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Lei mi manca. Ma lei, in realtà, non è mai esistita.


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Lupo_de_Lupis

In effetti la cosa più clamorosa e incomprensibile per un uomo è la modalità di chiusura che spesso arriva inaspettata e con una determinazione (a volte anche  cattiveria) mai vista prima anche con persone che si sono frequentate per 10 anni....

I danni sul malcapitato sono molteplici perchè ci si sente buttati nella spazzatura, abbandonati e soprattutto sostituiti da un altro. E tutto questo lo ricevi dalla persona che fino a pochi giorni prima esprimeva una devozione totale alla coppia.

Dal racconto mi pare di capire che non ci siano stati ritorni. Vi auguro, nel caso ci saranno, anche solo per vedere se siete sopravvissuti che sappiate tenere la giusta distanza perchè la dipendenza affettiva può ripartire e riportarvi nel baratro.

Un grosso in bocca al lupo! 

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  • 3 settimane dopo...
criss90

Ci sono passata. Ho aperto un post in cui racconto la storia solo a grandi linee: è finita da poco e non mi sento di aprire il cassetto e tirare fuori tutta la roba. 

Sinceramente non capisco cosa abbia amato io di lei. Credo di essere stata una donna realizzata, brillante, seducente quando lei mi ha incontrata.., e credo che il mio essere "eccellente" in quel momento della mia a vita l'abbia per un momento fatta vacillare. Lei mi piaceva, e la sensazione di adorazione che mi trasmetteva a pelle mi inebriava. 

Ma è durata poco. E io ho passato un anno e più a ricercare quella sensazione che non ho più ritrovato. 

Nel frattempo ho lasciato un lavoro sicuro per lei, ho concluso una storia importante per lei, non ho più qualcosa che somigli all'autostima.. sempre a causa sua. 

Direi che il cassetto può anche rimanere chiuso. Quello che ho subito, e lo scarto finale, è stata la peggior violenza della mia vita. 

Ora raccolgo i pezzi. Ma di una cosa sono certa: sto male, malissimo. Ma prima stavo peggio! La paura di perderla e che arrivasse un'altra era quello che temevo di più.

Se ci rifletto, ora che è successo... è andata. Cavolo, sono libera. 

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  • 2 settimane dopo...
Aedes45
Il 13/6/2021 at 12:55, criss90 ha scritto:

Ma è durata poco. E io ho passato un anno e più a ricercare quella sensazione che non ho più ritrovato. 

Ti capisco. Io a distanza di 6 mesi dalla rottura definitiva ancora inciampo, qualche giorno, nella malinconia di ricordi oramai irripetibili e lontani nel tempo. Ad esempio l'altro giorno tornando da lavoro è passata per radio la sua canzone preferita, ed ho spento la radio. Era più assordante il ricordo che la canzone mi ha scaturito di lei del silenzio dell'abitacolo della macchina. Può essere un profumo, un semplice tramonto, un ricordo di un'uscita, una frase che ti ricorda lei; in realtà può essere qualsiasi cosa ti faccia tornare alla mente quei bei momenti che ci sono stati nella relazione. E' dura e fa male ma col tempo però diminuisce. Diventa un male più morbido, sordo, ci impari a convivere. 

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Sensei10

C'è una discreta percentuale di persone, qui, che ha avuto a che fare con gente del genere. Donne, ma non solo. 

Io sono una di queste persone e, per mia sfortuna, ho atteso ben 45 anni, prima di incontrare una border con tratti narcisistici. Oggi sono con i miei figli al mare. Giocano e sono felici. Li guardo e sono felice anche io. Nella noia di una spiaggia, ho dato un'occhiata a questo thread, che avevo visto spesso ma mai approfondito. E qualche pensiero riviene a galla. Mi spiace dover tenere degli elementi per me e non poter essere esplicito, per questioni di riconoscibilità devo censurarmi.

Ormai ho metabolizzato, ma ho dovuto farlo cancellando più e più volte i ricordi migliori. Ho salvato solo le ultime fasi, le peggiori. Quelle buie, dove a farla da padrone era il perenne caos e il crescente malessere. In cui qualsiasi mia parola, identica alle precedenti che le regalavano serenità, suonava alle sue orecchie come un fastidio, provocando solo silenzi di ore, se non giorni. Più lei era e si sentiva in difetto, più aumentava la mia colpa, inspiegabilmente. E altrettanto inspiegabilmente, ero io a non capire quanto quel gioco mi avesse risucchiato e quanto mi sarebbe rimasto appiccicato. D'altra parte senti sempre parlare di borderline e narcisisti, nelle relazioni, e liquidi tutto con "hai solo beccato la stronza o lo stronzo di turno". E non è esattamente così. Ti scelgono. Ti portano in paradiso. Hanno un'energia che ti rapisce. Scopano con una foga che ti fa sentire vivo. Al contempo, riescono ad isolare il loro mondo dal tuo. Ti buttano e si scordano di te in pochi giorni, in poche ore. Non sei più nessuno, anzi meno di nessuno, dopo essere stato indispensabile. E continuano a fare la loro vita indifferenti, magari ricevendo apprezzamenti e complimenti da chi sta loro intorno. E tu?

Dei suoi amici, nessuno sa di noi. Le persone che abbiamo in comune, ufficialmente, idem. In qualche strana maniera, alla fine ti rendi conto che puoi parlare della tua situazione solamente con chi non ha idea di chi sia lei. E, curiosamente, ti dicono "hai solo beccato la stronza di turno", come facevi tu. Insomma, sei solo. 

E allora dimentichi, ma è difficile. Rimuovi. Non ci pensi. Elimini. Vedi la faccenda diversamente, sai di essere salvo. Razionalmente sorridi e vai avanti.

Eppure qualcosa ti rimane dentro, basta un nulla per restituirti quel senso di impotenza sgradevole che non avevi mai provato prima.

 

Modificato da Sensei10
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Aedes45
Inviato (modificato)
3 ore fa, Sensei10 ha scritto:

C'è una discreta percentuale di persone, qui, che ha avuto a che fare con gente del genere. Donne, ma non solo. 

Io sono una di queste persone e, per mia sfortuna, ho atteso ben 45 anni, prima di incontrare una border con tratti narcisistici. Oggi sono con i miei figli al mare. Giocano e sono felici. Li guardo e sono felice anche io. Nella noia di una spiaggia, ho dato un'occhiata a questo thread, che avevo visto spesso ma mai approfondito. E qualche pensiero riviene a galla. Mi spiace dover tenere degli elementi per me e non poter essere esplicito, per questioni di riconoscibilità devo censurarmi.

Ormai ho metabolizzato, ma ho dovuto farlo cancellando più e più volte i ricordi migliori. Ho salvato solo le ultime fasi, le peggiori. Quelle buie, dove a farla da padrone era il perenne caos e il crescente malessere. In cui qualsiasi mia parola, identica alle precedenti che le regalavano serenità, suonava alle sue orecchie come un fastidio, provocando solo silenzi di ore, se non giorni. Più lei era e si sentiva in difetto, più aumentava la mia colpa, inspiegabilmente. E altrettanto inspiegabilmente, ero io a non capire quanto quel gioco mi avesse risucchiato e quanto mi sarebbe rimasto appiccicato. D'altra parte senti sempre parlare di borderline e narcisisti, nelle relazioni, e liquidi tutto con "hai solo beccato la stronza o lo stronzo di turno". E non è esattamente così. Ti scelgono. Ti portano in paradiso. Hanno un'energia che ti rapisce. Scopano con una foga che ti fa sentire vivo. Al contempo, riescono ad isolare il loro mondo dal tuo. Ti buttano e si scordano di te in pochi giorni, in poche ore. Non sei più nessuno, anzi meno di nessuno, dopo essere stato indispensabile. E continuano a fare la loro vita indifferenti, magari ricevendo apprezzamenti e complimenti da chi sta loro intorno. E tu?

Dei suoi amici, nessuno sa di noi. Le persone che abbiamo in comune, ufficialmente, idem. In qualche strana maniera, alla fine ti rendi conto che puoi parlare della tua situazione solamente con chi non ha idea di chi sia lei. E, curiosamente, ti dicono "hai solo beccato la stronza di turno", come facevi tu. Insomma, sei solo. 

E allora dimentichi, ma è difficile. Rimuovi. Non ci pensi. Elimini. Vedi la faccenda diversamente, sai di essere salvo. Razionalmente sorridi e vai avanti.

Eppure qualcosa ti rimane dentro, basta un nulla per restituirti quel senso di impotenza sgradevole che non avevi mai provato prima.

 

È proprio vero che ci si sente soli ed incompresi. Anche io facevo fatica a spiegare la situazione ad amici (anche fra i più cari e fidati) e in famiglia perché tutto quello che riuscivano a percepire è che era una stronza, una delle tante che puoi beccare in giro. Il logorio delle quotidiane angosce, delle litigate ogni 2x3 e -ancora di più- dei tira e molla non riuscivo in nessun modo a spiegarli a voce, tant'è che nell'ultimo periodo ormai cercavo di evitare il discorso per non angosciarmi più di quanto non lo fossi. Solo chi ci passa può capire l'inferno che si attraversa, e il paradiso nel mentre sembra sempre più utopico e lontano. Per fortuna la psicoterapia che ho iniziato a marzo mi sta dando un enorme aiuto a rialzarmi, ho ripreso ad allenarmi e sto cercando di fare tutto quello che mi rende felice, giorno dopo giorno. In 2 anni e mezzo con lei avevo perso anche l'innocente spensieratezza di andare a prendere un caffè al bar col mio migliore amico.

 

Modificato da Aedes45
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Sensei10
1 minuto fa, Aedes45 ha scritto:

È proprio vero che ci si sente soli ed incompresi. Anche io facevo fatica a spiegare la situazione ad amici (anche fra i più cari e fidati) e in famiglia perché tutto quello che riuscivano a percepire è che era una stronza, una delle tante che puoi beccare in giro

Io avevo (ho, in parte, se mi capita di riparlarne) la doppia difficoltà di spiegare il lato buono e quello cattivo. I tira e molla, esatto. Nemmeno io riesco a spiegarli con facilità. Sono talmente incastrati che qualcuno ha anche messo in dubbio la mia versione dei fatti. Ora mi viene da sorridere mentre lo scrivo, ma la cosa più odiosa da sentire era "Parli così perché sei molto innamorato, mentre lei non lo era". Non che non fosse vero, grazie al cazzo, specialmente gli ultimi tempi. Il punto è completamente un altro, e cioè che io avevo tenuto, come te, sempre un comportamento lineare e sano, seppure nelle mie stranezze e nei miei malumori, mentre lei agiva su due binari: alimentare la mia attenzione nei suoi confronti e, contemporaneamente, procedere come se io non fossi presente nel suo quotidiano, recitando altre parti. Da qui la famosa terra bruciata attorno. Il risultato è un capolavoro straniante: chi mi conosce dice che è solo una stronza come tante. Chi conosce lei sicuramente pensa che è una donna bella, simpatica, piena di grandi qualità. I pochissimi conoscenti che abbiamo in comune (bada bene... come per te, nessuno rientra tra i miei amici), ignari della nostra storia perché lei li aveva sempre etichettati come "malelingue" pregandomi di non dire niente, la vedono come fragile, intelligente e sensibile, una persona a cui tendere la mano. Su quest'ultimo versante sono tagliato fuori, perché sono sparito dai radar, perché non vado a sputtanarla in giro e perché il suo copione è studiato e più convincente.

L'unico modo reale che ho avuto per farmi credere è stato raccontare le manifestazioni cliniche del suo disturbo. Tra l'altro, lei presenta dei tratti spiccati, ma non tutti. C'è un particolare che, come dicevo nell'altro post, non posso rivelare ma è sintomatico, una vera e propria prova tipica. Ma anche lì, i più non capiscono che sottrarsi a questi giochini mentre li vivi è quasi impossibile. 

 

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Scannachiappolo
Il 13/6/2021 at 12:55, criss90 ha scritto:

la sensazione di adorazione che mi trasmetteva a pelle mi inebriava. 

 

Il 13/6/2021 at 12:55, criss90 ha scritto:

non ho più qualcosa che somigli all'autostima..

 

Il 13/6/2021 at 12:55, criss90 ha scritto:

Credo di essere stata una donna realizzata, brillante, seducente

Ultima cit: inizi una frase con il "credo". Ne sei convinta o no? Noto del dubbio in ciò che scrivi (se poi l'hai messa così , al posto di dire "sono", per non sembrare troppo "narcisista" ok la posso capire)

In ogni caso la tua storia sembra un leit motiv. Talvolta spingiamo tutta una nostra vita intera a realizzarci, a diventare sempre più belli, più ricchi, più realizzati, più quello che vuoi, ma la spinta di fondo proviene da un deficit dentro di noi, da un nostro sentirci inadeguati, che ci porta a fare e a conquistare per cercare conferme materiali e razionali, sperando (inconsciamente) che queste vadano a colmare un buco dentro di noi. Ma fare questo è la stessa cosa di prendere il giocattolino a forma di quadrato tentando di infilarlo nella fessura a forma di cerchio.

Lei probabilmente in tutto ciò è stata solo una specie di "cerchio", e si è infilata dentro giusta giusta alla fessura che dovevi colmare. Perché ti adorava, perché ti faceva sentire accettata con te stessa etc, tutte cose che, a mio parere, hai sempre rincorso (ma mai raggiunto) tramite i tuoi tentativi di realizzazione personale.

Togliendosi dalla tua vita, ti ha fatto percepire il vuoto.

Ma queste persone, per quanto poi ti distruggano, sono una fantastica cartina al tornasole: riescono a farti vedere benissimo la tua ferita, se hai occhi per vederla, e puoi correre davvero ai ripari.

Paradossalmente, queste persone son da ringraziare

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Aedes45
Inviato (modificato)
9 ore fa, Scannachiappolo ha scritto:

la spinta di fondo proviene da un deficit dentro di noi, da un nostro sentirci inadeguati, che ci porta a fare e a conquistare per cercare conferme

 

9 ore fa, Scannachiappolo ha scritto:

Togliendosi dalla tua vita, ti ha fatto percepire il vuoto.

Ma queste persone, per quanto poi ti distruggano, sono una fantastica cartina al tornasole: riescono a farti vedere benissimo la tua ferita, se hai occhi per vederla

Mi sembra di risentire la mia terapeuta, bellissime parole! E' proprio perché abbiamo quel vuoto dentro che queste persone hanno attecchito così profondamente in noi, ma la ferita una volta venuta alla luce va curata. Mi viene in mente una bella metafora con un maratoneta: se si sbuccia il ginocchio la gara può continuare di certo a farla, ma con molte sofferenze e fatiche. Se invece si prende il tempo per fermarsi e curarla, andrà sicuramente più lontano e soprattutto la ferita smetterà di sanguinare. Fatte esperienze di vita come le nostre sono sicuro che in futuro staremo molto più attenti ad evitare queste persone ai primi campanelli d'allarme, soprattutto perché avremo un grado di consapevolezza di noi stessi che prima non avevamo. 

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Scannachiappolo
7 minuti fa, Aedes45 ha scritto:

 

Mi sembra di risentire la mia terapeuta, bellissime parole! E' proprio perché abbiamo quel vuoto dentro che queste persone hanno attecchito così profondamente in noi, ma la ferita una volta venuta alla luce va curata. Mi viene in mente una bella metafora con un maratoneta: se si sbuccia il ginocchio la gara può continuare di certo a farla, ma con molte sofferenze e fatiche. Se invece si prende il tempo per fermarsi e curarla, andrà sicuramente più lontano e soprattutto la ferita smetterà di sanguinare. Fatte esperienze di vita come le nostre sono sicuro che in futuro staremo molto più attenti ad evitare queste persone ai primi campanelli d'allarme, soprattutto perché avremo un grado di consapevolezza di noi stessi che prima non avevamo. 

Boh, forse perché sto tentando di specializzarmi in psichiatria e cerco di vedere la cose dal punto di vista degli addetti ai lavori 😂

Comunque si, in futuro le eviti, ma non in maniera tipo "ho paura che tu mi ferisca", ma molto più col sorriso, cerco di farti un esempio:

Nella mia precedente relazione (con una... Psycho? Boh, non era a posto) la tipa arrivava a litigare e a svalutarmi pesantemente. Al primo pesante litigio le avevo detto che non so se ne avrei sopportato un'altro ("ci conosciamo da un mese!").

Ne ho sopportati altri 4, in 5 mesi.

Il tutto solo perché mi ritenevo "buono"

Forse un po' si, ma la realtà è che non volevo bene a me stesso.

Perché una persona ben centrata rispetta l'altro/a, ma rispetta prima se stessa. E di fronte ad un attacco, o segni di tossicità, risponde "sai cosa? In bocca al lupo per tutto" e nexta col sorriso.

Comunque, nel caso del mio commento precedente, se una persona ha sufficiente autostima e considerazione di se, l'ammaliamento derivante dal sentirsi per una persona unici/speciali/importanti attacca di meno. E se questa se ne va, l'effetto "riempi e poi togli" ha molto meno effetto, perché uno è già ben centrato, ha sufficiente autostima, e quel buco non è vuoto, ma è già riempito di suo.

Fin prima vedevo queste persone che ci fanno male come dei mostri. In alcuni casi lo possono essere, certo, ma la maggior parte delle volte sono solo delle persone improblemate ma che sono riuscite, in maniera conscia o meno, ad agire su delle nostre falle.

Quindi è importantissimo, IMHO, "ringraziarle" per la fantastica opportunità che ci stanno dando nel vederci per come siamo davvero...

...e una volta risolto il vero problema, semplicemente... Le lasci andare al loro destino, senza rancore.

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Sensei10

@Scannachiappolo, hai pienamente ragione. Su tutto. 

C'è un "ma" che fa la differenza, purtroppo. Premetto che non toglie nulla alla tua giusta riflessione. 

L'abitudine alla fiducia e la maturità. Queste persone, nei rapporti, manifestano segni molteplici. Alcuni sono eccessivamente gelosi, altri si lasciano andare a scenate plateali. Altri ancora reiterano atteggiamenti di prevaricazione. Tutti campanelli d'allarme che risuonano forti. Poi ci sono segnali più nascosti. Frasi sibilline, cambiamenti di umore improvvisi, comportamenti che fanno a botte con la logica. Lei non discuteva con me. Mai. Una calma di ghiaccio.

Il sottofondo, tuttavia, era il seguente: "Fidati di me e non lasciarmi". Poi la seduzione e immancabilmente il sesso, sopra le righe. La mia ex seguiva perennemente questo copione: sua mancanza, mio disappunto, autovittimizzazione, ghosting, mio ritorno, suo sollievo, rassicurazione, sesso. In tutto ciò io vedevo l'anomalia del rapporto. Lo vedevo perché quando il mio ritorno si faceva attendere, ricompariva lei scusandosi. Altrimenti le scuse non arrivavano mai. Ed ogni volta, finiva con la stessa richiesta: "Non andartene". Capisci che dopo mesi, ti convinci che, sì, la relazione è un mezzo casino, ma che c'è anche qualcosa di importante. In realtà, lei ha sempre avuto ben chiaro tutto. Forse nei primi tempi c'è stata spontaneità, e questo potrebbe spiegare il perché si ha la sensazione di avere vissuto un prima e un dopo, come se fossero due storie con due persone diverse. Mi rifaccio al titolo del thread: lei non è mai esistita. Abbiamo vissuto il "prima" con un'intensità inusuale. Questo ci frega e non ci permette di essere lucidi nel "dopo". Eppure centrati e bilanciati lo eravamo, almeno io lo ero e suppongo di esserlo tutt'ora. Posso garantirti che ho avuto occasioni con donne molto belle ma dal carattere problematico e me ne sono tenuto lontano, a volte tra l'incredulità di amici e conoscenti. In questo caso, la persona che si è avvicinata lo ha fatto in punta di piedi per poi passare all'escalation. E credo che lei sapesse già tutto. Ogni tanto penso che si sia data addirittura un traguardo temporale, agendo solo in funzione di una fine che aveva già scritto dal principio. Ti basti sapere che dopo una prima rottura è tornata più forte, perché la mia reazione l'aveva fatta sentire abbandonata. Poi sì, non lo nego, in me c'era terreno fertile. Sfido però chiunque sia sano a non caderci. 

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