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Elgado

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Lover-Latin1
4 minuti fa, Lord98 ha scritto:

o forse @Lover-Latin1il tuo tono era ironico e non ho compreso ahaha, in caso chiedo scusa.

Anch’io mi sono ritrovato in una situazione simile alla tua e, dopo diversi tentativi di riaggiustamento, le cose hanno seguito il loro corso naturale, portando cioè alla rottura (inevitabile).

Pensavo che il mio tono ironico fosse palese. :D Ribadisco, il mio è un motore "tranquillo". Per il resto, pensi che non si possa costituire una relazione che duri "per sempre"? Puoi avere il motore migliore del mondo ma, prima o poi, diventerà progressivamente meno potente.

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Lord98
1 ora fa, Lover-Latin1 ha scritto:

Pensavo che il mio tono ironico fosse palese. :D Ribadisco, il mio è un motore "tranquillo". Per il resto, pensi che non si possa costituire una relazione che duri "per sempre"? Puoi avere il motore migliore del mondo ma, prima o poi, diventerà progressivamente meno potente.

Sarò un romanticone, ma io al “per sempre” ci ho sempre creduto. Da quando sono qui dentro al forum, questa convinzione sta vacillando fortemente... mi sono reso conto che, dietro a una coppia che funziona per moltissimi anni, ci sono quasi sempre altre dinamiche sotterranee che entrano in gioco, e contraddicono quell’idea di “fedeltà assoluta” che ci hanno messo in testa da bambini.

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gold86
7 ore fa, Lover-Latin1 ha scritto:

Per il resto, pensi che non si possa costituire una relazione che duri "per sempre"? Puoi avere il motore migliore del mondo ma, prima o poi, diventerà progressivamente meno potente.

Quando mi sono unito a questo forum, nell'ormai lontano agosto 2016, ricordo che pensavo esattamente le stesse cose e mi ponevo le stesse domande.

A distanza di (un bel po' di) tempo, leggendo quanto scrivete, ho rivisto quello che ero, e, con l'occasione, ripensato a come stavo all'epoca.

Quanto sopra, per quanto mi riguarda, è stato nient'altro che il lamento di un'anima sola.

O meglio, che si sentiva sola, in quanto si sentiva abbandonata da chi sentiva di amare, e che, nella rosea illusione che sentiva reale, avrebbe invece dovuto accompagnarla negli anni a venire.

Solitudine, abbandono, perduto amore, ecc., altro non sono che sensazioni...

... Che in quanto tali, sono, e sopravvivono, solo nella nostra testa...

... Per il tempo che possiamo decidere noi. 

Il nostro cervello è una delle (poche) aree in cui, volendolo, abbiamo il dominio e il controllo, quindi essere (o meglio, sentirsi) più o meno felici, soli, ecc. è, in sostanza, una nostra scelta.

Vi auguro, in futuro, di arrivare a maneggiare pienamente questo concetto.

Personalmente, nonostante i miei sforzi (meditazione, una terapia psicologica che ormai dura da anni, un lavoro molto pesante per rimuovere tutta una serie di blocchi fisici, ecc.) non sono ancora riuscito a farlo mio del tutto - anche perché immagino che mi ci vorrà una vita intera - ma in modo sufficiente da provare, leggendovi, e ricordando quello che anche io sono stato, tanta, tanta tenerezza.    

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Lover-Latin1
45 minuti fa, gold86 ha scritto:

Quando mi sono unito a questo forum, nell'ormai lontano agosto 2016, ricordo che pensavo esattamente le stesse cose e mi ponevo le stesse domande.

A distanza di (un bel po' di) tempo, leggendo quanto scrivete, ho rivisto quello che ero, e, con l'occasione, ripensato a come stavo all'epoca.

Quanto sopra, per quanto mi riguarda, è stato nient'altro che il lamento di un'anima sola.

O meglio, che si sentiva sola, in quanto si sentiva abbandonata da chi sentiva di amare, e che, nella rosea illusione che sentiva reale, avrebbe invece dovuto accompagnarla negli anni a venire.

Solitudine, abbandono, perduto amore, ecc., altro non sono che sensazioni...

... Che in quanto tali, sono, e sopravvivono, solo nella nostra testa...

... Per il tempo che possiamo decidere noi. 

Il nostro cervello è una delle (poche) aree in cui, volendolo, abbiamo il dominio e il controllo, quindi essere (o meglio, sentirsi) più o meno felici, soli, ecc. è, in sostanza, una nostra scelta.

Vi auguro, in futuro, di arrivare a maneggiare pienamente questo concetto.

Personalmente, nonostante i miei sforzi (meditazione, una terapia psicologica che ormai dura da anni, un lavoro molto pesante per rimuovere tutta una serie di blocchi fisici, ecc.) non sono ancora riuscito a farlo mio del tutto - anche perché immagino che mi ci vorrà una vita intera - ma in modo sufficiente da provare, leggendovi, e ricordando quello che anche io sono stato, tanta, tanta tenerezza.    

A quale conclusione sei giunto?

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ArmandoBis
9 ore fa, Lord98 ha scritto:

Sarò un romanticone, ma io al “per sempre” ci ho sempre creduto. Da quando sono qui dentro al forum, questa convinzione sta vacillando fortemente... mi sono reso conto che, dietro a una coppia che funziona per moltissimi anni, ci sono quasi sempre altre dinamiche sotterranee che entrano in gioco, e contraddicono quell’idea di “fedeltà assoluta” che ci hanno messo in testa da bambini.

Ma il "per sempre" non c'era all'inizio della relazione.

Succede che due persone stiano insieme tutta la vita con reciproca soddisfazione.

Chiaramente, in questi casi il funzionamento è reale, le zone d'ombra (cioè le dinamiche sotterranee) sono minime, la questione della fedeltà non si pone neanche, semplicemente si considera il partner più interessante delle possibili alternative.

Sono casi, purtroppo, rari. In giro c'è infatti molta insoddisfazione.

Sono rari, ma si sono. E sicuramente non dipendono dall'aver cercato di realizzare un ideale inculcatoci da bambini.

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ArmandoBis
3 ore fa, gold86 ha scritto:

Quando mi sono unito a questo forum, nell'ormai lontano agosto 2016, ricordo che pensavo esattamente le stesse cose e mi ponevo le stesse domande.

A distanza di (un bel po' di) tempo, leggendo quanto scrivete, ho rivisto quello che ero, e, con l'occasione, ripensato a come stavo all'epoca.

Quanto sopra, per quanto mi riguarda, è stato nient'altro che il lamento di un'anima sola.

O meglio, che si sentiva sola, in quanto si sentiva abbandonata da chi sentiva di amare, e che, nella rosea illusione che sentiva reale, avrebbe invece dovuto accompagnarla negli anni a venire.

Solitudine, abbandono, perduto amore, ecc., altro non sono che sensazioni...

... Che in quanto tali, sono, e sopravvivono, solo nella nostra testa...

... Per il tempo che possiamo decidere noi. 

Il nostro cervello è una delle (poche) aree in cui, volendolo, abbiamo il dominio e il controllo, quindi essere (o meglio, sentirsi) più o meno felici, soli, ecc. è, in sostanza, una nostra scelta.

Vi auguro, in futuro, di arrivare a maneggiare pienamente questo concetto.

Personalmente, nonostante i miei sforzi (meditazione, una terapia psicologica che ormai dura da anni, un lavoro molto pesante per rimuovere tutta una serie di blocchi fisici, ecc.) non sono ancora riuscito a farlo mio del tutto - anche perché immagino che mi ci vorrà una vita intera - ma in modo sufficiente da provare, leggendovi, e ricordando quello che anche io sono stato, tanta, tanta tenerezza.    

Possiamo aumentare, usiamo un termine statistico, i nostri gradi di libertà, ma non possiamo trascendere dalla nostra identità.

Non possiamo riprogrammarci a piacere per essere infinitamente capaci di gestire l'esistente.

Alla fine siamo quello che siamo, nel bene e soprattutto nel male.

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gold86
13 ore fa, Lover-Latin1 ha scritto:

A quale conclusione sei giunto?

Che quelle domande non hanno senso, ma dicono molto di chi se le pone.

Sempre personalmente, quando mi chiedevo ciò che vi chiedete voi ora, mi sentivo solo, abbandonato, buttato via come una cosa non "non funzionante", ecc.

E cercavo certezze, punti fermi, ma soprattutto un modo per non sentirmi più così.

E in tutto ciò soffrivo, soffrivo molto, ma al contempo ero arrabbiato con chi, ritenevo, mi avesse inflitto, lasciandomi, quella sofferenza.

E tutto ciò nonostante volessi ritornarci insieme perché solo quello, ritenevo, avrebbe risolto il mio senso di incompletezza. 

Oggi come oggi ti dico che questo è il modo di ragionare proprio dei bambini (non fraintendermi, siamo tutti bambini, sebbene con esperienza), e la sequenza è questa:

Sto male -> la causa del mio malessere è per forza esterna (la mia ragazza mi ha lasciato, è colpa sua se sto così) -> cerco di risolvere la causa del malessere, recuperando l'equilibrio perduto (magari tornandoci insieme), o di "distruggerla" (in senso figurato, ma la rabbia è un'emozione "distruttiva"), così starò di nuovo bene.

Dopodiché, dice bene @ArmandoBis quando afferma che:

11 ore fa, ArmandoBis ha scritto:

Non possiamo riprogrammarci a piacere per essere infinitamente capaci di gestire l'esistente.

E sono perfettamente d'accordo: non siamo macchine, né lo scopo della nostra vita è (o può essere) gestire l'esistente. 

Tuttavia, aumentare i nostri gradi di libertà, ed abbracciare una dimensione che contempli anche la nostra dimensione interiore - ciò che, appunto, i bambini non fanno, visto che per loro la causa del malessere è per forza di cose esogena - è un passaggio necessario per vivere meglio, con se stessi e gli altri.

Altro passaggio fondamentale è la considerazione che, mentre possiamo comprendere e dominare ciò che è nel nostro cervello, altrettanto non possiamo fare con il mondo che ci circonda.

Non siamo il centro del mondo di niente e nessuno, né motori di ciò che ci circonda, ma "puntini" nell'universo con un raggio d'azione molto molto limitato, circondati da altri "puntini", e tutti comunque soggetti a forze che non comprendiamo neppure a fondo.

"Puntini" a cui ogni tanto qualcosa va bene, e ogni tanto male, nonostante il nostro impegno.

Ci sono molte variabili indipendenti che non possiamo controllare, ed una tra queste è cosa passa per la testa dell'altro "puntino" con cui siamo in relazione, ed è giustissimo che sia così, perché la pretesa di avere il controllo su ciò che pensa un altro essere umano è l'anticamera della manipolazione, che è uno dei numerosi mali che affliggono, più in generale, una società che ambisce a definirsi libera.  

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  • 2 mesi dopo...
claudios

Mi ha fatto molto simpatia leggere la tua premessa “ io non sono un alfa “ ti svelo un segreto amico nessuno di noi è un alfa, o meglio potrai essere alfa per un periodo di tempo... ma su questo forum 8 anni fa mi dissero: anche il più grande alfa è destinato a diventare prima o poi un beta ...

detto ciò, non ti fare tante domande se la tua relazione deve finire finirà al contrario no, si te stesso e se dovesse finire ringraziala perché sarà una nuova opportunità per te ( anche se ora non lo vedi e forse non lo vedrai per mesi o anni) al di fuori il mondo è noi tutti lo vediamo per te : una nuova opportunità di divermento, scopate, belle cose con altre donne ... noi uomini siamo programmati per questo provare piacere per altre donne. Ti posso assicurare io che ho avuto tante relazioni dove sono stato abbandonato che non sono le donne che ci fanno diventare beta, ma siamo noi stessi che ci autobetiziamo incosciamentw perché i nostri istinti primordiali sono più forti e ci portano dove vogliono loro verso nuovi orizzonti verso,  nuove donne

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