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Lei mi manca. Ma lei, in realtà, non è mai esistita.


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14 minuti fa, Aedes45 ha scritto:

devo sgombrare la mente

devi trovare qualcosa con cui sostituire l'impulso di fare stalking. Qualcosa che ti faccia star bene, possibilmente

butto lì uno spunto: ti viene lo stimolo -> 100 piegamenti. E non ti alzi finché non finisci. 

Vedrai come ti passa la voglia.

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Igor123
20 ore fa, RAWolf ha scritto:

devi trovare qualcosa con cui sostituire l'impulso di fare stalking. Qualcosa che ti faccia star bene, possibilmente

butto lì uno spunto: ti viene lo stimolo -> 100 piegamenti. E non ti alzi finché non finisci. 

Vedrai come ti passa la voglia.

Bah... gli passa la voglia di fare i piegamenti....

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22 minuti fa, Igor123 ha scritto:

Bah... gli passa la voglia di fare i piegamenti....

Per me si può anche ammazzare di seghe finché non gli si staccano gomito e polsi

Il concetto era sostituire un comportamento disfunzionale con uno funzionale 😉

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Il 8/1/2021 at 04:15, Aedes45 ha scritto:

Sì, immagino vi starete chiedendo il perché della seconda frase. Provo a spiegarvelo quanto più brevemente ma sinceramente possibile. Sono le 3:45 di notte, una delle tante notti ormai fotocopia da, boh, 1 anno a questa parte. 

Provo ad andare per gradi, per quanto ormai la mia mente, sfranta, abbia fatto questo tipo di ragionamento un numero pressoché nauseante di volte. 

 

2 anni di relazione con una border dai tratti narcisistici conclusi, come da copione, nel peggiore dei modi da circa 3 settimane. Non do etichette psicologiche solo perché "ha fatto la fredda stranamente" o autoconvinzioni che spesso sento dire da chi ha paura di guardare il nero dell'abisso in cui è precipitato, ma il disturbo le è stato diagnosticato da uno psicoterapeuta.

La scoperta ovviamente l'ho fatta dopo 1 anno insieme, figurati se prima veniva a dirmi una cosa del genere lei che MAI deve apparire in qualche misura "danneggiata" agli occhi degli altri. D'altronde estetista anche 3 volte alla settimana, cura maniacale del viso e capelli, insomma tutto quello che una normale donna fa, ma triplicato. Se dovessi dire perché mi manca, ora come ora non ci riesco perché provo disgusto. Sì, forse mi manca solo perché l'abitudine fa brutti scherzi, ma la verità è che mi manca un fantasma di una persona che, realmente, non c'è mai stata. Agli inizi sommerso di attenzioni da ogni dove, regali anche inaspettati, addirittura messaggi ai miei amici del tipo "tenetemelo d'occhio", insomma la conoscete bene la fase di love bombing. Fase tremendamente e perfettamente rispettata, tant'è che ci sono cascato in pieno. Sono bastati giusto qualche paio di mesi per far sì che la bestia uscisse fuori, ignaro della diagnosi a cui andavo incontro citata pocanzi. Le regalai per il compleanno due biglietti per il concerto del suo cantate preferito, ovviamente per me e lei,ma il giorno stesso decide di andarci con la sua amica. Ho fatto di tutto per cercare di integrarla nella mia compagnia di amici, coinvolgendola spesso, ma ha avuto sempre di meglio da fare. In 2 anni, non ho mai messo piede in casa sua, ma anzi si è sempre fatta riaccompagnare prima. E queste sono solo alcune, giuro. Volendo non riuscirei nemmeno a ricordarmele tutte. Ho perso il conto dei tira e molla - puntualmente ritornava con le solite frasi "non riesco a pensare ad andare avanti senza te" -, delle nottate al telefono, dei giorni passati con la testa altrove, della stanchezza mentale oltre che fisica. Perché sì, nel 2018 ho preso una laurea triennale in lettere classiche col massimo dei voti, mi sono iscritto alla magistrale e ora mi ritrovo indietro di ben 12 esami. Ho preso 20 kg in 1 anno, passando da avere l'addome ad avere la panza e le maniglie dell'amore, accorgendomi che d'amore giusto quelle mi erano rimaste. Lei continuava a logorarmi, ma io quasi come un drogato in astinenza, continuavo a soprassedere, ledendo nel frattempo me stesso. Col tempo, ho perso il timone della mia nave. Mi sveglio alle 12, non per pigrizia ma perché ormai mi è faticoso trovare la motivazione anche per svegliarmi. Passo le giornate al pc, complice anche la situazione attuale che impedisce di riunirmi con amici. La depressione ormai mi sta logorando, tanto quanto forse questa relazione. Relazione? Ormai non c'è più nulla. Premetto che mai nella vita sono stato un geloso, mai controllato mezzo telefono delle ragazze con cui sono stato. È riuscita, anche qua, a stravolgermi. L'ho beccata a sentirsi con uno, tutto è partito da un like di Instagram da cui poi sono arrivato a farmi dire tutta la verità. Cornuto e mazziato, visto che prima di bloccarmi ovunque, mi sono beccato pure un " ho sbagliato a dare importanza ad uno come te". Ma io devo reagire, mi ripeto ogni giorno. E via che provo a sentirmi con altre ragazze, provo ad autoconvincermi che tanto è solo questione di tempo, ma in testa ho solo lei che magari era felice e contenta mentre usciva con me, mentre magari tornava a casa e si sentiva con quell'altro o il giorno prima era a succhiargli l'uccello. 

 

Mi manca lei, ma sento che sto mancando io, poco alla volta. Se dovessi darle una definizione, per me è stata una partner sessuale come mai avuta prima. Mi eccitava in qualsiasi modo, a letto era una belva, sessualmente spinta oltre quello che per me era il limite, anche in pubblico si è prestata a fare cose (bagni dell'Ikea di domenica pomeriggio). Ma, oltre a ciò, sentimentalmente è stata un arido deserto in cui solo per un istante ho scorto un'oasi, che come ogni miraggio poi svanisce lasciandoti ancora più assetato. A 25 anni avevo in piano di iniziare a lavorare, e mi ritrovo con una magistrale all'acqua alla gola, rovinato da un'arpia che lentamente si è portata via tutto quello che di bello potevo offrirle.

 

Fine del soliloquio notturno, e felice di poterlo condividere con chi di voi vorrà leggerlo.

 

Vi auguro un sereno 2021.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao. Penso di poter capire ciò che provi e come ti senti.

Io sono stata per un anno con un ragazzo borderline. Nessuno sapeva che lo fosse, nemmeno lui. Certo era un ragazzo particolare, ma erano proprio quelle sue caratteristiche a farmelo amare ancora di più. 
I primi mesi con lui sono stati senza dubbio i più belli della mia vita. Non pensavo fosse possibile vivere una cosa del genere, per me era veramente una favola stare con lui. Era il fidanzato perfetto, a letto era impareggiabile, e mi sentivo amata come mai prima. Poi sono iniziati i problemi, le manipolazioni, le litigate, i fraintendimenti... e passavo sempre io per carnefice. Era colpa mia persino quando si comportava male lui. 
Sono stata mesi a cercare di capire come fosse possibile passare dal paradiso all'inferno così, all'improvviso. Non riuscivo più a mangiare, avevo la nausea cronica, ero rimasta indietro con l'università, mi ero isolata dal mondo perché non avevo più energie, le prosciugava tutte lui. E nonostante ciò non riuscivo a staccarmene.
Dopo una litigata di cui è meglio non parlare in cui mi dava della pazza, ho deciso di andare da uno psicologo. Dovevo capire cosa diavolo era successo e chi avevo davanti.
Mi venne detto di scappare immediatamente, ma prima provai, riuscendoci, a far andare in cura lui. Diagnosticato il disturbo, gli venne detto che si sarebbe dovuto curare con psicofarmaci, la situazione era grave. Ovviamente ha smesso di andarci e ha deciso di non curarsi.
L'ultima volta che l'ho sentito quando ci siamo lasciati mi ha scritto un messaggio lunghissimo in cui ripercorreva il nostro anno insieme dandomi colpe che non avevo, accusandomi di tradimenti inesistenti, rimanipolando l'ordine cronologico dei fatti in modo da farmi risultare un mostro.

Io ti dico: andare avanti non è facile. Io pensavo fosse impossibile. Mi vedevo completamente persa. Fare un percorso di psicoterapia mi ha letteralmente salvato la vita. 

Ci ho messo esattamente due anni a superarla, e sono tanti. Ora ne sono passati tre e quello che ti dico è questo: ci sono altissime probabilità che non troverai un'altra persona spettacolare a letto come lo era lei, ci sono altissime probabilità che non sarai mai più felice come nei primi tempi del vostro rapporto. Ma ci sono probabilità ancora più alte che ti renderai conto che se questo è il prezzo da pagare per la TUA vita e la TUA serenità mentale, allora ci metteresti la firma mille volte. E poi nella vita mai dire mai. Aspettati  di tutto, soprattutto aspettati felicità, anche se ora ti sembra impossibile. Il problema delle relazioni tossiche è che, quando sei avvelenato, non vedi più la realtà per quello che è. Impazzisci anche tu. Ci vuole tanto tempo a riprendersi, tanta forza di volontà, ma è possibile uscirne. 

Il tuo titolo riassume tutto. Lei non è mai esistita. Adesso questo pensiero ti distrugge, ma io ti prometto che arriverà un giorno in cui pensarci non farà più male. Ripeto, pensavo fosse impossibile, ma non lo è. Lascia che le persone ti aiutino e ce la farai. E cancella ogni sua traccia, bloccala ovunque anche se fa male e non permetterle di ritornare, perché lo farà e non sarà per amore, sarà per rovinarti di nuovo perché rovinare se stessa non le basta.

PS: anche io nella relazione mi ero ritrovata  a fare cose che non pensavo avrei mai fatto tipo stalkerare, essere gelosa per stronzate ecc ecc e questo mi portava a deprimermi ancora di più perché pensavo che avesse ragione lui, che fossi pazza io. Non era vero niente. E' manipolazione. Non giudicarti per gli sbagli che hai commesso perché non eri tu. Quando ne uscirai te ne renderai conto. 
Per qualsiasi cosa scrivi

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Aedes45
4 ore fa, Wanda ha scritto:

sono iniziati i problemi, le manipolazioni, le litigate, i fraintendimenti... e passavo sempre io per carnefice. Era colpa mia persino quando si comportava male lui.

Ciao, mi rispecchio molto nelle parole che hai scritto e nella tua storia. Le dinamiche sono state molto, molto simili soprattutto questa. Ero il carnefice e allo stesso tempo vittima, ma di me stesso in realtà. Anche io per un periodo ho pensato o di essere matto a tal punto di mistificare la realtà, o di essere come lei. Ma la realtà è che non c'è nessun colpevole, né c'è da fare una caccia alle streghe. Avere avuto a che fare con questo tipo di persona ha riaperto ferite remote in me che prima o poi sarebbero uscite fuori, una parte di me a cui in passato non ho dato ascolto e che invece gridava. In questo la psicologa sta insistendo, è un po' il punto chiave da quanto ho capito nelle sedute. 

 

4 ore fa, Wanda ha scritto:

Ci ho messo esattamente due anni a superarla, e sono tanti. Ora ne sono passati tre

A me il tempo sembra infinito, ora come ora. Complice anche il periodo di lockdown particolare che stiamo vivendo.
Sto cercando di impegnare le giornate il più possibile, ma è veramente dura ingannare la mente. Leggere di te, dei tuoi 3 anni, mi crea un certo senso di angoscia perché è un periodo di "convalescenza" veramente lungo, ma ne voglio uscire anche io, rafforzato e pronto a stare alla larga da soggetti come questi. La strada è lunga. 

4 ore fa, Wanda ha scritto:

Il problema delle relazioni tossiche è che, quando sei avvelenato, non vedi più la realtà per quello che è

Assolutamente vero. Odiavo stare con lei, ma non riuscivo a liberarmene. Ero completamente cosciente del fatto che quella relazione non fosse più una cosa che sentivo e che volevo, ma come un drogato in astinenza ero finito nel loop dei tira e molla nauseanti, in cui passavo sempre e comunque per carnefice e colpevole, trovandomi a chiedere scusa anche quando avevo ragione. 

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Il lavoro con la psicologa è incentrato su di te perché tu sei l'unica persona su cui puoi fare qualcosa, l'unica persona che puoi cambiare e l'unica che ti serve per essere felice ed è giusto capire quindi quali dinamiche disfunzionali ti hanno tenuto legato a lei. 

Personalmente ci ho messo due anni ad uscirne totalmente fuori, nel senso a parlarne o a pensarci senza che la cosa mi toccasse più; ma già dopo 7/8 mesi ho ricominciato a stare bene, anche perché la vita va avanti e dopo un'esperienza del genere fai molto più caso alla gente di cui ti circondi e questo aiuta un sacco. Quindi non preoccuparti del tempo perché dopo i primi 3/4 mesi, quando appunto ti sarai un po' disintossicato e avrai capito meglio te stesso, inizierai già a sentirti meglio e soprattutto sollevato di non aver più a che fare con lei. 

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Aedes45

È veramente difficile disintossicarsi. Oggi ci sono ricascato. Ho voluto tastare con mano il rifiuto, la lontananza che c'è ormai fra me e lei.

Sono finito sulle storie del tipo con cui l'ho beccata tempo fa, e le ha fatto una foto di nascosto, lei in top super acchittata, probabilmente uscivano insieme in un parco. Con me in 2 anni nemmeno una foto sui social o pubblica, con questo addirittura quelle di nascosto. Inutile dire che ho passato 1 ora di inferno. Nonostante già sapessi tutto, mi sono sentito letteralmente bruciare dentro, mi sono dovuto calmare con la respirazione e nient'altro. Avrò rivisto quella foto decine di volte per convincermi che non fosse lei, ma lo era palesemente. Devo elaborare e netabolizzare dentro di me il rifiuto.

Istintivamente l'ho sbloccata e le ho scritto di chiamarmi. Enorme cazzata lo so, se mai dovesse chiamarmi sinceramente non so nemmeno se risponderò. L'ho fatto perché in que l momento si è riaperta la ferita che con fatica stavo cercando di chiudere e far cicatrizzare. Che coglione che sono stato.

Quanto è difficile, ma opterò per gestire con razionale freddezza questi momenti. La disintossicazione da questa droga maledetta è una lotta fra me e me, comportamenti come questi col tempo si attenueranno, farò in modo di bypassarli magari concentrandomi sulle sensazioni del momento ed accettandole per quello che sono, respirazione compresa. D'altronde sono gli stessi comportamenti che per 1 anno mi hanno tormentato, e continuano a farlo anche ora che la storia è chiusa, ma provo a guardarli da spettatore esterno, mi confido fra me e me senza colpevolizzarmi, quasi a farmi compassione da solo per poi reagire e andare avanti. Perché la vita va avanti, foto o non foto.

Ho deciso di prendermi qualche ora per me stesso adesso, per sbollire e tornare lucido. Oggi sento di aver fatto 10 passi indietro sul no contact che a fatica stavo cercando di portare avanti da quasi 1 mese e mezzo. Uno stop che non ci voleva, che ha fatto si che siano state le mie emozioni a guidarmi e non io, ma da cui spero imparerò la lezione che ogni comportamento simile a quello di oggi non fa altro che mettere i bastoni fra le ruote alla mia rinascita.

 

Modificato da Aedes45
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R4id3n

@Aedes45hai analizzato perfettamente cosa è successo. Hai ceduto e ti sei fatto male. Molto male. Fai in modo che questo dolore ti eviti altri errori in futuro. Non siamo perfetti e ci può stare un intoppo nella strada verso la rinascita.

Metti definitivamente te al primo posto. Lei non merita più nemmeno un minuto di sofferenza. 

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Serve tempo anche per cambiare la tua reazione e le tue modalità di pensiero, ma già il fatto che riesci ad analizzare i tuoi comportamenti, anche se sbagliati, è un enorme passo in avanti. Qualche ricaduta è normale, ne ebbi anche io più di un paio nel giro di pochi mesi. L'importante è che continui a camminare nella direzione che hai intrapreso. Magari rifletti sul fatto che a volte ci sembra indispensabile superare il limite di sopportazione per voltare pagina, provare tutto il dolore necessario, come dici tu toccare con mano il rifiuto. Però in realtà non è necessario. Tu stai voltando pagina perché è la cosa giusta per te e te ne stai prendendo la responsabilità. È un percorso con alti e bassi ma sei sulla strada giusta e come ti senti potrà solo migliorare

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  • 1 mese dopo...
Aedes45
Inviato (modificato)

Le cose stanno andando avanti, alti e bassi. Ho taciuto per tutto questo tempo perché per me è stato un lungo periodo di cambiamenti, interiori soprattutto. 


No contact totale da ormai 3 mesi, qualche volta mi è capitato di sognarla ma niente di più. La penso ancora certo, ma non è più una cosa ossessiva come prima. La terapia dalla psicologa sta procedendo e sono contento, ma c'è ancora qualcosa dentro me che faccio fatica a gestire, nel senso che non riesco ancora a dare un nome al senso di irrequietezza che mi opprime il petto a volte. 
Ho ripreso alcuni hobby che avevo accantonato, tra cui la chitarra e la bici. Riscoprire me stesso è stato un grande sospiro di sollievo, nonché un passo in avanti,, anche se ci sono giornate in cui mi sento completamente atterra ed inetto a fare qualsiasi cosa. Purtroppo però c'è un solo, enorme passo all'indietro che non riesco per nulla a gestire a distanza di 3 mesi: controllare i social del suo nuovo ragazzo (lei tanto è bloccata e viceversa). Le frasi del tipo "è inutile che guardi tanto non serve a nulla", "è un atto di autolesionismo" ecc. non hanno fatto altro che alimentare la voglia paradossalmente. E' andata, è finita, it's over: tutto razionalmente percepito dalla mia mente, ma all'atto pratico ancora c'è da lavorarci su. Alcuni giorni riesco ad evitare di infilare il dito nella piaga e vedere le sue stories, altri proprio non ce la faccio, come ieri. Ovviamente c'è stata una stories di loro due in un parco e sono andato in agitazione, tremori, nausea, rabbia. Ma a differenza dei primi tempi è stato un episodio di breve durata. Prima passavo ore in questo stato, ieri giusto 10 minuti. E' come se stessi interiorizzando la rottura, non saprei altrimenti. La tentazione ancora c'è di sbirciare sui social e, sono sincero, certe volte non riesco a resistere proprio, ma sono d'accordo con la mia psicologa la quale ha detto che è come se cercassi un appiglio ancora in lei, come se in fondo ancora ci spero. Arriverà il giorno in cui, come un fulmine, non avrò più quell'appiglio: potrà essere maggiore consapevolezza, o l'ennesima foto di loro due insieme, o magari mi sarò talmente stancato di stare così che uscirà dalla mia testa, non lo so cosa sarà esattamente ma sto lavorando parecchio su me stesso. Per ora non provo nessun desiderio per altre ragazze, e nemmeno me ne sto cercando una perché so che con la testa non ci sono e vorrei evitare di rifare lo stesso errore di Gennaio, in cui andando con un'altra per esorcizzare il fantasma dell'ex non ho fatto altro che alimentarlo. 
Se mai dovesse capitare non mi tiro indietro, ma sto abbastanza sulle mie, pandemia complice.

A breve sarà il mio compleanno e non so nemmeno se mi scriverà per gli auguri, ma come regalo vorrei che lei uscisse una volta per tutte dalla mia testa. 

Modificato da Aedes45
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