso). Questo non di certo perché non accetto il ruolo da scolara, appunto. Ma perché cerco di possedere quella cultura minima su ogni aspetto il tanto che basta a non intavolare una subalternità eccessiva ed un apprendimento funzionale al raggiungimento del mio scopo in quel momento (intendo che il professionista non se ne approfitti e ce ne sono ...). Se dovessi ragionare così: Sarebbe atroce. Innanzitutto perché ognuno di noi ha smanie di protagonismo, ognuno di noi non nasce di certo già con l autostima a mille bensì se la costruisce ed infine perché ad una certa sarebbe anche funzionale che si accettasse di sapere di non poter mai sapere tutto, neanche nel proprio dominio, eh già: c è sempre qualcosa da imparare in un mondo plastico. Occorre a parer mio essere consci che ognuno ha il suo posto e che va contestualizzato: se rispondo grazie sorridendo, non dovrebbe essere per procurarmi un altra puttana a costo zero, dimostrando di fatto che mi sono appena offesa del posto relegatomi dalla stessa, ma perché non resta altro da fare quando un soggetto si stravacca nel suo protagonismo, eludendo tutto l ambiente esterno. In sostanza: ringrazi e taci perché tanto poi sono i fatti a dichiarare l inefficacia del suo protagonismo. Questa, a parer mio, è avere una buona auto percezione di sé. Fiera delle insicurezze era inteso nel senso che la gente è disposta a rovinarsi la vita da sola, pur di non apparire ignorante o in una posizione di scolaro. Comunque non ho capito, se rispondo grazie e sorrido, secondo te dimostro di essermi offeso? Io la vedo al contrario. Nessuno mi si è mai rivolto con un frame da "tu sei incapace di capire" e non so come reagirei, però, come scritto sopra, le persone presuntuose che amano dare vanto delle loro capacità in maniera saccente, ai miei occhi appaiono come dei bambini e nella mia vita sono sempre stato molto felice di averci a che fare, perché per un tuo grazie o un tuo complimento, farebbero di tutto. Nella loro mente ti immaginano come quello che dipende dal loro aiuto e dalla loro benevolenza e ciò li fa stare bene, mentre la realtà funziona esattamente all'opposto. Credo che tendenzialmente nella vita chi ha meno insicurezze e meno bisogni, mette le palle in bocca a chi ne ha di più. Modificato 12 Novembre 2019 da alex5511 ^'V'^ ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Rivaroxaban [Partecipante] 1236 Inviato 12 Novembre 2019 Condividi Inviato 12 Novembre 2019 Chi é nella posizione dello scolaro puo sempre imparare, chi invece si trova nella posizione del Maestro tende a non interessarsi piu nella materia in cui eccelle e finisce anche per dimenticare alcune cose importanti che lo avevano portato ad essere chiamato come tale La tendenza all'oblio ( https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26148023 )sara maggiore nel Maestro che non nell allievo in quanto nel secondo rispetto al primo la curiosita e la voglia di apprendere sara maggiore ^'V'^ e what_else ha reagito a questo 1 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Giraluna [Partecipante] 9650 Inviato 12 Novembre 2019 Condividi Inviato 12 Novembre 2019 (modificato) 57 minuti fa, alex5511 ha scritto: Comunque non ho capito, se rispondo grazie e sorrido, secondo te dimostro di essermi offeso? Mi spiego meglio 😃 Intendo che codesto pensiero: 57 minuti fa, alex5511 ha scritto: per un tuo grazie o un tuo complimento, farebbero di tutto. Nella loro mente ti immaginano come quello che dipende dal loro aiuto e dalla loro benevolenza e ciò li fa stare bene, mentre la realtà funziona esattamente all'opposto. È umano. Chiunque di noi lo ha fatto nella vita. Io per prima. Ciò che secondo me non ha proprio senso (non lo ha più, ad esser precisa) è che il mio grazie ed il mio eventuale complimento siano conseguenza di quel ragionamento lì. Dimostra, a mio personale parere e frutto di esperienza diretta, che in qualche modo è stata percepita l offesa. La vedo come una reazione a scatto quando, lo ribadisco, viene preceduta da quel pensiero in particolare. Pare una cavolata, ma l auto percezione di sé è affare piuttosto complesso e su più livelli. Non è solo come mi auto percepisco con me stesso bensì anche come mi auto percepisco all esterno. Se devo manipolare - in fin dei conti è questo che si fa dicendo grazie e complimentandosi con questi soggetti - le mie risposte, molto probabilmente sono stata colpita in qualche parte di me stessa. Altrimenti la risposta più ovvia è ringraziare, sorridendo, ben consci della figura di popò che sta facendo l altro. E lasciare che a parlare siano i fatti. 57 minuti fa, alex5511 ha scritto: nessuno mi si è mai rivolto con un frame da "tu sei incapace di capire" e non so come reagirei A me capita spesso 😧 "Non puoi capire. Tu non hai (studiato/provato/letto/passato) ecc ecc". Ce lo infilano spesso anche i professionisti: "Guardi, gliela faccio breve perché è complicato ...". Il che è ragionevole avendo lui la laurea ed io i sogni che son desideri, ma il tono è spesso quello di una persona che da per scontato che studiando gli stessi argomenti non possa capire. Diamine ... oggi mi sono studiata il cervello sociale, il funzionamento degli aminoacidi ecc. Voglio intendere: a meno di chiare problematiche di comprensione, chiunque abbia a disposizione dei testi e possa consultarli può sapere. Perciò, a prescindere, non esiste che è complicato per me e per xy no. Mi riferisco proprio a livello logico: siamo più o meno tutti capaci di accedere a diversi tipi di informazione. Alcuni (tipi di informazione) saranno più lenti da apprendere rispetto ad altri, ma sempre ugualmente accessibili al nostro cervello. Sia il discorso sul grazie/complimento che in quest ultimo la differenza la fa proprio la differenza: a parità di contesto (persona esterna, che dispende informazioni) si nota un atteggiamento (che non è il comportamento) diverso, in grado di farti registrare che la persona non sta mantenendo il suo posto. Sta avendo una eccessiva auto percezione di sé sia interna che esterna, causando una disparità oltre che non richiesta, ne tanto meno certificata, anche dell inutile anafalbetismo disfunzionale (non imparo nulla, ne sto acquisendo una informazione in maniera funzionale). La vedo e la vivo così. Modificato 12 Novembre 2019 da Giraluna Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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