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Lei mi manca. Ma lei, in realtà, non è mai esistita.


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Sensei10
30 minuti fa, Aedes45 ha scritto:

sai che quando non ti vedo anche solo per 1 giorno non ci capisco più niente, vedo nero e potrei prendermela per tutto".

"E quando ti vedo vorrei che non finisse mai."

Infatti. Poi non ti vede e cambia umore. Allora tu ti chiedi: che c'è che non va? Basta vedersi il più possibile, condividere i giorni, fare cose insieme. 

Macché.

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Aedes45
12 minuti fa, Sensei10 ha scritto:

Basta vedersi il più possibile, condividere i giorni, fare cose insieme.

Che diventò, col tempo, volta dopo volta, rinunciare ai miei impegni, hobby, amici... un vortice durato quasi 3 anni. Ma mi rendo conto che sono stato io a permettere tutto ciò.

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Sensei10

Comunque, capisci che sei al riparo quando ti succedono cose come questa: 

Oggi sono uscito prima dall'ufficio, avevo un impegno. Sono andato in una zona della città dove spesso ci davamo appuntamento. Di per sé, la cosa non mi crea problemi, è un posto dove mi è quasi impossibile non andare. Lì i ricordi attecchiscono poco, perché si mescolano ad altri ricordi, perché la frequentavo prima e la frequenterò dopo. Volevo un caffè, sono entrato in un bar distrattamente, ero al telefono con un collega. Mi sono seduto, ho ordinato, intanto parlavo e ascoltavo. Chiusa la telefonata, un che di familiare. Ero entrato nello stesso bar ed ero seduto nello stesso posto in cui lei mi disse, per la prima volta, che le era tutto chiaro, che aveva trovato la sua felicità e non la avrebbe fatta scappare. 

Il giorno del mio compleanno.

Con tanto di regalo che le avevo anticipatamente pregato di non farmi. 

Ho bevuto il caffè e mi è venuto spontaneo sorridere. Sono uscito e guardando da fuori quel tavolo non ho visto nulla, solo due sedie vuote. 

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Igor123
Il 14/7/2021 at 16:00, Sensei10 ha scritto:

Purtroppo è vero. Mi chiedo anche se la vecchia strada non andava così bene solo perché sul viso abbiamo ancora l'abbaglio del sole che si rifletteva su quella più recente. 

Oggi è stata una giornataccia. Ho dovuto condividere un ufficio con lei. In verità eravamo due gruppi, in un open space, intenti a lavorare su due progetti diversi. Finché parlavo con gli altri del mio gruppo e li ascoltavo tutto bene. Avevo una sensazione, però: occhi addosso. Negli attimi di pausa mi veniva quasi spontaneo sbirciare, per vedere se fosse vero. Non l'ho fatto, non ne avrei ricavato nulla. Non mi sono neanche forzato più di tanto, ma è stato come avere la testa e il corpo scollegati. Il corpo era fisso sul lavoro, la testa un po' meno. Sentivo la sua voce. Sono partito nel fastidio, poi nell'indifferenza. Poi però non decidi granché, è come magma che scende piano e sommerge le pendici. Non puoi farci molto. Tornano a galla i cazzo di momenti belli, che non ci sono mai davvero stati, per parafrasare il thread. Quando abbiamo finito le ho rivolto un'occhiata. Solito "ciao" spento da entrambi. Ti chiedi perché. Che senso abbia tutta questa estraneità. Ma non per riprendere un discorso che ormai non avrebbe più parole. Perché forse siamo anche viaggiatori che, su quella strada, hanno camminato insieme. Per poco. Ognuno per conto suo, d'accordo. Ma è successo. Cancellare tutto con un colpo di straccio è disumano. E mi sorprendo a pensare questo, non è un fatto di voler tornare o essere ancora presi. Tutt'altro. Proprio perché non c'è più nulla a farmi male. Sono tornato sulla mia vecchia strada, per fortuna non l'avevo mai davvero abbandonata e ne conosco ogni minima crepa.

C'è un post qui sul forum, che vidi tanti mesi or sono. Ci si chiedeva: con le ex un po' psycho in che rapporti siete, se avete ancora il numero in rubrica, solite cose insomma. Un utente scrisse scherzosamente la frase migliore: io l'ho cancellata ovunque, a tal punto che non so più neanche se sia viva o morta. 

Non mi è possibile farlo. 

 

@Sensei10Mi ero perso il tuo post. Anche stavolta hai trovato le parole giuste per descrivere lo stato d'animo in cui ti trovi. Lo hai fatto come al solito con una scrittura semplice e pulita, che non ha assecondato quel flusso di coscienza di cui sono preda molti di quelli che vogliono scrivere delle proprie emozioni. 

Venendo alla sostanza, in effetti ho una situazione di incontri quotidiani non dissimile dalla tua, che mi provoca in effetti le stesse sensazioni. Devo però riconoscere che ormai da parte sua c'è veramente l'intenzione di ignorare. Saranno ormai giorni che ci incrociamo e lei evita in maniera fin troppo lampante di alzare il capo o voltarsi nella mia direzione, anche a 1 metro di distanza, da soli. Sono dinamiche simili a quelle di persone che volutamente si "tolgono" il saluto. Ovviamente in queste occasioni non forzo nulla, visto che c'è stato completo evitamento. Capisco che possa esserci imbarazzo, capisco che lei sia impegnata, ma la negazione di un saluto rimane un atto moralmente degradante, su piani diversi, sia per chi la attua e per chi la subisce. D'altra parte se dovesse capitare l'occasione non eviterò quel cenno di saluto, se non altro per una questione di educazione. Confesso però di provare ancora un po' di amarezza e di delusione, con cui ormai sono abituato a confrontarmi ogni volta che si tratta di lei.  In effetti mi verrebbe da modificare il titolo del post con un "non siamo mai esistiti". 

Modificato da Igor123
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Sensei10
1 ora fa, Igor123 ha scritto:

@Sensei10Mi ero perso il tuo post. Anche stavolta hai trovato le parole giuste per descrivere lo stato d'animo in cui ti trovi. Lo hai fatto come al solito con una scrittura semplice e pulita, che non ha assecondato quel flusso di coscienza di cui sono preda molti di quelli che vogliono scrivere delle proprie emozioni. 

Venendo alla sostanza, in effetti ho una situazione di incontri quotidiani non dissimile dalla tua, che mi provoca in effetti le stesse sensazioni. Devo però riconoscere che ormai da parte sua c'è veramente l'intenzione di ignorare. Saranno ormai giorni che ci incrociamo e lei evita in maniera fin troppo lampante di alzare il capo o voltarsi nella mia direzione, anche a 1 metro di distanza, da soli. Sono dinamiche simili a quelle di persone che volutamente si "tolgono" il saluto. Ovviamente in queste occasioni non forzo nulla, visto che c'è stato completo evitamento. Capisco che possa esserci imbarazzo, capisco che lei sia impegnata, ma la negazione di un saluto rimane un atto moralmente degradante, su piani diversi, sia per chi la attua e per chi la subisce. D'altra parte se dovesse capitare l'occasione non eviterò quel cenno di saluto, se non altro per una questione di educazione. Confesso però di provare ancora un po' di amarezza e di delusione, con cui ormai sono abituato a confrontarmi ogni volta che si tratta di lei.  In effetti mi verrebbe da modificare il titolo del post con un "non siamo mai esistiti". 

Il succo non cambierebbe.

Relativamente alla questione del saluto, certe cose credo che facciano male a prescindere quando non c'è stata la sincerità necessaria. 

Perché mette a disagio anche il sorrisino, te lo assicuro. Come se fossi uno da salutare per forza, nella mischia informe. Il punto è che è tutto cambiato, tutto diverso. Tuttavia, sai chi è lei come nessun altro. E viceversa, anche se ti percepisce nel modo sbagliato. Le hai dato delle chiavi che poi ha buttato, non prima però di aver fatto un bel giro dentro di te per mettere a soqquadro ciò che avevi preparato per lei. Credo che il pensiero ultimo, asciugato e pulito da tutte le emozioni, sia questo. 

Io ad esempio preferisco evitare, proprio perché non ho più niente e non voglio averlo. Neanche un ciao, che va meritato. E dato che, concordo, non sono mai esistito, vorrei che almeno per coerenza si procedesse così. Non ci parliamo, non ci scriviamo, non ci telefoniamo: due estranei? E sia. In tutto, però. Che riprenda a frequentare il gruppo di gente di cui mi parlava malissimo. Evidentemente ha preferito stare così e io, grazie al cielo, non ne facevo parte prima e non ne voglio fare parte ora. 

Ognuno è a modo suo. Comprendo ciò che dici. E, naturalmente, il saluto tolto ha un impatto fortemente negativo, lo capisco. Ma non permettere che sia lei a guidare le tue emozioni, perché tu sei quello che avrebbe voluto almeno continuare a fare chiarezza, pur se nel dolore e pieno di scorie addosso. Tu sei quello giusto, e le tue parole lo confermano ogni volta che ti leggo. Se gli altri non sono in grado di essere come te, beh, che continuino a vivere nell'irrisolto del silenzio.

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  • 2 settimane dopo...
Aedes45
Inviato (modificato)

Oggi è un martedì di mezz'estate. Anzi, quasi fine. Fin da quando ero un adolescente di 14-15 anni, per me queste giornate erano caratterizzate da una certa elettricità nell'aria. C'era da un lato un po' di classica summertime sadness, dall'altro curiosità per il nuovo che stava arrivando; sapevo che a settembre mi sarebbero aspettate novità su tutti i fronti. 

Settembre, che ha sempre il retrogusto della fine e dell’inizio, che è sempre un concentrato di “è tempo di”. Un punto in mezzo a tutto il resto.

Oggi invece è differente. Le strade di Roma iniziano a svuotarsi, la città passa gradualmente dalla solita giungla selvaggia di clacson e trambusti a deserto di vie solitarie arroventate dal sole di agosto. It hits different, direbbero gli americani, ma soprattutto dentro di me c'è qualcosa di differente. Non riesco più a sentire quell'elettricità, quel leggero peso travestito da innocente leggerezza al cuore che porta in seno curiosità per il nuovo, voglia di viversi il momento, e un pizzico di malinconia estiva nel passare per le strade della città vuote. Tutto ciò una volta era un piacere, strano ma era comunque un piacere. 

 A me di tutto ciò oggi rimane la malinconia, amara questa volta, e non leggera, spensierata. Sarà che sono passati solo 6 mesi da quando il mio inferno personale si è chiuso, sarà che ho 10 anni in più di quel me ragazzino di 15 anni, saranno un sacco di cose dentro di me che sono cresciute, divenute adulte insieme a me, ma mi dispiace enormemente aver perso quella dimensione estiva di cui ho parlato sopra. E' come se in questi 3 anni si siano spenti lati di me che credevo eterni, immutabili come la carovana di emozioni che ogni estate portava dentro di me. Tutto ciò per me è incredibile. E' incredibile come una relazione tossica arrivi a modificarti fin dentro le ossa, come vada a toccare e disintegrare anche quei lati di te che, prima di allora, credevi intoccabili. 
 

Sentivo il bisogno di mettere nero su bianco quest'epifania, e spero passiate una bella estate tutti quanti. 

Modificato da Aedes45
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Sensei10

Ciao @Aedes45, è un bellissimo post. Mi ci ritrovo un po', vivendo nella stessa città, e conoscendo quella situazione di dolce malinconia che ti regalano le strade deserte e assolate.

Sai, anche io avevo la stessa sensazione, quando pensavo al mese di settembre. Ricordo che un anno comprai una maglietta. Era il 1990, una giornata noiosa di inizio agosto nell'attesa delle vacanze. Feci un giro in motorino, tra gatti, gelati e turisti. Presi questa t-shirt, mi piaceva tanto. Era quasi un peccato metterla in valigia per sciuparla subito. Così la riposi in un cassetto, nell'attesa delle novità che sarebbero arrivate alla  fine dell'estate. La avrei indossata al ritorno, quasi simbolicamente. Quando tornai a Roma, dopo la villeggiatura, la prima cosa che feci fu aprire quel cassetto, perché l'indomani sarebbe cambiato qualcosa.

È un piccolo, stupido episodio, che però contiene una serie di pensieri e di sentimenti difficili da spiegare, che invece tu hai reso benissimo.  

Io posso dirti ciò che arriva leggendoti, e cioè che tu, in parte, sei ancora quel ragazzetto di 10 anni fa. Sei cresciuto, e, purtroppo, hai sperimentato la cosiddetta perdita dell'innocenza. Ma questo non ti priva di un bene prezioso: la memoria, di chi eri e di cosa sentivi. Perché, poi, in fondo queste cose ti rimarranno sempre cucite dentro. Saranno più distanti, avranno l'aspetto delle polaroid scolorite, ma ci saranno ugualmente. 

Te lo dico da fratello maggiore, anche se per l'anagrafe dovrei usare un'altra parola: grazie. 

 

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Teccpo

@Aedes45 @Sensei10 Ragazzi, un po' mi intristisce sapere che nonostante questa consapevolezza proviate questa malinconia a distanza di mesi. Come va? mi trovo in una situazione simile alla vostra e vorrei capire se c'è una luce in fondo al tunnel. 

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Sensei10
2 ore fa, Teccpo ha scritto:

@Aedes45 @Sensei10 Ragazzi, un po' mi intristisce sapere che nonostante questa consapevolezza proviate questa malinconia a distanza di mesi. Come va? mi trovo in una situazione simile alla vostra e vorrei capire se c'è una luce in fondo al tunnel. 

Ciao, la malinconia c'è perché, nel mio caso, è una di quelle zavorre che ti porti dietro qualunque cosa accada. 

Non è legata ad ex, vicine o lontane. Forse più lontane, se proprio volessi ricercare dei collegamenti. Il post di @Aedes45 mi ha emozionato perché ci ho rivisto qualcosa di me, magari è Roma in agosto, magari è l'aria che annusi e senti il tempo in anticipo. 

Per quanto riguarda la tua domanda, va bene. Molto bene, oserei dire. C'è un attimo molto breve in cui capisci di essere totalmente guarito. Non sai quando arriverà, ma arriverà. 

Scrollata di spalle di rito, e pensi: ma che ho fatto? E perché? 

Quando non saprai più rispondere a queste domande sarai salvo.

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Aedes45
3 ore fa, Teccpo ha scritto:

@Aedes45 @Sensei10 Ragazzi, un po' mi intristisce sapere che nonostante questa consapevolezza proviate questa malinconia a distanza di mesi. Come va? mi trovo in una situazione simile alla vostra e vorrei capire se c'è una luce in fondo al tunnel. 

Di mio caratterialmente tendo ad essere molto riflessivo, penso e rimugino spesso e tanto su tutto quello che mi succede. Tutto questo mi porta ad essere più tendente a stati d'animo malinconici, e mi sta anche bene così, è il mio carattere con cui sono nato, cresciuto e ci morirò un giorno.

Per il resto, posso dire che ora "va", vivo molto alla giornata. Devo ancora ritrovare un focus interiore sui miei obiettivi a lungo termine e su chi voglio essere veramente. Anzi mi sto concentrando semplicemente ad "essere" ora come ora, dopo aver passato gli ultimi anni depresso e senza la capacità di darmi una strigliata e rimettermi in gioco. Non c'è un vademecum quando ci troviamo così, e mi dispiace che anche tu stai passando un periodo difficile. Non ci sono regole, puoi e possiamo leggere tutti i post del mondo su tutti i siti internet, ma prendilo più come uno sfogo che un rimedio. Io scrivo per me stesso e anche qui sul forum per attuare una forma di catarsi, per mettere nero su bianco le mie emozioni. Questo aiuta molto ad elaborare il presente ed inoltre mi fa piacere leggere anche le vostre storie, come quelle di @Sensei10 e @Wanda a cui, virtualmente, mando un abbraccio. Tieni duro, non reprimere le emozioni che provi, anche negative, in un periodo difficile come questo. Ho imparato che il passato non si cancella, e più lo reprimi, più il senso di malinconia tornerà forte, magari sentendo un semplice profumo, o un'immagine, un tramonto, un qualcosa che ti fa tornare alla mente tutto quello che hai vissuto e passato; viviamo con i ricordi, non di ricordi. Un abbraccio anche a te. 
 

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