Vai al contenuto

Cosa porta un uomo a chiedere alla propria compagna/ragazza/fidanzata di sposarsi (lei NON ha mai chiesto il matrimonio e non hai mai affrontato il discorso)?


Sonya

Messaggi raccomandati

Unbreakable
59 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Era vero all'inizio, ma quando esercitiamo un'abilità ed acquisiamo expertise in essa, diventa piacevole in se stessa e ci sentiamo bene, se è in linea comunque con i modi che pagano per il nostro genere.

@Riso soffiato ti faccio un esempio pratico su di me.

Ho iniziato a studiare l'Inglese perchè volevo risultare più appetibile sul lavoro, alle fighe ed allargare il campo di possibilità anche alle straniere.

Ora quando studio l'Inglese, avendo acquisito un po' di expertise (niente di superlativo), lo faccio con piacere, il tempo mi vola e non penso più alle motivazioni che mi avevano spinto a studiarlo inizialmente.

Mi fa stare bene e basta.

  • Mi piace! 3
Link al commento
Condividi su altri siti

Back Door Man
6 minuti fa, sasa4 ha scritto:

Un ulteriore esempio è dato dalla natura, il maschio della mantide religiosa e della vedova nera vengono infatti mangiati dalla donna come "dono" riproduttivo, le cui energie serviranno poi per lo sviluppo e la crescita della progenie, quindi ne aumenta le possibilità di sopravvivenza.

Non c'è un grosso piacere nell'essere mangiato vivo immagino, ma è vantaggioso farlo e tale comportamento si è conservato nella specie.

Si va OT ma c'è una cosa buffa da dire.

L'accoppiamento dei gatti.

Fino a che non l'ho letto su internet non lo sapevo.

Che il gatto maschio ci ha dei peli duri simili a spine sul pene, per cui, terminato il coito si ritrae cercando di evitare la zampata che gli dà la gatta indolenzita dalla fuoriscita del pene che le raschia la vagina.

Il raschiamento ha l'effetto di rendere fertile la gatta.

Non ho mai visto gatti farlo.

Voi sapevate questa cosa?

Link al commento
Condividi su altri siti

9 minuti fa, Percival ha scritto:

Detto ciò, a livello meramente operativo e pratico, individuare le motivazioni intrinseche (comunque le si chiamino e indipendentemente dalla loro genesi/matrice) che muovono gli altri è senz'altro interessante, probabilmente utile nelle giuste mani.

Leggevo un articolo sulle motivazioni nel campo dell'apprendimento, tema che si disconosce e che viene boicottato, purtroppo, anche delle istituzioni scolastiche.

Apprendere per interesse vero, per auto-efficacia e per orientamento verso i propri obiettivi.

Non mi ricordo dove lessi qui sul forum una volta del modello di scuola giapponese dove viene premiato lo studente per il percorso eseguito ogni mese mi pare, senza ricorrere ai modelli svalutativi o meramente prestazionali, che sono il modus operandi della scuola occidentale, che generano inevitabilmente lotte inter-soggettive e frustrazioni, con perdite lungo il lungo cammino di menti "diversamente" brillanti.

Interesse, Auto-efficacia, Orientamento

Di auto-efficacia ne parlava anche Bandura, vi giro un altro link qui:

Auto-efficacia

"il semplice fatto di poter comprendere qualcosa è affascinante per qualsiasi essere umano.."

Link al commento
Condividi su altri siti

4 minuti fa, Back Door Man ha scritto:

Si va OT ma c'è una cosa buffa da dire.

L'accoppiamento dei gatti.

Fino a che non l'ho letto su internet non lo sapevo.

Che il gatto maschio ci ha dei peli duri simili a spine sul pene, per cui, terminato il coito si ritrae cercando di evitare la zampata che gli dà la gatta indolenzita dalla fuoriscita del pene che le raschia la vagina.

Il raschiamento ha l'effetto di rendere fertile la gatta.

Non ho mai visto gatti farlo.

Voi sapevate questa cosa?

Una reazione simile la ebbi con una che mentre mi stava praticando del sesso orale voleva introdurre il suo dito come da esplorazione prostatica.

  • Haha 3
Link al commento
Condividi su altri siti

ArmandoBis
5 ore fa, TADsince1995 ha scritto:

https://www.istat.it/it/archivio/192509

Cito dall'articolo:

Nel 2015 sono stati celebrati 194377 matrimoni. Ci sono stati 82469 divorzi (+57% rispetto al 2014) e 91706 separazioni (+2,7% rispetto al 2014).

La durata media del matrimonio al momento della separazione è di 17 anni. In media i mariti hanno 48 anni e le mogli 45.

Considerando che mediamente stiamo sempre più o meno sui 200000 matrimoni all'anno da diversi decenni e considerando che il divorzio è sempre anticipato dalla separazione, che quasi mai le coppie tornano sui loro passi, si può dire che, arrotondando in eccesso, per ogni 200000 matrimoni, circa 92000 finiranno a puttane dopo una media di 17 anni. Ovvero il 46%.

Quindi, la risposta alla tua domanda, si aggira su 46 matrimoni falliti UFFICIALMENTE su 100.

Poi c'è tutto il sottobosco di matrimoni finiti ma che non vengono cancellati legalmente, perché

- ci sono i figli

- perché la gente che deve pensare

- perché volevo fare la mantenuta, ora sono disoccupata, non ho mai lavorato e a 50 anni non so fare un cazzo

- perché Dio si incazza

Questi penso che saranno un altro buon 30%.

Concludo con un'altra citazione dall'articolo:

La quota di separazioni in cui la casa coniugale è assegnata alla moglie sale al 60% e arriva al 69% per le madri con almeno un figlio minorenne. Si mantiene stabile la quota di separazioni con assegno di mantenimento corrisposto dal padre (94% del totale delle separazioni con assegno nel 2015).

Riassumendo: in 46 matrimoni su 100, l'uomo finirà in mezzo a una strada a pagare alimenti e la donna a prendere psicofarmaci per dormire la notte. In 30 su 100 prenderanno entrambi psicofarmaci per sopportarsi. Forse se ne salvano 20, ma anche lì con chissà quali compromessi.

Come dicevo, alla domanda di quanti matrimoni funzionano, il mio amico rispose: 5%.

Gli dissi che mi sembrava alto, io propendevo per il 3%.

Le statistiche, come hai fatto giustamente notare, si basano su eventi incontrovertibili: separazione e divorzio.

Molti stanno assieme per abitudine, convenienza o addirittura odio, cioè sono così abituati a detestarsi che la sola idea di venire privati del loro oggetto di risentimento (che spesso è un alibi: senza questa palla al piede chissà dove arrivavo) li terrorizza, e preferiscono quindi mantenere un rapporto intriso di sofferenza piuttosto che affrontare l'ignoto.

Detto questo, un matrimonio che funziona (metto sotto questa etichetta ogni relazione che si protrae nel tempo, indipendentemente dalla sua ufficializzazione) non è poi così impossibile.

I maestri spirituali di tutte le tradizioni (anche quella cristiana, solo che sono molto più difficili da scovare) collocano il rapporto d'amore in cima alle facoltà umane. L'amore viene addirittura considerato un sentiero privilegiato per la conoscenza e la realizzazione spirituale.

La cosa in effetti non può non sorprendere, vista la lunga tradizione sussuofobica di parecchie religioni (per essere più precisi, il versante degenerato delle religioni, non certo gli insegnamenti originari).

A fare da contraltare alla visione pseudo-religiosa ci sono le dottrine laiciste, che riducono il tutto a un semplice gioco di sostanze chimiche e di componenti inscritti nei geni.

Le due visioni hanno in comune l'assoluta assenza di sorprese, il tutto riducendosi a un percorso già deciso in partenza.

Poi, si va in giro per le strade e capita di vedere delle coppie di una certa età in cui si percepisce che il loro rapporto sfida le leggi del disincanto e della rassegnazione, senti che sono molto più felici insieme di quanto lo sarebbero stati da soli. E spesso sono persone semplici, che nella loro vita hanno fatto lavori umili.

 

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

4 minuti fa, ArmandoBis ha scritto:

Poi, si va in giro per le strade e capita di vedere delle coppie di una certa età in cui si percepisce che il loro rapporto sfida le leggi del disincanto e della rassegnazione, senti che sono molto più felici insieme di quanto lo sarebbero stati da soli. E spesso sono persone semplici, che nella loro vita hanno fatto lavori umili.

Ipotesi 1) Assenza di polimorfismo a carico dei recettori tipo 1A della Vasopressina

Walum, H., Westberg, L., Henningsson, S., Neiderhiser J.M., Reiss, D., Igl, W., et al, (2008), Genetic variation in vasopressin receptor 1a gene (AVPR1A) associates with pair bonding behavior in humans, in Proceedings of the National Academy of Sciences, 105 (37), 14153-14156;

Ipotesi 2) Presenza di un individuo XY che ha scopato una donna diversa a settimana avendone un paio fisse, poi ha selezionato naturalmente quella che gli era più affine ed oltre ad essere figa era anche una donna con alto potenziale affiliativo per la crescita e lo sviluppo della progenie

Ipotesi 3) Fasi di selezione dell'individuo di cui sopra (cioè la coppia è lui più una di quelle che sta scopando)

Ipotesi 3) Presenza di un individuo XY con assenza di amigdala o lobotomizzato

Ipotesi 4) Presenza di un individuo XY sordomuto

Link al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, sasa4 ha scritto:

Mezzo affinché un dato comportamento possa ripresentarsi con maggiori probabilità, comportamento che aumenta le chances di sopravvivenza.

Ma non è detto che sia l'unico meccanismo.

Ci sono tutti i comportamenti di evitamento, di lotta e di fuga che si sono mantenuti nella specie e che danno l'opposto del piacere, cioè paura.

Ok chiaro

1 ora fa, sasa4 ha scritto:

Te l'ho detto, io ti picchio..

Prima di diventare violento potresti spiegarmi invece l'ultima parte..

Mi riferisco a 

2 ore fa, Alexis2 ha scritto:

Le tre frasi sopra possono essere anche degli inviti a fare cose, realizzati con forme di cortesia.

E il seguito

Altrimenti li sento volentieri alla cena con te brillo

😉

Link al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, Percival ha scritto:

Ti va di riassumermi ciò che ti ha colpito/hai trovato interessante?

Quando lo leggo più che volentieri! 

Link al commento
Condividi su altri siti

^'V'^
47 minuti fa, sasa4 ha scritto:

si va in giro per le strade e capita di vedere delle coppie di una certa età in cui si percepisce che il loro rapporto sfida le leggi del disincanto e della rassegnazione, senti che sono molto più felici insieme di quanto lo sarebbero stati da soli.

Questa cosa me la sento ripetere da quando avevo 23 anni, ricordo la prima volta che me lo fecero notare. 

Quando vado in giro con una di quelle che scopo scelta tra quelle per averci comunque anche una relazione, visti da fuori siamo la coppia dei film, siamo felici, ci capiamo con mezzo sguardo, stiamo bene, c'è comunanza, intimità, tenerezza, ammirazione, amore a volte, nel senso che va ad altalena, non a bolla di codipendenza. 

E sì, mi capita di accorgermi, o che venga riportato, che per le persone siamo la coppia che rompe la regola che in coppia non si possa stare bene. 

Ma non siamo una coppia, siamo amanti, non sono monogamo. 

Parlo di me, non sto asserendo che in tutti quelli che vedi passare per strada la ragione sia questa. 

Quello che è interessante per me è che le coppie monogamiche cercano di dare questa impressione di facciata e lavano i panni sporchi in casa o negli sfoghi con amiche-amici. 

Noi questa sensazione inequivocabile non cerchiamo di darla, non è una facciata, siamo felici di condividere cose e momenti e se così non fosse saremmo a fare di meglio altrove. 

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...