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Perchè c'è così tanto dolore nelle persone?


Boulevard

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Boulevard
Inviato (modificato)
1 hour ago, ^'V'^ said:

Motivi ci sono. 

E' bene che lo ricordino. 

ahahahahah mi uccidi 

 

1 hour ago, ^'V'^ said:

Ci provo, ad essere io, ma fanno tutto da soli e mi godo il frutto insperato senza fatica. 

Son felice da matti ogni giorno, è sempre natale e ricevo regali da ogni lato. 

Regali che nemmeno sento di meritare in pieno, perché non ci ho appoggiato del peso facendo giogo. 

Sul collo di quei bovi bastardi. 

 

non avevo dubbi...mi avevi piegato dal ridere una volta che avevi scritto tipo che c'è della poesia in tutto questo, e tu adori la poesia. 

 

 

 

Modificato da Boulevard
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  • 2 settimane dopo...
-AgentOrange-

"Ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate un colpevole non c'è che da guardarsi allo specchio… "

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ArmandoBis
Il 24/5/2020 alle 22:07 , Boulevard ha scritto:

ve lo siete mai chiesti? e soprattutto avete trovato una risposta a questa domande? o non ve ne fotte un cazzo?

Avendo sviluppato un'empatia molto forte, ormai lo percepisco subito, dalle risate (la risata di un persona dice tantissimooo) nello sguardo, nelle parole... anche di tantissime persone che hanno tutto o di ragazze belissime,  ma non solo ovviamente..il livello di dolore che abbiamo nella nostra società attuale è inverosimile, siamo in un mondo di infelici, anzi di persone tristi.

chi è il colpevole?

la mente razionale, la paura, l'ego.. il falso sè, la società, il fatto che non siamo fatti per essere felici ma per sopravvivere, i sogni infranti, i traumi del passato, il fatto di non essere abbastanza, o di pensare di non esserlo, il non vivere nel presente...il fatto di voler esistere a tutti i costi..

Ti rispondo senza essere influenzato dalle risposte degli altri.

La causa sono i traumi del passato.

La strutturazione dell'io non è un processo semplice e scontato, imbrigliare le pulsioni e metterle completamente al nostro servizio avviene solo nei casi più fortunati.

Il non vivere nel presente, che ci distoglie dal gusto dell'esistenza e ci impedisce di percepirci come vivi, ne è la conseguenza.

Non siamo nati per soffrire, ma la felicità è difficile da conseguire, e in ogni caso non si può trattenere, tutto è impermanente e soggetto a corruzione.

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sedlex

sinceramente c'è tanta sofferenza perchè non vi sono ideali in cui credere,non canalizziamo la nostra vita verso un scopo alto(per esempio tramandare un sapere),oltre a quello di riprodurre(che per molti è anche precluso visto il momento storico in cui viviamo)

allora la gente ha come unico obiettivo quello imitarsi a vicenda,oggi c'è una massificazione clamorosa,dove o ti adegui o muori

i social (se utilizzati nel modo giusto sono utilissimi) hanno avuto un potere distruttivo sulle nostre vite e non ce ne rendiamo conto

è una rincorsa ad apparire che annulla la sostanza dell'essere umano,siamo diventati interscambiambili,non abbiamo piu senso,non abbiamo peso gli uni verso gli altri

viviamo in una matrix borderline\narcisista,dove ci stufiamo di conoscere e passiamo a chi può darci un'utilita maggiore o maggiore divertimento(tutto ovviamente fittizio), con totale assenza di empatia

siamo isole che non vogliono collegamenti,se non quelli fittizi della rete

Oggi mi soffermavo su un quadretto che potrebbe dipingere il mondo moderno,un vecchietto sulla ottantina che fissava il movimento dei rami dell'albero nel parco sotto casa e un 15enne chino sul suo cellulare a ridere come un deficente....

tutto quello che ho elencato genera smarrimento nelle persone e ,quindi, contestualmente sofferenza e depressione,che sono sempre esistiti ma,ogg(in piu metteteci assenza di lavoro,salari bassi,nessuna prospettiva di crescita futura),questi sintomi si sono acuiti per mancanza di visione del mondo che ci circonda.

Modificato da sedlex
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TheLastNinja

In molti il loro "dolore" è direttamente proporzionale alla loro incapacità di capire l'altrui dolore, quante ho visto chiagnere e fottere nello stesso tempo....

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enzo891
Il 25/7/2020 alle 18:15 , sedlex ha scritto:

sinceramente c'è tanta sofferenza perchè non vi sono ideali in cui credere,non canalizziamo la nostra vita verso un scopo alto(per esempio tramandare un sapere),oltre a quello di riprodurre(che per molti è anche precluso visto il momento storico in cui viviamo)

allora la gente ha come unico obiettivo quello imitarsi a vicenda,oggi c'è una massificazione clamorosa,dove o ti adegui o muori

i social (se utilizzati nel modo giusto sono utilissimi) hanno avuto un potere distruttivo sulle nostre vite e non ce ne rendiamo conto

è una rincorsa ad apparire che annulla la sostanza dell'essere umano,siamo diventati interscambiambili,non abbiamo piu senso,non abbiamo peso gli uni verso gli altri

viviamo in una matrix borderline\narcisista,dove ci stufiamo di conoscere e passiamo a chi può darci un'utilita maggiore o maggiore divertimento(tutto ovviamente fittizio), con totale assenza di empatia

siamo isole che non vogliono collegamenti,se non quelli fittizi della rete

Oggi mi soffermavo su un quadretto che potrebbe dipingere il mondo moderno,un vecchietto sulla ottantina che fissava il movimento dei rami dell'albero nel parco sotto casa e un 15enne chino sul suo cellulare a ridere come un deficente....

tutto quello che ho elencato genera smarrimento nelle persone e ,quindi, contestualmente sofferenza e depressione,che sono sempre esistiti ma,ogg(in piu metteteci assenza di lavoro,salari bassi,nessuna prospettiva di crescita futura),questi sintomi si sono acuiti per mancanza di visione del mondo che ci circonda.

Queste parole mi hanno toccato molto. 

Sono quasi convinto che purtroppo adeguandosi alla vita virtuale dei social, o comunque del sapere qualsiasi cosa in 3 secondi (vado in un posto ma prima verifico sul web cosa dicono gli altri e mi vedo tutte le foto) ci ha privato di troppe gioie e stimoli. 

Voglio andare in un posto e non pensare alla foto che devo fare da pubblicare, voglio andare in un posto senza leggermi la recensione e magari dire tra me e me quanto fa schifo!

In questo momento mi sta saltando l'idea di eliminarmi dai social, ma non ne sono convinto perché comunque utilizzandoli alcuni vantaggi concreti si hanno. 

Forse la domanda é come usarli senza esserne dipendenti? 

E per dipendenti non intendo dire che ci passo 6h al gg ma che modifica il mio modo di pensare in certe occasioni. 

 

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sedlex
23 ore fa, enzo891 ha scritto:

Queste parole mi hanno toccato molto. 

Sono quasi convinto che purtroppo adeguandosi alla vita virtuale dei social, o comunque del sapere qualsiasi cosa in 3 secondi (vado in un posto ma prima verifico sul web cosa dicono gli altri e mi vedo tutte le foto) ci ha privato di troppe gioie e stimoli. 

Voglio andare in un posto e non pensare alla foto che devo fare da pubblicare, voglio andare in un posto senza leggermi la recensione e magari dire tra me e me quanto fa schifo!

In questo momento mi sta saltando l'idea di eliminarmi dai social, ma non ne sono convinto perché comunque utilizzandoli alcuni vantaggi concreti si hanno. 

Forse la domanda é come usarli senza esserne dipendenti? 

E per dipendenti non intendo dire che ci passo 6h al gg ma che modifica il mio modo di pensare in certe occasioni. 

 

fa paura il fatto che andremo in vacanza e penseremo gia alle foto che posteremo?

io pratico questa modalità,faccio la vacanza,ovviamente anche le foto....finita la vacanza posto qualcuna(giusto un paio) su instangram

ma ammetto che è forte l'idea di far sapere agli altri cosa faccio e dove sto.

semplice narcisimo di ognuno di noi...ma è patologico

dovremmo liberarcene..

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enzo891
26 minuti fa, sedlex ha scritto:

fa paura il fatto che andremo in vacanza e penseremo gia alle foto che posteremo?

io pratico questa modalità,faccio la vacanza,ovviamente anche le foto....finita la vacanza posto qualcuna(giusto un paio) su instangram

ma ammetto che è forte l'idea di far sapere agli altri cosa faccio e dove sto.

semplice narcisimo di ognuno di noi...ma è patologico

dovremmo liberarcene..


Io amo l'idea di condividere, se penso di dover fare un viaggio da solo o con amici preferisco sempre con amici.
Stimo chi lo riesce a farlo da solo, ma condividendolo con delle persone assume un valore in più per me.

In questo forum stesso, noi condividiamo.
Ma è una condivisione selezionata di alcune esperienze, ad un pubblico che ti sta chiedendo esattamente quelle cose.
Una condivisione sana.

Il concetto di condivisione ora è fuori controllo, è un voler ostentare far sapere a tutti i costi.
Come siamo arrivati a sentire l'esigenza di far sapere dove siamo e cosa stiamo facendo?

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sedlex
14 ore fa, enzo891 ha scritto:



Il concetto di condivisione ora è fuori controllo, è un voler ostentare far sapere a tutti i costi.
Come siamo arrivati a sentire l'esigenza di far sapere dove siamo e cosa stiamo facendo?

forse perche c'è un vuoto ideologico e spirituale? e quindi la gente crede di essere felice postando sui social?

siamo fagocitati dall'etere.

 

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AlessioC
Il 24/5/2020 alle 22:07 , Boulevard ha scritto:

Avendo sviluppato un'empatia molto forte, ormai lo percepisco subito, dalle risate (la risata di un persona dice tantissimooo) nello sguardo, nelle parole... anche di tantissime persone che hanno tutto o di ragazze belissime,  ma non solo ovviamente..il livello di dolore che abbiamo nella nostra società attuale è inverosimile, siamo in un mondo di infelici, anzi di persone tristi.

Secondo me, è perché ci siamo fatti male.

Perché siamo cattivi, e perché godiamo, chi più chi meno, chi in un modo chi in un altro, nel compiere azioni che causano sconforto agli altri. Fosse anche qualcosa di semplice come scrivere il nome di qualcuno con una lettera sbagliata, o bidonarlo dopo un preso appuntamento e non rispondergli più, credo che tutti abbiamo tirato delle staffilettate a gente a caso o anche ad amici, di quelle che se la parte offesa ti accusa puoi sempre cavartela fingendo ingenua innocenza e uscirne persino moralmente superiore, e il dolore che vedi nella gente, non sono altro che le crepe risultate da questo gioco.

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