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I condizionamenti sociali


Celeste

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Descent

@Celeste

Qualche mese fa sono uscito con una della fascia d'eta del post di Bane.

Highlights verbali nelle sue esposizioni: body shaming, Q.I., concorsi pubblici, pago io.

Il tutto ammorbato dalla presenza del fantasma di questo tipo che le dava della stupida, quando lei lascia intendere di avere tutti i titoli necessari all'evidenza della sua adeguatezza al contesto storico.

Se non avesse quel corpo non continuerei a pingarla di tanto in tanto. 

 

Tra l'altro vorrei aggiungere che il concorso pubblico nella cornice da sogno del posto fisso altro non è che la sublimazione del minchione che cento anni prima l'avrebbe campata.

Aiaiai

Modificato da Descent
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Euridice
23 minuti fa, Descent ha scritto:

@Celeste

Qualche mese fa sono uscito con una della fascia d'eta del post di Bane.

Highlights verbali nelle sue esposizioni: body shaming, Q.I., concorsi pubblici, pago io.

Il tutto ammorbato dalla presenza del fantasma di questo tipo che le dava della stupida, quando lei lascia intendere di avere tutti i titoli necessari all'evidenza della sua adeguatezza al contesto storico.

Se non avesse quel corpo non continuerei a pingarla di tanto in tanto. 

 

Tra l'altro vorrei aggiungere che il concorso pubblico e il sogno del posto fisso altro non è che la sublimazione del minchione che cento anni prima l'avrebbe campata.

Aiaiai

Scusa ma sul volere un'indipendenza economica non vedo nulla da obiettare. Per il resto sicuramente non è stata formidabile, ma non dimostra che tutte le donne, per di più di quella fascia d'età, siano così. 

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mementoaudere
20 ore fa, Celeste ha scritto:

Ho letto questo vecchio post di BANE:

italianseduction.club/forum/t-53773-lipopene-dello-zio-bane/#comments

Mi sono sentita una merda. Una M E R D A.

Vi consiglio di leggerlo, per chi non lo conoscesse.

Riassumendo malamente, il focus di tale topic ruota attorno al concetto delle donne tra i 25-35 anni che non accettano l'amore, la compagnia, l'affetto gratuiti di un uomo, ma pretendono una "controprestazione" simbolica, oltre che il più delle volte impegnativa in maniera tombale.

La questione è tutta qui: io sono una donna ricadente proprio nella fascia tra i 25-35 anni e mi trovo dilaniata tra mille stimoli e condizionamenti tra loro contrastanti. 

Ma andiamo con ordine. Ho sempre avuto la sensazione di non amalgamarmi con disinvoltura nei pattern classici della società normale, del mio ceto. Ne sono rimasta perplessa. Nei momenti in cui la vita vibrante mi travolgeva ho fatto il cazzo che mi sentivo, in altri, di stanchezza, ho tentato di uniformarmi a ciò che da me ci si aspettava replicando roboticamente i meccanismi sociali "standard". Proprio come farebbe una persona affetta da psicopatia, carente per natura di determinate connessioni neurali e capacità intellettive, che per non dare nell'occhio ed essere performativa, imita determinati schemi comportamentali rubandoli agli altri, ma senza afferrarne mai l'essenza e sempre correndo il rischio di essere smascherata da un momento all'altro.

Bene. Gli uomini sono sempre stati la mia passione, il mio punto debole, direbbe qualcuno. C'è chi vede i gattini e non capisce più un cazzo, e io sono così con il genere maschile. Prima di tacciarmi per una mera ninfomane, lasciate che espliciti meglio. No, non me li scopo tutti e ho il controllo della mia sessualità. Ma gli uomini mi appassionano: mi muovono nel senso più profondo del termine, anche senza provare per loro alcun interesse sessuale. Intendo dire che sono magneticamente spinta a sintonizzarmi sui loro bisogni, preoccupazioni, dolori, sia che li percepisca nel fidanzato di turno che nei compagnetti di scuola - al tempo - o nei colleghi, amici, financo sconosciuti su un forum, ad esempio. Mi fanno tenerezza, mi commuovono in maniera solenne. Ciò per offrire un quadro vago sulle mie naturali propensioni (che spero non risultino offensive, dato che non riesco a descriverle decentemente senza risultare ridicola o matta).

Sarà conseguenza di quanto detto che con i miei compagni di vita io abbia sempre intrapreso percorsi diversi dal seminato, sperimentando insieme a loro. Non sono mai stata gelosa e ne ho sempre amato l'essenza. Come una madre, ho costantemente sentito un desiderio immenso di incitarli a prendersi tutto e di essere ricompensata con il loro sorriso furbo e soddisfatto, una volta compiuta l'opera. Si sono sempre creati dei legami fortissimi, di complicità impagabile...davvero riduttivo provare a delinearne la fattualità. Non ci provo nemmeno.

Come si sarà intuito, tali percorsi fuori dall'ordinario hanno anche previsto pratiche di introduzione di donne varie nel rapporto, ecc. Procurate da me, spesso. Niente di così sopra le righe, dopotutto. Ma sono sempre tali aspetti marginali, alla fine, a catturare l'attenzione dei riflettori, una volta che si decida di sezionare con la lente d'ingrandimento la coppia.

E quando nella tua ingenua e innocente felicità, ad un certo punto - inevitabilmente - ti interfacci con il Terzo, ecco che il tuo mondo beato inizia a scricchiolare.

Fatto: sei una donna e ami sinceramente un certo tipo di vita; vale a dire, hai le tue ambizioni, i tuoi obiettivi e al contempo ti godi la compagnia di un uomo nella sua naturale essenza (quale che sia...non intendo mica che siano tutti amanti del libertinaggio e mancanza di progettualità di coppia). In ciò non ci vedo di certo una vita subalterna, all'ombra di un uomo che faccia il bello e il cattivo tempo, perchè comunque nel frattempo la tua vita scorre, non è denotata dalla passività.

Agli occhi di terzi: tu donna sei vittima di manipolazioni, lavaggio del cervello da manuale. Sei finita in un meccanismo per cui ti svaluti da sola e ci sei talmente dentro da non riuscire a comprendere quanto tu sia patetica e ti stia facendo trattare male. 

Una volta, due volte...alla millesima volta s'instilla il dubbio. Forse hanno ragione loro. Allo scoccare della mezzanotte del ventiseiesimo anniversario di nascita, poi, parte un pressing e una colpevolizzazione sociale devastante. Non ne avete idea: trasversale a qualsiasi ceto e provenienza. Sia da uomini che da donne.

Se non ti imponi, se non pretendi da un uomo determinati traguardi - ben sbandierabili al pubblico -, sei una perdente, un reietto, uno scarto mal riuscito. Il che potrebbe essere vero a livello antropologico: la femmina preistorica non naturalmente portata a garantirsi un provider, sarebbe stata la perfetta candidata ai Darwin's Awards. Ecco, forse, l'origine di questa sentita repulsione collettiva rivolta agli esseri come me.

E dunque, d'accordo, pretendiamoli questi obiettivi.

Perchè mi venga affissa sul petto la medaglia di donna Rispettata, di femmina Amata, di persona Valida.

Pretendiamoli con rabbia, la stessa che mi hanno rigurgitato addosso i Terzi. 

 

Fatto ciò con l'ex. Silurato poi l'ex. Intrapresa una storia con una persona nuova: per qualche anno un soffio di vita, un antro di bellezza. Una passione libera, sincera.

Ma tanto arriva sempre il maledetto giorno (dannata vanità di merda!) in cui si tenta di raccontare agli altri la meraviglia di ciò che vivi. E te la smontano pezzo per pezzo.

"Guarda quella cogliona con il Q.I. di una scimmia. Lei è Amata. E' Rispettata. E' voluta. Le hanno persino dato un tetto sopra la testa. Lui ha pure voluto mischiare parte del suo corredo genetico con lei, donandole un figlio, pensa te. Tu che ti credi tanto furba e studiata: guardati. Non hai un cazzo!".

E ti parte l'incazzatura, il senso di competizione, di rivalsa verso gli Altri. Di farglielo vedere che tu hai trovato il più speciale di tutti.

Solo che, per dimostrarlo, ti servono le medaglie sul petto. E quindi...

E quindi ho chiuso una relazione che mi dava felicità. La mia felicità innocente e bella. E adesso ho letto il post di BANE e compreso la posizione di lui.

Lui mi ha detto che il mio amore non gli basta, per riuscire a fare il salto, per andare Oltre. Per impegnarsi alla maniera canonica. E si sente una merda per non potermi dare ciò.

Io gli ho detto che il suo amore onesto, quello offerto gratuitamente come sa e come può, non mi basta. E adesso mi sento una merda, per avergli restituito addosso tutti i suoi sentimenti, solo perchè non quotati abbastanza nel mercato delle cartolarizzazioni in carne umana. 

Che schifo, se ci pensate. 

Chi è la vittima e chi è il carnefice. Non lo so più. Chi mi ha fatto il lavaggio del cervello, porca di un Eva. l'Uomo o la società?

So solamente che se lasciati in pace, soli, io e lui, saremmo stati felici...di una felicità che la gente ignora perchè forse mai provata.

Magari per miei traumi infantili, eh, - come mi viene additato -, ma sarei stata Felice.

Invece sono immersa in un'idiosincrasia da cui non riuscirò a tirarmene fuori. O forse, solo una volta superati i 35 anni. Ma facciamo 55. E in ogni caso, uscendone ormai dilaniata.

No. Sul serio. Come ne usciamo noi donne? Siamo condannate? Come si salva il genere femminile?

 

 

 

 

 

Post bello e toccante, però non capisco perché tu debba violentare la tua natura ed il tuo io per compiacere la meschinità del volgo che ragiona con la calcolatrice in mano.

A donne come te, che si danno senza chiedere nulla in cambio e  senza fare pressioni di sorta,   bisognerebbe fare una statua.

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Il 16/4/2021 at 22:26, mementoaudere ha scritto:

Post bello e toccante, però non capisco perché tu debba violentare la tua natura ed il tuo io per compiacere la meschinità del volgo che ragiona con la calcolatrice in mano.

A donne come te, che si danno senza chiedere nulla in cambio e  senza fare pressioni di sorta,   bisognerebbe fare una statua.

Ti ringrazio.

Perchè accadono questi cortocircuiti? Perchè sono umana. Perchè ogni tanto avverto la necessità di un reality check e non trovo nessuno che viva alla mia stessa mia maniera, inquietandomi.

Tutti ci orientiamo osservando l'esperienza altrui: per aggiustare il tiro, per tentare di prevedere come andrà la nostra vita. Siamo fallibili, non sappiamo mai dove ci porteranno le nostre scelte; non credo esista al mondo persona che non s'interroghi sul proprio futuro, andando avanti per la propria strada senza posare lo sguardo sulle altre vie.

E poi a volte sento mancare il riconoscimento sociale. La coppia medagliata fa status. Le situazioni particolari come le mie aiutano a corroborare un'immagine positiva e dare credibilità solo se sei un'artistoide. Un tipo di relazione in linea con l'immaginario che si ha degli intellettuali creativi e artisti misti. 

A quelle come me, che conducono una vita borghese, una vita del genere non giova all'immagine. Non più, almeno. Ormai i miei comportamenti rientrano nello spettro del patetico. Forse manco anche di senso pratico.

La cosa divertente è che anche gli stessi miei amanti/amati, una volta inseriti nei ranghi delle relazioni standard, mi consiglieranno di cambiare registro. E' già accaduto.

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Il 16/4/2021 at 20:55, Bozzarelly ha scritto:

Veramente di corsi di miglioramento personale per donne ne é pieno, ogni 3 mesi esce il guru di turno con la sua ricetta per stare bene.

Sì, lo so bene. La buttano giù dura con il concetto del perdere tempo e di star togliendo occasioni alla propria felicità futura. Di svegliarsi, e non stare lì a crogiolarsi sul benessere qui ed ora, ché non sei più un'adolescente. Tic tac. Tic tac.

Io ne morirò sicuramente, perché non sono strutturalmente adatta ad un certo tipo di vita, ma ciò che osservo cinicamente è che campino meglio e più a lungo le persone pratiche. Un buon provider, figli che - con un pizzico di fortuna - potrai ritrovarti al bisogno quando sarai vecchio, nel frattempo qualche amante/fidanzatino per sentirti vivo. Ed ecco che hai fatto volare i prossimi 45-50 anni di vita che ti attendono. Quelli dei corsi suggeriscono velatamente di trovare presto il coraggio per abbandonare i propri panni di sognatore, altrimenti non ti si piglia più nessuno.

 

Comunque, non vi è torto nelle questioni che sollevano i guru per donne: in fondo, occorrere prendere consapevolezza del fatto che scegliere a quest'età le proprie naturali inclinazioni, seguire e viversi un amore, senza pensare alle medagliette, significa dare una direzione virtualmente definitiva e netta alla propria vita. L'importante è accettarlo e comprendere fino in fondo cosa si stia guadagnando e cosa si stia rischiando di perdere, forse per sempre. E' un'età decisiva per noi donne, e voi lo sapete bene. 

 

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Back Door Man
2 hours ago, Celeste said:

Sì, lo so bene. La buttano giù dura con il concetto del perdere tempo e di star togliendo occasioni alla propria felicità futura. Di svegliarsi, e non stare lì a crogiolarsi sul benessere qui ed ora, ché non sei più un'adolescente. Tic tac. Tic tac.

Io ne morirò sicuramente, perché non sono strutturalmente adatta ad un certo tipo di vita, ma ciò che osservo cinicamente è che campino meglio e più a lungo le persone pratiche. Un buon provider, figli che - con un pizzico di fortuna - potrai ritrovarti al bisogno quando sarai vecchio, nel frattempo qualche amante/fidanzatino per sentirti vivo. Ed ecco che hai fatto volare i prossimi 45-50 anni di vita che ti attendono. Quelli dei corsi suggeriscono velatamente di trovare presto il coraggio per abbandonare i propri panni di sognatore, altrimenti non ti si piglia più nessuno.

 

Comunque, non vi è torto nelle questioni che sollevano i guru per donne: in fondo, occorrere prendere consapevolezza del fatto che scegliere a quest'età le proprie naturali inclinazioni, seguire e viversi un amore, senza pensare alle medagliette, significa dare una direzione virtualmente definitiva e netta alla propria vita. L'importante è accettarlo e comprendere fino in fondo cosa si stia guadagnando e cosa si stia rischiando di perdere, forse per sempre. E' un'età decisiva per noi donne, e voi lo sapete bene. 

 

Non ho capito quale sia la tua età. So che non è una bella domanda (anche questo è un condizionamento).

Nn mi serve l'età precisa: mi confermi che sei over30?

_

Io ho capito - leggendo un po' il forum - che al Sud la gente non si fa i fatti suoi, che una donna deve sposarsi per forza sennò è chiacchierata...

Ne concludo che bisogna andare a vivere dove la gente non rompa il cazzo.

E cioè nei dintorni di qualche città, non si può vivere nei paesi, soprattutto se è il paese natale. Se invece sei un forestiero hai vita più facile.

E comunque odio i posti dove non c'è nessuno e devi stare attento con le donne perché sono tutte di proprietà di qualcuno.

Dove c'è la sposa che gradirebbe attenzioni ma non se la sente perché siamo circondati, per capirsi.

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No, @Back Door Man, ho da poco compiuto 28 anni. E vivo nella City italiana che fa il verso  alle metropoli mondiali. E sono proprio inserita nel contesto yuppie, stakanovista. Insomma hai capito.

Qui figliano tutte verso i 38 anni, sposarsi non se ne parla nemmeno.

Ma piace molto la convivenza, come ho scritto in qualche risposta precedente.  Il poter far riferimenti al “mio compagno”, non so...secondo me fa status.

Il pressing terrone lo sento meno, perchè non posso più confrontarmi con quella realtá ormai sotto molti aspetti. Sarebbe come valutare ceci con mele. I percorsi di vita sono troppo differenti.
 

È il pressing moderno, da adulto, da professionista quello che sento di più.  

 

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Back Door Man

Ho capito.

Sei una donna in carriera.

A pensarci mi vengono in mente brutte cose: è un ambiente pressante, e poi al passaggio dai 20 ai 30... Ricordo di averlo vissuto.

E ho già dato. Non sopporto più quel pressing.

Se ti allontani un pochino sparisce. Ma non lo puoi fare.

È comunque bene se segui la corrente, cerchi di avanzare. Ogni volta che hai l'opportunità di cambiare per guadagnare di più e/o stare meglio il mio consiglio è di cambiare, cambiare sempre. Luogo di lavoro, mansioni, coleghi... È sempre la monotonia che spegne. Mai guardarsi indietro, mai dubitare.

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SergioVittorio
Il 16/4/2021 at 01:56, Celeste ha scritto:

Ho letto questo vecchio post di BANE:

italianseduction.club/forum/t-53773-lipopene-dello-zio-bane/#comments

Mi sono sentita una merda. Una M E R D A.

@BANEè un fottuto genio. Anche se ha l’uccello piccolo 😝😝

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Wyatt99
1 ora fa, Back Door Man ha scritto:

Non ho capito quale sia la tua età. So che non è una bella domanda (anche questo è un condizionamento).

Nn mi serve l'età precisa: mi confermi che sei over30?

_

Io ho capito - leggendo un po' il forum - che al Sud la gente non si fa i fatti suoi, che una donna deve sposarsi per forza sennò è chiacchierata...

Ne concludo che bisogna andare a vivere dove la gente non rompa il cazzo.

E cioè nei dintorni di qualche città, non si può vivere nei paesi, soprattutto se è il paese natale. Se invece sei un forestiero hai vita più facile.

E comunque odio i posti dove non c'è nessuno e devi stare attento con le donne perché sono tutte di proprietà di qualcuno.

Dove c'è la sposa che gradirebbe attenzioni ma non se la sente perché siamo circondati, per capirsi.

Al Sud (dove abito) la storia che la donna debba per forza accasarsi, almeno nelle mie parti, non l'ho mai notato

Sul fatto che non ci si fa i fatti propri è vero ed è una bruttissima cosa: è la cosa che cambierei del mio Sud.

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