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Lei mi manca. Ma lei, in realtà, non è mai esistita.


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Scannachiappolo
23 ore fa, Sesar ha scritto:

Se posso intromettermi io fossi in voi parlerei a me stesso in modo diverso....."lei ha deciso di far fermare il treno e noi non ci' rimasto che scendere" 

Io sono il treno ed io decido chi sale sul mio e chi deve scendere non il contrario ......se il passeggero sono io e vedo che si sta schiandando contro il muro o sta andando nella direzione che io non desidero scelgo di mia spontanea volonta' di scendere.....

Potra sembrare una banalita ma spesso siamo I peggiori giudici di noi stessi(super io) onde percui suggerirei all "Avvocato difensore"(io) di rivolgersi al propio cliente "es" in modo appropiato onde evitare di perdere continuamente "lo stesso processo"

Forza💪

Sesar, ti interessi in psicologia/sei uno psicologo?

Pura curiosità 😂

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Sesar
1 minuto fa, Scannachiappolo ha scritto:

Sesar, ti interessi in psicologia/sei uno psicologo?

Pura curiosità 😂

Leggo molto a riguardo 

L esempio che ti ho fatto era froid

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Aedes45

@Sesarquesto lato da "super giudice" di me stesso, spesso troppo severo, lo ha notato anche la mia terapeuta, ed è uno dei tanti fattori su cui dovrò lavorare insieme a lei. 

 

Piuttosto vi porgo una domanda: avete mai avuto momenti in cui, per un motivo o per l'altro, vi siete ritrovati a pensare a "lei" e vi siete sentiti presi da un totale momento di nostalgia del passato, quasi annichilente, e se sì come li avete gestiti quei momenti? A me è successo questa domenica, perché andando a trovare un parente ho dovuto rifare una parte abbastanza lunga del tragitto che, per 2 anni, ho fatto quasi quotidianamente per andare a trovare la mia ex. Ho avuto una sensazione di tristezza enorme e di vuoto, difficile da spiegare tanto quanto da gestire.

Questo è stato solo un episodio di tanti altri che so che potrebbero accadere, Roma è una città grande e se ieri è stato quel tragitto ripercorso a farmi stare così, domani potrebbero essere 100 altre cose, ma saper gestire questo flusso di emozioni intense mi riesce ancora difficile.

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7 minuti fa, Aedes45 ha scritto:

 

Piuttosto vi porgo una domanda: avete mai avuto momenti in cui, per un motivo o per l'altro, vi siete ritrovati a pensare a "lei" e vi siete sentiti presi da un totale momento di nostalgia del passato, quasi annichilente, e se sì come li avete gestiti quei momenti? A me è successo questa domenica, perché andando a trovare un parente ho dovuto rifare una parte abbastanza lunga del tragitto che, per 2 anni, ho fatto quasi quotidianamente per andare a trovare la mia ex. Ho avuto una sensazione di tristezza enorme e di vuoto, difficile da spiegare tanto quanto da gestire.

Certo che sì! Come dici tu letteralmente annichilente...
Sai che di recente ho preso una bella sbandata finendo in una mezza one-itis (per fortuna nulla di lontanamente paragonabile a quella che ebbi anni fa, che ti avevo scritto precedentemente, per situazione analoga alla tua), e quindi mi sto di nuovo armando della forza di volontà e dei mezzi che mi avevano fatto uscire da quel pozzo che sembrava senza fondo... E la realtà è che non mi ricordo più con precisione come avevo fatto a sopravvivere a quegli attimi che tu descrivi, perché ogni cosa mi faceva sentire la sua mancanza in modo insopportabile e mi sbatteva contro una realtà che ritenevo troppo ingiusta per accettare. Non so quante volte mi capitò di fermarmi mentre guidavo la macchina perché non riuscivo più nemmeno a respirare... So solo che a un certo punto è passata perché non ce la facevo più a soffrire, arrivi al punto in cui decidi con tutta la tua volontà di scacciare certi pensieri perché non ne puoi più. Magari anche facendo cose idiote. Quella strada ti ricorda lei? Musica a palla e mettiti a cantare una canzone stupida, chiama un amico e fatti raccontare la sua giornata. Sei a casa e inizi a pensarci? Prendi carta e penna e scrivi tutto ciò che ti senti di scrivere, sfogati, poi chiudi tutto e fai altro, qualsiasi cosa. Tenere duro, stop. Quei momenti ci sono e continueranno ad esserci pure a distanza di mesi, ovviamente facendo sempre meno male, perché imparerai da solo a dargli meno peso e meno potere. Senza che io me ne accorgessi... ad un certo punto sono spariti. 

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Aedes45
Inviato (modificato)
11 minuti fa, Wanda ha scritto:

Certo che sì! Come dici tu letteralmente annichilente...
Sai che di recente ho preso una bella sbandata finendo in una mezza one-itis (per fortuna nulla di lontanamente paragonabile a quella che ebbi anni fa, che ti avevo scritto precedentemente, per situazione analoga alla tua), e quindi mi sto di nuovo armando della forza di volontà e dei mezzi che mi avevano fatto uscire da quel pozzo che sembrava senza fondo... E la realtà è che non mi ricordo più con precisione come avevo fatto a sopravvivere a quegli attimi che tu descrivi, perché ogni cosa mi faceva sentire la sua mancanza in modo insopportabile e mi sbatteva contro una realtà che ritenevo troppo ingiusta per accettare. Non so quante volte mi capitò di fermarmi mentre guidavo la macchina perché non riuscivo più nemmeno a respirare... So solo che a un certo punto è passata perché non ce la facevo più a soffrire, arrivi al punto in cui decidi con tutta la tua volontà di scacciare certi pensieri perché non ne puoi più. Magari anche facendo cose idiote. Quella strada ti ricorda lei? Musica a palla e mettiti a cantare una canzone stupida, chiama un amico e fatti raccontare la sua giornata. Sei a casa e inizi a pensarci? Prendi carta e penna e scrivi tutto ciò che ti senti di scrivere, sfogati, poi chiudi tutto e fai altro, qualsiasi cosa. Tenere duro, stop. Quei momenti ci sono e continueranno ad esserci pure a distanza di mesi, ovviamente facendo sempre meno male, perché imparerai da solo a dargli meno peso e meno potere. Senza che io me ne accorgessi... ad un certo punto sono spariti. 

Ricordo bene la tua situazione, e ti auguro ogni bene. Ne uscirai di nuovo, ne usciremo. 

Io ho segnato di getto sulle note del telefono tutte le sensazioni che ho provato in quel momento. Non ho voluto saltarne nemmeno una così da ritirarle fuori al prossimo incontro con la terapeuta. In ordine ho scritto: "forte nostalgia, tanti ricordi edulcorati di me e lei, senso di oppressione, voglia imminente di urlare e/o piangere, sentirmi sbagliato se provo una sensazione di libertà". E' la prima volta in vita mia che mi sento così e affronto un periodo così tumultuoso, sto alle prime armi con me stesso e necessito di una guida, la mia psicologa.

 

11 minuti fa, Wanda ha scritto:

Senza che io me ne accorgessi... ad un certo punto sono spariti

E' quello che più desidero ora come ora. Svegliarmi un giorno ed avere la mente vuota, da lei però. Ogni giorno mi impegno in mille modi diversi, ma a fine giornata mi ritrovo comunque a pensare agli ultimi 2 anni con lei. Passare però da fare questo tutto il giorno, a ridurlo invece solo a fine giornata è già un bel passo in avanti. 

Modificato da Aedes45
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Sesar
1 ora fa, Aedes45 ha scritto:

@Sesarquesto lato da "super giudice" di me stesso, spesso troppo severo, lo ha notato anche la mia terapeuta, ed è uno dei tanti fattori su cui dovrò lavorare insieme a lei. 

 

Piuttosto vi porgo una domanda: avete mai avuto momenti in cui, per un motivo o per l'altro, vi siete ritrovati a pensare a "lei" e vi siete sentiti presi da un totale momento di nostalgia del passato, quasi annichilente, e se sì come li avete gestiti quei momenti? A me è successo questa domenica, perché andando a trovare un parente ho dovuto rifare una parte abbastanza lunga del tragitto che, per 2 anni, ho fatto quasi quotidianamente per andare a trovare la mia ex. Ho avuto una sensazione di tristezza enorme e di vuoto, difficile da spiegare tanto quanto da gestire.

Questo è stato solo un episodio di tanti altri che so che potrebbero accadere, Roma è una città grande e se ieri è stato quel tragitto ripercorso a farmi stare così, domani potrebbero essere 100 altre cose, ma saper gestire questo flusso di emozioni intense mi riesce ancora difficile.

La tristezza a differenza della gioia e' "cumulativa" e un evento singolo va ad agregarsi a quelli passati a cui attinge "forza" poi in un priodo di "depressione" (ossia la spiegazione che noi stessi diamo agli eventi negativi che ci capitano nella vita) in cui vai "a pescare" nella fogna cosa pensi possa "venire su" e di che umore pensi sarai quando t accorgerai che invece che una trota salmonata hai pescato una merda? Questa metafora credo rispecchi il tuo stato d animo attuale in quei frangenti ;parti pero' dal presupposto che tu anche inconsciamente vai a lanciare la tua esca "la" per ora quindi cio che ti suggerisco e' di non affannarti a dare delle sentenze o giudizi a quanto provi limitati per ora ad osservare come se fossi esterno a questa situazione e di conseguenza I tuoi atteggiamenti

sucessivamente abbracciali ed accettali come minuscola PARTE della tua vita e non come tutta la vita perche non e' cosi e la parte dentro di te che ne e' a conoscenza si nutre ed ha bisogno di tempo e non dei tuoi giudizi per poter diventare GRANDE fino a schiacciare l altra che piano piano si fara' da parte e si mescolera' agli altri granelli di sabbia nel deserto(TU)

Tieni duro o diventa gay scegli😂

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  • 1 mese dopo...
Aedes45

Riscrivo a distanza di ormai quasi 6 mesi dall'accaduto. Un po' per distrarmi, un po' per condividere la mia sperienza, insomma scrivo quello che mi è passato per la testa durante tutto questo periodo. 

 

Il tempo e la distanza sia fisica che concettuale da lei hanno contribuito a farmi maturare l'idea di dover mettere un punto e voltare pagina. Quello che non riuscivo a fare era proprio staccarmi dalla sua idea e dall'inconscia speranza che ancora avevo dentro di me di rimanere aggrappato ai ricordi di 2 anni passati insieme. Sono mesi che non controllo nemmeno più sui social, non ho avuto più l'impulso di farlo dal momento che dentro di me è maturata - col tempo - l'idea del distacco definitivo da quello che siamo stati insieme. È come se nel momento in  cui ho smesso di alimentare il fantasma di questa relazione (e il fantasma di lei stessa), io ho finalmente iniziato ad alimentare me stesso, leccandomi le ferite come fanno gli animali, per ripartire accettando il dolore, ed evitando però allo stesso tempo di renderlo più grande di me ed evitando di renderlo annichilente.  Il veleno della relazione tossica è rimasto per forza di cose in circolo ed ammetto che nonostante le.mie giornate siano impegnate, ancora mi capita di pensarla, ma non come prima, non così intensamente e soprattutto non così ossessivamente. La terapia in questo è stata un'àncora di salvezza; mi ha permesso di concentrarmi su di me, sulle mie azioni e sul mio modo di rapportarmi alle emozioni che provo. 

Non ho avuto altre ragazze per il momento. Mi sono solo sentito con alcune su Tinder ma non mi sento ancora pronto ad impegnarmi. Magari questa estate se scappa qualcosa come anche una ons non mi dispiacerebbe, ma emotivamente mi sento ancora sotto un treno. Non vorrei fare l'errore di impegnarmi nonostante ancora non sia "guarito" dalla relazione precedente.

Per il resto, se avete consigli o qualsiasi considerazione da fare, li accetto molto volentieri.

 

 

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Scannachiappolo
5 ore fa, Aedes45 ha scritto:

Riscrivo a distanza di ormai quasi 6 mesi dall'accaduto. Un po' per distrarmi, un po' per condividere la mia sperienza, insomma scrivo quello che mi è passato per la testa durante tutto questo periodo. 

 

Il tempo e la distanza sia fisica che concettuale da lei hanno contribuito a farmi maturare l'idea di dover mettere un punto e voltare pagina. Quello che non riuscivo a fare era proprio staccarmi dalla sua idea e dall'inconscia speranza che ancora avevo dentro di me di rimanere aggrappato ai ricordi di 2 anni passati insieme. Sono mesi che non controllo nemmeno più sui social, non ho avuto più l'impulso di farlo dal momento che dentro di me è maturata - col tempo - l'idea del distacco definitivo da quello che siamo stati insieme. È come se nel momento in  cui ho smesso di alimentare il fantasma di questa relazione (e il fantasma di lei stessa), io ho finalmente iniziato ad alimentare me stesso, leccandomi le ferite come fanno gli animali, per ripartire accettando il dolore, ed evitando però allo stesso tempo di renderlo più grande di me ed evitando di renderlo annichilente.  Il veleno della relazione tossica è rimasto per forza di cose in circolo ed ammetto che nonostante le.mie giornate siano impegnate, ancora mi capita di pensarla, ma non come prima, non così intensamente e soprattutto non così ossessivamente. La terapia in questo è stata un'àncora di salvezza; mi ha permesso di concentrarmi su di me, sulle mie azioni e sul mio modo di rapportarmi alle emozioni che provo. 

Non ho avuto altre ragazze per il momento. Mi sono solo sentito con alcune su Tinder ma non mi sento ancora pronto ad impegnarmi. Magari questa estate se scappa qualcosa come anche una ons non mi dispiacerebbe, ma emotivamente mi sento ancora sotto un treno. Non vorrei fare l'errore di impegnarmi nonostante ancora non sia "guarito" dalla relazione precedente.

Per il resto, se avete consigli o qualsiasi considerazione da fare, li accetto molto volentieri.

 

 

Sono nella tua stessa identica situazione. Io personalmente l'ho presa così: darsi del tempo, pensare ad altro.

Se una HB 9 mi aprisse le gambe davanti, probabilmente non direi di no, ma al contempo sono sostanzialmente disinteressato alla caccia. Quindi si fa altro. Col tempo, l'estate che avanza, magari qualche ipotetico festino in spiaggia.. chissà... Ma al momento le donne non sono la mia priorità.

E poi sto riscoprendo pian piano il gusto di fare tutto quello che facevo con passione prima del cosiddetto palo.

Non affrettarti, rilassati, concentrati sulla tua vita, goditi la tua vita. Pian piano ritorna tutto, anche il desiderio di conoscere una ragazza nel profondo, di impegnarsi, di "cacciare". Per il momento non ti impuntare per forza con il pensiero "esco devo k-f closarla" etc... Escici in relax, bevici qualcosa assieme, ridete e scherzate, goditi il loro calore umano.

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Andreuccio
11 ore fa, Aedes45 ha scritto:

Riscrivo a distanza di ormai quasi 6 mesi dall'accaduto. Un po' per distrarmi, un po' per condividere la mia sperienza, insomma scrivo quello che mi è passato per la testa durante tutto questo periodo. 

 

Il tempo e la distanza sia fisica che concettuale da lei hanno contribuito a farmi maturare l'idea di dover mettere un punto e voltare pagina. Quello che non riuscivo a fare era proprio staccarmi dalla sua idea e dall'inconscia speranza che ancora avevo dentro di me di rimanere aggrappato ai ricordi di 2 anni passati insieme. Sono mesi che non controllo nemmeno più sui social, non ho avuto più l'impulso di farlo dal momento che dentro di me è maturata - col tempo - l'idea del distacco definitivo da quello che siamo stati insieme. È come se nel momento in  cui ho smesso di alimentare il fantasma di questa relazione (e il fantasma di lei stessa), io ho finalmente iniziato ad alimentare me stesso, leccandomi le ferite come fanno gli animali, per ripartire accettando il dolore, ed evitando però allo stesso tempo di renderlo più grande di me ed evitando di renderlo annichilente.  Il veleno della relazione tossica è rimasto per forza di cose in circolo ed ammetto che nonostante le.mie giornate siano impegnate, ancora mi capita di pensarla, ma non come prima, non così intensamente e soprattutto non così ossessivamente. La terapia in questo è stata un'àncora di salvezza; mi ha permesso di concentrarmi su di me, sulle mie azioni e sul mio modo di rapportarmi alle emozioni che provo. 

Non ho avuto altre ragazze per il momento. Mi sono solo sentito con alcune su Tinder ma non mi sento ancora pronto ad impegnarmi. Magari questa estate se scappa qualcosa come anche una ons non mi dispiacerebbe, ma emotivamente mi sento ancora sotto un treno. Non vorrei fare l'errore di impegnarmi nonostante ancora non sia "guarito" dalla relazione precedente.

Per il resto, se avete consigli o qualsiasi considerazione da fare, li accetto molto volentieri.

 

 

Ti comprendo e anche molto bene. 
Per me è passato un anno e più dall’ultima volta che ci siamo visti. 
Ultimo contatto su whatsapp a dicembre, mi ha fatto gli auguri per il mio compleanno e io risposi con un grazie. Tutto qui.  Non è vero che con il tempo tutto passa, per la mia esperienza e per come l’ho vissuta e la sto vivendo io, semplicemente impari a mettere il dolore in un angolo. 
Sono ferite che difficilmente si rimarginano. 
Quando, come è successo nel mio caso, vieni rimpiazzato con un altro senza alcun problema ne ripensamento da parte sua. 
È lì e quando ci ripenso a come sono andate le cose mi fa male, ancora oggi. 
Mi fa male ma non più con la stessa intensità di prima perché come hai puntualizzato anche tu, il distacco fisico ed emotivo aiutano ad andare avanti e ad alleviare il dolore. 
Credo che guarderò sempre questa mia parte di vita vissuta insieme a questa ragazza con grande gioia ma con altrettanto dispiacere penserò a come sia andata a finire. E credimi, quando sento anche al tg il nome della città in cui lei adesso vive o quando vedo casualmente per strada un’autovettura con incisa la scritta dell’azienda per cui lei lavora, non posso e non ho potuto non rivolgerle un pensiero. Purtroppo però ancora oggi, quando appunto mi capita di osservare in quell’angolo li, dove c’è il dolore, fa sempre tanto tanto male. Spero, un giorno, di guardare a quel dolore nell’angolo, con un sorriso.
 

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Aedes45
8 ore fa, Andreuccio ha scritto:

Quando, come è successo nel mio caso, vieni rimpiazzato con un altro senza alcun problema ne ripensamento da parte sua. 

È sicuramente anche per me uno dei fattori che ha generato più dolore, tristezza, rabbia. Non c'è etichetta borderline/psycho che tenga, è la sensazione di "essere messo da parte" che fa male dopo tanto tempo passato insieme, in cui sembrava che per lei stare 10 minuti senza sentirti fosse la fine del mondo.

Ancora oggi non riesco a stare nella stessa stanza se qualche donna porta lo stesso profumo che portava lei, dannata memoria olfattiva.

Io sono sicuro che io, te e chiunque altro stia passando - o ha passato - tutto questo un giorno guarderemo al passato col sorriso e la saggezza maturati durante la traversata di questa tempesta che, a differenza di mesi fa, sembra perdere sempre più potenza. E arriverà la ragazza giusta ovviamente, pronto ad accoglierla con una nuova consapevolezza di me stesso.

 

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