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Cosa porta un uomo a chiedere alla propria compagna/ragazza/fidanzata di sposarsi (lei NON ha mai chiesto il matrimonio e non hai mai affrontato il discorso)?


Sonya

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Sonya
Inviato (modificato)
23 minuti fa, sasa4 ha scritto:

La tua elaborazione però nella prima frase parte dal presupposto del riconoscimento dell'autorità (intendo sempre in termini positivi, cioè guida), cioè quella dignità di cui tu parli è parte del tuo riconoscimento verso l'autorità stessa, che è lo stesso motivo per cui una frase con X contenuto detta da lui abbia più apprezzamenti della stessa frase detta da Caio.

Stesso motivo per cui nell'altro thread la ragazza triggerava per l'autorità, dimostrando scarsa indipendenza e identità del sé, volendola trovare nella sua ribellione verso un qualcuno superiore, in logiche di potere.

E ben venga questo se una persona con quei contenuti e quella lucidità di pensiero - parla di argomenti scientifici meglio di colleghi miei che prenderei a schiaffi e meglio di me in alcune circostanze - trasmette quei contenuti e in quel modo alle persone.

Se funzionasse sempre così non ci sarebbe quella sottospecie di democrazia che fa finta di darci diritti e doveri, ma senza riconoscimento di chi sta sopra e chi sta sotto, parlo di riconoscimento delle necessità reali e di identità, che genera scissione tra governo e popolo.

E le altre frasi, se le analizzi (io lo sto facendo perché sei una persona intelligente e sveglia, mi sto confrontando con te) partono da un canale cognitivo ben preciso, di consequenzialità, quindi sempre logico (anche se è una doverizzazione il dire che se si sta sul forum vuol dire essere aperti o disponibili).

Il suo invece è paranoide: diffido da quello che mi ha detto, ci saranno sicuramente altre ragioni e così via.

Nè uno nè l'altro sono negativi, sto descrivendo, prima di ricevere attacchi.

Quindi canali distinti = incomprensione, mancanza di comunicazione.

Da quel che so l'essere paranoici è ben altro... Semplicemente sono abituata che "a domanda, rispondo".

Logico, sequenziale. Poco femminile forse ma mi trovo bene. Sono abituata così.

E "siccome si presuppone apertura mentale", trovo poco educato (ma a quanto pare l'importante è fare i fighi piuttosto che l'educazione, xk se no ci si sente un "beta-gamma-sfigato") la risposta che mi è stata data.

Ho premesso che non avevo capito (facendo forse la figura della scema, ma poco mi frega... Se una cosa non la capisco, chiedo), e onestamente uno che mi risponde così "non mi interessa"... Beh... Mi faccio due domande e mi do pure due risposte.

Forse la smania di essere alfa può portare a non riuscire a convivere con ciò che si avverte come mancanze di noi stessi (quando in realtà magari gli altri non le reputano tali!).

Modificato da Sonya
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3 minuti fa, Sonya ha scritto:

ma a quanto pare l'importante è fare i fighi piuttosto che l'educazione, xk se no ci si sente un "beta-gamma-sfigato"

Niente hai letto una cosa tipo "fare i fighi" al posto di una cosa tipo condivido una parte della mia vita per comunanza...

Proprio totalmente opposto a quel che ci ho letto io per dire.

4 minuti fa, Sonya ha scritto:

Beh... Mi faccio due domande e mi do pure due risposte.

E' forse ti fai due domande e risposte sbagliate che ti devo dire.

  • Grazie! 1
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ArmandoBis
3 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

I casi clinici famosi di Freud che si trovano googlando sono cinque, i casi clinici che freud ha spammato sono sei. 

Ma dico Sette per alcuni motivi che vado ad elencare: (OT lungo e noioso)

 

  Mostra contenuto nascosto

Emma Eckstein. 

Soffriva di dolori gastrici, crisi isteriche e dismenorrea con emorragie vaginali dall'adolescenza. 

Lei, non medico, sospettava si trattasse di fattori organici ma Freud negò la tesi e non richiese esami medici. Per lui la causa era chiarissima. Una masturbazione non repressa e conflittuale. Che secondo lui derivava dalla fantasiosissima teoria della nevrosi nasale (teoria di W. Fliess, otorinolaringoiatra). Così la fece visitare da Fliess e la operarono trapanandole le fosse nasali per guarirle il sangue alla figa. 

Dopo un mese Emma non riusciva a ribeccarsi dall'intervento. Era edematosa in volto, aveva continue emorragie nasali, spurgava pus fetido e sentiva dolore, inoltre era nel pieno di un'infezione. 

L'8 marzo 1895 Freud la fece vedere da un otorinolaringoiatra che rinvenì una garza di almeno mezzo metro dimenticata da Fliess. 

Le venne un'emorragia pesantissima, fu ricoverata e si rimise dopo alcuni mesi ma servirono diversi interventi chirurgici per riparare il danno e metterla fuori pericolo di vita. 

Fino a qui, colpa di Fliess e inoltre chiunque può sbagliare e garze se ne lasciano anche al giorno d'oggi. 

Al fine di scusarsi per la situazione, Freud affermò che i sanguinamenti fossero di natura isterica, che dipendessero dal desiderio sessuale inconscio di Emma, la quale si lasciò convincere così tanto che divenne la prima analista. 

Ovviamente non risolse i suoi sanguinamenti e alla fine consultò un vero dottore che le trovò un enorme ascesso addominale. 

Sembrava guarita, ma continuava a sanguinare. Le asportarono l'utero per via di un fibroma - tumore benigno al tessuto muscolare uterino. 

Sfigurata dalla trapanazione in viso del 1895, a letto in modo cronico dal 1905, isolata e inattiva, muore di ictus cerebrale nel 1924. 

Nasce la psicanalisi. 

Tutte le lettere che riguardano questa paziente sono state occultate o consegnate agli archivi della Library Of Congress di Washington, parte di accertati e descritti in varie sedi elenchi di frodi, insuccessi insabbiati e manipolazioni. 

Nel 1896, Freud aveva appena inventato la psicanalisi, dopo soli dieci anni dalla cantonata - anche quella insabbiata ma rintracciabile incrociando fonti - presa dieci anni prima all'accademia delle scienze dove voleva dimostrare tesi sull'isteria maschile e la nevrosi traumatica, non dimostrando nulla di nuovo a un uditorio di periti che conosceva quell'argomento da 20 anni e cercò di dimostrare teorie già dimostrate false in passato per chi del mestiere, come la repressione sessuale origine dell'isteria. 

Lui non lo era del mestiere. Non era psichiatra, aveva fatto uno stage di 5 mesi da Meynert nel 1883, ma non aveva esperienza. 

Si presenta con la psicanalisi. 

Di fronte alle autorità della società di psichiatria e neurologia di Vienna. Dove espone questa psicanalisi che chiama teoria della seduzione secondo cui l'isteria deriverebbe da un trauma sessuale subito nell'infanzia. Era il metodo di Joseph Breuer. Che però non ebbe mai un solo successo terapeutico accertato. 

Giacché non aveva mai funzionato, non gli diedero credito e lui allora disse che in 18 casi su 20 di isteria secondo una scrupolosa analisi di almeno cento ore ciascuno, invariabilmente il tutto sfocerebbe in una storia di abusi repressi. 

Disse di essere giunto ad una guarigione radicale mediante la sua analisi, e l'uditorio restò scettico. Egli allora promise una dettagliata spiegazione clinica ma non la fornì mai perché più tardi ammise di aver inventato quei casi clinici. (pagina 255 J. Benestau - Mensognes Freudiens, 2002) 

Dalle lettere a Fliess, scopriamo che i casi di nevrosi che ha sono due, che non progredivano in nessun modo, e che non erano in nessun modo 18 guariti. 

Diciassette mesi più tardi dall'aver detto di aver curato diciotto su venti, mentre ne aveva due che non progredivano, confessò che non una sola analisi era andata a buon fine, e non rivendicò più alcun successo sugli isterici. 

La sopravvalutazione di sé indotta dal forte uso di cocaina continua insieme alla caotica dispersione dell'attenzione da ciò che è reale e ciò che ha fatto davvero. 

"I pazienti sono gentaglia, gli torcerei il  collo, a tutti; sapete infatti che nella vita sono terribilmente intollerante verso i pazzi, e non vi scopro che ciò che hanno di nocivo; il miglioramento consiste nel metterli su una barca e spedirli il più lontano possibile; non meritano il tempo che diamo loro" sono le sue parole, a proposito della mission aziendale. Parole che io condivido in toto e infatti non faccio il terapeuta. 

Dopo la cantonata dell'isteria maschile, dopo l'insabbiata vergognosa della teoria della seduzione, serviva trovare altro. 

E vai col complesso di edipo!

Ora l'isteria era colpa del desiderio incestuoso. Infatti tutti credono che Edipo volesse chiavare sua madre, perché tutti abbiamo sentito dire così. 

Ma Freud (sempre a cura di chi spulcia le corrispondenze epistolari dell'epoca e ciò che non è stato insabbiato) confessò di non essersi mai documentato sulla leggenda di Edipo, infatti non vi era nella storia di Sofocle alcun elemento sessuale tra Edipo e Giocasta. 

E così arriviamo ai SEI casi clinici di cui tutti su google parlano riferendosi a cinque, perché il primo non si capirà mai a che scopo lo abbia inserito e così non lo si studia. Ma secondo me chiedersi come mai lo abbia inserito come caso da lui curato è interessante. 

Era un gay liquidato sul nascere perché "la psicanalisi non è chiamata a risolvere i casi di omosessualità". 

Il secondo riguardava Dora (1900). Soffriva di disturbi digestivi. Freud disse che fosse la masturbazione la causa, dopo undici settimane lei lasciò la terapia perché troppo stupida, la terapia. 

Morì di cancro al colon, ecco cos'erano i problemi digestivi. 

Morì di cancro al colon ma senza nessun miglioramento sui problemi personali che l'avevano fatta mandare da Freud. Aveva 17 anni, non 18 come sostenuto da Freud, era depressa e "isterica", il signore e la signora K, amici di famiglia, le davano problemi perché K le aveva fatto avance a 13 e 16 anni, e credeva che il padre e la signora K avessero una relazione

Freud capì tutto. I problemi digestivi erano colpa della masturbazione. La depressione e "isteria" erano dovuti al fatto che Dora fosse innamorata del signor K ma volesse scoparsi suo padre e la signora K. 

Freud ammise il fallimento, siccome lei mollò dopo 11 settimane a sentire cazzate che nemmeno le fighe nostre contemporanee in chat,  ma non lo attribuì al metodo e nemmeno alla diagnosi, solo a lei. 

Arriva il piccolo Hans, doppio caso, 1907 e 1909. 

Aveva il terrore dei cavalli. Non si sa perché sia inserito nella mezza dozzina di casi auto-attribuiti da Freud, dato che fu curato dal padre. Allievo di Freud, che seguiva il caso da distanza. Vide Hans una sola volta. Il ragazzino era sicuro che la sua fobia di essere morso da un cavallo fosse nata quando ne aveva visto cadere uno per strada. 

Ma Freud e il suo allievo non volevano sentire stronzate. Sebbene immunizzato contro le nevrosi da un'educazione freudiana ricevuta dal padre, a cinque anni lui aveva questa nevrosi cronica perché, era chiarissimo, i cavalli hanno il cazzo grosso QUINDI rappresentavano la paura di essere castrato dal padre e la voglia di scopare sua madre e uccidere la sua sorellina. 

Soggetto a domande sempre più impietose sul suo desiderio di chiavare la mamma, il bambino negava e Freud a distanza gli diceva come metterlo in contraddizione e farlo crollare, facendogli domande incastrate. Aveva 5 anni e nemmeno capiva bene le domande. Queste venivano interpretate dal padre, e poi venivano corrette da Freud. 

Alla fine il bambino per smettere di essere torchiato disse al padre quello che voleva sentire. Eureka! Gridarono i due terapeuti. 

E' guarito. 

Nel 1909 il suo caso viene redatto come caso di successo e quando è 19 enne lo legge e non si riconosce in quello che c'è scritto. 

Freud decide di vederci un'amnesia e che questa è la prova che la terapia è stata un successo. 

Poi descrive l'uomo dei ratti, preparando qualche roba scritta in fretta e furia per una conferenza (26 aprile 1908) in cui finalmente dimostrerà al mondo che la sua terapia funziona. 

La divergenza tra le note cliniche e il caso ufficiale riguardo all'uomo dei ratti è tanto seria e sghemba che si presenta come una confabulazione intenzionale. 

L'uomo dei ratti aveva sentito parlare di una tortura a base di ratti (speriamo non bergilling) e così era andato in ossessione che potessero succedere cose brutte al suo papà o alla sua ragazza. 

Freud capì subito che l'uomo dei ratti stava soltanto nascondendo a se stesso la propria voglia di essere scopato dal padre e reprimeva questo insieme al desiderio di fare sesso con la sua ragazza. 

Freud dice di aver curato il poveretto per quasi un anno, ma i suoi appunti rivelano che l'analisi durò sei mesi, fu interrotta dal paziente e tuttavia Freud si vantò del "completo recupero della personalità del paziente". 

Tuttavia, in una lettera a Jung, appena dopo aver descritto il suo come un caso di successo, confidò a questi che in realtà l'uomo dei ratti era ancora confuso. 

Poi c'è Schreber di cui hai già accennato. Freud si sbarazzò di tutti i documenti biografici o medici che confutavano il suo sistema unico di pensiero e diede una prova interpretativa degli avvenimenti descritti dal presidente della Corte d'appello estraendo qua e là le cose che davano ragione alle sue tesi preconcette. Ci sta. 

Anche io dico che una è una gran figa vedendola passare magari solo da dietro e non guardando la faccia, quando questa suggerirebbe una tesi diametralmente opposta. 

Così lui gli diagnosticò una psicosi basata sul nulla, sulle memorie da lui pubblicate. 

No solo omise le parti di memorie che davano contro al suo pensiero, ma raffigurò anche di proposito il padre di questi in modo falso. Falso sapendo di mentire. 

Infatti nella descrizione del caso Freud lo loda come ottimo padre, in una lettera a un allievo ammette che era un despota. 

Ad Anna ci arriviamo dopo, abbiamo sorvolato sul gay che non si sa perché lo descriva se non lo tratta, sorvoliamo anche sulla ragazza lesbica anonima e diciottenne, la cui terapia "si concluse dopo poco tempo e non portò alcun miglioramento". 

Prima di Anna l'uomo dei lupi. 

Sett'antanni di psicanalisi. (dove sarebbe la guarigione?) L'uomo dei lupi è il caso più noto di Freud, ma anche l'unico in grado di raccontare la propria esperienza personale. 

70 anni di analisi perché lui da bambino ha sognato dei lupi bianchi in cima ad un albero di fronte alla finestra della sua cameretta e si era svegliato terrorizzato. 

Egli muore nel 1979, con dieci analisti che si danno il cambio a torchiarlo fino alla morte. 

Freud capisce immediatamente che il sogno dei due lupi bianchi rappresenta la biancheria intima dei genitori, per cui il bambino doveva averli visti mentre scopavano (in biancheria intima?) e lo tenne 4 anni a parlare di cose, poi lo dichiarò guarito completamente. 

L'uomo dei lupi finì in miseria per via della rivoluzione bolscevica, ma venne sovvenzionato dal movimento psicanalitico. 

Freud gli forniva libri, organizzava una colletta ogni anno e quando subentrò Kurt Eissler gli ottenne, per il nostro lupanaro, una pensione a vita grazie ai fondi degli archivi Freud, oltre all'analisi gratuita, per questo stette 70 anni in analisi. In cambio del suo impegno per la causa psicanalitica. 

Decenni dopo un reporter austriaco lo va a cercare per scoprire come stiano le cose dopo quelle leggendarie sedute dallo psicanalista famoso.  Il lupone definì l'interpretazione del sogno incredibilmente inverosimile, spiegò di non aver visto i propri genitori scopare (anche se quando sei in analisi col mito della rimozione ti mettono pure il dubbio) e spiegò che la convinzione universale che fosse guarito era falsa. 

Continuò ad avere turbe psicologiche per tutta la vita. 

La comunità della psicanalisi ha attivamente cercato di nascondere l'unico testimone in vita pagandolo perché rimanesse a Vienna e non andasse negli USA, che era sua intenzione, perché essendo un pezzo di storia vivente avrebbe richiamato attenzione e la verità sarebbe saltata fuori. 

Rimase pieno di nevrosi e ossessioni fino alla morte, quando stavo nascendo io. 

Parliamo di Anna O, che non era una sua paziente ma la descrizione del caso fu redatta da Freud e firmata da Breuer e Freud. 

E' il caso su cui basa la fondatezza di una psicoterapia basata sul colloquio, la repressione, il desiderio edipico, l'ipnosi ecc. 

Secondo la versione che conosciamo, Anna soffriva di profonda nevrosi e Breuer la liberò completamente dall'isteria con l'ipnosi. 

Strano allora che per colpa di Freud l'Europa sia rimasta indietro con l'ipnosi, dato che egli disse che l'aveva provata ma non funzionava come terapia. 

Come mai dire così se Anna guarisce. 

Dopo essere stata descritta come completamente guarita, Anna viene internata in manicomio. Un mese dopo il successo della terapia. 

In cinque anni ci tornerà altre tre volte. In manicomio. 

Breuer la considerava un caso disperato e Freud in una lettera alla fidanzata dice che Breuer parla continuamente di Anna (ossessione) e vorrebbe che morisse, così smetterebbe di soffrire perché non si sarebbe mai liberata dalle sue sofferenze. 

Poi Anna in realtà tornò a stare bene per i fatti suoi, insomma guarì, dopo sei o sette anni dalla fine delle terapie e dei manicomi. 

Non solo Breuer e Freud non rivelarono i fatti, ma in seguito Freud, anni dopo, rielabora il caso per incastralo nella psicanalisi, presentandolo come uno straordinario successo e attribuendo la vittoria inesistente ad approcci e teorie che all'epoca della terapia di Anna non esistevano nemmeno. 

Albrecht Hirschmuller: neurologo, psichiatra, psicoterapeuta-analista e storico della medicina all'Università' di Tubinga nel libro su Breuer - "Physiologie und Psychoanalyse in Leben und Werk Josef Breuers"  1978  afferma che il caso di Anna O. - e' stato deliberatamente alterato e falsificato da Breuer e da Freud. 

Ora. 

Freud ne descrive sei, non cinque. Io dico sette se si conta bene. 

Ma va bene anche dire che siano sei. Perché il numero serio lo dico dopo. 

Va bene anche dire che Marilyn Monroe sia stata uccisa dai servizi e non si sia davvero suicidata, se si è suicidata è bene sapere che era in analisi e che non le stava facendo bene per nulla, ma andiamo a un altro punto. 

Solo sei casi sono stati studiati più o meno seriamente da Freud, e sono casi non solo contestabili ma confutati dalle cartelle cliniche, dalla corrispondenza rinvenuta, da quanto abbiamo accennato (e c'è chi ha passato 20 anni della sua vita a ricostruire fatti e recuperare il recuperabile, molte lettere o conferenze intere sono state censurate da Freud o nascoste da sua figlia o dai suoi discepoli. Quello che mostrava come stessero le cose veniva occultato.)

Analisti hanno avuto la carriera stroncata per aver esposto dubbi sul maestro. 

Io dico che sono stati quelli fortunati, spiego come mai. 

Benestau ci fornisce una proporzione interessante: su una popolazione di 100'000 persone si contano tra le dieci e le trenta persone suicidate. Sui 350 psicanalisti ufficialmente registrati in Europa prima della prima WWII, più di venti si sono ammazzati. 

Diciamo 20. 

20 su 100'000 è la proporzione media tra la popolazione di gente normale. 

20 su 350 è la proporzione tra gente invischiata con la psicanalisi. Non in cura, semplicemente convinta del modello ma di base sana. 

Ossia ci sono stati 285 volte più suicidi tra gli psicanalisti che tra la gente in generale. 

Questo può essere impressionante, ma quello che è stupefacente è la durevole fama della religione freudista, che davanti a così tanta inesperienza, pressapochismo, frode, confabulazioni, è riuscita a sopravvivere alla scienza, al non essere inserita nelle psicoterapie evidence based, a internet e alla possibilità di informarsi. 

Non faccio colpe a nessuno perché pure nei miei due libri universitari sul soggetto, sulla psicanalisi e la storia delle correnti del '900, non se ne parla in modo obiettivo, ma asettico e descrittivo. Puoi darci un esame sopra credendo che abbia detto delle cose e che ne abbia fatte. 

Però mi piace pensare che Luciano Mecacci nello scegliere come immagine di Freud il dipinto di Salvador Dalì che lo ritrae, ossia accennando al surrealismo, stesse cercando di comunicare. 

In ogni caso se a qualcuno interessa, tra Freud e Ron Hubbard preferisco il primo perché parla sempre di sesso e perché anche se non pippo mi piace moltissimo vedere la gente sfasciarsi di bamba.* 

 

* Evidentemente perché nascondo a me stesso che voglio ciucciare il cazzo a un lontano zio di secondo grado che pare qualche botta l'abbia fatta in gioventù. Se lo ammetto, ho la catarsi. Che se Aristotele mi sente dire catarsi si rivolta nella tomba per quello che ci ha capito Freud di quel termine. Un cazzo di niente. 

Non era la liberazione da un trauma, era la distanza estetica ottimale a cui guardare ai nostri stessi vissuti emotivi, a teatro, per vederli da fuori e in questo modo riconoscerci nelle storie e nelle rappresentazioni teatrali e in quel modo avere una migliore prospettiva su noi stessi. Oggi diremmo al cinema. O... Netflix. 

 

Scusa, ma Freud ha trattato centinaia di pazienti nella sua vita.

Dal tuo discorso sembra che abbia fatto il perdigiorno e si sia limitato a sette pazienti in quasi mezzo secolo.

Non so da dove hai preso le informazioni che citi, ma non hanno alcuna affidabilità e soprattutto alcuna rilevanza. A parte che alcuni casi, come l'uomo dei topi e Schreber, si riconoscono a stento, la pubblicistica di questo tipo è vasta e praticamente inventata di sana pianta, come ad esempio la tesi che le teorie di Freud sono nate sotto l'influsso della cocaina.

Da quanto scrivi è evidente che ignori che cos'è la psicoanalisi e come funziona. 

Ora, la psicoanalisi esiste. Ci sono gli psicoanalisti, quelli che ci vanno, e quelli che non ci vanno. Quelli che ne traggono giovamento e quelli per i quali la cura non sortisce gli effetti desiderati.

La situazione è complicata perché esistono correnti, in particolare quella lacaniana, che affermano che la psicoanalisi si sia imbastardita, cioè si sia allontanata dai principi fissati da Freud. Se per quanto riguarda la psicoanalisi americana un po' tutti tendono a essere d'accordo, per ciò che concerne il vecchio continente il discorso è un po' più delicato.

In ogni caso, la psicoanalisi esiste e continuerà ad esistere per molto tempo ancora (anche se probabilmente alcuni non saranno d'accordo perché la considerano appunto imbastardita con la psicologia - semplifico molto.)

Il problema è confondere una pratica che esiste con ciò che passa a livello di letteratura popolare, a cominciare da giornali e riviste, ma anche saggi.

Quando io leggo "Freud ha sostenuto che..." oppure "la psicoanalisi afferma che..." non succede praticamente mai che l'affermazione riportata abbia un riscontro. Si tratta nella quasi totalità dei casi di affermazioni puramente inventate.

Ma al di là delle affabulazioni prive di senso che capita di leggere, ciò che colpisce è l'assoluta, incolmabile distanza dalla realtà, cosa a cui si sarebbe potuto ovviare facilmente prendendo un elenco telefonico, chiamando uno psicoanalista e domandandogli semplicemente: "Sono un giornalista. Può dirmi gentilmente in cosa consiste il vostro lavoro? Può spiegarmi come operate?"

Non mi sembra così difficile. Prendete ad esempio la teoria del complesso di Edipo. Non l'ho mai trovata riportata in modo corretto. E quando dico mai, dico proprio mai. 

Del resto, questi argomenti interessano a una minoranza di persone, quindi non c'è da stupirsi che siano pochi coloro che hanno potuto farsene un'idea.

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Sonya
10 minuti fa, Orph ha scritto:

Niente hai letto una cosa tipo "fare i fighi" al posto di una cosa tipo condivido una parte della mia vita per comunanza...

Proprio totalmente opposto a quel che ci ho letto io per dire.

E' forse ti fai due domande e risposte sbagliate che ti devo dire.

Vabbeh...

Rispondere "non mi interessa" è super educato.

Risponderò così anche ai clienti e ai miei impiegati domani al lavoro. A una domanda precisa su un assegno, gli racconterò la storia degli assegni postali di Poste Italiane, poi, siccome mi chiederanno di rispondere più precisamente, dirò loro che non mi interessa nulla.

Ti saprò dire poi come reagiranno.

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Sonya
Inviato (modificato)
18 minuti fa, ArmandoBis ha scritto:

Scusa, ma Freud ha trattato centinaia di pazienti nella sua vita.

Dal tuo discorso sembra che abbia fatto il perdigiorno e si sia limitato a sette pazienti in quasi mezzo secolo.

Non so da dove hai preso le informazioni che citi, ma non hanno alcuna affidabilità e soprattutto alcuna rilevanza. A parte che alcuni casi, come l'uomo dei topi e Schreber, si riconoscono a stento, la pubblicistica di questo tipo è vasta e praticamente inventata di sana pianta, come ad esempio la tesi che le teorie di Freud sono nate sotto l'influsso della cocaina.

Da quanto scrivi è evidente che ignori che cos'è la psicoanalisi e come funziona. 

Ora, la psicoanalisi esiste. Ci sono gli psicoanalisti, quelli che ci vanno, e quelli che non ci vanno. Quelli che ne traggono giovamento e quelli per i quali la cura non sortisce gli effetti desiderati.

La situazione è complicata perché esistono correnti, in particolare quella lacaniana, che affermano che la psicoanalisi si sia imbastardita, cioè si sia allontanata dai principi fissati da Freud. Se per quanto riguarda la psicoanalisi americana un po' tutti tendono a essere d'accordo, per ciò che concerne il vecchio continente il discorso è un po' più delicato.

In ogni caso, la psicoanalisi esiste e continuerà ad esistere per molto tempo ancora (anche se probabilmente alcuni non saranno d'accordo perché la considerano appunto imbastardita con la psicologia - semplifico molto.)

Il problema è confondere una pratica che esiste con ciò che passa a livello di letteratura popolare, a cominciare da giornali e riviste, ma anche saggi.

Quando io leggo "Freud ha sostenuto che..." oppure "la psicoanalisi afferma che..." non succede praticamente mai che l'affermazione riportata abbia un riscontro. Si tratta nella quasi totalità dei casi di affermazioni puramente inventate.

Ma al di là delle affabulazioni prive di senso che capita di leggere, ciò che colpisce è l'assoluta, incolmabile distanza dalla realtà, cosa a cui si sarebbe potuto ovviare facilmente prendendo un elenco telefonico, chiamando uno psicoanalista e domandandogli semplicemente: "Sono un giornalista. Può dirmi gentilmente in cosa consiste il vostro lavoro? Può spiegarmi come operate?"

Non mi sembra così difficile. Prendete ad esempio la teoria del complesso di Edipo. Non l'ho mai trovata riportata in modo corretto. E quando dico mai, dico proprio mai. 

Del resto, questi argomenti interessano a una minoranza di persone, quindi non c'è da stupirsi che siano pochi coloro che hanno potuto farsene un'idea.

 

Certo argomenti, come quello della psicoanalisi, devono essere studiati approfonditamente e non "perché l'ho letto"...

Io stessa (nonostante sia psicologa) credo di non avere le basi per a parlare approfonditamente di psicoanalisi, posso parlare di psicoterapia, ma di psicoanalisi assolutamente no, data la tematica tremendamente profonda.

Sono stata da una psicoanalista di matrice junghiana (9 mesi di lavoro) e posso garantirvi che mi sono sentita molto meglio... Sebbene l'approccio dinamico junghiano non mi piaccia, devo dire che per come sono fatta io Ha funzionato alla stragrande per risolvere ciò che avevo di irrisolto. 

abbraccio di più e utilizzo l'approccio cognitivo-comportamentale con i miei pazienti, però ti ho cercato qualcuno che fosse l'opposto, perché per le problematiche che erano insorte, era l'approccio migliore.

Ognuno poi trarrà le proprie conclusioni, se devo basarmi sulla mia esperienza, penso di non aver mai investito in modo migliore i miei soldi.

---_-----

 

 

Modificato da Sonya
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^'V'^
50 minuti fa, sasa4 ha scritto:

che è lo stesso motivo per cui una frase con X contenuto detta da lui abbia più apprezzamenti della stessa frase detta da Caio.

E' una concausa, un motivo importante per cui ho più cuoricini di altri a parità di concetto è che "molte" persone mi hanno in follow, per cui gli appare la notifica che abbia scritto qualcosa e viene vista da più persone rispetto al pari concetto di un altro.

Alcuni mi danno un cuore senza nemmeno leggere perché sanno come sto strangolato coi tempi e come sono penalizzato dal perdere ore a scrivere in pubblica. 

In ogni caso parliamo di dieci cuori su migliaia di visite, ove una mia amica con una foto in costume seduta di schiena che non si vede la bocca, non il culo perché seduta, non le tette, solo la schiena, ne prende 180 su 1500 amici di facebook

E' tutto molto relativo il mio mietitrebbiare dieci reazioni. 

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Sonya
Inviato (modificato)

scusa ho citato un tuo post che non c'entrava... Pardon

@ArmandoBis

 

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^'V'^
1 ora fa, Sonya ha scritto:

Guarda che l'ho letto il commento. TUTTO.

La risposta alle mie domande non c'era

Non hai trovato la risposta alle domande, cui ho risposto con dovizia di particolari circostanziati e sistemati lungo una time line consecutiva, senza mi pare flashback confondenti, 

Questo ci sta, chiunque usi tinder o insta per parlare con le ragazze sa come funziona questo tipo di frustrazione. 

Lei - "Hai animali?" 

Lui - ho appena seppellito il mio gatto, al momento sto aspettando la cucciolata di un'amica che se ce n'è uno nero lo voglio per me, e dovrebbe esserci. 

Lei: - non ho capito, i serpenti per te allora non sono animali? Ma in che mondo vivi, scusa, poi non ho capito se hai animali, sì o no, ho la testa quadrata io. 

Ci scontriamo tutti i giorni con questo tipo di interazioni, ad un certo punto la si butta a ridere se si ha comunque da scopare, meno ridere se si deve contare sul capirsi per scopare. 

Da quello che "haicapito.exe" si vede proprio all'opera quello che ci mostrifica tanto nel dover usare le suddette chat, che io non uso se non proprio in emergenza. 

- Ho preso 28 in psicologia sociale senza aprire il libro, a parte una pagina,  mi deve essere spiegato che in Psicologia sociale non si studia seduzione (in realtà sì, lo sviluppo delle relazioni interpersonali significative), ma a parte che seduzione e corteggiamento rientrano per certi versi nella stuff di sociale, chi ha parlato di seduzione?  Io no.

Mi deve essere spiegato che voi (iniziati?) parlate di Milgram, Stanford o, come leggo meglio, Standtfor, e mi deve essere spiegato che Freud non c'entra con la psicologia sociale. Grazie, ma che c'entra? Freud, la seduzione, che c'entra? Boh, andiamo avanti. 

- Freud in psicologia... evolutiva? Intendi il vecchio nome della psicologia dello sviluppo immagino, c'era giusto un trafiletto in mezzo a Bowlby, che fa delle cose reali, non della filosofia, per dire che anche Freud come lui considerava la mamma importante per il bambino. Brividi. 

- Perché mi spieghi che Freud e la psicologia sociale non c'entrano nulla?  Me lo dici proprio due volte, cosa ti fa scattare? Non è una vera domanda, non serve rispondere, è che è un concetto fuori da ogni logica e comprensione del mio testo, probabilmente perché c'è proprio una linea temporale logica nel mio post e si legge esattamente la storia per non perdersi in concetti che potrebbero confondere. Magari questo confonde. 

Non ho scritto nulla su Freud@psicologia sociale, né ho fatto menzione di "seduzione", lo hai pensato probabilmente perché siamo in un forum di seduzione, e mi si associa al concetto, ti farà sorridere sapere che non uso quella parola. 

Cmq, nulla di eclatante, mi dispiace solo se quando scrivo 

non 

mi 

interessa

ci vedi un segno di frizione 

E' che non mi interessa, non sono interessato, dal riscrivere di nuovo quello che già è a chiare lettere fino a morte del server. 

Avrei voluto fare un audio, così ci si capiva in parte e soprattutto facevo altro nel mentre e andavo più rapido. Ma non è whatsapp, e ho scritto. 

Mea culpa. 

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Sonya
30 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Non hai trovato la risposta alle domande, cui ho risposto con dovizia di particolari circostanziati e sistemati lungo una time line consecutiva, senza mi pare flashback confondenti, 

Questo ci sta, chiunque usi tinder o insta per parlare con le ragazze sa come funziona questo tipo di frustrazione. 

Lei - "Hai animali?" 

Lui - ho appena seppellito il mio gatto, al momento sto aspettando la cucciolata di un'amica che se ce n'è uno nero lo voglio per me, e dovrebbe esserci. 

Lei: - non ho capito, i serpenti per te allora non sono animali? Ma in che mondo vivi, scusa, poi non ho capito se hai animali, sì o no, ho la testa quadrata io. 

Ci scontriamo tutti i giorni con questo tipo di interazioni, ad un certo punto la si butta a ridere se si ha comunque da scopare, meno ridere se si deve contare sul capirsi per scopare. 

Da quello che "haicapito.exe" si vede proprio all'opera quello che ci mostrifica tanto nel dover usare le suddette chat, che io non uso se non proprio in emergenza. 

- Ho preso 28 in psicologia sociale senza aprire il libro, a parte una pagina,  mi deve essere spiegato che in Psicologia sociale non si studia seduzione (in realtà sì, lo sviluppo delle relazioni interpersonali significative), ma a parte che seduzione e corteggiamento rientrano per certi versi nella stuff di sociale, chi ha parlato di seduzione?  Io no.

Mi deve essere spiegato che voi (iniziati?) parlate di Milgram, Stanford o, come leggo meglio, Standtfor, e mi deve essere spiegato che Freud non c'entra con la psicologia sociale. Grazie, ma che c'entra? Freud, la seduzione, che c'entra? Boh, andiamo avanti. 

- Freud in psicologia... evolutiva? Intendi il vecchio nome della psicologia dello sviluppo immagino, c'era giusto un trafiletto in mezzo a Bowlby, che fa delle cose reali, non della filosofia, per dire che anche Freud come lui considerava la mamma importante per il bambino. Brividi. 

- Perché mi spieghi che Freud e la psicologia sociale non c'entrano nulla?  Me lo dici proprio due volte, cosa ti fa scattare? Non è una vera domanda, non serve rispondere, è che è un concetto fuori da ogni logica e comprensione del mio testo, probabilmente perché c'è proprio una linea temporale logica nel mio post e si legge esattamente la storia per non perdersi in concetti che potrebbero confondere. Magari questo confonde. 

Non ho scritto nulla su Freud@psicologia sociale, né ho fatto menzione di "seduzione", lo hai pensato probabilmente perché siamo in un forum di seduzione, e mi si associa al concetto, ti farà sorridere sapere che non uso quella parola. 

Cmq, nulla di eclatante, mi dispiace solo se quando scrivo 

non 

mi 

interessa

ci vedi un segno di frizione 

E' che non mi interessa, non sono interessato, dal riscrivere di nuovo quello che già è a chiare lettere fino a morte del server. 

Avrei voluto fare un audio, così ci si capiva in parte e soprattutto facevo altro nel mentre e andavo più rapido. Ma non è whatsapp, e ho scritto. 

Mea culpa. 

in primis, non è assolutamente automatico che chi ha sostenuto alcuni esami, si sia poi laureato e abbia sostenuto tutto il resto. Quindi, porta pazienza, ma non è così scontato.

Freud c'entra moltissimo con la psicologia evolutiva, basti pensare alla sua teoria dello sviluppo della personalità: fase orale, fase anale,.... Dice niente? Bowlby va benissimo per l'attaccamento, ma Freud parla di altro in psicologia dello sviluppo. 

E no, Freud con la psicologia sociale intesa come viene studiata all'università non ci azzecca niente. Nei miei libri di psicologia sociale non avevo niente che riguardava Freud. Non so tu cosa abbia raccontato alla professoressa... Forse l'avevi attratta e sperava in qualcosa !! Bah... Ma che ce frega, tu hai portato a casa il tuo risultato e bene così.

L'esempio degli animali che hai fatto onestamente non lo trovo così lineare ed esplicativo, un po' come lo è il tuo stile narrativo... da ciò che dici, capisco che hai avuto un gatto e ne stai aspettando uno nero, ma il fatto che tu ce l'abbia non è assolutamente scontato. Posso presupporre... Soprattutto xk usi il condizionale "dovrebbe esserci". E se non c'è? Se muore?.

Due degli aspetti cardini di una buona comunicazione (che deriva dai 5 assiomi comunicativi stabiliti dalla scuola di palo Alto) sono l'essenzialità e la completezza di informazioni. 

Poi ognuno può comunicare come meglio crede, ma generalmente chi usa giri di parole e affermazioni incomplete sono coloro che cercano di aggirare la domanda perché magari la risposta può risultare scomoda o non la si conosce.

Un esempio? Alcuni venditori di polizze o contratti.

 

Evidentemente se avessi tinder, forse avrei fatto più esperienza con questo stile comunicativo... Comunque, come dici te,l'importante è scopare Ed il resto è noia. Amen 😉

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