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Cosa porta un uomo a chiedere alla propria compagna/ragazza/fidanzata di sposarsi (lei NON ha mai chiesto il matrimonio e non hai mai affrontato il discorso)?


Sonya

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^'V'^
5 ore fa, ArmandoBis ha scritto:

 

Nell'entourage di persone che mi capita di frequentare ogni tanto sento casi di persone con gravi depressioni, ma a differenza di quanto leggo sui giornali, i farmaci contengono il disagio, lo nascondono, ma si limitano a quello.

 

Persona A: In molti casi a fronte di un crollo della serotonina nella donna con conseguente depressione e acedia, "mai una gioia" mood, c'è un iperlavoro delle surrenali in produzione cronica di cortisolo in eccesso, non compensato da ossitocina, il che comporta anche indirettamente sbilanciamenti estrogenici. Questa donna sta vivendo in funzione degli androgeni una vita di stampo maschile, sport, lavoro, ecc. Parlare per quindici anni con qualcuno non le servirà a nulla perché il suo lifestyle comporta un reale problema biochimico. Ossia, bisogna sistemare il suo sistema endocrino in modo che sistemi il suo lifestyle il quale sistemi il sistema endocrino ed innestare un circolo virtuoso anziché quello vizioso che vive adesso. Non le serve a nulla parlare di cosa la rattrista. Infatti cosa la rattrista è esattamente cosa le scivolerebbe addosso senza problemi se fosse sana. 

Persona B: però gli psicofarmaci contengono il disagio, lo nascondono, ma si limitano a quello, meglio la psicanalisi, non tutti hanno letto fino in fondo tutte le congetture di Freud. (Teoria: una serie di ipotesi VERIFICATE che integrate fra loro danno un modello funzionante rispetto ad un fenomeno. Congettura: punto di vista non avente ancora la struttura dell'ipotesi confutabile). 

Ok. 

Ma qui nessuno ha parlato di dare psicofarmaci ad un uomo che molto probabilmente vive dei disordini comportamentali e nell'atteggiamento a fronte di una situazione di stress e di crollo del testosterone

Si parla del fatto che se il testo è sotto ai piedi, è normale dire e fare cose da cappone. 

Quando uno è sano, è a livello con i parametri endocrini, allora può fare proposte di matrimonio e anche decidere di avere una sessualità masochistica. Fatti suoi e ognuno è diverso. 

Ma in molti casi una sessualità masochistica deriva da un'infezione da toxoplasma, e in moltissimi casi situazioni di ipogonadismo o estrema aromatizzazione portano a discorsi che per le donne sono normali mentre sono cues di forte disagio e squilibrio psicofisico. 

Ora, uno che è masochista sessualmente ed è a posto con questo non ha alcun bisogno dello psicologo. 

Uno che è masochista sessualmente e non è a proprio agio con se stesso, vive una distonia, probabilmente non cercherà l'aiuto di un medico ma di uno psicologo, e se finisce in un percorso decennale di analisi a parlare di niente e dedurre che è masochista perché complessato e perché si sente in colpa e vuole espiazione, e per quella volta che la mamma lo ha beccato a masturbarsi e lo ha sculacciato proprio mentre lui era eccitato... Non cura la toxoplasmosi. 

Il che non significa che l'alternativa a parlare di un cazzo di niente per dieci anni siano gli psicofarmaci. 

Al punto che l'unica volta che ne ho parlato in questo 3d è stato rispetto al triptofano per dormire che nel migliorare la serotonina ha chiuso i rubinetti del sesso nella tipa dell'esempio. 

Ossia il problema, non la soluzione. 

Significa semplicemente che siamo sistemi Bio-psico-sociali. 

Non siamo sistemi psico-socio-biologici, o altre combinazioni. 

La base di tutto è la fisiologia, la maggior parte dei comportamenti, desideri, viene da lì e per prima cosa bisognerebbe escludere cause organiche o comunque fisiologiche. 

Poi può anche essere - spesso è così - che vi siano motivazioni psicologiche o sociali per cui quella causa fisiologica si è andata a cronicizzare, e quello è il momento per rimuoverle se possibile, ma è inutile parlare se a monte non si è equilibrato il sistema bio. 

Ad esempio una donna può vivere stati alterni di depressione e narcisismi con totale lack of empathy, e c'è il quadro di cui parlavamo sopra (Persona A). 

E questo dipende dal lifestyle maschile che conduce, che ha ripercussioni organiche serie. 

E però il fatto che viva a quel modo dipende dalla società, è una problematica sociale, una piaga dei nostri tempi, in cui le donne devono dimostrare di essere dei lavoratori e dei signor wonder woman. 

Si può cambiare la società? 

No. Ma si può modificare il modo in cui il soggetto reagisce alla sua percezione della pressione sociale. 

Solo che questo lo puoi fare su un soggetto sano e che già sente come è bello stare in equilibrio internamente. 

Non puoi prendere un soggetto squilibrato a livello di ormoni e neurotrasmettitori e fargli capire le cose. 

Non puoi prendere un cappone e dirgli di vivere da uomo che ne va della sua salute psicofisica. 

Quello nega, razionalizza, forclude, scappa, è un cappone, che altro deve fare, la figa fa. 

Ma non puoi nemmeno solo sistemarlo un attimo dal punto di vista fisiologico e sperare che non caschi più nelle abitudini e nelle convenzioni sociali o nelle distorsioni culturali che appunto lo hanno portato poi ad essere cronicamente stressato, ipogonadico e rincoglionito come una vacca. 

Solo... Prima va resa solida la base. Dieci anni a cercare la causa delle sue insicurezze in episodi dell'infanzia che abbiamo vissuto tutti e non ci hanno fatto niente, quando deve andare di corsa a controllarsi che sta aromatizzando il testosterone e parla come una donna, possono essere dieci anni buttati insieme ai soldi in alcuni casi, un fegato troppo tardi da salvare e in necessità ormai di trapianto in altri. 

Poi se uno a 9ng/ml di testo in cruising è ancora a fare dei discorsi da sborratoio, certo che ha bisogno di riformulare le proprie percezioni ed interpretazioni del mondo, o torna nel baratro in fretta. 

Ma questo in quanti casi succede? 2 su 100? 

A spanne 98 casi su 100 se sono a posto col lato bio si sistemano in automatico anche le seghe mentali. 

Però nessuno parlava di contrapporre dialogo a molecole tampone di sintomi e psicofarmaci. Si parla del fatto che i problemi che perdurano anche quando c'è la piena salute psicofisica, ormonale e di lifestyle, sono rarissimi. 

Il tutto, per commentare: cosa spinge un uomo a chiedere di sposarsi (con le leggi attuali)? 

Eh, cosa lo spinge. Ipogonadismo e mancanza di un livello basale decente di dopamina e di proiezioni future professionali che retroagiscano come fiducia in se stessi nel presente. 

Se sistemi queste cause, e dopo quel soggetto si vuole sposare, allora parliamo di cosa spinge un uomo sano verso questo tipo di tenaglia. E parliamo di libera volontà, e ci sono motivazioni, come il riconoscimento sociale, l'accettazione, il crescere i propri figli, che sono hardwired biologicamente e che sono ad intensità differente in ognuno. 

Ma di base, c'è da escludere la più ovvia delle cause, dato che chi, come me, ha avuto i testicoli schiacciati in un incidente e non ha prodotto testo per un anno, o ha avuto un periodo di fortissimo e prolungato stress tale da portargli il testo a 3-4 ng/ml, sa cosa è quel momento in cui prendi in considerazione una simile tenaglia come fosse un'ipotesi. 

Esiste gente che funziona, che vede bene il proprio futuro professionale e sessuale, e che nonostante questo chiede di sposarsi? Sì, una minoranza, ma sì, e per capire cosa uno voglia, prima deve essere sano e padrone di sé. 

Poi benvenga se si vuole sposare o fare prete o rasarsi a zero e diventare un santone. 

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ArmandoBis
10 ore fa, Back Door Man ha scritto:

Se mi dici che cassano è ... un testa di cazzo io approvo.

Gli psicofarmaci hanno effetto attutente; nascondono il male e creano zombie che sembrano sani.

La psicologia agisce diversamente. Ho fatto le mie scelte in tal senso.

Approvo nel complesso il tuo intervento.

Non capisco invece che problema hai con Freud.

Anche i cattolici esistono da millenni. Non è che diventano buoni col tempo.

Cassano= shit ok. Se hai capito fin qui (la pensiamo iguale) mi chiedo perché questo fanatismo pro Freud.

Forse hai studiato poco e conosci solo Freud contrapposto a cassano?

Ti do un pista: dopo Freud sono venuti altri.

La psicoanalisi oggi è la stessa di quella di Freud.

I problemi sono completamente diversi, ma il metodo è il medesimo.

E non potrebbe essere diversamente.

Lo stesso vale per le altre scuole, ovviamente. Se uno usa l'approccio sistemico, continuerà a usare quello, adattandolo a nuove circostanze, ma l'impostazione di fondo non può cambiare.

Modificato da ArmandoBis
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ArmandoBis
6 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Persona A: In molti casi a fronte di un crollo della serotonina nella donna con conseguente depressione e acedia, "mai una gioia" mood, c'è un iperlavoro delle surrenali in produzione cronica di cortisolo in eccesso, non compensato da ossitocina, il che comporta anche indirettamente sbilanciamenti estrogenici. Questa donna sta vivendo in funzione degli androgeni una vita di stampo maschile, sport, lavoro, ecc. Parlare per quindici anni con qualcuno non le servirà a nulla perché il suo lifestyle comporta un reale problema biochimico. Ossia, bisogna sistemare il suo sistema endocrino in modo che sistemi il suo lifestyle il quale sistemi il sistema endocrino ed innestare un circolo virtuoso anziché quello vizioso che vive adesso. Non le serve a nulla parlare di cosa la rattrista. Infatti cosa la rattrista è esattamente cosa le scivolerebbe addosso senza problemi se fosse sana. 

Persona B: però gli psicofarmaci contengono il disagio, lo nascondono, ma si limitano a quello, meglio la psicanalisi, non tutti hanno letto fino in fondo tutte le congetture di Freud. (Teoria: una serie di ipotesi VERIFICATE che integrate fra loro danno un modello funzionante rispetto ad un fenomeno. Congettura: punto di vista non avente ancora la struttura dell'ipotesi confutabile). 

Ok. 

Ma qui nessuno ha parlato di dare psicofarmaci ad un uomo che molto probabilmente vive dei disordini comportamentali e nell'atteggiamento a fronte di una situazione di stress e di crollo del testosterone

Si parla del fatto che se il testo è sotto ai piedi, è normale dire e fare cose da cappone. 

Quando uno è sano, è a livello con i parametri endocrini, allora può fare proposte di matrimonio e anche decidere di avere una sessualità masochistica. Fatti suoi e ognuno è diverso. 

Ma in molti casi una sessualità masochistica deriva da un'infezione da toxoplasma, e in moltissimi casi situazioni di ipogonadismo o estrema aromatizzazione portano a discorsi che per le donne sono normali mentre sono cues di forte disagio e squilibrio psicofisico. 

Ora, uno che è masochista sessualmente ed è a posto con questo non ha alcun bisogno dello psicologo. 

Uno che è masochista sessualmente e non è a proprio agio con se stesso, vive una distonia, probabilmente non cercherà l'aiuto di un medico ma di uno psicologo, e se finisce in un percorso decennale di analisi a parlare di niente e dedurre che è masochista perché complessato e perché si sente in colpa e vuole espiazione, e per quella volta che la mamma lo ha beccato a masturbarsi e lo ha sculacciato proprio mentre lui era eccitato... Non cura la toxoplasmosi. 

Il che non significa che l'alternativa a parlare di un cazzo di niente per dieci anni siano gli psicofarmaci. 

Al punto che l'unica volta che ne ho parlato in questo 3d è stato rispetto al triptofano per dormire che nel migliorare la serotonina ha chiuso i rubinetti del sesso nella tipa dell'esempio. 

Ossia il problema, non la soluzione. 

Significa semplicemente che siamo sistemi Bio-psico-sociali. 

Non siamo sistemi psico-socio-biologici, o altre combinazioni. 

La base di tutto è la fisiologia, la maggior parte dei comportamenti, desideri, viene da lì e per prima cosa bisognerebbe escludere cause organiche o comunque fisiologiche. 

Poi può anche essere - spesso è così - che vi siano motivazioni psicologiche o sociali per cui quella causa fisiologica si è andata a cronicizzare, e quello è il momento per rimuoverle se possibile, ma è inutile parlare se a monte non si è equilibrato il sistema bio. 

Ad esempio una donna può vivere stati alterni di depressione e narcisismi con totale lack of empathy, e c'è il quadro di cui parlavamo sopra (Persona A). 

E questo dipende dal lifestyle maschile che conduce, che ha ripercussioni organiche serie. 

E però il fatto che viva a quel modo dipende dalla società, è una problematica sociale, una piaga dei nostri tempi, in cui le donne devono dimostrare di essere dei lavoratori e dei signor wonder woman. 

Si può cambiare la società? 

No. Ma si può modificare il modo in cui il soggetto reagisce alla sua percezione della pressione sociale. 

Solo che questo lo puoi fare su un soggetto sano e che già sente come è bello stare in equilibrio internamente. 

Non puoi prendere un soggetto squilibrato a livello di ormoni e neurotrasmettitori e fargli capire le cose. 

Non puoi prendere un cappone e dirgli di vivere da uomo che ne va della sua salute psicofisica. 

Quello nega, razionalizza, forclude, scappa, è un cappone, che altro deve fare, la figa fa. 

Ma non puoi nemmeno solo sistemarlo un attimo dal punto di vista fisiologico e sperare che non caschi più nelle abitudini e nelle convenzioni sociali o nelle distorsioni culturali che appunto lo hanno portato poi ad essere cronicamente stressato, ipogonadico e rincoglionito come una vacca. 

Solo... Prima va resa solida la base. Dieci anni a cercare la causa delle sue insicurezze in episodi dell'infanzia che abbiamo vissuto tutti e non ci hanno fatto niente, quando deve andare di corsa a controllarsi che sta aromatizzando il testosterone e parla come una donna, possono essere dieci anni buttati insieme ai soldi in alcuni casi, un fegato troppo tardi da salvare e in necessità ormai di trapianto in altri. 

Poi se uno a 9ng/ml di testo in cruising è ancora a fare dei discorsi da sborratoio, certo che ha bisogno di riformulare le proprie percezioni ed interpretazioni del mondo, o torna nel baratro in fretta. 

Ma questo in quanti casi succede? 2 su 100? 

A spanne 98 casi su 100 se sono a posto col lato bio si sistemano in automatico anche le seghe mentali. 

Però nessuno parlava di contrapporre dialogo a molecole tampone di sintomi e psicofarmaci. Si parla del fatto che i problemi che perdurano anche quando c'è la piena salute psicofisica, ormonale e di lifestyle, sono rarissimi. 

Il tutto, per commentare: cosa spinge un uomo a chiedere di sposarsi (con le leggi attuali)? 

Eh, cosa lo spinge. Ipogonadismo e mancanza di un livello basale decente di dopamina e di proiezioni future professionali che retroagiscano come fiducia in se stessi nel presente. 

Se sistemi queste cause, e dopo quel soggetto si vuole sposare, allora parliamo di cosa spinge un uomo sano verso questo tipo di tenaglia. E parliamo di libera volontà, e ci sono motivazioni, come il riconoscimento sociale, l'accettazione, il crescere i propri figli, che sono hardwired biologicamente e che sono ad intensità differente in ognuno. 

Ma di base, c'è da escludere la più ovvia delle cause, dato che chi, come me, ha avuto i testicoli schiacciati in un incidente e non ha prodotto testo per un anno, o ha avuto un periodo di fortissimo e prolungato stress tale da portargli il testo a 3-4 ng/ml, sa cosa è quel momento in cui prendi in considerazione una simile tenaglia come fosse un'ipotesi. 

Esiste gente che funziona, che vede bene il proprio futuro professionale e sessuale, e che nonostante questo chiede di sposarsi? Sì, una minoranza, ma sì, e per capire cosa uno voglia, prima deve essere sano e padrone di sé. 

Poi benvenga se si vuole sposare o fare prete o rasarsi a zero e diventare un santone. 

Credo che tu non abbia idea dei motivi per cui alcune persone si rivolgono alla psicoanalisi.

Sono problemi da classi alte?

Perché no? Se la psicoanalisi è nata in una certa società e in una certa epoca ci sarà una ragione.

Se continua a esistere in certi luoghi e, prevalentemente, in certe classi sociali, anche qui una ragione ci sarà.

La stessa cosa vale per altre impostazioni e altre scuole: anche loro sono nate in certi luoghi, affrontando certi problemi. Alcune sono scomparse, altre esistono ancora oggi e godono buona salute.

Quindi il dire occhio, la psicoanalisi (o qualunque altra disciplina) è tutta una truffa perché non è scientifica, è, come dire, lievemente antiscientifico.

Hai espresso con ammirevole precisione un tuo punto di vista, che io per mia ignoranza avevo assimilato a un'impostazione farmacologica.

Se una persona si ritrova in questa tua teorizzazione, ottimo. Non sarò certo io a dire che sta sbagliando o che ci sono trattamenti validati scientificamente (capita di leggere anche questo) a cui sarebbe preferibile rivolgersi.

Non è una questione di relativismo, non è il voler mettere l'astrologia sullo stesso piano dell'astronomia, semplicemente il discorso sulla scientificità non ha alcun senso per come è stato e viene proposto.

Il primo a farlo fu un certo Hook, se non ricordo male, che fu il primo ad applicare il vaglio popperiano alla psicoanalisi, chiedendosi se fosse falsificabile. Purtroppo la domanda che fece era concettualmente sbagliata; non sapeva di cosa si stava parlando.

Non esiste un approccio epistemologico che consenta di discriminare ciò che è scientifico da ciò che non lo è in materia di psiche.

Se uno adotta un'impostazione un po' rigida deve rigettare qualunque scuola.

Per esempio, la meditazione. Prima non se ne parlava, poi, da quando hanno cominciato a usare gli strumenti per misurare le onde cerebrali, la meditazione ha cominciato improvvisamente a esistere.

Ma se non ci fossero questi strumenti, ci sarebbero quelli che, senza averne alcuna esperienza, sosterrebbero che si tratta di pura suggestione.

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@ArmandoBis non ho la capacità divulgativa di @^'V'^ tendo ad essere sintetico (ho letto tutti gli interventi scaturiti da questa discussione e intanto ti ringrazio visto che ne è venuta fuori una interessantissima serie di post):

Ma in sostanza semplificando si sta sostenendo che siamo individui biologico (primo) psico sociali (secondo).

Quindi soggetti per forza di cose a squilibri dettati dalla parte bio e anche soggetti a squilibri della parte psico socio.

Ok fino a qua credo, per cui attraverso questa impostazione mi sembra evidente che si comprende uno spettro quasi totale dei motivi di disagi/comportamenti.

Voler ridurre tutto alla sola biologia oppure al contrario voler negare che questa esista come "base" e voler ricondurre tutto alla parte psico sociale mi pare per definizione stessa MOLTO PARZIALE come cosa.

Non riesco a capire davvero come mai non riesci a condividere una impostazione di tipo "totale" ma vedi nella parte biologica un qualcosa di "riduttivo".

Sarebbe come se sei su una barca che si sta riempiendo di acqua e avessi un secchio ti limitassi a continuare a svuotare la barca dall'acqua senza guardare se c'è un buco sul fondo.

Cioè il secchio va benissimo per svuotarla dopo che hai tappato le falle altrimenti continui in uno stato di stallo per sempre (svuoti e lei si riempe di nuovo).

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ArmandoBis
7 minuti fa, Orph ha scritto:

@ArmandoBis non ho la capacità divulgativa di @^'V'^ tendo ad essere sintetico (ho letto tutti gli interventi scaturiti da questa discussione e intanto ti ringrazio visto che ne è venuta fuori una interessantissima serie di post):

Ma in sostanza semplificando si sta sostenendo che siamo individui biologico (primo) psico sociali (secondo).

Quindi soggetti per forza di cose a squilibri dettati dalla parte bio e anche soggetti a squilibri della parte psico socio.

Ok fino a qua credo, per cui attraverso questa impostazione mi sembra evidente che si comprende uno spettro quasi totale dei motivi di disagi/comportamenti.

Voler ridurre tutto alla sola biologia oppure al contrario voler negare che questa esista come "base" e voler ricondurre tutto alla parte psico sociale mi pare per definizione stessa MOLTO PARZIALE come cosa.

Non riesco a capire davvero come mai non riesci a condividere una impostazione di tipo "totale" ma vedi nella parte biologica un qualcosa di "riduttivo".

Sarebbe come se sei su una barca che si sta riempiendo di acqua e avessi un secchio ti limitassi a continuare a svuotare la barca dall'acqua senza guardare se c'è un buco sul fondo.

Cioè il secchio va benissimo per svuotarla dopo che hai tappato le falle altrimenti continui in uno stato di stallo per sempre (svuoti e lei si riempe di nuovo).

Semplice. Ogni persona dovrebbe decidere in piena libertà qual è la soluzione adatta per lui.

Esempio. Tempo fa scoprii che esistono delle patologie psichiche che colpiscono i meditanti avanzati. Chi incappa in problemi di questo tipo dovrebbe rivolgersi al maestro che lo segue o, se non ne ha uno, trovarselo. Non mi sembra molto furbo andare a chiedere allo psichiatra dell'Asl.

Ora, si può sostenere che anche il meditante avanzato soffra di un qualche squilibrio ormonale e che quindi sia l'ingestione di qualche sostanza a risolvere il problema e non una modifica della pratica meditativa?

Secondo alcuni sì, visto che affermano che vi sono alcune basi, scientificamente provate, dicono, l'uomo dipende da quelle, e quindi non si scappa, bisogna intervenire lì.

C'è chi invece non la pensa così, che ritiene ogni stadio di sviluppo psichico comporti le sue (eventuali) problematiche specifiche e che esse non possano essere ridotte alle interazioni fra un numero limitato di sostanza, ma soprattutto vuole essere libero di scegliere lo specialista (o il dilettante) a cui rivolgersi.

Non mi sembra una cosa così strana. Anche perché ogni disciplina ha i suoi cultori intransigenti che affermano che il loro approccio è l'unico scientifico, o il più scientifico, o quello più validato scientificamente nei risultati.

Sono tecniche propagandistiche. Lasciate decidere a chi è interessato. Saprà lui cosa gli va bene, o no?

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13 minuti fa, ArmandoBis ha scritto:

Non mi sembra una cosa così strana. A

E' stranissimo (almeno per me è) che continui a vedere le due cose come "dicotomiche" come se una escludesse l'altra, davvero non riesco a comprenderlo.

 

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14 minuti fa, ArmandoBis ha scritto:

Ora, si può sostenere che anche il meditante avanzato soffra di un qualche squilibrio ormonale e che quindi sia l'ingestione di qualche sostanza a risolvere il problema e non una modifica della pratica meditativa?

No anche qua potrebbe dipendere dai singoli soggetti, perchè deve essere per forza una via oppure l'altra?

Certi casi possono avere certe cause altri differenti.

15 minuti fa, ArmandoBis ha scritto:

econdo alcuni sì, visto che affermano che vi sono alcune basi, scientificamente provate, dicono, l'uomo dipende da quelle, e quindi non si scappa, bisogna intervenire lì.

Ci sono alcune basi si controlla quelle e se quelle sono a posto si procede con altro, ripeto è semplicissimo constatare come la contemporanea accettazione di entrambe le strade sia meglio della considerazione delle singole separate.

 

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ArmandoBis
41 minuti fa, Orph ha scritto:

No anche qua potrebbe dipendere dai singoli soggetti, perchè deve essere per forza una via oppure l'altra?

Certi casi possono avere certe cause altri differenti.

Ci sono alcune basi si controlla quelle e se quelle sono a posto si procede con altro, ripeto è semplicissimo constatare come la contemporanea accettazione di entrambe le strade sia meglio della considerazione delle singole separate.

 

Ci sono situazioni in cui ci si appoggia a una strategia integrativa, ad esempio si assumono farmaci durante un lavoro psicologico, ma sono l'eccezione, non la regola.

Se vai da un terapeuta cognitivo comportamentale non è che fai un salto da uno psicoanalista o da un sistemico una volta ogni tanto, così, per ampliare l'intervento.

Esempio, c'è un tale negli Stati Uniti che risolve tutti i problemi psicologici, dico TUTTI, prescrivendo integratori.

Io non andrei mai da uno come lui, per quante ricerche scientifiche e certificazioni possa vantare. Non mi interessa. Un'altra persona invece può considerarlo perfetto, esattamente ciò che stava cercando.

Dove sta il problema? Nel fatto che gli integratori hanno una formula chimica ben precisa, e quindi sono scientifici, mentre al complesso di Edipo non corrisponde alcuna molecola?

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Adesso, ArmandoBis ha scritto:

Ci sono situazioni in cui ci si appoggia a una strategia integrativa, ad esempio si assumono farmaci durante un lavoro psicologico, ma sono l'eccezione, non la regola.

Se vai da un terapeuta cognitivo comportamentale non è che fai un salto da uno psicoanalista o da un sistemico una volta ogni tanto, così, per ampliare l'intervento.

Esempio, c'è un tale negli Stati Uniti che risolve tutti i problemi psicologici, dico TUTTI, prescrivendo integratori.

Io non andrei mai da uno come lui, per quante ricerche scientifiche e certificazioni possa vantare. Non mi interessa. Un'altra persona invece può considerarlo perfetto, esattamente ciò che stava cercando.

Dove sta il problema? Nel fatto che gli integratori hanno una formula chimica ben precisa, e quindi sono scientifici, mentre al complesso di Edipo non corrisponde alcuna molecola?

Non so forse mi esprimo male io ma non ho parlato di approccio farmaceutico obligatorio ne per forza utile.

Intendo che il tipo di vita che uno conduce influenza biochimicamente il corpo, se faccio una vita dove mi rendo fisicamente una larva (0 attività fisica 0 sole 10/12 ore seduto davanti ad un pc torno a casa in 4 mura di cemento senza verde e in aggiunta con la stessa donna da 20 anni senza altre cose nella vita che non siano questo).

Ecco se qualcuno mi dice che un soggetto del genere ha problemi "psicologici" mi faccio due domande se forse forse non ci sarebbe qualcosa da sistemare nella barca.

Questo intendevo senza dover scomodare situazioni di reale problema medico (che esistono direi) dove serve l'uso di farmaci ma per disfunzioni organiche diagnosticate.

Ma il mio discorso verte sulla prima parte.

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